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sabato 23 marzo 2013

COSI' E'




 primo Papa che bacia pubblicamente un Capo di Stato. 



 in abito piano (prima volta nella storia).
 Il Principe Felipe in uniforme.
 in Santa Marta: niente zucchetto, niente pellegrina.
 l'omelia della messa di intronizzazione, senza  la mitria. Un unicum.
 Munus regendi, munus docendi, munus sanctificandi. 
Reggere, insegnare, santificare. 
Governo. Dottrina. Sacramenti.
Mozzetta, rocchetto, stola e croce pettorale. C'era la cortina di ferro e la società era più povera.
Un Papa mite ed umile riceve l'omaggio di tutti i cardinali con una mitria preziosa.
Benedetto XVI, venerdì santo - totalmente prostrato dinanzi al Signore

Lettera al fratello Severo capo-famiglia - Vaticano, 3 dicembre 1961:
 ... Questo è e sarà uno dei titoli di onore più belli e più apprezzati di papa Giovanni, e della sua famiglia Roncalli. Alla mia morte non mi mancherà l'elogio che fece tanto onore alla santità di Pio X: nato povero e morto povero. "
Carcerati in ginocchio alla presenza del Papa che va ad abbracciarli

Paolo VI benedice un infermo a Gerusalemme
Paolo VI al Bambin Gesù con Mozzetta, rocchetto e stola.
Giovanni Paolo II abbraccia un bambino.
Benedetto XVI con il Saturno in campagnola (scoperta) - non papamobile - saluta i fedeli.
Benedetto XVI abbraccia un infermo.
Benedetto XVI abbraccia i bambini.
Così deve essere, così deve mostrarsi. "...miserere nostri, Domine, miserere nostri, quia multum repleti sumus despectione, quia multum repleta est anima nostra obprobrium abundantibus et despectio superbis" (Sal 122)

lunedì 14 gennaio 2013

...come pregava Gesù?




"...Egli si ritirava in luoghi deserti a pregare..." (Lc 5, 16)


...il Redentore pur essendo tutto a tutti e pur prodigandosi senza risparmio, si ritirava in luoghi solitari per pregare. Egli così ci insegnava che le opere dello zelo e della carità non debbono distrarci dalla preghiera, senza la quale miseramente s'isteriliscono ed inaridiscono completamente.
...come pregava Gesù? ...in che modo, se Egli era Dio?
...era anche vero uomo e pregava come Sacerdote, Vittima, Mediatore.
Offriva al Padre se stesso in un Sacrificio perenne e si donava qual Vittima d'Amore.
Il Suo Cuore era un olocausto, il Suo corpo un sacrificio continuo, perché continuamente caricato delle nostre iniquità. ...Egli era mediatore tra l'uomo e Dio.
...non poteva non riguardare le umane infermità; le aveva tutte presenti e la Sua orazione era anche un'agonia di amore e di riparazione. Pregando incorporava a Sé tutti gli uomini e li presentava al Padre in Sé stesso come Sua discendenza e come Sua figliolanza. ...anche noi quando preghiamo per gli altri li riguardiamo come una cosa con noi e li presentiamo a Dio nell'attività della nostra vita spirituale.

Ecco Gesù in preghiera, prostrato innanzi al Padre, come lampada eterna innanzi a Lui
La Chiesa conserva un perenne ricordo di questa caratteristica della preghiera di Gesù nella lampada che accende innanzi al Santissimo Sacramento. Questo piccolo lume...esprime in un simbolo delicato la realtà del Verbo Incarnato, luce del Padre, e la realtà del Verbo Incarnato vittima che perennemente arde e si consuma. ...non è muta ma rappresentanza della Chiesa, non è un semplice lume ma un complesso di cuori accesi innanzi all'amore che si dona.

La lampada!...L'orante fiammella, tutta schiusa nel suo vasetto avvolto di pace nella placida umiltà dell'olio, liquido silenzioso espresso dall'immolazione dell'uliva nel torchio. ...
Gesù...come prigioniero d'amore nel santo Tabernacolo prega e ci insegna a pregare.
L'Eucaristia è la grande scuola della nostra orazione, e per questo le anime profondamente eucaristiche sono anime di grande preghiera. Basta concentrarsi innanzi a Gesù Sacramentato con fede e con costanza, per imparare da Lui a pregare. ...il silenzio che Lo circonda è una scuola di silenzio interiore per noi, e la pace che Egli diffonde d'intorno, ci abitua alla serenità e all'abbandono in Dio, indispensabili per la preghiera.

O mio Gesù, orante in quest'Ostia di amore, insegnaci a raccoglierci e a pregare, non permettere mai che, avendoti con noi vivo e vero, passiamo la vita agitandoci e non sappiamo renderti testimonianza di fede, di fiducia filiale e di vero abbandono di amore.
Soffriamo, è vero, ma le sofferenze non sono per noi un tesoro? Non sei Tu Vittima perenne per noi sull'altare e non ci insegni ad immolarci continuamente per amore?
Se ci duole per esempio un occhio, non è questo un segreto per guardarti di più Crocifisso?
E se ci duole un piede, non è un segreto per star confitti con Te sulla croce?
Mi insultano e che importa? Sono forse da più del mio Re nascosto che raccoglie solo ingratitudini ed ingiurie nel Santissimo Sacramento?
Mi guardano come un nulla, e che fa? Egli è totalmente nascosto e annientato, e le mie umiliazioni mi uniscono a Lui, alla Sua vita.
O Gesù Sacramentato...insegnaci avivere la tua vita e amutare la nostra vita in una perenne orazione e in un perenne olocausto!


[cf I Quattro Vangeli commentati da don Dolindo Ruotolo, p. 1101 ss]



* * *


Ad un parroco che si lamentava con il sac. Giovanni Maria Vianney dell’indifferenza dei suoi parrocchiani e della sterilità del suo zelo, il santo curato d’Ars rispose:
Voi avete predicato, ma avete anche pregato? Avete digiunato? Vi siete dato la disciplina?
Avete dormito sul pavimento? Fino a che non l’avrete fatto non avrete il diritto di lamentarvi”.

AVE MARIA, VIRGO POTENS!