mercoledì 27 novembre 2019

Un disegno per favorire il caos?

 Tutti i nodi stanno arrivando al pettine. Verso una "Nuova religione" il cui fine sarà l’adorazione dei membri delle élite, da parte di 7 miliardi e mezzo di "Schiavi telecomandati". Caro cattolico, se sei vivo:"Batti un colpo" di Francesco Lamendola  


Tutti i nodi stanno arrivando al pettine


di


Francesco Lamendola


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In una cosa, almeno, la crisi globale che stiamo attraversando si presenta più chiara – più chiara ma anche più incredibile, questo è il paradosso – di quanto lo sia mai stata prima d’ora: e ciò grazie al fatto che tutti i nodi, dalle più diverse direzioni, stanno arrivando al pettine. Noi tutti siamo le vittime designate, e in gran parte inconsapevoli, di una macchinazione globale: talmente vasta da far venire le vertigini a chi ne abbia compreso, o anche solo intuito, le dimensioni; e proprio da tale smisurata vastità discende una estrema difficoltà di ordine psicologico ad accettarla, a farsene una ragione, come sempre avviene quando si è in presenza di qualcosa di assolutamente inedito e che sorpassa perfino i limiti dell’immaginazione. Né la difficoltà di accettare la realtà del complotto globale, andando al di là delle semplici ipotesi e delle mere supposizioni, dipende solo dalle sue inaudite dimensioni, ma anche dal fatto che, avendo asservito a sé tutti i mass-media e le agenzie d’informazione e di educazione, scuola compresa, essa è in grado di esercitare un vero e proprio controllo mentale sulla popolazione mondiale, e perciò di far apparire come squilibrato e farneticante l’agire di chiunque osi lanciare l’allarme e mettere in guardia gli altri su ciò che sta accadendo, aiutandoli a collegare indizi e segni apparentemente slegati e distanti, in modo da formarsi un quadro unitario e coerente. Ebbene, la forza stessa delle cose sta ora spingendo gli eventi a mostrare da sé la convergenza che esiste fra i vari tasselli del mosaico: per cui, se le persone avessero ancora il proprio spirito critico e la propria capacità di osservazione, la realtà del complotto mondiale dovrebbe apparire evidente  anche a chi non abbia saputo intuire da solo la sua esistenza e collegare le diverse parti del puzzle. Tuttavia, il condizionamento mentale che l’opinione pubblica sta subendo ha raggiunto livelli tali per cui è diventato difficile non solo accettare, ma anche solo vedere le cose nella loro giusta luce. Al tempo stesso, il controllo esercitato dall’élite globalista ha raggiunto quasi tutte le istituzioni e piegato ai suoi fini quasi tutti gli esponenti del mondo dell’informazione e della cultura, perlopiù mettendoli a libro paga e trasformandoli in docili servitori. Pertanto la quasi totalità di ciò che “passa” al cittadini comune - cinema, televisione, teatro, stampa, letteratura, scienza, arte, filosofia, spiritualità, religione (chiesa cattolica in primis), diritto, finanza, medicina, sport, moda, tempo libero – non fa altro che rafforzare i veli che coprono il complotto e confondere le idee di chi potrebbe sospettare come in realtà stiano le cose, rendendo sempre più arduo diffondere l’allarme e aiutare le persone a divenire consapevoli delle catene che ci rendono simili a degli schiavi che ignorano, però, di esserlo.

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Tutti i nodi stanno arrivando al pettine. Verso una "Nuova religione" il cui fine sarà l’adorazione dei membri delle élite, da parte di 7 miliardi e mezzo di "Schiavi telecomandati". Caro cittadino del terzo millennio, lavoratore o pensionato; caro cattolico: se sei vivo, batti un colpo!

A mero titolo di esempio, prendiamo il caso di ciò che sta accadendo, ormai da alcuni decenni, ma specialmente in questi ultimi anni, nella chiesa cattolica. Vi è stata una graduale, metodica, abilissima infiltrazione massonica al suo interno, che pian piano ha preso possesso del vertice, e da lì si è impadronita di quasi tutto il resto. L’occupazione è stata condotta seguendo la strategia della “finestra di Overton”, cioè in maniera talmente graduale che i diretti interessati, clero e fedeli, non se ne sono neanche resi conto, o perlomeno non hanno afferrato la piena portata del cambiamento, né le sue implicazioni, né si sono chiesti cosa ci fosse realmente dietro ad esso. Il risultato è quello che ora abbiamo sotto gli occhi: una chiesa cattolica che non è più cattolica; un contenitore svuotato del suo autentico contenuto e riempito con merci d’accatto, con un attivismo sociale tanto frenetico quanto estraneo al vero spirito cattolico, dove la fede in Gesù Cristo si è persa per strada ed è stata sostituita da un sincretismo volgare, misto a elementi francamente pagani e idolatrici, il tutto però gabellato per dialogo interreligioso, apertura, scambio, ponti gettati e muri abbattuti, e via sproloquiando, ma in perfetta malafede o in peretta stupidità. Infatti non vi è il minimo dubbio che, giunte le cose al punto in cui sono, esistono due sole possibilità: o i “cattolici” che assecondano lo stravolgimento e lo snaturamento del cattolicesimo sanno quel che stanno facendo, e allora sono semplicemente dei delinquenti, oppure non lo sanno, e allora sono dei perfetti idioti. Tertium non datur. Ebbene, la stessa cosa, e più o meno con la stessa tecnica, è avvenuta in tutti gli altri ambiti della società. Siamo partiti dalla chiesa cattolica perché essa era, dal punto di vista del potere globalista, l’osso più duro da affrontare: una volta triturato e digerito quello, tutto il resto sarebbe venuto da sé. La chiesa era l’osso più duro perché aveva una sua identità, una sua tradizione, una sua compattezza dogmatica e disciplinare e soprattutto una sua Weltanscahuung ben definita e assolutamente diversa, per non dire incompatibile, con quella propria della modernità, edonista e materialista. Perciò era chiaro che le due visioni del mondo non avrebbero potuto continuare a coesistere al tempo della globalizzazione accelerata: una doveva soccombere e venir divorata dall’altra. Ha avuto la meglio la visione moderna, sostenuta da tutto l’apparato dell’informazione, della cultura, della moda, della fabbrica dell’immaginario (cinema, tv, fumetti, ecc.) e la chiesa è stata divorata, come Giona nel ventre della balena. Forse uscirà il terzo giorno: ma, se così sarà, non avverrà per merito dei fedeli, perché essi hanno mostrato di essere impari al momento storico e alle sfide che esso presenta; sarà solo ad opera di Dio.

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 Giunte le cose al punto in cui sono, esistono due sole possibilità: o i “cattolici” che assecondano lo stravolgimento e lo snaturamento del cattolicesimo sanno quel che stanno facendo, e allora sono semplicemente dei delinquenti, oppure non lo sanno, e allora sono dei perfetti idioti!

La tecnica della finestra di Overton viene applicata ovunque e sempre con successo, in particolare per sovvertire la morale, partendo dalla morale sessuale. Se, ad esempio, dapprima in dieci, poi in venti, quindi in trenta film di Hollywood compaiono dei personaggi omosessuali, dapprima come figure di secondo piano, poi come protagonisti; se in uno sceneggiato televisivo, nella fascia di massimo ascolto, compaiono uno, due, tre personaggi omosessuali, o un transessuale che una volta era uomo e padre di famiglia, poi ha lasciato la famiglia, è diventato donna e infine si presenta dalla ex moglie e dai figli per farsi accettare, e tutti gli altri personaggi guardano alla cosa con simpatia e comprensione, si può star certi che nel corso di qualche anno, di una o due generazioni di questo lavoro costante, martellante, metodico, sarà possibile entrare nei modi di pensare della gente e cambiarli dall’interno, facendo sì che non si accorga di aver cambiato i suoi punti di riferimento e il suo metro di giudizio, insomma lasciando alla gente l’impressione, e soprattutto l’illusione, di aver maturato delle opinioni sulla base del proprio giudizio personale, mentre non sta facendo altro che subire l’indottrinamento occulto dei mass-media e assumere, in tutto e per tutto, il modo di vedere, di sentire, di pensare, di qualcun altro: di chi controlla i media e vuole operare un mutamento radicale nella morale sessuale della nostra società.

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Un disegno per favorire il caos? Il potere riesce a togliere alla gente qualsiasi punto di riferimento, qualsiasi certezza e quindi anche qualsiasi speranza di poter capire e di poter agire!

Coloro i quali collaborano attivamente a questo disegno, giornalisti, sceneggiatori, scrittori, artisti, cantanti, intellettuali, opinionisti, appartengono necessariamente a una delle due categorie summenzionate: o sanno ciò che stanno facendo, sanno di essere pagati per farlo, sanno che la loro carriera dipende da quello, e allora si tratta semplicemente di mercenari, pronti a vendersi a qualunque padrone, perché non hanno un’etica, ma solo un prezzo; oppure non lo sanno, e allora si tratta solamente di utili idioti che spendono la loro buona volontà in una causa che credono nobile e pura, solo perché sono stati portati a vedere le cose in questo modo ma senza avere realmente riflettuto sulla portata complessiva e soprattutto sulle finalità occulte di chi dirige l’intera faccenda, e che loro, forse, ignorano perfino che esistano. Questi utili idioti, per esempio, pensano che i grandi finanzieri pirati come George Soros, siano dei filantropi idealisti e desiderosi di fare generose offerte in denaro per sostenere tutte le nobili cause di questo mondo; e se qualcuno è disposto a credere una cosa del genere, allora vuol dire che è cotto al punto di poter credere letteralmente qualsiasi cosa, anche che le mucche volano e gli elefanti nuotano nel mare. Stesso discorso per la magistratura. La gente si indigna nel vedere con quanta naturalezza i giudici usano una assurda indulgenza verso i delinquenti, mettendoli in condizione di reiterare i reati a danno della gente indifesa e perbene, ma crede che si tratti di casi limitati, per quanto incresciosi. La cosa assumerebbe un altro aspetto se pensasse che esiste un disegno per favorire il caos, far crescere l’insicurezza sociale e mortificare sistematicamente chi ancora ripone qualche speranza nella legge e nell’autorità dello Stato sovrano.


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  Una chiesa cattolica che non è più cattolica! Vi è stata una graduale, metodica, abilissima infiltrazione massonica al suo interno, che pian piano ha preso possesso del vertice, e da lì si è impadronita di quasi tutto il resto. L’occupazione è stata condotta seguendo la strategia della “finestra di Overton”, cioè in maniera talmente graduale che i diretti interessati, clero e fedeli, non se ne sono neanche resi conto, o perlomeno non hanno afferrato la piena portata del cambiamento, né le sue implicazioni, né si sono chiesti cosa ci fosse realmente dietro ad esso. Il risultato è quello che ora abbiamo sotto gli occhi!

Il potere occulto che ci domina ha poi messo a punto un’ulteriore tecnica di controllo e manipolazione mentale, oltre a quelle di ordine medico e biotecnologico la cui applicazione è prevista per il prossimo futuro, come l’impianto di microchip e le false vaccinazioni mediante le quali immettere nell’organismo delle persone sostanze chimiche atte a favorire la docilità e l’obbedienza. Si tratta di questo: mettere in circolazione false notizie e falsi ricercatori della verità, al solo scopo di aumentare la confusione generale e suscitare il sospetto e il discredito nei confronti di qualsiasi voce fuori dal coro, e l’indifferenza nei confronti di qualsiasi informazione, visto che sta diventando impossibile distinguere quelle vere da quelle costruite ad arte. Agendo in questo modo, il potere riesce a togliere alla gente qualsiasi punto di riferimento, qualsiasi certezza e quindi anche qualsiasi speranza di poter capire e di poter agire. Lasciando filtrare notizie parzialmente vere, anche sui temi più scottanti, e mescolandole con altre false, o dubbie, esso ottiene l’effetto di paralizzare ulteriormente la coscienza dei cittadini e di vanificare completamente la fatica di quei pochi che agiscono in buona fede e che vanno controcorrente nel tentativo di mostrare agli altri che esiste una via per giungere al vero e che non bisogna rassegnarsi, perché ci sono ancora rette coscienze e persone pulite che non chiederebbero se non di poter mettere le loro qualità al servizio di tutti, in maniera disinteressata. Tali persone esistono: basta dare uno sguardo al mondo del volontariato per accorgersene. Tuttavia, finché si tratta “solo” di volontariato, il potere chiude un occhio, o persino sovvenziona le attività sociali; ma quando si tratta di persone, specialmente giornalisti o ricercatori, che potrebbero dare la sveglia alla massa dei dormienti, e metter loro la pulce nell’orecchio nei confronti di governanti, amministratori pubblici e finanzieri, questo il potere non può tollerarlo e si adopera per screditare quelle persone, produce dei falsi dossier per metterle in cattiva luce, insinua dei mercenari fra i loro collaboratori e fra i loro colleghi per boicottare il loro lavoro, per gettare ombre sulla loro reputazione, se proprio non riesce a fare con esse come con tutti gli altri: a corromperle e inscriverle nel proprio libro paga.

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 La realtà del complotto mondiale dovrebbe apparire evidente  anche a chi non abbia saputo intuire da solo la sua esistenza e collegare le diverse parti del puzzle. Tuttavia, il condizionamento mentale che l’opinione pubblica sta subendo ha raggiunto livelli tali per cui è diventato difficile non solo accettare, ma anche solo vedere le cose nella loro giusta luce. Al tempo stesso, il controllo esercitato dall’élite globalista ha raggiunto quasi tutte le istituzioni e piegato ai suoi fini quasi tutti gli esponenti del mondo dell’informazione e della cultura, perlopiù mettendoli a libro paga e trasformandoli in docili servitori!

D’altra parte, come stavamo dicendo, tutti i nodi ormai stanno arrivando al pettine; e sarà l’evidenza stessa delle cose a mostrare a tutti, anche ai più sprovveduti e distratti, che esiste una sola regia che dirige tutti i tasselli del mosaico, e il cui scopo è sottomettere i popoli, istupidire le coscienze, piegare le volontà, per poter procede a uno sfruttamento sempre più sistematico e a un dominio assoluto, che probabilmente sfocerà nella creazione di una nuova religione, il cui punto d’arrivo sarà l’adorazione dei membri delle élite da parte di sette miliardi e mezzo di schiavi telecomandati. Il problema è se, nel giro dei prossimi anni, ci saranno ancora persone capaci di vedere l’evidenza e di trarne le logiche conclusioni. Un secolo fa Gilbert K. Chesterton aveva scritto, profeticamente, che sarebbe arrivato il momento in cui, per poter sostenere che l’erba è verde e il cielo è azzurro, sarebbe stato necessario sguainare la sciabola. Ebbene, quel momento è arrivato. Oggi c’è chi ci vuol far pensare, e dire, che l’erba è rossa e il cielo è verde. Fuor di metafora, ci si vuol far pensare, e dire, che il bene è male, e il male è bene; che il vero è falso, e che il falso è vero. Ci si vuol far pensare, e dire, che un bambino può crescere benissimo, sano e felice, con due papà o con due mamme, e che il matrimonio fra persone dello stesso sesso è la cosa più naturale e più bella di questo mondo. Ci si vuol far pensare, e dire, che chiunque arriva nel nostro Paese, anche se in maniera clandestina e quindi illegale, ha gli stessi diritti del cittadino che ha la residenza, paga le tasse e rispetta le leggi; anzi che ha qualche diritto in più, visto che viene da situazioni disagiate e che pertanto è nostro obbligo trattarlo con ogni riguardo: per esempio, dargli assistenza sanitaria e legale assolutamente gratis, cioè a spese nostre, ed eventualmente lasciargli occupare la nostra seconda casa, visto che lui non ne ha neanche una e a noi, due non servono (anche se ci paghiamo fior di tasse).

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Un secolo fa Gilbert K. Chesterton aveva scritto, profeticamente, che sarebbe arrivato il momento in cui, per poter sostenere che l’erba è verde e il cielo è azzurro, sarebbe stato necessario sguainare la sciabola. Ebbene, quel momento è arrivato!

Ci si vuol far pensare, e dire, che i preti, i vescovi e il papa non stanno lì per parlarci di Dio, della grazie e del peccato, tanto meno dell’anima e della vita eterna, ma per occuparsi dei migranti, dell’ambiente e del clima. E così via. Ci vogliono anche farci pensare, e dire, che è giusto che noi non adoperiamo i nostri soldi, i nostri stipendi e le nostre pensioni, in contanti, in modo che le banche possano disporne a loro piacimento con maggiore facilità. Ci vogliono portare a pensare, e dire, che è cosa bella e buona che i nostri bambini subiscano una decina di vaccinazioni, la cui utilità e necessità sono tutte da dimostrare, mentre sono sicuri alcuni gravi effetti collaterali per un certo numero di casi. E se non staremo molto, ma molto attenti, un po’ alla volta finiremo per pensare e per parlare esattamente in questo modo: suggestionati, più che da ragionamenti, da una insidiosa e capillare propaganda occulta, che si serve di mezzi indiretti quali il cinema, la televisione, la pubblicità, ecc.
Caro cittadino dell'anno 2019 del terzo millennio dopo C., lavoratore o pensionato; caro cattolico: se sei vivo, batti un colpo.


Del 19 Novembre 2019

martedì 26 novembre 2019

1830: Inizio delle ultime apparizioni prima della fine dei tempi malvagi

1830

La vita religiosa e le apparizioni

Il 21 aprile 1830 Caterina entrò come postulante tra le Figlie della Carità a Châtillon-sur-Seine. In seguito fu mandata a Parigi per il noviziato, nella Casa Madre situata in rue du Bac. Durante il noviziato avrebbe avuto delle apparizioni, come quelle di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830), ma quelle che hanno avuto nel corso del tempo la maggiore risonanza sono state quelle dell'Immacolata della "Medaglia miracolosa".
Nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, mentre la Francia era sconvolta dalla possibilità di una nuova rivoluzione (il 27 luglio cadde Carlo X), Caterina sarebbe stata condotta da un angelo nella grande cappella della Casa Madre, dove avrebbe avuto un colloquio durato più di due ore con la Madonna. Nuovi incontri sarebbero avvenuti, a breve distanza l'uno dall'altro, nel settembre, novembre e dicembre dello stesso anno.
La più nota delle apparizioni fu quella che Caterina avrebbe avuto il 27 novembre, nella quale si possono distinguere due fasi. Nel racconto di Caterina, nella prima fase la Madonna le appare — ritta su un globo avvolto dalle spire di un serpente — mentre offre a Dio un altro piccolo globo dorato, tenuto all'altezza del cuore e simbolicamente riferito a ogni singolo credente; dalle mani della Madonna piovono sul globo inferiore due fasci di luce.
Nella seconda fase — prosegue la narrazione di Caterina — scomparso il piccolo globo d'oro, le mani della Vergine si abbassano irraggiando fasci luminosi e, come a formare un'aureola, intorno alla testa della Madonna appaiono le parole: "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi". Subito dopo sarebbe apparso il retro del quadro, senza la figura della Madonna e con al centro la lettera M, con al di sopra la croce e al di sotto i Sacri Cuori di Gesù e Maria. Una voce interiore avrebbe chiesto a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione.
Solo nel 1832 furono coniati i primi millecinquecento esemplari. La medaglia fu presto detta "miracolosa" e il presunto miracolo che fece più scalpore fu la conversione dell'ebreo agnostico Alfonso Ratisbonne (1842). La Madonna avrebbe espresso, inoltre, a Caterina il desiderio che venisse fondata un'Associazione delle Figlie di Maria Immacolata.

Dopo i voti di comunità ebbe vari uffici nelle sue Case, comportandosi con la massima discrezione—solo le superiori seppero delle presunte apparizioni—e dedicandosi, come specifico dell'ordine di appartenenza, alla cura degli ammalati e degli anziani.
Verso la fine del 1876 Caterina avrebbe predetto la sua prossima morte, che avvenne il 31 dicembre dello stesso anno. Introdotta la Causa per la sua Beatificazione e Canonizzazione nell'anno 1907, fu beatificata il 28 maggio 1933 da Pio XI e canonizzata il 27 luglio 1947 da Pio XII.
Il suo corpo è oggi custodito dentro la Cappella Notre Dame della Medaglia Miracolosa a Parigi.
Nel 1977 una convenzione tra il Comune di Parigi e le Figlie della carità di San Vincenzo de' Paoli ha permesso l'apertura al pubblico del giardino adiacente alla cappella, che ha preso il nome di Giardino Catherine Labouré.
Le apparizioni a Caterina Labouré non poterono avere il riconoscimento ufficiale, nonostante l'atteggiamento favorevole della Chiesa cattolica nei confronti della Medaglia miracolosa - a cominciare da Papa Gregorio XVI - perché non fu possibile ottenere la testimonianza della religiosa[1]. Tuttavia alcuni autori propendono per un riconoscimento di fatto.[2]


AMDG et DVM

Alfonso Ratisbonne e la Medaglia Miracolosa

La conversione di Alphonse Ratisbonne per mezzo della Medaglia Miracolosa


Giovane, ricco e di belle aspettative
Alfonso De Ratisbonne
Alfonso Ratisbonne era un giovane ebreo originario di Strasburgo e faceva parte di una famiglia di banchieri fra le più influenti dell’Europa del XIX secolo. Rimasto orfano di entrambi i genitori, venne affidato alle cure dello zio Luigi che lo fece studiare nelle migliori scuole di Francia e gli assicurò ogni agio.
Godeva di una invidiabile posizione economica e sociale. Era entrato a far parte di quell’élite borghese illuminista che cercava di gestire le dinamiche del potere, combinando insieme politica, finanza, massoneria e opere caritatevoli.
All’età di 27 anni si fidanzò con la giovanissima nipote Flora, che amava e ammirava molto. Prima delle nozze, però, a causa della minore età della fidanzata e dello stato cagionevole della salute di Alfonso, gli fu consigliato di intraprendere un viaggio per poter trascorrere l’inverno in luoghi più miti.
Roma non era stata considerata una possibile tappa del suo itinerario, poiché si sapeva che era in corso un’epidemia di colera. Il progetto iniziale era quello di arrivare a Napoli, trascorrere i mesi più freddi a Malta per poi fare tappa a Costantinopoli e infine a Gerusalemme. Ma dopo un mese trascorso a Napoli, giunto il momento di imbarcarsi per Malta, non riuscì a partire per una serie di contrattempi.
Solo allora decise di trascorrere qualche giorno a Roma prima di riprendere il suo viaggio.
Giunto nella città eterna, Alfonso incontrò per caso dei connazionali, i de Bussiéres, originari anche loro di Strasburgo ma trasferiti a Roma già da tempo. In particolare, il barone Teodoro de Bussiéres lo accolse e diventò per Alfonso una vera e propria guida.
Il barone de Bussiéres e il suo circolo di amici a Roma erano tra i più convinti sostenitori dell’efficacia della Medaglia Miracolosa.
Teodoro de Bussieres e Alfonso Ratisbonne discutono animatamente. (Scena tratta dal documentario: Ho incontrato la bellezza.)
Da cattolico zelante qual era, de Bussiéres cercava un modo per avvicinare il suo amico al cattolicesimo e vincere così i suoi pregiudizi. Animato da questo proposito, chiese consiglio a un suo carissimo amico, il conte Augusto de la Ferronnays. I due, che condividevano la stessa fede e una particolare devozione mariana, erano giunti alla conclusione che se questo giovane anticattolico si fosse rivolto in qualche modo a Maria, si sarebbe certamente convertito.
L’occasione si presentò presto. Un giorno, mentre discutevano animatamente, Teodoro de Bussiéres provocò il suo ospite, invitandolo a indossare la Medaglia Miracolosa e a trascrivere e recitare il Memorare, un’orazione attribuita a san Bernardo. Solo a sentire nominare san Bernardo, Alfonso si alterò, perché gli venne alla mente il fratello Teodoro, che aveva scritto una biografia del Santo, e sentì riaffiorare tutto l’odio che provava per il proselitismo, per i Gesuiti e per tutti gli ipocriti cattolici.

La medaglia miracolosa: una sfida inaspettata
Questo sentimento di forte ostilità verso i cattolici si era scatenato a seguito della conversione del fratello maggiore Teodoro, che non solo si era battezzato, mettendo in imbarazzo tutta la famiglia, ma era anche diventato sacerdote. Alfonso detestava il fratello per aver tradito l’identità della famiglia; contestava i cattolici in generale e i sacerdoti in particolare perché li reputava fanatici nel loro intento ossessivo di fare proseliti.
Un episodio in particolare segnò un vero e proprio punto di rottura nel rapporto tra fratelli. Teodoro aveva proposto di battezzare un nipotino in punto di morte. Questa richiesta apparve ad Alfonso cinica se non addirittura crudele. Lui stesso commentò l’accaduto dicendo a proposito del fratello: «non volli più vederlo; nutrivo un odio amaro contro i preti, le chiese, i conventi e soprattutto contro i Gesuiti, il cui solo nome provocava il mio furore»; furore che si traduceva in contestazioni, scherno e derisione nei confronti dei cattolici. Per questo stesso sentimento, il giovane non considerava Roma, sede del Papato, come possibile meta dei suoi viaggi.
La Medaglia Miracolosa
Ratisbonne, che continuava a professarsi liberale e razionale, alla fine accettò la proposta del barone De Bussierré di indossare la Medaglia, se non altro per dare dimostrazione di quanto fossero inutili e ridicole queste pratiche, per affermare che gli ebrei non erano ostinati quanto i cattolici e anche per poter annotare nel suo diario di viaggio qualche aneddoto divertente.
Nei giorni seguenti, Alfonso imparò alla perfezione il Memorare, ripetendolo come se fosse il ritornello di una canzone, ma senza dargli un senso e continuando a manifestare disprezzo verso il cattolicesimo.
Inconsapevolmente, l’animo del giovane israelita si stava predisponendo al cambiamento. La notte prima dell’apparizione, Alfonso si svegliò improvvisamente. Vide una grande croce nera, ma senza Cristo e per quanto si sforzasse per togliere quell’immagine dai suoi occhi, non ci riusciva


L’appuntamento con la Misericordia
Il soggiorno romano di Ratisbonne era ormai alla fine e ancora una volta Alfonso incontrò per caso il barone de Bussiéres. Questi stava andando a Sant’Andrea delle Fratte per organizzare il funerale del suo carissimo amico, il conte Augusto de la Ferronnays, morto inaspettatamente qualche giorno prima. Alfonso salì sulla carrozza del barone. Giunti sul posto, l’amico de Bussiéres andò nel chiostro a parlare con i frati, mentre il giovane israelita, piuttosto che attendere fuori, entrò nella chiesa come se stesse rispondendo a un richiamo. Era il 20 gennaio 1842
Nonostante Alfonso Ratisbonne fosse entrato in un luogo particolarmente bello e ricco di splendide opere d’arte, niente attirava la sua attenzione se non un bagliore di luce proveniente dalla cappella intitolata a san Michele Arcangelo. Tutto avvenne in poco tempo, tre minuti circa. La Madre di Dio era rimasta in silenzio e con un gesto della mano aveva invitato il giovane a inginocchiarsi.
La conversione di Alfonso Ratisbonne
«Camminavo nella chiesa – testimoniò Alfonso – ed ero già giunto in prossimità al luogo dove era apparecchiato il convenevole del funerale, quando mi sentii preso da un gran turbamento che non so esprimere a parole.
Parve che mi calasse innanzi come un velo; tutta la chiesa si oscurò, tranne una sola cappella che raggiava di vivissimo splendore, e vidi sull’altare starsi in piedi viva, grande, maestosa, bellissima, piena di misericordia la Beatissima Vergine Maria, somigliante nel portamento e nell’atteggiamento alla immagine impressa sul diritto della medaglia miracolosa della Concezione.
A tal vista io caddi in ginocchio là dov’ero. Più volte tentai con sforzo di alzare gli occhi verso la Vergine, ma la riverenza e lo splendore me li fece presto abbassare: ciò però non impediva ch’io avessi evidenza di quella apparizione.
Potei a stento fissare lo sguardo nelle mani di Maria, e vidi in esse l’espressione del perdono e della misericordia.
Alla presenza della Santissima Vergine, sebbene non mi dicesse parola, io compresi a fondo l’orrore dello stato in cui ero, la bellezza della religione cattolica, in una parola io capii tutto.»
Quando de Bussiéres rientrò in chiesa, trovò Alfonso in lacrime, ancora prostrato a terra. Malgrado gli facesse tante domande, il giovane non riuscì a rispondere, ma prese la Medaglia che portava al collo e la baciò affettuosamente.



AMDG et DVM