mercoledì 27 dicembre 2017

Celebrano... amministrano... e non credono più...

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28 dicembre 1973. 
Festa dei Santi Innocenti. 


Sarà rinnovata la mia Chiesa. 

«Devi essere, o figlio, il consolatore del mio Cuore Immacolato. Per questo devi vivere in ogni momento fuori di te stesso, indifferente ad ogni tuo problema personale. 

Se mi ami, se sei tutto mio, se sei il mio consolatore, come puoi avere ancora problemi personali? Come puoi ancora volere o desiderare qualcosa? 

Ti ho donato le dimensioni del mio Cuore e le mie cose devono essere le tue, i miei desideri devono essere i tuoi desideri, le mie preoccupazioni, le mie sofferenze devono essere anche le tue. Ormai tu sarai felice solo se resterai sempre e in ogni momento nel mio Cuore Immacolato. 

Quante spine affliggono il mio Cuore: le anime che si allontanano da mio Figlio, anche fra i fedeli, ogni giorno più aumentano. Quelle che fino a ieri erano anime buone e generose, trascinate dalla generale confusione, diventano anime timorose, insicure, quasi paralizzate. 

Le spine più dolorose mi sono procurate dai figli da Me più amati e prediletti: dai miei Sacerdoti. 

Accanto a quelli che ogni giorno tradiscono, come Giuda, mio Figlio Gesù e la sua Chiesa, quanti sono ormai i vacillanti, i dubbiosi, gli infedeli! Celebrano la Santa Messa, amministrano i Sacramenti e non credono più... 

I loro sacrilegi hanno ormai raggiunto il limite che non può essere superato senza che venga vilipesa la stessa giustizia di Dio. 

Sapessero questi miei figli infedeli le orribili prove che li attendono! Oh, forse si ravvederebbero!... Invece vanno incoscienti incontro al loro grande castigo e nel momento decisivo si troveranno impreparati. 

Allora comprendi, o figlio, quanto Io stessa ormai agisca fra le anime fedeli dei miei Sacerdoti. 

Li chiamerò ed essi mi risponderanno; li ricoprirò del mio manto immacolato e saranno invincibili. Gesù effonderà su di loro lo Spirito che ha riempito la mia anima e saranno trasformati. 

Donerò a loro, come sa fare la Mamma, mio Figlio Gesù e Lui solo ascolteranno, Lui solo ameranno, Lui solo annunceranno fedelmente secondo il Vangelo. E da essi sarà interamente rinnovata la mia Chiesa. 

Che devo fare - mi domandi - per diffondere in tutto il mondo il Movimento Sacerdotale? 

Tu resta solo in Me, sempre, in ogni momento, in preghiera: farò ogni cosa Io stessa, o figlio, perché questa è la mia ora. 

Io ti domando solo di credere, di pregare, di soffrire, di lasciarti condurre per mano da Me e presto vedrai le mie meraviglie. Già dall'anno che sta per finire puoi imparare molte cose. 

Con Me non sbaglierai a leggere i veri segni dei tempi, di questi tempi così tribolati, ma così da Me benedetti». 

AMDG et DVM

«Agnello di Dio che levi i peccati del mondo!»

47. L'incontro con Giovanni e Giacomo. 
Giovanni di Zebedeo è il puro fra i discepoli. 
Gv 1, 37-39 

Vedo Gesù che cammina lungo la striscia verde che costeggia il Giordano. È tornato su per giù al posto che ha visto il suo battesimo. Presso il guado che pare fosse molto conosciuto e frequentato per passare all'altra sponda verso la Perea. 

Ma il luogo, dianzi tanto affollato di gente, ora appare spopolato. Solo qualche viandante, a piedi o a cavallo di asini o cavalli, lo percorre. 
Gesù pare non accorgersene neppure. Procede per la sua strada risalendo a nord, come assorto nei suoi pensieri. Quando giunge all'altezza del guado incrocia un gruppo di uomini di età diverse, che discutono animatamente fra loro e che poi si separano, parte andando verso sud e parte risalendo a nord. Fra quelli che si dirigono a nord vedo esservi Giovanni e Giacomo. 

Giovanni vede per primo Gesù e lo indica al fratello e ai compagni. Parlano fra loro per un poco e poi Giovanni si dà a camminare velocemente per raggiungere Gesù. Giacomo lo segue più piano. Gli altri non se ne occupano. Camminano lentamente, discutendo. 
Quando Giovanni è presso a Gesù, alle sue spalle, lontano appena un due o tre metri, grida: «Agnello di Dio che levi i peccati del mondo!». Gesù si volge e lo guarda. I due sono a pochi passi l'uno dall'altro. Si osservano. Gesù col suo aspetto serio e indagatore. Giovanni col suo occhio puro e ridente nel bel viso giovanile che pare di fanciulla. Gli si dànno si e no vent'anni, e sulla gota rosata non vi è altro segno che quello di una peluria bionda, che pare una velatura d'oro. 

«Chi cerchi?» chiede Gesù. 
«Te, Maestro». 
«Come sai che sono maestro?». 
«Me lo ha detto il Battista». 
«E allora perché mi chiami Agnello?». 
«Perché ti ho udito indicare così da lui un giorno che Tu passavi, poco più di un mese fa». 
«Che vuoi da Me?». 
«Che Tu ci dica le parole di vita eterna e che ci consoli». 
«Ma chi sei?». 
«Giovanni di Zebedeo sono, e questo è Giacomo mio fratello. Siamo di Galilea. Pescatori siamo. Ma siamo pure discepoli di Giovanni. Egli ci diceva parole di vita e noi lo ascoltavamo, perché vogliamo seguire Dio e con la penitenza meritare il suo perdono, preparando le vie del cuore alla venuta del Messia. Tu lo sei. Giovanni l'ha detto, perché ha visto il segno della Colomba posarsi su Te. A noi l'ha detto: "Ecco l'Agnello di Dio". Io ti dico: Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dacci la pace, perché non abbiamo più chi ci guidi e l'anima è turbata». 
«Dove è Giovanni?». 
«Erode l'ha preso. In prigione è, a Macheronte. I più fedeli fra i suoi hanno tentato di liberarlo. Ma non si può. Torniamo di là. Lasciaci venire con Te, Maestro. Mostraci dove abiti». 

«Venite. Ma sapete cosa chiedete? Chi mi segue dovrà tutto lasciare: e casa, e parenti, e modo di pensare, e vita anche. Io vi farò miei discepoli e miei amici, se volete. Ma Io non ho ricchezze e protezioni. Sono, e più lo sarò, povero sino a non avere dove posare il capo e perseguitato più di sperduta pecora dai lupi. La mia dottrina è ancor più severa di quella di Giovanni, perché interdice anche il risentimento. Non tanto all'esterno si volge, quanto allo spirito. Rinascere dovrete se volete essere miei. Lo volete voi fare?». 

«Sì, Maestro. Tu solo hai parole che ci danno luce. Esse scendono e, dove era tenebra di desolazione perché privi di guida, mettono chiarore di sole». 
«Venite, dunque, e andiamo. Vi ammaestrerò per via». 

Dice Gesù: «Il gruppo che mi aveva incontrato era numeroso. Ma uno solo mi riconobbe. Colui che aveva anima, pensiero e carne limpidi da ogni lussuria. 
 Insisto sul valore della purezza. La castità è sempre fonte di lucidità di pensiero. La verginità affina, poi, e conserva la sensibilità intellettiva ed affettiva a perfezione, che solo chi è vergine prova. Vergine si è in molti modi. Forzatamente, e questo specie per le donne, quando non si è stati scelti per nozze di sorta. 
Dovrebbe esserlo anche per gli uomini. Ma non lo è. E ciò è male, perché da una gioventù anzitempo sporcata dalla libidine non potrà che venire un capo famiglia malato nel sentimento e sovente anche nella carne. 

Vi è la verginità voluta, ossia quella di coloro che si consacrano al Signore in uno slancio dell'animo. Bella verginità! Sacrificio gradito a Dio! Ma non tutti poi sanno permanere in quel loro candore di giglio che sta rigido sullo stelo, teso al cielo, ignaro del fango del suolo, aperto solo al bacio del sole di Dio e delle sue rugiade. Tanti restano fedeli materialmente al voto fatto. Ma infedeli col pensiero che rimpiange e desidera ciò che ha sacrificato. Questi non sono vergini che a metà. Se la carne è intatta, il cuore non lo è. Fermenta, questo cuore, ribolle, sprigiona fumi di sensualità, tanto più raffinata e riprovata quanto più è creazione del pensiero che accarezza, pasce, e aumenta continuamente immagini di appagamenti illeciti anche a chi è libero, più che illeciti a chi è votato. Viene allora l'ipocrisia del voto. L'apparenza c’è, ma la sostanza manca. 

Ed in verità vi dico che, fra chi viene a Me col giglio spezzato dall'imposizione di un tiranno e chi vi viene col giglio non materialmente spezzato, ma sbavato dal rigurgito di una sensualità accarezzata e coltivata per empire di essa le ore di solitudine, Io chiamo " vergine " il primo e " non vergine " il secondo. E al primo do corona di vergine e duplice corona di martirio per la carne ferita e per il cuore piagato dalla non voluta mutilazione. 

Il valore della purezza è tale che, tu lo hai visto, Satana si preoccupa per prima cosa di convincermi all'impurità. Esso lo sa bene che la colpa sensuale smantella l'anima e la fa facile preda alle altre colpe. La cura di Satana si è volta a questo punto capitale per vincermi. Il pane, la fame, sono le forme materiali per l'allegoria dell'appetito, degli appetiti che Satana sfrutta ai suoi fini. Ben altro è il cibo che esso mi offriva per farmi cadere come ebbro ai suoi piedi! 
Dopo sarebbe venuta la gola, il denaro, il potere, l'idolatria, la bestemmia, l'abiura della Legge divina. Ma il primo passo per avermi era questo. Lo stesso che usò per ferire Adamo. 

(L’uomo-figlio di Dio era già stato ferito per la superbia e disubbidienza. Restava l’uomo animale, e fu ferito per la lussuria perché, perduta la Grazia, peccò come uomo naturale. Gesù era Dio e Uomo. Intoccabile come Dio. Perciò soltanto come “l’Uomo” poteva essere tentato da satana) 

Il mondo schernisce i puri. I colpevoli di impudicizia li colpiscono. Giovanni Battista è una vittima della lussuria di due osceni. Ma se il mondo ha ancora un poco di luce, ciò si deve ai puri del mondo. Sono essi i servi di Dio e sanno capire Dio e ripetere le parole di Dio. 

Io ho detto: (Matteo 5, 8; Vol 3 Cap 170) "Beati i puri di cuore perché vedranno Dio". Anche dalla terra. Essi, ai quali il fumo del senso non turba il pensiero, "vedono" Dio e l'odono e lo seguono, e l'additano agli altri. 
Giovanni di Zebedeo è un puro. È il puro fra i miei discepoli. Che anima di fiore in un corpo d'angelo! Egli mi chiama con le parole del suo primo maestro e mi chiede di dargli pace. Ma la pace l'ha in sé per la sua vita pura, ed Io l'ho amato per questa sua purezza, alla quale ho affidato gli insegnamenti, i segreti, la Creatura più cara che avessi. 
È stato il mio primo discepolo, il mio amante dal primo istante che mi vide. 
La sua anima s'era fusa con la mia sin dal giorno che m'aveva visto passare lungo il Giordano e m'aveva visto indicare dal Battista. 
Se anche non m'avesse incontrato di poi, al mio ritorno dal deserto, m'avrebbe cercato tanto da riuscire a trovarmi, perché chi è puro è umile e desideroso di istruirsi nella scienza di Dio e viene, come va l'acqua al mare, verso quelli che riconosce maestri nella dottrina celeste». 

Dice ancora Gesù: «Non ho voluto che tu parlassi sulla tentazione sensuale del tuo Gesù. Anche se la tua interna voce ti aveva fatto comprendere il movente di Satana per attirarmi al senso, ho preferito parlarne Io. E non vi pensare oltre. Era necessario parlarne. 

Ora passa avanti. Il fiore di Satana lascialo sulle sue sabbie. Vieni dietro a Gesù come Giovanni. Camminerai fra le spine, ma troverai per rose le stille di sangue di Chi le sparse per te, per vincere anche in te la carne.  

Prevengo anche un'osservazione. Dice Giovanni nel suo Vangelo, parlando dell'incontro con Me: (Giovanni 1, 35) "E il giorno seguente". 
Sembra perciò che il Battista mi indicasse il giorno seguente al battesimo e subito Giovanni e Giacomo mi seguissero. Cosa che contrasta con quanto dissero gli altri evangelisti circa i quaranta giorni passati nel deserto. 
Ma leggete così: "(Avvenuto ormai l'arresto di Giovanni) un giorno in seguito i due discepoli di Giovanni Battista, ai quali egli mi aveva indicato dicendo: 'Ecco l'Agnello di Dio', rivedendomi, mi chiamarono e mi seguirono". Dopo il mio ritorno dal deserto. 
E insieme tornammo sulle rive del lago di Galilea, dove Io avevo preso rifugio per iniziare da lì la mia evangelizzazione, e i due parlarono di Me -- dopo esser stati con Me per tutto il cammino e per un'intera giornata nella casa ospitale di un amico di casa mia, del parentado -- agli altri pescatori. Ma l'iniziativa fu di Giovanni, al quale la volontà di penitenza aveva reso l'anima, già tanto limpida per la sua purezza, un capolavoro di limpidità su cui la Verità si rifletteva nitidamente, dandogli anche la santa audacia dei puri e dei generosi, che non temono mai di farsi avanti dove vedono che vi è Dio, e verità e dottrina e via di Dio. Quanto l'ho amato per questa sua semplice ed eroica caratteristica!».
http://www.potenzadellacroce.it/contenuti/materiali/Maria_Valtorta_-_LEvangelo_come_mi_e_stato_rivelato.pdf
AMDG et DVM

FIGLIOLINI, AMATEVI SCAMBIEVOLMENTE

Pietro Gesù Giovanni Giuda - Domenico Ghirlandaio

S. Joannis Apostoli et Evangelistæ 


Lettura 4

Dal libro di san Girolamo Prete sugli Scrittori ecclesiastici
Cap. 9
Giovanni Apostolo, che Gesù amava moltissimo, figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo Apostolo decapitato da Erode dopo la passione del Signore, dietro preghiera dei vescovi dell'Asia, scrisse, ultimo fra tutti, il Vangelo contro Cerinto ed altri eretici, e specialmente contro la dottrina che cominciava a sorgere degli Ebioniti, i quali pretendono che Cristo non sia esistito prima di Maria: ciò lo determinò a proclamare la generazione divina di lui.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.



Lettura 5

Nell'anno dunque decimo quarto di Domiziano, nella persecuzione, suscitata da questo, la seconda dopo Nerone, relegato nell'isola di Patmos, scrisse l'Apocalisse, che fu interpretata da Giustino Martire e da Ireneo. Ucciso poi Domiziano e annullati dal senato gli atti di lui perché troppo crudeli, sotto il governo di Nerva ritornò ad Efeso dove, dimorando fino all'impero di Traiano, fondò e governò tutte le chiese dell'Asia: e stremato dalla vecchiaia, morì nell'anno sessantotto dopo la passione del Signore, e fu sepolto presso la medesima città.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.



Lettura 6

Dai Commentari del medesimo sulla Lettera ai Galati
Lib 3 Cap. 6
Il beato Giovanni Evangelista, dimorando in Efeso fino alla più tarda vecchiaia, e non potendo essere condotto in chiesa se non tra le braccia dei discepoli, né potendo più fare lunghi discorsi, in ogni adunanza non faceva che ripetere questo: Figliolini, amatevi scambievolmente Joann. 4,7. Alla fine i discepoli ed i fratelli presenti annoiati di sentire sempre la stessa cosa, gli dissero: Maestro, perché fai sempre la stessa raccomandazione? Allora egli diede questa risposta degna di Giovanni: Perché è il precetto del Signore; e se questo solo sarà osservato, basta.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

AMDG et DVM

Dolcissimo e Prediletto Apostolo San Giovanni

Preghiera per assicurarsi per mezzo del beatissimo Apostolo e custode san Giovanni l'assistenza di Maria SS. in ogni luogo e ora

<<1. Salve, dolcissimo Apostolo San Giovanni. Salve, il più elevato di tutti gli Evangelisti. Salve, fedelissimo custode di Santa Maria, Madre di Gesù e Madre nostra.

2. L’anima mia ti saluta con devota effusione. Ti rendo i miei omaggi dal più intimo del mio cuore, invocandoti con affettuose preghiere e sospiri.
3. O beatissimo Apostolo Giovanni! Quando Gesù fu condannato alla morte di croce e coperto di piaghe, lo seguisti con l’anima angustiata e il volto bagnato di lacrime, fin sul luogo della crocifissione.
4. E accompagnasti anche l’addoloratissima Madre sua, la Vergine Maria, insieme alla pietosa Maddalena, che per l’eccesso del dolore stava sul punto di tramortire.
5. La grandezza del tuo amore per il Figlio e il cordiale affetto che ti unì al dolore della Madre si manifestò nella fermezza e coraggio con cui rimanesti presso Gesù fino al momento in cui L’inchiodarono sulla croce, e presso la Vergine Madre fin quando la spada del dolore si infisse del tutto nel Suo Cuore Immacolato.
6. Per ciò, Gesù, entrato in agonia, ti affidò in modo speciale Sua Madre.
7. Te L’affidò perché tu, che rimanesti vergine, custodissi la Vergine; ed altresì ti prendessi cura di Lei nelle sue necessità, e con premurose attenzioni di carità La servissi filialmente come propria madre.
8. O fedelissimo e castissimo custode della santissima Madre di Dio, la Divina Maria! O, Tu, l’amico dello Sposo della Chiesa, il tesoriere dell’eterno Re!
9. Tu Giovanni, alla morte di Cristo, passasti a occupare il suo posto di figlio della Vergine; così a te fu affidata l’Arca di Dio che conteneva la manna celeste.
10. Ti venne affidato il compito di vigilare sulla luminosa Porta del cielo, per cui entrò il Re della Gloria, quando Egli stesso morendo sulla croce disse: “Ecco tua Madre!”.
11. O, quale tesoro!, la Madre tua e Madre di Dio, la Madre eccelsa, la Madre benedetta per tutta l’eternità, che ti fu affidata, consegnata, associata!
12. Oh! Chi mi darà poter tenere una tale Madre, e con Lei un tale custode!
13. Ad Essi voglio raccomandare con tutta sicurezza la mia povera anima, perché la ricevano sotto la loro protezione, e nell’ora tremenda di partire da questo mondo non mi terrorizzi quell’infernale nemico.
14. O clementissimo e buon Gesù, ricordaTi di me nella mia ultima ora!
15. E spegnendosi la mia voce corporale, venendo meno i miei sensi, mi venga in aiuto la pietosa orazione della Tua amatissima Madre, e mi circondino strettamente le leali attenzioni dell’Apostolo Tuo prediletto San Giovanni.
16. Orsù, dunque, Mamma pietosa e compassionevole, Vergine Divina Maria! Ti supplico per l’amabile Tuo Figlio, e per l’Apostolo cui Ti affidò dalla Croce, assistermi in ogni luogo e in ogni momento.
17. Però prego – in modo speciale - Te, che con San Giovanni e Maria Maddalena mai Ti separasti dal lato del moribondo Tuo Figlio Gesù, di non abbandonarmi nella mia ultima agonia.
18. O dolcissimo Apostolo San Giovanni, sollecito custode e amico sempre fedele, proteggimi con le armi della milizia celeste e col segno della Santa Croce!
19. Allontana dalla mia presenza il nemico del nome cristiano, e, al sopraggiungere del supremo istante della morte, liberami nel Nome Santissimo di Gesù!
20. Oh! i due begli ulivi che effondete somma pietà e misericordia! Devotissimamente mi raccomando alla Vostra intercessione e perpetua protezione, affinché, superati tutti gli ostacoli, mi accompagniate tutti insieme e felicemente nel beato Regno di Cristo Gesù, che Benedetto sempre sia nei secoli dei secoli. Amen.>>
AMDG et DVM

martedì 26 dicembre 2017

Piccolo Ufficio della D.V.Maria

“Vieni, Spirito Santo, vieni
per mezzo della potente intercessione
del Cuore Immacolato di Maria,
tua Sposa amatissima”

Piccolo Ufficio della D.V.Maria

NB - Quest'Ufficio risale almeno al sec. XV. Probabilmente è opera del francescano milanese, P. Bernardino da Busto; in ogni caso è fuori dubbio la sua origine francescana. Però deve la sua diffusione a S. Alfonso Rodriguez (sec. XVIII), che lo recitava ogni giorno, sicché la Madonna gli apparve ringraziandolo e ordinandogli di propagarlo. Il che il santo fece con molto successo, felice di popolarizzare con questo mezzo fra i fedeli la verità della Divina Immacolata Concezione, di cui egli confessava di essere stato assicurato dalla Vergine stessa. Questo piccolo Ufficio ha una speciale efficacia per ottenere la purezza. Altro apostolo di questa devozione fu lo Chaminade, fondatore dei Marianisti. Era pure molto cara a S. Caterina Labouré.
divisorePrima dell’Ufficio
Apri Vergine Immacolata, la mia bocca, affinché io benedica il tuo santo Nome. Purifica il mio cuore da ogni pensiero vano, cattivo o estraneo. Illumina la mia mente, accendi la mia volontà, affinché io possa recitare quest’ufficio, con rispetto, attenzione e devozione, e meritare di essere esaudito dalla tua materna Bontà. - Mi unisco a tutti i santi che sono in cielo, a tutti i giusti che sono sulla terra, a tutte le anime fedeli che sono in questo luogo. - Mi unisco a Voi, o Gesù mio, per lodare degnamente la vostra SS. Madre e così lodare anche Voi in Essa e per Essa. Rinuncio a tutte le distrazioni che mi verranno durante quest’Ufficio, che intendo recitare con raccoglimento, modestia e devozione, come se fosse l’ultimo di mia vita.  Pater, Ave e Gloria.
divisoreMattutino e Lodi
Inno
Suvvia, mie labbra, or celebrate.
Le lodi e i pregi della Vergine Beata.
Muoviti, o Signora, in mio soccorso:
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Amen. 
Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria)
Versetti
Del mondo Ave, Signora, Ave del Ciel Regina,
O Vergin delle vergini, o stella mattutina.
Salve, piena di grazia, specchio di Dio fulgente,
Soccorri al mondo misero, o Vergine clemente.
Dio negli eterni secoli Te Vergin destinava,
Madre dell’Unigenito Verbo, nel qual creava
la terra, il mar e l’etere: A Te formosa eletta,
Sposa innocente e bella, Senza labe Concetta.
Così sia.
Iddio l’ha scelta e predestinata;
e nel Suo santuario l’ha collocata.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, rimanendo vergine, partoristi: il quale in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Così sia.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace. 
Così sia.
divisorePrima o preghiera del mattino:

Inno

Muoviti, o Signora, in mio soccorso
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Così sia. Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria.)
Versetti
Salve, sapiente Vergine, e casa a Dio consacrata
dalle sette colonne e mensa preparata.
Tu sei d’ogni contagio del mondo preservata
Nel seno di Sant’Anna Concetta Immacolata.
Tu madre dei viventi! Dei Santi porta ognora,
di Giacobbe nuova stella, degli Angeli Signora.
Al demone terribile oste schierata in campo
Deh! Tu al cristiano popolo sii rifugio e scampo!
Dio la creò per virtù dello Spirito Santo
E l’ha stabilita su tutte le Sue opere.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina ed Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, rimanendo vergine, partoristi: il quale in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Così sia.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace.
Così sia.
divisoreTerza

Inno

Muoviti, o Signora, in mio soccorso
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Così sia. Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria.)
Versetti
Arca dell’alleanza, Trono di Salomone,
salve, graziosa iride, rovo della visione.
Verga del gran germoglio, vello di Gedeone,
porta chiusa del nume, e favo di Sansone.
Un così nobil Figlio, la madre Sua doveva
dalla funesta macchia, serbar intatta d’Eva.
No, al peccato lèdere, in modo alcun non lice
Colei che Dio s’elesse, per vera Genitrice.
Io abito nel più alto dei cieli,
e il mio trono posa sopra le nubi.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, rimanendo vergine, partoristi: il quale in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Così sia.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace.
Così sia.
divisoreSesta

Inno

Muoviti, o Signora, in mio soccorso
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Così sia. Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria.)
Versetti
Salve, gran Madre Vergine, o tempio del Signore,
Tu gaudio sei degli Angeli, albergo di candore.
Conforto sei dei miseri, giardino di delizia,
sei di pazienza palma, cedro di pudicizia.
Sei terra benedetta, Santa sacerdotale,
perfettamente libera, da colpa originale.
Città sei dell’Altissimo e porta dell’Oriente.
Si trova in Te ogni grazia, o Vergine possente.
Come giglio tra le spine,
Così è la mia diletta tra le figlie di Adamo.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, rimanendo vergine, partoristi: il quale in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Così sia.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace.
Così sia.
divisoreNona

Inno

Muoviti, o Signora, in mio soccorso
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Così sia. Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria.)
Versetti
Salve, città di rifugio! Di Davide munita,
Torre di propugnacoli, d’armi ben agguerrita.
Di santo amore fervida, nel Tuo concepimento
Tu del superbo demone, schiacciavi l’ardimento.
Sei Tu la donna forte, Giuditta sei novella,
conforti il vero Davide, Abisag verginella.
Il Salvator d’Egitto, portò Rachele pia,
Ma il Salvator di uomini, al mondo diè Maria.
Tu sei tutta bella, o mia diletta,
e la macchia originale non fu mai in Te.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, rimanendo vergine, partoristi: il quale in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Così sia.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace.
Così sia.
divisoreVespro

Inno

Muoviti, o Signora, in mio soccorso
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Così sia. Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria.)
Versetti
Salve, orologio mistico, nel quale s’arretrava
Il sol di dieci linee: il Verbo s’incarnava.
Perché l’uomo dal baratro sorgesse a sommo onore,
l’immenso Dio degli Angeli si volle far minore.
Di questo sole al raggio, pura Maria sfavilla,
come nascente aurora, Sua Concezione brilla.
Il capo al serpe stritoli, o tra le spine giglio
Splendi qual luna e illumini gli erranti nel periglio.
Hai fatto comparire nel cielo una luce che non vien mai meno.
E come nebbia hai adombrato tutta la terra.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, rimanendo vergine, partoristi: il quale in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Così sia.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace.
Così sia.
divisoreCompieta

Inno

Ci converta il Figliuol Tuo Gesù Cristo, 
placato, o Signora dalle preghiere:
Ed allontani da noi il Suo sdegno.
Muoviti, o Signora, in mio soccorso
E difendimi potentemente dalle mani dei miei nemici.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ed ora e sempre
e nei secoli dei secoli. Così sia. Alleluia.
(Sia lode a Te, Signore, Re dell’eterna gloria.)
Versetti
Salve, fiorita Vergine, e Madre intemerata,
Regina di clemenza, di stelle coronata.
Tu sopra tutti gli Angeli, sei pura, immacolata,
del Sommo Re alla destra, in veste sei dorata.
Tu sei Madre di grazia, dolce speranza ai rei,
del mare stella fulgida, porto sicuro sei.
Salute degli infermi, per Te, porta del cielo,
Iddio veder in patria, possa lo spirito anelo.

Il Tuo nome, o Maria, è come un balsamo profumato,
i servi Tuoi l’hanno sempre ardentemente amato.
Conclusione per tutte le ore:
Proteggi, o Signora, la mia preghiera
e sino a Te giunga il mio grido.
Preghiera:
Santa Maria, Regina dei cieli, Madre del Signor Nostro Gesù Cristo e Sovrana del mondo, che non abbandoni e non rigetti nessuno; volgi a me, o Signora, i Tuoi occhi pietosi, ed impetrami dal Tuo diletto Figlio il perdono di tutti i miei peccati, affinché celebrando io con devoto affetto la Tua Divina Immacolata Concezione, riceva un giorno il premio dell’eterna beatitudine dalle mani del medesimo Signor Nostro Gesù Cristo, che Tu, verginalmente partoristi: e che in unità perfetta col Padre e con lo Spirito Santo vive e regna, Dio, nei secoli dei secoli. Amen.
Proteggi, o Signora, la mia preghiera:
e sino a Te giunga il mio grido.
Benediciamo il Signore:
Rendiamo grazie a Dio.
Le anime dei fedeli defunti, per misericordia di Dio, riposino in pace.
Così sia.
divisoreConclusione di tutto l’ufficio:
A Te, o piissima Vergine, supplichevoli offriamo questi cantici di lode:
conduci tutti noi felicemente nel viaggio della nostra vita,
e nell’ora della nostra agonia, assistici, o dolce Vergine Maria! Così sia.
E’ questa la verga in cui non si trovò né il nodo di macchia originale,
né la corteccia di colpa attuale.

Nella tua concezione, o Vergine, fosti Immacolata: 
prega per noi il Padre, il cui Figlio hai generato.
Salve Regina...
<Ave, Giglio Bianco della Trinità, Rosa splendente che abbellisci il Cielo, Ave! Da Te ha voluto nascere, da Te ha voluto prendere il latte Colui che governa il Cielo e la Terra. Deh! nutri le nostre Anime con i Tuoi divini influssi, o Maria!>
divisorePreghiera finale:
"Noi ricorriamo alla Tua protezione, o Santa Madre di Dio: non disprezzare le nostre suppliche nelle nostre necessità, ma liberaci sempre da tutti i pericoli, o Divina Vergine gloriosa e benedetta"

ORATIO AD SANCTUM MICHÆLEM
Sancte Mìchaël Archàngele,
defènde nos in proèlio:
contra nequìtiam et insìdias diàboli, esto præsìdium.
Ìmperet illi Deus, sùpplices deprecàmur;
tùque, Prìnceps milìtiæ cælèstis,
sàtanam aliòsque spìritus malìgnos
qui ad perditiònem animàrum pervagàntur in mundo,
divìna virtùte, in infèrnum detrùde.
Amen.
AMDG et DVM