mercoledì 3 marzo 2021

SAN FRANCESCO DI SALES

 



  <<  12.Vivete umile, dolce e innamorata del vostro Sposo; non vi date fastidio se non potete aver memoria dei vostri piccoli mancamenti per confessarcene, perchè siccome cadete spesso senz'accorgervene, così spesso, senz'àvvedervene, vi rialzate. 

Non si dice che il giusto si vede, o si sente cadere, ma che cade sette volte : e se cade sette volte, sette volte, senz'avvertirlo, si rialza. Non vi date dunque fastidio di questo, ma, con franchezza ed umiltà, dite quello che ricordate, rimettetelo alla dolce Misericordia di Dio, il quale mette la mano sotto coloro che cadono senza malizia, affinchè non si facciano male, o restino feriti ; e li rialza e li solleva così presto, che non si accorgono d'esser caduti, perchè la divina mano h ha raccolti nel cadere ; nè si accorgono di essersi rialzati, perchè sono stati aiutati così presto che non hanno potuto pensarvi. 

Tenete conto dell'anima vostra, e non apprezzate gli anni che passano, se non per acquistare la santa eternità. >>

Lett. spirt.




Raniero Cantalamessa, sulle orme di Sant'Antonio di Padova

 



un altro video:

Cantalamessa capitolo delle stuoie:


AMDG et DVM

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martedì 2 marzo 2021

"Al vincitore darò a mangiare dell’albero di vita..."

18 agosto 1943


   Dice Gesù:
   «Continuo a spiegarti i passi che credo opportuni.
   È detto: "Al vincitore darò a mangiare dell’albero di vita..." E si è applicato tal pensiero a Me.


   Sì, sono albero di vita eterna e mi do a voi per cibo nell’Eucarestia e la mia vista sarà cibo gaudioso dei vincitori nell’altra vita. Ma vi è un altro significato che molti ignorano appunto perché molti che mi commentano non sono "vincitori".


   Chi è vincitore? Cosa occorre per esserlo? Opere risuonanti di eroismo? No. Allora sarebbero troppo pochi coloro che vincono. Sono vincitori coloro che vincono in sé la Bestia che vorrebbe avere ragione di loro. In verità tra il martirio atroce ma breve, aiutato da coefficienti soprannaturali e naturali, e la lotta segreta, oscura e continua, è, sulle bilance di Dio, di maggior peso, o quanto meno di un peso di diversa razza, ma prezioso, quest’ultima1.


   Nessun tiranno è maggior tiranno della carne e del Demonio. E coloro che sanno vincere la carne e il Demonio e fare della carne uno spirito e del demonio un vinto, sono i "vincitori".


   Ma per esserlo bisogna essersi dati totalmente all’Amore. Totalmente: colui che ama con tutte le sue forze non riserba nulla per se stesso, e non serbando per se stesso non serba per la carne e per il demonio. Dà tutto al suo Dio e Dio dà tutto al suo amatore.
   Gli dà il suo Verbo. Ecco ciò che dà al vincitore da mangiare, sin da questa terra, né poteva dargli cosa più grande. Dà Me, Verbo del Padre, per esser cibo dello spirito consacrato al cielo.


   La mia Parola scende a nutrire le anime date tutte al loro Signore Iddio. Viene la mia Parola per esservi sacerdote e guida a voi che cercate la guida vera e che vedete tante deboli guide per le turbe che periscono senza guida vera. Voi che avete capito la Verità, sapete che questo solo è necessario: vivere della mia Parola, credere alla mia Parola, camminare secondo la mia Parola.


   Che te ne pare di uno che vuol vivere di dolciumi, liquori e fumo? Tu dici che colui morrà perché non è quello il cibo che necessita a viver sani. Lo stesso è di chi si affatica in mille esteriorità e non bada a quello che è nucleo di tutta la vita dell’anima: la mia Parola.
   Perché la Messa, perché l’Eucarestia, perché la Confessione non vi santificano come dovrebbe avvenire? Perché sono per voi dei pro-forma, non li rendete fecondi con l’attenzione alla mia Parola. Peggio: soffocate la mia Parola che Io lancio dall’alto del Cielo a richiamo e a luce vostra, sotto la tiepidezza, l’ipocrisia, la colpa, più o meno grave.


   Non mi amate: ecco tutto. Amare non vuol dire fare dentro per dentro2 una visita superficiale di mondana cortesia. Amare vuol dire vivere con l’anima unita fusa, accesa ad un unico fuoco che alimenta un’altra anima. Allora nella fusione avviene anche la comprensione.


   Io parlo, non più lontano, dall’alto dei cieli, ma prendo dimora - e con Me il Padre e lo Spirito, perché siamo una cosa sola - Io prendo dimora nel cuore che mi ama e la mia parola non è più sussurro, ma Voce piena, non è più isolata ma continua. Sono allora il "Maestro" vero. Sono Colui che 20 secoli or sono parlava alle turbe instancabilmente e che ora trova la sua delizia a parlare ai suoi prediletti che lo sanno ascoltare e di cui faccio i miei canali di grazia.


   Quanta Vita vi do! Vita vera, Vita santa, Vita eterna, Vita gaudiosa con la mia Parola che è Parola del Padre e Amore dello Spirito. Sì, che in verità Io do al "vincitore" da mangiare il frutto dell’albero di Vita. Ve lo do da questa terra con la mia spirituale dottrina che torno a portare fra gli uomini acciò non tutti gli uomini periscano. Ve la do nell’altra vita col mio essere fra voi in eterno.
   Io sono la Vita vera. Permanete in Me, miei diletti, e non conoscerete morte.»

 

   quest’ultima è nostra correzione da quest’ultimo

 2 dentro per dentro significa ogni tanto, di tanto in tanto 

AMDG et DVM

Canta MARIAM - Salmi 57-63

 


PSALMUS  57

Si vere utique justitiam loquimini:

justitiae et misericordiae honorate Reginam.

 

Ad laudem enim et gloriam pertinet Salvatoris:

quidquid honorificum suae impensum fuerit Genitrici.

 

Rosae Martyrum Te circumdant, o Regina:

et lilia virginum ambiunt thronum Tuum.

 

Laudate Eam simul, astra matutina:

concentum illi facite, omnes filii Dei.

 

Glorificate Eam, coeli et terra:

mare et flumina, ac fundamenta orbis.

Gloria Patri, etc. 

 


PSALMUS  58

Eripe me de inimicis meis, Domina mundi:

exurge in occursum meum, Regina pietatis.

  

Aurum obrizum in ornamentis tuis:

sardius et topazius in diademate Tuo.

 

Jaspis et amethystus in dextera Tua:

berillus et chrysolithus in sinistra Tua.

 

Hyacinthus et achates in pectore Tuo:

carbunculi scintillantes in monilibus Tuis.

 

Myrrha, thus et balsamum in manibus Tuis:

sapphirus et smaragdus in digitis Tuis.

Gloria Patri, etc.


 

PSALMUS  59

Deus, repulisti nos propter peccata nostra:

et misertus es nobis per Virginem Mariam.

 

Intercede pro nobis, salutifera Mater Dei:

quae angelorum et hominum salutem peperisti.

 

Tu enim moestis exultationem infundis:

et moerentibus laetitiam et dulcorem.

 

Laetifica nos dulcifluo sono oris Tui:

et liquore Tuo roseo perfunde corda nostra.

 

Tonate, coeli, desuper, et date illi laudem:

glorifica Illam, Terra cum omnibus habitatoribus tuis.

Gloria Patri, etc.

 


PSALMUS  60

Exaudi, Domina, orationem meam:

super firmam petram stabilias mentem meam.

 

Esto mihi turris fortitudinis:

me tuearis a facie crudelis vastatoris.

 

Ut castrorum acies, sis illi terribilis:

et vivus corruat in profundum inferni.

 

Tu enim es rutilans et decora:

nubes rorifera, et consurgens aurora.

 

Pulchra es et clara, ut luna plenissima:

tanquam sol refulget, sacer aspectus Tuus.

Gloria Patri, etc.

 


PSALMUS  61

Nonne, Domina, Tibi subjecta erit anima:

quae Salvatorem omnium genuisti?

 

Memento nostri, perditorum Salvatrix:

exaudi planctus cordis nostri.

 

Infunde gratiam de thesauris Tuis:

et unguentis Tuis placa dolorem nostrum.

 

Da nobis gaudium et laetitiam:

ut confundas bonorum inimicos.

 

Ablue omnia peccata nostra:

sana omnes infirmitates nostras. 

Gloria Patri, etc.


 

PSALMUS  62

Deus, Deus meus:

per Matrem Te glorificabo.

 

Virginaliter enim Te concepit:

et sine angustia Te parturivit.

 

Benedicta sis, o Domina nostra,

et pro nobis assiste ante thronum Dei.

 

Species et claritas:

in conspectu Tuo.

 

Custodi animam meam, Domina:

ut nunquam corruat in peccata. 

Gloria Patri, etc.

 


PSALMUS  63

Exaudi, Domina, orationem meam, cum deprecor:

a pavore crudelis libera animam meam.

 

Impétra nobis pacem et salutem:

in die novissimo.

 

Benedicta sis super mulieres:

et benedictus sit Fructus ventris Tui.

 

Illumina, Domina, oculos meos:

et illustra caecitatem meam.

 

Da mihi in Te confidentiam bonam:

in vita et in fine meo. 

Gloria Patri, etc.