martedì 5 marzo 2024

ABBI PAZIENZA

 


4 marzo 1945

   Mi dice Gesù:
   «Abbi pazienza, anima mia, per la doppia fatica. È tempo di sofferenza. Sai come ero stanco gli ultimi giorni?! Tu lo vedi. Mi appoggio nell'andare a Giovanni, a Pietro, a Simone, anche a Giuda… Sì. Ed Io che emanavo miracolo, solo sfiorando con le mie vesti, non potei mutare quel cuore! Lascia che Io mi appoggi a te, piccolo Giovanni, per ridire le parole già dette negli ultimi giorni a quei pervicaci ottusi sui quali l'annuncio del mio tormento scorreva senza penetrare. E lascia anche che il Maestro dica le sue ore di predicazione nella triste pianura dell'Acqua Speciosa. Ed Io ti benedirò due volte. Per la tua fatica e per la tua pietà. Numero i tuoi sforzi, raccolgo le tue lacrime. Agli sforzi per amore dei fratelli sarà data la ricompensa di quelli che si consumano per fare noto Dio agli uomini. Alle tue lacrime per il mio soffrire dell'ultima settimana sarà dato in premio il bacio di Gesù. Scrivi e sii benedetta.»
 

   [Segue, ripetendo il brano che precede qui, il capitolo 123 dell'opera L'EVANGELO. Della stessa opera seguono ancora, con date del 5 e 6 marzo 1945, i capitoli 124 e 125. Su un altro quaderno sono stati scritti, con date del 4, 6 e 7 marzo 1945, i capitoli 591, 593 e 595]    http://www.valtortamaria.com/operaminore/quaderno/3/manoscritto/41/4-marzo-1945

AMDG et D.V.MARIAE

sabato 2 marzo 2024

LA CHIESA ... oggi

LEZIONI SULL’EPISTOLA DI PAOLO AI ROMANI

 

2

L’APPARTENENZA FORMALE ALLA CHIESA 

NON SALVA

Seguendo il testo paolino, il commento passa a considerare le condizioni odierne della Chiesa. Essa purtroppo si trova in una condizione debilitata: troppi chierici sono uguali ai farisei. Non credano che ci si salvi solo nell’appartenenza formale alla Chiesa.

Al contrario, l’adesione e l’osservanza della morale naturale e l’amore istintivo per Dio salvano molti che non sono cristiani purché credano in buona fede ai dettami della loro religione. Infatti: “Quando i pagani, che non hanno la Legge, per natura agiscono secondo la Legge, essi, pur non avendo Legge, sono legge a se stessi”[2]. Coloro che non hanno conosciuto il Cristo avranno il “premio dei pargoli”, il Limbo, che è già luogo di gioia, e al Giudizio Finale anch’essi entreranno in Paradiso. E, come insegna il Sommo Poeta (Paradiso XIX, 106-108):

Ma vedi: molti gridan “Cristo, Cristo!”,

che saranno in giudicio assai men prope a lui,

che tal che non conosce Cristo; (…)