"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
sabato 26 maggio 2018
Una riflessione in ... due
Il futuro e la libertà dei nostri figli è nelle nostre mani, andiamo a riprenderli
Negli scorsi giorni ho visto la pellicola 300 che narra della vicenda dei valorosi guerrieri di Sparta, guidati dal loro re che risponde al nome di Leonida. Combattevano per la libertà, perché senza libertà non ci poteva essere futuro per il loro popolo, per le loro mogli, per i loro figli e per la loro Grecia.
Combattevano contro un dittatore chiamato Serse che imponeva alle genti dell’Europa allora conosciuta, con l’ausilio della violenza, la sottomissione e l’inginocchiarsi al suo volere.
Voleva conquistare le terre del mondo emerse rendendone ogni abitante schiavo, inoltre poteva contare su di un esercito mille volte più numeroso di quello degli spartani.
Quest’ultimi sono partiti, guidati da Leonida, per affrontare il vile dittatore e le sue immense milizie in appena 300. 300 uomini pronti a tutto. Con coraggio, forza, determinazione e con la voglia di difendere la propria indipendenza, compresa quella dei propri cari, hanno affrontato a testa alta le mastodontiche forze armate nemiche. Gli spartani non si sono piegati, hanno inflitto pesanti perdite agli avversari per poi cadere valorosamente con lo sguardo rivolto verso il sole.
Caduti per seguire il proprio condottiero, prostratosi al suolo solo per morire, come il rivoluzionario Filippo Corridoni deceduto durante la Prima Guerra Mondiale cimentandosi sempre oltre ogni limite, capace di morire in “un assalto, ma se potrò cadrò con la fronte verso il nemico, come per andare più avanti ancora”.
Come Enrico Toti, eroe del primo conflitto su scala globale, invalido che scaglio la sua stampella contro le forze ostili all’Italia nell’atto di perire. Uomini morti solo nel fisico non nello spirito del loro esempio.
E allora le parole di Leonida, interpretato su cellulosa da Gerard Butler, devono rimanere scolpite nella mente di ognuno di noi: “Il mondo saprà che degli uomini liberi si sono opposti ad un tiranno, che pochi si sono opposti a molti e, prima che questa battaglia sia finita, che persino un dio-re può sanguinare”.
Marciando ancora, sempre più lontano per dimostrarsi uomini. Al grido di “A-UH!, A-UH!, A-UH!”, perché essere guerrieri deve diventare un’attitudine, uno spirito capace di spronarci davanti ad una vita comoda che ci atrofizza. Pronti a lanciarci nella nostra santa guerra contro il Moloch, chiamato Stato, che uccide ogni sogno di rivalsa, ogni sogno di vittoria.
Noi italiani dobbiamo pensare a questo racconto, trasportarlo ai giorni nostri, paragonando il perfido dittatore Serse alle braccia della burocrazia parlamentare di questa nazione che vuole schiacciarci come popolo, ucciderci come individui.
Il coraggio che serve in questi anni è lo stesso coraggio messo in campo dagli spartani, perché per conquistare la libertà bisogna sudare, mettersi in gioco, non avere paura di nulla.
Tornare autonomi, consapevoli che non esiste nulla di più bello che poter decidere delle proprie sorti, che segnare il proprio destino. La schiavitù, voluta da questi politicanti inetti, dovrà cadere, cadere sotto i colpi della nostra volontà.
Ancora un film può guidarci alla ribalta. Il titolo è Ogni maledetta domenica ed il protagonista Al Pacino.
L’attore statunitense interpreta il ruolo di un allenatore di football americano, duro e scorbutico, ma capace di accarezzare le coscienze per elevarle.
In un discorso che diventa memorabile, per la storia del cinema, ci sprona a non chinare la testa:
“In questa squadra si combatte per un centimetro, in questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro, perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza fra vivere e morire. E voglio dirvi una cosa. In ogni scontro è colui il quale è disposto a morire che guadagnerà un centimetro”.
Dobbiamo guardarci l’un l’altro, spingerci a conquistare ogni spazio a noi concesso e riprenderci quelli che ci sono stati negati a priori. Una storia millenaria non può morire nell’anonimato. Chi pensa di arrendersi è un disertore nella battaglia per riconquistare un paese in mano ai giullari di corte dell’Unione Europea.
Ogni volta che vedo qualche mio compatriota suicidarsi, perché ha perso il lavoro, provo un sentimento di rabbia verso questo Stato, unico mandante di queste tragedie.
Ogni volta che vedo imprenditori, dopo anni e anni di sacrifici e rinunce, chiudere le serrande e licenziare i propri dipendenti per merito di questo Stato, che impone tasse a livelli vessatori, provo altrettanta rabbia verso questo sistema canaglia che, al posto che aiutare a risollevare gli imprenditori e le aziende in crisi, gli dà il colpo di grazia senza alcuna pietà.
Ogni volta che vedo un anziano rovistare nei cassoni dell’immondizia fuori dai centri commerciali, laddove c’è merce buttata via ed avariata, e lo scorgo raccogliere qualcosa per poter mangiare, piango e continuo sempre di più ad odiare questo Stato che permette che un italiano, dopo anni e anni di lavoro, possa vivere in queste condizioni.
Ogni volta che vedo giovani capaci e volenterosi scavalcati da coetanei incapaci, ma amici degli amici, andare avanti senza merito ed i volenterosi, per contro, costretti ad emigrare per avere successo, continuo sempre di più ad odiare questo Stato e questa classe politica che permette che i migliori debbano scappare dall’Italia per essere valorizzati.
Ogni volta che vedo i veri servitori dello Stato, le Forze dell’ordine, lavorare percependo uno stipendio da fame e finendo maltrattate e insultate perché, con grande spirito di abnegazione, sono costrette a proteggere un governo a loro nemico, continuo a provare sempre più odio verso questo Stato che, al posto che tutelare i suoi veri servitori, li umilia e li maltratta.
Quando vedo tutto questo e tanto altro soffro e verso lacrime amare, lacrime di rabbia perché ho la piena consapevolezza che dobbiamo incarnare la via intrapresa dai 300 di Sparta.
Il destino [... che non esiste, ce lo facciamo noi con l'aiuto divino che non manca mai (notadR)] può essere già segnato, ma se è contro di noi peggio per lui perché noi dovremmo avere il coraggio di affrontarlo.
Vogliamo uomini con la schiena dritta come il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, capaci di capitanarci fuori dalle sabbie mobili. L’altra volta vi ho chiesto di guardavi allo specchio, questa volta guardatevi alle spalle.
Pensate a chi ha calcato le arterie di questa Italia nel passato. Ai nostri padri, ai nostri nonni, ai nostri antenati, uomini capaci, uomini che sono stati in grado di indicarci la strada da intraprendere. Ora abbiamo perso la rotta, ma possiamo tornare da dove veniamo, costruire un cammino lastricato di gloria. Essere 300, pochi contro tanti, ma che importanza ha? Che cosa importa quando il cuore è puro e la lotta giusta? Nulla, perché un giorno dovremo guardare negli occhi i nostri figli e donargli un paese migliore senza vergognarci difronte al loro sguardo perché consapevoli di non aver fatto nulla per garantirgli un futuro migliore a casa loro. Questa missione sarà la ricompensa di ogni sacrificio.
Curiamo ed alimentiamo il Re Leonida [la famosa fortezza cristiana] insito dentro ognuno di noi, sfamiamolo ed induciamolo a ribellarsi [senza fare cortei moderni che servono a ... peggiorare la situazione], e sarà la grandezza di essere italiani/cristiani a fare il resto.
Liberi, belli, ribelli ma con occhi e orecchi ben aperti perché ce le fanno sotto il naso e non ce ne accorgiamo. Un vento che non ha smesso di soffiare, ci scompiglia i sentimenti e ci renderà immortali come (e più) degli spartani alle Termopili. Nell’Olimpo della gloria dove i grandi regnano e [non] sputano in faccia alla miseria dei potenti che ci affamano.
W l’Italia e W gli italiani, tutti insieme uniti [sì, ma in Gesù Cristo! qui ci vuole Lui che ha vinto il mondo] c’è la faremo e riprenderci la nostra VERA dignità e la sovranità che spetta al nostro popolo... nel rispetto di tutti gli altri. www.ilgiornale.it
RIMANE IMMUTATO
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
DICHIARAZIONE SULLA MASSONERIA
È stato chiesto se sia mutato il giudizio del Chiesa nei confronti della massoneria per il fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico essa non viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore.
Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie.
Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione.
Non compete alle autorità ecclesiastiche locali di pronunciarsi sulla natura delle associazioni massoniche con un giudizio che implichi deroga a quanto sopra stabilito, e ciò in linea con la Dichiarazione di questa S. Congregazione del 17 febbraio 1981 (Cf. AAS 73, 1981, p. 240-241).
Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, nel corso dell’Udienza concessa al sottoscritto Cardinale Prefetto, ha approvato la presente Dichiarazione, decisa nella riunione ordinaria di questa S. Congregazione, e ne ha ordinato la pubblicazione.
Roma, dalla Sede della S. Congregazione per la Dottrina della Fede, il 26 novembre 1983.
Joseph Card. RATZINGER
Prefetto
Prefetto
Fr. Jérôme Hamer, O.P.
Arcivescovo tit. di Lorium
Segretario
Arcivescovo tit. di Lorium
Segretario
La Fede trasporta le montagne
Uniti agli angeli.
"Nelle mani dei Santi, il Rosario fu sempre lo stesso, anche se un tempo era molto più corto. Ma lo recitavano con tutta la loro anima ardente, con l'umiltà e la riconoscenza per questo "salterio" di Maria. Essi si univano così agli Angeli, rimanendo sotto la loro influenza. Si sentivano talmente uniti in una potente armata, lottando contro l'inferno, per ottenere la salvezza delle anime!
Erano così fedeli al Rosario che gli consacravano il loro tempo migliore. Così facevano scorrere con amore ogni grano del rosario, sperando di ritrovarli nell'eternità. È su di loro che si sono realizzate le Mie promesse e le parole di Mio Figlio: "La fede trasporta le montagne". I miracoli, in quei tempi, erano talmente universali, che per alcuni potevano diventare una cosa comune.
E coloro che hanno già perso la semplicità del cuore, dei quali Satana ha offuscato la ragione e deformato il giudizio e la conoscenza della verità, questi poveri eretici hanno rifiutato il Rosario, che è il primo ostacolo contro la colpa e il peccato. E sono diventati nemici.
AMDG et DVM
giovedì 24 maggio 2018
Vangelo secondo Tommaso : TESTI: Regno - Confessione di Tommaso e identità di Gesù - Beatitudini - Digiuno e pratiche devozionali - Superamento delle polarità - Mistica - Rapporti famigliari - I solitari
VANGELO SECONDO TOMMASO
TESTI
Incipit: Questi sono i detti segreti che Gesù
il vivente ha proferito e Didimo Giuda Tommaso ha scritto.
l. 1. E disse: “Chi troverà
l’interpretazione di questi detti non gusterà la morte” (NHC II, 32,10-14)
l. 2: Dice Gesù: “Colui
che cerca non smetta di cercare fino a quando abbia trovato, 2 e quando avrà
trovato
resterà sbigottito, 3 e
rimasto sbigottito regnerà, 4 e avendo regnato troverà riposo” (POxy 654,5-9)
Dice Gesù: “Colui che
cerca non smetta di cercare fino a quando abbia trovato, 2 e quando avrà
trovato sarà
turbato, 3 e quando sarà
turbato sarà meravigliato 4 e regnerà sopra il tutto” (NHC II,32,14-19)
l. 92: 1 Dice Gesù:
“Cercate e troverete; 2 ma ciò che un tempo mi avete domandato e che io in quei
giorni
non vi ho detto, adesso
vorrei dirvelo, ma voi non lo cercate” (NHC II,48,25-30)
- Regno
l. 10: Dice Gesù: “Ho
gettato fuoco sul mondo ed ecco, lo custodisco fino a che esso bruci” (NHC II,
34,14-16)
l. 16: Dice Gesù: “Forse
gli uomini pensano che io sia venuto a gettare pace nel mondo; 2 ed essi non
sanno
che è la divisione che
sono venuto a gettare sulla terra: fuoco, spada e guerra. 3 Poiché saranno
cinque in una
casa: tre contro due e due
contro tre; il padre contro il figlio e il figlio contro il padre; 4 ed essi
saranno saldi,
essendo solitari” (NHC
II,35,31-36,5)
l. 82: 1 Dice Gesù: “Chi è
vicino a me è vicino al fuoco 2 e chi è lontano da me è lontano dal regno (NHC II,47,17-19)
l. 111: 1 Dice Gesù: “I
cieli e la terra si ritireranno davanti a voi; 2 e colui che vive a causa del
vivente non
vedrà la morte”. 3 Non
dice Gesù che il mondo non è degno di colui che troverà se stesso? (NHC
II.51,6-10)
l. 79: 1 Una donna tra la
folla gli disse: ‘Felice il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha
nutrito!’ 2 Egli le
disse: “Felici coloro che
hanno ascoltato la parola del Padre e l’hanno custodita nella verità! 3 Poiché
ci
saranno giorni in cui
direte: “Felice il grembo che non ha concepito e il seno che non ha allattato”!
(NHC II,47,3-12)
l. 3: … 3 Ma il regno è
dentro di voi e fuori di voi. 4 Quando conoscerete voi stessi allora sarete
conosciuti e
comprenderete che siete i
figli del Padre vivente. 5 Se invece non conoscete voi stessi allora siete
nella
povertà e voi siete la
povertà (NHC II,32,19-33,5)
l. 51: 1 I suoi discepoli
gli dissero: “Quando arriverà il riposo dei morti e quando verrà il nuovo
mondo?” 2
Egli disse loro: “Quanto
voi aspettate è già venuto, ma voi non lo riconoscete” (NHC II,42,7-12)
l. 113: 1 Gli dissero i
suoi discepoli: ‘Quando verrà il regno?’. 2 “Non verrà mentre lo si attende. 3
Non si
dirà: ‘Ecco, è qui’
oppure: ‘Ecco, è là’. 4 Invece il regno del Padre è sparso sulla terra e gli
uomini non lo vedono” (NHC II,51,12-18)
l. 90: 1 Dice Gesù:
“Venite a me, poiché il mio giogo è buono e la mia signoria dolce; 2 e
troverete riposo per
voi” (NHC II,48,16-20)
l. 76: “1 Dice Gesù: “Il
regno del Padre è simile ad un mercante che aveva della merce. Egli trovò una
perla.
2 Questo mercante era
saggio: vendette la merce e si comprò la perla sola. 3 Anche voi cercate il
tesoro
incorruttibile e duraturo
dove né la tarma viene a mangiare né il verme rovina” (NHC II,46,13-2) (v. l.
8)
l. 96: 1 Dice Gesù: “Il
regno del Padre è simile a una donna. 2 Ella prese un po’ di lievito, 3 lo
nascose dentro
la pasta e ne fece grandi
pani. 4 Chi ha orecchie ascolti!” (NHC II,49,2-6)
l. 97: 1 Dice Gesù: “Il
regno del Padre è simile a una donna che portava una brocca piena di farina. 2
Mentre
ella camminava per una
lunga strada, il manico della brocca si ruppe e la farina uscì fuori, dietro di
lei, sulla
strada. 3 Ella però non lo
sapeva, perché non si era accorta di ciò che era successo. 4 Quando entrò in
casa,
posò la brocca per terra e
la trovò vuota” (NHC II,49,7-15)
l. 98: 1 Dice Gesù: “Il
regno del Padre è simile a un uomo che voleva uccidere un potente. 2 A casa
propria
estrasse la spada e
trafisse la parete, per vedere se la sua mano era abbastanza forte. 3 quindi
uccise il potente” (NHC II,49,15-20)
- Confessione di Tommaso e identità di Gesù
l. 13: dice Gesù ai suoi
discepoli: “Fate un paragone e ditemi a chi sono simile”. 2 Gli disse Simon
Pietro: “Tu
sei simile a un angelo
giusto”. 3 Gli disse Matteo: “Tu sei simile a un saggio filosofo”. 4 Gli disse
Tommaso:
“Maestro, la mia bocca è
del tutto incapace di dire a chi tu sei simile”. 5 Dice Gesù: “Io non sono il
tuo
maestro, poiché hai bevuto
e ti sei inebriato alla sorgente effervescente che io ho misurato”. 6 E lo
prese,
indietreggiò, e gli disse
tre parole. 7 Quando Tommaso tornò dai suoi compagni, questi gli chiesero: “Che
cosa ti ha detto Gesù?” 8
Tommaso disse loro: “Se vi dico una sola delle parole che egli mi ha detto,
prenderete delle pietre e
le lancerete contro di me, quindi un fuoco uscirà dalle pietre e vi brucerà”
(NHC II,34,30-35,14)
l. 108: 1 Dice Gesù:
“Colui che berrà dalla mia bocca diventerà come me. 2 Io stesso diventerò lui 3
e ciò che è
nascosto sarà a lui
manifesto” (NHC II,50,28-30)
l. 77: Dice Gesù: “Io sono
la luce che è al di sopra di ogni cosa. Io sono ogni cosa. Ogni cosa è uscita
da me ed
è a me che ogni cosa è
venuta. 2. Spaccate il legno: io sono lì; 3 sollevate una pietra, ed è là che
mi troverete”
(NHC II,46,22-28)
l. 61: 1 Dice Gesù: “Due
riposeranno su un letto: uno morirà e l’altro vivrà”. 2 Dice Salomè: ‘Chi sei
tu,
uomo? [O meglio: (vieni)
da chi?] Sei salito sul mio letto e hai mangiato alla mia tavola’. 3 Le dice
Gesù: “ Io
sono colui che è venuto
all’esistenza da colui che rimane uguale a se stesso. Mi è stato dato di ciò
che
appartiene al Padre mio”.
4 “Io sono tua discepola”. 5 “Perciò io dico: quando uno [è indiviso] sarà
ricolmo
di luce, ma se sarà diviso
sarà colmo di tenebra” (NHC II,43,23-34)
- Beatitudini
l. 49: Dice Gesù: “Beati i
solitari, gli eletti, poiché voi troverete il regno. 2 Infatti da lì venite e
lì ritornerete”
(NHC II,41,27-30)
l. 54: Dice Gesù: “Beati i
poveri, poiché vostro è il regno dei cieli” (NHC II,42,23-24)
l. 58: dice Gesù: “Beato
l’uomo che ha sofferto. Egli ha trovato la vita” (NHC II,43,7-9)
l. 69: Dice Gesù: “Beati
quelli che sono stati perseguitati nel loro cuore. Essi sono quelli che hanno
davvero
conosciuto il Padre. 2
Beati quelli che hanno fame, poiché la pancia di chi desidera sarà riempita”
(NHC II,45,24-29)
- Digiuno e pratiche devozionali
l. 6: 1. Lo interrogarono
i suoi discepoli e gli dissero: “Vuoi che digiuniamo? Come pregheremo e daremo
l’elemosina? E sul cibo
quali norme osserveremo?” 2 Dice Gesù: “Non mentite 3 e non fate ciò che
odiate, 4
poiché tutto è svelato
davanti al cielo. 5 Poiché non c’è niente di nascosto che non sarà svelato e
niente di
coperto che rimarrà senza
essere svelato” (NHC II,33,14-23)
l. 14: 1 Dice Gesù a loro:
“Se digiunate, darete origine dentro di voi a un peccato; 2 se pregate, sarete
condannati; 3 se fate
l’elemosina, nuocerete ai vostri spiriti. 4 E quando entrate in qualsiasi terra
e camminate
nelle campagne; se vi
ricevono, mangiate ciò che vi metteranno davanti e guarite tra loro i malati. 5
Poiché
ciò che entra nella vostra
bocca non vi renderà impuri, ma è ciò che esce dalla vostra bocca che vi rende
impuri!” (NHC
II,35,14-27).
l. 27: “Se non digiunate
riguardo al mondo non troverete il regno; 2. Se non celebrerete il sabato come
un
sabato non vedrete il
Padre” (NHC II,38,17-20)
l. 104: 1 Dissero a Gesù:
‘Vieni, oggi preghiamo e digiuniamo’. 2 Dice Gesù: “Qual è dunque il peccato
che ho
commesso? O in che cosa
sono stato vinto? Ma quando la sposo uscirà dalla camera nuziale, allora si
digiuni
e si preghi!” (NHC
II,50,10-16)
- Superamento delle polarità
l. 22: 1 Gesù vide alcuni
bambini che succhiavano il latte. 2 Disse ai suoi discepoli: “Questo piccolini
che
succhiano il latte sono
simili a coloro che entreranno nel regno”. 3 Gli dissero: “Dunque diventando
piccoli
entreremo nel regno?” 4
Dice loro Gesù: “Quando voi farete di due uno e farete l’interno come
l’esterno,
l’esterno come l’interno e
la parte superiore come quella inferiore, 5 e quando voi farete il maschio e la
femmina un solo e unico
essere in modo che il maschio non sia maschio e la femmina non sia femmina, 6
quando farete occhi al
posto di un occhio, mano al posto di mano, piede al posto di piede, immagine al
posto
di immagine, 7 è allora
che entrerete nel regno” (NHCII,37,20-35)
l. 106: 1 Dice Gesù:”
Quando farete di due uno, diventerete figli dell’uomo; 2 e se dite: ‘Montagna,
spostati!’, si sposterà” (NHC II, 50,18-22)
l. 37: 1 Dicono i suoi
discepoli: “Quando ti manifesterai a noi e quando ti vedremo?” 2 Dice Gesù:
“Quando
vi spoglierete senza
provare vergogna e, prese le vostre vesti, le porrete sotto i vostri piedi come
bambini
piccoli e le calpesterete,
3 è allora che vedrete il figlio del vivente e non avrete paura” (NHC
II,39,27-40,2)
- Mistica
l. 24: 1 I suoi discepoli
dissero: “Mostraci il luogo dove tu sei, perché per noi è necessario cercarlo”.
2 Egli
disse loro: “Chi ha
orecchie intenda! 3 Vi è luce in un uomo di luce, ed essa illumina il mondo
intero. Se essa
non risplende, c’è la
tenebra” (NHC II,38,3-10)
l. 30: 1 Dice Gesù: “Dove
sono tre, sono dei, 2 e dove è uno solo, dico: io sono con lui. Solleva la
pietra, e là
mi troverai; 4 spezza il
legno, e io sono là” (POxy I recto, 23-30)
l. 50: 1 Dice Gesù: “Se vi
chiedono: ‘Da dove venite?’, rispondete loro: ‘Siamo usciti dalla luce, dal
luogo in
cui la luce è venuta
all’esistenza da se stessa, si è levata e si è manifestata nella loro
immagine’. 2 Se vi
chiedono: ‘Siete voi?’,
rispondete: ‘Noi siamo i suoi figli e gli eletti del Padre vivente’. 3 Se vi
chiedono: ‘Qual
è il segno del Padre
vostro in voi?’, dite loro: ‘E’ il movimento e il riposo’” (NHC II,41,30-42,7)
l. 42: Dice Gesù: “Siate
capaci di passare oltre!” (NHC II,40,19)
l. 83: 1 Dice Gesù: “Le
immagini sono manifeste all’uomo, ma la luce che è in esse è nascosta
nell’immagine
della luce del Padre. 2
Egli sarà manifesto, ma la sua immagine sarà nascosta dalla sua luce” (NHC
II,47,19-24)
l. 84: 1 Dice Gesù:
“quando vedete la vostra figura voi vi rallegrate; 2 ma allorché vedrete le
immagini di voi
stessi che sono nate prima
di voi e non muoiono né si manifestano, quanto dovrete sopportare!” (NHC II,47.24-29)
l. 85: 1 Dice Gesù: “Adamo
è nato da una grande potenza e da una grande ricchezza, ma egli non è diventato
degno di voi, 2 poiché, se
fosse stato degno, non avrebbe gustato la morte (NHC II,47,29-34)
- Rapporti famigliari
l. 55: 1 Dice Gesù: “Chi
non odia suo padre e sua madre non può diventare mio discepolo. 2 E chi non
odia i
suoi fratelli e le sue
sorelle e non porta la sua croce come me non sarà degno di me” (NHC
II,42,25-29)
l. 101: 1 “Chi non odierà
suo padre e sua madre come me non potrà diventare mio discepolo. 2 E chi non
amerà suo padre e sua
madre come me non potrà diventare mio discepolo. 3 Poiché mia madre […], la mia
vera madre, però, mi ha
donato la vita” (NHC II,49,32-50,1)
l. 105: Dice Gesù: “Colui
che conosce il padre e la madre sarà chiamato figlio di una prostituta (NHC
II,50,16-18)
l. 114: 1 Simon Pietro
dice loro: ‘Maria deve lasciarci, perché le donne non meritano la vita’. 2 Dice
Gesù:
“Ecco, io stesso la
attirerò affinché sia fatta maschio, così che possa anche lei diventare uno
spirito vivente,
maschio simile a voi.
Poiché ogni donna che si farà maschio entrerà nel regno dei cieli” (NHC II,
51,18-26)
- I solitari
l. 74: Egli ha detto:
“Signore, molti sono intorno al pozzo, ma nessuno è nel pozzo” (NHC II,
46,9-11)
l. 75: Dice Gesù: “Molti
aspettano sulla porta, ma sono i solitari quelli che entreranno nella camera
nuziale”
(NHC II,46,11-13)
l. 49: 1 Dice Gesù: “Beati
i solitari, gli eletti, poiché voi troverete il regno. 2 Infatti da lì venite e
lì ritornerete”
(NHC II,41,27-30)
l. 18: 1 Dicono i discepoli
a Gesù: “Dicci come sarà la nostra fine”. 2 Dice Gesù: Avete dunque scoperto
l’inizio, che cercate la
fine? Poiché dove è l’inizio, là sarà la fine. 3 Beato colui che sarà saldo
all’inizio: egli
conoscerà la fine e non
gusterà la morte” (NHC II,36,9-17); l. 19: 1 Dice Gesù: “Beato colui che è
esistito
prima di esistere. 2 Se
voi diventate miei discepoli e ascoltate le mie parole, queste pietre vi
serviranno. 3
Infatti voi avete cinque
alberi nel paradiso che non cambiano né d’estate né d’inverno e le loro foglie
non
cadono. Chiunque li
conoscerà non gusterà la morte” (NHC II,36,17-25)
AMDG et DVM
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