giovedì 5 aprile 2018

Una istruzione per te.




QUADERNI DEL 1944 CAPITOLO 228


7 gennaio 1944

   Dice Gesù
   «Uomo che mi sei caro nonostante i tuoi errori, pecora spersa per la quale ho camminato e per la quale ho versato il mio Sangue per segnarti la via della Verità, questo dettato è per te. Una istruzione per te. Una luce per te. Non rifiutare il mio dono.

   Non commettere sacrilegio di pensare che è più giusta altra parola di questa. Questa è mia. È la mia voce che da secoli è sempre la stessa, che non muta, che non si contraddice, che non si rinnova col passare dei secoli perché è perfetta e il progresso non la incide. Voi potete aggiornarvi. Non Io che sono come il primo giorno nella mia dottrina così come sono da eternità in eterno nella mia natura. Sono la Parola di Dio, la Sapienza del Padre.

   Nel mio vero, unico Vangelo, è detto: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Non il Dio dei morti ma dei vivi"1. Abramo è vissuto una volta. Isacco è vissuto una volta. Giacobbe è vissuto una volta. Tu vivrai una volta. Io che sono Dio ho preso carne una volta e non la prenderò una seconda, perché anche Dio rispetta l’ordine. 
E l’ordine della vita umana è questo: 
   Che ad una carne si fonda uno spirito per rendere l’uomo simile a Dio, il quale non è carne ma spirito, non è animale ma soprannaturale.    
   Che quando la carne tramonta, alla sua sera, cada come spoglia e rivestimento nel nulla da cui fu tratta e lo spirito torni alla vita sua: beata se visse, dannata se peri per avere fatto della carne il suo signore invece di fare Dio signore del suo spirito.

   Che da quell’al di là del quale inutilmente volete conoscere gli estremi senza accontentarvi di credere al suo essere, esso spirito attende con tremore di spavento o con palpito di gioia di veder risorgere la carne per rivestirsene nell’estremo giorno della Terra e con quella precipitare nell’abisso o2 penetrare in Cielo glorificato anche nella materia, con la quale avete vinto perché è stata la vostra nemica naturale da voi fatta alleata soprannaturale.

   Ma come potreste rivestire una carne al momento della mia eccelsa rassegna e con essa andare alla condanna o alla gloria, se ogni spirito avesse avuto molte carni? E quale sceglierebbe fra esse? La prima o l’ultima?

   Se la prima gli valse, secondo le vostre teorie, l’ascesa alla seconda, è già carne meritevole, anzi più meritevole delle altre di possedere il cielo, perché ciò che costa è la prima vittoria. Dopo l’ascesa trascina. Ma se in Cielo devono entrare solo i perfetti, come può entrare la prima? Ingiusto sarebbe escludere la prima e ingiusto credere che sarà esclusa l’ultima delle vostre carni, che con teoria nefasta voi credete possano rivestire, a serie ascendenti, il vostro spirito, incarnato e disincarnato per tornarsi ad incarnare come abito che si posa la sera e si riprende al mattino.

   E come potreste voi chiamare i beati se essi fossero già reincarnati? E come dire vostri i vostri defunti se in quel momento essi già sono i figli di altri?
   No. Lo spirito vive. Creato che sia, non si distrugge più. Vive nella Vita se ha vissuto sulla terra, nell’unica vita che vi è concessa, da figlio di Dio. Vive nella Morte se ha vissuto nella vita terrena da figlio di Satana. Ciò che è di Dio torna a Dio in eterno. Ciò che è di Satana torna a Satana in eterno.

   E non dire: "Ciò è male". Ciò - ti dico Io, Verità - è sommo bene. Viveste mille vite, diverreste mille volte zimbello di Satana e non sempre sapreste uscirne feriti ma vivi. Vivendo una volta e sapendo che in quella volta è il vostro destino, se non siete dei maledetti adoratori della Bestia, agite con quel minimo almeno di volontà che basta a Me per salvarvi.
   Beati poi quelli che in luogo del minimo danno tutto se stessi e vivono nella mia Legge. Il Dio dei vivi li guarda dal Cielo con infinito amore, e quel che ancora avete di bene sulla terra l’avete per questi santi che voi talora spregiate, ma che i Santi chiamano "fratelli", che gli angeli carezzano, e che il Dio Uno e Trino benedice.»
   
   1 Matteo 22, 32.
   2 è nostra correzione da 
   3 Lo spazio in bianco è anche sul quaderno autografo.

AVE MARIA PURISSIMA!
   

Non tutti sono dei nostri

Nel Nuovo Testamento, il termine "apostasia" [ἡ αποστασία] significa letteralmente "stare lontano da", un ritiro, una defezione, un tirarsi indietro, un venir meno da un impegno, da una fede, abbandonare il gruppo, l'organizzazione alla quale si appartiene. 

Questo termine è usato due volte nell'originale greco del Nuovo Testamento 
per esprimere l'abbandono di una fede, 
anche se non è spesso tradotto con il termine italiano "apostasia".

Cause dell'apostasia

Cause dell'apostasia sono indicate come:-
  • Paura della persecuzione"Allora vi sottoporranno a supplizi e vi uccideranno; e sarete odiati da tutte le genti a causa del mio nome. Allora molti si scandalizzeranno, si tradiranno e si odieranno l'un l'altro" (Matteo 24:9,10).
  • Prestare ascolto ad insegnamenti alieni ed ingannevoli"E sorgeranno molti falsi profeti, e ne sedurranno molti" (Matteo 24:11).
  • Tentazioni e prove a cui non si resiste"Quelli sulla roccia sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la parola con gioia; costoro però non hanno radice, credono per un certo tempo, ma al momento della prova, si tirano indietro" (Luca 8:13).
  • Seguire lo spirito di questo mondo"...e distoglieranno le orecchie dalla verità per rivolgersi alle favole" (2 Timoteo 4:4).
  • Conoscenza difettosa di Cristo"Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri perché, se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è accaduto perché fosse palesato che non tutti sono dei nostri" (1 Giovanni 2:19).
  • Cadute morali"Quelli infatti che sono stati una volta illuminati, hanno gustato il dono celeste, sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo a venire, se cadono, è impossibile riportarli un'altra volta al ravvedimento, poiché per conto loro crocifiggono nuovamente il Figlio di Dio e lo espongono a infamia" (Ebrei 6:4-6).
  • Abbandono del culto pubblico e della spiritualità"...non abbandonando il radunarsi assieme di noi come alcuni hanno l'abitudine di fare, ma esortandoci a vicenda, tanto più che vedete approssimarsi il giorno. Infatti, se noi pecchiamo volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati, ma soltanto una spaventosa attesa di giudizio e un ardore di fuoco che divorerà gli avversari. Chiunque trasgredisce la legge di Mosè muore senza misericordia sulla parola di due o tre testimoni. Quale peggiore castigo pensate voi merita colui che ha calpestato il Figlio di Dio e ha considerato profano il sangue del patto col quale è stato santificato, e ha oltraggiato lo Spirito della grazia? Noi infatti conosciamo colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta, io darò la retribuzione», dice il Signore. E altrove: «Il Signore giudicherà il suo popolo». È cosa spaventevole cadere nelle mani del Dio vivente" (Ebrei 10:25-31).
  • Incredulità "State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente"(Ebrei 3:12).

Esempi biblici

Esempi biblici di apostasia sono:
  • Saul"Io mi pento di aver costituito Saul re, perché si è allontanato da me e non ha eseguito i miei ordini». Samuele ne fu rattristato e gridò all'Eterno tutta la notte" (1 Samuele 15:11).
  • Amatsiah"Dopo essere tornato dalla strage degli Edomiti, Amatsiah, si fece portare gli dèi dei figli di Seir, li stabilì come suoi dèi, si prostrò davanti a loro e offerse loro incenso ... Dopo che Amatsiah si era allontanato dall'Eterno, fu ordita contro di lui una congiura a Gerusalemme; egli fuggì a Lakish, ma lo fecero inseguire fino a Lakish e là lo uccisero" (2 Cronache 25:14,27).
  • Molti discepoli" Da quel momento molti dei suoi discepoli si tirarono indietro e non andavano più con lui" (Giovanni 6:66).
  • Imeneo e Alessandro"avendo fede e buona coscienza, poiché alcuni, avendola rigettata, hanno fatto naufragio nella fede. Tra questi vi sono Imeneo e Alessandro, che io ho dato in mano di Satana, perché imparino a non bestemmiare" (1 Timoteo 1:19,20).
  • Dema"...perché Dema mi ha lasciato, avendo amato il mondo presente, e se n'è andato a Tessalonica" (2 Timoteo 4:10).
  • Altre illustrazioni"uomini perversi sono usciti di mezzo a te e hanno sedotto gli abitanti della loro città dicendo: "Andiamo a servire altri dèi", che voi non avete mai conosciuto" Deuteronomio 13:13; "Stenderò la mia mano contro Giuda e contro tutti gli abitanti di Gerusalemme, e sterminerò da questo luogo i resti di Baal, il nome dei sacerdoti idolatri assieme ai sacerdoti, quelli che si prostrano sui terrazzi davanti all'esercito del cielo, quelli che si prostrano giurando all'Eterno, ma giurando anche a Malkam, quelli che si allontanano dall'Eterno e quelli che non cercano l'Eterno e non lo consultano" Sofonia 1:4-6; "Voi, che cercate di essere giustificati mediante la legge, vi siete separati da Cristo; siete scaduti dalla grazia"; Galati 5:4; "Quelli infatti che sono fuggiti dalle contaminazioni del mondo per mezzo della conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, se sono da queste di nuovo avviluppati e vinti, la loro ultima condizione è peggiore della prima. Poiché sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della giustizia, anziché, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento che era stato loro dato" 2 Pietro 2:20,21.

Un peccato ricorrente

Abbandonare JHWH era un peccato ricorrente del popolo eletto, particolarmente influenzato dagli usi e dei costumi del paganesimo. È una tendenza che appare molto presto nella sua storia, come si riscontra dagli abbondanti ammonimenti e proibizioni delle leggi di Mosè (Esodo 20:3,4,23; Deuteronomio 6:14; 11:6).

Le conseguenze

Le temibili conseguenze dell'apostasia religiosa e morale appare nelle maledizioni pronunciate contro questo peccato, sul Monte Ebal, dai rappresentanti di sei tribù di Israele scelte da Mosè (Deuteronomio 27:13-26; 28:15-68).
Tanto ribelle è il cuore di Israele, persino nei primi anni dopo la sua liberazione dall'Egitto, che Giosuè trova necessario far rinnovare solennemente la fedeltà della nazione a Yahweh ed al suo patto, prima di entrare nella terra promessa (Giosuè 24:1-28).L'infedeltà al patto pregiudica le prospettive di Israele al tempo dei Giudici (Giudici 2:11-15; 10:6; 10:10,13; 1 Samuele 12:10).
È fonte di mali innumerevoli, sociali e morali, dai giorni di Salomone a quelli dell'esilio. Molti re del tempo del regno diviso apostatano dalla fede, conducendo il popolo, come nel caso di Geroboamo, a grossolane forme di idolatria ed immoralità (2 Re 14:22-24; 2 Cronache 12:1). Esempi ne sono: Geroboamo (1 Re 12:28-32); Acab (1 Re 16:30-33), Acazia (1 Re 22:51-53), Joram (2 Cronache 21:6, 10; 12-15); Acaz (2 Cronache 28:1-4); Manasse (2 Cronache 33:1-9); Amen (2 Cronache 33:22).
La profezia sorge come un'energica e divina protesta contro questa tendenza storica di defezionare dalla religione di Jahweh.
Coloro che sono preoccupati per l'apostasia dovrebbero riconoscere che la loro consapevolezza di peccato è in sé la prova che non sono decaduti dalla fede. Il desiderio della salvezza mostra che non si ha "un malvagio cuore incredulo": "State attenti, fratelli, che talora non vi sia in alcuno di voi un malvagio cuore incredulo, che si allontani dal Dio vivente" (Ebrei 3:12).

AMDG et DVM