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sabato 23 ottobre 2021

LA VERITA' E' IN CAMMINO

 Don Luigi Borello, cuneese, morì a Varazze, a 77 anni, nel suo laboratorio della colonia elioterapica, il  22 febbraio 2001

Pagine  inedite di storia di un prete scienziato

con "giallo"  e cortina di silenzio alla sua morte

A poche ore dal decesso lo studio del sacerdote fu "sigillato" e l'intera documentazione "secretata".  Era tra i consulenti della N.A.S.A. Nel 1995 l' annuncio alla comunità scientifica della conclusione dei suoi studi relativi alla "cronovisione"

Savona - Trucioli Savonesi ospita un interessante documento storico scritto da un illustre studioso locale, Gianni Gigliotti, che nel suo blog ha realizzato un servizio-scoop sulla figura di don Luigi Borello. Un'eccezionale ricostruzione, ricca di dati, citazioni, testimonianze, con il pregio della chiarezza.

Don Borello aveva avuto i natali a Pezzolo Valle Uzzone (Cuneo) il 25 dicembre 1924. Ordinato sacerdote il 27 luglio 1950.  Quattro anni dopo decise di lasciare Alba e trasferirsi a Varazze. Era apprezzato per il suo particolare impegno pastorale, ma soprapputto professore di fisica e membro emerito  di Accademie scientifiche internazionali.Tra i promotori della Fondazione  Cesare Colangeli e a riconoscimento di un impegno di oltre 40 anni di studi approfonditi era stato chiamato tra i consulenti della N.A.S.A (massimo ente spaziale statunitense costituito nel 1958).

 Nel 1964 don Borello fu designato direttore della Colonia albese elioterapica di Varazze e qui ha creato il suo straordinario laboratorio. E da Varazze, il 6 luglio 1995, diede l'annuncio della conclusione degli studi relativi alla "cronovisione". La notizia fece il giro dei media in tutto il mondo. Fu lo stesso don Borello a coniare la parola-scoperta "cronovisione". Ovvero la possibilità, con adeguata strumentazione, di poter vedere ed ascoltare ciò che le particelle di materia inanimate hanno immagazzinnato, memorizzato, cosi come succede per i neuroni del nostro cervello. Di fatto, dalla formazione della materia, all'origine della vita, alla base fisica del pensiero. 

Perchè, subito dopo la morte, è calata una cortina impenetrabile di silenzio sull'operato del prete-scienziato? Chi ha imposto il "top secret" e "sigillato" documenti, laboratorio, materiale, il frutto di una vita di studi e ricerche?  Chi ha interesse e per quale ragione, a coprire con una pietra tombale la figura, l'opera di don Luigi Borello?  Per quale fine (inconfessabile)?

 

                                                                            A cura di Gianni Gigliotti