domenica 12 agosto 2018

LE FAMOSISSIME OPERE DI MISERICORDIA! Cibo poto tego colligo visito redimo condo...


Le 7 OPERE CORPORALI

- dare da mangiare agli affamati 
- dare da bere agli assetati
- vestire gli ignudi
- alloggiare i pellegrini
- visitare gli infermi
- visitare i carcerati
- seppellire i morti

Le 7 OPERE SPIRITUALI

- consolare i dubbiosi
- insegnare agli ignoranti
- ammonire i peccatori
- consolare gli afflitti
- perdonare le offese
- sopportare le persone moleste
- pregare per i vivi e i morti
Le 7+7 OPERE di MISERICORDIA spiegate ai bambini 




*******
...fino a che punto Dio è misericordioso verso i peccatori
leggetelo qui sotto

La risorsa richiesta è accessibile qui

sabato 11 agosto 2018

Audacia Audacia Audacia


L'AUDACIA 
NON È DISOBBEDIENZA A DIO
*******

11 agosto 2009

JNSR:  Diletto Mio Signore, sono all’ascolto della Tua Parola Santa. Parlami, Signore! Ti ringrazio.

GESÙ:   Se ti parlano, se ti fanno domande, rispondi e riferisci loro quanto Io ti dico. Informali.

Oggi, la Mia Parola abbonda e deve dare frutti. Viene dall'Albero della Verità ed è nutrimento perché è il frutto del Cielo che scende sulla Terra affamata della Mia Parola.

Il Mondo diventa un baratro dove tutto sprofonda, il buono come il cattivo. Nessuno sa apprezzare i frutti di DIO.

Appena ricevete la Mia Parola, non l'avete ancora assimilata che già tornate a chiederne ancora un'altra! Benché ogni Mia Parola contenga tutto il necessario per voi, passa su di voi come l'uccello migratore : innalzandosi verso altri cieli, è già dimenticato!

Se voi teneste conto di ogni Parola, sareste già sazi con la precedente. È come la madre di famiglia che sparecchia la tavola con i piatti ancora pieni. Così voi sprecate il dono di DIO. E se non ci fate caso, se non gli prestate un minimo di attenzione, come potrà DIO continuare a confidare la Sua Parola al Vento dello Spirito, se essa ritorna a Me, vuota del vostro Amore? Perché siete così increduli, uomini di poca fede?

La bocca che vi informa è ancora piena del miele della Mia Parola, e questo cuore (il suo cuore) racchiude il Mio Tesoro. Solo DIO possiede la chiave per deporvi la ricchezza della Sua Parola, e chiudere poi la porta a coloro che non ne gioiscono.

I vostri cuori, come un otre bucato, non possono trattenere la Mia Santa Parola. E DIO è stanco della vostra indifferenza.

Si fa già troppo tardi per agire con voi che rifiutate di ascoltarMi, disperdendo così tutto l’interesse che Io provoco in quelli che possono ascoltare; non solo i popoli, ma anche quelli che li governano e che possono trovare la PACE là dove può cominciare, cioè nei vostri cuori.

Io parlo alla Mia Chiesa alla quale ho dato Tutto il Potere per difendere la «Mia Parola». Solo la Chiesa può agire, aprendo i cuori più induriti. Ha la Mia Autorità; ma è fredda e impaurita, dura come il marmo nel prendere decisioni che le vengono richieste dal Cielo. In fondo al suo cuore, la Chiesa sa benissimo che Io le parlo, tramite coloro che hanno il merito di trasmetterle i Miei desideri più ardenti, come pure le Mie sacre direttive.

Tutto questo nuovo Popolo di giovani Preti che avanzano, hanno ricevuto la Mia educazione, integra, come il Padre l'ha trasmessa a Me, perché Io sono il Sacerdote per eccellenza, ed essi lo sanno. E la Parola che Io trasmetto loro per bocca dei Miei VERI Messaggeri, «essi la riconoscono» perché tutto ciò che esce dalla Mia bocca. è benedetto tre volte: dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito, che trasmette ogni notizia dal Cielo, attraverso il velo della discrezione divina, con la quale lo circondo i Miei VERI Messaggeri.

Io chiedo a voi di venire a Me. Quando l’ultimo sigillo sarà tolto da quel “plico divino” che è stato chiuso, fino al giorno in cui gli Angeli ve lo annunceranno, bisognerà leggerlo, e metterlo subito in pratica, affinché venga realizzato ciò che il Padre aspetta da tutta l'Eternità da parte della Sua Santa Chiesa.

Quel "PLICO" arriverà fino a voi, figli benedetti del Padre, Sacerdoti della Nuova Generazione, che sarà bella come il suo Maestro, giovane ed eterna, per istruire i figli che, come la rugiada del mattino, sono avidi di vivere nel Giardino meraviglioso del Padrone del Nuovo Paradiso, dove tutto è come un'eterna giovinezza, dove non esiste altro che AMORE e Gioia, perché Colui che ve l'offre non conosce il Male. Tutto il Male sarà già scomparso, e non verrà mai più a turbare la PACE di DIO.

Figli del Mio Divino Sacerdozio! Ascoltate la Parola Viva del vostro Maestro e Signore!

La Paura non serve a niente. L’AUDACIA del Sacerdote non è nella disobbedienza a DIO, e nemmeno viene dall'uomo che, in minima parte, è ancora in voi.

L’Audacia consiste nell’affrontare tutte le frontiere che  gli uomini hanno innalzato tra loro, loro che sono i figli dello stesso Padre e non dei nemici.!

L'Audacia è agire ascoltando la Parola del Cristo Vincitore, che vi dice:  IO HO VINTO IL MONDO. Io vengo a donarvi la MIA PACE.

L'Audacia non sta nel buttarsi in un combattimento dove dominano il fuoco e la polvere dei cannoni.

L’Audacia non si chiama disobbedienza, quando si affrontano tutte le proibizioni con cui s'impedisce di fare condivisione; perché la legge è ancora quella del più forte, che getta in mare l'esiliato affinché ritorni al suo paese d'origine, dove non c'è né pane né acqua, e dove il sangue macchia perfino il giaciglio del povero, là dove giace ancora il figlio assassinato dai nemici della PACE.

L'Audacia sta nel difendere l'AMORE del Cristo, che vi chiede una sola cosa:

« ApriteMi la porta di TUTTI  i cuori!
FateMi amare dai vostri fratelli. »

L'Audacia è quella che ha guidato San Pietro: «Meglio obbedire a DIO che agli uomini.»  Perché solo DIO può ancora raddrizzare la nave che comincia a imbarcare acqua, ed è prossima ad affondare...
DisobbedendoMi,
voi siete nemici di voi stessi!

E in questi Tempi dell'ultima scelta, la Gioia di GESÙ Risuscitato, si può vedere, tra una violenza e una miseria sconfortante, in quelle foreste ancora in piedi, intatte, così verdi da fare impallidire il Nemico di DIO, o nei bambini che continuano a giocare, o in quelle mamme che proteggono la loro gravidanza, e in quei poveri papà che difendono il loro lavoro. Perché la famiglia che continua a vivere è la Speranza stessa che la Nuova Terra è vicinissima a noi per accogliere tutti i figli di DIO.
Io SONO la Speranza.

GESÙ  Cristo. Amen

Se volete conservare la fiducia del vostro bambino

Risultati immagini per CLIMA DI fiducia in famiglia

CLIMA DI CONFIDENZA

Vita cattolica: Matrimonio, laicato...
Il clima che i genitori sanno creare in casa modifica l’anima del bambino più profondamente delle osservazioni personali e dirette.

* Il clima che i genitori sanno creare in casa modifica l’anima del bambino più profondamente delle osservazioni personali e dirette. 

* L’atmosfera che voi respirate, che inavvertitamente vi penetra, non è questo soprattutto che ossigena il vostro sangue e condiziona il vostro funzionamento fisico? 

* Un clima di fiducia facilita la serenità, il progresso, lo sforzo. Il fanciullo si sente allora moralmente obbligato a fare meglio che può. 

* La diffidenza restringe, crea inibizioni, rende inetti e, peggio ancora, suscita a volte il desiderio di agire male. 

* La famiglia non deve diventare, per principio, il luogo dei rimproveri. 

* La gioia di vivere, frutto della certezza di essere compreso e amato, ha un posto importante nella vita del bambino. Una madre nervosa, seccante, piagnucolona; un padre burbero, che rientra la sera stanco, non trova nessun piatto di suo gusto, sgrida continuamente, distribuendo senza sufficienti ragioni scapaccioni e punizioni è un ottimo modo per far ripiegare il fanciullo su sé stesso nell’attesa dell’”evasione”. Bisogna che la sera il ritorno di papa sia una festa e non un avvenimento spiacevole, atteso o accettato con filosofia.

* Si può vivere spalla a spalla, amandosi molto, ma restando ugualmente estranei. 

* Un clima di fiducia, dove il bambino possa esprimersi liberamente, è molto importante in quanto sono i primi conflitti affettivi che determinano i primi urti di carattere nell’adulto. 

* Per far comprendere l’importanza di questi fenomeni di sensibilità, che ci sfuggono perché il più delle volte sono inconsci, basta richiamare l’immagine classica della forza causata dalla pressione. Il nostro sistema nervoso è come una macchina che emette continuamente forza nervosa, che spesso non si può esteriorizzare liberamente. Interdizioni, inibizioni, impotenza ad esprimersi, sin dall’infanzia accumulano nell’individuo una certa pressione, perché l’energia nervosa non esteriorizzata non è affatto soppressa. Proprio come l’eccesso di pressione causa la rottura della caldaia, così l’energia nervosa, non scaricata per le vie normali, cerca altre uscite, impreviste e a volte nocive, ma che fanno abbassare la tensione, divenuta insopportabile per l’organismo. Questa è l’origine di numerosi turbamenti della sensibilità e del carattere. Ora, questi fenomeni sono particolarmente importanti nei fanciulli, molto più di quanto non lo saranno più tardi nell’adulto. Contrariamente a quanto si crede, l’età delle grandi passioni e delle forti tensioni affettive non è l’età adulta. Senza dubbio l’adulto dispone d’una potenza nervosa superiore. Ma ha un ” io “, una personalità cosciente e sufficientemente forte e una intelligenza formata che gli permettono di ragionare e di attutire le scosse. Possiede attività e interessi vari che gli permettono di dirigere altrove o di rimuovere la sua affettività. Il bimbo, invece, è debole e senza mezzi intellettuali per allontanare le sue emozioni. Esse rimangono in uno stato di incoscienza e spesso le subisce senza dominarle. I suoi interessi sono limitati: il padre, la madre, a volte i fratelli, le sorelle, o un educatore. Anche i suoi primi sentimenti sono assoluti, interi e occupano tutto il suo essere con una potenza che non ha eguali.

* Gli adulti credono spesso che i sentimenti dei fanciulli non abbiano grande importanza; ” è troppo piccolo per comprendere “, si dice. Infatti, non comprende sempre chiaramente, ma egli ” sente ” ogni cosa con una acutezza straordinaria, e a volte anche ciò che non è espresso apertamente. 

* Le discussioni dei genitori dinanzi a un fanciullo possono talora avere forti ripercussioni sopra lo sviluppo affettivo della sua personalità. In analisi psichiche di adulti si sono trovate tracce di scene avvenute quando gli interessati non avevano che diciotto mesi, a volte anche meno. Non avevano conservato alcun ricordo cosciente, e ci volle la conferma dei genitori ancora viventi per verificare l’esattezza dei fatti così registrati dal cervello del fanciullo.

* Tra genitori e bambini è necessario un vivo contatto affettivo. Una passeggera mancanza di padronanza è meno nefasta di una costante inibizione dell’affettività naturale, il cui calore è indispensabile allo sviluppo della sensibilità del fanciullo. Non è male che le giuste collere del padre si traducano a volte con qualche violenza quando il bambino è cresciuto. E, pur non giustificando l’uso delle percosse, diciamo che quando il padre percuote il figlio vi è almeno tra essi una comunicazione vivente, appassionata.
Perciò questo eccesso è meno costrittivo e più vivificante delle punizioni raffinate che infligge la pseudo dolcezza. La disapprovazione rassegnata o dolorosa di certi genitori, le fredde sanzioni intellettuali, i ricatti alla tenerezza sono ugualmente nocivi quanto le naturali collere paterne. L’essenziale è essere franchi coi ragazzi. A che servono con loro i piccoli sotterfugi e la logica? Essi sono ben più perspicaci di molti educatori.

* Se volete conservare la fiducia del vostro bambino, tenete per voi le sue confidenze e anche le questioni che vi pone. Se mancate a questa legge della discrezione, il bambino un giorno o l’altro finirà per accorgersene. Forse non ve lo dirà (e sarebbe tanto meglio che ve lo dicesse!), ma si sentirà come tradito e, in ogni caso, la sua fiducia sarà scossa. 

* Bisogna mantenere sempre le promesse che si fanno ai bambini, poiché il bambino prende sul serio tanto le promesse quanto le minacce, e se si accorge che sono solo parole vuote di senso, penserà che non date importanza a ciò che gli dite. Ne rimarrà colpita la sua dignità, e anche la sua fiducia in voi. 

* Non bisogna mai imbrogliare i bambini. L’importanza di questo principio merita di essere sottolineata, poiché vi sono mille modi di essere falsi con un fanciullo. Gli si nascondono dietro vari artifici cose sgradite che bisogna pur introdurre nella sua vita: la visita dal dentista è annunciata come un piacere; una pozione amara è, in partenza, eccellente. Meschini sotterfugi che hanno le più amare conseguenze. In primo luogo il bambino non si lascerà ingannare una seconda volta. Si è voluto ottenere la calma, rendere facile la prova dolorosa; ora, questa pedagogia angusta rende il fanciullo ricalcitrante ad ogni ulteriore intervento. Per l’avvenire, resisterà ad ogni raccomandazione rassicurante, nel timore di un possibile inganno. Quel che è peggio ancora, si è che, perduta ormai ogni fiducia in coloro cui era pronto a credere ciecamente, nelle ore difficili nulla potrà ormai rassicurarlo. Non abbiamo dunque fatto altro che istillargli una disposizione di ansia che è tra le più pericolose per il bambino e per il suo sviluppo interiore. I genitori che prodigano così le bugie pietose con lo scopo di attenuare le verità sgradite, arrivano a suscitare nel fanciullo l’impressione che una spada di Damocle penda continuamente sulla sua testa e che da un momento all’altro possa abbattersi su di lui.

* Inoltre, cosa da non trascurarsi, il bambino resta umiliato nel sentirsi trattato come un bebé, incapace di ricevere e sopportare la verità. E conserverà sempre, verso coloro che lo ingannano, qualche risentimento segreto. Al contrario l’omino cui si dice: “Questo non è molto buono, tuttavia lo inghiottirai d’un fiato, da ragazzo ragionevole“, oppure: “Non ti prometto di non farti male, ma se non ti muovi sarà finito presto tutto, e sono sicuro che non ti dovrò legare le mani e i piedi, come a un bimbo che non comprende“, sentendo queste parole franche e forti, si sente subito fiero della fiducia che gli si concede. Ogni richiamo all’eroismo e alla fierezza, fatto con calma e semplicità sotto il segno della verità e della virilità, è quasi sempre compreso dal bambino.

* Guardatevi dall’ingannare i vostri bimbi e anche dall’illuderli con ragioni o spiegazioni infondate e fallaci, date a casaccio per trarvi d’impaccio o sfuggire a inopportune domande. Se credete non dover dire loro le ragioni di un ordine o di un fatto, vi sarà più facile fare semplicemente richiamo alla loro fiducia in voi, al loro amore per voi, ma non falsificate la verità, o almeno non dite nulla: non potete immaginare quali turbamenti e quali crisi possono nascere in quelle animucce il giorno in cui si accorgeranno che si è abusato della loro naturale credulità. 

* Un metodo per guadagnarsi la confidenza del fanciullo è di prenderlo sempre seriamente. Egli non comprende l’ironia; rimane profondamente ferito, anche se non lo manifesta, dal disprezzo e dalla derisione.

* È naturale che il fanciullo veda tutte le cose da un punto di vista forzatamente limitato. Dice espressioni infantili, a volte lepide, a volte ridicole: non bisogna né estasiarsi delle une né divertirsi delle altre. Bisogna prendere tutto con garbo, semplicemente, soprattutto senza mai dargli ad intendere che raccogliete le parole buffe o i suoi errori.



AMDG et DVM

giovedì 9 agosto 2018

CLIMA CRISTIANO

Risultati immagini per clima cristiano

CLIMA CRISTIANO

Vita cattolica: Matrimonio, laicato...
Una delle condizioni essenziali dell’educazione cristiana è che il focolare domestico realizzi un’atmosfera spirituale nella quale gli animi si perfezionino e si elevino spontaneamente. L’influenza esercitata sui fanciulli dipende più da fatti apparentemente insignificanti che da manifestazioni eccezionali o da discorsi solenni.
Una delle condizioni essenziali dell’educazione cristiana è che il focolare domestico realizzi una atmosfera spirituale nella quale gli animi si perfezionino e si elevino spontaneamente. L’influenza esercitata sui fanciulli dipende più da fatti apparentemente insignificanti che da manifestazioni eccezionali o da discorsi solenni. 

La religione non è qualcosa di cui si adorna un individuo, tanto meno un vestito di cui ci si copre e del quale ci si libererà a piacimento secondo le feste e le circostanze. Bisogna che il clima della casa sia a base d’una fede che informa ogni cosa per trasfigurarla senza nulla offuscare.

Il clima di un focolare sarà cristiano se la religione non si esprime con formule, abitudini, proibizioni o usanze, ma con uno spirito che penetra tutto e fa sì che si
vivano con estrema naturalezza, semplicità e senza rispetto umano, le realtà soprannaturali. 

Si produce un vero fenomeno di osmosi in una famiglia veramente cristiana, dove il senso del sacro si manifesta nel rispetto delle cose sante, dove le verità soprannaturali sono vicine e s’inseriscono nella trama della vita quotidiana. Quando i genitori vivono con semplicità nella logica della loro fede rutto diventa luminoso e benefico. Gesù Cristo è il grande Amico divino di cui si parla come di qualcuno misteriosamente presente e infinitamente amante; la Vergine Maria è considerata come la Madre di Gesù e nostra Madre, mediatrice di tutte le grazie; la Chiesa, la grande comunità i cui capi sono rispettati e i membri, anche lontani, amati fraternamente; gli avvenimenti della sua vita commentati volentieri, la sua storia conosciuta, la sua liturgia vissuta nel suo ritmo di gioia e di speranza.

Lealtà e carità nelle parole e nell’azione; in tutti e con tutti purezza senza equivoci e senza schifiltosità; tutto ciò finisce per entrare nei costumi, nel senso profondo della parola, per la felicità di tutti. Ci si sente male oggi al solo immaginare la soda pietà di quelle famiglie paesane che prepararono una Bernardetta, un Curato d’Ars, un Giovanni Bosco… Niente la turba, niente la offende… Essa prende il bambino fin dalla culla; gl’impone il suo automatismo prima di svelargli le sue ragioni, le sue gioie, le sue speranze.


Sarebbe da pazzo credere che il bimbo sia capace d’optare, con riflessione e con libertà, per tali doveri, per tali credenze e per tali pratiche. La famiglia ha un dovere imprescrittibile sul bambino: quello di scegliere per lui, di evitargli, nella misura del possibile, di portare un giorno la sua scelta sull’errore. E qui, l’errore è la dimenticanza di Dio.

La fedeltà al servizio del Signore è una delle condizioni capitali per il perfezionamento della vita religiosa dei giovani. Non vi è peggior danno di quello che si può causare al fanciullo abituandolo a considerare le virtù del Cristianesimo come cose che si dicono ma che non si praticano. Il Cristianesimo allora non diventa altro che una lingua sublime, cessa di essere una vita. 

Siamo realisti: i nostri bambini non incontreranno sempre esempi di vita cristiana integra e autentica. Non bisogna aver paura di parlare ad essi e di prevenirli anticipatamente contro la delusione e lo scandalo che potrebbero riceverne. Non bisogna affatto suscitare il loro disprezzo farisaico per il peccatore: al contrario bisogna far crescere in essi, intensamente, l’ardente desiderio che il Signore dia la sua luce ai ciechi e la forza ai deboli. L’odio al peccato può unirsi molto bene col rispetto e l’amore per il peccatore. Questa è la pietra di paragone d’una vera educazione evangelica. 

In alcune famiglie cristiane, nel momento più propizio, quando tutti sono riuniti la sera alla veglia, si legge qualche passo d’un libro cristiano: il Vangelo, la Storia
Sacra, la vita dei Santi, il commento liturgico su una festa prossima. Nulla di meglio per inculcare negli spiriti e nei cuori le idee che elevano, per pacificare e saldare le anime in un pensiero comune. 

Non vi è nulla che attiri di più le benedizioni di Dio sul focolare, quanto la preghiera serale, purché si evitino due eccessi ugualmente notevoli: l’abitudine
noiosa e triste, e una fantasia troppo sbrigliata. Vi sono molti metodi e molti modi di fare la preghiera serale così da renderla viva e adatta alle circostanze, ai tempi liturgici, agli anniversari, alle grandi date e alle preoccupazioni della vita familiare. Possono anche essere preghiere usuali dette in comune. Ciò che importa è che ognuno abbia, se non proprio tutte le sere, una parte attiva almeno una volta ogni tanto, a turno, e che la preghiera sia veramente l’espressione di sentimenti sinceri.

I bambini, in molte famiglie cristiane, la sera non vanno a letto senza aver preso la benedizione dei genitori, sotto forma di croce sulla fronte. Non è la dimostrazione più bella di fede nell’autorità spirituale del padre e della madre, primi rappresentanti di Dio presso le anime dei loro bambini?


AMDG et DVM

QUO VADIS?

Quo vadis? 
di Henryk Sienkiewicz
Risultati immagini per quo vadis pdf italiano

pag. 160

Licia lo ascoltava guardandolo coi suoi occhî azzurri, i quali, nella luce della luna, erano
come fiori mistici bagnati di rugiada.
– Sì, Marco, ciò è vero, diss'ella, sprofondando sempre più la sua testa nella sua spalla.
E in quel momento si sentivano supremamente felici, poichè intendevano che oltre l'amore
c'era un'altra forza che li univa, soave e irresistibile, colla quale l'amore diveniva infinito, non soggetto a mutamenti, a inganni, a tradimenti e neanche alla morte. 
I loro cuori si sentivano assolutamente
sicuri che per qualunque cosa che potesse avvenire, essi non avrebbero cessato di amarsi e di
essere l'uno dell'altro. Per questa ragione si insinuava nella loro anima una fiducia indicibile.
Vinicio sentiva inoltre che quell'amore non era semplicemente profondo e puro, ma anche
nuovo; tale come il mondo non conosceva e non poteva dare. Nel suo cervello era tutto questo amore:
Licia, la dottrina di Cristo, la luce della luna tranquillamente adagiata sui cipressi, la notte solenne
– così che gli sembrava che l'universo intero ne fosse pieno.

Un istante dopo bisbigliò con voce tremante:
– Tu sarai l'anima della mia anima, l'essere più caro per me. I nostri cuori palpiteranno insieme
e innalzeremo insieme la preghiera e la gratitudine a Cristo. O mia carissima! vivere assieme,
onorare assieme il dolce Dio, e sapere che chiusi gli occhî dalla morte, si riapriranno ancora, come
dopo un sonno soave, alla nuova luce, che cosa si potrebbe imaginare di più delizioso? Stupisco solo
di non averlo capito prima. E sai tu che cosa mi pare? Che nessuno possa resistere a questa religione.
Fra duecento o trecento anni sarà la religione di tutti. La gente dimenticherà Giove e non vi
sarà più altro Dio che Cristo e non altri templi che cristiani. A chi non deve essere cara la propria
felicità? Ah! io ho assistito alla conversazione tra Paolo e Petronio. Sai tu che cosa ah, abbia finito
per dire Petronio? «Ciò non fa per me», ma non seppe dire altro.
– Ripetimi le parole di Paolo, disse Licia.
– La conversazione ebbe luogo a casa mia, di sera. Petronio incominciò a parlare colla solita
celia gaia. Paolo gli disse: «Come mai tu, o saggio Petronio, puoi negare che Cristo sia esistito e sia
risorto, dal momento che tu non eri al mondo a quel tempo, e dal momento che Pietro e Giovanni lo
hanno veduto e io stesso l'ho veduto sulla strada di Damasco? Provaci, prima di tutto, colla tua sapienza, che noi siamo bugiardi e poi nega la nostra testimonianza.» 
Petronio rispose ch'egli non aveva
idea di negare, visto che avvenivano molte cose incomprensibili, affermate da persone degne
di fede. Ma la scoperta, aggiunse, di un altro dio straniero è una cosa diversa dall'accettare la sua
dottrina. «Non ho punto voglia di imparare cosa che può deformare la vita e sciupare la sua bellezza.
Non importa se i nostri dèi siano veri o falsi; essi sono belli, il loro impero ci è piacevole e noi
viviamo senza preoccupazioni.» 

– «Tu sei preparato a respingere la religione dell'amore, della giustizia
e della misericordia, disse Paolo, per paura delle preoccupazioni; ma pensa, Petronio, la tua
vita è proprio veramente libera da ogni preoccupazione? Guarda, nè tu nè alcuno dei più ricchi e più
potenti, sa, quando va a letto, se si sveglierà con una sentenza di morte. Dimmi, Petronio, non è vero
che se Cesare appartenesse a questa religione dell'amore e della giustizia, anche la tua felicità sarebbe
più sicura? Tu temi per i tuoi piaceri, ma la tua vita non sarebbe più lieta? In quanto agli ornamenti
e alla bellezza della vita, se voi avete inalzato tanti splendidi templi e statue alle divinità
maligne, vendicatrici, adultere e infedeli, che cosa non farete in onore di un Dio buono e misericordioso?
Tu sei soddisfatto della tua sorte perchè sei ricco e vivi nell'opulenza; ma benchè nato da una
grande famiglia, ti poteva ben capitare di essere povero e abbandonato da tutti, e allora sarebbe stato
meglio per te che la gente fosse stata cristiana. Genitori ricchi di Roma, che non amano affaticarsi
intorno ai loro figli, li cacciano spesso da casa; questi fanciulli sono chiamati alunni. Il caso avrebbe
potuto fare di te uno di loro. Ma questo, non potrebbe avvenire se i parenti fossero della nostra religione.
Se tu, adulto, avessi sposata una donna che tu amavi, saresti stato desideroso di sapertela fedele
per tutta la vita. Guarda che cosa avviene intorno a voi; quale viltà, quale vergogna, quale traffico
della fedeltà delle mogli! Sì, voi stessi vi maravigliate se vi trovate dinanzi a una donna che
chiamate univira cioè di un solo marito. Ma io ti dico che le donne che portano Cristo nel cuore non
violeranno mai la fede giurata ai loro mariti, come i mariti cristiani rimarranno sempre fedeli alle
loro mogli. Voi non siete sicuri nè dei vostri regnanti, nè dei vostri padri, nè delle vostre consorti,

nè dei vostri figli, nè dei vostri servi. Tutti tremano dinanzi a voi, e voi tremate dinanzi i vostri
schiavi, perchè sapete che possono rivoltarsi a ogni momento contro la vostra oppressione, come è
avvenuto più di una volta. Benchè ricco, tu non sei sicuro che non ti giunga domani l'ordine di rinunciare
alle tue ricchezze; tu sei giovine, ma domani ti si può ingiungere di morire. Tu ami, e ti aspetta
il tradimento; tu sei innamorato delle ville e delle statue, ma domani un ordine ti può lanciare
nei luoghi desolati della Pandataria; tu hai migliaia di domestici, ma domani tutti questi servi possono
lasciarti dissanguare. Se tutto questo è vero, come puoi tu essere tranquillo e felice, come puoi
tu abbandonarti ai piaceri? Ma io proclamo l'amore, proclamo la religione che ingiunge ai Cesari di
amare i loro sudditi, ai padroni i loro schiavi, agli schiavi di servire con amor e di essere buoni e
misericordiosi, l'amore che promette per ultimo una felicità interminabile come un mare senza fine.
Come dunque, Petronio, puoi tu dire che quella religione distrugge la vita, se invece la corregge e se
tu saresti cento volte più felice e più sicuro s'essa dominasse tutto il mondo, come la signoria di
Roma?»

«Così parlò Paolo. Petronio rispose: «Ciò non fa per me. Fingendosi sonnolento, se ne andò,
e andandosene, aggiunse: Preferisco la mia Eunice, o piccolo ebreo, ma non mi piacerebbe di discutere con te sulla piattaforma.»

«Io ascoltavo le parole di Paolo coll'anima estasiata, e quando s'intrattenne delle nostre donne,
esaltai con tutto il cuore la religione nella quale tu sei cresciuta come un giglio cresce in un
campo fecondo in primavera. E pensai: Vi è Poppea che buttò via due mariti per Nerone, vi è Calvia
Crispinilla, vi è Nigidia, vi sono quasi tutte quelle che conosco, tranne Pomponia; costoro mercanteggiarono la fede e il giuramento; ma nè Pomponia nè Licia sono della stessa stoffa. 
Licia non  abbandonerebbe
il focolare domestico, non lo ingannerebbe e non ne spegnerebbe il fuoco, se anche
tutto ciò in cui avessi fede mi abbandonasse e mi tradisse. Perciò io ti domandavo intimamente come
potevo mostrarmiti grato, se non adorandoti e amandoti? Sentivi tu che ad Anzio io parlavo e
conversavo con te tutto il tempo, come se tu mi fossi stata vicina? Ti amo cento volte di più per essermi sfuggita dal palazzo di Cesare. Non so più che farne della casa di Nerone. Non sento più il bisogno nè del suo lusso, nè della sua musica; non voglio che te. Dimmi una sola parola e lascieremo
Roma per andarcene a vivere lontano. 

AMDG et DVM