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mercoledì 9 agosto 2017

Berlicche a malacoda


Pseudo Berlicche scrive al nipotino: consigli sulla migliore destinazione per le vacanze tralasciando Castelgandolfo :-)


Carissimi, il nostro (si da per dire...) pseudo zio Berlicche ha riscritto a pseudo Malacoda. La lettera e' stata intercettata da Hannibal Lecter che, fra un pasto e l'altro, ha ritenuto opportuno dimenticarla nella tasca di un amico che aveva invitato per cena...
E' stato allora che l'agende Mulder l'ha rinvenuta in un tombino ed ha pensato subito ad un X Files.
Per fortuna la sua collega Scully lo ha convinto che non si trattava di un ufo ma di una semplice lettera scritta da un uomo (uomo?) con un po' di problemi psicologici. In quel momento essa e' finita nelle mani della Pantera Rosa e, non si sa come, e' arrivata a noi :-))
Grazie allo zio per la sua arguzia ed il suo brio :-))

R.






Mi chiedi di trovarti una piacevole destinazione per le vacanze di quest'estate!? Sai, nipote, non sono esattamente il tipo a cui rivolgersi come a un tour operator, ma se la tua è una richiesta seriamente interessata, vediamo cosa si può fare. In fondo, abbiamo diritto anche noi a un certo tipo di vacanze, a patto di non abbassare la guardia (MAI!) e di ricordarci che le nostre devono pur sempre restare vacanze di lavoro. In queste lunghe giornate assolate gli umani non sempre hanno la possibilità di stordirsi con distrazioni sufficienti a rimpiazzare i ritmi schizofrenici di cui ormai sono drogati, per cui c'è il rischio che si ricordino di avere anche un'anima. 








"Caro Pseudo Malacoda: Non a caso, i dipendenti del Nemico, solerti, non smettono di predicare come questa possa e, secondo loro, debba, diventare la stagione della riflessione, del maggior raccoglimento, della riscoperta dei valori spirituali e del vero significato della vita. 





Guarda come trascorre questo periodo di "riposo" Benedetto XVI e prendi nota: prove tecniche di quarta enciclica, messa a punto del terzo libro sul Nemico, refresh con gli Schulerkreis a proposito del Vaticano II, forse alcuni ritocchi ai materiali dell'opera omnia, e, tanto per non farsi mancare nulla, la solita preparazione di omelie e discorsi. 





Roba che anche un trentenne ne uscirebbe con le ossa rotte.

Comunque, visto che quest'anno non farà nemmeno un giretto in baita ci attaccheremo un po' al ritornello del pontefice "chiuso", "arroccato" sui Colli Albani, che bada solo ai libri e non comunica, sperando che qualcuno ci creda ancora.





Certo che, uno così, avrebbe fatto comodo dalla nostra parte, e invece...ahinoi. Ho saputo che hai tentato di tendergli una piccola trappola subito dopo la strage di Duisburg al Love Parade. 





Speravi che ci sarebbe stata una reprimenda contro i fatui, mondani raduni da sballo e, in contraltare, l'apologia delle adunate di piazza cattoliche? Se tu me ne avessi parlato prima, ti avrei subito detto che potevi risparmiarti la fatica, perché non è nelle sue corde esprimersi così: infatti, manco a dirlo, non ha abboccato nemmeno un po'. Non una parola di rimprovero per quelli che erano là, nessuna tirata moraleggiante, nessun pedante confronto tra raduni "buoni" e "cattivi". Ah, sì, ha detto, tempo fa, alcune cosette contro l'hard rock e l'heavy metal e l'impatto che certi happenings potrebbero avere sulle persone, specie sui giovani, ma la distinzione fra il peccato e il peccatore, fra il precetto e la persona, lui non se la dimentica mai. 





Tante sedicenti menti aperte e tolleranti, invece, per nostra fortuna, cadono facilmente in questo oblio, e più che mai quando si tratta di processare la Chiesa Cattolica e coloro che ne fanno parte. 





Di Benedetto XVI, è questo suo essere disgraziatamente così poco bigotto che ci lascia spesso col fiato corto, e che, oltre a mettere fuori gioco noi, spiazza anche il mondo e rende ogni suo intervento di enorme impatto dialettico (altro che "non sa comunicare", magari! Se così fosse non saremmo costretti a fare le ore piccole nelle redazioni per suggerire la manipolazione delle sue parole!).





Perciò non ho intenzione di spedirti a ronzare intorno a Castel Gandolfo, obiettivo decisamente troppo difficile, per il quale da un po' di tempo a questa parte si muove in prima persona il nostro signore e padrone.

Se vuoi lavorare davvero poco, parti per le consuete destinazioni: redazioni di quotidiani e magazines vari, trasmissioni "scientifiche", salotti radical-chic, magari al largo su qualche yacht. Lì le manovre sono facili e di tutto relax. Quanto si riesce a raggranellare da quelle parti è talmente scontato che, quasi, fa sbadigliare anche me, ma accontentiamoci. 





C'è sempre qualche new celebrity estremamente desiderosa di far sapere urbi et orbi il proprio disappunto nei confronti della Chiesa Cattolica per guadagnarsi il plauso delle folle urlanti (e, ovviamente, il nostro battimani di prammatica). 





Se invece ti interessa qualcosa di più impegnativo, ti consiglio di cimentarti con la nuova Via Francigena. No, non quella a cui stai pensando tu... non l'antico tracciato che da Canterbury si snodava attraverso mezza Europa per portare i pellegrini a Roma: lo so benissimo che esiste ancora e che a tutt'oggi si possono incontrare lungo quel percorso gruppi di camminatori che vogliono calcare le orme degli avi.





Se non ricordo male alcuni tratti sono stati recentemente rifatti, per garantire una miglior viabilità. La cosa non mi preoccupa, purché resti un'operazione di archeologia religiosa, mi sta bene nei limiti in cui le persone percorrono la via come un qualsiasi itinerario "alternativo", "anti-stress", per immergersi in una spiritualità generica che rimane confinata in quel vago misticismo fustigato dall'allora Cardinal Ratzinger nell'omelia Pro Eligendo Romano Pontifice. Ma io, caro nipote, mi riferivo alla vera sfida del momento, urgente e indifferibile: è l'invisibile via Francigena che Benedetto XVI ha descritto con il suo Anglicanorum Coetibus. Non passa giorno che d'oltre Manica non giungano notizie di gruppi interessati a un ricongiungimento con Roma. C'è chi parla di fiume in piena, chi di vera e propria ressa. Terribile, devastante, odioso. Che fine ha fatto l'ecumenismo propugnato da noi? Quello tutto baci, abbracci scenografici e zero basi teologiche, quello dell'intercomunione e dell'oblio della differenza fra transustaziazione e consustanziazione, quello che derideva il concetto di conversione e favoriva, nei credenti, l'idea che le religioni fossero tutte uguali? 





Esto paratus, nipote, perché a settembre ci sarà da faticare. Il Pontifex andrà in Inghilterra a fare letteralmente, etimologicamente, il suo lavoro, e noi dobbiamo essere schierati in massa per non permetterlo, altrimenti che demoni saremmo? Quali infaticabili distruttori e sottili operatori di divisioni? Ti auguro diaboliche vacanze, sperando di ritrovarti in forma il mese prossimo. Nel frattempo, con l'attenzione degli inglesi tutta polarizzata verso la visita di Benedetto XVI, non mi resta che dire: God save the Queen!



Tuo affezionato zio Pseudo-Berlicche