"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
domenica 6 gennaio 2019
Cercate allora di rifugiarvi in questo Dolce Cuore che non cessa di perdonare e di amare colui che offende come colui che è offeso.
La Mia Parola è liberazione
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6 gennaio 2007
JNSR: Il Signore è venuto a liberare il Suo Popolo. Egli si fa annunciare dalla Sua Croce piantata in Oriente. La Sua Parola è liberazione. YHShWH, Yeshoua è il Suo Nome.
GESÙ: Io invito tutti coloro che vogliono seguirMi, ad uscire dalla loro prigione fatta di false promesse e di illusioni. Io vi dò il pane per non sbandare e l'acqua, perché nulla vi manchi per uscire dalle prigioni, dalle fosse e dalle buche dove vi rifugiate, temendo il peggio.
È questo il momento in cui scatta la vostra Libertà, perché liberi, Dio Eterno vi ha fatti. Voi stessi spezzerete le vostre catene allontanandovi da questo odio mortale.
Se il vostro cuore è contrito e la vostra anima ferita, cercate allora di rifugiarvi in questo Dolce Cuore che non cessa di perdonare e di amare colui che offende come colui che è offeso.
GESÙ Cristo
Salmo 117:
Celebrate il Signore, perché è buono;
perché eterna è la sua misericordia.
Dica Israele che egli è buono:
eterna è la sua misericordia.
Apritemi le porte della giustizia:
voglio entrarvi e rendere grazie al Signore.
È questa la porta del Signore,
per essa entrano i giusti.
AMDG et DVM
DIO E' LUCE. DIO E' AMORE.
CAPPELLA PAPALE NELLA SOLENNITÀ DELLA EPIFANIA DEL SIGNORE
OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
Basilica Vaticana
Venerdì, 6 gennaio 2006
Venerdì, 6 gennaio 2006
Cari fratelli e sorelle!
La luce che a Natale è brillata nella notte illuminando la grotta di Betlemme, dove restano in silenziosa adorazione Maria, Giuseppe ed i pastori, oggi risplende e si manifesta a tutti. L'Epifania è mistero di luce, simbolicamente indicata dalla stella che guidò il viaggio dei Magi. La vera sorgente luminosa, il "sole che sorge dall'alto" (Lc 1, 78), è però Cristo. Nel mistero del Natale, la luce di Cristo si irradia sulla terra, diffondendosi come a cerchi concentrici.
Anzitutto sulla santa Famiglia di Nazaret: la Vergine Maria e Giuseppe sono illuminati dalla divina presenza del Bambino Gesù. La luce del Redentore si manifesta poi ai pastori di Betlemme, i quali, avvertiti dall'angelo, accorrono subito alla grotta e vi trovano il "segno" loro preannunciato: un bambino avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia (cfr Lc 2, 12). I pastori, insieme con Maria e Giuseppe, rappresentano quel "resto d'Israele", i poveri, gli anawim, ai quali è annunciata la Buona Novella.
Il fulgore di Cristo raggiunge infine i Magi, che costituiscono le primizie dei popoli pagani. Restano in ombra i palazzi del potere di Gerusalemme, dove la notizia della nascita del Messia viene recata paradossalmente proprio dai Magi, e suscita non gioia, ma timore e reazioni ostili. Misterioso disegno divino: "la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie" (Gv 3, 19).
Ma che cos'è questa luce? È solo una suggestiva metafora, oppure all'immagine corrisponde una realtà? L'apostolo Giovanni scrive nella sua Prima Lettera: "Dio è luce e in lui non ci sono tenebre" (1 Gv 1, 5); e più avanti aggiunge: "Dio è amore". Queste due affermazioni, unite insieme, ci aiutano a meglio comprendere: la luce, spuntata a Natale, che oggi si manifesta alle genti, è l'amore di Dio, rivelato nella Persona del Verbo incarnato. Attratti da questa luce, giungono i Magi dall'Oriente.
Nel mistero dell'Epifania, dunque, accanto ad un movimento di irradiazione verso l'esterno, si manifesta un movimento di attrazione verso il centro, che porta a compimento il movimento già inscritto nell'Antica Alleanza. La sorgente di tale dinamismo è Dio, Uno nella sostanza e Trino nelle Persone, che tutto e tutti attira a sé. La Persona incarnata del Verbo si presenta così come principio di riconciliazione e di ricapitolazione universale (cfr Ef 1, 9-10). Egli è la meta finale della storia, il punto di arrivo di un "esodo", di un provvidenziale cammino di redenzione, che culmina nella sua morte e risurrezione. Per questo, nella solennità dell'Epifania, la liturgia prevede il cosiddetto "Annuncio della Pasqua": l'anno liturgico, infatti, riassume l'intera parabola della storia della salvezza, al cui centro sta "il Triduo del Signore crocifisso, sepolto e risorto".
Nella liturgia del Tempo di Natale ricorre spesso, come ritornello, questo versetto del Salmo 97: "Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia" (v. 2). Sono parole che la Chiesa utilizza per sottolineare la dimensione "epifanica" dell'Incarnazione: il farsi uomo del Figlio di Dio, il suo entrare nella storia è il momento culminante dell'autorivelazione di Dio a Israele e a tutte le genti. Nel Bambino di Betlemme Dio si è rivelato nell'umiltà della "forma umana", nella "condizione di servo", anzi di crocifisso (cfr Fil 2, 6-8).
È il paradosso cristiano. Proprio questo nascondimento costituisce la più eloquente "manifestazione" di Dio: l'umiltà, la povertà, la stessa ignominia della Passione ci fanno conoscere come Dio è veramente. Il volto del Figlio rivela fedelmente quello del Padre. Ecco perché il mistero del Natale è, per così dire, tutto una "epifania". La manifestazione ai Magi non aggiunge qualcosa di estraneo al disegno di Dio, ma ne svela una dimensione perenne e costitutiva, che cioè "i Gentili sono chiamati, in Cristo Gesù, a partecipare alla stessa eredità, a formare lo stesso corpo, e ad essere partecipi della promessa per mezzo del vangelo" (Ef 3, 6).
Ad uno sguardo superficiale la fedeltà di Dio a Israele e la sua manifestazione alle genti potrebbero apparire aspetti fra loro divergenti; in realtà, sono le due facce della stessa medaglia. Infatti, secondo le Scritture, è proprio rimanendo fedele al patto di amore con il popolo d'Israele che Dio rivela la sua gloria anche agli altri popoli. "Grazia e fedeltà" (Sal 88, 2), "misericordia e verità" (Sal 84, 11) sono il contenuto della gloria di Dio, sono il suo "nome", destinato ad essere conosciuto e santificato dagli uomini di ogni lingua e nazione. Ma questo "contenuto" è inseparabile dal "metodo" che Dio ha scelto per rivelarsi, quello cioè della fedeltà assoluta all'alleanza, che raggiunge il suo culmine in Cristo. Il Signore Gesù è, nello stesso tempo e inseparabilmente, "luce per illuminare le genti e gloria del suo popolo Israele" (Lc 2, 32), come, ispirato da Dio, esclamerà l'anziano Simeone prendendo il Bambino tra le braccia, quando i genitori lo presenteranno al tempio. La luce che illumina le genti - la luce dell'Epifania - promana dalla gloria d'Israele - la gloria del Messia nato, secondo le Scritture, a Betlemme, "città di Davide" (Lc 2, 4). I Magi adorarono un semplice Bambino in braccio alla Madre Maria, perché in Lui riconobbero la sorgente della duplice luce che li aveva guidati: la luce della stella e la luce delle Scritture. Riconobbero in Lui il Re dei Giudei, gloria d'Israele, ma anche il Re di tutte le genti.
Nel contesto liturgico dell'Epifania si manifesta anche il mistero della Chiesa e la sua dimensione missionaria. Essa è chiamata a far risplendere nel mondo la luce di Cristo, riflettendola in se stessa come la luna riflette la luce del sole. Nella Chiesa hanno trovato compimento le antiche profezie riferite alla città santa Gerusalemme, come quella stupenda di Isaia che abbiamo ascoltato poc'anzi: "Alzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce... Cammineranno i popoli alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere" (Is 60, 1-3). Questo dovranno realizzare i discepoli di Cristo: ammaestrati da Lui a vivere nello stile delle Beatitudini, dovranno attrarre, mediante la testimonianza dell'amore, tutti gli uomini a Dio: "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5, 16). Ascoltando queste parole di Gesù, noi, membri della Chiesa, non possiamo non avvertire tutta l'insufficienza della nostra condizione umana, segnata dal peccato. La Chiesa è santa, ma formata da uomini e donne con i loro limiti e i loro errori. È Cristo, Lui solo, che donandoci lo Spirito Santo può trasformare la nostra miseria e rinnovarci costantemente. È Lui la luce delle genti, lumen gentium, che ha scelto di illuminare il mondo mediante la sua Chiesa (cfr Conc. Vat. II, Cost. Lumen gentium, 1).
"Come potrà avvenire questo?", ci chiediamo anche noi con le parole che la Vergine rivolse all'arcangelo Gabriele. E proprio lei, la Madre di Cristo e della Chiesa, ci offre la risposta: con il suo esempio di totale disponibilità alla volontà di Dio - "fiat mihi secundum verbum tuum" (Lc 1, 38) - Ella ci insegna ad essere "epifania" del Signore, nell'apertura del cuore alla forza della grazia e nell'adesione fedele alla parola del suo Figlio, luce del mondo e traguardo finale della storia.
Così sia!
© Copyright 2006 - Libreria Editrice Vaticana
venerdì 4 gennaio 2019
L’umanità presto riceverà una correzione!
Messaggio di Dio Padre per tutta l’umanità, ricevuto nella città di Panama, da Discipulo, il 7 ottobre 2018
Amati figli, prestate attenzione ai Miei urgenti appelli, capite che vivere nella Mia Volontà implica un totale abbandono alla Mia amorevole Provvidenza.
Chi confida in Me, non avrà né timore, né paura, né angoscia.
Ascoltate con attenzione, poiché presto la Mia Giustizia vi abbraccerà e una Grande Gioia vi invaderà! Presto il Mio Spirito sarà sparso su tutta la circonferenza della terra, sui Miei figli e sulle Mie figlie spargerò i più meravigliosi tesori della conoscenza e della sapienza.
Vi invaderà una Grande Gioia… il Mio Spirito verrà effuso!!!
Tutti, assolutamente tutti, sapranno che Io Sono! E che al di fuori di Me non c’è altro Dio; tutti quelli che si definiscono dei in questo mondo saranno umiliati, perché hanno alzato il loro braccio arrogante contro di Me, hanno disprezzato le Mie Leggi e non hanno fatto caso ai Miei Avvertimenti.
Reclamerò la Mia Gloria, quella Gloria che Mi hanno rubato, la gloria che Io non ho ricevuto da parte delle Mie Creature!
E che cos’è l’uomo?
Oh … solo un sospiro che è sgorgato dal Mio Cuore!
Un giorno tonerà a Me… abbandonando le sue miserie nel seno della terra da dove è stato creato.
L’orgoglio e la superbia delle sue opere, dei suoi piani e dei suoi progetti crolleranno. Saranno abbattute le alte torri ed i grattacieli, quando la terra obbedirà al Mio Ordine e sarà scossa e gli elementi si dissolveranno.
Allora se Mi ascolterete e se piangerete, vestendovi di sacco e coprendovi il capo di cenere e contriti di cuore Mi invocherete, Io vi risponderò e stabilirò le Mie Legge ed i Miei decreti in forma definitiva nei Cieli Nuovi e nella Terra Nuova che Io creerò!
Quindi parlerò chiaramente con i Miei figli e farò scendere su di loro la conoscenza e la sapienza.
Così sarà… se Mi sarete fedeli e se ascolterete la Mia Voce e se non vi darete alla compiacenza dei vostri vizi e peccati, che tanto Mi offendono.
Dopo… nessuno ruberà, né mentirà, ameranno solo Me ed Io li proteggerò sotto la Mia Potente Mano dalla confusione che è prossima e nella quale si vedranno immersi popoli e nazioni.
L’umanità presto riceverà una correzione! Questa correzione vi farà comprendere che tutto quello che sta succedendo è prodotto dai vostri peccati e dalle vostre ribellioni.
Io ho stabilito l’ordine degli eventi e non lo cambierò per riguardo alla Mia Sacra Eredità, quella di Giuda, di Giuseppe, di Beniamino e di Ruben, della Sacra Casa di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, per riguardo a Davide e per le preghiere e per le suppliche dei Miei servi i profeti.
Conserverò il Mio Patto e la Mia Alleanza che si riassumono nella Promessa di Cieli Nuovi e Terra Nuova.
Ah… amati figli… Il Mio Cuore di Padre si affida a voi.
Avete ottenuto la Grazia e la Benedizione mediane il Sacrificio del Mio Amato Figlio che ha dato la Sua Vita sulla Croce per voi, la Vita Sacra del Mio Figlio amato, il cui Sangue calpestate di continuo.
Questo stesso Sangue ora grida a Me, chiedendomi Giustizia.
Per amore al Mio Nome, la Mia Giustizia verrà su ogni carne e tutto quello che abbia vita e conoscenza della Sua vita, Mi renderà Gloria e produrrà frutti di vera fede, di speranza e di carità…
E nessuno potrà negare che Io Sono un Dio d’amore e che non gradisco né la morte né il dolore.
… Ecco, figli Miei, che sta arrivando la relegazione temporanea del Mio Silenzio…
Oh amata umanità… Cosa vi costa volgere il vostro cuore a Me?...
Venite, sì venite a Me!... Io aspetto con ansia l’anelato ritorno…
Io Sono il vostro Dio e disidero soltanto effondere su di voi il Mio Amore e la Mia tenerezza di Padre.
Ricevete la Mia Amorevole Benedizione. Ricreerò l’Universo, infondendovi il Mio Spirito… e farò tornare gli esiliati ed avrò compassione della Mia Eredità.
Tutti i sopravvissuti che Ho scelto in molti paesi, vedranno la Mia Gloria quando si compirà la Mia Promessa e rinnoverò il Patto con il Mio Popolo.
Nessuno allora camminerà più nelle tenebre ed Io Mi mostrerò così come Sono alla Mia creatura.
Stabilirò di nuovo saldamente le basi della terra, rafforzando il suo asse e tutti sapranno che non c’è niente di più forte del Mio Amore e della Mia Parola.
Io, Yahvè Ho parlato, Io l’Ho firmato, Io l’Ho detto!
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