giovedì 1 marzo 2018

Festa dei Purim - Santa Ester, Regina

S. Ester (V secolo a. C.) regina

Aiutami, Signore, 
non ho altri fuori di te

Il Libro di Ester, nell'Antico Testamento, ha un particolare importante e significativo: ha due versioni, ebraica e greca. Per la verità il testo ebraico ha lasciato perplessi (anche scandalizzato!) più di uno studioso: infatti è privo di espliciti riferimenti religiosi. A questa lacuna ha rimediato la versione greca dei LXX, che si presenta come altamente spirituale e edificante. "Ma il testo ebraico deve essere accettato e valorizzato per quello che è: un libro drammatico in cui alla fase del panico e dell'afflizione segue quella finale del rasserenamento e della festa con un'allegria popolare e travolgente. In questo piccolo libro si rivela inoltre l'abilità letteraria in un preciso autore che presenta il suo racconto in uno stile ritmato e sfavillante…"(così lo studioso A. Minissale). La Bibbia CEI del 2008 presenta questo prezioso libretto con il privilegio delle due versioni del testo ebraico e greco. Quindi ambedue sono accettate come attendibili.


Questo Libro presenta, come indissolubilmente intrecciate e operanti, la presenza di Dio nella storia (spesso nascosta e indiretta) e la collaborazione da parte di uomini e donne, dai caratteri e dalle storie personali e spirituali differenti. Questi attraverso la loro fede, dedizione e rischio della propria vita, lo 'aiutano' nella salvezza sia di Israele, il popolo "che Lui si è scelto" sia dell'umanità tutta. 


Nella tradizione cristiana Ester è stata lodata da Clemente d'Alessandria come "perfetta nella fede" e da Girolamo, grande studioso della Bibbia, come "tipo della Chiesa". Viene quindi considerata icona della stessa Maria di Nazaret, che la Chiesa avrebbe poi indicato ed esaltato come efficace mediatrice di grazia e salvezza per il popolo di Dio. 


Per gli Ebrei, i nostri fratelli maggiori, è un libro molto importante e viene letto ogni anno in occasione della Festa dei Purim. Questa eroina ebrea viene tenuta in grande considerazione nella liturgia ebraica. Si pensi che il suo nome è ricordato bene 55 volte, e quello di Sara (e Sarai), la moglie di Abramo poco meno. Possiamo anche dire che Ester con il suo intervento coraggioso e rischioso ha reso possibile la sopravvivenza del popolo ebreo, da cui è venuto il Cristo Salvatore. 

Solo trent'anni dopo quegli avvenimenti Neemia, un laico al servizio del re persiano, fu autorizzato a ritornare in patria e a ricostruire le mura di Gerusalemme, riorganizzando così la vita religiosa del popolo d'Israele. Un particolare di questo singolare personaggio biblico. Nel libro omonimo al c. 5,14 e ss. egli afferma: "In tutti questi dodici anni io e i miei collaboratori rinunciammo al compenso che ci spettava… Io mi comportai (a differenza degli altri) diversamente per onestà di fronte a Dio… e non approfittai della mia posizione per acquistare terreni…. Tuttavia non pretesi mai la paga di governatore: la gente era già gravata di troppi pesi". Purtroppo l'esempio di servizio onesto (perché non ha abusato egoisticamente della propria posizione di potere) non ha molti imitatori nella vita politica, ahimè, in Italia, ma non solo.

Fedeltà a Dio anche in esilio tra i pagani

Ha scritto l'autore ebreo americano Abraham J. Heschel: "La fede è sensibilità, comprensione, impegno e attaccamento; non è una cosa che si ottiene una volta per tutte, ma un atteggiamento che una volta conquistato si può perdere di nuovo" (in "Dio alla ricerca dell'uomo", Borla, p.174). Certo la fede in Dio si può perdere, la fiducia nella sua Provvidenza venir meno specialmente quando la situazione esistenziale del credente è messa a dura prova, come la persecuzione, la povertà immeritata, l'esilio e l'ostracismo a causa delle proprie credenze. Questa è stata un po' la situazione vissuta da Ester, orfana dei genitori, deportata e lontana da Gerusalemme, in territorio pagano alla corte del re persiano Assuero (o Serse I, che morirà nel 465 a. C.). 

Ancora A. J. Heschel "Tragico è il turbamento dell'uomo di fede. "Le lacrime sono il mio pane giorno e notte, mentre dicono a me tutto il giorno: Dov'è il tuo Dio? (Sal 42), "Dove sono le opere meravigliose di cui i nostri padri ci hanno parlato? (Sal 44). E da ultimo il famoso versetto usato da Cristo tesso in croce: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Sal 22, pag,175).


La situazione di Ester, di suo zio Mardocheo protagonisti (e di migliaia di altri ebrei deportati) era proprio questa: una fede messa alla dura prova, ogni giorno, con il pericolo della propria vita. Quante volte si saranno chiesti: Dov'è il Dio dei nostri padri? Il Dio dei patriarchi e dei profeti? E soprattutto il Dio dell'Esodo con il "suo braccio potente"? 


Le loro sono due piccole storie diverse, ma poi unite nello stesso proposito di salvare il popolo ebreo dallo sterminio. 


Ester, rimasta orfana, fu allevata come una figlia dallo zio Mardocheo. Questi fu sempre fedele sia al re Assuero (era al suo servizio) sia al Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe, davanti al quale solamente si sarebbe inginocchiato. Anzi era riuscito a scoprire un complotto contro lo stesso re Assuero e così a salvarlo, senza ricevere però una giusta ricompensa. Non solo, dopo poco tempo, tutto era caduto in oblio. Nello stesso tempo ci fu una promozione di altro funzionario del re, di un certo Haman, che così arrivava alla più alta carica del regno dopo il re. Tutti dovevano inginocchiarsi davanti a lui … pena la morte, naturalmente. Mardocheo si rifiutò sempre di farlo. Da qui l'odio di Haman contro di lui. Odio feroce che si trasformò gradualmente in proposito criminale di eliminare lui e tutto il popolo ebreo presente nel regno. C'era già persino la data del genocidio, ottenuta mediante il lancio del "pur" cioè della sorte, che cadde sul tredici del mese di Adar. E arrivò la firma del decreto da parte del re. Mardocheo naturalmente ne informò Ester.


Ester, preghiera, digiuno e …coraggio

Ester (che in linguaggio persiano significava stella mentre il suo vero nome era Hadassah, cioè mirto!)) era diventata regina. Come? Semplicemente per uno sgarbo ed un capriccio della regina in carica, di nome Vasti. Il re furibondo, per l'affronto, la destituì immediatamente. E fu bandito una specie di concorso (non solo di bellezza) per trovare una nuova regina. Alla fine fu scelta Ester, che, dietro consiglio dello zio, non palesò la sua origine ebrea. La sua bellezza si impose su tutte le altre entrando così a corte (nell'harem del re), fino poi ad essere scelta come regina. 


Ormai erano passati cinque anni da questa singolare 'promozione', quando lo zio la informò del complotto e del decreto di Haman per sterminare tutti gli Ebrei. Le fece anche capire che doveva intercedere la grazia per il popolo, ribadendo anche la propria identità ebrea. E qui era il rischio, forse mortale. Aveva forse anche il re, oltre ad Haman, odio per gli ebrei? Nel qual caso sarebbe stata la fine di tutto e di tutti, anche per lei. Forse per qualche tempo lei pensò di potersi salvare da sola, senza rischiare. Da qui un atteggiamento titubante e incerto frammisto a paura: non era per niente sicura che il re l'avrebbe esaudita, concedendo la grazia. 

Mardocheo insistette che ormai toccava solo a lei intercedere, che lei doveva rischiare e sacrificare anche la propria vita per tutto il popolo. Sono interessanti le parole che le disse per convincerla ad affrontare il rischio: "Ricordati dei giorni in cui eri povera, quando eri nutrita dalle mie mani… Invoca il Signore e parla al re in nostro favore, perché ci liberi dalla morte….Ester, non dire a te stessa che tu sola potrai salvarti nel regno fra tutti i Giudei. Perché se tu ti rifiuti in questa circostanza, da un'altra parte verranno aiuto e protezione per i Giudei. Tu e la casa di tuo padre perirete. Chi sa se tu non sei diventata regina proprio per questa circostanza? (Ester c. 4).


In altre parole: forse tu sei lo strumento della Provvidenza, cioè di quel Dio che ha salvato dall'Egitto il popolo d'Israele tramite Mosè… Oggi tocca a te rischiare la vita per tutto il popolo. Accetti questa fatica e questo rischio? O vuoi rimanere concentrata sui tuoi privilegi? E' Dio stesso che ti ha posto come regina… non certo solo per te, per i tuoi meriti, ma sei in quella posizione per qualche suo progetto, che va oltre la tua persona e il tuo destino. 
Ester era insomma chiamata ad 'aiutare' Dio a salvare il suo popolo in quella circostanza storica: era per così dire, la 'soluzione di Dio' in quel momento storico. Notiamo anche che Dio per questa impresa non le parlò direttamente, non le inviò qualche profeta che le facesse capire la sua volontà dicendole: "Il Signore Dio ti ordina….". Né messaggi diretti, né visioni celesti, né angeli messaggeri, né sogni indicatori e profetici. Dio indirettamente e quindi per cause seconde, le rivelò la sua volontà. Ed Ester capì. E con coraggio disse il suo sì.


La Festa dei Purim

Belle e coraggiose le sue parole: "Entrerò dal re, anche se dovessi morire" (c. 4,16).


Prima però di presentarsi al re, non esente da comportamenti capricciosi e spesso volubile nelle decisioni, chiese di coinvolgere nella preghiera e digiuno gli Ebrei che si trovavano nella città di Susa: tutti dovevano pregare e digiunare con lei e le sue ancelle. Tre giorni di preghiere e digiuni. Poi sarebbe stato il tempo dell'azione.



Ed ecco la brillante idea di invitare il re e anche Haman, il nemico, ad una banchetto. Le maniere semplici e seducenti di Ester fecero breccia sul cuore del re che le chiese quale fosse la sua richiesta che l'avrebbe concessa "fosse stata anche metà del regno". Fu solo al secondo giorno di banchetto che Ester chiese la grazia per il proprio popolo, rivelando (o ricordandogli) la propria identità di donna ebrea. Nello stesso momento davanti al re in persona accusò Haman stesso, smascherando il suo complotto contro tutti gli Ebrei e contro Mardocheo. Quel Mardocheo che, si ricordò finalmente, non aveva ricompensato come meritava. La situazione si rovesciò completamente con la condanna in quello stesso istante di Haman e con la 'promozione' di Mardocheo. Fu poi scritto un altro decreto che dava la possibilità agli Ebrei di difendersi contro gli eventuali nemici, proprio nel giorno stabilito per la loro eliminazione. Il che fu fatto puntualmente e… con molto zelo. Comprensibile, date le circostanze e la paura accumulata da tutti.



Ancora A. J. Heschel: "In verità esiste una perenne tensione fra il centro dell'io e la meta che è oltre di esso… L'essenza dell'uomo, la sua unicità si manifesta nell'oltrepassare il proprio io, di innalzarsi al di sopra dei propri bisogni e delle proprie ragioni egoistiche" (pag. 426). Ed è quello che ha fatto Ester, con il consiglio dello zio, con la preghiera e e con il digiuno, rischiando di persona.

E' quindi giustificato il gioioso ricordo di lei da parte del popolo ebreo, ogni anno con la solenne festa dei Purim (o Festa delle Sorti). Certo senza la preghiera, il digiuno ed il suo coraggio il popolo stesso rischiava di scomparire. E' una festa molto amata specialmente dai bambini ebrei per i doni che ricevono. La festa comporta per tutti: assistere alla lettura del Libro di Ester, inviare doni ai bisognosi, e naturalmente fare un banchetto solenne! Tutta la famiglia in festa e nella gioia per il ricordo di Ester, vera stella di salvezza per il popolo ebreo circa 2500 anni fa.

Mario SCUDU sdb (Torino, 2016)
*** Testi: Preghiera di Ester


Mio Signore e nostro re, tu sei il solo Dio. Aiutami perché da sola, sto mettendo in gioco la mia vita. Non ho altro aiuto all'infuori di te. Fin da bambina, nella casa paterna sentivo parlare di te. 
Tu, o Signore, fra tutti i popoli hai scelto Israele, e l'hai fatto per sempre il tuo popolo. 
Nei tempi antichi ahi scelto i nostri padri, e hai fatto per loro tutto quello che avevi promesso. Ma noi abbiamo peccato contro di te, e tu ci hai messi nelle mani dei nostri nemici, perché abbiamo onorato i loro idoli. In tutto questo Signore sei stato giusto…..
Ricordati di noi, Signore, fatti avanti in questo momento di tribolazione.
Dammi coraggio, o re degli dei, tu che sei più forte di tutti i potenti.
Mettimi nelle labbra parole persuasive, quando sarò di fronte a quel leone. Toccagli il cuore; spingi il re a reagire duramente contro quell'uomo che ci combatte….
Strappaci dalla loro mano con la tua potenza.
Aiutami, Signore. Sono sola e non ha altro aiuto all'infuori di te.
Tu sai tutto: sai che io disprezzo gli onori di quelli che non conoscono la tua legge.
Io non approvo il matrimonio con un non ebreo.
Tu conosci la contraddizione in cui vivo.
Sai che non posso sopportare la corona che porto sulla testa quando devo apparire in pubblico. Essa è il segno della posizione che occupo, ma io in privato non la porto mai, perché la disprezzo come uno straccio sporco….
Da quando la mia posizione è cambiata, non ho avuto mai altra gioia che quello di servire te, Signore Dio di Abramo.
O Dio, tu che sei più forte di tutti, ascolta il grido dei disperati.
Liberaci dalle mani dei nemici e fa che io riesca a vincere la mia paura" 

(Da Ester, greco, 4C 14-17; 23-30, da La Bibbia in lingua corrente, LDC-ABU, Torino)

1 luglio: SANTA ESTER, REGINA

Pagina mirabile di quasi mille anni fa SULL'IMPORTANZA DELLA CONTEMPLAZIONE E DELL'UMILTA' NEL LAVORO INTELLETTUALE

Le virtù necessarie allo studio delle scienze e della teologia





Ugo di san Vittore
1125 c.
Didascalicon, lib. III, capp. VI-XIII
In questo brano tratto dal Didascalicon, Ugo di s. Vittore espone l’importanza delle virtù morali, della contemplazione e dell’umiltà nel lavoro intellettuale di coloro che si dedicano allo studio. «La meditazione — scrive il teologo — è l’attività di pensiero della persona che riflette per un tempo prolungato e con saggezza, ricercando prudentemente le cause e l’origine, il modo e l’utilità di ogni cosa».
VI. Tre cose sono necessarie a coloro che si dedicano allo studio: doti naturali, esercizio e disciplina. Per quanto attiene alle doti naturali, esse si rivelano quando lo studente capisce con facilità ciò che ascolta e lo conserva con memoria tenace; per quanto riguarda l'esercizio, l'allievo dovrà perfezionare con laboriosità e zelo le proprie disposizioni naturali; per quanto concerne la disciplina, lo studente, con una vita virtuosa, dovrà accordare il proprio comportamento alla sua cultura.
Esporrò in sintesi alcune considerazioni di carattere introduttivo su questi tre requisiti.

VII. Coloro che si impegnano nell'apprendimento, devono disporre sia d'ingegno sia di memoria: infatti queste due cose sono tanto collegate nell'attività di chi studia e nell'oggetto di studio che, se una di esse è insufficiente, l'altra da sola non potrà portare nessuno studente alla perfezione. Similmente il guadagno non serve a nulla, se non può essere conservato; d'altra parte ingrandisce invano il suo magazzino colui che non ha nulla da custodirvi. L'ingegno acquista e la memoria conserva il sapere.
L'ingegno è una forza naturale dello spirito, che da sé sola costituisce un valore: esso è una dote naturale, che viene favorita dal buon uso e mentre la fatica esagerata lo consuma, il moderato esercizio lo raffina. A questo proposito si ricordi l'accorto avvertimento di quell'educatore che disse: Ora voglio che tu risparmi le tue forze: ci si affatica chini sui libri, va' a correre all'aria aperta.
Vi sono due attività che esercitano l'ingegno: la lettura e la meditazione. La lettura avviene quando apprendiamo qualcosa, secondo determinate regole e norme, da ciò che è stato scritto. La lettura si attua in tre modi: per opera del docente, per opera del discente o nello studio personale. Infatti si dice: “Leggo il libro per gli studenti”, oppure: “Leggo il libro spiegato dal docente” e infine: “Leggo il libro da solo”. Quando si studia si deve fare attenzione all'ordine e al metodo.

VIII. L'ordine concerne le materie d'insegnamento (la grammatica infatti precede la dialettica e così l'aritmetica precede la musica); in secondo luogo i libri (ad esempio lo scritto di Sallustio su Catilina precede nel tempo quello su Giugurta); poi la narrazione (che si sviluppa in una continuità collegata e connessa) ed infine il commento.
Nelle materie d'insegnamento esiste un ordine di successione secondo una disposizione naturale. Per i libri, si considera la persona dell'autore oppure l'argomento trattato. Nella narrazione si osserva un ordine secondo l'esposizione della materia, che può essere naturale, quando gli avvenimenti vengono riferiti così come si sono svolti, oppure artificiale, quando vien narrato prima ciò che effettivamente è avvenuto dopo e viceversa. Nel commento di un testo l'ordine è determinato dai livelli di ricerca; il commento comprende tre oggetti: la struttura grammaticale, il significato delle parole e l'intendimento del pensiero dell'autore.
La struttura grammaticale è la disposizione ordinata delle parole, che noi designiamo anche come costruzioni del periodo. Il significato è il facile e chiaro senso della frase, come si offre ad una prima lettura. L'intendimento del pensiero dell'autore attiene ad un piano di comprensione più profonda, che non può essere raggiunta senza commento ovvero interpretazione. L'ordine si applica quando si considera e si esamina prima la struttura grammaticale, poi il significato ed infine il pensiero dell'autore: fatto ciò, il commento è compiuto.

IX. Il metodo opportuno per studiare un testo consiste nella sua suddivisione in parti. Ogni suddivisione comincia da parti definite e procede indefinitamente. Ogni realtà delimitata risulta più chiara e di essa si può conseguire una conoscenza sicura.
L'apprendimento comincia dalle cose più note, attraverso di esse si raggiunge la conoscenza dell'ignoto. Inoltre ci serviamo della ragione (il cui compito specifico è suddividere), quando discendiamo dagli universali ai particolari, suddividendo e indagando la natura delle cose individuali. Ogni universale infatti è più definito e determinato dei singoli particolari. Quando dunque cerchiamo d'imparare qualcosa, dobbiamo incominciare da quelle nozioni che sono più conosciute, più determinate e di ambito più generale e poi, discendendo a poco a poco e distinguendo con varie suddivisioni le singole realtà, potremo evidenziare la natura delle cose particolari.

X. La meditazione è l'attività di pensiero della persona che riflette per un tempo prolungato e con saggezza, ricercando prudentemente le cause e l'origine, il modo e l'utilità di ogni singola cosa. La meditazione prende origine dalla lettura, ma non è vincolata dalle norme precise che regolano lo studio dei testi; infatti si compiace a spaziare in campi aperti, ove liberamente può fissare la forza del pensiero nell'indagine speculativa della verità, esaminando ora l'una ora l'altra causa delle cose, indagando anche le realtà più profonde, non lasciando nulla di incerto ed oscuro.
L'inizio del sapere si trova dunque nella lettura, ma il suo compimento perfetto si realizza nella meditazione: coloro che sanno amarla con familiare consuetudine e vi si applicano a lungo, rendono la loro vita assai lieta e trovano grandissimo conforto nelle avversità.
La meditazione riesce efficacemente ad allontanare lo spirito dal frastuono delle cose terrene e permette di pregustare, in qualche modo, già in questa vita, la dolcezza della pace eterna. Quando infine si saprà cercare e trovare oltre tutte le cose create il loro Creatore, lo spirito si arricchirà di luce intellettuale e di gioia: allora la meditazione conseguirà il suo massimo risultato.
Vi sono tre specie di meditazione: la prima consiste nell'attento esame delle azioni umane, la seconda nello studio accurato dei comandamenti divini, la terza nella valutazione delle opere di Dio. I comportamenti umani presentano vizi e virtù; i precetti divini contengono comandi, promesse ed ammonimenti; le opere divine sono tutte quelle cose che l'onnipotenza di Dio crea, la Sua sapienza governa e la Sua bontà dispone.
Solo colui che sa meditare attentamente sulle mirabili opere di Dio, potrà capire quanto esse siano degne di profonda considerazione.

XI. Riguardo alla memoria, penso di non dover tralasciare ora di dire che, come l'ingegno, analizzando, indaga e trova, così la memoria, sintetizzando, custodisce. È opportuno sintetizzare ed affidare alla memoria quanto abbiamo analizzato nell'apprendimento. Sintetizzare significa ridurre ad un compendio breve e schematico ciò su cui ampliamente si è letto o discusso: con parola d'origine antica ciò si dice riepilogare, cioè riassumere.
Infatti ogni trattazione sistematica ha un suo pensiero dominante, sui quale si basa il valore di tutta l'esposizione e la forza del discorso; a questo si collegano e si riferiscono tutti gli argomenti. Raccogliere, ossia sintetizzare, è appunto cercare e prendere in considerazione questo pensiero dominante.
La sorgente è una sola, ma i ruscelli che ne derivano sono molti: perché si dovrebbero seguire tutte le tortuosità dei vari corsi d'acqua? Nella sorgente c'è tutto. Mi esprimo così, perché la memoria umana è limitata, predilige la concisione, e quando si estende a molti oggetti, è meno efficace su un singolo argomento.
Da ogni oggetto di studio bisogna ricavare un pensiero breve e chiaro, indi è opportuno riporlo nello scrigno della memoria: quando poi le circostanze lo richiederanno sarà possibile derivare da esso le altre idee. Questo deve venir spesso ripetuto e richiamato alla mente, per così dire, come dal ventre della memoria al palato, affinché non perda la sua chiarezza ed il suo vigore a causa di un lungo e ininterrotto abbandono.
Ti consiglio, o mio studente, di non compiacerti se avrai letto molto, ma se sarai riuscito a capire molto, e non soltanto se avrai capito, ma se sarai capace anche di ricordare: altrimenti, l'aver letto ed anche l'aver compreso non ti recheranno gran vantaggio.
Per questo motivo ribadisco quanto ho affermato e cioè che coloro i quali si dedicano allo studio devono poter disporre di ingegno e di memoria.

XII. Un saggio, interrogato sulle disposizioni migliori per apprendere, rispose: Spirito umile, impegno nella ricerca, vita tranquilla, indagine silenziosa, povertà, terra straniera; queste circostanze rendono più agevole il superamento delle difficoltà che si incontrano durante gli studi.
Egli conosceva, penso, quel detto: Il buon comportamento morale impreziosisce la cultura , e per tale motivo collegò avvertimenti sul modo di vivere alle norme riguardanti lo studio, affinché l'allievo potesse venire a conoscere non solo il metodo del suo lavoro, ma anche lo stile della sua vita.
Non merita plauso la scienza di una persona disonesta: perciò e di massima importanza che colui che si dedica alla ricerca del sapere non trascuri le regole di una vita corretta.

XIII. L'umiltà è la condizione preliminare di un comportamento disciplinato; di questa virtù esistono molte testimonianze: le seguenti riguardano specialmente gli studenti. Prima di tutto essi non devono sottovalutare nessuna scienza e nessun libro, in secondo luogo non devono affatto vergognarsi di accettare un insegnamento da qualsiasi persona, infine, se riusciranno ad acquisire la cultura, non dovranno mai disprezzare nessuno.
Molti sbagliano perché vogliono sembrare sapienti prima del tempo: si abbandonano così alla vanità dell'orgoglio, cominciano a fingere di essere ciò che non sono ed a vergognarsi di ciò che sono: tanto più si allontanano dalla sapienza, quanto più bramano di essere considerati sapienti e non di esserlo. Ho conosciuto diverse persone di questo genere, le quali, prive ancora dei rudimenti della cultura, giudicavano sola cosa degna di loro occuparsi di altissimi problemi: credevano di poter diventare grandi, soltanto leggendo i libri ovvero ascoltando le parole di autori celebri e sapienti.
“Noi — dicevano — li abbiamo visti, noi siamo stati ad ascoltare le loro lezioni, spesso essi solevano conversare con noi, siamo stati conosciuti da uomini tanto eccellenti e famosi!” Io vi dico invece: “Volesse il cielo che nessuno al mondo mi conoscesse, ma che io potessi conoscere quanto umanamente è conoscibile”.
Voi vi vantate di aver visto, ma non dite di aver capito Platone: a questo punto credo che non sia per voi occasione di prestigio venire ad ascoltare le mie lezioni. Io non sono Platone, né ho avuto la fortuna di incontrarlo. Voi avete bevuto alla fonte della filosofia, eppure sarebbe un gran bene se aveste ancora sete! Persino un re, che pur ha bevuto da calici d'oro, beve anche da un vaso di coccio, se ha sete. Perché dovreste ritirarvi? Avete ascoltato Platone, ascoltate ora anche Crisippo. È diventato proverbiale il detto: Forse ciò che tu non sai, lo sa Ofello [Orazio, Satire II, II,2].
Non vi è nessuna persona cui sia stato dato di sapere tutto e non vi è nessuna persona che non abbia ricevuto dalla natura qualche dono speciale: pertanto gli studenti devono ascoltare volentieri tutti, devono sforzarsi di leggere tutto e non devono disprezzare nessuno scritto, nessun autore, nessun insegnamento: senza pregiudizi devono cercare di imparare da qualsiasi persona ciò che non sanno; non devono pensare a quanto già conoscono, ma a quanto ancora ignorano.
In questo senso si dice che Platone avesse un tempo preferito imparare con umiltà, piuttosto che insegnare con presunzione. Perché dovresti vergognarti d'imparare e non hai pudore di essere ignorante? Ciò è molto più disonorevole. Perché aspiri a cose tanto grandi, quando sei tanto piccolo? Considera realmente fin dove possono arrivare le tue forze.
Procede nel modo migliore colui che cammina con passo regolare. Taluni hanno voluto fare un gran salto in avanti e poi sono caduti in un burrone. Non aver dunque troppa fretta: solo così raggiungerai prima la sapienza.
Impara volentieri da tutti ciò che non sai, perché l'umiltà può farti partecipare del possesso di quel bene speciale che la natura ha riservato ad ogni singolo essere umano. Sarà più sapiente di tutti colui che avrà voluto imparare qualcosa da tutti: chi riceve qualcosa da tutti, finisce per diventare più ricco di tutti.

Didascalicon. I doni della promessa divina, l'essenza dell'amore, discorso in lode del divino amore, trad. di Vincenzo Liccaro, Rusconi, Milano 1987, pp. 130-138.

AMDG et DVM

mercoledì 28 febbraio 2018

Olio d'oliva e olio di cocco: scrigni salutari della Natura

Olio d’oliva: proprietà ed i suoi utilizzi

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L’olio d’oliva è uno degli alimenti più apprezzati ed utilizzati della dieta mediterranea. Si tratta di un prodotto antico e di pregio che trova nell’Italia uno dei più grandi produttori di olio di oliva al mondo. È, inoltre, il condimento da preferire in assoluto sia a crudo che per cucinarlo in quanto ha un elevato valore energetico. Come dice chi lo produce, ovvero il frantoio San Martino, ogni 100 grammi, infatti, sono 899 le Kcal che il nostro corpo immagazzina.
L’olio di oliva è ricco di grassi monoinsaturi ed in particolare di acido oleico. Grazie a questa sua particolare composizione in acidi grassi, è uno dei condimenti migliori per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo cattivo nel sangue. L’acido oleico, infatti, riduce i livelli di colesterolo-LDL senza intaccare la percentuale di  colesterolo – HDL.

Per le sue proprietà è un alimento indispensabile nell’alimentazione dei bambini e andrebbe introdotto sin dalle primissime fasi dello svezzamento, cioè già intorno ai 6 mesi. L’olio extravergine d’oliva, infatti, contribuisce alla formazione delle ossa.Questo acido grasso, pur non essendo essenziale, è quindi molto importante per il nostro benessere. Inoltre è ricco di fenoli, sostanze antiossidanti che forniscono all’organismo una protezione contro i processi infiammatori e contro l’invecchiamento cellulare. Sono, quindi, utili nella prevenzione di tantissime malattie, per esempio diabete e tumori.
Essendo, poi, molto ricco di vitamina E, è un micronutriente che preserva la salute delle ossa ed è molto utile per combattere l’osteoporosi e la decalcificazione, prevenendo le fratture ossee.

Olio d’oliva: i suoi utilizzi per la bellezza

Oltre all’utilizzo in cucina, di cui ce ne occuperemo in un altro articolo più specifico, l’olio d’oliva si può vantare di numerose proprietà cosmetiche simili all’olio di avocado e all’olio di argan. Grazie alla sua composizione, l’olio d’oliva ha spiccate proprietà antiossidanti ed è in grado di prevenire gli effetti dell’invecchiamento cutaneo come rughe, perdita di tono e di elasticità della pelle e macchie scure.
L’olio d’oliva è, inoltre, ideale per trattare le pelli secche e disidratate poiché ha una spiccata azione emolliente e contrasta la perdita d’acqua dall’epidermide, mantenendola idratata e morbida. Grazie alla sua azione lenitiva e riparatrice, l’olio d’oliva è ottimo anche per pelli screpolate o per calmare irritazioni, infiammazioni, rossori e dermatiti ed è ben tollerato anche dalle pelli più sensibili.
Inoltre è utilizzato anche per la cura delle unghie fragili come già ne abbiamo parlato sul nostro sito. Infine, tra i suoi innumerevoli utilizzi non è da dimenticare il suo uso durante la gravidanza, l’allattamento fino addirittura alla cura delle pelli dei neonati. In questi casa l’olio che si utilizza è puro, mescolato con altri oli o burri vegetali o con l’aggiunta di oli essenziali.
Insomma, l’olio di oliva è un grande prodotto di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori al mondo. Un prodotto eccellente ed utilissimo, come abbiamo visto, in diversi ambiti, dalla cucina fino alla cura della persona.

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Olio di Cocco: che cos’è e benefici


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Il cocco è uno dei più grandi regali che Madre Natura ci abbia fatto. Praticamente ogni parte della Cocos Nocifera è utilizzabile. Conosciamo meglio l’Olio di Cocco.
Sai perché amiamo così tanto scegliere ogni giorno di avvicinarci ad un generale stato di benessere grazie ad un’alimentazione vegetale? Perché, oltre a fornirci attivi che ci fanno stare meglio, questo ci da l’occasione di conoscere il regno vegetale e tutte le sue caratteristiche più nascoste.

Il Cocco: tutti i suoi benefici 
Conoscenza e capacità di scelta vanno a braccetto in tutti gli ambiti della vita e così anche in fatto di cibo: quando scosti un po’ il pesante velo della tradizione con tutti i suoi ingredienti animali ed inizia a meravigliarti dinnanzi allo spettacolo della Natura e di tutto ciò che ti mette a disposizione, capisci che abbandonare la strada vecchia per la nuova è la cosa migliore che puoi fare!
La natura è dunque uno scrigno di tesori, che risplendono non appena ci posi sopra lo sguardo. Tra questi, il Cocco è davvero uno dei più brillanti! Devi sapere che della Cocos Nocifera non c’è un solo pezzetto che vada perduto e che non serva al tuo benessere.
Uno dei prodotti più interessanti che vengono ricavati dalla noce di cocco è senza dubbio l’Olio di Cocco Vergine. Sicuramente ne avrai sentito parlare, ma prima di approfondirne un po’ insieme le caratteristiche, ci sembra opportuno darti qualche consiglio di partenza: se vuoi davvero godere dei benefici dei suoi attivi, ricorda di controllare sempre che provenga da coltivazioni biologiche e che sia stato spremuto a freddo (come nel caso di questo Olio di Cocco Vergine Crudo Bio). Sottoporre cibi naturali a lavorazioni che contemplano temperature superiori ai 42° significa privarli dei loro attivi o di parte di essi e dunque ritrovarsi tra le mani un prodotto impoverito.
Ora che abbiamo chiarito questo aspetto, rispondiamo insieme alla domanda più attesa: perché dovresti avere l’Olio di Cocco in casa? Se fino a qualche anno fa l’attenzione cosmetica era una passione tutta al femminile, oggi anche i maschietti sono diventati più vanesi e non rinunciano a passare del tempo davanti allo specchio, investendo soprattutto nella cura di pelle e capelli.
Ebbene, entrambi i sessi dovrebbero leggere con attenzione le righe successive!
Sin dall’antichità si sono utilizzati oli naturali come protettori della pelle, amplificatori del suo ruolo di barriera primaria contro le impurità esterne e contro gli agenti atmosferici. Ora anche la scienza si è occupata del ruolo degli oli vegetali, tra cui l’Olio di Cocco confermando il suo ruolo di protettore della pelle e di antinfiammatorio. In modo particolare più acidi grassi essenziali sono presenti e meglio l’olio svolge questo ruolo.
Quello che non devi assolutamente dimenticare è che anche la scienza pone l’accento sulla necessità di preferire oli che vengano estratti a freddo: solo così verranno preservati i lipidi benefici naturalmente presenti nell’Olio di Cocco e negli altri.

Olio di Cocco e capelli: come entrano in relazione?

Ogni giorno stressiamo la nostra chioma tra lavaggi, cappelli, esposizione al sole o al contrario al freddo, gel o lacche. Li sfibriamo e loro alla fine si spezzano e magari iniziano a cadere.
Ecco un altro motivo per avere sempre a portata di mano un po’ d’Olio di Cocco: il suo effetto positivo sulle proprietà tensili dei capelli, che ti aiuta a tenere sotto controllo lo stress a cui giorno dopo giorno sono sottoposti!
Vogliamo chiudere la parentesi vanità con un ultimo aspetto? Ora che hai una pelle protetta e capelli più forti, non vuoi completare il cerchio con un fisico a prova di misure?
Ci sono evidenze scientifiche del fatto che assumere nella propria dieta Olio di Cocco Vergine, possa contribuire non solo a migliorare i livelli di colesterolo buono (HDL) ma anche a ridurre la circonferenza vita e la massa corporea.
Sia chiaro: nulla fa miracoli, neanche l’Olio di Cocco!
Per poter raggiungere un grado di benessere generale e soddisfacente è tutto l’insieme delle tue abitudini di vita che deve essere orientato verso questo obiettivo: a partire dal cibo, certo, ma passando anche per una attività fisica costante e un rispetto anche delle proprie esigenze emotive.

CAPRICCI e FAVOLE

“Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole(2 Timoteo 4,3-4)

Le discipline olistiche intendono curare la persona nella sua interezza “corpo-mente-spirito” mediante pratiche naturali o spirituali. La maggior parte di esse si basano sulle più diverse dottrine esoteriche.


Il campo delle pratiche olistiche è molto vasto. 

Ricordiamo tra le principali: omeopatia, medicina ayurvedica, agopuntura, Yoga, Reiki, piramidologia, pranoterapia, riflessologia, iridologia, cristalloterapia, Rebirthing, Zen, Shiatsu 

… Fanno parte delle pratiche olistiche anche molte discipline di provenienza orientale tra cui: il Qi Gong, i tantra, il Tai Chi Chuan, e per estensione gli “stili interni” dei vari Karate, Judo, Kung Fu, Aikido, Kyudo, ecc. Queste pratiche si basano sui principi propri delle religioni orientali (Taoismo, Scintoismo e Buddhismo), che molto spesso i praticanti ignorano o accettano senza riserve, oppure li considerano come aspetti necessari per approfondire una particolare tecnica o per comprenderne la storia.


Molte di queste discipline, siano esse tecniche di autoguarigione, rilassamento, difesa personale o maggior conoscenza di sé, hanno talvolta un obiettivo comune: far entrare l’uomo in contatto con forze occulte che le religioni orientali chiamano “energia vitale” (Chi, o Ki), “forza vitale” o “principio vitale” dell’universo.

I praticanti esperti di discipline come il Reiki, il Tai Chi Chuan e lo Yoga, spesso sono in grado di percepire in se stessi queste forze spirituali e sperimentano capacità attribuibili a un intervento occulto o medianico.

Le cose non cambiano molto nel caso di discipline occidentali molto note come la pranoterapia e l’omeopatia (che non va confusa con la fitoterapia o erboristeria, ossia la cura con le erbe medicinali).
Ricordiamo che le terapie olistiche nascono dall’idea che la malattia non va risolta mediante la ricerca scientifica, ma che bisogna intervenire sull’essere umano a livello “spirituale” per curare le disarmonie energetiche che si manifesterebbero sotto forma di malattie fisiche o di disturbi psicologici. Questo approccio non può che aprire la porta ad ogni sorta di “cura” alternativa di stampo “New Age” che sarà tanto più efficace, quanto più si avvicinerà al mondo dell’esoterismo. E’ perciò evidente che queste discipline possono condurre il praticante in pericolose strade.

L’omeopatia Hahnemanniana

La più diffusa tra le medicine alternative è sicuramente l’omeopatia che, è importante ribadire, non ha nulla a che vedere con l’erboristeria. E’ difficile trovare in Italia una casa in cui non sia entrato un flacone di gocce o pillole omeopatiche, come non esiste ormai nel nostro paese farmacia che non venda e che non proponga con insistenza crescente i prodotti omeopatici. A onor del vero è bene chiarire che molti di questi prodotti non hanno niente a che vedere con la vera “omeopatia” che descriveremo di seguito. In molti casi si tratta semplicemente di prodotti di erboristeria spacciati come “omeopatici” in quanto il termine è oggigiorno sicuramente molto più di moda e sfruttato per puri fini commerciali.

L’omeopatia fu fondata da Samuel Hahnemann (1755-1843) personaggio affiliato ad una loggia massonica, ed amico di Mesmer, uno dei maggiori oppositori della fede cristiana e ideatore dell’ipnosi e del “magnetismo animale”.

Proprio a Hanemann si deve la redazione del libro “L’Organon dell’Arte di Guarire”, il libro base per ogni trattamento omeopatico. A detta di molti l’Organon è per l’omeopatia ciò che la Bibbia è per il cristiano (cfr. H.J. Bopp, “L’omeopatia – Studio Storico, Medico, Scientifico e Spirituale”, pro manoscritto, p.4).

La sua vita fu segnata da molte disgrazie e lutti familiari per cause non naturali (due figlie furono uccise, un’altra morì in circostanze inspiegabili e l’unico figlio scomparve misteriosamente).

Hahnemann non era soddisfatto dei risultati della medicina tradizionale, perciò decise di voler trovare egli stesso la ragione delle malattie ed una loro possibile soluzione.
Egli arrivò all’ipotesi che il male era prodotto da una “potenza spirituale nemica”, e che le malattie potevano essere guarite proprio grazie a quelle sostanze, diluite, che le avevano generate. Stabilì perciò il principio della “similitudine”, che afferma che “il simile guarisce il simile”. Ma questo principio non era affatto una scoperta: in Tibet, in Cina ed in Arabia era già conosciuto da secoli.

Il rimedio omeopatico si prepara a partire dall’estratto alcolico della sostanza base (tintura madre). La terapia consiste nel curare il malato con un medicinale che produrrebbe in un essere sano gli stessi sintomi della malattia: è come se una persona che soffre di diarrea dovesse assumere dell’olio di ricino perché in condizioni normali questa sostanza provocherebbe la diarrea. Questo è il primo principio: il principio della similitudine.
Il secondo principio: la diluizione. Il principio attivo che produce la malattia deve essere diluito per avere la minore concentrazione possibile, perché una dose infima possiede delle virtù guaritrici maggiori. Questa diluizione viene indicata con la lettera D, seguita dal numero di diluizioni in 9 parti di alcool. Ad esempio una diluizione D20 equivale ad un litro di principio attivo versato nella totalità d’acqua del nostro globo terrestre.

Hahnemann stesso affermò che a partire dalla diluizione D30, non esiste più una sola molecola di principio attivo nel prodotto omeopatico. Secondo lui, la materia viene ridotta alla sua sostanza intrinseca e pura ed assume il suo potenziale spirituale.

Il terzo principio: la dinamizzazione. Alla diluizione segue la necessità di “dinamizzare” il prodotto tramite scuotimenti successivi e ben distinti: la “forza cosmica” viene così trasmessa da chi prepara il medicinale al prodotto stesso, in modo misterioso. E’ lo stesso principio su cui si basano le altre discipline esoteriche come la pranoterapia ed il Reiki, con la differenza che in questo caso il “flusso energetico” non passerebbe direttamente ad una persona ma ad una sostanza in qualità di veicolo dell’energia stessa.
La nozione di “forza cosmica”, di “potenza dinamica”, di “armonia con l’energia terrestre”, rinvia ad una visione del mondo di tipo occulto: parlano in questi termini anche la magia, lo Yoga, la radiestesia, l’antroposofia, e in generale tutto il movimento New Age. Infatti il linguaggio di Hahnemann è molto simile a quello degli yogi e dei guru orientali: questo dimostra ampiamente che l’omeopatia si basa principalmente sulle filosofie orientali.

Nell’omeopatia c’è veramente la dottrina della spiritualizzazione della materia, perché la forza guaritrice è di tipo spirituale e non chimico.

La cosa sorprendente è che Hahnemann ha affermato di aver ricevuto il suo metodo curativo grazie a rivelazioni spiritiche (cfr. Larousse du 20 siècle, ed. 1930). 



Nelle opere che ha scritto traspare inoltre una marcata avversione per Gesù Cristo e una grande stima per Confucio e la sua dottrina. Scrive infatti uno dei suoi biografi: “Egli era disgustato dall'”arcientusiasta” Gesù di Nazareth, che non aveva condotto l’illuminato sulla via diritta della saggezza, ma che voleva invece lottare con pubblicani e peccatori sul difficile sentiero dello stabilire il regno di Dio … l’uomo dei dolori, che prese l’oscurità del mondo su di sé, era in realtà un’offesa per chi ama la sapienza esoterica” (A. Fritsche, “Hahnemann – Die Idee der Homeopathie”, VI edizione, p.264).   Poi continua: “Hahnemann certamente non era cristiano, anche se era bigotto come un pietista. Il dio di Hahnemann interviene continuamente con la sua guida e con il dono del suo potere, ma dà illuminazione alla mente, non tocca il cuore … al letto dell’ammalato. Hahnemann è un medico, e non può farci niente. Ma nella sua lotta come ricercatore spirituale, nella sua ricerca per l’illuminazione egli è fortemente attratto dall’Oriente. Confucio è il suo ideale” (A. Fritsche, op. cit., p.263).
“Qui è dove puoi vedere la sapienza divina senza miti di miracoli e di superstizione; vedo come un segno importante del nostro tempo che ora Confucio sia alla nostra portata per essere letto. Presto lo abbraccerò nel regno degli spiriti felici, il benefattore dell’umanità, che ci ha mostrato la via diritta alla saggezza ed a Dio, ben 650 anni prima dell’arcientusiasta” (A. Fritsche, op. cit., p.264).

L’omeopatia ha avuto un grande successo nel mondo occidentale, dovuto alla sfiducia progressiva nei confronti della medicina tradizionale. Viene tuttavia dichiarato apertamente che essa non ha alcun effetto sulle malattie gravi; i prodotti omeopatici vengono prescritti solo per lievi affezioni.

Il prodotto omeopatico ha quasi certamente un effetto “placebo”, in cui la guarigione o l’attenuazione del male dipende dalla convinzione del malato. L’effetto sul malato è di tipo psichico e non certo chimico (questa posizione è stata ribadita pubblicamente da molti medici e studiosi).

Un cristiano deve curarsi con preparati omeopatici? Sicuramente dobbiamo andarci cauti: non possiamo classificare in modo acritico ogni metodo di guarigione come occulto, ma non dobbiamo neppure chiudere gli occhi su fatti lampanti ed allarmanti.

Se una certa pratica affonda le sue radici nella superstizione, o nell’esoterismo (anche quello di provenienza orientale), faremmo meglio ad astenercene. Abbiamo anche ragione di allontanarci immediatamente da qualsiasi medico omeopata che faccia una diagnosi tramite il pendolino o strumenti simili.

Stesso atteggiamento di cautela ci invita ad adottare la Chiesa Cattolica tramite una dichiarazione rilasciata il 20-10-2000 a Roma in occasione di un Congresso dal titolo: “Le Istituzioni Sanitarie Cattoliche in Italia – Identità e ruolo”

Il mondo ci spinge a ricercare la salute con qualsiasi mezzo: ma la Bibbia ci insegna che in ogni situazione dobbiamo ricercare innanzitutto il pensiero di Dio, la sua volontà e le sue strade canoniche quali i medici e la medicina tradizionale.

Per un’analisi scientifica sull’omeopatia vedere qui.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

La cristalloterapia

La dottrina su cui si basa la cristalloterapia sostiene che le pietre, i cristalli o anche le gemme contengano una carica di energia positiva capace di ristabilire il flusso energetico del corpo e della mente. La terapia consiste nell’applicare queste pietre direttamente sulle parti del corpo da curare, meglio se in corrispondenza dei chakra, cioè sui sette punti vitali-energetici che l’induismo o il tantrismo avrebbe individuato. Si potrebbe anche immergere le pietre nell’acqua che deve essere bevuta, o si può purificare l’ambiente in cui viviamo sistemando delle pietre nella nostra casa.

L’uso delle pietre per motivi terapeutici fa parte di una lunga tradizione sciamanica, magica e occultistica; più comunemente si usano le gemme come amuleti e talismani, che avrebbero il potere di allontanare la cattiva sorte e di proteggere dagli influssi negativi.

Questa terapia non è fondata su basi scientifiche, neanche sperimentali, e i successi o gli insuccessi sono dovuti solo ed esclusivamente ad un effetto placebo cioè legato all’autosuggestione.

Al di là dell’inconsistenza scientifica di questi metodi, come cristiani dobbiamo preoccuparci delle loro implicazioni superstiziose, magiche e occulte.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

La cromoterapia

In questa disciplina il colore viene utilizzato come fonte di guarigione; secondo i teorici di questa terapia basta guardare il rosso o una parete azzurra per ricevere una guarigione spirituale, mentale e fisica. Si innescherebbero infatti meccanismi di auto-guarigione in grado di dare risultati immediati, a volta miracolosi.

Secondo le riviste specializzate del settore ogni malattia deriverebbe da uno squilibrio energetico dell’aura (l’energia vitale che circonderebbe ogni corpo ed anche la parte spirituale, l’essenza più profonda dell’essere), che solo i terapeuti con doni particolari sono in grado di vedere, in tutti i suoi colori, dunque solo loro sono in grado di prescrivere in forma personalizzata la relativa terapia.

Non dobbiamo certamente demonizzare i colori e gli stimoli psicologici che ne derivano anche in campo pubblicitario e commerciale. Sappiamo infatti che ogni prodotto in vendita sfrutta determinate combinazioni di colore per comunicare un determinato messaggio. In tutto ciò non c’è alcun male in quanto un colore freddo (es. verde o blu) può trasmettere sensazioni diverse da un colore caldo (es. giallo o rosso). Dopotutto è normale preferire l’uno o l’altro in base ai gusti personali o a determinati canoni sociali (es. la confezione di un dentifricio colorata di blu per trasmettere una sensazione di pulizia e freschezza). Questo tipo di condizionamento, non rientra assolutamente nell’ambito della Cromoteriapia. La vera Cromoterapia è infatti legata alla superstizione, in quanto basterebbe dare uno sguardo o toccare una bottiglietta di un determinato colore per essere guariti da molteplici malattie e disturbi.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

I fiori di Bach

La terapia con i fiori di Bach è stata sviluppata dal Dr. Edward Bach nel 1935.

Esistono 38 rimedi preparati dai fiori di piante selvatiche, arbusti o alberi. Vengono prescritti non in base alla sofferenza fisica, ma piuttosto secondo lo stato mentale della persona sofferente, secondo il suo stato d’animo di paura, ansia, rabbia o depressione. (Vedere la sezione specifica per l’approfondimento).

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

Medicina ayurvedica

E’ una medicina molto alla moda in questo momento. Arriva dall’India e pretende di donare vitalità, salute e bellezza grazie alla capacità di ricreare armonia nel corpo e nella mente. Ayurveda è una parola composta da ayur (vita) e veda (scienza o conoscenza). Il medico ayurvedico è una specie di guru che si propone di curare l’uomo nel corpo, nella mente e nello spirito.

È una medicina pagana e politeista: si tratta di credere che nel corpo umano ci sono cinque grandi elementi: etere, aria, fuoco, terra, acqua, che originano tre movimenti del corpo, governati da tre dèi indiani: Vada, Pitta e Kapha.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

La pranoterapia

Particolare forma di terapia basata sul supposto trasferimento di prana (nelle antiche religioni indiane, “energia vitale dell’universo”), da un individuo sano ad uno malato.

La New Age afferma che l’energia vitale dell’universo, o energia cosmica, non è altro che Dio o altri spiriti. Vedere la sezione specifica per l’approfondimento.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

Lo sciamanesimo

Lo sciamanesimo si rifà alle “religioni della natura”. Secondo questa visione del mondo “originaria”, il mondo minerale, vegetale, animale ed umano, il mondo sottile degli spiriti e delle divinità esistono uno dentro l’altro e uno per l’altro. Lo “sciamano” è una persona che intraprende un viaggio nel mondo degli spiriti aiutato dall’ingestione di particolari sostanze psicotropiche, o da specifici rituali. Durante le sedute di guarigione, alla persona da guarire vengono date delle lettere e dei suoni, delle immagini o delle erbe, scelte a seconda dei sintomi o dei problemi dichiarati, o percepiti da colui che opera il rituale di guarigione. Più la persona si sente vicina alle forze spirituali, e più cresce la fiducia, l’ottimismo, la volontà di stare bene.

Si tratta di vere e proprie sedute spiritiche in cui si possono verificare stati di trance e possessione demoniaca.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

La Biodanza

Il sistema Biodanza è nato in Cile negli anni 60 ad opera dello psicologo ed antropologo Rolando Toro.

Secondo le parole del suo fondatore si tratta di: “Un sistema di integrazione e di sviluppo umano che si basa su “vivencias” indotte attraverso la musica, il movimento e gli esercizi di comunicazione all’interno di un gruppo”. Tutte le attività e gli esercizi si svolgono in gruppo e sono finalizzati a stimolare le potenzialità individuali nell’ambito dell’affettività, della vitalità, della sessualità, della creatività e della trascendenza. Tutto ciò porta a facilitare la comunicazione con le altre persone, elevando la qualità affettiva dell’esistenza”.

Il prefisso “bio” esprime l’idea che al centro dell’universo non vi sia l’uomo ma la vita. Infatti esistono, per il sistema Biodanza due tipi di percezione: quella biocentrica e quella antropocentrica. È proposta ai bambini e agli adolescenti nelle scuole, agli adulti e alle donne in gravidanza ed anche per riabilitare gli anziani e i malati sia fisici che mentali.

Colpisce per il suo carattere apparentemente salutare ma, oltre al ripetersi di termini puramente new age quali “energia”, sono presenti nozioni di stampo pagano e panteistico completamente in disaccordo con la dottrina cristiana. Le presunte implicazioni sessuali nelle varie fasi del corso (si parla di “orgasmo”, “consapevolezza dell’identità sessuale”, “fusione erotica”, ecc.) sembrano proprio condurre nella direzione della “magia sessuale” tipica degli ambienti occultistici ed esoterici. Agli alti livelli del corso vengono inoltre descritti stati di trance (fenomeni tipici dello spiritismo e della possessione). Sono anche offerti corsi di approfondimento i cui nomi dovrebbero già di per sé mettere in guardia il cristiano: “Danzare i Ching”, “Ritorno di Dioniso”, “Sondaggio allo sconosciuto (neosciamanismo, presentimento dell’angelo)”, “Biodanza e il cerchio degli Archetipi – gli arcani dei tarocchi”, ecc.

Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

Lo Shiatsu

Con il termine Shiatsu (in giapponese shi=dita, atsu=pressione) si indica una forma di terapia manuale che fu creata da T. Namikoshi: si pratica la tecnica del massaggio tradizionale giapponese, abbinandole a tecniche di terapia manuale occidentali come le mobilizzazioni articolari, lo stretching, ecc. La maggior parte dei punti in cui si agisce con il massaggio corrisponde ai meridiani dell’agopuntura cinese. Lo scopo del trattamento Shiatsu è quello di “liberare” i meridiani, cioè i canali dove scorrerebbe l’energia vitale e permettere un migliore scorrimento della stessa.

La malattia, infatti, nello Shiatsu è vista come uno squilibrio energetico, dovuto ad una “occlusione” del meridiano di scorrimento, con conseguente danno agli organi.

Lo Shiatsu ha diverse vie, tra cui lo Zen Shiatsu e lo Iokai Shiatsu.

Nei termini di approccio della medicina orientale, bisogna tenere conto che lo Shiatsu non riguarda solo i sintomi e il trattamento, ma include l’aspetto spirituale, ossia considera che la malattia deriva dall’attitudine interiore profonda dell’individuo, e la vita profonda corrisponde allo spirito.

Per questo un terapista Shiatsu ha affermato che: “la relazione clinica difficilmente potrà esprimere fino in fondo l’atmosfera di solidarietà, di intimità, di reciproca conoscenza e di consapevolezza che si sviluppa tra terapista e paziente e che rende spesso magica l’esperienza dello Shiatsu per entrambi”.
Fonte: www.camcris.altervista.org/olistica.html

Altre discipline olistiche, esoteriche o non convenzionali

L’elenco che segue non va inteso come una sorta di “lista nera” di cose da non fare, in quanto non tutte le discipline possono essere messe sullo stesso piano. Mentre alcune sono obiettivamente pericolose (si parla di energie spirituali, fluidi guaritori, vibrazioni, ecc.), altre vanno comunque valutate attentamente per non incorrere in raggiri psicologici o superstiziosi. Ve ne sono alcune che sono semplicemente dannose perché potrebbero allontanare il praticante dal ricorso alla medicina convenzionale.
– Acupressione (o Agopressione)
– Agopuntura
– Ai-Chi (Aquatic Tai Chi)
– Analisi Reichiana
– Anelli magnetici Alex Chiu
– Antroposofia (Medicina antroposofica)
– Arica (Metodo)
– Arnold Mindell (Metodo)
– Aromaterapia
– Arti Marziali (elementi filosofico/spirituali)
– Aston Patterning / Aston Paradigm
– Aura Vitale (diagnosi tramite)
– Aura-Soma
– Auricoloterapia
– Autoipnosi
– Ayurveda
– Bates (Metodo)
– Biodanza
– Bioenergetica
– Biofonia
– Biopranoterapia
– Biotransenergetica
– Bodywork
– Bowen (Terapia)
– Breathwork
– Breviterapia
– Calligaris (Metodo)
– Cerchio di guarigione
– Channeling
– Chavutti Thirumal
– Chinesiologia applicata
– Chirometria diagnostica
– Chirtest
– Chopra
– Ci Kung (Chi Kung o Qi Gong o Wudang Chikung)
– Cinque Tibetani
– Cohen (Metodo)
– Coppettazione
– Coreoterapia
– Cosmomedicina
– Costellazioni Familiari Sistemiche (Psicogenealogia Transgenerazionale)
– Counseling Rogersiano
– Cranio sacrale
– Cristalloterapia o Gemmoterapia
– Cromopuntura o Colorpuntura (Metodo Mandel)
– Cromoterapia
– Danzaterapia
– Dendroterapia
– Diagnosi cinese della lingua
– Dieta Chenot
– Digitopressione Jin Shin Do
– Dinamica Mentale (Silva Mind Control)
– Do in
– Dorn (Metodo)
– Dream Yoga
– Ecoterapia
– Elettroagopuntura di Voll (Organometria funzionale)
– Elettromagnetoterapia
– Ensenanza
– Equilibrio dinamico (Teoria del)
– Euritmia terapeutica
– Eutonia
– Exultation of flowers
– Feldenkrais (Metodo)
– Feng Shui
– Fiori di Bach o Floriterapia
– Fisiognomica
– Fitoterapia cromatica
– Floriterapia o Fiori di Bach
– Fonocromoterapia
– Fonoterapia
– Fux (Metodo)
– Geobiologia
– Geoterapia
– Gestalt
– Grounding
– Guarigione psichica
– Guarigione quantica (metodo quantico)
– Hakomi
– Hellerwork
– Hemi-Sync (Hemispheric Syncronization)
– Ipnosi
– Iridologia
– Isoterapia
– Japanase Reiki
– Jost (Metodo)
– Karuna Reiki
– Katsugen undo (Movimento Rigeneratore)
– Kiatsu Do
– Kinesiologia
– Kinesiterapia
– Ki-Sung
– Kuatsu
– Kundalini Yoga
– Laban Bartenieff (Metodo)
– Lakhovsky (Terapia)
– Lavaggio energetico
– Litoterapia
– Lu jong
– Macrobiotica
– Maditazione Dinamica
– Magnetoterapia
– Mandala
– Mandel (Metodo)
– Massaggio Ayurvedico (Abyangam)
– Massaggio Breuss
– Massaggio di polarità
– Massaggio Hara
– Massaggio Kahuna
– Massaggio Kembiki
– Massaggio Metamorfico
– Massaggio Rebalancing
– Massaggio Ritmico
– Massaggio Shantala
– Massaggio Sonoro
– Massaggio Thailandese
– MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy)
– Medicina non convenzionale (in tutte le sue varianti)
– Meditazione Bioenergetica
– Meditazione con le pietre
– Meditazione corporea in movimento
– Meditazione Devavani
– Meditazione di consapevolezza
– Meditazione Gourishankar
– Meditazione Kundalini
– Meditazione Mandala
– Meditazione Nadabrahma
– Meditazione Nataraj
– Meditazione No dimensions
– Meditazione Trascendentale
– Meditazione Wesak
– Meditazione Whirling
– Meditazione Zen
– Mentastica o Metodo Trager
– Mesmerismo
– Metatronic Healing
– Metodo Bert Hellinger (Costellazioni-Familiari-Sistemiche o Psicogenealogia Transgenerazionale)
– Metodo Fitzgerald
– Micromassaggio cinese
– Monopatogenetica
– Moraterapia
– Morfopsicologia
– Moxibustione
– Mudra
– Musicoterapia
– Naprapat
– Naturopatia
– Neuralterapia
– Nuova Medicina Germanica
– Olodonzia
– Omega healing
– Omeopatia
– On Zon Su (Riflessologia plantare)
– Organoterapia
– Orgonoterapia
– Ortho-Bionomy
– Osho Rebalancing
– Pentacologia terapeutica
– Piramidologia terapeutica
– Programmazione Neuro Linguistica (PNL)
– Pranayama
– Pranic Healing
– Pranoterapia
– Psicobiofisica
– Psicocibernetica
– Psicodinamica
– Psicoenergetica
– Psicogenealogia Transgenerazionale (Costellazioni-Familiari-Sistemiche)
– Psicologia transpersonale
– Psicoperistalsi
– Psicosintesi
– Qi Gong Mi Zong
– Qi Gong
– Radiestesia
– Radionica
– Rebalancing o Osho Rebalancing
– Rebirthing
– Reconnective Healing o Reconnection
– Reiki
– Respirazione Olotropica
– Riflessologia (Massaggio Zonale)
– Riflessoterapia
– Rolfing
– Sat Terapia
– Sciamanesimo
– Seitai
– Shen (Terapia)
– Shiatsu
– Shodo
– Silva Mind Contol
– Silvoterapia
– Simonton (Metodo)
– Somatografia
– Spagyria
– Stone Therapy
– Sufrologia
– Tai Chi Chuan o Taiji Quan
– Tai Chi
– Tantra Healing
– Tantrismo
– Tantsu
– Tao Yoga
– Tecnica di respirazione C & Esm
– Tecnica Metamorfica
– Teleterapia
– Terapia con le pietre
– Terapia del Soffio
– Terapia Idrofrequenziale
– Theta Healing
– Tocco quantico (Quantum touch)
– Tocco terapeutico
– Tomasetti (Metodo)
– Touch for Health
– Trager (Metodo)
– Training autogeno
– Trance Dance
– Tribe Massage
– Tui Na
– Urinoterapia
– Varutha Kriya
– Vega Test
– Vegetoterapia di Reich
– Visualizzazione guidata
– Vita Florum
– Vivation
– Watsu
– Willems (Metodo)
– Yi Pai
– Yoga (in tutte le sue varianti)
– Zen (in tutte le sue varianti)
– Zen Past Lives
– Zero Balancing
– Zilgrei (Metodo)
Nell’elenco non sono state incluse tutte le discipline che vanno ben oltre la semplice promessa di guarigione, tra cui le varie filosofie e pseudo-religioni delle quali si parla nelle altre sezioni del sito.

Anche la Chiesa ha classificato ufficialmente la questione delle medicine alternative come un terreno su cui è necessario muoversi con molta cautela come indicato nel numero 2117 del “Catechismo della Chiesa Cattolica”.

AMDG et DVM