venerdì 15 giugno 2018

Messaggio finale di Fatima



Ecco il testo del Segreto di Fatima in italiano
Il testo comincia con le sigle JMJ, e la data: “Tuy, 1/4/1944”.
E continua così:
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Adesso vado a rivelare il terzo frammento del segreto; questa parte è l’apostasia nella Chiesa. Nostra Signora ci mostrò una visione di un individuo che io descrivo come ‘il “Santo Padre’, davanti a una moltitudine che stava lodandolo.

Però c’era una differenza con un vero Santo Padre, lo sguardo del demonio, questo aveva gli occhi del male.

Poi, alcuni momenti più tardi, vedemmo lo stesso Papa entrare in una Chiesa, però questa Chiesa era la Chiesa dell’inferno, non c’è modo di descrivere la bruttezza di questo luogo, sembrava come una fortezza fatta di cemento grigio, con gli angoli rotti e le finestre come occhi, aveva un picco sul tetto dell’edificio.

Subito alzammo lo sguardo verso Nostra Signora che ci disse avete visto l’apostasia nella Chiesa, questa lettera può essere aperta dal Santo Padre, però deve essere annunciata dopo Pio XII e prima del 1960.

Nel regno di Giovanni Paolo II la pietra angolare della tomba di Pietro deve essere rimossa e trasportata a Fatima.

Poiché il dogma della fede non è conservato a Roma, la sua autorità sarà rimossa e consegnata a Fatima.

La cattedrale di Roma deve essere distrutta e una nuova costruita a Fatima.

Se 69 settimane dopo che questo ordine sia annunciato, Roma continua la sua abominazione, la città sarà distrutta.
Nostra Signora ci disse che questo è scritto, Daniele 9,24-25 e Matteo 21, 42-44”.
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Così terminava il messaggio. 
La parte relativa a Matteo è la seguente:
42 “Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: ‘La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri’? 43 Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti. 44 Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà”.

Mentre invece la parte relativa a Daniele è questa: 
“24 Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all’empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l’iniquità, portare una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei santi”.
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http://www.traditioninaction.org/Questions/B352_Secret.html

http://www.marcotosatti.com/2017/04/08/fatima-presentazione-a-madrid-la-perita-calligrafa-nega-che-il-testo-pubblicato-da-zavala-sia-una-falsificazione/

http://www.arcsanmichele.com/index.php/apparizioni/51-fatima/8692-nuovo-testo-apocrifo-su-fatima-ma-intanto-quelli-autentici-sono-sconvolgenti-e-sono-ignorati

GLI UOMINI DEVONO SAPERE



GLI UOMINI DEVONO SAPERE
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5 dicembre 2009

JNSR: Mio DIO, io so che Tu sei il DIO di tutti noi; ma ognuno crede di possederTi e  rappresentarTi a sua immagine. Come puoi, dunque, riunirci, Tu che vuoi l'unità in tutti i Tuoi figli?

GESÙ:  Io non sono una statua alla quale si deve rispetto e gloria. È facile contemplare un blocco di marmo o di terra sul quale si è scolpita una immagine a vostra somiglianza, perché l’immagine che viene fatta di DIO, è sempre diversa da un Paese all’altro.

ContemplateMi nell'Infinito, nelle forme più piccole della Mia Creazione, e allora Mi  troverete in voi stessi.

Nelle vostre questioni, nei vostri problemi, Io non posso esserci, sono troppo personali.  Nei vostri desideri e nelle vostre aspirazioni, voi non potete vederMi perché sono troppo umani. Anche nelle vostro Chiese, Mi avete rappresentato secondo le vostre idee personali. DIO è libero, e voi siete liberi come Me stesso.

Nel mondo, 1'Uomo è diventato come un lupo solitario che ha smarrito la sua tana e non ha più riferimenti per tornare in mezzo ai suoi simili. Ha perso ogni  traccia del suo passato, ed ora non fa che vagabondare, incapace di stabilirsi in un luogo preciso. Non sa più dove andare e così mangia di tutto, assapora senza gustare e senza fame. Durerà a  lungo questa situazione, fino a quando egli  non si orienterà verso quell’unica Luce che però non vede brillare da nessuna parte, perché "quella Luce" si trova solo in lui, come una bussola, l’unica che può indicargli la vera via da seguire per non perdersi.

Quella bussola è proprio il suo cuore che ha sempre custodito la giusta direzione da seguire; ma se  non riprende a funzionare, deve stare bene attento, deve farsi guidare per uscire fuori da quei sentieri  sbagliati. Una Luce può indebolirsi  a causa della nebbia, della pioggia, della tempesta... e  di  altro ancora.

Ed ecco che la tempesta sta per scatenarsi, mentre la Luce che ha in sé, diventa sempre più pallida e più debole. L’uomo deve ripararsi, deve trovare un rifugio per sé e per la sua Luce, e bene custodirla. Essa non si spegne del tutto, ma tarda a riprendere il suo splendore. Allora dice: Devo riflettere su questa situazione !... E la Luce gli risponde: «Hai perso già molto tempo. Sono Io che  ti guiderò. Esci fuori, anche se gli elementi  si scatenano. In te, Io continuo a brillare. Vieni, e seguiMi. Là dove Io ti condurrò, Mi rivedrai brillare ancora più splendente.»

Attraversarono insieme, Lui, l’Uomo, e la sua Luce, tanti e tanti luoghi dove tutto era un susseguirsi di scoppi, di lampi e di tuoni: la tempesta non si calmava... L’Uomo chiese: Ma quando finirà? Quando saremo arrivati? «Non avere paura. Resta con Me, perché con Me, non dovrai temere nessuna “conseguenza” che questa tempesta trasporta con sé.

Questi lampi devono comunque svanire. Ma se la Tempesta continua, non fermarti. Bisogna che passi e si fermi da sé. Accanto a Me, non puoi avvertirne gli effetti. Lei Mi conosce, ma Io non posso fermarla, perché “qualcuno più in alto di Me” le ha già ordinato di agire per lavare e per ripulire questo Mondo dal suo ultimo peccato. Nascondiamoci alla sua violenza in questo rifugio.» (In quel momento, la Luce comandava l’Uomo, e l'Uomo la ascoltava).

A tastoni entrarono, l’Uomo e la sua Luce. Si ritrovarono in un luogo sconosciuto, dove c’erano già molte persone. Non si potevano vedere tra loro, ma si sentivano tutti vicini gli uni agli altri.
Quante ore rimasero in quella oscurità ?  Lo seppero molto tempo dopo; ma là, in quella oscurità, era accaduto qualcosa. Quando tornarono a vedere la luce, non capirono che cosa fosse successo, ma erano  tutti  cambiati, tutti  come  nuovi; e  le  Loro luci si erano tutte riunite in una sola. Non se ne resero conto, tanto esse brillavano insieme, formando un'unica luce.

Dopo si ricordarono, all'improvviso, che avevano vissuto come un sogno troppo breve, mentre per gli altri era stato come un incubo interminabile. Era stato diverso da uno all'altro, ma tutto era durato 3 lunghi giorni. Ognuno aveva, dunque, la sua verità che avevano vissuto in quella oscurità. E ognuno diceva di non ricordarsene.

In seguito, quando la Luce  del Giorno  apparve  loro, essa divenne  sempre più luminosa e pura. Sì, pura come quel Giorno Nuovo che appariva, e come  loro stessi erano diventati: puri grazie a quella Luce di DIO che era in loro e che li invadeva fino a staccarsi dai  loro corpi di  carne per divenire "figli di Luce".

Incredibilmente, erano tatti nuovi, e si  sentivano sulla via della VERA VITA. Non avevano più né la stessa identità, né lo stesso modo di pensare. Dove si trovavano così, tutti insieme? Senza troppo interrogarsi, continuavano a camminare, quando ad un tratto si resero conto di essere arrivati ognuno alla “propria Dimora”. Non era quella la dimora che avevano lasciato, quella che avevano conosciuto – dissero loro gli Angeli – ma quella che avrebbe dovuto essere da sempre la loro vera dimora.

Prima ancora di entrarvi, come quando ci si scalza davanti a un Luogo Santo, essi lasciarono fuori il loro doppio, (il loro corpo di carne) che avrebbero dovuto riprendere poi, uscendo da quella Santa Dimora. (In quell’istante, io JNSR, mi sento portata via, non sono più lì.)

Essi entrarono tutti, uno di seguito all'altro. Tutto era perfetto, tutto era  come quando  avevano lasciato quel Luogo Santo, prima di  andare sulla Terra, dove dovevano prendere  corpo. (Era il momento della loro nascita sulla Terra.)

Colui  che mi ascolta, mentre racconto questa storia, sia certo che non è una favola, ma è vera, è una storia vera. È così che  vi ritroverete, proprio  come  me, nella Casa del Signore, dove solo le animesono entrate per vedere e riconoscere Colui che è Padre di tutti gli uomini, creati a Sua Immagine (Spirito) e che, fin dalla Creazione del Mondo, sono vissuti con Lui. Se il Padre è sempre invisibile, quelli che vi sono appena entrati, lo sono come Lui. È  il FIGLIO che vi ha portati  fin qui, perché è arrivato il  tempo dell’Incontro.

Uscendo, voi ritroverete il  vostro corpo, ma glorioso, come  avvenne a Gesù al momento della Sua Santa Resurrezione. Dopo  aver visto il Padre della Gloria Eterna, Egli ha ritrovato il Suo Corpo di carne, "glorioso" della gloria del  Padre Suo e Nostro Padre. Fu in quel momento che le anime del  Limbo, anime degli Antenati, raggiunsero, con Gesù Cristo, il Padre Benedetto dei Viventi della Terra, e dei Viventi  del Cielo.

Quei giorni  di  oscurità sono esattamente  i giorni  della tomba.  Anziché spaventarvi, sappiate che quei giorni, tre in  totale, passati nell’intimità profonda della vostra anima con DIO, sostituiranno la vostra morte, e voi non passerete più attraverso la  spregevole morte, intronizzata da Satana. Perché al vostro risveglio, voi non vedrete che quel Giorno Nuovo, eterno, nella Sua Divina Luce. E non ci sarà più morte.

Parola del Signore


Voi  recupererete, allora, la vostra completa identità in Cristo Gesù. Amen.

Dopo tutto questo che ti ho descritto, devi dire loro ad ognuno:

«Onora Tuo Padre e Tua Madre.
Onora DIO, Padre, FIGLIO e Spirito Santo.
Onora MARIA, Madre di DIO e degli Uomini.»

Và, figlia Mia, và a dire loro quanto sta per accadere. Non temere. Io ti ho già purificata per ascoltarMi. Tieniti pronta. Il Padre manda lo Spirito nel Suo Figlio con i Suoi figli della Terra per risvegliare questo Popolo che non pensa ad altro che a dormire, per dimenticare da dove viene e dove deve andare.

Io dico che vengo nel Figlio Mio Diletto Gesù Cristo. La Mia Autorità è in Lui, e gli uomini devono conformarsi ad essa. Le catene della schiavitù cadranno. Voi sarete tutti liberati. Il Male muore ai Miei Piedi e non potrà mai più rialzarsi.

Io libero  tutti gli oppressi fino all’ultimo,
anche quello che si è voluto incatenare da solo.
Proclamo dovunque la Mia Libertà, “il Mio Amore  liberato”.
Dal  più  piccolo al più grande, dovrà passare attraverso Me.
Io sono tutto AMORE. L’Amore deve regnare.
Dal Cielo Io scenderò, e vi farò "Re".
Nell’attesa, custodite tutti la Mia Gioia
dell'Amore ritrovato.
Né pianti, né  stridore di  denti persisteranno,
perché  ecco, Io vengo a libe­rarvi.
Sì, Io sono Gesù Cristo, il vostro Beneamato
e vengo a regnare tra voi.
Il Padre Mi manda. Tenetevi pronti.
«Signore !  Signore !  vieni !»
Sì, Io vengo ad esaltarvi, ad elevarvi a questa unica Verità.
Io sono  DIO e vengo a regnare
in questa Nuova Terra che vi ho appena regalato.
Io Sono Gesù, il Nazareno di Gerusalemme.
Fino alle sorgenti selvagge dove Mi avete rigettato,
Io arriverò presto con la Mia Armata di Angeli radiosi,
esultanti ai poteri benedetti da DIO.
Applaudite, o umani, a questo sogno gioioso
che Io vi ho appena dato.
Siate i  beati del Padre Mio Amatissimo,
che di voi ha fatto gli eletti del Regno.

Scrivi  dunque: Tu non c’entri  affatto in tutto questo. Tu non sei  che una piccola luce che si è accesa alla fiamma benedetta del Beneamato. È DIO che parla.

Io vengo presto perché siete voi la causa di questa precipitazione. Il Mondo si agita inconsapevolmente e tutto diventa minaccia per le popolazioni che non trovano soluzione. Ritornare a DIO è l'unica e sola via: l’Uomo appartiene a DIO, ed Io sono il suo unico rifugio nella tempesta che si prepara per presto. Sì, tutto scomparirà prima di rinascere in un Mondo Nuovo, dove DIO sarà riconosciuto come Colui che è il Padrone, il Padre e il Figlio Diletto che Si confonde in voi tutti. Voi sarete  tutti  come dei piccoli bambini.

Vostro Signore Gesù. Cristo. Amen.



AMDG et DVM

giovedì 14 giugno 2018

Aspirazioni amorose a Gesù Sacramentato



VI. Veniat dilectus meus in hortum suum... comedat fructus pomorum suorum (Cant. V, 1). Dice Cornelio a Lapide8 che questo appunto è l'invito che fa l'anima che desidera la santa comunione a Gesù sacramentato.9 Venite, diletto mio, le dice, nel mio povero cuore che un tempo infelice non era vostro, ma ora per mezzo della vostra grazia è tornato già ad essere vostro. Veniat... et comedat fructus pomorum suorum. Venite e gustate in me di quelle virtù che voi stesso mi recate colla vostra venuta. Deh Signor mio, almeno per onore della vostra maestà purificate l'anima mia, adornatela, infiammatela del vostro amore e rendetela bella agli occhi vostri, acciocché si renda degno albergo di voi.

VII. Ad ubera portabimini (Is. LXVI, 12). Appunto dal sacro altare Gesù sacramentato fa all'anime questo dolce invito: Venite, dice loro, a succhiare il latte mio divino che vi dono in questo Sacramento dandovi a bere il mio medesimo sangue. Ma qual pastore mai, dice S. Gio. Crisostomo, col suo proprio sangue pasce le sue pecorelle? Anche le madri danno alle nutrici ad alimentare i propri figli. Ma voi, o Pastore divino innamorato delle anime, volete nutrirle col vostro sangue stesso.10 

Aveva ragione dunque S. Caterina da Siena, che accostandosi alla comunione andava anelante a succhiare questo latte divino, appunto come un bambino si accosta ansioso a succhiare il latte dal petto della madre.11 Ed aveva anche ragione la sacra Sposa di dire al suo diletto: Meliora sunt ubera tua vino (Cant. I).12 Significando ch'ella prezzava più il latte di questo Sacramento, come spiegano i sacri interpreti, che tutte le dolcezze della terra che sono passaggiere e vane com'è passaggiera e vana la dolcezza e letizia del vino.

O mio amato Gesù, giacché voi volete pascermi questa mattina col vostro medesimo sangue nella santa comunione, è ragione ch'io vi rinunzii volentieri tutte le delizie e gusti che può darmi la terra. Sì che ve li13 rinunzio tutti, e mi protesto ch'eleggo prima di patire tutt'i mali unito con voi, che godere tutti i beni del mondo lontano da voi. Mi basta per ogni contento il contentare e dar gusto a voi che meritate d'esser contentato ad ogni costo. Donatemi voi, vi prego,14 solamente il vostro amore e la vostra grazia, e ciò mi basta e son contento: Amorem tui solum, vi dirò con S. Ignazio di Loiola, cum gratia tua mihi dones, et dives sum satis.15



AMDG et DVM

Bell'esempio! Un'AVE MARIA! per i nostri uomini di governo...






mercoledì 13 giugno 2018

La virtù del Santo ... come il piombino


13. La virtù dei santi è come il piombino del muratore che controlla la perpendicolarità dei muri... 

Quando si celebrano le feste dei santi, viene teso questo piombino sulla vita dei peccatori; e quindi celebriamo le loro feste per avere dalla loro vita una norma per la nostra. 

È ridicolo perciò nelle solennità dei santi, volerli onorare con i cibi (con grandi pranzi), quando sappiamo che essi hanno conquistato il cielo con i digiuni.

Prezioso:
http://www.ac-immacolata.it/testi_sussidi/files/sant_antonio_da_padova.pdf

https://www.monasterovirtuale.it/servizi/download/dottori-della-chiesa/457-s-antonio-di-padova-i-sermoni-1/file.html