sabato 22 ottobre 2011

"PARLARE DI MARIA SS.MA è gioire".



PARLARE DI MARIA SS.MA è gioire.

Perciò imposto questo “Sermone Angelico” –tratto dalle Rivelazioni Celesti di Santa Brigida di Svezia, Libro Undicesimo – che è tutto un inno alla Vergine. E’ suddiviso in tre capitoli o lezioni per ogni giorno della settimana. Sono pertanto 21 capitoli o lezioni.
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In queste tre lezioni seguenti l'angelo mostra come Dio, fin dall'eternità, amò più di ogni altra creatura la gloriosa Vergine sua Madre, prima che fosse creata qualsiasi altra cosa.
Domenica - Lezione Prima (Capitolo 1)

Assoluzione:
La Vergine alla somma Trinità gratissima
ci tuteli con la prece sua santissima.
Amen.

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Il Verbo, del quale fa menzione l'evangelista Giovanni nel suo Vangelo, era dall'eternità col Padre e lo Spirito Santo, unico Dio. Tre, infatti, sono le persone ed una la loro perfetta divinità. Queste tre divine persone erano in tutto eguali, essendovi in tutt'e tre una sola sapienza, un'unica bellezza, un'identica virtù, un unico amore e un unico gaudio.

Sarebbe certamente impossibile che questo Verbo fosse Dio, se fosse separabile dal Padre e dallo Spirito, come può aversi un esempio nella parola ITA (così), che indica la verità, ed è composta di tre lettere. Poiché, come se una di quelle tre lettere si sottraesse dalle altre, non avrebbe più il senso che prima aveva, perché non comporrebbe più la stessa parola, così deve intendersi delle tre persone in unica divinità. Se, infatti, una di esse fosse separabile dall'altra, o ineguale, o manchevole di qualche cosa che l'altra avesse, allora non apparirebbe in esse la divinità, che è indivisibile in se stessa.

Non si può credere che, per l'assunzione dell'umanità, il Verbo, cioè il Figlio di Dio, fosse diviso dal Padre. Come, infatti, la parola che pronunziamo è pensata nella mente e proferita dalla bocca, ma non si può né vedere, né toccare, se non è scritta o impressa in qualche cosa di materiale, così anche il Verbo, Figlio di Dio, non si sarebbe potuto né toccare, né vedere, se non fosse stato unito alla carne umana.
Ancora: come una parola, quando si vede scritta in un codice, si può vedere, e allora si può anche pensare nella mente e pronunziarsi con la bocca, così certamente non deve dubitarsi in alcun modo che il Figlio di Dio, visibile nella carne assunta, esistesse con il Padre e lo Spirito Santo. Sono dunque veramente tre persone inseparabili, incommutabili, in tutto eternamente eguali ed unico Dio.

In questo Dio, poi, tutte le cose erano dall'eternità presapute, tutte davanti a lui nella loro bellezza riverentemente presenti in gioia ed onore a lui, quando gli piacque di porle in essere con sapientissima creazione.

Perché nessuna necessità, nessuna carenza di suo vantaggio o gaudio, costringeva Dio alla creazione, essendo impossibile che egli non avesse in sé tutto, e qualcosa potesse mancargli. Dunque, soltanto la sua ferventissima carità l'indusse a creare, affinché molti godessero eternamente con lui del suo ineffabile gaudio.
Perciò, tutte le realtà ch'erano da creare, le creò poi sommamente belle, in quella forma e modo che dall'eternità erano bellissimamente presenti al suo cospetto, prima della creazione.
 

Però tra tutte queste cose tuttora increate, una ve n'era davanti a Dio, che su tutte le altre sommamente eccelleva, e di cui egli massimamente si compiaceva. Perché in quel complesso increato i quattro elementi – cioè fuoco, aria, acqua e terra – sebbene ancora increati, apparivano già dall'eternità al suo cospetto divino in questo modo, che l'aria doveva esser fatta così leggera da non soffiare mai contro lo Spirito Santo; la terra pure da crearsi così buona e fruttifera, da non dovervi crescere nulla che non fosse utile a tutte le necessità; l'acqua, poi, così tranquilla che, da qualunque parte vi soffiassero i venti, mai vi si producesse alcuna tempesta; anche il fuoco, così alto, che la sua fiamma e il suo calore si avvicinassero alla dimora in cui era lo stesso Dio.

O Maria, vergine purissima e fecondissima madre, queste cose sei tu! Perché in tal modo fosti presente al divino cospetto prima di essere creata, e poi dai suddetti elementi, così puri e gloriosi, avesti materiato il tuo benedetto corpo.
Così infatti eri presente davanti a Dio prima della tua creazione, come poi meritasti di esser fatta; e perciò fin dal principio eccellevi su tutte le cose da creare davanti al cospetto di Dio, per la sua divina compiacenza.

Esultava Dio Padre delle opere che col suo aiuto avresti fatte, il Figlio pure della tua virtuosa costanza e lo Spirito Santo della tua umile obbedienza. Era però nel Padre il gaudio del Figlio e dello Spirito Santo, nel Figlio il gaudio del Padre e dello Spirito, e nello Spirito il gaudio del Padre e del Figlio. Quindi, come in tutt'e tre era di te un solo gaudio, così tutt'e tre avevano per te un solo amore.>>

AMDG et BVM

Non abbiate paura di accogliere Cristo!


   <<Non abbiate paura di accogliere Cristo
e di accettare la sua potestà!
Aiutate il Papa e tutti quanti vogliono servire Cristo
e, con la potestà di Cristo,
servire l’uomo e l’umanità intera!

Non abbiate paura!
Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo.
Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli stati,
i sistemi economici come quelli politici,
i vasti campi di cultura, di civiltà, di sviluppo.

Non abbiate paura.
Cristo sa “che cosa è dentro l’uomo”.
Solo Lui lo sa!
Pregate per me. Aiutatemi perché io vi possa servire. Amen>>.
(Beato Papa Giovanni Paolo II, 16.X.1978)


*Ed ecco alcune indicazioni preziose*

aprire le porte
a cristo che viene –vuol dire:

1. Aprirsi a lui e al suo insegnamento.
2. unirsi a lui mediante la preghiera e i santi sacramenti.
3. diventare testimoni della sua vita, passione e morte”. (g.p.ii, 16.X.1998)

Le finalità del giubileo:

* Suscitare un cuore contrito e umiliato per le nostre colpe personali.
* Ravvivare lo slancio missionario nella consapevolezza che solo gesù cristo è il salvatore.
* Introdurre ciascuno nella gioia dell’incontro con l’amore misericordioso di dio che vuole la salvezza di tutti gli uomini (cfr. 1 tm. 2, 4). (G.p.ii, 15.X.1998)



AMDG et BVM

venerdì 21 ottobre 2011

"El ánima es la que allí padece los mayores trabajos..."



Ofrezco unas santas consideraciones que deben - Dios mediante - transformar nuestra vida. Las leì en el "Tratado de la oraciòn y meditaciòn" de San Pedro de Alcàntara, 1499-1562.

Capìtulo II.3.EL MIERCOLES:

[....]
Después de esto suceden los sacramentos de la Confesión y Comunión y de la Extremaunción, que es el último socorro con que la Iglesia nos puede ayudar en aquel trabajo, y así en éste como en los otros debes considerar las ansias y congojas que allí el hombre padecerá por haber vivido mal, y cuánto quisiera haber llevado otro camino, y qué vida haría entonces si le diesen tiempo para eso, y cómo allí se esforzará a llamar a Dios, y los dolores y la prisa de la enfermedad apenas le darán lugar.

Mira también aquellos postreros accidentes de la enfermedad, que son como mensajeros de la muerte, cuán espantosos son y cuán para temer.
Levántase el pecho, enronquécese la voz, muérense los pies, hiélanse las rodillas, afílanse las narices, húndense los ojos, párase el rostro difunto, y luego la lengua no acierta a hacer su oficio; finalmente, con la gran prisa del ánima que se parte, turbados todos los sentidos pierden su valor y su virtud.
Mas, sobre todo, el ánima es la que allí padece los mayores trabajos, porque allí está batallando y agonizado, parte por la salida y parte por el temor de la cuenta que se le apareja; porque ella, naturalmente, rehúsa la salida y ama la estada y teme la cuenta.




Salida ya el ánima de la carne, aún te quedan dos caminos por andar, el uno acompañando el cuerpo hasta la sepultura, y el otro siguiendo el ánima hasta la determinación de su causa, considerando lo que a cada una de estas partes acaecerá.
Mira, pues, cuál queda el cuerpo después que su ánima la desampara, y cuál esa noble vestidura que le aparejan para enterrarlo, y cuán presto procuran echarlo de casa.
Considera su enterramiento con todo lo que él pasará, el doblar de las campanas, el preguntar todos por el muerto, los oficios y cantos dolorosos de la Iglesia, el acompañamiento y sentimiento che los amigos, y, finalmente, todas las particularidades que allí suelen acaecer hasta dejar el cuerpo en la sepultura, donde quedará sepultado en aquella tierra de perpetuo olvido.
 

Dejado el cuerpo en la sepultura, vete luego en pos del ánima y mira el camino que llevará por aquella nueva región, y en lo que, finalmente, parará, y cómo será juzgada.
Imagina que estás ya presente en este juicio, y que toda la corte del cielo está aguardando el fin de esta sentencia, donde se hará el cargo y el descargo de todo lo recibido hasta el cabo de la agujeta.
Allí se pedirá cuenta de la vida, de la hacienda, de la familia, de las inspiraciones de Dios, de los aparejos que tuvimos para bien vivir, y sobre todo de la sangre de Cristo, y allí será cada uno juzgado según la cuenta que diere de lo recibido.

AMDG et BVM

giovedì 20 ottobre 2011

"Vi prego, cari figli: siate attivi in questo tempo"



16.10.11


La Mamma parla agli eletti

 

Figli cari e tanto amati, vivete in Dio ogni giorno della vostra vita. Vivetelo in Lui per mantenere sempre la gioia del cuore, la Sua Pace vera. 

Figli amati, vedete come la scena mondiale è in fase di cambiamento. Tutto crolla intorno a voi e nel mondo; ma chi è stretto a Gesù vive in una Fortezza sicura, che non può essere presa dal nemico. Da molto vi ripeto, figli del mondo, sempre le stesse cose; ma siete molti voi che nulla avete compreso, molti che vivete come se nulla fosse, senza aprirvi a Dio! 

Figli amati, la Madre del Cielo vuole che ogni figlio sia salvo e felice, vuole che nessuno si perda; ma nulla può fare per chi non vuole collaborare. Vi prego, cari figli: siate attivi in questo tempo, nel quale tutto cambia, siate attivi e non dormite, perché il nemico opera e non si ferma! Non lasciatevi sorprendere nell’inedia e nell’ozio per non cadere nella più terribile rovina! 

Il Padre caro, Che voi adorate, Mi permette di stare con voi in questo momento per aiutarvi e sostenervi. Sono con voi, figli amati, e non vi lascio soli in questo momento duro. Sono sempre pronta a venirvi in aiuto per ogni vostro problema; ma voi non Mi chiamate, spesso, cercate di risolvere da soli i vostri problemi e non cercate Aiuto da Me, Che tanto vi amo e li voglio risolvere! 

Figli amati, venite a Me tutti e non indugiate su vie tenebrose: vi voglio salvare tutti! Passo per le strade del mondo per cercare chi si è perduto e salvarlo. Dio lo permette, lo vuole, perché il Suo Cuore è un Oceano Infinito di Tenerezza, di Bontà, di Amore. 

Figli della terra, lasciatevi salvare: siate docili ed umili! Insieme, uniamoci per l’adorazione all’Unico Dio, Oceano Infinito di Amore. Vi amo.
Ti amo, angelo Mio.

                                                                                              Maria Santissima
AMDG et BVM

MiL - Messainlatino.it: Difesa del Summorum Pontificum a convegno

MiL - Messainlatino.it: Difesa del Summorum Pontificum a convegno: Il saggio “ L’opposizione al Motu Proprio Summorum Pontificum ” (Fede e Cultura, Verona 2010) del giornalista Alberto Carosa è stato pres...