domenica 9 febbraio 2020

L'Anticristo, dice S. Giovanni, non riconoscerà Dio venuto nella carne



IL LIBERALISMO TI RENDE INCAPACE DI VIVERE
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno XIII n° 2 - Febbraio 2020

 Che cos'è poi questa conclamata svolta della Chiesa di cui tanto si parla?
 Che cos'è poi questa modernizzazione della Chiesa, se non Liberalismo?

 E che cos'è il Liberalismo se non il non dare tutto a Dio, e alla fine il non riconoscere che Dio è tutto?

 E questo Liberalismo che cos'è se non lo spirito dell'Anticristo che non riconosce Dio, il Tutto, venuto nella carne, impedendo che la realtà sia trasformata dalla presenza di Cristo qui ed ora?

 Per i Cattolici liberali, da una parte sta Cristo come riferimento puramente ideale e dall'altra parte sta la realtà, da affrontare in modo semplicemente umano: Cristo è non-incidente.

 I Cattolici liberali ribaltano anche l'Incarnazione: essendo venuto Dio nel mondo per gli uomini e per la loro salvezza, la Chiesa, dicono, ha capito ora che deve mettere al centro l'uomo con le sue aspirazioni, i suoi bisogni, i suoi ideali. Tragicamente dimenticano però che solo affermando il tutto di Dio l'uomo si salverà.

 “La gloria di Dio è l'uomo vivente, ma la vita vera è la visione di Dio” (Ireneo): si è censurato questo “ma”, anzi si è letteralmente eliminata la seconda parte di questa affermazione, ne è rimasto solo che la gloria di Dio è l'uomo vivente, e si è trasformato il cristianesimo in banale antropocentrismo; l'uomo al centro, servito da Dio, tentando in questo di rincorrere disperatamente i vari “socialismi” e “individualismi”.

 Non si tratta tanto di difendere Dio e i suoi diritti, ma innanzitutto di ricordare che solo affermando Dio si serve veramente l'uomo.

 L'ha detto chiaramente Nostro Signore Gesù Cristo “Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”, dove il punto forte è tutto nel rinnegare se stessi. Altro che centralità dell'uomo!
 Certo che è per l'uomo, per la sua salvezza! Ma per salvarsi l'uomo non dev'essere al centro, deve “rinnegarsi” in Dio.

 Ma come si fa a rinnegare se stessi se non seguendo un “Altro” da sé?

 Ma come si fa a seguire l'Altro che è Dio se non seguendo Gesù Cristo, Dio fatto uomo, presenza non riducibile a se stessi?

 Ma come si fa a seguire Gesù Cristo se non si riconosce l'Incarnazione del Verbo fino alle estreme conseguenze, fino a riconoscere che il Corpo di Gesù permane nel mondo e si chiama Chiesa. Chiesa visibile, societas, popolo gerarchicamente ordinato, realtà storica incontrabile. Se non ci fosse questa estrema conseguenza dell'Incarnazione, Cristo scomparirebbe nello psicologico e nel sentimentale: avviene così per tanti e tanti cattolici che di fatto non seguono Gesù, ma quello che pensano di Gesù; di fatto seguendo se stessi, anzi di fatto seguendo ciò che il Potere fa pensare loro di Gesù.

 L'Anticristo, dice S. Giovanni, non riconoscerà Dio venuto nella carne; al dunque non riconoscerà la Chiesa qual è, realtà storica ed eterna, umana e divina. Ma questo non è forse realizzato storicamente dal Cattolicesimo liberale, che spiritualizza la Chiesa a tal punto da contrapporla con la sua realizzazione storica nei secoli?

 Un cattolico liberale quando pensa di dare tutto a Cristo, questo tutto ahimè consiste in una convinzione solo spirituale-intellettuale, che non sposta le cose della vita, perché Cristo non ha carne per loro. Non ha carne, perché la Chiesa è spiritualizzata fino ad essere una realtà indefinibile.

 Invece la carne di Cristo si chiama Chiesa: se uno se ne accorgesse, dovrebbe dare la vita per la Chiesa, fino alle estreme implicazioni concrete, cioè dare tutto perché la Chiesa esista.

 Loro no, i Cattolici liberali sono tutto spirituali e non vogliono implicazioni concrete: Gesù al dunque per loro esiste senza Chiesa, così da essere liberi da ogni dovere e obbligo.

 Per loro solo la propria indipendenza ha carne.
 Ma il Signore ha detto “Chi vuol venire dietro a me rinneghi se stesso...”.

 Sarà su questo campo l'ultima battaglia: il Liberalismo, che è lo spirito dell'Anticristo, entra  dappertutto, è nella nostra testa e nel nostro cuore come un parassita; falsa tutto e sfigura orrendamente anche le scelte partite giuste.

 Se non sei disposto a dare la vita per la Chiesa, cioè per Cristo, anche la scelta della Tradizione in te abortirà.

 Non per un amore alle nostre idee, ma semplicemente per amore alla Chiesa abbiamo fatto, in questi anni, i passi che abbiamo fatto.
 Abbiamo salvaguardato la Messa della Tradizione semplicemente perché la Chiesa esista; abbiamo fatto apostolato per questo. E anche in questo non abbiamo privilegiato nostre idee, ma siamo rimasti, ad esempio, all'ultima legge liturgica sicura prima della confusione, quella del 1962; all'ultima legge sicura dell'unica Chiesa; e se la Chiesa è la stessa, prima e dopo la rivoluzione, rifiutando la rivoluzione non abbiamo rifiutato la Chiesa.
 Siamo rimasti all'insegnamento costante dei Papi, all'insegnamento costante della Chiesa, e non alle varie ermeneutiche totalmente nuove.
  Siamo rimasti al nostro posto per questo.
 Per questo abbiamo rinunciato alle nostre piccole meschine libertà umane, perché sia affermata l'unica libertà adeguata, che è aderire a Cristo.


VENITE A BERE...

11 febbraio 1976. Festa della Madonna di Lourdes.
Il profumo della vostra purezza.

«Oggi, figli miei prediletti, accolgo con gioia il profumo della vostra purezza e lo depongo sul
mio Cuore Immacolato per offrirlo a Dio in segno di riparazione.

Quanto fango sommerge questa povera umanità, da Me invitata a liberarsi dal peccato:
"Venite a bere di questa mia acqua; venite a lavarvi alla fontana!".

Vedete come, ogni giorno, molti miei figli restano contaminati da questo fango, che sempre più
dilaga e che porta alla morte un numero sterminato di anime? Come possono salvarsi da questa
ondata di fango anche tanti miei poveri figli Sacerdoti?

Io sono l'Immacolata: Io sono la purezza.

Rifugiatevi nel mio Cuore Immacolato.

Anche se l'ambiente in cui vivete diventerà sempre più sommerso da questa impurità, voi
sentirete solo il mio profumo di Cielo.

Sono discesa dal Cielo per fare di voi, figli consacrati al mio Cuore, il mio cielo quaggiù. In voi
si riflette la mia Luce. Così tante anime, per mezzo vostro, saranno ancora attirate dal mio
candore e diffonderanno il profumo di questa mia virtù.

Il Papa vi ha dato il segnale di questa morale riscossa.
Ascoltatelo. Difendetelo. Consolatelo.

L'oltraggio che in questi giorni è stato fatto alla Sua Persona e le ingiurie che sempre più
aumentano verso di Lui, tanto addolorano il mio Cuore di Mamma.

Fino ai suoi piedi è giunta questa ondata di fango. Ma voi fate argine ai piedi del Pastore
angelico, del dolce Cristo in terra.

Per mio speciale intervento e per mezzo di voi questa ondata diabolica di ribellione e di fango,
scatenata contro il Papa, ai suoi piedi si fermerà. E a tutti apparirà intatta la grandezza della
sua candida Persona».

VERGINE DELL'EUCARISTIA

PSALMUS     I5
Conserva me, Domina, quoniam speravi in te:
mihique tuae stillicidia gratiae impartire.

Alvus tuus virginalis et viscera tua:
Filium Altissimi genuerunt.

Benedicta sint ubera tua:
quibus lacte deifico Salvatorem enutriisti.

Confitemini laudes Virgini gloriosae: 
quicumque apud eam gratiam et misericordiam invenistis.

Date magnificentiam nomini ejus: 
et collaudate in saeculum conceptum atque partum ejus. Gloria Patri, etc.

XVI
Exaudi, Domina, iustitiam meam et amorem:
amove a me tribulationem meam.

Confitebor tibi in voce exultationis:
cum magnificaveris super me misericordiam tuam.

Imitamini eam, sanctae Virgines Dei:
ut imitatae sunt Agnes, Barbara, Doròthea et Catharina.

Honorificate eam in voce labiorum vestrorum:
per hoc eius gratiam Agatha, Lucia, Margarita et
Caecilia susceperunt.

Sponsum dabit vobis Patris Filium:
et de Paradisi liliis coronam incomparabiliter radiantem.  
Gloria Patri, etc.


XVII
Diligam te, Domina coeli et terrae:
et in gentibus nomen tuum invocabo.

Confitemini illi, tribulati corde:
et roborabit vos contra inimicos vestros.

Stilla nobis, Domina, gratiam uberum tuorum:
ex manante lacte dulcedinis tuae refice viscera puerorum
tuorum.

Religiosi omnes honorate illam:
quia ipsa es adjutrix, et vestra specialis advocata.

Esto refrigerium nostrum, gloriosa Mater Christi:
quia tu es totius religionis mirabile firmamentum. Gloria Patri, etc.


XVIII
Coeli enarrant gloriam tuam:
et unguentorum tuorum fragrantia in gentibus est dispersa.

Respirate ad illam, perditi peccatores:
et perducet vos in indulgentiae portum.

In hymnis et psalmis et canticis pulsate viscera eius:
et stillabit vobis gratiam dulcedinis suae.

Glorificate eam, iusti, ante thronum Dei:
quia fructu ventris eius estis iustitiam operate.

Laudate eam, coeli coelorum:
et nomen eius glorificet omnis terra. Gloria Patri, etc.

XIX
Exaudias nos, Domina, in die tribulationis:
et precibus nostris converte clementem faciem tuam.

Ne projicas nos in tempore mortis nostrae:
sed succurre animae, cum deserverit corpus suum.

Mitte angelum in occursum eius:
per quem ab hostibus defendantur.

Ostende ei serenissimum Iudicem saeculorum:
qui ob tui gratiam veniam ei largiatur.

Sentiat in poenis refrigerium tuum:
et concede ei locum inter electos Dei. Gloria Patri, etc.

XX
Domina, in virtute tua laetabitur cor nostrum:
et in dulcedine nominis tui consolabitur anima nostra.

De sedibus mitte nobis sapientiam:
per quam in omni veritate dulciter illustremur.

A carnalibus desideriis concede gratiam abstinendi:
ut lumen gratiae in nostris cordibus oriatur.

Quam dulcia diligentibus te eloquia tua, Domina!
quam suavia sunt tuarum stillicidia gratiarum.

Gloriam et honorem psallam tibi:
et in nomine tuo gloriabor in saeculum. Gloria Patri, etc.


XXI
Deus, Deus meus:
respiciat in me meritis tuis, Virgo semper Maria.

Domina mea, clamavi ad te per diem et noctem:
et fecisti cum servo tuo misericordiam tuam.

Quia ego speravi in misericordia tua:
sempiternum a me opprobrium abstulisti.

Deriserunt me inimici mei undique:
tu autem sub umbra manus tuae contulisti mihi
refrigerium bonum.

Adorent te familiae gentium:
et glorificent te omnes ordines angelorum. Gloria Patri, etc.

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COR SANCTISSIMUM MARIAE 
Splendor firmamenti 
ora pro nobis

TESTIMONIANZA DI CATALINA RIVAS SULLA SANTA MESSA








eccelsa catechesi

I bambini della tratta

SABATO 08 FEBBRAIO 2020, 00:10, IN TERRIS

I bambini della tratta

Ventimilacinquecento vittime in due anni: un dramma silenzioso che si consuma sotto gli occhi dell'Occidente

MARCO GUERRA

Tratta
Tratta
S
fruttati nel lavoro, costretti a prostituirsi e mandati per le strade a chiedere elemosina da organizzazioni criminali più o meno strutturate. Sono queste le attività in cui sono impiegati gli schiavi invisibili, bambini e adolescenti, coinvolti nel mercato della tratta di essere umani. Dei 40 milioni di vittime di tratta nel mondo il 23% sono minori, stima l’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine. Percentuali quasi identiche emergono anche negli ultimi rapporti sulla tratta prodotti dalla Commissione Europea, dalla Caritas e da Save the Children, che indicano che circa un quarto delle persone colpite dalla tratta sono bambini o adolescenti.

L'esercito di oppressi

Parliamo di un esercito di piccoli uomini e donne, esposti ad ogni tipo di abuso e praticamente indifesi, perché completamente inconsapevoli dei loro diritti e senza nessuno a cui chiedere aiuto. Nell’ultimo biennio messo sotto la lente dell’Ue (2015-2016) si sono registrate 20.500 vittime di tratta, il 56% dei casi è per sfruttamento sessuale, il 26% per quello lavorativo mentre le restanti forme di sfruttamento prevedono accattonaggio e perfino il prelievo di organi. Un quarto di questo esercito di oppressi ha meno di 18 anni. “Le vittime sono sfruttate nell'industria del sesso e dello spettacolo – si legge nel documento della Commissione Ue -, grazie al rapido sviluppo tecnologico e all'uso di Internet per i servizi pubblicitari e il reclutamento delle vittime. I modelli emergenti segnalati includono la pornografia, l'uso di webcam in diretta e l'abuso sessuale di minori a distanza”.

Il quadro europeo

Secondo gli organismi europei “gli indagati hanno potuto sfruttare i bambini accanto agli adulti vittime di attività legali come bordelli, quartieri a luci rosse, sex club, spesso con il sostegno dei dirigenti aziendali, poiché la prostituzione di minori può essere molto redditizia, in quanto i 'clienti' sono generalmente inclini a pagare di più per fare sesso con un bambino”. Anche l’Ue riconosce che ad aggravare la situazione è stata sicuramente la crisi migratoria nel Mediterraneo centrale: “Nella sua analisi dei rischi per il 2018, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha osservato che sebbene la tratta di esseri umani dalla Nigeria fornisca da decenni il mercato europeo del sesso, l'aumento del numero di donne nigeriane che arrivano in flussi migratori misti verso l'Italia (e, in misura minore, verso la Spagna) ha portato alla luce il fenomeno della tratta di esseri umani dalla Nigeria" . Inoltre gli Stati membri riferiscono circa le vittime della tratta di esseri umani trovate nei sistemi di richiesta di asilo e sui gruppi criminali organizzati che abusano delle procedure di asilo. Inoltre è stato accertato che i trafficanti chiedono alle vittime di domandare protezione internazionale nell'intento di regolarizzarne lo status.

I minori non accompagnati

In questo caos incontrollato, ci sono anche migliaia di minori non accompagnati che arrivano sulle coste italiane e spariscono nel nulla. Ogni mese il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, attraverso la Direzione generale dell’immigrazione e delle politiche dell’integrazione, presenta un report sui minori stranieri non accompagnati in Italia. Al 31 dicembre quelli presenti e censiti risultavano 6.054, quasi il 95% maschi, di cui 5.740 di età compresa tra i 15 e 17 anni, oltre a 270 bambini tra 7 e 14 anni e 44 sotto i 6 anni. Il report registra anche i minori arrivati da soli in territorio italiano, che si sono poi resi irreperibili alle autorità: a fine 2019 questi erano 5.383, scomparsi nel nulla nel corso degli anni.

I numeri di StC

Una fotografia aggiornata del fenomeno viene offerta da Save the Children, secondo cui in Italia le vittime di tratta accertate sono 1.660, con un numero in costante aumento di minorenni coinvolti. Un aumento riscontrato direttamente dai loro operatori, che nel 2018, in 5 regioni, hanno intercettato 2.210 vittime di tratta minori e neo-maggiorenni. Un numero cresciuto del 58% rispetto all’anno precedente. Ovviamente le direttrici della tratta dei minori non si snodano solo lungo l’Africa e il Mediterraneo. L’altro fronte caldo sono i Balcani e l’est Europa. Lo scorso fine gennaio le forze di polizia di otto Paesi dei Balcani hanno inferto un duro colpo a gruppi della criminalità organizzata che operano nella regione, arrestando 72 sospetti trafficanti di esseri umani e 167 trafficanti di migranti in un'operazione guidata dall'Interpol. Durante l'operazione, le autorità hanno identificato sette minori, sottoposti a sfruttamento sessuale, lavoro forzato e accattonaggio forzato.

L'Italia

Nel nostro Paese le situazioni più gravi di sfruttamento minorile sono state rilevate in campi rom, baraccopoli e quartieri popolari delle periferie delle grandi città. Da campi nomadi di Roma provenivano infatti le decine di ragazzini rom, tra i 13 e i 17 anni, che si prostituivano alla Stazione Termini per poche decine di euro, uno girò di baby prostituzione che fu sgominato nel 2015. A Napoli, nei quartieri Gianturco, Forcella e Poggioreale (quest’ultimo a ridosso del Centro direzionale), i residenti protestano e denunciano la dilagante prostituzione minorile che avviene tra le strade della zona. Anche nella città partenopea molti dei minori coinvolti sono di etnia rom, ma non mancano i ragazzini provenienti da famiglie disagiate italiane. Le ragazze adolescenti, quasi maggiorenni, provengono invece soprattutto dalla Nigeria e dall’Europa dell’Est. Bambini in vendita anche a Bari, deve una recente inchiesta sul giro di prostituzione minorile, nei pressi dello stadio San Nicola, è partita da un reportage del programma televisiovo Le Iene. Sui vialoni della zona dello stadio è stato filmato uno spaventoso giro di prostituzione, con bambini di 8, 9 e 12 anni pronti a fare sesso a pagamento con clienti di almeno 50 anni.

Un primo passo

Per quanto riguarda lo sfruttamento in attività di accattonaggio è ancora rilevante la presenza di minori, soprattutto ragazzi e ragazze tra 14 e 17 anni, ma anche più giovani. Sono in prevalenza rom provenienti da famiglie estremamente povere, costretti a raggiungere un guadagno giornaliero che li obbliga a lavorare per molte ore. In questo ambito si passa da casi di vera e propria schiavitù e sfruttamento da parte di organizzazioni criminali, a situazioni in cui il minore contribuisce all’economia familiare. Per rafforzare la protezione di questi bambini non è sufficiente, come si chiede da più parti, un percorso agevolato per il permesso di soggiorno e la cittadinanza perché, il più delle volte, la posizione amministrativa di questi ragazzi e ragazze è già regolare in Italia. Ad ogni modo la repressione del fenomeno criminale è sicuramente il primo passo per salvare le vittime della tratta e avviare ad un percorso di recupero sociale.