sabato 11 aprile 2020

Ogni mistero del Rosario distrugge l'eresia.


IL RISORTO - Piero della Francesca -

































                        Dux vitae mortuus, regnat vivus



Nostra Signora di Guadalupe

LA VOSTRA ARMA CONTRO IL MALE 

IL SANTO ROSARIO

Meditiamo più spesso questi scritti dove la Beata Vergine ha elogiato i benefici e i meriti della preghiera del Rosario a un'anima carismatica polacca, Barbara Klosowna, vissuta a metà del secolo scorso (1951). Questi celesti messaggi sono eloquentissimi. 

Parole di Nostra Signora

"II Rosario deve essere la gioia dei vostri cuori, la luce dei vostri pensieri, il desiderio ardente della vo­stra volontà, l'anello che vi unisce al Cielo. 

È la fonte inesauribile dei tesori che Io vi offro con le mie mani immacolate. Dipende solo da voi accoglierlo e recitarlo. 

Offrite semplicemente il vostro tempo, la vostra disposizio­ne umile e devota, un minimo di sforzo per raccogliervi recitandolo. Non siate avari del tempo che gli consacrate. Non lasciatelo per l'ultimo quarto d'ora della giornata, pensando che ci sarà abbastan­za tempo per recitarlo. 

Con il Rosario si ha la grazia, l'azione dello Spirito Santo, che ci dona la conoscenza del Salvatore nei suoi misteri, ci dona l'amore del Padre mediante il quale le nostre anime diventano capaci di immergersi in Dio. Si realizzano così le parole del Figlio di Dio: 

 "II regno di Dio è in voi; il regno eterno, universale, il regno della verità, della santità e della grazia, il regno della giusti­zia, dell'amore e della pace".


Il Rosario è per voi

"Il Rosario è un tesoro inesauribile di grazia del Dio unico nella Santa Trinità. Ma per usufruire dei suoi benefici ci vuole la fede, che poi diventa gioia. 

Il Rosario è vostro. Vi è stato dato per sempre, per ogni momento e per ogni necessità, e dipende da voi approfittarne e agire. Ma esige fedeltà e perseveranza. 

È una preghiera che unisce in una grazia comune e in una forza vittoriosa tutti quelli che la stimano e l'amano mentre vivono sulla terra, e li unisce insieme a quelli che sono già nel trionfo del Cielo.

Tienilo come un sigillo sul tuo cuore. Con il Rosario è più facile bussare alla porta della Misericor­dia di Dio". 

"Ogni vittoria sul male avvicina alla méta: è la Mia stessa vittoria, che Io ho già ricevuto dal Figlio Mio. Ogni vittoria sul male avvicina il Mio Regno: la condizione per vincere, è la preghiera continua del Rosario. 

La via più breve 

"Io sono la Verità. Tutte le mie parole sono giustizia e verità. Mio figlio ha detto: "Io sono la Verità". Chi ama il rosario ama la Verità. Essa sarà nei suoi pensieri, nelle sue parole, nelle sue conoscenze, nei suoi giudizi. 

Ma è innanzitutto in Me, per Me e grazie a Me che il Rosario raggiunge la verità. Ecco come si realizzano la parole: "Chi agisce in Me, non pecca", come pure le parole: "Io sono la via più corta ver­so la verità, verso il Figlio e verso Dio. Ecco perché Io proclamo il Rosario". 


Io sono nel Rosario 



"Ogni mistero ha la sua potenza e il suo fine, ma tutti i venti misteri in­sieme sono come un'armata schiera­ta in battaglia sotto la Mia egida. Chi dice il rosario deve sapere e ricordare che tale preghiera è più che avere costruito grandi edifici, o aver fatto scoperte strabilianti. Colui che troverà Me, troverà la vita e acquisterà la salvezza. Deve ricordare che lo sono nel Rosario. È qui che dovete cercarMi e che Mi troverete. Ecco ciò che deve incitarvi e incoraggiarvi a recitare il Rosario con più grande fervore.

Occorrerebbero più Rosari e recitati meglio per far passare più lar­gamente i fiumi di grazie del Mio Cuore Immacolato. Amen".


L'arma nella battaglia



"Io sono vicina, vicinissima a coloro che Mi fanno conoscere in spirito e in verità. CercateMi sulle strade del Salvatore nel Rosario. Chi Mi troverà, troverà la via e otterrà la salvezza da Dio.

Il Rosario è la ricerca di Me e di Mio Figlio. È l'aspirazione alla mèta suprema, la salvezza delle anime attraverso la via santificata dal Rosario. È l'arma nella battaglia e la consolazione nel riposo. È la sorgente non disseccata, inesauribile di grazie. È la Mia volontà, il Mio desiderio e il Mio ordine. Il Rosario è il Mio dono, il dono della Madre ai suoi poveri figli. È il segno visibile della protezione e il sigillo degli eletti. 

È la gioia degli angeli e il gaudio dei santi. È il terrore e lo spavento dei demoni, domati da esso. È il più semplice e il più vicino contatto del Cielo con la terra. 

È il tesoro dei poveri e la forza dei coraggiosi. È infine la gioia del dovere compiuto con amore, è la speranza della ricom­pensa che sarà ottenuta quaggiù come nell'eternità. 

Il Rosario è un assorbimento amorevole dei venti misteri, goccia a goccia, come di una pioggia rinfre­scante necessaria affinchè la buona terra produca buoni frutti. Voi non credete come si dovrebbe nella potenza del Rosario. Coloro che 10 recitano, si uniscono agli Angeli e sono sotto la loro influenza. Il Rosario dona delle ali, è la via facile, la via sicura, la via infallibile, unica, predestinata. 


Il dono della Mia Misericordia


Il Mio Cuore Immacolato accetta tutto e aspetta. Il primo segno che date, è la vostra stima per il Rosario. Da essa deriva la fede nel­la potenza del Rosario, e poi viene l'amore nel recitarlo. Il Mio Cuore è sempre contento quando vede nei vostri cuori la stima, la fede, la speranza, l'amore. 

Il Rosario è il Mio bene. Perciò è odiato da quel­li che Mi odiano. Poveretti! Ogni volta che sono discesa sulla terra per il mio amore e la mia pietà per voi, Io vi ho ricordato il Rosario. È il dono della Mia Misericordia. Abbiate fiducia! È arrivato il tempo che il mio Rosario diventi la vostra arma. È nel Rosario che dovete cercarmi e trovarmi. Io sono vicina a voi! Mio figlio ha detto: "I vostri cuori non si turbino! Non abbiate paura!"

Uniti agli angeli


"Nelle mani dei Santi, il Rosario fu sempre lo stesso, anche se un tem­po era molto più corto. Ma lo reci­tavano con tutta la loro anima ardente, con l'umiltà e la riconoscen­za per questo "salterio" di Maria. Essi si univano così agli Angeli, ri­manendo sotto la loro influenza. Si sentivano talmente uniti in una po­tente armata, lottando contro l'infer­no, per ottenere la salvezza delle anime! 


Erano così fedeli al Rosario che gli consacravano il loro tempo migliore. Così facevano scorrere con amore ogni grano del rosario, sperando di ritrovarli nell'eternità. È su di loro che si sono realizzate le Mie promesse e le parole di Mio Figlio: "La fede trasporta le montagne"I miracoli, in quei tempi, erano talmente universali, che per alcuni potevano diventare una cosa comune. 




E coloro che hanno già perso la semplicità del cuore, dei quali Satana ha offuscato la ragione e deformato il giudizio e la co­noscenza della verità, questi poveri eretici hanno rifiutato il Rosario, che è il primo ostacolo contro la colpa e il peccato. E sono diventati nemici. 

Il Rosario deve riacquistare la sua antica importanza e il suo valore. È per mezzo del rosario che deve realizzarsi l'unità delle nazioni nella medesima fede, e questo de­ve accadere prima del "compimento del mondo". 

Tutto questo è detto per voi e per tut­ti. Tutto questo è in Me e per Me, grazie alla potenza del primo miste­ro del Rosario nel quale si trovano tutte le promesse, perché ho detto: "Io sono la serva del Signore".

Ci sono persone che non vogliono servire, non vogliono servire né Me Stessa, né Dio, né loro stessi". 

Bisogna avere una fiducia senza li­miti nella potenza del Rosario. Non deve essere considerato come un fardello, ma come un grande dono d'amore. A chi sa questo, il Rosario non peserà mai, ma gli darà delle ali". 

La via facile e sicura 



Io voglio sempre parlarvi, anche se voi non volete. Amo parlare

so­prattutto tramite il Rosario, duran­te il Rosario e nel Rosario. 
È in es­so che Io vi parlo della mia devozione suprema per Dio, della mia vita, delle mie preghiere, del mio lavoro, e della mia unione con Dio attraverso l'amore e la sottomissio­ne alla sua Santa Volontà. Vi parlo dei sentimenti del mio Cuore, cuore di una madre, la più addolorata, ma che in fondo alla sua anima, è la più felice.

La mia felicità deriva dal possesso di Gesù e di una fede suprema nella gloria di Dio. Mostrando il Rosario, Io vi dico che questa via è sicura, infallibile, unica, predestinata. È accessibile a tutti, e grazie a me, è una via, co­me dite voi,"aperta, spianata"

Le tracce della via del Rosario, sono forti e visibili, e quando la percorrete, Io cammino con voi, al vostro fianco. Perché allora tante preoc­cupazioni e turbamenti tra voi? Se solo vi decideste a questo atto di volontà, a questo primo sforzo, Io sono con voi su questa via. Dovete saperlo e ricordarlo. 

Penetrate spes­so nei sentimenti del mio Cuore. Ed ora, fate scorrere lentamente nel vo­stro pensiero tutti i Misteri dal Mio "fiat" gioioso, attraverso il "fiat" più doloroso, fino al più umile dei "fiat" nei misteri gloriosi, la cui corona è il mio "Magnificat" costante. 

È il Mio testamento per Voi, ma un testamento vivente, perché nei miste­ri, Io sono del tutto viva e presente. Io osservo come lo ricevete, in che modo agite e quanto in ogni Mio figlio, ci sia di Me e della mia eredità". 

Distrugge l'eresia 


"Nella contemplazione, il Mio Cuore si è infiammato. Oggi è il primo sabato del mese, e i Miei figli si riuniscono di nuovo nel mondo intero. Io ne ho molti, molti, ed è la gioia del mio Cuore Immacolato.

Io li vedo tutti: quelli che per la prima volta mi regalano i loro "primi saba­ti", e quelli che non lo vogliono fare; e ancora quelli che una volta lo facevano ma che ora non lo voglio­no più fare.
Di Gesù si è detto che tutto ciò che faceva, lo faceva bene. Di Sua Madre, si è detto lo stesso. Allora, se volete fare del vostro meglio, dovete imitare il Figlio di Dio e Sua Mare unendovi a loro. 

 Recitando il Rosario, bisogna chiedersi: 

- Di questo mistero, che posso applicare nella mia vita? 

- Come posso unirmi a Maria e a Suo Figlio? 

- Come posso scoprire ciò che mi è utile affinchè il frutto sia buo­no e che tutto ciò che farò, lo faccia bene? 


Satana ha inventato delle eresie per impedire il Rosario, per privare gli uomini del Rosario, perché ogni mistero del Rosario distrugge l'eresia.

1

Io desidero essere chiamata 

"Io sarò vicina a coloro che Mi chia­mano. Non è mai invano che vengo invocata. Vengo sempre a por­tare grazie numerose e il grande amore del Mio Materno Cuore. Io desidero essere chiamata, desidero accordarvi grazie. 

Il Mio cuore è pieno d'Amore, e per questo vi invi­to a pregare il Rosario; ed insisto perché sia recitato bene".



MEDITAZIONE DI BARBARA KLOSOWNA


"Di Gesù si dice che tutto ha com­piuto nel miglior modo. Lo stesso si può dire della Sua Santa Madre. Tutto si compie nel Rosario. Noi possiamo ritrovare ogni mistero nella nostra vita, se ci raccogliamo e riflettiamo. Gesù ha attribuito la bontà soltanto a Dio. Ma noi dob­biamo aspirare a possedere in noi tale virtù, fino ad esserne comple­tamente sommersi. 

Il Rosario ha un valore immenso per l'imitazione di Gesù Cristo e della Santa Vergine. Ci insegna co­me fare e ci facilita il lavoro interiore per conoscere noi stessi. 

Non sempre il Rosario ci fa scoprire questo doppio abisso della mise­ria umana e della Misericordia di Dio. Ma arriva il tempo in cui ciò si verifica inconsciamente. 

È bene pertanto, recitando il rosario, fare i seguenti confronti: l'Uomo-Dio agisce così, come pure la Sua Santa Madre: l'Uomo-Dio soffre così, come pure la Sua Santa Madre. E per me, qual è il mio po­sto in questo mistero? Che inse­gnamento da alla mia vita? L'importante è che sia recitato con una fede viva, affinché sia fortifi­cata e rianimata in ogni mistero. 

La Madre di Dio vuole che la no­stra fede sia fortificata e conferma­ta nel rosario, fino al punto di spez­zare le rocce e fare dei miracoli! Di fronte a così tante grazie e be­nefici che possiamo ricevere, dob­biamo dunque pregare meglio il Rosario e recitarlo con un fervore rinnovato!".

AVE MARIA PURISSIMA!
***** ***** ***** *****

satana ha terrore del Santo Rosario con tutti i  misteri (gaudiosi, dolorosi, luminosi e gloriosi), perché sa che ogni volta che un'anima inizia la recita del Santo Rosario per lui è peggio di un esorcismo, ma non solo, le anime che nonostante le immense difficoltà perseverano in questa preghiera finiscono con il debellarlo completamente essendo difesi e liberati da Colei che con un solo sguardo annienta tutto il potere infernale.



satana, costretto nel nome di Dio dall'esorcista, ha dovuto parlare del Rosario, ecco perchè, in un celebre esorcismo, Lucifero, cioè satana in persona, fu costretto ad affermare: "Dio ha dato a Lei (la Madonna) il potere di scacciarci, e Lei lo fa con il Rosario, che ha reso potente. Per questo il Rosario è la preghiera più forte, la più esorcizzante. Esso è il nostro flagello, la nostra rovina, la nostra sconfitta".



Lucifero (durante un altro esorcismo ha confessato): "È più potente il Rosario intero con tutti e 15 i misteri se recitato col cuore che l'Esorcismo solenne".



Dunque se non riuscite a trovare sacerdoti esorcisti, se vi hanno fatto una fattura, un maleficio, se vi hanno maledetti, se siete colpiti da una qualsiasi forma di infestazione o possessione satanica, se siete o eravate dediti al satanismo, all'occultismo, alla stregoneria o allo spiritismo, per prima cosa confessatevi e confessatevi bene per spezzare ogni legame con il peccato e con satana, poi recitate ogni giorno il Santo Rosario con tutti e 15 i misteri e continuate senza stancarvi o scoraggiarvi mai e continuate a recitarlo non per un giorno o una settimana ma per almeno minimo 6 mesi riconfessandovi ogni settimana e otterrete lo stesso effetto al ricevere un esorcismo solenne al giorno dal migliore e più accreditato esorcista del mondo che in questo caso è Maria Santissima.



Se il tempo non ci consente di recitarlo tutto insieme, si possono dire i misteri gaudiosi e poi durante il giorno una decina o più per volta degli altri misteri fino a completarlo e non preoccuparsi eccessivamente delle distrazioni che il nemico suscita in noi o degli scrupoli che vengono.

Quando non si dice il Rosario intero, le decine possono essere separate, purché la Corona sia completata nello stesso giorno. Si può recitare una decina di tanto in tanto nella giornata, per completare tutta la Corona nella giornata.

Sia la decina che il Rosario completo si possono recitare ovunque, oltre la Chiesa e la propria casa: in viaggio, durante una pausa di riposo, nei momenti liberi, mentre si passeggia, quando si aspetta qualcuno o l'autobus o il metrò. È cosa lodevole recitare il Rosario entro un tempo stabilito nella giornata, nell'angolo della preghiera giornaliera dedicato all'incontro con Gesù e la Madonna.

Coloro che lo recitano intero ogni giorno avranno a loro difesa, nel momento estremo della morte, la presenza di tutti i Santi che saranno guidati da Colei che è lo sterminio dei demoni.

Si rende noto che generalmente i tempi degli esorcisti per volontà divina per liberare una persona da Satana, variano da alcuni mesi fino ad alcuni anni con la frequenza di un esorcismo a settimana.

Si ricorda che non è mai l'esorcista che libera per quanto bravo o esperto che sia, ma è Dio per mezzo dell'esorcista secondo i Suoi tempi, tempi che possono essere anche molto lunghi, portando però la persona colpita poi ad uno stato di santificazione personale molto più elevata, perché anche i soli esorcismi non bastano se non vi è la collaborazione della persona con un assidua frequenza ai sacramenti (confessione minimo ogni settimana e comunione tutti i giorni) e alla preghiera.

Mentre con la recita quotidiana del Santo Rosario con tutti e 15 o 20 i misteri si riceve automaticamente un potentissimo esorcismo ogni giorno senza dover trovare e raggiungere l'esorcista.

Se le persone colpite da ogni forma di disturbo diabolico prendessero coscienza della potenza del Santo Rosario, vi sarebbero molte più liberazioni che attraverso gli esorcisti stessi, e meno disperati.

***** ***** ***** *****

"Nel pericolo, nelle angustie, nei dubbi
invoca MARIA, pensa a MARIA;
ELLA non ti esca dal cuore, 
non parta dal tuo labbro;
e per ottenere il soccorso di Lei
attieniti all'esempio della Sua maniera di vivere"

venerdì 10 aprile 2020

Santa INQUISIZIONE - Onde elettromagnetiche: parliamone con intelligenza


SANTA INQUISIZIONE: ERA PEGGIO DELLA TASK FORCE SULLE FAKE NEWS? Massimo Viglione a #Byoblu24



5G Il PARERE DI UN EX MILITARE ESPERTO IN ARMI A ONDE ELETTROMAGNETICHE (DOTT .BARRIE TROWER)

32.435 visualizzazioni
9 apr 2020





Piero della Francesca e... Gesù Risorto.

Il dipinto più bello del mondo

La presenza della Resurrezione risparmiò Sansepolcro dai bombardamenti nella Seconda Guerra Mondiale. Il motivo? Il visionario autore britannico Aldous Huxley l’aveva definita “la miglior pittura di sempre”. E il capitano Anthony Clarke, che aveva letto il testo, ordinò il cessate il fuoco. I sette aspetti per cui l’opera rappresenta un capolavoro che “salva” l’uomo anche nel 2019

Il dipinto più bello del mondo”. E’ il 1925. Parola di Aldous Huxley, scrittore maestro di George Orwell e autore dei classici distopici Brave New World e The Island. Huxley si riferisce alla Resurrezione che Piero della Francesca dipinse nel palazzo del Governo cittadino di Sansepolcro (oggi museo civico) a metà del Quattrocento. Pesante, eppure affascinante l’affermazione: perché pronunciata da uno scrittore visionario. Un precursore, capace, già un secolo fa, di porre dilemmi brutalmente attuali oggi: l’ingegneria genetica, il controllo delle masse, la radice del libero arbitrio. Ma quanto lontano arriva lo sguardo di Huxley? Potrebbe aver ragione anche sul primato del pittore biturgense?
L’arte di Piero della Francesca è stata relegata ai margini per secoli, soltanto nell’Ottocento – grazie all’interesse sviluppatosi Oltremanica – fu rivalutata. Come mai? Una chiave per interpretare il successo di Piero riscosso negli ultimi decenni è senz’altro attribuibile alla modernità della sua opera. Universale, senza tempo. Forse, in grado di spalancare strade del pensiero non ancora battute. Perché (anche) di filosofia discute Piero nei suoi dipinti.
A margine di questa speculazione, c’è poi un episodio: di quelli che paiono costruiti a tavolino, o almeno ingigantiti ad arte, per potenziare l’aura leggendaria attorno alla Resurrezione pierfrancescana. Perché se non possiamo sostenere con certezza quanto quest’opera sia stata cristianamente “salvifica” – ispirando nei secoli la rettitudine dei fedeli biturgensi o dei forestieri visitatori – da qualche tempo si hanno le prove di un salvataggio concreto, operato dalla bellezza di questo dipinto.
Era il 1944 e Sansepolcro si trovava a fare i conti con l’occupazione tedesca da un lato e i bombardamenti degli Alleati dall’altro. L’esercito britannico guidato dal capitano Anthony Clarke, improvvisamente, decise di risparmiare la città. Memore delle parole del saggio “Along the road: notes and esseys of a tourist” di Huxley del 1925, in cui lo scrittore magnificava la pittura di Piero raccontando del viaggio intrapreso da Arezzo a Sansepolcro, Clarke ordinò il “cessate il fuoco”, proprio per risparmiare il “dipinto più bello del mondo”. Pareva poco più di una favola, ma i diari di Clarke, recentemente ritrovati, avvalorano il racconto.
E se delle opere di Piero a Sansepolcro occorrerebbe scrivere a lungo, per ragioni di spazio mi concentrerò sulla Resurrezione (e il maestoso polittico della Misericordia mi perdoni).
Ma cosa può mai raccontare, a noi abitanti della Terra del 2019, un’opera vecchia di quasi sei secoli? Provo a dire, senza troppe pretese, dove risiede per me la grandezza del dipinto. In sette punti.
1 L’imitazione della realtà. Siamo alla metà del ‘400 quando Piero si mette all’opera: raggiunge una vetta mai toccata fino ad allora, procedendo in quell’ascesa avviata da Giotto che rivoluziona volumi, spazio e colore nella pittura. L’arte figurativa è sublime: le morbide pieghe dei tessuti; la placida luce proveniente dall’alto-sinistra (impercettibile faro puntato da un abile fotografo); il tenue alito di vento che muove il vessillo impugnato dal Cristo.
2 La potenza del Cristo. Immaginiamo di avere una macchina del tempo e di approdare nel palazzo del governo di Sansepolcro nel 1564, anno in cui l’opera era di certo ultimata. Pensiamo alle immagini delle crocifissioni medievali di cui erano piene le piccole chiese di campagna come le grandi cattedrali cittadine. E adesso osserviamo lo stupore di un umile biturgense che per la prima volta si imbatte in quel dipinto maestoso. Non c’è buio, non c’è cupezza: ma solo luce e colore. C’è un grande Cristo atleta: un piede fuori dal sepolcro, il forte braccio vessillifero e l’addome scolpito. Solare, sereno: la sofferenza è già vinta, il tormento è alle spalle. Che messaggio di rottura: il corpo umano è bellissimo. Non va umiliato, né punito, né rinnegato per ottenere la salvezza eterna.
3 L’umanesimo rinascimentale. Fu l’aretino Francesco Petrarca l’ispiratore dell’umanesimo che diede il via, in Europa, al recupero dei testi classici, greci e romani. Filosofia, letteratura, teatro. Ma l’omaggio di Piero ai grandi del passato avviene attraverso l’arte a lui congeniale: la pittura. Se il Cristo è dipinto a mo’ di scultura, quasi un dio greco, i riferimenti ai classici sono espliciti nell’architettura di cornice. Le colonne scanalate con capitello corinzio, il basamento, l’architrave. Una sorta di romano arco trionfale, che celebra la più grande delle vittorie: quella sulla morte.
4 Proporzioni e geometria. Piero dà vita a una composizione armonica, matematicamente studiata. Gli elementi sono in calibrato equilibrio, né assenza, né eccesso. La scena ha una cornice reale, i suoi quattro bordi. E’ inserita in una cornice dipinta, l’architettura classica. Ma la figura chiave, quella del Cristo, è iscritta entro un’ulteriore cornice, quella definita in basso dalla linea orizzontale del sarcofago e inquadrata verticalmente dai due alberi più grandi del fondale. La testa di Gesù è il vertice di un triangolo che scivola sulle sue spalle, che relega i soldati dormienti a basamento. Tridimensionalmente possiamo vedere una piramide, ovvero un tetraedro (o tetragono), un solido indeformabile. Tetragono è, metaforicamente, un uomo solido, resistente, impassibile. Come quel Cristo.
5 La Natura che muta. E’ inverno alla sinistra di Cristo (alberi spogli, rinsecchiti), è estate alla destra (chiome folte e verdi). Una lettura alla occidentale, da sinistra verso destra, potrebbe suggerire una narrazione, quindi una scansione temporale: Morte a sinistra (il prima) → intervento di Gesù nel mezzo (Resurrezione) → Vita a destra (il dopo). La figura divina è il mezzo per vincere la morte. Un racconto nascosto, che ribadisce – una volta ancora – il tema evangelico chiave: la Pasqua e la sconfitta della morte.
6 Il sonno dell’umanità. I quattro soldati si trovano sotto il Cristo, nella classica opposizione alto/sacro vs. basso/profano. Tutte le figure umane dormono. Ma non tutte allo stesso modo. I soldati che dovrebbero far la guardia al sepolcro non vedono niente, perché non possono: ma un barlume di speranza c’è. Sono disposti a cerchio. Il primo soldato, in primo piano a sinistra, ha il volto completamente coperto, il secondo, in primo piano a destra, lascia intravedere parte del suo volto. Il terzo, in secondo piano a destra, lascia vedere metà della faccia. L’ultimo, che completa l’ellisse, in secondo piano a sinistra, ha il volto aperto e illuminato, toccato dall’asta di Cristo. Sembra il più vicino a destarsi. I volti paiono imitare una fase lunare, dal novilunio alla luna piena. Il soldato più luminoso, col volto interamente scoperto e più vicino all’asta di Cristo, potrebbe avere le fattezze del pittore.
7 La salvifica bellezza. “La bellezza salverà il mondo”, fa dire Dostoevskij al principe dell’Idiota. Quella di Piero, durante il Secondo conflitto mondiale ha salvato almeno una città. Già, ma nel caso, quale attributo può rendere un dipinto il più bello del mondo? Il messaggio della Resurrezione cristiana, teologicamente centrato? La bellezza formale dell’opera? Il racconto di Piero sa tenere insieme gli opposti: l’inverno/morte e l’estate/vita, ad esempio. Un racconto unico, in cui la dimensione temporale è sospesa. O meglio, interamente compresa. Possiamo cogliere tutti gli elementi nello stesso sguardo: l’inverno che è stato a sinistra, la Pasqua  (la Resurrezione di Cristo) che è il presente al centro, l’estate che verrà a destra. Per comprendere il racconto, Piero coinvolge anche noi spettatori: ci fa guardare il Cristo, poi ci fa allargare lo sguardo, successivamente ci fa concentrare sul piano umano, quello dei dormienti, e infine ci fa tornare al Cristo. E che succede in questo processo di successive focalizzazioni? Dopo aver colto il messaggio immediato della Resurrezione, indugiamo sui dettagli intorno. Ci accorgiamo degli elementi curvilinei (la natura del fondale, le figure umane), oltre quelli rettilinei (gli alberi, l’asta di Gesù, le architetture, il sarcofago). Poi torniamo a guardare il Cristo. E’ lui il ponte tra alto e basso, tra sinistra e destra, tra natura e cultura (architettura), tra umano e divino. Il suo volto è estremamente umano. Lo sguardo è frontale, verso l’osservatore. Le palpebre leggermente calate. Negli occhi ci sono pace e armonia, saggezza e coscienza. Quel Cristo è un ideale cui tendere, ma alla portata umana. Non è distante, non siderale. Tocca l’umanità con l’asta. E’ un modello da cui trarre ispirazione, non qualcosa di astratto. Il Cristo pierfrancescano è l’assenza di sofferenza, è bellezza e verità. E’ la vittoria sulla morte. Lancia un messaggio universale, perché la morte vinta, prima che ancora cristiana, è quella della paura. Chi vive nella sofferenza, nella preoccupazione, nell’affanno, nel timore, è già morto. Chi vive col cuore leggero è vivo. La strada che il Cristo traccia è quella da seguire, non ci sono (più) divinità vendicative da temere, non c’è minaccia di inferno che terrorizzi l’uomo. Il Medioevo è alle spalle, l’Umanesimo è la viva modernità. E il sentiero da battere è quello della comprensione del mondo, della verità, della bellezza. Non più spalle curve e occhi bassi. Ma petto in fuori e balzo atletico per uscire dall’oscurità (il sepolcro, il passato, la paura irrazionale). Lo sguardo del Cristo è immerso nel presente, nell’hic et nunc, passato e futuro stanno dietro e avanti all’uomo, a noi. Ma adesso non ci riguardano, come del resto ogni preoccupazione, ogni timore che trova origine – scioccamente – nel passato o nel futuro. Ma né il primo si cambia, né il secondo si prevede: ecco la consapevolezza, la forza tranquilla, vigile e razionale, del Cristo-Uomo che si trova al centro dell’architettura divina. A cui l’umanità (rappresentata dai soldati) deve tendere e che, con l’avvento del Rinascimento, si sta risvegliando. L’uomo nuovo ha appreso la grande lezione dei classici, sa che “in medio stat virtus”: così Cristo si presenta, né magro, né grasso, né sorridente, né disperato, umile eppure fiero. Conscio, retto, mai spaventato. Persegue la verità e per farlo sale sulle spalle dei giganti passati per osservare il mondo da un punto di vista nuovo e privilegiato: sa che deve conoscere se stesso (Socrate) e che deve elevarsi da sofferenze, passioni e desideri, come i seguaci dell’Epicureismo. In un altro tempo, in un altro luogo, un grande saggio trovò la verità nella profonda e sottile Via di Mezzo (ovvero, lontano dagli eccessi), era il Budda. Strade diverse, simili conclusioni. Ecco la straordinarietà universale del messaggio pierfrancescano.
Mattia Cialini
Mattia Cialini
Giornalista, nativo precario. Pratico sport estremi: ho un mutuo.
Di bufala adoro solo le mozzarelle. Vivo di passioni, faccio mille cose e qualcuna addirittura mi riesce.
Mi manca il tempo che vorrei perdere tra nuvole di Habanos

giovedì 9 aprile 2020

Victimae pascáli láudes








Victimae pascáli láudes





Victimae pascáli láudes
ímmolent Christiáni.
Agnus redémit óves:
Crístus ínnocens Pátri
reconciliávit peccatóres.
Mors et víta duéllo
conflixére mirándo:
dux vítae mórtuus, régnat vívus.
Dic nóbis María,
quid vidísti in vía?
Sepúlcrum Chísti vivéntis,
et glóriam vídi resurgéntis:
angélicos téstes,
sudárium et véstes.
Surréxit Chrístus spes méa:
pracédet súos in Galilaéam.
Scímus Chrístum surrexísse
a mórtuis vere:
tu nóbis, víctor Rex, miserére.
Amen. Alleluie.


Traduzione:
Alla Vittima pasquale
i cristiani offrano lodi.
L'Agnello ha redento le pecorelle:
Cristo innocente ha riconciliato
i peccatori con il Padre.
La morte e la vita
si sono battute in uno stupefacente duello:
il signore della vita, morto, vivo regna.
Dicci, Maria, che hai veduto per via?
"Ho visto il sepolcro di Cristo vivente
e la gloria di lui risorto.
Gli angeli testimoni,
il sudario e le vesti.
È risorto Cristo, mia speranza:
precederà i suoi in Galilea."
Sappiamo che Cristo
è veramente risorto dai morti:
tu, o re vittorioso, abbi pietà di noi.
Amen.Alleluie.

SURREXIT CHRISTUS SPES MEA

TANTO E' IL MIO DOLORE PER QUESTA ITALIA...

giovanipromanduria
3

MESSAGGIO SEGRETO APERTO: "FIGLIA MIA TANTO E' IL MIO DOLORE PER QUESTA ITALIA..."

t.me/giovanipromanduria

Cara piccina Mia, il Mio Cuore è pieno di amarezza: il Cuore Santissimo di Mio Figlio è straziato! Figlia Mia, quanti flagelli ancora dovranno cadere sulla vostra terra prima che i cuori di questi Miei figli si decidano per il Signore? Le tenebre ormai sono scese sull’intera umanità e perfino le lampade che hanno olio, non bruciano più!

Figliola, figliola Mia, l’ora delle terribili prove è giunta, ma quante volte Io, Maria la Vergine di Nazareth, da Mamma premurosa e profondamente preoccupata, sono apparsa ed ho moltiplicato i Miei figli ed i Miei segni: ma quante volte ho ricevuto insulti e disprezzo!

Ora però è arrivato il Tempo della Giustizia di Dio ed Io non riesco più a placare la Sua Giustizia-Ira.

O Figlia, se non vi amasse il Mio Gesù che sarebbe di voi?

In questo tempo di Divina Giustizia ci sarà anche l’immensa Misericordia che potrà ancora accogliere e perdonare i peccati e gli errori cosparsi da tanti figli Miei Consacrati (teologi), serrando le porte a Gesù che sempre bussa al “loro cuore”, per gettarsi nella disperazione dei loro pensieri.

Figlia Mia, è infinito il Mio dolore, soprattutto quando il dragone, soddisfatto, Mi rivolge tali parole: “Ecco le Tue sconfitte! Ora saranno i miei maledetti, le bestie del mio grande pascolo”.

Figlia Mia, se solo si aprisse il cuore alla speranza e si avesse fiducia nel Mio Cuore Immacolato, ognuno troverebbe il sicuro rifugio durante questo terribile momento che porta alla fine del regno del drago.

Figlia Mia, quanti invece di consacrarsi a quel Cuore Divino che tanto ama gli uomini fino a cospargere la terra ancora del Suo Sangue, in segno di purificazione, si donano all’Anticristo, divenendo, poveri figli, selvaggina per la sua diabolica caccia che porta alla seconda morte!

Figlia Mia, tanto è il Mio dolore per questa Italia, sede del diletto Vicario di Mio Figlio, dalla quale si dovrebbe emanare quella radiosa Luce, simbolo per tutte le genti!

Figlia Mia, Torino, Torino, che spada al Mio Cuore. Questa è la dimora della “serpe”, corona della massoneria, gloria della messa del dragone. O Torino, sarai punita dal Giudizio del Signore che tanto offendi, servendoti del nome blasfemo della Bestia.

Stai consumando sacrifici di figli non tuoi, stai violentando con la tua macchina di morte la creazione, unendoti con altre tue sorelle, sotto la dittatura del dragone. Non comprendi che stai firmando la tua stessa condanna?

La tua stessa acqua avvelenata ti colpirà, ti farà tanto soffrire come tu stai facendo nei confronti del Creatore Onnipotente! Pentiti! Pentiti! Pentiti! O trascinerai con i tuoi errori tanti figli nel diluvio della Giustizia che si abbatterà su di te.

E tu, figlio Mio, Giovanni Paolo II, sei solo: soffri con la tua Mamma, vedendo come Me passare tanti figli privi di Vita. Figlio Mio, prediletto Mio, Io illumino il cammino; ma quanti accolgono la Luce?

Roma, Roma, o Roma, ti stai adoperando contro il Vicario di Mio Figlio. La tua massoneria ecclesiastica sta costruendo su di te i suoi palazzi d’oro; ma credi che il Signore ti risparmierà?

Figlia Mia, questa umanità non cessa di far sorgere la pagana Alessandria!

Figliola, piango ancora, perché l’umanità rifiuta di ritornare al Signore, perseverando con ostinazione e ribellione, verso la strada della perdizione. Mai come ora si sono spalancate le porte dell’inferno, ma mai come in questo tempo, si sono spalancate le porte del Mio Cuore!

Figlia, verrà un castigo peggiore del diluvio e sarà il fuoco che brucerà tutti i crimini.

E voi, terre del Sud, che tanto Io amo e piango sui vostri vani discorsi, quali castighi il Signore ha preparato per voi !!! Il Mio Cuore è quotidianamente abbandonato da voi che un tempo eravate la culla del Mio riposo, dove vi abitavo perché i figli amavano vivere sotto la Mia protezione di Mamma.

Ma cosa siete diventate terre del Pietro Apostolo: sedi della Bestia, nascoste dietro i poteri del corno: il mezzo di comunicazione; della mantide nera; la violenza e la criminalità; il massimo potere: la politica!

Figliola, se queste terre non smettono di innalzare idoli, se i Miei Consacrati non ristabiliscono nella Casa di Dio l’Adorazione quotidiana all’unico Agnello, Gesù Cristo, molto sangue bagnerà scorrendo da pianura a pianura, perché, figlia Mia, il germe della distruzione totale mangerà da sotto: attraverso l’adesione al credo dell’ateismo.

Quell’uomo che viene dal grande prato verde non sarà solo minaccia per il Nord, ma contribuirà a spaccare ancora di più tutte le terre di questo Sud che Io tanto amo e prediligo per la debolezza.

Presto i flagelli della peste nera: il cancro (tumori), della peste bianca: l’AIDS e ogni forma di pestilenza vi invaderà se non si ristabilirà la devozione vera, dico quella vera, verso il Mio Cuore Immacolato.

Figlioli, il flagello dei terremoti, dei diluvi sono già sulla terra e gli Angeli già stanno suonando le trombe dai quattro angoli della terra. Non permettete, non permettete questo!

Figli Miei, vi scongiuro, vi prego, abbiate pietà delle Mie Lacrime di Sangue!

A te, a te in particolare oggi Mi rivolgo, terra degli ulivi (Puglia), che tanto Mi fai piangere: non farti dominare dall’idolatria alla politica: essa è una delle corna della Bestia, un mezzo che ti porterà prima alla delusione, alle lacrime amare e poi alla morte (distruzione).

Figlia Mia, Io desidero che questa terra si consacri al Mio Cuore Immacolato ed Io toccherò ogni punto apparendo e dando segnali perché porterò salvezza personalmente.

Ora quante città avrei da richiamare per destarsi, ma ciò che preme di più al Mio Cuore Immacolato sono gli imperi, i regni più grandi!

Tu, impero romano d’occidente ristabilito, terra che tante volte ho voluto toccare personalmente, quanti castighi attiri su di te! Ma ancora continui imperterrita verso la corsa al razionalismo, all’esplorazione di ciò che t’appartiene, anziché curarti dei tuoi figli che periscono d’ora in ora. Quella tua falsa sapienza, quell’illusionismo che porti al tuo popolo, ti porterà alla distruzione e di te non rimarrà che storia, come storia ne è rimasta della tua antica ispiratrice vinta dalla Chiesa Gloriosa di Mio Figlio che vincerà anche te e tu rimarrai sola col tuo marchio sulla fronte, sulla tua mano destra, (qui interiormente ho visto alcune sigle come: New York, U.S.A., New Zeland, Europa Unita, Australia, Israel, India, Cina, Giappone, Grande Macchina di Bruxelles e Lussemburgo computer, ecc. Ora non ricordo tutto, ma queste sigle le ho viste chiare), dove tale negazione di Dio ti porterà all’autodistruzione.

Io, Sposa della SS. Trinità, con lo Spirito Santo, contrapporrò a questa terra e alle sue amiche marchiate, i Miei segnali della benedetta Croce di Mio Figlio e seppur ti unissi con tante tue gemelle di peccato, non avresti scampo: solo il tuo pentimento muoverà a compassione il grande Cuore di Dio che con la Sua infinita Bontà ti tenderà ancora la mano affinché ti possa salvare!

Ancora l’ombra di quel comunismo che la Mia Luce divina ha sciolto! Quanto Mi fai penare lanciandoMi continui tradimenti.

Cara terra, così repressa dai figli dell’Anticristo, il Mio Cuore Immacolato ti farà risuscitare e tornerai ad essere santa, ma se non risponderai all’invito del Mio Papa bianco, cosa ne sarà di te? Cospargerai i tuoi errori ancora di più, dando inizio al terzo conflitto, minaccia che vedo incombere su questa umanità sempre di più.

E voi terre slave, o terre benedette dalla Mia Presenza, quante volte vi ho richiamate? Il Signore sarà buono con voi perché le vostre risposte non sono totalmente negative ed Io vi prometto: presto sarete liberate.

Bosnia, tu in particolare. Figlia Mia, con il Mio Corpo Glorioso voglio coprire tutta questa umanità, ma se l’umanità non terrà presente il Mio richiamo, vivrà i tempi predetti e poi … (qui trema un po’, anche la Sua Voce si abbassa) e poi un turbine di sangue.

Ragazza Mia, per questi dolorosi motivi Io, Madre Celeste, vengo dal Cielo nel mondo e vengo a chiedere a tutti indistintamente, a grandi e a piccoli della terra, preghiera e sacrifici uniti al Mio Papa.

Ora figlia, quello che ti ho svelato, desidero non sia ancora reso pubblico fino al giorno che Io avrò deciso. Medita queste parole, raccomandandoti il massimo silenzio; poi capiranno che ciò che porti è verità, come Verità è Gesù, il Salvatore del mondo.

Ti benedico. A presto”.

Quanto ho scritto mi è stato dettato tramite locuzione interiore dalla Madre di Dio ed io ne ho trascritto tutto il contenuto.

(Messaggio del 1 novembre 1994 che la Madonna, il 23 novembre 1996, ha detto a Debora di rivelare)
*
...<< Dirai loro che il Signore vuole che io sia associata alla Sua Redenzione come sua Corredentrice >> (23.3.1998)