sabato 27 luglio 2019

Nel 1998 morì un monaco Buddista.


Monaco Buddista Prima di Essere Cremato, Risorge dopo 3 giorni e Afferma che Gesù è l’unica Verità. (Sparito misteriosamente)


monaco-buddista-prima-di-essere‘Nel 1998 morì un monaco Buddista. Alcuni giorni dopo, si tenne il suo funerale durante il quale doveva essere cremato. Dall’odore, era ovvio che il suo corpo aveva già cominciato a decomporsi – egli era molto chiaramente morto!’ secondo il rapporto dell’agenzia missionaria Asian Minorities Outreach. ‘Noi abbiamo cercato di verificare questa notizia che ci è giunta da diverse fonti, ed ora siamo convinti che essa è esatta’, scrivono essi. ‘Centinaia di monaci e parenti del morto parteciparono al funerale. Proprio quando il corpo stava per essere bruciato, il monaco morto improvvisamente si mise a sedere, gridando: ‘E’ tutta una menzogna! Io ho visto i nostri antenati bruciare ed essere torturati in una sorta di fuoco. Io ho visto anche Buddha e molti altri santi uomini Buddisti. Essi erano tutti in un mare di fuoco!’ ‘Noi dobbiamo dare retta ai Cristiani’, continuò lui vigorosamente, ‘loro sono i soli che conoscono la verità!’
Questi avvenimenti scossero l’intera regione. Più di 300 monaci diventarono Cristiani e cominciarono a studiare la Bibbia. L’uomo risorto continuò ad avvertire tutti di credere in Gesù, perché lui è il solo vero Dio. Audiocassette del resoconto del monaco furono distribuite in ogni parte del Myanmar. La gerarchia Buddista e il governo furono presto allarmati, e arrestarono il monaco. Da allora non è stato più visto, e si teme che sia stato ucciso per farlo stare zitto. Adesso è un crimine serio ascoltare le audiocassette, perché il governo vuole soffocare la sensazione’.
‘Noi sentimmo parlare per la prima volta degli avvenimenti da un certo numero di conduttori di chiese del Burma, che investigarono le notizie e non hanno nessun dubbio sulla loro autenticità. Il monaco, Athet Pyan Shintaw Paulu, ha cambiato la sua vita, e soffre e rischia molto per raccontare la sua storia. Nessuno sopporterebbe tale avversità per niente. Egli ha già condotto centinaia di monaci a Gesù, è stato imprigionato, disprezzato dai suoi parenti, amici e colleghi, ed è stato minacciato di morte se non addolcisce le notizie. Attualmente non si sa con certezza dove sta: una fonte Burmese afferma che egli sia in prigione e può essere stato ucciso, un’altra fonte dice che egli è libero e sta predicando’ (Asian Minorities Outreach).
Il resoconto personale dell’ex monaco
Mi chiamo Athet Pyan Shintaw Paulu, sono nato nel 1958 in Bogale nel Irrawaddy Delta, Myanmar del Sud (Burma). Quando raggiunsi 18 anni, i miei genitori Buddisti mi mandarono come novizio in un monastero. A 19 anni, io diventai un monaco, entrando nel monastero di Mandalay Kyaikasan Kyaing, dove fui istruito da U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw, probabilmente il più famoso insegnante buddista del tempo, che morì in un incidente stradale nel 1983. Quando entrai nel monastero mi fu dato un nome nuovo; U Nata Pannita Ashinthuriya. Io cercai di sacrificare i miei propri pensieri e desideri egoistici: persino quando le zanzare si posavano sul mio braccio, io invece di cacciarle via gli permettevo di morsicarmi.
I medici rinunciano
Mi ammalai molto gravemente, e i medici diagnosticarono una combinazione di Malaria e Febbre Gialla. Dopo un mese in ospedale, essi mi dissero che non potevano fare altro per me, e mi dimisero dall’ospedale in modo che potessi prepararmi a morire. Di ritorno al monastero, io diventai sempre più debole, e alla fine persi i sensi. Io scoprii che ero morto solo più tardi: il mio corpo cominciò a imputridirsi e odorava di morte, il mio cuore aveva cessato di battere. Il mio corpo fu fatto passare attraverso i riti di purificazione del Buddismo.
Lago di fuoco
Ma il mio spirito era completamente sveglio. Io mi trovai in una potente tempesta che faceva volare via tutto. Non un singolo albero, niente rimase in piedi. Io ero in una pianura vuota. Dopo qualche tempo, io attraversai un fiume, e vidi un terribile lago di fuoco. Ero confuso, perché il Buddismo non conosce una tale cosa. Io non sapevo che fosse l’Inferno fino a che non incontrai Yama, il Re dell’Inferno. La sua faccia era quella di un leone, i suoi piedi erano come serpenti, ed egli aveva molte corna sulla sua testa. Quando chiesi il suo nome, egli disse: ‘Io sono il Re dell’Inferno, il Distruttore’. Io poi vidi gli abiti color zafferano dei monaci di Myanmar nel fuoco, e guardando più da vicino io vidi la testa rasata di U Zadila Kyar Ni Kan Sayadaw. ‘Perché lui è nel lago di fuoco?’, domandai. ‘Egli era un insegnante molto bravo; la sua audiocassetta ‘Sei un essere umano o un cane?’ ha aiutato migliaia di persone a riconoscere che essi valgono più di un cane’. ‘Sì, era un bravo insegnante’, disse Yama, ‘Ma lui non credette in Gesù Cristo. Ecco perché è all’Inferno!’
Buddha all’Inferno
Mi fu poi mostrato un altro uomo, con dei capelli lunghi legati in un gomitolo sulla parte sinistra della sua testa. Egli indossava anche un abito, e quando domandai chi egli fosse, mi fu detto: ‘Gautama, che voi adorate (Buddha)’. Fui sconvolto. Buddha all’Inferno, con tutta la sua etica e tutto il suo carattere morale?’ ‘Non è importante quanto egli fosse buono. Egli non credette nell’Eterno Dio, e così è all’inferno’, rispose il Re dell’Inferno. Io vidi anche Aung San, il capo rivoluzionario. ‘Egli è qui perché perseguitò e uccise i Cristiani, ma principalmente perché egli non credette in Gesù Cristo’, mi fu detto. Un altro uomo era molto alto, indossava un’armatura e portava una spada e uno scudo. Egli aveva una ferita sulla sua fronte. Egli era più grosso di chiunque altro io potessi vedere, era alto circa otto piedi [1 piede = 30,48 centimetri]. Il Re dell’Inferno mi disse: ‘Quello è Goliath, che è all’Inferno perché egli schernì l’eterno Dio e il suo servo Davide’. Io non avevo mai sentito parlare né di Goliath e né di Davide. Un altro ‘Re dell’Inferno’ si avvicinò a me e mi domandò: ‘Stai andando anche tu nel lago di fuoco?’ ‘No, io dissi, io sono qui solo per guardare’. ‘Hai ragione’, mi disse la creatura, ‘Tu sei venuto solo per guardare. Io non riesco a trovare il tuo nome. Tu dovrai tornare là da dove sei venuto’.
Due vie
Sulla strada di ritorno, io vidi due vie, una larga e una stretta. La via stretta, che io seguii per circa un’ora, fu presto fatta di puro oro. Io potevo vedere perfettamente la mia propria immagine riflessa! Un uomo di nome Pietro mi disse: ‘Ora torna indietro per dire alle persone che adorano Buddha e altri dii che essi finiranno all’inferno se non cambiano. Essi devono credere in Gesù. Egli poi mi diede un nome nuovo: Athet Pyan Shintaw Paulu (Paolo, che ritornò in vita). La cosa successiva che sentii fu mia madre che gridava: ‘Figlio mio, perché ci lasci ora?!’ Io compresi che giacevo in una bara. Quando mi spostai, i miei genitori gridarono: ‘E’ vivo!’, ma gli altri che erano attorno non credettero loro. Quando essi mi videro, essi furono agghiacciati dalla paura e cominciarono a gridare: ‘E’ un fantasma!’ Io notai che stavo seduto in mezzo a tre coppe e mezzo di un liquido odoroso che doveva essere venuto dal mio corpo mentre io giacevo nella bara. Mi fu detto che stavano per cremarmi. Quando un monaco muore, il suo nome, la sua età, e il numero degli anni del suo servizio da monaco sono incisi nella bara. Io ero già stato iscritto come morto, ma come voi potete vedere, io sono vivo!’
https://www.notiziecristiane.com/monaco-buddista-prima-di-essere-cremato-risorge-dopo-3-giorni-e-afferma-che-gesu-e-lunica-verita-sparito-misteriosamente/

GESU' E' MORTO PER TUTTI. MA NON TUTTI SARAN SALVI.

PREDESTINAZIONE,
GRAZIA E GLORIA

   Mi risulta che alcuni fedeli non hanno idee chiare su una verità così fondamentale qual'è la predestinazione. E la poca chiarezza li fa soffrire. Pertanto offro, dall'opera di Maria Valtorta ("Quadernetti", M.Valt. 23-10-1948/ 48.34) , una pagina stupenda per concisione, chiarezza e amore.



     Dice Gesù:

     "Alla Grazia sono predestinati tutti gli uomini indistintamente poiché Io per tutti sono morto.
    Alla Gloria sono predestinati quelli che rimangono fedeli almeno alla legge naturale del Bene. Alla fine dei secoli, sì, ognuno che sia vissuto da giusto avrà il suo premio.

     E DIO ab eterno conosce coloro che alla gloria sono destinati prima che nascessero alla vita, ossia "predestinati". Attenta però che qui sta il punto per capire la giustizia  di DIO con giustizia.
    
     Vi sono i predestinati, è certo. E DIO li conosce da prima che il tempo sia per essi. 
Ma tali non sono perché DIO, con palese ingiustizia, dia ad essi ogni mezzo per divenire gloriosi e impedisca con ogni mezzo ogni insidia del demonio, del mondo e della carne a costoro. No. DIO dà ad essi ciò che dà a tutti. Ma essi usano con giustizia i doni di DIO, e quindi conquistano la gloria futura ed eterna, di loro libero volere.

     DIO sa che giungeranno a questa gloria eterna. Ma essi non lo sanno, né DIO in alcun modo lo dice loro. Gli stessi doni straordinari non sono segno sicuro di gloria: sono un mezzo più severo degli altri per saggiare lo spirito dell'uomo nelle sue volontà, virtù e fedeltà a DIO e alla sua Legge. DIO sa. Gode in anticipo di sapere che quella creatura giungerà alla gloria così come soffre in anticipo di sapere che quell'altra creatura giungerà volontariamente alla dannazione.
     Ma  in alcun modo non interviene a forzare il libero arbitrio di alcuna creatura perché essa giunga dove DIO tutti vorrebbe giungessero: al Cielo. Certamente la rispondenza della creatura agli aiuti divini aumenta la sua capacità di volere. Perché DIO tanto più si effonde quanto più l'uomo lo ama in verità: ossia di una carità di azioni e non di parole.


     E ancora: certamente più l'uomo vive da giusto e più DIO a lui si comunica e si manifesta: un'anticipazione di quella conoscenza di DIO che fa beati i santi del Cielo, e da questa conoscenza viene aumento di capacità di volere essere perfetti. Ma ancora e sempre l'uomo è libero del suo volere e, se dopo aver già raggiunto la perfezione uno rinnegasse il bene sin lì praticato e si vendesse al Male, DIO lo lascerebbe libero di fare. Non vi sarebbe merito se vi fosse coercizione.


     Concludendo: DIO conosce ab eterno coloro che sono i futuri eterni abitanti del Cielo, ma l'uomo di sua libera volontà deve volere giungere al Cielo ben usando degli aiuti soprannaturali che l'Eterno PADRE dà ad ogni sua creatura. E così sino all'ultimo respiro, quali che siano i doni straordinari ricevuti e i gradi di perfezione raggiunti.
  
     Ricordare che nessuno è mai veramente arrivato altro che quando il suo cammino è finito. Ossia: nessuno è certo di aver meritato la Gloria altro che quando il suo tempo è finito e iniziata l'immortalità". (Quadernetti, M.Valt. 23-10-1948/ 48.34).


AVE MARIA PURISSIMA
DIVINA NOSTRA MEDIATRICE

venerdì 26 luglio 2019

Il segreto di Maria (3)


SECONDA PARTE

LA VERA DEVOZIONE A MARIA O LA SANTA SCHIAVITU' D'AMORE
A) SCELTA DELLA VERA O PERFETTA DEVOZIONE

Ci sono parecchie vere devozioni a Maria

24. Ci sono, infatti, parecchie devozioni vere a Maria: vere, dico, perché qui non parlo delle false.

La devozione senza pratiche speciali

25. La prima devozione consiste nel compiere i doveri di cristiano, evitando il peccato mortale,
operando più per amore che per timore, pregando di quando in quando la Vergine ed onorandola
come Madre di Dio, senza farla oggetto di particolare devozione.

La devozione che comporta pratiche speciali

26. La seconda devozione consiste nel nutrire per la Vergine sentimenti più perfetti di stima,
d'amore, di confidenza e di venerazione. Essa porta ad entrare nelle Confraternite del Rosario, dello
Scapolare, a recitare la Corona o il Rosario, ad onorare le immagini e gli altari di Maria, ad
esaltarne le grandezze e ad iscriversi nelle sue Congregazioni. E questa devozione, se si sta lontani
dal peccato, è buona. santa e lodevole: però non è tanto perfetta e tanto capace di ritirare le anime
dalle creature e di distaccarle da se stesse per unirle a Gesù Cristo.


La devozione perfetta: la Santa Schiavitù d'amore

27. La terza devozione a Maria Santissima, conosciuta e praticata da ben poche persone, è questa
che sto per rivelarti, o anima predestinata.



B) NATURA E PORTATA DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA, DELLA "SANTA
SCHIAVITU' D'AMORE"

Natura di questa devozione:
Consacrazione a titolo di Schiavo d'amore, e Vita d'unione a Maria

28. Essa consiste nel darsi interamente, come schiavo, a Maria e, per mezzo di Maria, a Gesù: poi,
nel far tutto con Maria, in Maria, per mezzo di Maria e per Maria. Mi spiego:
Portata di questo sacrificio: è il totale abbandono di sé fra le mani di Maria

29. Bisogna scegliere un giorno importante per darsi, consacrarsi e sacrificare volontariamente e per
amore, non per forza, interamente, senza riserva alcuna, il proprio corpo e la propria anima; i propri
beni esterni di fortuna, come la casa, la famiglia, le rendite; i propri beni interni dell'anima, cioè i
meriti, le grazie, le virtù e le soddisfazioni.

Qui è il caso di notare che con questa devozione si sacrifica a Gesù per mezzo di Maria tutto quanto
un'anima ha di più caro e di cui nessun Ordine religioso esige il sacrificio, cioè il diritto che
abbiamo di disporre di noi stessi e del valore delle proprie preghiere, elemosine, mortificazioni e
soddisfazioni; di modo che se ne lascia l'intera disposizione alla Santissima Vergine, perché
l'applichi a suo piacere e alla maggior gloria di Dio, che Ella sola conosce in modo perfetto.


Maria diventa padrona del valore delle nostre opere

30. Lasciato così a disposizione de Lei ogni valore soddisfattorio ed impetratorio delle nostre buone
opere, fatta cioè una tale offerta, sebbene non legati da alcun voto, non si è più padroni di tutto il
bene che compiamo; e la Santissima Vergine può applicarlo, ora ad un'anima del Purgatorio, per
suffragarla o liberarla, ora ad un misero peccatore per convertirlo.

31. Con questa devozione, si mettono i propri meriti nelle mani della Vergine, ma solo perché Lei li
custodisca, li aumenti, li abbellisca, non potendo noi comunicarci a vicenda, né i meriti della grazia
santificante, né quelli della gloria. Le si danno invece tutte le preghiere e buone opere, in quanto
sono impetratorie e soddisfattorie, affinché le distribuisca e applichi a chi le piacerà. Che se, dopo
esserci in tal modo consacrati alla Santissima Vergine, vorremo sollevare qualche anima dal
Purgatorio, salvare qualche peccatore, sostenere con le nostre preghiere, le nostre elemosine, le
nostre mortificazioni, i nostri sacrifici qualche nostro amico, dovremo chiederglielo umilmente e
rimetterci alla sua determinazione, senza volerla conoscere; essendo ben convinti che il valore delle
nostre azioni, distribuito dalla stessa mano di cui Dio si serve per dispensarci le sue grazie ed i suoi
doni, non potrà non essere applicato alla sua maggior gloria.


Tre tipi di schiavitù: la Schiavitù d'amore è 1a più perfetta consacrazione a Dio

32. Ho detto che questa devozione consiste nel darsi a Maria come schiavo. Bisogna notare che ci
sono tre tipi di schiavitù.

La prima è la schiavitù di natura: gli uomini buoni e cattivi, sono schiavi di Dio in questa maniera.

La seconda è la schiavitù per forza; e schiavi di Dio in questo modo sono i demoni e i dannati.

La terza è la schiavitù d'amore e di volontà; ed è quella con cui noi dobbiamo consacrarci a Dio per
mezzo di Maria, cioè nel modo più perfetto con il quale una creatura possa darsi al suo Creatore.


Differenza tra un semplice servo e uno schiavo

33. Osserva anche che c'è una grande differenza tra un servo e uno schiavo:
- un servo esige un salario per i suoi servizi; uno schiavo non ne può esigere;
- un servo è libero di lasciare il padrone quando gli piace, perché non lo serve che per qualche
tempo; lo schiavo non può giustamente abbandonarlo, appartenendogli per sempre;
- il servo non dà al padrone diritto alcuno di vita e di morte sulla propria persona; lo schiavo invece
gli si dà così interamente che il padrone potrebbe farlo morire senza essere molestato dalla giustizia.
   Da qui si vede facilmente come lo schiavo forzato si trova, rispetto al proprio padrone, in quella
assoluta dipendenza in cui l'uomo non può trovarsi che rispetto al suo Creatore; questo spiega
perché i cristiani non ammettono simili schiavi: soltanto i Turchi e gli idolatri possono averne di tale specie.

Felicità delle anime schiave d'amore

34. Beata, mille volte beata l'anima generosa, che si consacra come schiava d'amore a Gesù per
mezzo di Maria, dopo aver scosso con il Battesimo la tirannica schiavitù del demonio.

continua...


AMDG et DVM