A Padre Lazzaro, carmelitano
(suo confessore a Mangalore)
J.M.J.T.
Carmelo del Sacro Cuore di Pau, 7 gennaio 1873
Padre mio,
non crediate che, poiché non ho scritto, vi abbia dimenticato; no, certamente, pensate
un po' se un figlio non dice tutto a suo Padre!
Sapete, Padre mio, che colui il quale ha stabilito il legame è in mezzo a noi? Vi
ricordate quando eravamo entrambi vicino alla grata, voi al di fuori, ed io dentro?
Quando voi avete detto: Ah! Come vorrei soffrire per amore del nostro caro Maestro!
Quanti desideri allora in voi di soffrire! Ecco, che adesso, essi si compiono.
Vi ricordate anche, Padre mio, che quando Nostro Signore si mostra a qualcuno, carico
della sua Croce e coronato di spine, non è certo per gioire? Ma voi lo sapete meglio di
me; voi il perché me lo avete detto spesso.
Vi ricordate anche voi, o Padre mio, un anno e cinque mesi or sono, è stato detto: Se
fosse possibile, la terra si solleverebbe contro di voi. E se voi lo portate generosamente
per amore di Colui che vi ha creato, la vostra prova sarà abbreviata? In quanto a me, il
mio desiderio è che essa sia lunga, lo sapete, o Padre mio!
Una persona domandava a Nostro Signore: Perché la tale persona soffre? L'adorabile
Maestro ha risposto: Perché io la amo. E ai miei discepoli, quelli che ho amato di più
sulla terra, che ricompensa ho loro dato! Sono potentissimo, ma è il migliore amore
che io possa loro dare; non ho altra ricompensa per quelli che amo. Ebbene, Padre
mio, ora la fede è indebolita, la Religione e perfino le comunità più sante sono deboli,
la fede vi si è affievolita; cerchiamo di avere la fede, noi, la fede dei nostri Padri, se
essa si indebolisce dappertutto.
Non vi meravigliate di tutto ciò che vedete e sentite
oggi, e non vi rammaricate; al contrario, scusiamo tutti. Che cosa ciò comporta? Che
tutti dicano bianco o nero, noi non siamo che ciò che noi siamo davanti a Dio. Perché
turbarci? Lasciamoci giudicare dalle creature; così il Signore non avrà cuore per
giudicarci. Cerchiamo di essere come la meretrice: quando tutti l'hanno giudicata, il
Signore non l'ha condannata. In quanto a me, tutti i giudizi delle creature non mi
hanno turbata, e nemmeno afflitta...
Ebbene, Padre mio, non giudichiamo ora gli altri come siamo stati giudicati. Siamo
giudicati e non giudici. Mi sembra, Padre mio, che il Signore permette tutto ciò che
accade perché si compia la sua parola. È stato detto che non vi avrei mai visto e che
avremmo saputo mai notizie l'uno dell'altro; ma sono le parole degli uomini e Dio ha
detto tutto il contrario.
In quanto a me, da quando vi ho lasciato o che voi mi avete lasciato, non ho avuto mai
alcun rimpianto, né il desiderio di rivedervi; non ho mai rivolto una preghiera a Dio
per sapere vostre notizie.
Quando siete venuto a dirmi che non sareste più ritornato, vi ricordate quello che vi ho
risposto: «Parti, o Padre mio; colui che vi ha dato, vi ha tolto; che il suo santo Nome
sia benedetto»? Non sono io che vi ho scelto, è il buon Dio, e il buon Dio che si è
servito di voi per farmi del bene, può servirsi di altri. Io ve lo avevo detto, credo, una
persona domandò un giorno al Maestro: Devo forse attribuire ad un servitore, che mi
ha fatto del bene, il bene che mi ha fatto?
No, ha detto il maestro; se il servitore è stato fedele, merita la ricompensa, ma non il
ringraziamento che è dovuto al maestro, il quale ha demandato il servitore. Ancora,
Padre mio, se il maestro ha un servo malato e ne manda un altro per curarlo, dopo che
il malato è guarito, a chi deve il ringraziamento e la riconoscenza? Deve il
ringraziamento e la riconoscenza al maestro che ha dato il servitore ed anche un poco
di riconoscenza a questo servitore, perché si è dato la pena di curarlo.
Padre mio, non attendete la vostra ricompensa in questo mondo, no, ma
nell'altro. Io so che voi desiderate per me la felicità e la tranquillità, quaggiù. Ebbene,
io non desidero ciò per voi sulla terra, ma solamente nel cielo.
Padre mio, so che voi soffrite e ve ne scongiuro,per amore del Sommo Bene, scusate
tutto, soffrite tutto. Se vi si spoglia alla vista di tutti, scusateli, soffritelo; e se essi sono
nel bisogno, spogliatevi per vestirli, copriteli col mantello più dolce, più tenero
possibile; fate ciò, ve ne scongiuro più di dieci volte ancora.
Perdonatemi tutto ciò che vi dico, Padre mio, beneditemi e pregate per la vostra
indegna figliuola.
Suor Maria di Gesù Crocifisso
*
J.M.J.T.
Carmelo del Sacro Cuore di Pau, 15 marzo 1873.
Padre mio,
[...] il buon Dio domanda a voi soprattutto due cose. Il Cuore di Dio desidera da voi
ardentemente l'obbedienza e la sottomissione cieca di un bambino appena nato; non
fate una riflessione, ma lasciatevi mettere là dove l'obbedienza vi metterà e siate
sicuro... verranno dei momenti in cui avrete delle tentazioni e delle umiliazioni;
sopportatele con gioia, senza mormorare, e siate sicuro che è necessario che la parola
di Dio si compia; non cade senza frutto; spesso gli uomini fanno tutto il contrario, ma
il Signore è fedele alla sua promessa. Avrete contro di voi delle gelosie; dovunque
sarete, avrete qualcuno per esercitare la vostra pazienza, la vostra
carità. Siate fedele, andate sempre avanti, siate pronto a dare sempre la vostra vita per
quelli che vi faranno soffrire; pensate, non è gran che ciò che farete per essi, in
confronto a ciò che Dio prepara per voi.
La seconda cosa che il buon Dio vi domanda, è l'umiltà e soprattutto la prudenza.
Permettetemi di dirvelo, non siete abbastanza prudente. Oggi, più che mai, soprattutto
in questo secolo così ingannatore, è rarissimo trovare un cuore retto e sincero.
Oh! Padre mio, piangiamo tutti e due, se lo possiamo, lacrime di sangue di ri-
conoscenza verso Dio per tutto quello che egli ha fatto e tutto ciò che egli è pronto a
fare ancora per noi. Oh! quanto i nostri cuori sono piccoli per amare Gesù!
Desideriamo continuamente e sinceramente, diciamo spesso: «Signore, vorrei un cuore
più grande del cielo, della terra e del mare, per amarvi. Muoio di compassione per non
avere amato Gesù abbastanza come lo avrei voluto»...
Ve ne scongiuro... lasciate parlare, lasciate dire tutto ciò che si vorrà. Dio è Dio, e tutto
il cielo e tutta la terra si rigireranno per scuotere un'anima che Dio guarda, non
potrebbero fare niente. Non vi dico ciò per me, no! Sono piena di confusione davanti a
Dio, non davanti alle creature, ma davanti al mio Creatore.
Mi si potrebbe dire, come si è già fatto: che io sono per il Cielo e poi che sono per
l'inferno; né l'una cosa né l'altra mi hanno rallegrato né turbato; siamo ciò che siamo
davanti a Dio. L'esilio è breve; non ho che un desiderio, Padre mio: andare a Dio il più
presto possibile e lasciare questa terra, perché temo, vedendo anime così pure, così
sapienti, che hanno fatto delle cadute spaventose; ed io che sono coperta di peccati e di
ignoranza, che ne sarà di me? Oh! domandate al Signore di tirarmi fuori da questa
terra, piuttosto che offenderlo. Oh! no, mille milioni di volte, no! lo non vorrei
offenderlo! piuttosto morire!... Scusate, Padre mio, per questa brutta lettera che vi
scrivo; perdonatemi, beneditemi, domandate senza posa a Gesù che mi
custodisca tutta per lui.
La Vostra indegna figliuola.
Suor Maria di Gesù Crocifisso
AMDG et DVM