martedì 9 luglio 2019

Da "Lo Straniero"

SORPRESA! ECCO QUALI SONO I PAESI CHE HANNO ALZATO MURI. IN PRIMIS C’E’ IL VATICANO (vedi foto), POI I PAESI EUROPEI (CHE PREDICANO A NOI) E QUELLI CHE ESPORTANO MIGRANTI. SOLO L’ITALIA NON NE HA…

July 8, 2019
Diceva Totò che ci sono le cose vere e quelle supposte. Spesso i media dimenticano le cose vere per usare le seconde – le (cose) supposte – contro i propri avversari politici.
E’ il caso dei “muri” , ovvero le barriere (rafforzate) di confine fra gli stati. I media sono interessati solo a due muri, quello che Donald Trump  vuole costruire sul confine messicano e quello che Matteo Salvini ha ipotizzato per la frontiera con la Slovenia.
Sono due muri che non esistono al momento, eppure sono al centro delle polemiche. Poi ci sono i muri veri, ma quelli non attirano l’attenzione dei media. Perché non si possono usare per propaganda.
Per esempio, si polemizza contro il muro che Trump vorrebbe costruire, tuttavia non si considera il muro, fra Usa e Messico, che è già stato costruito dai predecessori di Trump.
Forse perché fra loro c’è il democratico Bill Clinton ? O dispiace ricordare che fra i senatori che nel 2006 votarono per il rafforzamento di quel muro c’erano anche Hillary Clinton  e Barack Obama?
Elisabeth Vallet, docente di Geografia all’Università del Québec, a Montreal, ha fatto uno studio sui muri: sono circa settanta, più altri sette in preparazione. La prima sorpresa è questa: non si tratta perlopiù di muri dell’egoista Occidente ricco  per lasciare fuori i poveri, come Bergoglio va dicendo.
Infatti in gran parte sono muri che dividono stati asiatici e africani. Muri di cui finora pochissimo si è parlato come quello fra India e Bangladesh, quelli fra gli stati sudafricani o quelli fra Algeria e Libia e fra Tunisia e Libia o fra Kenia e Somalia.
Mentre l’Italia è attaccata da tutti perché difende la sua frontiera marina dall’immigrazione irregolare proveniente dalla Libia, altri paesi africani alzano muri al confine con la Libia e nessuno dice nulla.
E i muri che gli altri paesi islamici hanno costruito attorno a Siria e Iraq ? Quelli di MaroccoTurchiaArabia Saudita,IranEgittoCina  o Birmania? Quelli di Pakistan e India?
Una cosa singolare è questa: diversi paesi da cui arrivano a noi immigrati irregolari, proteggono i loro confini con i muri. Ma a noi non è permesso.
Ieri il “Corriere della sera” ha pubblicato la cartina di questi muri: l’Europa ha pochi chilometri di “barriere”, ma ce ne sono dovunque eccetto l’Italia. Eppure è l’Italia a essere bastonata.
Ci sono muri, costruiti o progettati, a certi confini di Austria, Francia, Ungheria, Grecia, Bulgaria, Danimarca, Gran Bretagna, Spagna, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia. E nessuno dice nulla. Però appena Salvini ipotizza una barriera con la Slovenia per controllare il flusso di irregolari scoppia il finimondo.
Nella cartina del “Corriere”, che riflette lo studio della Vallet, manca però un muro: quello che separa lo Stato della Città del Vaticano dall’Italia.
Altissime mura che impediscono a chiunque di entrare nello Stato di cui Bergoglio è teocrate assoluto. E’ il muro di confine più efficace e insuperabile fra tutti.
Però il Capo di stato (assoluto) del Vaticano tuona continuamente pretendendo che gli altri stati (in primis l’Italia) aprano le loro frontiere a un fiume in piena di migranti.
Venerdì un incredibile articolo dell’Osservatore romano affermava “senza equivoci” che “quando si tratta della povertà e della disuguaglianza non vale il limite delle acque territoriali o della zona Sar di competenza”.
Il giornale vaticano poneva poi una domanda retorica che lascia esterrefatti (la cui risposta è per loro scontata):
Esiste o no – in presenza di macroscopiche asimmetrie nella garanzia dei fondamentali diritti economici e sociali – un diritto a forzare la condivisione o anche semplicemente a cercare condizioni e risorse per una vita migliore, entrando con ogni mezzo in altri paesi anche quando non ricorrono le condizioni richieste per lo status di rifugiato?
La risposta è: no. Sia per la legge che per il magistero di sempre della Chiesa (del tutto diverso da quello bergogliano).
Ad ogni modo se nel Vaticano di Bergoglio ritengono che esista “un diritto a forzare la condivisione… entrando con ogni mezzo in altri paesi” non resta – agli immigrati – che entrare “con ogni mezzo” in Vaticano e “forzare la condivisione” di tanti palazzi che potrebbero utilmente ospitarli. Compreso l’Hotel Santa Marta dove sta Bergoglio.
C’è poi tutta una retorica sentimentale sui “muri” che a sproposito evoca il famigerato “Muro di Berlino” come prototipo  (talvolta sono intellettuali che furono comunisti a fare questo autogol). Ma non c’entra nulla.
Infatti i muri costruiti per impedire alla propria gente di scappare (è appunto il caso del muro di Berlino) sono l’esatto opposto dei muri che servono per governare e regolamentare gli ingressi, anche per questioni di ordine pubblico e per motivi economici (sono sempre esistite le frontiere fra gli Stati).
I primi sono i muri di una prigione e caratterizzano i regimi comunisti che considerano i propri cittadini come schiavi.
I secondi connotano ogni tipo di Stato normale, il quale esiste solo se e finché ha il governo del proprio territorio: uno stato in cui entrano e scorrazzano, a proprio arbitrio, masse incontrollate di persone che arrivano da fuori non è più uno stato. E’ una terra di conquista destinata allo sfacelo.
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Antonio Socci
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Da “Libero”, 8 luglio 2019

Preghiere per la FESTA DELLA BEATISSIMA VERGINE MARIA DEL MONTE CARMELO

Per il 16 Luglio : Madonna del Carmine o del Carmelo - Flos Carmeli e Preghiere




ALLA MADONNA DEL CARMINE PER LE ANIME PURGANTI

Vergine pietosissima del Carmine,
voi che siete la gioia della Chiesa,
siete pure il conforto della Chiesa purgante.
Deh! stendete dunque la vostra destra pietosa
verso tante anime che penano nel fuoco del Purgatorio,
e liberatele, facendo sì che presto
siano ammesse alla visione beneficante del Cielo.
Ricordatevi, o Santa Vergine,
di soccorrere specialmente quelle dei miei parenti
e quelle altresì che sono più abbandonate e defraudate di suffragi.
Versate, o pietosissima Signora, in larga copia
sopra le spose elette del Signore
i meriti del Sangue prezioso di Gesù Cristo
affinchè restino esse refrigerate dal gaudio eterno.
e voi, Anime benedette che tanto potete presso Dio
con le vostre preghiere, deh! intercedete per noi
e liberateci da tutti i pericoli di anima e di corpo;
proteggete le nostre famiglie, affinchè a noi tutti
sia concesso di essere ammessi alla eterna beatitudine. Amen






FLOS CARMELI (Testo in Latino)
Flos Carmeli
vitis florigera,
splendor coeli,
Virgo puerpera, / singularis.
Mater mitis,
sed viri nescia,
Carmelitis
esto propitia, / Stella maris.
Radix Jesse
germinans flosculum,
nos adesse
tecum in saeculum / patiaris.
Inter spinas
quae crescis lilium,
serva puras
mentes fragilium, / tutelaris.
Armatura
fortis pugnantium
furunt bella,
tende praesidium / scapularis.
Per incerta
prudens consilium,
per adversa
iuge solatium / largiaris.
Mater dulcis
Carmeli domina,
plebem tuam
reple laetitia / qua bearis.
Paradisi
clavis et ianua,
fac nos duci
quo, Mater, gloria /coronaris.
Amen.

FLOS CARMELI - Traduzione in italiano

Fior del Carmelo,
vite fiorente,
splendor del cielo,
tu solamente sei vergin Madre.
  Madre mite
  e intemerata,
  ai figli tuoi
  sii propizia,    stella del mare.
Ceppo di Jesse,
che il fior produce,
a noi concedi
di rimanere con te per sempre.
  Giglio cresciuto
  Tra le alte spine,
  pure conserva
  le menti fragili    e dona aiuto.
Forte armatura
dei combattenti,
la guerra infuria:
poni a difesa lo scapolare.
  Nell’incertezza
  dacci consiglio,
  nella sventura
  dal cielo impètra    consolazione.
Madre e Signora
del tuo Carmelo, 
di quella gioia
che ti rapisce sazia i cuori.
  O chiave e porta
  del Paradiso,
 fa' che giungiamo
  ove di gloria  sei coronata. 
Amen.






Preghiera :  "ALLEGREZZE" di Maria
E' una delle forme più antiche di preghiera alla Madonna del Carmine. Queste preghiere vogliono sottolineare le gioie (le "Allegrezze") che provò Maria qui in terra (l'aspetto positivo, in contrapposizione ai "sette dolori"): sono otto (più la conclusione) perchè vogliono ricordare le otto volte che il servo di Elia salì sul Carmelo per annunciare la nuvoletta (il servo tornò la prima volta ed Elia gli disse di tornarci ancora per sette volte: 1 + 7 = 8). La tradizione carmelitana ha sempre visto in quella nuvoletta benefica, che dette fine alla siccità, la figura della Vergine Maria, la sua Immacolata Concezione e il suo ruolo di Dispensatrice di tutte  grazie.
Pubblichiamo il testo originale in latino, di cui esistono numerose versioni in italiano, anche intercalate da canti, e la versione italiana che riteniamo più antica: si trova nel "Laudario dei battuti di Modena" del 1300, la cui chiesa era tenuta dai Carmelitani. 

Gaude Virgo Mater Christi,
Quae per aurem concepisti, 
Gabriele nuncio.
Gaude, quia Deo plena, 
Peperisti, sine paena, 
Cum pudoris Lilio.
Gaude, quia Magi dona 
Tuo nato ferunt bona, 
Quem tens in gremio.
Gaude, quia juxta legem, 
Obtulisti mundi Regem,
In Templi Sacrario.
Gaude, quia tui Nati, 
Quem dolebas mortem pati 
Fulget resurrectio.
Gaude Christo ascendente, 
Qui in Caelum te vidente 
Motu fertur proprio.
Gaude Virgo, quia misit
Paraclytum quem   promisit 
Sanctorum Collegio.
Gaude, quae post ipsum scandis, 
Et est honor Tibi grandis
In Caeli palatio.
Jesus fructus ventris tui, 
Per te nobis detur frui
In perenni gaudio. Amen.




Antica Preghiera alla Madonna del Carmelo

    Povero pellegrino su questa terra di esilio, per dura e continua lotta scoraggiato e stanco,  oppresso da affanni e croci,  col cuore straziato da tante amarezze, versando lacrime ai vostri piedi, esclamo e grido:  Oh Beata Vergine del Carmelo,  ricordati di me! 
   Per quel benedetto e santo Abito che Voi mi porgeste e che io bacio e stringo al mio petto, su di me volgete gli occhi vostri! Salvate l'anima mia e quella dei miei cari, ed ecco tutto! 
   Io sarò felice, o Madre mia, io sarò felice se questa mia preghiera sarà da Voi benignamente accolta, come fermamente lo spero, per questo santo Abito che porto e porterò sempre, e che bacerò morendo in terra, garanzia di felicità eterna in Cielo. Così sia.





Preghiera alla Madonna del Carmelo

   O Vergine benedetta, o piena di grazia, o Regina dei santi, quanto mi è dolce venerarti sotto questo titolo di Madonna del Monte Carmelo!
    Esso mi richiama ai tempi profetici di Elia, quando tu fosti sul Carmelo raffigurata in quella nuvoletta che poi, ampliandosi, si aprì in una pioggia benefica, simbolo delle grazie santificatrici che ci provengono da te.
   Tu da molti secoli sei onorata con questo misterioso titolo, ed ora mi rallegra il pensiero che noi ci uniamo a tutti i tuoi devoti, salutandoti “decoro del Carmelo”, “Gloria del Libano”, “giglio purissimo”, “rosa mistica” del fiorente giardino della chiesa.  Intanto, o Vergine delle vergini, ricordati di me e mostrati di essermi madre. 
   Diffondi in me sempre più viva la grazia di quella fede che ti fece beata, e infiammami di quell’amore con cui hai amato il Figlio tuo Gesù Cristo.
Sono pieno di miserie spirituali e temporali: molti dolori dell’anima e del corpo mi stringono da ogni parte, ed io mi rifugio come figlio all’ombra della tua protezione materna.
   Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, impetrami da Gesù benedetto i doni celesti dell’umiltà, della castità, della mansuetudine, che furono le più belle gemme dell’anima tua immacolata.
  Tu concedimi di esser forte nelle tentazioni e nelle amarezze  che spesso mi travagliano.
   Allorché poi si compirà, secondo la volontà di Dio, la giornata del mio terreno pellegrinaggio, fa’ che all’anima mia sia donata la gioia del paradiso, per tua intercessione e per i meriti di Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
 





Preghiera alla Madonna del Carmelo 
scritta da San Giovanni Paolo II

Santa Madre della Speranza, Vergine del Carmine,  distendi il tuo scapolare come mantello di protezione,  sulle città e sui paesi, sugli uomini e le donne,  sui giovani e i bambini, sugli anziani e gli ammalati, sugli orfani e gli afflitti, sui figli fedeli e le pecore smarrite. 
Stella del mare e Faro di luce, conforto sicuro per il popolo pellegrino,
guida i suoi passi nel suo peregrinare terreno, 
affinché percorra sempre sentieri di pace e di concordia, 
cammini di Vangelo, di progresso, di giustizia e di libertà. 
Riconcilia i fratelli in un abbraccio fraterno; 
Fa' che spariscano gli odi e i rancori,  che si superino le divisioni e le barriere,
che si appianino i conflitti e si rimarginino le ferite. 
Fa' che Cristo sia la nostra Pace, che il suo perdono rinnovi i cuori, 
che la sua Parola sia speranza e fermento nella società. 
Amen





Preghiera alla Madonna del Carmelo
Suore Carmelitane del Monte Carmelo (Haifa, Israele)

<< O Maria, dolcissima Madre e Regina del Carmelo, umilmente prostrati ai tuoi piedi , ti offriamo l'omaggio della nostra vita. 
Tu ci chiedi di vivere secondo il Vangelo del tuo Figlio.  
  Confessiamo la nostra debolezza e ti chiediamo con fiducia di renderci aperti alla sua Parola come lo fosti tu. 
  Sorella nostra nelle difficoltà della vita, Stella del mare che ci indichi il porto della salvezza, guidaci nel cammino verso Cristo, Lui che noi vogliamo seguire, perchè la nostra vita sia un inno di lode alla SS. Trinità.
  Beata , tu che hai creduto, Beata, tu che ci ami , Benedetta tu che vivi presso Dio! 
 Bellezza intatta, Fiore del Carmelo, mostraci gli orizzonti luminosi della santità e proteggi noi e quanti ci sono cari. 
Avvolgi l'umanità intera con la tenerezza del tuo cuore di Madre. Amen. >>




Preghiera alla Madonna del Carmelo

<<O pietosissima Vergine, con filiale abbandono noi ricorriamo alla tua protezione materna. 
  Ci accresce fiducia la singolare protezione legata allo Scapolare del Carmine.
   Pellegrinanti in questa valle di sofferenze, noi guardiamo a te “segno di salvezza”; combattuti da tanti nemici, noi confidiamo in te “scampo dai pericoli”; disgregati dalle ferite del peccato, noi ci rifugiamo sotto il tuo manto materno “pegno di protezione e di pace”.
  Sii tu la rugiada ristoratrice all’anima nostra, dandoci la gioia cristiana della vita.
   Quale nuvoletta feconda, tempra le aridità del nostro spirito; 
con il tuo impareggiabile esempio, donaci l’amore alla virtù perché, elevati dalla terra, ci avviciniamo a Dio.
   Riporta sulla retta strada i peccatori, poveri erranti senza luce e senza pace; e alle anime del purgatorio, che in vita indossarono devotamente il tuo Scapolare, affretta l’ora tanto sospirata della liberazione e della gloria, con te e con il Figlio tuo, Cristo Gesù, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.>>




Antica preghiera di offerta alla Madonna del Carmelo 

L'abitino che io porto 
è sicuro mio conforto, 
e lo stimo mio tesoro 
più d'argento, gemme e oro.  
Da Voi spero, Gran Signora, 
ciò che voi diceste allora 
a Simone Vostro amato, 
dando l'abito sacrato. 
Prometteste, certamente, 
a chi il porta piamente, 
esentar da cruda sorte 
ed in vita e dopo morte.  
Ed il sabato che viene, 
esentarlo dalle pene 
col sovrano Vostro zelo
e condurlo poi nel Cielo. 
Orsù dunque, Verginella, 
Madre, Sposa, tutta bella,
me infelice liberate
d'ogni male e consolate.  
Aiutatemi nei guai
mentre afflitto sono assai, 
specialmente, allora, quando
il mio fiato sta spirando. 
Allora sì datemi aiuto, (aita)
d'impetrar l'eterna vita,
e sfuggire in tutti i modi 
di lucifero le frodi. 
Fate allor che io gioiendo
e con gli Angeli godendo, 
canti dolce melodia: 
Viva, viva del Carmine Maria. 

Salve Regina






Preghiera alla Madonna del Carmelo

 
    <<O Maria, Madre e decoro del Carmelo, a te consacro oggi la mia vita, quale piccolo tributo di gratitudine per le grazie che attraverso la tua intercessione ho ricevuto da Dio. - Tu guardi con particolare benevolenza coloro che devotamente portano il tuo Scapolare: ti supplico perciò di sostenere la mia fragilità con le tue virtù, d'illuminare con la tua sapienza le tenebre della mia mente, e di ridestare in me la fede, la speranza e la carità, perché possa ogni giorno crescere nell'amore di Dio e nella devozione verso di te. - Lo Scapolare richiami su di me lo sguardo tuo materno e la tua protezione nella lotta quotidiana, sì che possa restare fedele al Figlio tuo Gesù e a te, evitando il peccato e imitando le tue virtù. - Desidero offrire a Dio, per le tue mani, tutto il bene che mi riuscirà di compiere con la tua grazia; la tua bontà mi ottenga il perdono dei peccati e una più sicura fedeltà al Signore. -  O Madre amabilissima, il tuo amore mi ottenga che un giorno sia concesso a me di mutare il tuo Scapolare con l'eterna veste nuziale e di abitare con te e con i Santi del Carmelo nel regno beato del Figlio tuo che vive e regna per tutti i secoli dei secoli. Amen.>>
******** 
SI FESTEGGIA PERCHE'...

Il primo profeta d'Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costituirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell'Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall'inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Il 16 luglio ricorre una festa mariana molto importante nella Tradizione della Chiesa: la Madonna del Carmelo, una delle devozioni più antiche e più amate dalla cristianità, legata alla storia e ai valori spirituali dell’Ordine dei frati della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo (Carmelitani). La festa liturgica fu istituita per commemorare l’apparizione del 16 luglio 1251 a san Simone Stock, all’epoca priore generale dell’ordine carmelitano, durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare (dal latino scapula, spalla) in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi connessi al suo culto. Nel Primo Libro dei Re dell’Antico Testamento si racconta che il profeta Elia, che raccolse una comunità di uomini proprio sul monte Carmelo (in aramaico «giardino»), operò in difesa della purezza della fede in Dio, vincendo una sfida contro i sacerdoti del dio Baal. Qui, in seguito, si stabilirono delle comunità monastiche cristiane. I crociati, nell’XI secolo, trovarono in questo luogo dei religiosi, probabilmente di rito maronita, che si definivano eredi dei discepoli del profeta Elia e seguivano la regola di san Basilio. Nel 1154 circa si ritirò sul monte il nobile francese Bertoldo, giunto in Palestina con il cugino Aimerio di Limoges, patriarca di Antiochia, e venne deciso di riunire gli eremiti a vita cenobitica. I religiosi edificarono una chiesetta in mezzo alle loro celle, dedicandola alla Vergine e presero il nome di Fratelli di Santa Maria del Monte Carmelo. Il Carmelo acquisì, in tal modo, i suoi due elementi caratterizzanti: il riferimento ad Elia ed il legame a Maria Santissima. Il Monte Carmelo, dove la Tradizione afferma che qui la sacra Famiglia sostò tornando dall’Egitto, è una catena montuosa, che si trova nell’Alta Galilea, una regione dello Stato di Israele e che si sviluppa in direzione nordovest-sudest da Haifa a Jenin. Fra il 1207 e il 1209, il patriarca latino di Gerusalemme (che allora aveva sede a San Giovanni d’Acri), Alberto di Vercelli, redasse per gli eremiti del Monte Carmelo i primi statuti (la cosiddetta regola primitiva o formula vitae). I Carmelitani non hanno mai riconosciuto a nessuno il titolo di fondatore, rimanendo fedeli al modello che vedeva nel profeta Elia uno dei padri della vita monastica. La regola, che prescriveva veglie notturne, digiuno, astinenza rigorosi, la pratica della povertà e del silenzio, venne approvata il 30 gennaio 1226 da papa Onorio III con la bolla Ut vivendi normam. A causa delle incursioni dei saraceni, intorno al 1235, i frati dovettero abbandonare l’Oriente per stabilirsi in Europa e il loro primo convento trovò dimora a Messina, in località Ritiro. Le notizie sulla vita di san Simone Stock (Aylesford, 1165 circa – Bordeaux, 16 maggio 1265) sono scarse. Dopo un pellegrinaggio in Terra Santa, maturò la decisione di entrare fra i Carmelitani e, completati gli studi a Roma, venne ordinato sacerdote. Intorno al 1247, quando aveva già 82 anni, venne scelto come sesto priore generale dell’Ordine. Si adoperò per riformare la regola dei Carmelitani, facendone un ordine mendicante: papa Innocenzo IV, nel 1251, approvò la nuova regola e garantì all’Ordine anche la particolare protezione da parte della Santa Sede. Proprio a san Simone Stock, che propagò la devozione della Madonna del Carmelo e compose per Lei un bellissimo inno, il Flos Carmelila Madonna assicurò che a quanti si fossero spenti indossando lo scapolare sarebbero stati liberati dalle pene del Purgatorio, affermando: «Questo è il privilegio per te e per i tuoi: chiunque morirà rivestendolo, sarà salvo». La consacrazione alla Madonna, mediante lo scapolare, si traduce anzitutto nello sforzo di imitarla, almeno negli intenti, a fare ogni cosa come Lei l’avrebbe compiuta. Autore: Cristina Siccardi

LO SCAPOLARE ( o abitino )
 
La devozione allo Scapolare è devozione alla Madonna secondo lo spirito e la tradizione ascetica del Carmelo. Una devozione antica, che conserva tutta la sua validità, se compresa e vissuta nei suoi valori autentici.
 
Da oltre sette secoli i fedeli portano lo Scapolare del Carmine (detto anche abitino) per assicurarsi la protezione di Maria in tutte le necessità della vita e, in particolare, per ottenere, mediante la sua intercessione, la salvezza eterna e una sollecita liberazione dal Purgatorio.

La promessa di queste due grazie dette pure "Privilegi dello Scapolare" sarebbe stata fatta dalla Madonna a S. Simone Stock e a Papa Giovanni XXII.
 
 
LA GRANDE PROMESSA PROMESSA
della MADONNA a San SIMONE STOCK

 
La Regina del Cielo, apparendo tutta raggiante di luce, il 16 luglio 1251, al vecchio generale dell'Ordine Carmelitano, San Simone Stock (il quale L'aveva pregata di dare un privilegio ai Carmelitani), porgendogli uno scapolare -detto comunemente «Abitino»- così gli parlò: «Prendi figlio dilettissimo, prendi questo scapolare del tuo Ordine, segno distintivo della mia Confraternita, privilegio a te e a tutti i Carmelitani. Chi morrà rivestito di questo abito non soffrirà il fuoco eterno; questo è un segno di salute, di salvezza nei pericoli, di alleanza di pace e di patto sempiterno». 
Detto questo, la Vergine scomparve in un profumo di Cielo, lasciando nelle mani di Simone il pegno della Sua Prima «Grande Promessa».
Non bisogna credere minimamente, però, che la Madonna, con la sua Grande Promessa, voglia ingenerare nell'uomo l'intenzione di assicurarsi il Paradiso, continuando più tranquillamente a peccare, o forse la speranza di salvarsi anche privo di meriti, ma piuttosto che in forza della Sua Promessa, Ella si adopera in maniera efficace per la conversione del peccatore, che porta con fede e devozione l'Abitino fino in punto di morte. 

Condizioni
 
***Il primo scapolare deve essere benedetto ed imposto da un Sacerdote con una sacra formula di consacrazione alla Madonna


( è ottimo andare a richiederne l'imposizione presso un convento di Carmelitani il cui elenco si trova al seguente LINK : carmelitani )

 
L'Abitino, deve essere tenuto, giorno e notte, indosso e precisamente al collo, in modo che una parte scenda sul petto e l'altra sulle spalle. Chi lo porta in tasca, nella borsetta o appuntato sul petto non partecipa alla Grande Promessa
 
È necessario morire rivestivo del sacro abitino. Chi l'ha portato per tutta la vita e sul punto di morire se lo toglie, non partecipa alla Grande Promessa della Madonna
 
Quando lo si dovesse sostituire, non è necessaria una nuova benedizione.

Lo scapolare in stoffa può essere anche sostituito dalla Medaglia (Madonna da una parte, S. Cuore dall'altra).

 
ALCUNE PRECISAZIONI

L'Abitino (che non è altro che una forma ridotta dell'abito dei religiosi carmelitani),deve essere necessariamente di panno di lana e non di altra stoffa, di forma quadrata o rettangolare, di colore marrone o nero. L'immagine su di esso, della Beata Vergine, non è necessaria ma è di pura devozione. Scolorandosi l'immagine o staccandosi l'Abitino vale lo stesso. 
L'Abitino consumato si conserva, o si distrugge bruciandolo, e il nuovo non ha bisogno di benedizione. 
Chi, per qualche motivo, non può portare l'Abitino di lana, può sostituirlo (dopo averlo indossato di lana, in seguito all'imposizione fatta dal sacerdote) con una medaglietta che abbia da una parte l'effige di Gesù e del Suo Sacro Cuore e dall'altra quella della Beata Vergine del Carmelo.  
L'Abitino si può lavare, ma prima di toglierlo dal collo è bene sostituirlo con un altro o con una medaglietta, in modo che non si resti mai privi di esso. 

Impegni
 
Impegni particolari non sono prescritti.
Tutti gli esercizi di pietà approvati dalla Chiesa servono ad esprimere ed alimentare la devozione alla Madre di Dio. Tuttavia è raccomandata la recita quotidiana del S. Rosario.

 
Indulgenza parziale
 
Il pio uso dello Scapolare o Medaglia (per esempio un pensiero, un richiamo, uno sguardo, un bacio...) oltre che favorirci l'unione con Maria SS. e con Dio, ci procura una indulgenza parziale, il cui valore aumenta in proporzione alle disposizioni di pietà e di fervore di ciascuno.

 
Indulgenza plenaria
 
Si può acquistare nel giorno in cui si riceve per la prima volta lo Scapolare, nella festa della Madonna del Carmine (16 luglio), di S. Simone Stock ( 16 maggio ), di Sant'Elia profeta ( 20 luglio), di Santa Teresa del Gesù Bambino ( 1 ottobre ), di Santa Teresa d'Avila ( 15 ottobre ), di tutti i Santi Carmelitani ( 14 novembre ), di San Giovanni della Croce ( 14 dicembre ).
 
Per tali indulgenze sono richieste le seguenti condizioni:

1) Confessione, Comunione Eucaristica, preghiera per il Papa;
2) promessa di voler osservare gli impegni della Associazione dello Scapolare.


 
PROMESSA della MADONNA a Papa GIOVANNI XXII

PRIVILEGIO SABATINO


Il Privilegio Sabatino, è una seconda Promessa (riguardante lo scapolare del Carmine) che la Madonna fece in una Sua apparizione, ai primi del 1300, al Pontefice Giovanni XXII, al quale, la Vergine comandò di confermare in terra, il Privilegio ottenuto da Lei in Cielo, dal Suo diletto Figlio. 
Questo grande Privilegio, offre la possibilità di entrare in Paradiso, il primo sabato dopo la morte. Ciò vuol dire che, coloro che otterranno questo privilegio, staranno in Purgatorio, massimo una settimana, e se avranno la fortuna di morire di sabato, la Madonna li porterà subito in Paradiso. 
Non bisogna confondere la Grande Promessa della Madonna con il Privilegio Sabatino. Nella Grande Promessa, fatta a S. Simone Stock, non sono richieste né preghiere né astinenze, ma basta portare con fede e devozione giorno e notte indosso, fino al punto di morte, la divisa carmelitana, che è l'Abitino, per essere aiutati e guidati in vita dalla Madonna e per fare una buona morte, o meglio per non patire il fuoco dell'Inferno.  
Per quanto riguarda il Privilegio Sabatino, che riduce ad una settimana, massimo, la sosta nel Purgatorio, la Madonna chiede che oltre a portare l'Abitino si facciano anche preghiere e alcuni sacrifici in Suo onore.  

Condizioni per ottenere il privilegio sabatino :
 
1) Portare, giorno e notte indosso, l’«Abitino», come per la Prima Grande Promessa.  

2) Essere iscritti nei registri di una Confraternita Carmelitana ed essere, quindi, confratelli Carmelitani.  
3) Osservare la castità secondo il proprio stato. 
4) Recitare ogni giorno le ore canoniche (cioè l'Ufficio Divino o il Piccolo Ufficio della Madonna). Chi non sa recitare queste preghiere, deve osservare i digiuni della S. Chiesa (salvo se non è dispensato per legittima causa) e astenersi dalle carni, nel mercoledì e nel sabato per la Madonna e nel venerdì per Gesù, eccettuato il giorno del S. Natale. 

ALCUNE PRECISAZIONI
Chi non osserva la recita delle suddette preghiere o l'astinenza dalle carni non commette alcun peccato; dopo la morte, potrà entrare anche subito in Paradiso per altri meriti, ma non godrà del Privilegio Sabatino.  La commutazione dell'astinenza dalle carni in altra penitenza si può chiedere a qualunque sacerdote.



AVE MARIA PURISSIMA!