mercoledì 29 maggio 2013

SAN ANTONINO Y SU AMIGO

G.Duprè: S.Antonino

SAN ANTONINO Y SU AMIGO

Aquí hay una narración de diferente clase, pero no menos instructiva.


San Antonino, el ilustre Arzobispo de Florencia, relata que un piadoso caballero había muerto, el cual tenía un amigo en un convento Dominicano en el cual el Santo residía. Varias Misas fueron sufragadas por su alma.

El Santo se afligió mucho cuando, después de un prolongado lapso, el alma del fallecido se le apareció, sufriendo muchísimo.

"Oh mi querido amigo" exclamó el Arzobispo,"estás todavía en el Purgatorio, tú, que llevaste tal piadosa y devota vida?"

"Así es, y tendré que permanecer aquí por un largo tiempo" replicó el pobre sufriente, "pues en mi vida en la Tierra fui negligente en ofrecer sufragios por las almas de Purgatorio. Ahora, Dios por su justo juicio aplica los sufragios que debían ser aplicados por mí, en favor de aquellos por los cuales debí haber rezado".
"Pero Dios, también, en su justicia, me dará todos los méritos de mis buenas obras cuando entre al Cielo; pero, primero de todo, tengo que expiar mi grave negligencia de no acordarme de los otros".


Tan ciertas son las palabras de Nuestro Señor "Con la vara con que mides serás medido".

Recuerda, tú que lees estas líneas, el terrible destino de ese piadoso caballero será el de aquellos que desechan orar y rehúsan ayudar a las Santas Almas.

 Difendici, o Madre di Dio, 
con la tua protezione 
e solleva e conforta la nostra anima.


Omelia di S.E. mons. Luigi Negri, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, di Pentecoste 2013. // E altro...


Summorum Pontificum




La monumentale omelia di S.E. mons. Negri al Pellegrinaggio emiliano-romagnolo dei “Summorum Pontificum”

Omelia tenuta da S. Ecc. Mons. Luigi Negri
alla S. Messa solenne in Forma Extraordinaria del Rito Romano
il giorno di Pentecoste (19 maggio 2013)
per il Popolo Summorum Pontificum
al Santuario della Madonna del Poggetto


 mons. Luigi Negri

La S. Messa secondo il rito antico è celebrata oggi nella grande Solennità di Pentecoste, che ricorda alla Chiesa di ogni tempo, di ogni momento, e quindi ad ogni cristiano, che l’avvenimento della Fede e quindi lo svilupparsi della Fede in una vita di comunità e in una vita di comunione, in una pratica della carità, in un esercizio attivo della missione, tutto questo nasce dal miracolo dell’effusione dello Spirito Santo nel cuore dei fedeli, che è dono purissimo del Signore!

Il Santo Padre Benedetto XVI, in un intervento mirabile tenuto durante il Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione – a cui ebbi l’onore di partecipare, invitato personalmente da Benedetto XVI – disse, “la Chiesa non nasce per una decisione della base. La Chiesa non nasce da nessuna assemblea costituente.” La Chiesa nasce per opera dello Spirito Santo, che cambia il cuore degli uomini e li identifica con il Cuore stesso di Dio. È lo Spirito del Signore crocifisso e risorto. È il suo modo di sentire la vita, il suo modo di giudicare l’esistenza, il suo modo di rapportarsi agli uomini. È la novità del suo essere e del suo esistere che è passata in maniera, come dire, dirompente nella vita di una comunità che certamente era in preghiera, attendendolo, ma che non poteva assolutamente presumere di entrare nella modalità e nel contenuto del grande evento di cui sono stati spettatori e sono diventati protagonisti. Lo Spirito cambia il cuore dell’uomo, il suo modo di essere, il suo modo di agire e il suo modo di sentire l’esistenza. Prosegue nel mondo l’Umanità di Cristo: la Chiesa che nasce dallo Spirito si mantiene viva nello Spirito, si comunica agli uomini attraverso lo Spirito. Questa Chiesa è il volto definitivo che nella storia assume il Signore Gesù Cristo!

Noi abbiamo questa altra grande e definitiva eredità: quella di partecipare veramente al mistero della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, di viverla con verità nella nostra vita di ogni giorno, nella buone e nella cattiva sorte, nella salute e nella malattia, nella gioia e nel dolore come dicono i protagonisti del grande Sacramento ecclesiale che è il Matrimonio. Io credo che questo situi la vostra lodevole iniziativa del Pellegrinaggio, con questa Messa, nel suo contesto vero. Io mi auguro e vi auguro che questa celebrazione eucaristica nel giorno della Pentecoste serva a ciascuno di voi – come penso e spero sia servita a me – per ritrovare il calore degli inizi, il calore dell’evento della Chiesa generato dallo Spirito Santo. La grandezza dell’evento della nostra missione è quella di farci apprendere questa novità e non tenerla ciascuno per sé ma di diffonderla a tutti gli uomini.

Ho partecipato ieri alla Veglia di Pentecoste che il Papa Francesco ha tenuto con oltre 150.000 giovani delle varie realtà ecclesiali. A un certo punto il Papa ha detto con il suo stile sincero e spigliato fino a una durezza cui non si era abituati: “la Chiesa non deve stare dentro di sé”. Non deve chiudersi in sé. Se si chiude in sé si ammala. La Chiesa deve uscire da sé, non abbandonando la sua identità, ma per vivere la sua identità, perché l’ambito vitale della Chiesa è la missione e occorre dunque che la Chiesa esca da sé e vada verso gli uomini, visitando tutte le periferie dell’esistenza dell’uomo d’oggi.

Quindi la Pentecoste vi consegna la missione ecclesiale. Vi consegna il vanto dell’essere testimoni di Cristo risorto fino agli estremi confini del mondo, generatori – lo dice Sant’Ireneo in un brano formidabile – resi capaci di essere generatori dei figli di Dio. Di fare degli uomini dei figli di Dio.

Mi è già accaduto, pure in questi pochi mesi del mio servizio episcopale qui, di chiarire quali sono i termini della vita e della missione. Non posso e non debbo in questo momento di saluto rievocare tutto, ma a mio parere è importante situare questa celebrazione sotto il volto e lo sguardo tenero e forte di Maria e situarla come un evento di grazia e di responsabilità. Il Cristianesimo è un evento di grazia perché ci è donato integralmente e nessuno può dire, “ho diritto”. Non avevamo diritto alla Fede. Non avevamo diritto all’Incarnazione del Figlio di Dio. Così ricordiamo qualche volta i nostri “fedeli” che vengono a chiedere o a pretendere i Sacramenti: loro non hanno alcun diritto sui Sacramenti. I Sacramenti sono un dono che la Chiesa ha ricevuto dal Signore Gesù Cristo e la Chiesa li consegna a coloro che sono nella condizione di assumerli in maniera adeguata. Mi riferisco alla questione assolutamente inconsistente – dal punto di vista teologico e pastorale – del “diritto” dei divorziati risposati a ricevere l’Eucaristia.

Allora, questa grazia della Chiesa voi la vivete nel punto sorgivo della Fede, che è l’Eucarestia, la celebrazione liturgica. Voi la attingete per la prudente e grande misericordia centrale di Benedetto XVI. Potete assumerla utilizzando uno dei due grandi tesori della liturgia della Chiesa: la liturgia tradizionale.Non alternativa alla liturgia riformata del Concilio Vaticano II, ma che vive con piena dignità, con piena fisionomia, con piena libertà e con piena responsabilità accanto alla liturgia riformata. Benedetto XVI l’ha detto con mirabile chiarezza nel Motu Proprio. Ha voluto ampliare la possibilità di vivere la ricchezza della liturgia della Chiesa; perciò ha chiesto a tutta la Chiesa, cominciando dai Vescovi, di essere rispettosi di questo suo intendimento di allargare i tesori della Chiesa, concedendo a chi ne sente legittimamente il desiderio di favorire il diritto di poter accedere a questo tesoro “antico” e di viverlo con pienezza nella contemporaneità per la verità della Fede di oggi e della missione di oggiIl Papa ha così certamente superato quella  contraddizione spuria e inaccettabile fra “antico” e “presente”, rompendo e superando quell’ermeneutica della discontinuità per ciò che viveva prima del Concilio e ciò che ha annunziato il Concilio e ciò che l’attuazione del Concilio ha faticosamente portato al vivere attuale. C’è un’unica Chiesa del Signore, cui lo Spirito ha dato da vivere momenti diversi; il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato un momento di straordinaria importanza, anche se di grande sfida per la crescita della Chiesa.

Allora voi utilizzate – e io sono lieto che lo facciate anche in questa Diocesi della quale sono Arcivescovo da pochi mesi – questa liturgia. Non contro qualcuno, o per affermare opinioni, ma per vivere il mistero della Chiesa secondo la profondità e la verità con cui sentite il dovere e il diritto di vivere. E la Chiesa rende possibile anche questo. Benedetto XVI – io non sono una persona che usa le parole per modo di dire – Benedetto XVI ha usato una misericordia pastorale mettendo a servizio della Fede dei singoli Cristiani o dei piccoli gruppi che potrebbero anche non essere identificati strettamente dal punto di vista numerico: i “coetus” sono tutti quei fedeli che hanno il diritto e il dovere di poter accedere a questa liturgia. L’avete fra le mani; la Chiesa vi consente di introdurla con piena libertà. Non potrà esserci nessuno, nessuna Diocesi in Italia o nel mondo che vi dica di no. Nel momento in cui ci dovesse essere un solo “no”, il Vescovo deve essere chiamato in causa. Prima di allora, il dialogo fra i fedeli che vogliono la liturgia antica e la Chiesa è un dialogo tra fedeli e il Sacerdote che si sente di aiutarvi in questo vostro esercizio e questa vostra volontà di partecipare a questo rito antico e bellissimo che – certamente esige per una partecipare adeguata una corrispettiva preparazione che certamente voi avrete. Io penso che perché diventi un’esperienza per i tanti che non la conoscono occorra un periodo di formazione e di preparazione. Io ho tentato di attuare il Motu Proprio in una Diocesi piccola com’è quella di San Marino-Montefeltro senza particolari reazioni. Lì dove ci sono state invece le ho raccolte in una relazione al Santo Padre esprimendo come era stato gestita la situazione, anche perché mancavano le linee attuative arrivate più di due anni dopo. Io ho ricevuto una breve lettera personale da Benedetto XVI che ha lodato il modo con cui senza tensioni la Messa antica era stata riportata nella Diocesi di San Marino-Montefeltro. Praticate la liturgia antica per voi. Per la verità della vostra Fede. Per la verità della vostra Carità. Per l’impeto della vostra missione. Come quelli che la devono praticare con la liturgia riformata per la verità della loro Fede e la loro Carità: sono due tesori che servono ad un unico popolo. E quest’unico popolo maturo si alimenta della Fede proprio se sa vivere la libertà che la Chiesa concede. La libertà liturgica che, in questo caso, la Chiesa non solo concede ma garantisce.

Non abbiate delle opinioni da difendere o da opporre agli altri. L’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio non è custode di nessun’opinione e non è propagatore di nessun’opinione. L’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio ha una sola opinione: la verità del Signore, il Vangelo, la Tradizione della Chiesa, il Magistero del Santo Padre ed il Suo proprio sempre in collegamento con quello del Santo Padre. Questo è lo spazio entro cui Benedetto XVI l’ha concesso. Io sono stato tra i Vescovi (devo dire la verità, non moltissimi) che hanno guadagnato da tutto questo un approfondimento della propria identità in merito all’esperienza di Dio. È una grandezza, non soltanto per coloro che lo praticano, ma è una grandezza per tutta la Chiesa.

Per questo – e concludo – dovrete sempre cercare il massimo di adesioni alla vita della comunità ecclesiale. Questa pratica non vi sottrae dalla vita della comunità ecclesiale né tanto meno dalla faticosa ma altrettanto bella realizzazione della comunione. In questa nostra terra la vita ecclesiale è fortemente impegnata nella lenta ma inesorabile fatica di emergere dalle rovine materiali che sono state una grande sfida, come ho scritto, a recuperare la Fede e la Carità. Io sono calato nel clero di questa Diocesi e ho visto che ci sono tanti laici che non si sono fatti mettere in crisi dalle vicende del terremoto di un anno fa, che ha reso impraticabile centinaia di chiese. Esso li ha costretti e ci costringe ancora a vivere l’Eucarestia ancora in luoghi di fortuna o nelle sale in cui le comunità sono ospitate o celebrandola nei pochi luoghi risparmiati dal terremoto. Il terremoto ha distrutto le case e le chiese. Non ha distrutto la Fede. Su questa Fede contiamo di riprendere. Purtroppo dobbiamo sperare anche nelle istituzioni pubbliche, che fino ad ora non hanno dato grande prova di tempestività, ma la prima risorsa che abbiamo è la nostra esperienza di Fede. Siamo tutti dentro un’unica Chiesa: perciò, anche in quest’esperienza particolarissima e bellissima che vivete, dovete cercare di vivere ogni giorno di più come membra vive della Chiesa, partecipando all’unico Sangue e all’unico Corpo del Signore di modo che, crescendo in voi la Fede, la Speranza e la Carità, siate membra vive di questa Chiesa nel mondo.

Vi seguo con affetto. Vi incoraggio nel vostro cammino. Vi chiedo quella sana umiltà che Papa Francesco, prima di chiederla alla sua Chiesa, testimonia ogni giorno con la sua presenza e col suo modo d’essere. Non abbiate altra preoccupazione se non quella di vivere nel profondo quel che la Chiesa ha concesso per il bene vostro e di tutta la Chiesa. Siate certi che non vi mancherà mai né la mia accoglienza né il mio sostegno. La mia correzione, se fosse necessario, come per ogni comunità qualora questo mio compito si dovesse esprimere, ma suppongo che non avverrà mai! Proseguite con questa S. Messa che non ho voluto interrompere. Intendo perciò sottolineare che non ho potuto partecipare in toto alla pregevole iniziativa solo perché mi attendevano e ancora mi aspettano gli impegni diocesani legati alla solennità odierna.

Ora, perché il vostro cammino sia chiaro e sicuro abbracciate la verità, dono del Signore che lo Spirito Santo fa a tutta la Chiesa e che il Vescovo custodisce, protegge e comunica. Pregate ora per me, per questa non lieve fatica che mi sento sulle spalle e che verso la fine della mia vita ho inteso assumermi come ubbidienza al Vicario di Cristo, che mi ha chiesto con un’insistenza che ha tolto ogni possibilità di resistenza.
Auguri a tutti!


lunedì 27 maggio 2013


Eucaristia

CORPUS DOMINI



Orémus.

Deus, qui nobis, sub Sacraménto mirábili, passiónis tuæ memóriam reliquísti: tríbue, quæsumus; ita nos Córporis et Sánguinis tui sacra mystéria venerári, ut redemptiónis tuæ fructum in nobis júgiter sentiámus: Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia sæcula sæculórum. R. Amen.



Tempore Paschali Oratio:

Spíritum nobis, Dómine, tuæ caritátis infúnde: ut quos Sacraméntis paschálibus satiásti, tua fácias pietáte concórdes. Per Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum, qui tecum vivit et regnat in unitáte ejúsdem Spíritus, etc. R. Amen.



CORPUS DOMINI A BRINDISI
con Mons R. TALUCCI





CORPUS DOMINI A VENEZIA



O SACRUM convivium,
in quo Christus sumitur:
recolitur memoria passionis eius;
mens impletur gratia
et futurae gloriae
nobis pignus datur.









Il RE MANUEL DI PORTOGALLO 
sorregge il Baldacchino del CORPUS DOMINI










famigliofilia

Parigi campo di battaglia per la famiglia





Un paio d'ore fa Parigi si presentava così, come vedete nella foto in basso
. Grandissimo afflusso alla Manifestazione per abrogare la legge sui matrimoni omo e sull'adozione conseguente.  La prefettura della capitale francese continua a dire che sono 150 mila, ma nessuno ci può minimamente credere. Pare invece più verosimile che siano oltre un milione in tutta la città. Omofobia di popolo o semplice "famigliofilia" di buon senso? a ciascuno il giudizio.







Testo preso da: Cantuale Antonianumhttp://www.cantualeantonianum.com/#ixzz2UUfPetUF
http://www.cantualeantonianum.com

domenica 26 maggio 2013

LUXURIA

Per ricevere la S. Comunione.
Principi generali

 "Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga. Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna."1 Corinzi 11,26

Nota trasmessa dal cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, al cardinale Theodore E. McCarrick, arcivescovo di Washington, e all’arcivescovo Wilton Gregory, presidente della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti, giugno 2004

[...]
4. A parte il giudizio di ciascuno sulla propria dignità a presentarsi a ricevere la Santa Eucaristia, il ministro della Santa Comunione può trovarsi nella situazione in cui deve rifiutare di distribuire la Santa Comunione a qualcuno, come nei casi di scomunica dichiarata, di interdetto dichiarato, o di persistenza ostinata in un peccato grave manifesto (cfr. can. 915).

5. Riguardo al peccato grave dell’aborto o dell’eutanasia, quando la formale cooperazione di una persona diventa manifesta (da intendersi, nel caso di un politico cattolico, il suo far sistematica campagna e il votare per leggi permissive sull’aborto e l’eutanasia), il suo pastore dovrebbe incontrarlo, istruirlo sull’insegnamento della Chiesa, informarlo che non si deve presentare per la Santa Comunione fino a che non avrà posto termine all’oggettiva situazione di peccato, e avvertirlo che altrimenti gli sarà negata l’Eucaristia.
 

6. Qualora “queste misure preventive non avessero avuto il loro effetto o non fossero state possibili”, e la persona in questione, con persistenza ostinata, si presentasse comunque a ricevere la Santa Eucaristia, “il ministro della Santa Comunione deve rifiutare di distribuirla” (cfr. la dichiarazione del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, “Santa comunione e cattolici divorziati e risposati civilmente”, 2000, nn. 3-4).



LUXURIA

Il rosario ha il suo posto in carcere. Maria è a volte l'unico raggio di sole /che/ penetra. Firmato un appassionato seguace del Rosario!

27 mai 2013

Vu hier soir à travers les vitres du fourgon de police qui l'emmenait en garde à vue

Photo (1)
(Merci BI)
Posté le 27 mai 2013 à 12h59 par Lahire | Catégorie(s):France : Politique en France , France : Société ,Homosexualité : revendication du lobby gay
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Commentaires

cette image va faire le tour du monde
Rédigé par : bébert | 27 mai 2013 13:08:47
Magnifique ! et tellement significatif !
Rédigé par : Bourbonnaise | 27 mai 2013 13:20:39
La France est entrée en croisade... A Dieu, Rien qu'à Dieu! Tout à Dieu!
"Saint George guide nous..."
Rédigé par : jb | 27 mai 2013 13:26:02
la montrer à Paris Match... Bravo au photographe.
Rédigé par : admajo | 27 mai 2013 13:27:02
Et c'est en France, en 2013 ...
Rédigé par : Philippe | 27 mai 2013 13:31:13
"La neutralité fut toujours un mensonge" (Viviani, à la tribune de l’Assemblée nationale en 1906): Quelle modernité que ce message, vu ce qui se passe en ce moment. Leur neutralité leur permet d'embarquer nos amis, coupables de manifester pacifiquement.
Egalement du même personnage tolérant: "nous sommes en face de l'Eglise Catholique, pour la combattre, pour lui livrer une guerre d'extermination".
Les cathos ne sont visiblement pas des paranos, car c'est l'ennemi qui parle ainsi.
Hier, dans le ciel de Paris, ces lumières que les laïcards croyaient éteintes, brillaient de milles feux !
A entendre ce qui se dit sur les médias de la part de certains qui étaient aux Invalides, le pouvoir ne doit pas s'attendre à une grosse démobilisation.
ON NE LACHE (donc) RIEN
(merci à "La faute à Rousseau" pour la référence vivianesque)
Rédigé par : Soudarded | 27 mai 2013 13:51:14
Un clin Dieu !
Rédigé par : Anne | 27 mai 2013 13:56:56
Honneur à ces jeunes témoins, à ces jeunes martyrs.
Rédigé par : PGC | 27 mai 2013 14:14:52
Mon Dieu que c'est beau à voir!
Bravo les jeunes, vous n'imaginez pas à quel point vous nous faites revivre !
Rédigé par : Hubert | 27 mai 2013 14:15:37
Ave Maria...
Nous sommes tous avec toi!
Rédigé par : jacky | 27 mai 2013 14:33:02

Cette image si poignante que vous présentez juste sous l'article montrant que l'idéologie du genre va être imposée dans une crêche de Toulouse! Que Dieu nous assiste!

Courage jeune homme ! nous sommes fier de vous et de vous tous !
Rédigé par : francis serre | 27 mai 2013 14:57:58
et çà continue:mon fils était aux veilleurs hier soir aux invalides, à dormit sur Paris, à 14 h était à pied avec d'autres en route pour la gare ,train pour l'indre et loire, j'ai reçu ce sms:"interpeller à cause du sweat, on va au flics, je sais pas quan on rente"
mc
Rédigé par : mc | 27 mai 2013 15:03:48
Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat
bravo et merci
Rédigé par : estebe | 27 mai 2013 15:04:38
Je suis impatient de voir comment la CEF va exprimer sa fraternité, au nom de Diaconia 2013, à l'égard des catholiques emmenés en GAV, de manière illégale ! ...
Plus d'infos sur :
Et maintenant, comment délivrer la France de ce régime abject, devenu complètement fou ***? …[ MAJ 15 h 10 ]
Rédigé par : Cril17 | 27 mai 2013 15:11:00
bravo
à ces jeunes courageux
Rédigé par : winflunch | 27 mai 2013 15:12:52
Le chapelet a toute sa place en prison. Marie est parfois le seul rayon de soleil qui y pénètre. Signé : un adepte assidu du rosaire !
Rédigé par : Roque | 27 mai 2013 15:30:48
Festival de Cannes : symbole de la société dégénérescente que veulent nous imposer les "modernistes progressistes" artisans de la diabolique contre-civilisation :
Lu sur Contre-info :
Festival de Cannes : un lauréat emblématique.
Pour résumer : Le jury, présidé par Spielberg, a décerné la palme à un film en partie pornographique d’Abdellatif Kechiche, qui relate complaisamment l’aventure homosexuelle de deux Françaises, dont l’une mineure.
Sous les applaudissements du pédophile Polanski et de DSK.
Rédigé par : doré | 27 mai 2013 15:39:59
Merci à vous pour ce témoignage. Je ne peux m'empêcher de verser une petite larme devant ce chapelet, devant cette croix... vous êtes l'Avenir de la France. Dieu vous benisse !
Rédigé par : labarre | 27 mai 2013 15:52:10
Résistance catholique à un gouvernement maçonnique !
PAX +
Rédigé par : Thomas | 27 mai 2013 15:53:31
Un ave Maria sera toujours plus fort qu'une intimidation !
Plusieurs ave et c'est la paix conservée...
Rédigé par : panetier | 27 mai 2013 16:27:24
Notre plus belle arme! Merci pour ce beau témoignage!
Rédigé par : Marie | 27 mai 2013 16:27:43
L'"arme" qui sauvera la France.... plus forte que les forces de Mr Valls.
Rédigé par : jim | 27 mai 2013 17:24:37
ceux sont des vrais cristeros
restaurons le regne social de Notre Seigneur Jesus Christ.
Organisons la resistance civile, la resistance économique.
Vive le Christ-Roi!
Montjoie-Saint Denis!
Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat
Rédigé par : hu de bzc | 27 mai 2013 17:30:00
Il n'y a que cela qui pourra nous sauver....!Bravo !
Rédigé par : T. | 27 mai 2013 17:49:27
Cette image m'a fait pleurer ... de joie tellement beau est ce témoignage ! d'autant plus que ma fille s'est fait embarquer hier soir avec 159 autres jeunes après avoir été chargés, tapés à la matraque télescopique alors qu'ils ne faisaient que chanter !!! Elle a eu le temps de nous envoyer des sms dans le panier à salade pour nous rassurer. Ils devaient les lâcher rapidement et depuis ... plus de nouvelles ! je suis certaine qu'ils se soutiennent tous ! Nous sommes fiers de notre jeunesse mais cela ne nous empêche pas d'être inquiets ! Nous les confions à la Vierge Marie afin qu'ils gardent calme et patience jusqu'à leur sortie. Je ne sais combien de temps ils peuvent les garder ainsi ...
Rédigé par : sdp | 27 mai 2013 18:19:47
Quelle belle photo! Et quel symbole! Car c'est sous le signe du Christ que nous vaincrons. Sans Lui, le combat est perdu d'avance.
Rédigé par : Arwen | 27 mai 2013 18:55:08
Bravo à cette jeune femme (car l'anatomie de la main suggère fortement que c'en est une)
Union de prière.
Rédigé par : Exupéry | 27 mai 2013 23:22:41
AVE MARIA GRATIA PLENA
VIRGO POTENS ORA PRO NOBIS!