sabato 2 maggio 2020

TESORI ... di Maria Valtorta

QUADERNI 1943

Quaderni del 1943



ManoscrittoCapitoloTitolo
II122 aprile 1943. È la sera del Giovedì Santo
II223 aprile 1943.
II324 aprile 1943
II41 maggio 1943
II510 maggio 1943
II613 maggio 1943
II714 maggio 1943
II819 maggio 1943
II921 maggio 1943
II1022 maggio 1943
II1124 maggio 1943
I1228 maggio 1943
I1331 maggio 1943
I141 giugno 1943
I152 giugno 1943
I163 giugno 1943
I174 giugno 1943
I185 giugno 1943
I196 giugno 1943
I207 giugno 1943
I218 giugno 1943
I229 giugno 1943
I2310 giugno 1943
I2411 giugno 1943
I2512 giugno 1943
I2613 giugno 1943
III2714 giugno 1943
III2815 giugno 1943
III2916 giugno 1943
III3017 giugno 1943
III3118 giugno 1943
III3219 giugno 1943
III3320 giugno 1943
III3421 giugno 1943
I3522 giugno 1943
I3623 giugno 1943
I3724 giugno 1943
I3825 giugno 1943
I3926 giugno 1943
I4027 giugno 1943
I4128 giugno 1943
I4229 giugno 1943
II4330 giugno 1943

Quante spine affliggono il mio Cuore: le anime che si allontanano da mio Figlio, anche fra i fedeli, ogni giorno più aumentano.


28 dicembre 1973. Festa dei Santi Innocenti.
Sarà rinnovata la mia Chiesa.

«Devi essere, o figlio, il consolatore del mio Cuore Immacolato. Per questo devi vivere
in ogni momento fuori di te stesso, indifferente ad ogni tuo problema personale. Se mi
ami, se sei tutto mio, se sei il mio consolatore, come puoi avere ancora problemi
personali? 

Come puoi ancora volere o desiderare qualcosa? Ti ho donato le dimensioni
del mio Cuore e le mie cose devono essere le tue, i miei desideri devono essere i tuoi
desideri, le mie preoccupazioni, le mie sofferenze devono essere anche le tue. Ormai
tu sarai felice solo se resterai sempre e in ogni momento nel mio Cuore Immacolato.

Quante spine affliggono il mio Cuore: le anime che si allontanano da mio Figlio, anche
fra i fedeli, ogni giorno più aumentano. Quelle che fino a ieri erano anime buone e
generose, trascinate dalla generale confusione, diventano anime timorose, insicure,
quasi paralizzate. 

Le spine più dolorose mi sono procurate dai figli da Me più amati e
prediletti: dai miei Sacerdoti. Accanto a quelli che ogni giorno tradiscono, come Giuda,
mio Figlio Gesù e la sua Chiesa, quanti sono ormai i vacillanti, i dubbiosi, gli infedeli!

Celebrano la Santa Messa, amministrano i Sacramenti e non credono più... I loro
sacrilegi hanno ormai raggiunto il limite che non può essere superato senza che venga
vilipesa la stessa giustizia di Dio. Sapessero questi miei figli infedeli le orribili prove
che li attendono! Oh, forse si ravvederebbero!... Invece vanno incoscienti incontro al
loro grande castigo e nel momento decisivo si troveranno impreparati. 

Allora
comprendi, o figlio, quanto Io stessa ormai agisca fra le anime fedeli dei miei
Sacerdoti. Li chiamerò ed essi mi risponderanno; li ricoprirò del mio manto immacolato
e saranno invincibili. 

Gesù effonderà su di loro lo Spirito che ha riempito la mia anima
e saranno trasformati. Donerò a loro, come sa fare la Mamma, mio Figlio Gesù e Lui
solo ascolteranno, Lui solo ameranno, Lui solo annunceranno fedelmente secondo il
Vangelo. 

E da essi sarà interamente rinnovata la mia Chiesa. Che devo fare - mi
domandi - per diffondere in tutto il mondo il Movimento Sacerdotale? 

Tu resta solo in
Me, sempre, in ogni momento, in preghiera: farò ogni cosa Io stessa, o figlio, perché
questa è la mia ora. Io ti domando solo di credere, di pregare, di soffrire, di lasciarti
condurre per mano da Me e presto vedrai le mie meraviglie. Già dall'anno che sta per
finire puoi imparare molte cose. 

Con Me non sbaglierai a leggere i veri segni dei tempi,
di questi tempi così tribolati, ma così da Me benedetti».



venerdì 1 maggio 2020

Uno specchio per comprendere il Bene e il male

Cosa disse la mistica Anna Maria Taigi, in merito alla possibile fine della Chiesa? Una profezia che annuncia cambiamenti radicali.


Anna Maria Taigi (1769-1837, Siena), oggi Beata, è stata una mistica molto particolare che, da una sera del 1791 fino alla sua morte, ebbe il dono del sole. “È uno specchio, quello che ti mostro, che serve per farti comprendere il bene e il male”, le aveva detto Gesù.

Profezie: la visione di Anna Maria Taigi

Si trattava di una luce che vedeva ad una “distanza di dodici piedi circa, tre piedi sopra la sua testa”. Quella visione durò 47 anni e fu la fonte delle sue rivelazioni.
Così, Anna Maria Taigi descrisse luoghi che non aveva mai visto e parlò di eventi che sarebbero accaduti a personaggi importanti della sua epoca e di quelle successive. Tutti quegli eventi si sono finora verificati. Dalla sconfitta dell’esercito di Napoleone in Russia, alla morte di quest’ultimo. Raccontò della guerra in Grecia, della rivoluzione del 1830 a Parigi, della morte di molti regnanti. Ed ancora di catastrofi naturali e del pontificato di Giovanni Mastai Ferretti, ossia Papa Pio IX.

Anna Maria Taigi
photo web source

Anna Maria Taigi: le profezie che attendono di realizzarsi

“Dio manderà due castighi: 
   -uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra.  

   -L’altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l’oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti. Nulla sarà visibile e l’aria sarà nociva e pestilenziale e recherà danno, sebbene non esclusivamente ai nemici della religione
Durante questi tre giorni, la luce artificiale sarà impossibile; arderanno soltanto le candele benedette. Durante tali giorni di sgomento, i fedeli dovranno rimanere nelle loro case a recitare il Rosario e a chiedere Misericordia a Dio …
    Tutti i nemici della Chiesa (visibili e sconosciuti) periranno sulla Terra, durante questa oscurità universale, eccettuati soltanto quei pochi che si convertiranno…
     L’aria sarà infestata da demoni che appariranno sotto ogni specie di orribili forme.
La religione verrà perseguitata e i preti massacrati. Le Chiese verranno chiuse, ma solo per poco tempo. Il Santo Padre sarà obbligato a lasciare Roma.
     La Francia precipiterà in una spaventosa anarchia. I francesi avranno una disperata guerra civile nel corso della quale anche i vecchi prenderanno le armi. I partiti politici, avendo esaurito il loro sangue e la loro rabbia, senza essere stati capaci di arrivare ad alcuna soluzione soddisfacente, si accorderanno, come ultima risorsa, per far ricorso alla Santa Sede.

Profezie, Anna Maria Taigi: la faccia della Terra sarà rinnovata

    Allora il Papa invierà in Francia un legato speciale … A seguito delle informazioni ricevute, Sua Santità in persona nominerà un Re molto cristiano per il governo della Francia.
     Dopo i tre giorni di buio, San Pietro e San Paolo designeranno un nuovo Papa … Allora il Cristianesimo si diffonderà in tutto il mondo.
Egli è il Santo Pontefice scelto da Dio per resistere alla bufera. Alla fine, egli avrà il dono dei miracoli e il suo nome sarà lodato su tutta la terra.
     Intere nazioni ritorneranno nella Chiesa e la faccia della terra sarà rinnovata. La Russia, l’Inghilterra e la Cina entreranno nella Chiesa”.
Antonella Sanicanti
AMDG et DVM

« Monstra Te esse Matrem »

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GIOVANNI XXIII
UDIENZA GENERALE
Basilica di San Pietro
Mercoledì, 1° maggio 1963

Venerabili Fratelli,
diletti figli e figlie.

Lo spettacolo che sì offre al Nostro sguardo è, come sempre, edificante e lietissimo; non solo per la varietà di provenienza dei numerosi gruppi e dei singoli pellegrini, radunati in questa basilica di S. Pietro, ma soprattutto per l'unità della comune fede, segnata sulla fronte e nel cuore di ciascuno con lo splendore del volto di Cristo, e col sigillo dello Spirito Santo.
L'udienza odierna costituisce un bell'inizio del mese di maggio in questo anno del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo.
Lo scorso 25 aprile, nella festa dell'evangelista S. Marco, con lettera al Nostro Cardinal Vicario, abbiamo chiamato a raccolta i diletti figli di Roma e di tutte le diocesi del mondo, clero e fedeli, affinché durante tutto il mese moltiplichino le invocazioni alla Vergine Santissima, Madre di Gesù e nostra. Per intercessione di Maria, infatti più copiosa deve scendere la grazia dello Spirito Santo sui lavori del Concilio, e sulla attività dei Padri Conciliari, che nella preghiera e nello studio si preparano alla seconda sessione delle assise ecumeniche (cfr. « L'Osservatore Romano », 26 aprile 1963).

TRIPLICE LUCE
DI IRRADIANTE FULGORE

Rinnoviamo ora l'invito a voi qui presenti, che animate questa Udienza di un tocco di speciale fervore. L'invito Nostro nasce dalle considerazioni, che questo giorno suggerisce, avvolto com'è in una triplice luce di irradiante fulgore : Maria - Giuseppe - la Chiesa. Sono pensieri ed affetti che urgono nella Nostra mente e nel cuore, e chiedono una parola di incoraggiamento.

« Monstra Te esse Matrem »

1. Maria Santissima. La glorificazione di Maria, quale brilla di luce soave nelle celebrazioni di questo mese, non è che il richiamo della sua missione, di tutto il disegno che Dio ebbe su di lei.

Missione di misericordia e di salvezza, che si incentra nell'altissimo privilegio della maternità divina; disegno di perdono di riconciliazione, poiché il Padre Celeste, inviando il Figlio suo per la Redenzione del mondo, scelse Maria come prima collaboratrice della sua volontà salvifica. In lei il cielo si unisce alla terra; e per mezzo suo è offerto all'umanità il Divin Salvatore.

Quali armonie di pietà e di commozione suscita il canto della Salve Regina, antifona tra le più antiche e care, che celebra nel confidente sospiro questa materna missione di Maria! Dall'avviarsi della preghiera: Salve, o Regina, Madre di misericordia, al suo svolgersi è tutto il poema della umanità sconvolta dal peccato, soggetta al pianto, al dolore e alla morte, che, nonostante tutto, guarda a Lei, vita, dolcezza, speranza nostra, e l'invoca nel supremo anelito, che è palpito di fede invitta e luminosa: et Iesum, benedictum fructum ventris tui nobis post hoc exilium ostende: mostraci Gesù, il frutto benedetto del tuo seno, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Tutto converge a Gesù: la storia dei secoli e le vicende dei cuori; tutto deve portare a Gesù. L'intercessione di Maria per il Concilio rivela al mondo più splendido il volto del Redentore, lo rivela a chi lo conosce solo imperfettamente, e a chi non lo conosce ancora. È questa la missione della Vergine Madre, di recare al mondo la luce, come canta Sant'Efrem Siro, con voce di ispirato poeta:

« Nel suo grembo dimora il Fuoco, - sul suo petto un prodigio grande! » (Inno IV, 3).
E lasciateCi fare una ulteriore considerazione, diletti figli. È l'ideale missionario che si impone, ancora una volta e muovendosi dal Cenacolo percorre le ampie vie del mondo. Ed è sempre Maria a mostrare Gesù, come a Betlem, attirando le anime a Lui. Per questo continueremo a pregarla perchè Essa avvalori le preghiere del Successore di Pietro e dei Vescovi, e di tutto il popolo cristiano, perseverantes unanimiter in oratione cum... Maria Matre Iesu (Act. I, 14). Così si rinnoverà il prodigio come di una novella Pentecoste.

Il Patrono del Concilio Ecumenico

2. Accanto alla Madonna, ecco S. Giuseppe, il Patrono del Concilio Ecumenico.
In questa basilica Vaticana, nel transetto dei santi apostoli Simone e Taddeo abbiamo voluto che l'altare centrale fosse dedicato a lui. Oggi, primo maggio, celebriamo la sua festa sotto il titolo di S. Giuseppe lavoratore, sposo castissimo di Maria, protettore dell'immensa schiera degli artigiani e operai, e dei lavoratori tutti — e ciascuno di noi è lavoratore — perchè anch'Egli ha conosciuto la gioia umile e sommessa del dovere compiuto, gli stenti, le prove della quotidiana fatica.

Ma S. Giuseppe è il patrono della Chiesa universale; è il patrono delle famiglie cristiane; lo è, inoltre, dei morenti che si affidano a Lui per superare la lotta estrema; patrono ancora di innumerevoli Congregazioni e istituzioni religiose di pietà, di educazione, di carità, nelle quali egli continua il suo validissimo patrocinio di Custode della Sacra Famiglia.
Potete ben immaginare, diletti figli, con quanto trasporto dell'animo, Noi l'abbiamo proclamato Patrono del Concilio. E a giusto titolo.

Dicevamo il 15 marzo del 1961: « se un protettore celeste è indicato a impetrare dall'alto... quella virtus divina per cui il Concilio sembra destinato a segnare un'epoca nella storia della Chiesa contemporanea, a nessuno dei celesti meglio può essere affidato che a S. Giuseppe, capo augusto della famiglia di Nazareth, e protettore della santa Chiesa... O S. Giuseppe, qui, qui è il tuo posto di protector universalis Ecclesiae » (cfr. « L'Osservatore Romano » 16 marzo 1961; cfr. Lettera Apostolica Le Voci, 19 marzo 1961).

Il Concilio è l'opera di Dio. E quest'opera esige raccoglimento e preghiera, docilità e spirito soprannaturale. Sono le virtù, di cui silenziosamente S. Giuseppe diede esempio preclarissimo, meritando la dignità e responsabilità uniche di Padre di Gesù secondo la legge, irradiante sull'umile volto un riflesso dell'autorità stessa del Padre Celeste.

Scelto a custode nascosto della più alta opera di Dio, l'Incarnazione del Verbo, S. Giuseppe continua la sua potente intercessione nella Chiesa, che, riunita a Concilio nei suoi sacri Pastori, vuole estendere la luce del Verbo nel mondo, e il suo impero soave in tutti i cuori.

La realtà della Chiesa a servizio degli uomini

3. La Chiesa, infine, diletti figli e figlie. È la realtà che sfolgora in quest'ora di letizia e di grazia per tutta l'umanità.
La Chiesa è Gesù che vive nei secoli. Ancorata con la mistica barca di Pietro in questo centro della cattolica unità e dell'universale magistero, essa si esprime in un principato di mitezza, di amore e di carità.

Grazie a Dio, lo spirito polemico di altri tempi si è attenuato; e la realtà della Chiesa, a servizio degli uomini ex omni tribu et natione, quae sub caelo est, viene universalmente riconosciuta. Da molte parti se ne invoca la parola, la presenza benefica e stimolatrice.
Inoltre — e questo conta anzitutto — i suoi figli sono più compatti che mai, e, pur differenziandosi nelle manifestazioni della civiltà e nei metodi organizzativi della vita sociale, sentono di essere chiamati dalla sacra Gerarchia a dare testimonianza di fedeltà al patrimonio della divina Rivelazione e delle millenarie e preziosissime esperienze pastorali, da cui viene speditezza di metodo e di linguaggio, che i tempi esigono : e che le folle immense dei popoli di tutto il mondo reclamano a giusto diritto.

Oggi, festa dei lavoratori, torna dunque attuale il saluto che ponemmo sulla fronte della Lettera Enciclica del 15 maggio 1961, pubblicata nel settantesimo anniversario della Rerum Novarum di Leone XIII: Mater et Magistra! La Chiesa, come ai tempi degli Apostoli, è sempre madre e maestra di verità e di giustizia, di libertà e di pace. Madre e maestra di cui si cerca la voce benefica, di cui si attendono gli interventi pacificatori degli interessi contingenti dei vari particolarismi nazionali, economici, sociali. Nel dominio della vita pubblica, nell'equilibrio e nel contributo delle varie forze della produzione e ridistribuzione dei beni, nella composizione armoniosa dei rapporti per la pace sociale si avverte sempre più la presenza dell'insegnamento sociale cristiano, che discende dal Vangelo di Gesù, ed è proclamato con instancabili applicazioni del Magistero della Chiesa. Questa presenza vigile, sensibile, attenta in tutti i settori, è realtà provvidenziale che dà gioia e accende speranza.

APOSTOLI CONVINTI
DI VERITÀ E BONTÀ
Diletti figli e figlie,
In quest'opera la Chiesa fa affidamento su di voi : vi chiede di essere apostoli convinti di verità e di bontà, pronti al servizio dei fratelli, apportatori di tranquillo ordine, affinché la vita della Grazia germini sempre di più in ciascuno di voi, e porti frutti duraturi per il bene delle varie comunità.
Noi siamo con voi, con affetto paterno, con preghiera universale, che abbraccia tutte le umane genti, e invochiamo dal Signore doni eletti di celeste compiacenza. E da questo centro della cattolica unità si diffonde ora, per voi e per le vostre famiglie, in particolare per i lavoratori cristiani e per le loro organizzazioni, la Benedizione Apostolica, che vi fortifichi nei propositi di vita santa, porti consolazione nelle vostre case, specie ove maggiori sono le necessità e le ansietà, e vi confermi nella pace di Cristo « che supera ogni intendimento » (Phil. 4, 7).

Chers Fils et chères Filles,
Gomme à chaque audience, le spectacle qui s'offre à Nos yeux est source de joie et d'édification: venus de toutes les parties du monde, vous portez sur vos fronts et dans vos coeurs l'unité de la foi. Quel beau début pour ce mois de mai de l'année du Concile Œcuménique!
En la fête de Saint Marc, Nous avons invité les fidèles de Rome et du monde à multiplier leurs prières à la Vierge Marie, durant le mois de mai, en faveur du Concile. Cet appel, Nous vous le faisons à nouveau, en contemplant successivement la Très Sainte Vierge, Saint Joseph et l'Eglise.

1. Marie toute sainte. En elle, le ciel s'unit à la terre. C'est elle qui nous donne notre divin Sauveur, première collaboratrice du plan salvifique de Dieu. Toute notre piété monte vers elle à travers le chant du Salve Regina. Et Yesum nobis post hoc exilium ostende: Montrez-nous Jésus, O douce, O clémente, O bonne Vierge Marie. Tout converge en Jésus; tout doit conduire à Jésus. L'intercession de Marie pour le Concile révèle le visage du Rédempteur dans toute sa splendeur à qui ne le connaît encore qu'imparfaitement et à qui ne le connaît pas du tout. Telle est la mission de la Vierge Mère, d'apporter la lumière à qui ne la possède pas. A tous, elle montre Jésus.

2. Aux côtés de Marie se tient Joseph. Nous célébrons aujourd'hui sa féte. Il est le protecteur non seulement de la Sainte Famille, mais de l'Eglise, du Concile, et aussi de tous les travailleurs, de nombreuses familles religieuses et de tous ceux qui meurent. Choisi par Dieu pour étre le gardien de l'Incarnation, Saint Joseph continue dans l'Eglise sa puissante intercession, et l'applique au Concile par lequel les Pères cherchent à étendre davantage sur le monde la lumière du Verbe.

3. Enfin l'Eglise. C'est Jésus qui vit à travers les siècles. Fixée avec la barque de Pierre en ce point du monde, l'Eglise s'exprime par un pouvoir plein de douceur, d'amour et de charité. Comme aux temps des Apótres, l'Eglise est toujours mère et éducatrice de vérité, de justice, de liberté et de paix: on cherche le bienfait de sa voix, on attend ses interventions de paix au sein des rivalités humaines, on porte attention à la doctrine sociale qu'elle enseigne.

Chers Fils et chères Filles, l'Eglise vous demande aujourd'hui de poursuivre son oeuvre. Soyez des apótres pleins de bonté, préts au service de vos frères. Dans cette confiance, Nous embrassons dans une méme et vaste Bénédiction vous mêmes, vos familles, les travailleurs et les organisations ouvrières du monde.

AMDG et DVM

Abbiamo le armi per vincere: Devozione sincera al Cuore Immacolato di Maria e la Presenza Divina dell'Eucarestia.

Salutazioni a Maria Santissima
1)  Vi saluto, o Maria, figlia diletta dell’Eterno Padre.
2)  Vi saluto, o Maria, Vergine Madre del Figlio di Dio.
3)  Vi saluto, o Maria, Sposa immacolata dello Spirito Santo.
4)  Vi saluto, o Maria, tempio vivo della Santissima Trinità.
5)  Vi saluto, o Maria, concepita senza alcuna macchia di peccato: tutta pura e tutta santa.
6)  Vi saluto, o Maria, Vergine purissima prima del parto, nel parto, dopo il parto.
7)  Vi saluto, o Maria, Madre addolorata, Regina dei Martiri, Cuor dei cuori che penano.
8)  Vi saluto, o Maria, Stella del nostro cammino, Fonte della Speranza, Sorgente purissima di gioia, sublime Mistero di Dio, Porta del Paradiso.
9)  Vi saluto, o Maria, consolatrice degli afflitti, Madre del bello e casto amore delle anime vergini, Porto sereno di pace.
10) Vi saluto, o Maria, Mediatrice potentissima e pia di tutte le grazie. Aurora sospirata del giorno eterno, Preludio soavissimo sulla Terra della meravigliosa armonia dei Cieli.
11) Vi saluto, o Maria, Regina degli angeli e dei santi, Regina nostra Sovrana Patrona dell’Ordine Serafico.
12) Vi saluto, o Maria, Rifugio dei peccatori, Madre mia dolcissima. Vi amo assai assai, o Mamma bella, eterna nella tua Bellezza, o Mamma mia Divina. Conservatemi puro. Portatemi a Gesù. Salve, o Maria! 
 AVE MARIA... Vergine dell'Eucarestia prega per noi! 

Ad ogni salutazione genufletterai, aggiungendo un’Ave Maria.