lunedì 1 febbraio 2021

«Ricordati che non sarai grande per le contemplazioni e le rivelazioni, ma per il tuo sacrificio. ...

 Novena per impetrare Grazie da Maria Valtorta e avvicinare il riconoscimento della sua Santità: VII° giorno

Maria Valtorta

 (Caserta, 14 marzo 1897 – Viareggio, 12 ottobre 1961)

   Cari amici e amiche nella comune fede per il Nostro Unico e Superno Signore Gesù Cristo, in occasione del prossimo anniversario della nascita di Maria Valtorta, la Penna fedele di Dio da cui gli scritti di questo sito web dedicato, ci è gradito condividere la Novena per la sua auspicata prossima canonizzazione e per impetrare le Grazie di cui abbiamo bisogno.
In questa occasione, vorremmo unire la voce corale in preghiera per le 4 persone disperse nella mia terra, sul monte Velino, di cui Valeria conosciuta e stimata personalmente come socialmente; le ricerche sono in corso, e noi vogliamo sperare saldamente con la certezza che la nostra fede permette, che presto faranno ritorno tra i loro cari, grati a Dio, alla Mamma Celeste, alla Santa, e alla vostra carità di prossimo cristiana; il corpo e lo spirito, sempre e comunque, sotto il Manto Santissimo della Vergine Madre Celeste. 
Grazie anticipatamente per la vostra partecipazione: Dio compensi con incremento di Bene.

Buona lettura e proseguimento in augurio di Bene e Pace che solo sono in Dio Uno e Trino.

   Dai 'Quaderni', 26 dicembre 1943

   Dice Gesù:

   «Ricordati che non sarai grande per le contemplazioni e le rivelazioni, ma per il tuo sacrificio. 
   
Le prime te le concede iddio non per tuo merito ma per sua infinita bontà. Il secondo è fiore del tuo spirito ed è quello che ha merito agli occhi miei. Aumentalo senza considerazioni umane sino al limite delle tue forze fisiche e spirituali. Più ti alzerai e più ti rapirò in alto.

   
E non temere. E non ti affliggere se l’interno traspare. Anche vedere un rapito in Dio è santificazione per i fratelli. Tu di tuo non mettervi nulla. Non inquinare mai questa polla di vita mistica con elementi umani. E lasciami fare anche in questo.

   Non ti dico di più. Bèati in mia Madre

   2 agosto 1944

   «...Mio piccolo Giovanni, vieni sempre a Me passando per Maria. È il segreto dei santi. E la Porta chiusa, che non si aprì né s'aprirà mai per violenza umana, la Porta santa per cui solo Dio può passare, si apre al tocco di amore di un figlio di Dio. Si apre benigna. Quanto più umile e semplice è quello spirito che a Lei si volge, e tanto più Ella si apre e vi accoglie. Vi accoglie per insegnarvi la Sapienza e l'Amore tenendovi fra le sue braccia di Madre.
    Vai, Giovanni, alla tua Maestra che ti ama..
 

NOVENA PER IMPETRARE GRAZIE DA MARIA VALTORTA E AVVICINARE IL RICONOSCIMENTO DELLA SUA SANTITÀ

   La Novena può essere recitata in qualunque momento dell'anno, a seconda dei bisogni e lo slancio partecipativo alla causa di santificazione di Maria Valtorta; consta di una parte fissa, che conclude ciascun giorno, e di una tratta dai Quaderni e commentata.

   Dopo la Novena segue la recita di:
il Credo, 3 Pater, 3 Ave, 3 Gloria 
meglio ancora per chi possa:
Il Credo, 7 Pater, 7 Ave, 7 Gloria
   Il Rosario, naturalmente, come preghiera 'principe', può pure essere utilizzato
in sostituzione e come scelta d'elezione.

   'Benedetti coloro che accetteranno il dono con semplicità di cuore e fede. In essi si accenderà quel fuoco che il Padre (Migliorini) oggi auspicava. Il mondo non muterà nella sua ferocia. E’ troppo corrotto. Ma essi ne saranno consolati e sentiranno crescere in loro la sete di Dio che è fomite di santità.' Quaderni 22.2.44
 

   Settimo giorno:

   Quaderni 09.01.1946

   'L‘amore sta alla perfezione che si vuole raggiungere come il soffio sulla brace: la riaccende, ne dilata il calore, la fa tutta attiva e splendida. La perfezione che si voglia raggiungere solo per avere pace e gloria, ossia per un egoismo spirituale, è come brace spenta; è nera, fredda, inutile. La perfezione con poco amore è come un mucchio di brace nera con un solo puntolino acceso: un carboncino... Langue, sonnecchia, rischia di morire. Ma se il nostro amore - e sia amore puro, tutto per dare gloria a Dio - su essa alita, ecco che allora tutta la perfezione si accende, e l‘anima nostra purifica, e la fa bella, la fa pronta e servizievole come perfetta ancella alla divina Volontà, e degna, poi, d‘ardere davanti al trono dove splende l‘Agnello. Le azioni dei santi - e santi sono i perfetti operatori della divina Volontà - splendono insieme alle loro orazioni nei turiboli celesti. Tanto più aumenta l‘amore per amore, tanto più aumenta la perfezione. Ama totalmente e sarai completamente perfetta nella misura che da te vuole la Ss. Trinità.'

   L'anima che vuole raggiungere la perfezione dell'Amore, deve superare il primo livello- l'inferiore- che è soffocato nello slancio verso le Celesti altezze, da un egoismo spirituale in cui predomina la ricerca di una pace interiore sufficiente-giusta aspirazione, purché non finalizzata a sé stessa- e la gloria: questa soprattutto viene elargita quasi sempre postuma alle anime in Grazia, per Misericordia Superna di preservazione dal pur minimo rigurgito di orgoglio o superbia, che farebbero immediatamente cessare i favori divini per le anime elette.
L'amore vero, puro, invece cerca e si studia con ogni mezzo di diffondere e far risaltare la Gloria di Dio, purificando in tal modo l'anima stessa, rendendola servizievole, ardente di zelo, pronta, santamente audace e celestialmente mite ed umile, in un rapporto di proporzione diretta tra questo sforzo e il ritorno di Grazia al cospetto della Perfezione.
Arda anche in noi questo santo anelito, il più santo tra le aspirazioni dei figli di Dio. Amen

Il Signore ci ha affidati al Cuore della Corredentrice e Consolazione eterna nostra e dei nostri fratelli: un Cuore di Mamma che più dolce, sapiente, potente, misericordioso e comprensivo, non avremmo potuto chiedere e nemmeno immaginare. Ella è la 'Secondogenita' di Dio, come ama definirla Gesù con le Parole affidate a Maria Valtorta, e la sua Grazia al cospetto dell'Eterno supera la pur più ispirata intelligenza umana; un Suo Sorriso fa sobbalzare i cieli di Gioia, e Suo Figlio nostro Signore, è ben felice di esaudirla per strapparne uno ancora e confermarLe la preferenza eterna. Abbiamo ben motivo allora di fidare pienamente e attendere fiduciosi la sensibile realizzazione delle nostre suppliche, rimettendo i nostri affanni nella Mani della Mamma Celeste.

Maria Valtorta, come accoglieste con santo e generoso slancio l'invito del Signore di seguirLo con cuore di pura ed umile Violetta, fino a farvi anima generosamente vittima, e nell'ubbidienza totale alla Divina Volontà foste resa degna di essere portavoce mondiale delle nuove 'Parole di Vita Eterna', così ora fatevi vicaria delle nostre suppliche rendendole efficaci per ottenere la Grazia che imploriamo. La Santa Madre Chiesa di Roma riconosca presto nel 'Piccolo Giovanni' una 'Voce' diretta del Signore per la salute spirituale e complessiva dei nostri fratelli:
'Sappi che Io adeguo le manifestazioni all’ambiente e allo scopo per i quali Io le ho suscitate. Tu hai avuto missione di essere voce mondiale. Devi cantare l’inno della Misericordia e dell’Amore, della Sapienza e della Perfezione, per tutte le orecchie e per tutti i cuori, per tutte le intelligenze e per tutte le anime.' Quaderni 18.12. 1943

Pubblicato il 01/02/2021

Ave Maria, Madre di Gesù, io mi affido aTe!

Samantha Cristoforetti

 AstroSamantha l'extraterrestre

Ha vinto una bella sfida, dimostrando che le donne abitano lo spazio con naturalezza e determinazione. Vorremmo potesse essere così anche per tutte le altre: quelle che abitano la Terra e non sanno di farne parte. A cominciare da quelle bambine a cui è negato persino il diritto di studiare.

Samantha Cristoforetti (Foto Sir)

AstroSamantha è la donna del momento, anche se extraterrestre. E la cosa sorprendente è che Samantha Cristoforetti lo sia diventata senza sgomitare per un posto al sole qui sulla Terra, ma puntando diritta alle stelle. La nostra cosmonauta, attesa al rientro in questi giorni, colleziona record come i bambini le figurine: è l’astronauta donna con più giorni di permanenza nello spazio (198 giorni a oggi), è riuscita ad essere ospite televisiva prezzemolina pur stando in orbita, ha fatto commuovere un presidente della Repubblica in collegamento via satellite, si è conquistata un posto nella Treccani tra i neologismi e, in quasi sette mesi sulla stazione Iss, ha postato 2.636 foto (e video). Come se non bastasse la ragazza parla cinque lingue, ha due lauree ed è un capitano pilota dell’Aeronautica militare. Eppure, l’opinione più comune che si sente su di lei è sempre la stessa: è così «normale». Un uso intelligente dei social network unito a una certa predisposizione dei media nel raccontarla (è persino finita a fumetti su Topolino, segnale inequivocabile di popolarità) hanno contribuito a renderla una di famiglia, a normalizzare l’eccezionalità di un’eccellenza.

Ormai tutti sanno chi è l’astronauta sorridente che, tra parentesi, non può che essere inconfondibilmente italiana: per prima cosa una volta arrivata a destinazione ha salutato la mamma, cucina pur in assenza di gravità, legge Gianni Rodari e ogni giorno fotografa l’Italia da lassù e posta l’istantanea con la buonanotte, come fosse una cartolina di quelle di una volta. E non c’è Regione italiana o località turistica che non abbiano approfittato di questa straordinaria promozione turistica piovuta dall’empireo. La Samantha nazionale, cervello non tanto in fuga quanto fuori pianeta per un po’, è di esempio e ispirazione per molti, soprattutto per l’altra metà del cielo che oggi guarda in su a cercare un puntino luminoso semovente e legittimamente pensa che il famoso soffitto di cristallo non solo si può sfondare, ma addirittura superare di slancio. Mica per niente la missione di Samantha si chiama Futura: il domani al femminile. Bello, ambizioso e giusto, ma tutto questo ha un senso in questa parte del globo in cui bastano un tweet e un hashtag a farci sentire in orbita, facendoci dimenticare che in molti Paesi alle bambine non è permesso nemmeno di frequentare la scuola, figuriamoci di immaginarsi astronauti.

Per vedere il domani con altri occhi si ha bisogno di un modello, di qualcuno cui guardare, di un’ambizione. Nei tempi passati bastava un romanzo ben scritto a farci desiderare di girare il mondo, diventare scrittrici, conquistare il centro della terra. E non importa se spesso il protagonista era un uomo: era l’idea che trascinava l’immaginazione e trasformava un prato nella prateria, quattro alberi in foresta e un foglio bianco in un giornale o in una tela. Fantasticare era realizzare. Oggi la televisione e internet rendono tutto ancora più facile, ancora più vicino, ancora più a portata di sogno. Ma occorre poterlo vedere. Per pensarsi astronaute bisognerebbe poter sapere che c’è una donna che vola altissimo e che non ha paura di farlo ma, soprattutto, a cui è stata data la possibilità di farlo.

L’istruzione, dice l’Unicef, è un «salvavita» per le donne: è l’investimento più potente che una nazione possa fare, perché accelera la lotta contro la povertà, le malattie, il sottosviluppo. Le bambine senza scuola sono bambine senza infanzia e senza futuro, a cui è vietato imparare e sapere, conoscere e capire. Subiscono una discriminazione continua che le condanna all’irrilevanza. Senza istruzione non c’è possibilità di riscatto, di poter cambiare la propria condizione, di credere che si possa anche volare e non solo con la fantasia. AstroSamantha ha vinto una bella sfida, dimostrando che le donne abitano lo spazio con naturalezza e determinazione. Vorremmo potesse essere così anche per tutte le altre: quelle che abitano la Terra e non sanno di farne parte.

Fonte: Sir
10/06/2015 di Emanuela Vinai