sabato 7 ottobre 2023

IL SEGRETO di Padre Ernetti

 

IL CRONOVISORE

(Fonte:  Corriere.it)

VERSO LA META' DEGLI  ANNI 50 UNO STUDIOSO - PADRE PELLEGRINO ERNETTI - DICHIARO' DI AVER INVENTATO UNA MACCHINA IN COLLABORAZIONE CON ALTRI 12 NOTI SCIENZIATI DELL'EPOCA TRA CUI PADRE AGOSTINO GEMELLIWERNER VON BRAUN ED ENRICO FERMI, IN GRADO DI VEDERE IL PASSATO E CHIAMATA POI:

"CRONOVISORE"

IL MECCANISMO SFRUTTEREBBE LE ENERGIE SONORE E VISIVE CHE NON SI DISTRUGGONO ALLA MORTE DEGLI ESSERI UMANI MA SI TRASFORMANO ANDANDOSI AD IMPRIMERE IN UNA FASCIA MAGNETICA CHE CIRCONDA LA TERRA.

LA MACCHINA SAREBBE IN GRADO DI EFFETTUARE IL PROCESSO INVERSO, CIOE' DI RICOSTRUIRE E RIAGGRAGARE LE PARTICELE LUMINOSE E SONORE, CAPTANDO E SINTONIZZANDO TALE ENERGIA, UNICA PER OGNI ESSERE UMANO - COME LE IMPRONTE DIGITALI - RICONVERTIRE E VEDERE IN UN MONITOR, LETTERALMENTE, PERSONE, FATTI ED EPISODI DEL PASSATO DEL NOSTRO PIANETA !!

TALE "CRONOVISORE" VENNE POI LETTERALMENTE SEQUESTRATO DAL VATICANO DOVE SAREBBE TUTTORA SEGRETAMENTE E GELOSAMENTE CONSERVATO.

ECCO TUTTA LA STORIA IN DETTAGLIO:


Milano, 17 settembre 1952. Nel laboratorio di fisica sperimentale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, due uomini sono chini su avvenieristici, almeno per l’epoca, strumenti. Uno è padre Agostino Gemelli, medico e specialista di fisica. E’ noto al mondo soprattutto per aver fondato l’Università Cattolica ed esserne stato rettore, a Milano, per quarant’anni. Padre Gemelli è anche presidente della Pontificia Accademia delle Scienze. Chino al suo fianco c’è padre Pellegrino Ernetti, specialista di musica prepolifonica, cioè quella musica che va da duemila anni prima della nascita di Cristo fino al 1200 circa. Padre Ernetti insegna al Conservatorio di Stato di Venezia ed è un esperto di fisica quantica e subatomica. Da un magnetofono a filo (quelli a nastro ancora non esistono) proviene un canto antico che rimbalza sulle pareti e si frammenta tra gli strumenti del laboratorio. E’ un canto gregoriano. Padre Gemelli è convinto che eliminando le armoniche dal canto sia possibile ottenere un suono più puro. E’ questo che i due scienziati stanno cercando di fare.

(Click per Ingrandire)

Ma il magnetofono a filo è uno strumento impreciso e delicato, e troppo spesso il filo si spezza. Allora bisogna fermare il lavoro, giuntare il filo rotto con un nodo il più piccolo possibile, per non alterare troppo il suono, e ricominciare. Quel giorno, per l’ennesima volta, il filo si rompe e padre Gemelli erompe in un’esclamazione: «Ah! Papà, aiutami tu». Non è strano sentire queste parole. Dalla morte del padre, avvenuta molti anni prima, Agostino Gemelli usa spesso questa esclamazione quando si trova di fronte a qualche difficoltà. Con estrema pazienza i due uomini risistemano il filo nel migliore dei modi e fanno ripartire il magnetofono. Ma i canti gregoriani sono sostituiti da una voce calda che arriva dall’altoparlante: «Ma certo che ti aiuto. Io sono sempre con te». E’ la voce del papà di Agostino Gemelli. Padre Gemelli ferma subito lo strumento, ma Pellegrino Ernetti insiste per ascoltare ancora. E la voce ricomincia: «Ma sì, zuccone non vedi che sono proprio io?». Padre Gemelli da poco peso all’accaduto, mentre padre Ernetti comincia ad elucubrare tutta una serie di teorie.

Difficile spiegare, in questa sede, quali sono le conclusioni fisiche a cui Pellegrino Ernetti riesce ad arrivare, ma si possono semplificare appoggiandosi a una certa tradizione esoterica cha parla di archivi akashici (l’akasha, in sanscrito, è l’etere). Secondo queste tradizioni l’esistenza è circondata da una sorta di pellicola (gli archivi akashici appunto) su cui si inscriverebbero tutti gli avvenimenti che accadono nel mondo. Quindi tutto il passato è alla nostra portata, sarebbe sufficiente trovare uno strumento che possa intercettare e decodificare questa sorta di pellicola. La tesi non è completamente campata per aria tanto che ne era convinto anche Jung, secondo cui tutto quello che accade si registra da qualche parte; un altrove nel quale il nostro inconscio, se vuole, può andare ad attingere. Secondo Ernetti queste registrazioni avvengono sotto forma di onde che è possibile captare. Il suo racconto è molto fumoso ma pare che pochi anni dopo gli esperimenti con padre Gemelli, padre Ernetti riunisse un’equipe di dodici persone che dovevano rendere attuabile il progetto (fra gli altri Pellegrino Ernetti cita Enrico Fermi e Werner Von Braun).

A breve il sogno diventa realtà, il primo cronovisore è pronto e funzionante. Lo stesso padre Ernetti così descrive la straordinaria scoperta che permette di vedere il passato: «Non è come un film, ma come un ologramma, a tre dimensioni, in rilievo. I personaggi non erano molto grandi. Pressappoco la dimensione dei nostri schermi televisivi in bianco e nero ma con il movimento e il suono. Potevamo regolare il nostro apparecchio sul luogo e l’epoca desiderati. Più esattamente sceglievamo qualcuno che volevamo seguire. E’ lui che vedevamo. Ciascun uomo possiede un genere d’onda, una sorta di emanazione che gli è propria, un po’ come una firma, o come delle impronte digitali. Dunque è qualcuno che noi vediamo e continuiamo a vedere in tutti i suoi spostamenti. E’ sempre lui al centro della scena. Il problema consisteva innanzi tutto nel trovarlo, per tentativi. Si regolava poi l’apparecchio sull’onda che emanava da lui, e l’apparecchio lo seguiva automaticamente».

Così padre Ernetti ascolta dal vivo i discorsi di Cicerone, vede la Roma dei tempi di Traiano, segue Napoleone nelle sue battaglie, assiste ad una tragedia perduta di Quinto Ennio, Thyestes (che peraltro padre Ernetti trascrive e pubblica), e ovviamente partecipa alla crocifissione di Cristo e alla sua Resurrezione. E poi? Che fine fa il cronovisore? Ancora padre Ernetti: «Smontato, ma in luogo sicuro. Inoltre ne ho depositato gli schemi presso un notaio, in Svizzera, e altri in Giappone. Naturalmente ce n’è una copia anche a Roma. Questo apparecchio può captare tutto il passato di ciascuno, integralmente, senza eccezione. Non c’è più alcun segreto di Stato, alcun segreto scientifico, industriale, commerciale, diplomatico; non c’è più vita privata. E’ la porta aperta alla dittatura più spaventosa che la Terra abbia mai conosciuto. Alla fine, siamo stati tutti d’accordo nello smontare il cronovisore».

Nel 1972 ombre scure calano su questa straordinaria scoperta, rendendola troppo simile a una colossale burla. Padre Ernetti regala a un giornalista de La Domenica del Corriere una foto di Cristo crocifisso ottenuta con il cronovisore. A breve si scopre che la foto è la riproduzione di un’immagine devota che chiunque può acquistare al Santuario dell’Amore Misericordioso vicino a Todi. La foto rappresenta il crocifisso ligneo di Cullot Valera. Dopo questo episodio si parla sempre meno del cronovisore. Lo stesso Ernetti smette di fare ricerche. Forse però, sono le cose che non dice, più di quello che ammette, a far riflettere. Come se pressioni dall’alto (i servizi segreti, il Vaticano) siano seriamente interessati a fare in modo che il mondo non pensi più a questa straordinaria invenzione. Ognuno giudichi da sé. Ma, con un po’ di fantasia, ci piace immaginare questa straordinaria scoperta, conservata in qualche segreto sotterraneo del Vaticano, coperta da due dita di polvere, controllata da alcune guardia svizzere, in attesa che l’umanità sia abbastanza matura da poterne sfruttare lo straordinario potenziale.


    FANTASIA O REALTA ? - NON LO SAPPIAMO - ECCO COMUNQUE ALCUNI VIDEO INTERESSANTI..

(Fonte: Youtube)

" La macchina del tempo"- Il Cronovisore di Padre Pellegrino Ernetti

  

IL SEGRETO DI ERNETTI



  

(Altri video su YouTube...)

 https://www.segretiemisteri


IL CASO "CANCELLI"

 

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Cancelli, frazione di Foligno. I Cancelli, famiglia di guaritori. Un unico nome che viene da un'identità tra luogo e persone che si perde nella notte dei tempi, un grande dono che viene da un passaggio occasionale baciato dalla santità.

In questo piccolo angolo dell'Umbria a 950 metri sul mare, che negli ultimi anni ha subito uno dei più intensi spopolamenti dell'intera regione, vive una sola famiglia che porta lo stesso nome del luogo, Cancelli appunto. Se sono rimasti lì solo loro, il motivo viene dall'alto. MarinoMaurizio e Leonardo, 87, 51 e 25 anni, hanno una capacità particolare, quella di benedire e guarire dai mali di schiena per intercessione dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, capacità riservata agli eredi maschi della stirpe. Segnati dal cielo per segnare la sciatica.

Una vecchia foto di Marino Cancelli in famiglia (il secondo da destra è Leonardo)
Una vecchia foto di Marino Cancelli

L'origine della vicenda confonde storia e leggenda in un racconto che sembra una parabola: "Al tempo della predicazione apostolica - spiega Maurizio - i santi Pietro e Paolo passarono da Cancelli e si fermarono a dormire in una capanna in cui abitava una famiglia con sette figli maschi, i nostri antenati. La mattina successiva, prima di rimettersi in viaggio, i santi guarirono il padre che soffriva di sciatica e, in segno di gratitudine per l'ospitalità, trasmisero a lui e a tutti i suoi discendenti maschi, purchè residenti a Cancelli, il dono di guarire la gente con la fede in loro".

Al posto di quella capanna ora sorge la cripta della chiesa (attualmente in fase di restauro a causa del terremoto) dedicata ai due apostoli. È lì che i Cancelli segnano i sofferenti di sciatica, ma anche di artrosi o reumatismi, che arrivano da tutta Italia. "Ma noi - precisa Maurizio - non siamo né guaritori né pranoterapeuti o cose del genere. A guarire è la benedizione, la preghiera, e si può cominciare a segnare a qualsiasi età, naturalmente dopo essere stati battezzati; chi viene da noi deve aver fede perché la benedizione, che ricalca pressappoco quella patriarcale della tradizione ebraica, sia efficace. In cambio non vogliamo niente, questa virtù non arricchisce e non impoverisce; se poi qualcuno vuole donare qualcosa alla chiesa, ben venga".

La storia del nome Cancelli racchiude un tesoro di aneddoti. Il primo è la storia di una "conversione": nel 1586 il vescovo Marcantonio Bizzoni proibì ai Cancelli di segnare, ma poi, ammalatosi di sciatica, ricorse al loro intervento. Una volta guarito, concesse nuovamente il permesso negato.

L'episodio più clamoroso coinvolge invece addirittura un Papa. Pio IX, infatti, venuto a conoscenza della fama dei Cancelli, fece prelevare Giovan Battista, un antenato di Maurizio, dalle guardie pontificie che lo condussero a Roma. Durante la benedizione invertita - quanto meno curioso immaginare un carbonaio (questo il mestiere di Giovan Battista) che fa segni della croce all'indirizzo di un Pontefice - Pio IX domandò cosa avrebbe dovuto fare per guarire. La risposta del Cancelli fu: "Abbiate fede!". Di questo episodio parlarono tutti i giornali e lo stesso Papa in un'udienza, tanto che perfino un lord inglese andò a Cancelli per farsi curare e portò la fama della famiglia fino a Londra.

Fama rinverdita anche in tempi recenti, quando Enzo Tortora invitò Marino (un ex pastore e ex operaio che, durante la leva, si era risparmiato i lavori pesanti dopo aver segnato la madre dell'ufficiale medico e i reumatismi di altri ufficiali e commilitoni) nella trasmissione televisiva Portobello e suscitò una clamorosa curiosità nella gente, che cominciò ad organizzare gite di gruppo a Cancelli. E ancora adesso i pazienti non mancano. "La nostra virtù - dice ancora Maurizio - è molto conosciuta grazie al passaparola: proprio oggi è venuta a trovarci una signora, su consiglio di una sua amica già guarita da mio figlio".

Alla cura segue la riconoscenza, come dimostrano le lettere di ringraziamento e gli attestati delle guarigioni che arrivano continuamente in casa Cancelli. Quella di una certa Luisa Monacelli è anteriore al Novecento: "Io sottoscritta rilascio la presente dichiarazione che, nell'anno 1896 del mese di aprile, mi trovai gravemente addolorata di male di sciatica, andai a chiamare uno della famiglia Cancelli per nome Giuseppe e, venuto in mia casa, segnata che fui dal suddetto Cancelli, fui guarita e il 13 ottobre 1898 mi portai in persona a ringraziare gli apostoli".

Ma non tutti i pazienti vengono curati a Cancelli. Marino, Maurizio e ora Leonardo raggiungono i sofferenti di tutta Italia e non solo (Marino è arrivato fino a Bruxelles, preceduto dalla sua fama). Per segnare fuori dai confini della piccolo paese, però, è necessaria una particolare autorizzazione: quella di Sua Eccellenza il vescovo di Foligno in persona.

Un esempio di autorizzazione vescovile
Un esempio di autorizzazione vescovile

"Il placet episcopale - conferma Maurizio - è un attestato di fede alla famiglia. C'è sempre stato uno strettissimo rapporto con la Curia e la
documentazione riporta autorizzazioni già nel '700. La nostra è una storia bellissima e ricca di eventi, una storia di orgoglio e di fede che si rinnova ogni 29 giugno, il giorno dei santi Pietro Paolo".


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AMDG et D.V. MARIAE

giovedì 5 ottobre 2023

UNA PERLA DELLA SPIRITUALITA' CRISTIANA


 

Nel „Diario” Santa Faustina descrisse la sua insolita e profonda vita spirituale che giunse, con le nozze mistiche, alle vette dell’unione con Dio, la profondità della conoscenza della Divina Misericordia e la Sua contemplazione nella quotidianità, i combattimenti e la lotta con la debolezza della natura umana nonché le difficoltà legate alla missione profetica. 

Il “Diario” prima di tutto contiene il messaggio della Misericordia di Dio verso l’uomo che Suor Faustina doveva trasmettere alla Chiesa e al mondo. 

Quindi è un’opera eccezionale, <Il Vangelo della Misericordia scritto nella prospettiva del XX secolo> – come lo descrisse il Santo Padre Giovanni Paolo II. https://www.suorfaustina.it/diario/?wide=true#more-296


AMDG et D.V. MARIAE


IL MONDO TACE

 APRITE GLI OCCHI:


"Pregate per tutti i credenti. Pregate anche per i re e le autorità e i principi, per coloro che vi perseguitano e vi odiano e per i nemici della croce, perché il vostro frutto sia manifesto in ogni cosa e siate perfetti in Lui [GESU']." (San Policarpo)


E

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ULTIMA HORA: Queman iglesias en INDIA Y PAKISTAN y el mundo calla





"Costui bestemmia!"



OMELIA di Don Alberto Secci


AMDG et D.V. MARIAE