PROPRIO DELLA S. MESSA
tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum
e traduzione italiana delle letture secondo
la traduzione proposta dalle CEI
PRETIOSISSIMI SANGUINIS D.N.I.C. (Solennità)
Il Sangue, è descritto nella Bibbia come un importante elemento della vita.
"La vita di una creatura risiede nel sangue" (Levitico 17,11). E' soprattutto in questo versetto biblico che si può comprendere l'assoluta importanza che questo liquido comporta nella vita sia degli esseri umani che degli animali.
L'Antico Testamento si sofferma diverse volte sull'argomento del sangue, ribadendone la preziosità. Dio Padre comanda di non versare il sangue, cioè di non spargerlo inutilmente con gli assassinii, di non berlo e di non mangiare carni animali che contengano ancora residui di sangue; perchè il sangue è vita, il sangue è sacro. (Deuteronomio 12,23).
Ed è all'importanza del sangue nell'Antico Testamento, che si affianca l'importanza del sangue Divino di colui che ha voluto assumere la nostra natura umana: Gesù. Il Sangue di Cristo è la più grande e perfetta rivelazione dell'Amore del Padre Celeste e la sua effusione vivificante è sorgente della Chiesa, che continuamente rinasce nutrendosi del Sangue Divino, e, attraverso di essa, è riscatto per l'uomo peccatore a cui viene donata la salvezza.
La vita spirituale trova un insostituibile alimento nel Sangue di Cristo, vero fulcro del cuore, della vita e della missione della Chiesa. Gesù stesso, nell'Ultima Cena, dà importanza rilevante al Sangue, che è simbolo della Redenzione. Anche San Paolo nelle sue lettere parla con devozione del Riscatto umano dal peccato, che è avvenuto tramite la morte di Gesù, il quale ha tanto amato gli uomini fino a versare il suo Prezioso Sangue.
Dal punto di vista storico si può dire che già anticamente era viva la devozione al Preziosissimo Sangue. Dopo un lungo periodo nel corso del quale questa devozione non venne più praticata, il Sangue di Cristo cominciò nuovamente ad essere adorato nella prima metà dell'ottocento, attorno a una presunta reliquia della Passione che si conservava nella Basilica di S. Nicola in Carcere (oggi S. Giuseppe a Capo le case).
L'iniziatore, fu un pio sacerdote, poi vescovo, don Francesco Albertini, promotore di una Confraternita intitolata appunto al Preziosissimo Sangue, nel cui seno si formarono grandi spiriti che ne proseguirono e ne diffusero la devozione.
Tra gli altri propagatori di questa devozione, brillano i nomi di S.Gaspare del Bufalo, fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, e di S. Maria De Mattias, che fondò le Suore Adoratrici del Sangue di Cristo. In tutta Italia e anche nel mondo, sorsero diversi Istituti femminili dedicati al Sangue di Cristo, come le Suore del Preziosissimo Sangue, fondate a Monza da Madre Maria Matilde Bucchi, le Figlie della Carità del Prezioso Sangue, fondate a Pagani (SA) da don Tommaso Fusco. E ai nostri giorni altre congregazioni presero vita a Honk Kong, in Sudafrica e negli USA.
Nel 1822, S. Gaspare presentò istanza alla Santa Sede per ottenere il "Nulla osta" per la celebrazione della festa del Preziosissimo Sangue. La Sacra Congregazione dei Riti Religiosi, concesse di celebrarla la prima domenica di luglio, ma solo all'interno della congregazione di S. Gaspare.
Pio IX la fissò al primo luglio, e Pio XI la elevò a rito doppio di prima classe nell'aprile 1934, a ricordo del XIX centenario della Redenzione.
ORÁTIO
Omnípotens sempitérne Deus, qui unigénitum Fílium tuum mundi Redemptórem constituísti, ac eius Sánguine placári voluísti: concéde, quǽsumus, salútis nostræ prétium solémni cultu ita venerári atque a præséntis vitæ malis eius virtúte deféndi in terris: ut fructu perpétuo lætémur in coelis. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
O Dio onnipotente ed eterno, che hai costituito il tuo Figlio unigenito Redentore del mondo, e hai voluto essere placato dal suo Sangue, concedici, Te ne preghiamo, di venerare con culto solenne il prezzo della nostra salvezza e, per sua virtú, essere difesi dai mali presenti in terra, in modo da allietarci eternamente del suo frutto in cielo. Per lo stesso Signore nostro Gesú Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
EPISTOLA
Léctio Epístolæ B. Pauli Ap. ad Hebræos, 9, 11-15
Fratres: Christus assístens póntifex futurórum bonórum, per ámplius et perféctius tabernáculum non manufáctum, id est, non huius creatiónis: neque per sánguinem ircórum, aut vitulórum, sed per própium sánguinem introívit semel in Sancta, ætérna redemptióne invénta. Si enim sánguis hircórum, et taurórum, et cinis vítulæ aspérsus, inquinátos sanctíficat ad emundatiónem carnis: quanto magis sánguis Christi, qui per Spíritum Sanctum semetípsum óbtulit immaculátum Deo, emundábit consciéntiam nostram ab opéribus mórtuis, ad serviéndum Deo vivénti? Et ideo novi testaménti mediátor est: ut morte intercedénte, in redemptiónem eárum prævaricatiónum, quæ erant sub prióri testaménto, repromissiónem accípiant, qui vocáti sunt ætérnæ hæreditátis in Christo Iesu Dómino nostro.
M. - Deo grátias.
Fratelli: Il Cristo, venuto quale Pontefice dei beni futuri, attraversò un piú grande e piú perfetto tabernacolo, non fatto da mano d’uomo, cioè non di questa creazione: né per mezzo del sangue di capri e di vitelli, ma mediante il proprio sangue entrò una volta per sempre nel Santuario, avendo ottenuto una redenzione eterna. Infatti, se il sangue dei capri e dei tori, e la cenere di buoi, sparsa su quelli che sono immondi, li santifica, dando loro la purità della carne, quanto piú il Sangue del Cristo, che in virtú dello Spirito Santo offrí sé stesso immacolato a Dio, purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, onde serviamo il Dio vivente? Appunto per questo Egli è il mediatore di un nuovo patto, affinché, morto per la remissione dei peccati commessi sotto il patto antico, i chiamati ricevano l’eterna eredità loro promessa in Cristo Gesú nostro Signore.
M. - Deo grátias.
GRADUALE
Io. I, 5, 6 et 7-8 - Hic est qui venit per aquam et sánguinem, Iesus Christus: non in aqua solum, sed in aqua et sánguine. Tres sunt, qui testimónium dant in coelo: Pater, Verbum et Spíritus Sanctus: et hi tres unum sunt. Et tres sunt, qui testimónium dant in terra: Spíritus, aqua et sánguis: et hi tres unum sunt.
Giov. I, 5, 6 e 7-8 – Questi è colui che è venuto con l’acqua e col sangue: Gesù Cristo; non solo con l’acqua, ma con l’acqua e col sangue. Tre sono che rendono testimonianza in cielo: il Padre, il Verbo e lo Spirito Santo: e questi tre sono uno. E tre sono che rendono testimonianza in terra: lo Spirito, l’acqua e il sangue: e questi tre sono uno.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia.
Io. I, 5, 9 - Si testimónium hóminum accípimus, testimónium Dei maius est: Allelúia.
Allelúia, allelúia.
Giov. I, 5, 9 - Se ammettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è più grande: Allelúia.
EVANGÉLIUM
Sequéntia S. Evangélii secundum Ioánnem, 19, 30-35
In illo témpore: Cum accepísset Iesus acétum, dixit: Consummátum est. Et inclináto cápite trádidit spíritum. Iudæi ergo, quóniam Parascéve erat, ut non remanérent in cruce córpora sábbato, (erat enim magnus dies ille sábati), rogavérunt Pilátum ut frangeréntur eórum crura, et tolleréntur. Venérunt ergo mílites: et primi quídem fregérunt crura, et altérius, qui crucifíxus est cum eo. Ad Iesum áutem cum veníssent, ut vidérunt eum iam mórtuum, non fregérunt eius crura, sed unus mílitum láncea latus eius apéruit, et contínuo exívit sanguis et aqua. Et qui vidit, testimónium perhíbuit: et verum est testimónium eius.
M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo: Gesú, quando ebbe preso l’aceto, disse: È consumato! E chinato il capo rese lo spirito. Allora i Giudei, dato che era la Parasceve, affinché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (e un gran sabato era quello!), chiesero a Pilato che si rompessero loro le gambe e fossero tolti. Vennero quindi i soldati, e ruppero le gambe ai due che erano stato crocifissi con lui. Ma giunti da Gesú, videro che era già morto, e non gli ruppero le gambe, ma uno dei soldati gli aperse il fianco con la lancia, e súbito ne uscí sangue e acqua. E chi vide lo attesta: e la sua testimonianza è vera.
M. - Laus tibi Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
I Cor. 10, 16 - Calix benedictiónis, cui benedícimus, nonne communicátio sánguinis Christi est? et panis, quem frángimus, nonne participátio córporis Dómini est?
I Cor. 10, 16 - Il calice di benedizione, cui noi benediciamo, non è la partecipazione al Sangue di Cristo? E il pane che spezziamo, non è la partecipazione al Corpo del Signore?
SECRÉTA
Per hæc divína mystéria, ad novi, quǽsumus, testaménti mediatórem Iesum accedámus: et super altária tua, Dómine virtútum, aspersiónem sánguinis mélius loquéntem, quam Abel, innovémus. Per eúmdem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum, qui tecum vívit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
Per questi tuoi divini misteri, fa, Te ne preghiamo, che ci possiamo accostare al Mediatore del Nuovo Testamento, Gesù, e sui tuoi altari, o Signore, rinnovare l’offerta di un sangue assai più eloquente di quello di Abele. Per lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i sécoli dei sécoli.
PREFAZIO DELLA SANTA CROCE
COMMÚNIO
Hebr. 9, 28 - Christus semel oblátus est ad multórum exhauriénda peccáta: secúndo sine peccáto apparébit exspectántibus se in salútem.
Ebrei, 9, 28 - Cristo s’è offerto una volta per cancellare i peccati di molti: verrà un’altra volta, non per espiare i peccati, ma per dare la salvezza a coloro che lo attendono.
POSTCOMMÚNIO
Ad sacram, Dómine, mensam admíssi, háusimus aquas in gáudio de fóntibus Salvatóris: sanguis eius fiat nobis, quǽsumus, fons aquæ in vitam ætérnam saliéntis: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.
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"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
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lunedì 1 luglio 2013
1 LUGLIO: PREZIOSISSIMO SANGUE DI NOSTRO SIGNORE GESÙ CRISTO
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