Pierina Gilli
Pierina nacque a Montichiari il 3 agosto 1911, prima di nove figli, da una modesta famiglia contadina.
Crebbe dedita alla famiglia, al lavoro e alla preghiera, sopportando pazientemente i disagi dovuti alla povertà materiale e alla salute cagionevole.
La morte del padre intensificò le sue sofferenze e la costrinse ad entrare nell’orfanotrofio di Montichiari, allora tenuto dalle suore Ancelle della Carità.
Pur avendo ben presto maturato un pensiero di vocazione, il suo desiderio di consacrarsi nell’istituto religioso fondato dalla Crocifissa di Rosa non fu mai realizzato per i continui rinvii che malattie improvvise e gravi incomprensioni le procurarono.
Crebbe dedita alla famiglia, al lavoro e alla preghiera, sopportando pazientemente i disagi dovuti alla povertà materiale e alla salute cagionevole.
La morte del padre intensificò le sue sofferenze e la costrinse ad entrare nell’orfanotrofio di Montichiari, allora tenuto dalle suore Ancelle della Carità.
Pur avendo ben presto maturato un pensiero di vocazione, il suo desiderio di consacrarsi nell’istituto religioso fondato dalla Crocifissa di Rosa non fu mai realizzato per i continui rinvii che malattie improvvise e gravi incomprensioni le procurarono.
Attorno ai trent’anni, Pierina Gilli improvvisamente si rese protagonista di intense esperienze spirituali legate alla devozione di Maria Rosa Mistica che oggi è conosciuta in tutto il mondo, e in questa fedele testimonianza ella ricevette la sua definitiva Croce, fatta di altre innumerevoli sofferenze fisiche e morali.
Vicende dal 1946 al 1947
Nella notte tra il 23 e il 24 Novembre 1946 – al culmine della sofferenza per una gravissima malattia Pierina ebbe la grazia di comprendere in profondità l’esperienza spirituale di suor Maria Crocifissa di Rosa, la beata fondatrice delle suore Ancelle della Carità, e la sua particolare predilezione per i sofferenti.
Mediante l’immersione nella spiritualità di Maria Crocifissa di Rosa, Pierina comprese di dover dedicare la propria vita alla Madonna, offrendole in particolare “preghiere, sacrifici e sofferenze” per riparare i peccati di tre categorie di anime consacrate a Dio. Primo, per le anime religiose che tradiscono la loro vocazione; secondo, per riparare il peccato mortale di queste anime; terzo, per riparare il tradimento dei sacerdoti che si rendono indegni del loro sacro ministero. Inoltre, Pierina comprese di dover contribuire alla santificazione dei sacerdoti sempre attraverso la preghiera, il sacrificio e la penitenza dei fedeli devoti.
Il 13 Luglio 1947, durante una preghiera notturna con le suore che la ospitavano, Pierina ebbe l’intuizione di un’immagine della Madonna, vestita tutta di bianco, con tre rose sul petto: la rosa bianca avrebbe indicato lo spirito di preghiera, la rosa rossa lo sp1nto di sacrificio e la rosa gialla con i riflessi d’oro lo spirito di penitenza. In quella circostanza Pierina ebbe l’intuizione che il giorno 13 di ogni mese fosse celebrata con particolare solennità una giornata di preghiera mariana.
Pierina continuò nei mesi successivi ad approfondire le sue intuizioni alla luce della spiritualità di Fatima. In occasione della solennità dell’Immacolata, l’8 dicembre 1947 comprese che grandi frutti spirituali potevano venire dalla celebrazione di quella che chiamò “un’Ora di Grazia, di penitenza e di preghiera” a favore delle conversioni, soprattutto per le anime religiose.
Sempre l’8 Dicembre 1947, nel Duomo di Montichiari, Pierina comprese di doversi dedicare al Cuore Immacolato di Maria, fondando la propria spiritualità sul bel titolo tradizionale mariano di “Rosa Mistica”.
Vicende dal 1947 al 1966
Perdurando lo stato precario di salute di Pierina, un gruppo di pie persone si interessò della sua sistemazione ed alla fine fu provvisoriamente ospitata presso il Convento delle Suore Francescane del Giglio di Brescia: era il 20 Maggio 1949. Questa provvisorietà durò diciannove anni, durante i quali Pierina approfondì la propria spiritualità mariana con particolare attenzione alla devozione del santuario di Lourdes e agli ammalati e alle intuizioni avute nel 1947 con il riferimento a Maria, Rosa mistica.
Questa sensibilità la porterà a individuare nel sito di Fontanelle un luogo adatto per svilupparvi iniziative di accoglienza e di preghiera per gli ammalati, da dedicare a Maria, Rosa mistica. Il 17 Aprile 1966, prima Domenica dopo Pasqua, detta in albis, Pierina ha l’intuizione di invitare tutti gli ammalati a recarsi alla fonte del sito per chiedere alla Rosa mistica misericordia e consolazione.
Il 13 Maggio 1966 Pierina pensò che la sorgente potesse essere chiamata “Fonte di Grazia” e che venisse edificata una vasca per accogliervi i malati.
Nella festa del Corpus Domini, il 9 Giugno 1966, tra i campi di grano maturi, Pierina intuì la profonda connessione fra la spiritualità mariana e l’Eucaristia: il Pane Eucaristico era alimento per tante comunioni riparatrici.
Nella successiva festa della Trasfigurazione, 6 Agosto 1966, Pierina ebbe l’intuizione che il giorno del 13 ottobre si celebrasse la giornata mondiale della Comunione Riparatrice.
Ultimi anni
Pierina visse nell’umiltà della vita quotidiana, e pur obbedendo sempre alle disposizioni ecclesiastiche, rimase un punto di riferimento per i pellegrini sempre più numerosi che venivano a Montichiari attratti dalla devozione alla Madonna. Lei accoglieva paziente nella sua piccola casetta vicino al nuovo Ospedale della città pronta a intercedere in favore delle persone che chiedevano preghiere. A molti diede consolazione, consigli e preparò molti cuori alla conversione.
Pierina assistette in particolar modo gli ammalati, e questo per molti anni, fino al 1990, quando, aggravandosi la sua infermità, fu costretta in carrozzella.
Il 12 gennaio 1991, Pierina morì dopo una lunga purificazione del corpo e dello spirito. Alla presenza di una grande folla di fedeli, accorsa per l’ultimo saluto si celebrò il suo funerale. Fu accompagnata fuori dalla chiesa, verso il Cimitero dove ancora è sepolta, con le dolci parole: «O Maria, nostra speranza, ci assisti e pensi a noi…». Le stesse parole che la piccola aiuto-infermiera aveva osato intonare l’8 Dicembre 1947 alle ore 12, illuminata da Maria Rosa Mistica, nel grande Duomo di Montichiari.
Pierina assistette in particolar modo gli ammalati, e questo per molti anni, fino al 1990, quando, aggravandosi la sua infermità, fu costretta in carrozzella.
Il 12 gennaio 1991, Pierina morì dopo una lunga purificazione del corpo e dello spirito. Alla presenza di una grande folla di fedeli, accorsa per l’ultimo saluto si celebrò il suo funerale. Fu accompagnata fuori dalla chiesa, verso il Cimitero dove ancora è sepolta, con le dolci parole: «O Maria, nostra speranza, ci assisti e pensi a noi…». Le stesse parole che la piccola aiuto-infermiera aveva osato intonare l’8 Dicembre 1947 alle ore 12, illuminata da Maria Rosa Mistica, nel grande Duomo di Montichiari.
AVE MARIA PURISSIMA!