martedì 11 aprile 2023

D O Z U L E'



 VENTOTTESIMA APPARIZIONE

Venerdì Santo 28 marzo 1975 - nella Chiesa parrocchiale di Dozulé

Sapevo che il Signore mi avrebbe visitata questo giorno, poiché Lui aveva detto: "Conoscerete il compito che vi chiedo, il venerdì Santo." Al mattino Dozulé era coperta da un manto di neve. In mattinata sono andata alla Cappella, ho incontrato il Signor Parroco che mi ha detto: "Voi andate alla Cappella? Non c’è il Santissimo Sacramento oggi alla Cappella, ma in Chiesa." Sono dunque andata in Chiesa verso le ore 11, la Presenza del Signore non si è manifestata. Vi sono ritornata alle ore 15 per la Via Crucis - ancora nulla - poi nel pomeriggio verso le ore 17 - ma il Signore neppure allora è venuto. Temevo un po' la sera, a causa della numerosa presenza di persone che ci sarebbe stata. Ritorno dunque in Chiesa la sera alle ore 20.30. Vi erano una cinquantina di persone, radunate nell’interno della Chiesa, per partecipare alla celebrazione della Passione. 

D’un tratto, dal mio posto scorgo la Luce, come mi appare prima di ogni apparizione, "non al Tabernacolo dell’altare maggiore, ma in fondo alla Chiesa, dove si trova in questo venerdì Santo l’Eucaristia, in un altro Tabernacolo." Il Signore si è presentato come al solito, le Mani tese verso di me. Mi sono inginocchiata e il Signore mi ha detto: "Dite questo ad alta voce: Perchè piangete sulla morte di Gesù crocifisso, mentre oggi è Vivo tra voi? Pregate piuttosto per quelli che oggi, ancora più di ieri, Lo perseguitano." Poi: "Indietreggiate di tre passi, ripeterete quello che Io vi detterò, le braccia in croce." In quel momento Gesù ha incrociato le Mani, ha alzato gli Occhi al Cielo come per pregare, i Suoi Occhi erano gravi e tristi - ho sentito la Sua tristezza, ho ripetuto ad alta voce una dopo l’altra ogni frase che Egli mi dettava: "Pietà Mio Dio per quelli che Ti bestemmiano. Perdona loro, essi non sanno quello che fanno." "Pietà Mio Dio per lo scandalo del mondo. Liberali dallo Spirito di Satana." "Pietà Mio Dio per coloro che, oggi ancora più di ieri, Ti perseguitano; riversa nei cuori umani la Tua Misericordia." 

Poi Gesù ha abbassato le Mani. In quel momento ho visto una sfera sulla quale poggiavano i Suoi Piedi. Ha teso le Mani, abbastanza in alto, verso l’assemblea. Da ciascuna delle Sue Mani, dalle Sue Palme, uscivano dei Raggi bianchi e rossi. Durante tutto questo tempo, il Signore guardava l’assemblea. Egli mi dice: "Dite loro questo: (l’ho ripetuto ad alta voce) "Sappiate che Gesù di Nazareth ha trionfato dalla morte, che il Suo Regno è Eterno e che Egli viene per vincere il mondo e il tempo." Ho sentito una grande Gioia, sentivo che il Signore dominava la Terra. Mi sembrava che Egli venisse con Potenza e Gloria, poiché quella sfera che era sotto i Suoi Piedi era la terra. In seguito Egli mi ha detto queste Parole che ho ripetuto ad alta voce: "È per la Croce Gloriosa che Maddalena ha visto in questo giorno tre anni or sono, è per la Croce Gloriosa, che è il segno del Figlio dell’Uomo, che il mondo sarà salvato. Gesù in questo momento, mentre è in nostra presenza, domanda che andiate tutti in processione nel luogo dove è apparsa la Croce Gloriosa. Andateci a pentirvi, vi troverete la Pace e la Gioia. Gesù chiede che ogni anno sia celebrata una festa solenne - in questo giorno." "Notum fecit Dominus a Magdalena Salutem Suam" ("Il Signore ha fatto conoscere per mezzo di Maddalena la Sua Salvezza.") Poi Gesù mi ha detto: "Scrivete quello che vi dirò, rientrata a casa". Egli si rivolgeva a me personalmente, poiché non l’ho ripetuto ad alta voce. In quel momento Gesù mi ha guardata, mi ha Sorriso, poi ha teso la Sua Mano destra verso di me. La terra è scomparsa, come pure i Raggi che fino a quel momento uscivano dalle Sue Mani. Il Suo Sguardo era così Dolce. 

Egli mi dice: "Voi siete stata scelta, Maddalena, per essere il riflesso del Mio Amore. E’ per questo che ne siete stata tutta infiammata. Dopo questo giorno Glorioso, avrete la bontà di adempiere un grande incarico?" 

Ho detto ad alta voce: "Che la Vostra volontà sia fatta", ed ecco quello che Gesù ha detto: "Fate scrivere trecentoventi volte la preghiera che Io vi ho insegnato e siate Mio Apostolo. Andate a dire in ogni focolare di questa città, fino alle sue frontiere, che Gesù di Nazareth ha trionfato dalla morte, che il Suo Regno è Eterno, e che Lui viene a vincere il mondo e il tempo." 

In seguito Lui mi ha detto: "Dite questo ad alta voce: "Voi vivete il tempo in cui ogni avvenimento è il segno della Parola Scritta." Poi, senza che lo dovessi ripetere ad alta voce: "Desidero che essi dicano ogni giorno la preghiera, seguita da una decina del Rosario." Ogni focolare che la dirà con grande fiducia sarà protetto da ogni cataclisma, poi Io riverserò nei loro cuori la Mia Misericordia. Se vi si domanda chi vi invia, dite che è Gesù di Nazareth, il Figlio dell’Uomo Resuscitato. Ricordatevi, non temete le umiliazioni, le maldicenze e gli scherni che si leveranno contro di voi. Sarete odiata a causa del Mio Nome, ma perseverate sino alla fine." "Se lo desiderate, fatevi accompagnare da una persona. Avete tutto il vostro tempo per adempiere questo incarico. La vostra famiglia non ne deve soffrire, poiché questo ultimo Anno Santo non terminerà che dopo l’elevazione della Croce Gloriosa. Ma che coloro che hanno l’incarico di elevarla si affrettino, poiché il tempo è vicino. Nella casa dove la porta vi sarà chiusa, non ritornateci. Dite questo ad alta voce (mi dice Gesù): "Il peccato è venuto nel mondo a causa dell’uomo. Ecco perchè domando all’uomo di far elevare la Croce Gloriosa. Dite loro, che dopo ritornerò nella Gloria e voi Mi vedrete come questa serva Mi vede." Poi Gesù è scomparso. Mi sono rialzata e mi sono ritrovata in Chiesa. Quando mi sono voltata e ho visto l’assemblea, tutti gli occhi rivolti verso di me, non ho osato raggiungere il mio posto. Il Signor Parroco mi ha fatto segno di venire a sedermi di lato in basso. Di ritorno a casa, avevo ben l’intenzione di scrivere quello che il Signore mi aveva domandato di scrivere, ma vi era tutta la famiglia. Mi vedevo nell’impossibilità di scrivere e temevo che più tardi l’avrei dimenticato. Ma d'un tratto, tutti sono saliti per coricarsi. Non rimanevano che Ghislaine e Bruno, i due bambini piccoli. Allora ho potuto scrivere quello che Gesù mi aveva detto, ed è l’indomani che l’ho confidato al Signor Parroco.


http://le-message-de-jesus-a-dozule.com/html/Messaggio.htm


AMDG et DVM

LA PREGHIERA QUOTIDIANA DI DOZULÉ

 GLI AMICI DELLA CROCE GLORIOSA

LA PREGHIERA QUOTIDIANA DI DOZULÉ
"GESÙ di NAZARETH ha trionfato dalla MORTE
IL SUO REGNO è ETERNO
EGLI VIENE per vincere il mondo e il tempo

- Pietà mio DIO, per quelli che Ti bestemmiano, perdona loro, essi non sanno quello che fanno.

- Pietà mio DIO, per lo scandalo del mondo, liberali dallo spirito di Satana.

- Pietà mio DIO, per quelli che fuggono da TE, dà loro il gusto della Santa EUCARESTIA.

- Pietà mio DIO, per quelli che verranno a pentirsi ai piedi della CROCE GLORIOSA, che essi vi trovino la PACE e la GIOIA in DIO nostro SALVATORE.

- Pietà mio DIO, affinché venga il TUO REGNO. Ma salvali, è encora tempo... perché il tempo è vicino, ed ecco che IO VENGO. AMEN

VIENI, SIGNORE GESÙ

Dite una decina di corona (1 Pater, 10 Ave)

- SIGNORE, riversa sul mondo intero i tesori della TUA INFINITA MISERICORDIA."

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Gesù promette che oghi focolare che dirà questa preghiera con grande fiducia ogni giorno, sarà protetto dà ogni cataclisma, e che Egli verserà nei cuori la SUA MISERICORDIA. (Promessa fatta da Gesù stesso a Madalena il 28 Marzo 1975 a Dozulé (Francia).

"Fate il segno della Croce"

 

"VOS AMICI MEI ESTIS
SI FECERITIS QUAE EGO PRAECIPIO VOBIS."

"VOUS ETES MES AMIS
SI VOUS FAÎTES CE QUE JE VOUS COMMANDE."

lunedì 10 aprile 2023

GARABANDAL

 usa il traduttore


¿QUÉ DICEN LAS NIÑAS SOBRE EL AVISO?


Conchita

14 de Septiembre de 1965 [Our Lady Comes to Garabandal, por Joseph A. Pelletier, A.A., pp. 148-149.]

P. ¿Será el Aviso algo visible o algo que sentiremos interiormente, o ambas cosas?
R. El Aviso es algo que viene directamente de Dios y podrá verse en todo el mundo, dondequiera que uno esté.
P. ¿Revelará el Aviso los pecados de cada uno en el mundo, sea cual fuere su fe, e incluso a los ateos?
R. Sí, el Aviso será como una revelación de nuestros pecados, y será visto y experimentado tanto por creyentes como por no creyentes y por personas de todas las religiones.
P. ¿Es verdad que el Aviso hará que muchas personas recuerden a los muertos?
R. El Aviso es como una purificación para prepararse para el Milagro. Es también una especie de catástrofe. Hará que pensemos en los muertos, es decir, que preferiremos estar muertos antes que experimentar la vivencia del Aviso.
P. ¿Reconocerá y aceptará el mundo el Aviso como señal directamente enviada por Dios?
R. Sin duda; por eso creo que es imposible que el mundo esté tan endurecido que no cambie.
 
Octubre, 1968 [Our Lady Comes to Garabandal, pp. 149-150.]
 
P. Algunas personas dicen que posiblemente el Aviso sea un fenómeno natural, pero que Dios se valdrá de él para dirigirse a la humanidad. ¿Es esto cierto?
R. El Aviso es algo sobrenatural que la ciencia no podrá explicar. Podrá verse y sentirse.
P. Conchita ¿puedes explicar la afirmación de que durante el Aviso nos conoceremos a nosotros mismos y los pecados que hemos cometido?
R. El Aviso será la corrección de la conciencia del mundo.
P. ¿Y qué puedes decimos de las muchas personas que no conocen a Cristo? ¿Cómo comprenderán ellas el Aviso?
R. Los que no conocen a Cristo (los que no son cristianos), creerán que es un Aviso de Dios.
 
1973 [GARABANDAL, enero-marzo de 1983.]
 
P. ¿Qué ocurrirá el día del Aviso?
R. Lo más importante de ese día es que todas las personas del mundo verán una señal, una gracia o un castigo en el interior de sí mismas, en otras palabras, un Aviso. Se hallarán completamente solos en el mundo en ese momento, independientemente de donde estén, a solas con su conciencia y ante Dios. Verán entonces todos sus pecados y lo que sus pecados han provocado.
P. ¿Lo sentiremos todos al mismo tiempo?
R. Sí, al mismo tiempo.
P. ¿Cuánto durará: media hora, una hora?
R. Sinceramente, no lo sé. Creo que cinco minutos serían suficientes.
P. ¿Cómo lo sentiremos?
R. Todos lo sentiremos de distinto modo porque dependerá de la conciencia de cada uno. El Aviso será muy personal, por ello todos reaccionaremos de distinto modo. Lo más importante ha de ser reconocer nuestros propios pecados y sus funestas consecuencias. Tendrás una visión del Aviso distinta de la mía, porque tus pecados son distintos de los míos.
P. ¿Me sucederá algo por causa de mis pecados? Quiero decir, ¿sufriré daños físicos por causa de mis pecados?
R. No, a menos que sea consecuencia de la impresión producida, por ejemplo, un ataque al corazón.
P. Es decir, que no causará daños físicos sino que consistirá en comparecer ante Dios, yo solo con mis pecados. Y mis buenas acciones, ¿las veré también?
R. No. Será sólo un Aviso para ver las consecuencias de nuestros pecados. Será también como una purificación antes del Milagro, para ver si con el Aviso y el Milagro nos convertimos (el mundo entero).
P. Entonces, ¿este Aviso puede producirse en cualquier momento?
R. Sí, pero no sé en qué fecha ocurrirá.
 
Febrero, 1977 [NEEDLES, julio-septiembre de 1977 (publicado nuevamente por GARABANDAL, enero-marzo de 1980]
 
P. ¿Cuándo te enteraste por primera vez del Aviso y quién te lo dijo?
R. Lo único que recuerdo claramente es que fue la Virgen quien me lo dijo.
P. ¿Quisieras repetimos lo que sabes del Aviso?
R. Lo que recuerdo ahora es que la Virgen me dijo que antes del Milagro, Dios nos enviará un Aviso para purificarnos o preparamos para ver el Milagro, para que así podamos recibir la gracia suficiente para cambiar nuestras vidas y orientarlas hacia Dios. Me dijo en qué consistiría el Aviso, pero no la fecha. No me está permitido decir en qué consiste, pero sí puedo decir cómo será más o menos. Es un fenómeno que será visto y sentido en todas partes del mundo; siempre pongo por ejemplo dos estrellas que se chocan entre sí. Este fenómeno no producirá daño físico pero nos espantará, porque en ese preciso instante veremos nuestras almas y el daño que hemos hecho. Será como si estuviéramos agonizando, pero no moriremos por sus efectos, aunque es posible que muramos de miedo o por la impresión de vernos a nosotros mismos. Que la Virgen me perdone si no lo he explicado tal como es, pero intento decirle, con arreglo a lo que sé, cómo será el Aviso ese día.
P. ¿"Viste" algo u "oíste hablar" acerca del Aviso?
R. La Virgen me habló de su llegada.
P. ¿Si el Aviso sólo dura unos minutos, lo recordará el mundo como algo procedente de Dios o parecerá simplemente un sueño o una ilusión?
R. Nunca he dicho que el Aviso dure sólo un instante. Lo que he dicho es que aunque sea un momento, será muy impresionante y terrible. Nadie tendrá la menor duda de que procede de Dios y que no se trata de algo humano. Yo, que sé en qué consiste, temo mucho ese día.
P. Hace ya muchos años nos dijiste que el suceso que acompañará al Aviso comienza con la letra "A". Puesto que Nuestra Señora nunca te prohibió revelarlo, ¿podrías decirlo ahora?
R. No lo prohibió, pero no sé por qué no lo he dicho y me parece que no debo decirlo ahora.
P. En cierta ocasión dijiste al padre Marcelino Andreu: "Cuando se vea el Aviso, se sabrá que hemos llegado al final de los tiempos". ¿Puedes explicamos qué quisiste decir?
R. La Virgen nos dijo que el Aviso y el Milagro serán las últimas advertencias o acontecimientos públicos que nos dará Dios. Por ello creo que después nos encontraremos cerca del fin de los tiempos.
P. ¿Tienes algún consejo que dar a la gente para que se prepare para este suceso?
R. Siempre debemos estar preparados, de modo que haya paz en nuestras almas y no nos aferremos tanto a las cosas de este mundo. En lugar de ello, debemos pensar con mucha frecuencia que estamos aquí para ir al cielo y ser santos.
 
 
Agosto, 1980 [GARABANDAL, enero-marzo de 1984.]
 
P. ¿Nos hará daño o nos herirá el Aviso?
R. No, para mí es como dos estrellas que chocan entre sí y hacen un ruido enorme y despiden gran luz, pero no se caen. No nos va a herir físicamente, pero vamos a verlo. En ese momento, veremos nuestra conciencia. Veremos todo lo malo de nuestras acciones.
P. ¿Vamos a ver todo lo malo de nuestras acciones?
R. Sí, y también veremos el bien que hemos dejado de hacer.

 
Mari Loli

27 de Julio de l975 [NEEDLES, otoño de 1975]
 
P. Has dicho que sabes el año del Aviso. ¿Puedes decirnos si ocurrirá en los próximos años o si está reservado para un futuro más distante?
R. No, no puedo decir nada.
P. ¿Te prohibió la Santísima Virgen hablar del Aviso?
R. No, pero como el Aviso y el Milagro ocurrirán el mismo año [Nota de la Redacción: Mari Loli ha aclarado que "el mismo año" significa un período de doce meses], creo en mi interior que es mejor no decir nada.
P. ¿Cómo sabes que el Aviso y el Milagro ocurrirían el mismo año?
R. Durante una aparición -no recuerdo exactamente cuándo- la Santísima Virgen me lo dijo.
P. Has dicho en otra ocasión que cuando ocurra el Aviso todo se detendrá, hasta los aviones que vuelen por los aires. ¿Es esto cierto?
R. Sí, pero sólo unos pocos minutos.
P. ¿Quiere decir que todo parará en un momento dado y que en ese momento se producirá el Aviso?
R. Sí.
P. ¿Cuándo te fue revelada esta información?
R. La Santísima Virgen me lo dijo durante una aparición.
P. ¿Recibiste toda esta información en una sola aparición o te lo dijo Nuestra Señora en el transcurso de varias apariciones?
R. Me lo dijo en una sola aparición. No recuerdo ahora si me habló del Aviso en otras apariciones.
P. ¿Sabes cuánto tiempo durará el Aviso?
R. Unos pocos minutos.
P. ¿Tienes miedo del Aviso?
R. Sí, como todo el mundo, tengo defectos y faltas, y el Aviso me los mostrará. Eso me atemoriza.
P. ¿Qué más puedes decirnos sobre el Aviso?
R. Todo cuanto puedo decir es que el día está muy cerca y que es muy importante que nos preparemos porque será algo terrible. Nos hará conscientes de todo el mal que hemos hecho.
 
Febrero, 1977 [NEEDLES, julio-septiembre de 1977 (publicado nuevamente por GARABANDAL, enero-marzo de 1980]
 
P. ¿Has hablado alguna vez con Conchita de las fechas del Aviso, ya que sabes el año, y del Milagro, que ella conoce?
R. Nunca he hablado con Conchita de esas fechas.
P. ¿Tienes algún consejo que dar a la gente para que se prepare para el acontecimiento?
R. Que hagan mucha penitencia, que hagan sacrificios, que visiten al Santísimo Sacramento todos los días que puedan, que recen el Santo Rosario diariamente.
 
29 de Septiembre, 1978 [THE CALL OF GARABANDAL, abril-junio de 1984]
 
P. Ya que tú eres la persona que más sabe acerca del aviso, ¿puedes decirnos si este acontecimiento ocurrirá antes del Milagro que se nos ha prometido por mediación de Conchita González?
R. Todos lo experimentarán, dondequiera que estén y cualquiera que sea su condición o su conocimiento de Dios... Será una experiencia personal e interior. Parecerá como si el mundo se hubiera detenido... pero nadie será consciente de eso porque todos estarán completamente ensimismados y viviendo su propia experiencia.
P. Refiriéndonos ahora a la naturaleza del Aviso, ¿cómo vamos a sentirlo?
R. Va a ser como un sentimiento interno de pena y dolor por haber ofendido a Dios. Dios nos ayudará a ver claramente el daño que le causamos a Él y todas nuestras malas acciones. Nos ayudará a sentir este dolor interior porque muchas veces cuando hacemos algo malo, nos limitamos a pedir su perdón de boca para afuera, pero ahora (gracias al Aviso) nos ayudará a sentir físicamente ese profundo dolor.
 
19 de Octubre, 1982 [GARABANDAL, enero-marzo y abril-junio de 1983]
 
P. ¿Recuerdas lo que la Santísima Virgen te dijo acerca de la tribulación comunista que ha de preceder al Aviso?
R. Parecerá que los comunistas se han apoderado del mundo entero y será muy difícil practicar la religión, que los sacerdotes puedan decir misa o que el pueblo pueda abrir las puertas de las iglesias.
P. ¿Es eso lo que querías decir al afirmar que parecerá que la Iglesia ha desaparecido?
R. Sí.
P. ¿Será debido a las persecuciones religiosas y no a que la gente deje de practicar su religión?
R. Sí, pero supongo que mucha gente dejará de practicar. Quienes la practiquen tendrán que hacerlo clandestinamente.
P. ¿Ocurrirá únicamente en Europa o también aquí, en los Estados Unidos?
R. No sé, porque en ese momento, Europa era para mí el mundo entero. Sencillamente, supuse que era así. La Santísima Virgen no especificó el lugar. A mí me pareció que sería en todas partes.
P. Hoy en día, el comunismo domina aproximadamente el 67% del planeta. ¿Crees que es suficiente para que se cumpla la profecía de Nuestra Señora?
R. Sinceramente, no lo sé. A mí me pareció que sería más grave.
P. Dicho en otras palabras, ¿crees que la situación será peor que ahora?
R. Eso es lo que creí, basándome en las palabras de la Virgen, pero no lo sé exactamente en realidad. A mí me pareció más bien que eran todos los países del mundo, los lugares que vi mentalmente. En muchos países europeos todavía se puede practicar la religión.
P. Entonces, ¿la situación mundial no es aún lo bastante mala para que suceda el Aviso?
R. No va a ocurrir todavía, así que es probable que las cosas empeoren.
P. Dijiste que a los sacerdotes les resultaría muy difícil poder decir misa, ¿te lo dijo la Santísima Virgen o lo pensaste tú misma, a raíz de la profetizada tribulación comunista?
R. Según recuerdo, me lo dijo la Virgen.
P. ¿Y dijo la Virgen que parecería como si la Iglesia hubiera desaparecido ?
R. Sí.
P. ¿Dijo la Santísima Virgen que el Santo Padre se vería obligado a marcharse de Roma cuando se produjera el Aviso?
R. No, pero lo que me pareció a mí. Tal vez en ese momento confundiera en mi mente lo que yo veía y lo que decía la Santa Madre, porque han pasado tantos años. Fue que el Papa tampoco podría estar en Roma abiertamente, ¿me entiende usted? A él también se le perseguiría y tendría que esconderse como todos los demás.
P. Dijiste que cuando llegue el Aviso, los aviones se detendrán en el aire y que todos los motores se pararán. ¿Te dijo esto la Santa Madre?
R. Dijo que todas las cosas en todas partes se detendrán por un momento y que todos pensaríamos y nos miraríamos por dentro.
P. ¿Habrá ruidos que acompañen al Aviso, como por ejemplo el soplar del viento?
R. Como yo lo vi entonces, era más bien como un enorme silencio, como una sensación de vacío. Todo estaba muy silencioso. Así es como lo vi.
P. Hace siete años dijiste que el Aviso llegaría pronto. Muchas personas pensaron que ocurriría por estas fechas, ¿qué dirías hoy?
R. Es pronto. Todo me parece pronto porque el tiempo pasa muy rápidamente.
P. Tú eres la única persona que sabe el año del Aviso, ¿lo dijiste alguna vez a alguien, por ejemplo, a algún sacerdote?
R. No.
P. ¿Estará el mundo en guerra cuando llegue el Aviso?
R. (No hay respuesta).
 
Jacinta 
 
17 de Agosto, 1975 [NEEDLES, invierno de 1976.]
 
P. ¿Te habló Nuestra Señora alguna vez sobre el Aviso?
R. Sí, me habló de él, pero nunca me dijo el año.
 
Febrero, 1977 [NEEDLES, julio-septiembre de 1977 (publicado nuevamente por GARABANDAL, enero-marzo de 1980]

P. ¿Puedes decirnos cómo será el Aviso?
R. Se verá primero en el aire, en todo el mundo, e inmediatamente se trasmitirá al interior de nuestras almas. Durará un tiempo muy breve, pero parecerá muy largo por efecto que producirá en nuestro interior. Será para el bien de nuestras almas, para que podamos ver en el interior de nosotros mismos, en nuestra conciencia, el bien [Conchita dice que sólo veremos nuestras malas acciones] y el mal que hemos hecho. Sentiremos un gran amor hacia nuestro Padre y Madre celestiales y pediremos perdón por todas nuestras ofensas.
P. ¿Experimentará el Aviso todo el mundo, independientemente de sus creencias religiosas?
R. El Aviso es para todo el mundo, porque Dios desea nuestra salvación. Su finalidad es que nos acerquemos más a Él y tengamos más fe. Por consiguiente, debemos preparamos para ese día, pero no esperarlo con temor, porque Dios no envía las cosas para causar terror sino con justicia y amor, para el bien de todos sus hijos, para que alcancen la dicha eterna y no se condenen.
 
Agosto, 1979 [GARABANDAL, julio-septiembre de 1982]
 
P. ¿Recuerdas algo acerca de una gran tribulación, el comunismo?
R. Sí, era una invasión, bueno, algo que me pareció como una invasión; algo muy malo en lo que el comunismo jugaba un papel muy importante, pero ya no recuerdo qué países o regiones se veían afectadas. La Santísima Virgen insistió en que rezáramos (para evitar que sucediera). Estos graves acontecimientos tendrán lugar antes del Aviso, que ocurrirá cuando la situación esté en su peor momento.
 
16 de Abril,1983 [GARABANDAL, julio-septiembre de 1983.]

P. En 1979, en una entrevista [párrafos anteriores], refiriéndote a la tribulación comunista dijiste "me pareció como una invasión". ¿Viste escenas de esta invasión?
R. A veces confundo invasión con persecución.
P. También dijiste que cuando las cosas estuvieran en su peor momento, ocurriría el Aviso. ¿Cómo lo sabes? ¿Te lo dijo la Virgen o lo viste en una visión?
R. La Virgen dijo que el Aviso llegaría cuando la situación estuviera en su peor momento. Tampoco se tratará únicamente de la persecución, porque muchos ya habrán dejado de practicar la religión.
P. Cuando llegue el Aviso, será visto y sentido por todas las personas del planeta, ¿se incluyen los niños pequeños que todavía no tengan uso de razón?
R. Sí, y por eso sentimos mucha pena por ellos, porque será una experiencia aterradora.
P. ¿Puedes decirnos algo acerca de la situación mundial cuando llegue el Aviso?
R. Será mala.

AVE MARIA PURISSIMA!

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Sono risorto e sono sempre con te: Resurrexi et adhuc tecum sum

 


OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI

Basilica Vaticana
Sabato Santo, 7 aprile 2007

 

Cari fratelli e sorelle!

Dai tempi più antichi la liturgia del giorno di Pasqua comincia con le parole: Resurrexi et adhuc tecum sum – sono risorto e sono sempre con te; tu hai posto su di me la tua mano. La liturgia vi vede la prima parola del Figlio rivolta al Padre dopo la risurrezione, dopo il ritorno dalla notte della morte nel mondo dei viventi. La mano del Padre lo ha sorretto anche in questa notte, e così Egli ha potuto rialzarsi, risorgere.

La parola è tratta dal Salmo 138 e lì ha inizialmente un significato diverso. Questo Salmo è un canto di meraviglia per l’onnipotenza e l’onnipresenza di Dio, un canto di fiducia in quel Dio che non ci lascia mai cadere dalle sue mani. E le sue mani sono mani buone. L’orante immagina un viaggio attraverso tutte le dimensioni dell’universo – che cosa gli accadrà? “Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Se dico: «Almeno l’oscurità mi copra…», nemmeno le tenebre per te sono oscure … per te le tenebre sono come luce” (Sal 138 [139],8-12).

Nel giorno di Pasqua la Chiesa ci dice: Gesù Cristo ha compiuto per noi questo viaggio attraverso le dimensioni dell’universo. Nella Lettera agli Efesini leggiamo che Egli è disceso nelle regioni più basse della terra e che Colui che è disceso è il medesimo che è anche asceso al di sopra di tutti i cieli per riempire l’universo (cfr 4,9s). Così la visione del Salmo è diventata realtà. Nell’oscurità impenetrabile della morte Egli è entrato come luce – la notte divenne luminosa come il giorno, e le tenebre divennero luce. Perciò la Chiesa giustamente può considerare la parola di ringraziamento e di fiducia come parola del Risorto rivolta al Padre: “Sì, ho fatto il viaggio fin nelle profondità estreme della terra, nell’abisso della morte e ho portato la luce; e ora sono risorto e sono per sempre afferrato dalle tue mani”. Ma questa parola del Risorto al Padre è diventata anche una parola che il Signore rivolge a noi: “Sono risorto e ora sono sempre con te”, dice a ciascuno di noi. La mia mano ti sorregge. Ovunque tu possa cadere, cadrai nelle mie mani. Sono presente perfino alla porta della morte. Dove nessuno può più accompagnarti e dove tu non puoi portare niente, là ti aspetto io e trasformo per te le tenebre in luce.

Questa parola del Salmo, letta come colloquio del Risorto con noi, è allo stesso tempo una spiegazione di ciò che succede nel Battesimo. Il Battesimo, infatti, è più di un lavacro, di una purificazione. È più dell’assunzione in una comunità. È una nuova nascita. Un nuovo inizio della vita. Il passo della Lettera ai Romani, che abbiamo appena ascoltato, dice con parole misteriose che nel Battesimo siamo stati “innestati” nella somiglianza con la morte di Cristo. Nel Battesimo ci doniamo a Cristo – Egli ci assume in sé, affinché poi non viviamo più per noi stessi, ma grazie a Lui, con Lui e in Lui; affinché viviamo con Lui e così per gli altri. Nel Battesimo abbandoniamo noi stessi, deponiamo la nostra vita nelle sue mani, così da poter dire con san Paolo: “Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me”. Se in questo modo ci doniamo, accettando una specie di morte del nostro io, allora ciò significa anche che il confine tra morte e vita diventa permeabile. Al di qua come al di là della morte siamo con Cristo e per questo, da quel momento in avanti, la morte non è più un vero confine. Paolo ce lo dice in modo molto chiaro nella sua Lettera ai Filippesi: “Per me il vivere è Cristo. Se posso essere presso di Lui (cioè se muoio) è un guadagno. Ma se rimango in questa vita, posso ancora portare frutto. Così sono messo alle strette tra queste due cose: essere sciolto – cioè essere giustiziato – ed essere con Cristo, sarebbe assai meglio; ma rimanere in questa vita è più necessario per voi” (cfr 1,21ss). Di qua e di là del confine della morte egli è con Cristo – non esiste più una vera differenza. Sì, è vero: “Alle spalle e di fronte tu mi circondi. Sempre sono nelle tue mani”. Ai Romani Paolo ha scritto: “Nessuno … vive per se stesso e nessuno muore per se stesso … sia che viviamo, sia che moriamo, siamo … del Signore” (Rm 14,7s).

Cari battezzandi, è questa la novità del Battesimo: la nostra vita appartiene a Cristo, non più a noi stessi. Ma proprio per questo non siamo soli neppure nella morte, ma siamo con Lui che vive sempre. Nel Battesimo, insieme con Cristo, abbiamo già fatto il viaggio cosmico fin nelle profondità della morte. Accompagnati da Lui, anzi, accolti da Lui nel suo amore, siamo liberi dalla paura. Egli ci avvolge e ci porta, ovunque andiamo – Egli che è la Vita stessa.

Ritorniamo ancora alla notte del Sabato Santo. Nel Credo professiamo circa il cammino di Cristo: “Discese agli inferi”. Che cosa accadde allora? Poiché non conosciamo il mondo della morte, possiamo figurarci questo processo del superamento della morte solo mediante immagini che rimangono sempre poco adatte. Con tutta la loro insufficienza, tuttavia, esse ci aiutano a capire qualcosa del mistero. La liturgia applica alla discesa di Gesù nella notte della morte la parola del Salmo 23 [24]: “Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche!” La porta della morte è chiusa, nessuno può tornare indietro da lì. Non c’è una chiave per questa porta ferrea. Cristo, però, ne possiede la chiave. La sua Croce spalanca le porte della morte, le porte irrevocabili. Esse ora non sono più invalicabili. La sua Croce, la radicalità del suo amore è la chiave che apre questa porta. L’amore di Colui che, essendo Dio, si è fatto uomo per poter morire – questo amore ha la forza per aprire la porta. Questo amore è più forte della morte. Le icone pasquali della Chiesa orientale mostrano come Cristo entra nel mondo dei morti. Il suo vestito è luce, perché Dio è luce. “La notte è chiara come il giorno, le tenebre sono come luce” (cfr Sal 138 [139],12). Gesù che entra nel mondo dei morti porta le stimmate: le sue ferite, i suoi patimenti sono diventati potenza, sono amore che vince la morte. Egli incontra Adamo e tutti gli uomini che aspettano nella notte della morte. Alla loro vista si crede addirittura di udire la preghiera di Giona: “Dal profondo degli inferi ho gridato, e tu hai ascoltato la mia voce” (Gio 2,3). Il Figlio di Dio nell’incarnazione si è fatto una cosa sola con l’essere umano – con Adamo. Ma solo in quel momento, in cui compie l’atto estremo dell’amore discendendo nella notte della morte, Egli porta a compimento il cammino dell’incarnazione. Mediante il suo morire Egli prende per mano Adamo, tutti gli uomini in attesa e li porta alla luce.

Ora, tuttavia, si può domandare: Ma che cosa significa questa immagine? Quale novità è lì realmente accaduta per mezzo di Cristo? L’anima dell’uomo, appunto, è di per sé immortale fin dalla creazione – che cosa di nuovo ha portato Cristo? Sì, l’anima è immortale, perché l’uomo in modo singolare sta nella memoria e nell’amore di Dio, anche dopo la sua caduta. Ma la sua forza non basta per elevarsi verso Dio. Non abbiamo ali che potrebbero portarci fino a tale altezza. E tuttavia, nient’altro può appagare l’uomo eternamente, se non l’essere con Dio. Un’eternità senza questa unione con Dio sarebbe una condanna. L’uomo non riesce a giungere in alto, ma anela verso l’alto: “Dal profondo grido a te…” Solo il Cristo risorto può portarci su fino all’unione con Dio, fin dove le nostre forze non possono arrivare. Egli prende davvero la pecora smarrita sulle sue spalle e la porta a casa. Aggrappati al suo Corpo noi viviamo, e in comunione con il suo Corpo giungiamo fino al cuore di Dio. E solo così è vinta la morte, siamo liberi e la nostra vita è speranza.

È questo il giubilo della Veglia Pasquale: noi siamo liberi. Mediante la risurrezione di Gesù l’amore si è rivelato più forte della morte, più forte del male. L’amore Lo ha fatto discendere ed è al contempo la forza nella quale Egli ascende. La forza per mezzo della quale ci porta con sé. Uniti col suo amore, portati sulle ali dell’amore, come persone che amano scendiamo insieme con Lui nelle tenebre del mondo, sapendo che proprio così saliamo anche con Lui. Preghiamo quindi in questa notte: Signore, dimostra anche oggi che l’amore è più forte dell’odio. Che è più forte della morte. Discendi anche nelle notti e negli inferi di questo nostro tempo moderno e prendi per mano coloro che aspettano. Portali alla luce! Sii anche nelle mie notti oscure con me e conducimi fuori! Aiutami, aiutaci a scendere con te nel buio di coloro che sono in attesa, che gridano dal profondo verso di te! Aiutaci a portarvi la tua luce! Aiutaci ad arrivare al “sì” dell’amore, che ci fa discendere e proprio così salire insieme con te! Amen.

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