martedì 30 gennaio 2018

"DA MIHI ANIMAS : CAETERA TOLLE" - DAMMI ANIME, SIGNORE! PRENDI PURE TUTTO IL RESTO

Venite, filii, audite Me: timorem Domini docebo vos.

Lettura 


SAN Giovanni Bosco, nato da povera gente presso Castro Novo di Asti, perso il padre, ed educato dalla madre Margherita, mostrò meraviglie di se fin dalla prima età. 

Infatti di indole mite ed incline alla pietà, si comportava con singolare autorità tra i suoi pari, dei quali cominciò a dividere le risse, comporre le facili risa, fermare in tempo le parole turpi e gli scherzi lascivi. 

Allora si diede da fare a chiamarli a se con parole gioiose, inserire preghiere nei giochi, riferire con stupenda abbondanza e dolcezza i discorsi sacri che aveva udito in chiesa. Anche la bellezza modesta del volto, la dolcezza dei costumi e il candore di una vita innocentissima attraevano a lui gli animi di tutti. 

Benché oppresso dalla povertà della famiglia, avesse speso l'adolescenza piena di travagli e fatiche, in ciò solo gioioso e fiducioso in Dio desiderò di essere investito del sacerdozio.






Finalmente reso partecipe del desiderio, prima andò nella città di Chieri e poi a Torino, donde più alacremente, sotto il maestro Giuseppe Cafasso, avanzare sia nella scienza dei santi e dedicare la mente ad imparare la sacra dottrina dei costumi. 

Ma lì da una parte incitato dall'inclinazione della volontà, dall'alta da un istinto superiore, convertì il suo animo ai giovanissimi, per trasmetter loro le fondamenta della sapienza cristiana. Siccome che il loro numero cresceva di giorno in giorno, non senza ispirazione celeste, e superate aspre e lunghe difficoltà, collocò una sede stabile e duratura per radunarli in quella parte della città che è nota come Valdocco, e si dedicò totalmente a quella cosa. 

Poco dopo invero, con l'aiuto della Vergine e Madre di Dio, che a lui da bambino nei sogni gli faceva intravedere il futuro, Giovanni decretò di fondare la Società dei Salesiani, il cui compito doveva essere sopratutto guadagnare per Cristo le anime dei giovani; 

allo stesso modo si incaricò di costituire una nuova famiglia di sacre vergini, che preso il nome dalla Madre di Dio Ausiliatrice dirigessero le giovanissime nelle vie del Signore; 

alle quali infine aggiunse un pio gruppo di ausiliari per favore le opere dei Salesiani con l'impegno e la preghiera. Pertanto in breve accade di conferire grandissima utilità sia alla società cristiana, sia alla civile.






Infiammato infatti di zelo per le anime, non risparmiò nessun lavoro e nessuna spesa, per far scaturire in lungo ed in largo per il mondo, luoghi di ricreazione dei giorni di festa per i giovanissimi, ospizi per gli orfani, scuole per i giovani operai, luoghi per allevare ed educare i bambini e chiese. 

Parimenti non cessò di tutelare la fede nei luoghi subalpini con la parola e l'esempio, di dedicarsi alla scrittura, edizione e divulgazione di ottimi libri per tutta l'Italia, e, più spesso mandandoli alle genti infedeli, di propagare gli annunci del Vangelo. 

Semplice e retto uomo di Dio, pronto ad ogni opera buona, fiorì di ogni tipo di virtù, che nutriva un'ardore di carità accesissimo. 

Con la mente sempre rivolta a Dio e pieno di carismi superiori, il santissimo uomo non sembrava né farsi spaventare dalle minacce, né stancare dalle fatiche, né farsi schiacciare delle preoccupazioni, né turbarsi nelle avversità. 

Raccomandò ai suoi soprattutto tre opere di pietà: 
che frequentassero il più possibile la sacra Confessione e la santa Comunione, 
che fossero devoti con grandissimo amore a Maria Ausiliatrice, 
che fossero ossequiosi al Sommo Pontefice come figli devotissimi. E non va trascurato di dire che in circostanze difficilissime, più di una volta fu accanto al Romano Pontefice, per temperare i mali derivati dalle leggi create in quel tempo contro la Chiesa. 

Completò il corso della vita, colmo di tali e tante opere e fatiche, il 31 gennaio dell'anno 1888, a 73 anni. Il Pontefice Massimo Pio XI lo inseriva nell'ordine dei beati, illustre per molti miracoli, nell'anno 1929; cinque anni dopo, nella solennità della Pasqua, nel diciannovesimo secolo dal completamento della Redenzione del genere umano,[1933] mentre i popoli confluivano a Roma da tutto il mondo, lo inseriva negli ordini dei Santi.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.

Preghiamo
O Signore, che in San Giovanni Bosco, tuo Confessore, hai suscitato il padre ed il maestro della gioventù e, per mezzo di Maria SS. Ausiliatrice, lo hai ispirato ad istituire nella tua Chiesa due nuove famiglie religiose, dacci la grazia di essere accesi come lui da una fiamma di carità per salvare le anime e servire a te solo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.

"Siate sempre allegri nel Signore,
lo ripeto, state allegri. Il Signore  è vicino"

AMDG et DVM

Ecco perché sono cattolico

Testimonianza Shock Zichichi 






AMDG et DVM

Passate l'informazione... e agite subito. Come si prende un treno in marcia.

23 Agosto 2002 - Maria Santissima a Conchiglia 

 "Oh... Mamma del Cielo,
aiutami a superare ogni difficoltà
con la speranza e la certezza
che presto tutto cambierà
in grande gioia e immensa felicità"

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La Santa Chiesa e la Madre di Dio

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8 febbraio 2007

MARIA:    La Santa Chiesa rinascerà dalle sue ceneri nella Santa Umiltà della Vergine Madre. La Chiesa ascolterà la sua Parola e verrà ai suoi piedi a chiederLe il suo Perdono e la Grazia di essere accolta da Colui che è il suo Maestro e il suo Dio, il Suo Divin Figlio GESÙ Cristo.

" O Maria concepita senza peccato, prega per noi

che a Te ricorriamo. "

I figli della Chiesa aspettano la loro sovrana Maestra per essere guidati verso la Santa Umiltà che farà di loro dei figli di Luce che la Chiesa attende. I Sacerdoti devono, infatti, illuminare il Mondo con il Cristo GESÙ, Luce del Mondo.

Figlia Mia, dì al tuo Prete che la Santa Autorità del Figlio di Dio passa attraverso l'obbedienza al  Padre Suo che è Dio come Lui. Nessuno può sminuirsi seguendo il Cammino della Umiltà e della Obbedienza. In questo caso, Io chiedo al figlio Mio Prete di rimanere disponibile nella Chiesa, di restarle fedele e di accettare questo compito che Noi gli affidiamo vicino a te.

La figlia Mia ha bisogno della mediazione di un Prete per informare il Mondo della Parola del Salvatore, che attualmente, deve diffondersi da un punto all'altro della Terra.

Non è più il momento di discernere la santità dei Miei figli scelti, ma di trovare la Santa Verità di Dio che continua ad informare il Mondo per il più grande salvataggio di tutto il pianeta e di tutti i suoi figli.

Io ve lo ripeto con il Mio Figlio GESÙ Cristo: passate l’informazione, tenete a mente il suo contenuto, e agite subito. Prendete l'informazione come si prende un treno in marcia. Siate il semplice passeggero che sa dove va e ciò che deve fare. Tutto vi sarà dato. La Samaritana deve sapere, oggi, che l'acqua che elimina la sete non è in un pozzo pieno d'acqua, ma nel bicchiere d'acqua che Dio vi offre oggi. Prendetelo,

è l’Acqua della Vita in Dio.
GESÙ e MARIA.


RICERCATE LA CARITA'. ASPIRATE PURE ANCHE AI DONI DELLO SPIRITO, SOPRATTUTTO ALLA PROFEZIA. Lettera di san Paolo ai Corinzi : 1 Cor. 12,3 - 14,3 .



[3]Ebbene, io vi dichiaro: come nessuno che parli sotto l'azione dello Spirito di Dio può dire «Gesù è anàtema», così nessuno può dire «Gesù è Signore» se non sotto l'azione dello Spirito Santo.

Diversità e unità dei carismi

[4]Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; [5]vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; [6]vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. [7]E a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l'utilità comune: [8]a uno viene concesso dallo Spirito il linguaggio della sapienza; a un altro invece, per mezzo dello stesso Spirito, il linguaggio di scienza; [9]a uno la fede per mezzo dello stesso Spirito; a un altro il dono di far guarigioni per mezzo dell'unico Spirito; [10]a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di distinguere gli spiriti; a un altro le varietà delle lingue; a un altro infine l'interpretazione delle lingue. [11]Ma tutte queste cose è l'unico e il medesimo Spirito che le opera, distribuendole a ciascuno come vuole.

Paragone del corpo

[12]Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. [13]E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. [14]Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. [15]Se il piede dicesse: «Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. [16]E se l'orecchio dicesse: «Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. [17]Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? [18]Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. [19]Se poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? [20]Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. [21]Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi». [22]Anzi quelle membra del corpo che sembrano più deboli sono più necessarie; [23]e quelle parti del corpo che riteniamo meno onorevoli le circondiamo di maggior rispetto, e quelle indecorose sono trattate con maggior decenza, [24]mentre quelle decenti non ne hanno bisogno. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, [25]perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. [26]Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. [27]Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

La gerarchia dei carismi. Inno alla carità

[28]Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. [29]Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? [30]Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?
[31]Aspirate ai carismi più grandi! E io vi mostrerò una via migliore di tutte.
Corinzi 1 - Capitolo 13  
[1]Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna.
[2]E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
[3]E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
[4]La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, [5]non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, [6]non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. [7]Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. [8]La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. [9]La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. [10]Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. [11]Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. [12]Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
[13]Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

Corinzi 1 - Capitolo 14  

Gerarchia dei carismi in vista dell'utilità comune

[1]Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni dello Spirito, soprattutto alla profezia. [2]Chi infatti parla con il dono delle lingue non parla agli uomini, ma a Dio, giacchè nessuno comprende, mentre egli dice per ispirazione cose misteriose. [3]Chi profetizza, invece, parla agli uomini per loro edificazione, esortazione e conforto.

Vieni, Spirito Santo, vieni:  per mezzo della potente intercessione del Cuore Immacolato di Maria, tua Sposa amatissima”
AMDG et DVM