domenica 7 gennaio 2018

La Sacra Famiglia

A.D. 18 - Terzo Millennio d. C.

Il prete all’altare

Vidi un prete celebrare la Messa. Erano accese tre candele. Mi parve che su di ognuna ci fossero scritte delle lettere d’oro. Quelle della prima candela dicevano:  povertà; quelle della seconda: castità; e quelle della terza: ubbidienza.

Capii che le tre candele simboleggiavano anche la Sacra Famiglia:
la candela della povertà, S. Giuseppe;
quella della castità, Maria;
e quella dell’obbedienza, Gesù.


Compresi nel profondo del mio animo che, quando si vuole raggiungere Dio e stare dinanzi a Lui, ci si deve nascondere dietro alle tre fiamme che si trovano tra noi e Dio: solo allora si produrrà in noi ricchezza infinita, felicità infinita, e autorità illimitata.
Beata Maria di Gesù Crocifisso (1846-1878)

AMDG et DVM et SJ

sabato 6 gennaio 2018

AUGURI A TUTTI I CARISSIMI AMICI E LORO FAMIGLIE

Auguro a tutti una buona festa dell'Epifania
Offrirono 
oro (Amore) 
incenso (Adorazione) 
e mirra (Sacrificio)    

Tutta la Chiesa respiri l'atmosfera di "epifania" e di autentico impegno missionario suscitato dalla "manifestazione" di Cristo, luce del mondo, mandato da Dio Padre per riconciliare e unificare l'umanità con la forza dell'amore.



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SOLENNITÀ DELL'EPIFANIA DEL SIGNORE
BENEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
Venerdì, 6 gennaio 2006

Cari fratelli e sorelle!

Celebriamo oggi l'Epifania del Signore, cioè la sua manifestazione alle genti, rappresentate dai Magi, misteriosi personaggi venuti dall'Oriente, dei quali parla il Vangelo di san Matteo (Mt 2,1-12). L'adorazione di Gesù da parte dei Magi fu subito riconosciuta come compimento delle Scritture profetiche. "Cammineranno i popoli alla tua luce, - si legge nel Libro di Isaia - i re allo splendore del tuo sorgere ... portando oro e incenso e proclamando le glorie del Signore" (Is 60, 3.6). 
La luce di Cristo, che nella grotta di Betlemme è come contenuta, oggi si espande in tutta la sua portata universale. Il mio pensiero va in modo particolare agli amati fratelli e sorelle delle Chiese Orientali che, seguendo il Calendario Giuliano, celebreranno domani il santo Natale: ad essi rivolgo i più cordiali auguri di pace e di bene nel Signore.

Viene spontaneo quest'oggi ripensare alla Giornata Mondiale della Gioventù. Nello scorso mese di agosto, molti di voi erano là, essa ha radunato a Colonia oltre un milione di giovani, che avevano per motto le parole dei Magi riferite a Gesù: "Siamo venuti per adorarlo" (Mt 2,2). Quante volte le abbiamo ascoltate e ripetute! Ora non possiamo sentirle senza ritornare spiritualmente a quel memorabile evento, che ha rappresentato un'autentica "epifania". Infatti, il pellegrinaggio dei giovani, nella sua dimensione più profonda, può essere visto come un itinerario guidato dalla luce di una "stella", la stella della fede. Ed oggi mi piace estendere a tutta la Chiesa il messaggio che ho proposto allora ai giovani riuniti sulle rive del Reno: "Spalancate il vostro cuore a Dio - dicevo loro e ripeto quest'oggi a tutti -, lasciatevi sorprendere da Cristo! Aprite le porte della vostra libertà al suo amore misericordioso! Esponete le vostre gioie e le vostre pene a Cristo, lasciando che egli illumini con la sua luce la vostra mente e tocchi con la sua grazia il vostro cuore" (Discorso del 18 agosto 2005).

Vorrei che in tutta la Chiesa si respirasse, come a Colonia, l'atmosfera di "epifania" e di autentico impegno missionario suscitato dalla manifestazione di Cristo, luce del mondo, mandato da Dio Padre per riconciliare e unificare l'umanità con la forza dell'amore. In questo spirito preghiamo con fervore per la piena unità di tutti i cristiani, affinché la loro testimonianza diventi fermento di comunione per il mondo intero. Invochiamo per questo l'intercessione di Maria Santissima, Madre di Cristo e Madre della Chiesa.


Dopo l'Angelus:
Cari amici,
Nella festa dell'Epifania si celebra la Giornata Missionaria dei Bambini, istituita dal Papa Pio XII, di venerata memoria. Con il motto "I bambini aiutano i bambini", migliaia di iniziative di solidarietà vengono sostenute dalla Pontificia Opera dell'Infanzia Missionaria, educando i ragazzi a crescere con uno spirito di apertura al mondo e di attenzione alle difficoltà dei loro coetanei più svantaggiati. Anch'io, per il mio ministero, conto sulla preghiera dei bambini, e vedo che conto giustamente, e sulla loro attiva partecipazione alla missione della Chiesa.

Chers pèlerins francophones, en ce jour de l’Épiphanie, je vous invite à adorer le Christ comme les Mages, afin de vous laisser transformer par lui et de repartir vers vos frères pour en rendre témoignage, par des chemins nouveaux. Avec mes vœux de sainte année et mon affectueuse Bénédiction.

I greet all the English-speaking visitors present at this Angelus. The Epiphany of Our Lord is the manifestation of Jesus as the divine Saviour for people of all races and nations. May Christians everywhere deepen their personal communion with Christ, and bear constant witness to the Gospel of God’s universal love!

Sehr herzlich grüße ich die Pilger aus dem deutschen Sprachraum. Im Kind in der Krippe haben die Weisen aus dem Morgenland den Herrn gefunden. Der Stern von Bethlehem führe auch euch zu Christus, dem Erlöser aller Menschen und Völker. Bringt Ihm eure Gaben und euch selbst dar! Er wird euch mit seiner Gnade reich beschenken. - Einen frohen und gesegneten Festtag!

Me es grato saludar cordialmente a los fieles de lengua española que participan en la oración del Ángelus. En esta solemnidad de la Epifanía la liturgia nos invita a adorar a Jesús, como hicieron los Magos de Oriente, por ser el Señor de todos los pueblos, y ofrecerle el regalo más preciado: nuestra entrega a Él y el amor a nuestros hermanos. ¡Feliz fiesta para todos!

Pozdrawiam wszystkich Polaków. Boże światło, które prowadziło mędrców do Chrystusa niech stale wam towarzyszy. Niech Bóg wam błogosławi!
[Saluto tutti i polacchi. La luce divina, che ha guidato i Re Magi a Cristo, vi accompagni sempre. Dio vi benedica!]

Saluto i pellegrini di lingua italiana, auguri in particolare ai giovani del Movimento "Tra Noi", come pure ai ragazzi di Gioventù Studentesca di Milano, che concludono con questa visita il cammino di fede sulle orme di San Benedetto. Ecco, siamo tutti su questo cammino. Saluto, inoltre, gli amici della Fraterna Domus, i ragazzi del gruppo "I Cavalieri di Sobieski" e i partecipanti al corteo storico-folcloristico dedicato quest'anno alle tradizioni di Cascia e della Valnerina. Auguro a tutti una buona festa dell'Epifania.    

© Copyright 2006 - Libreria Editrice Vaticana
AMDG et DVM

venerdì 5 gennaio 2018

EPIFANIA!

Epifania A.D. 18 - Terzo Millennio d.C.

Obtulerunt Ei munera, aurum et tus et myrrham (Mt 2,11)
Così ne parla san Leone Papa

Sermone 2 sull'Epifania

Gioite nel Signore, o dilettissimi, di nuovo dico, gioite: perché dopo breve intervallo di tempo dalla solennità della Nascita di Cristo, risplende la festa della sua manifestazione: e colui che in quel giorno la Vergine diede alla luce, il mondo l'ha riconosciuto quest'oggi. 

Infatti il Verbo fatto uomo dispose il suo ingresso nel mondo in tal maniera, che il bambino Gesù fu manifestato ai credenti e occultato ai suoi persecutori. Fin d'allora dunque «i cieli proclamarono la gloria di Dio, e il suono della verità si sparse per tutta la terra» Ps. 18,1, quando una schiera d'Angeli apparve ai pastori per annunziare loro la nascita del Salvatore, e una stella fu di guida ai Magi per venire ad adorarlo; affinché dall'oriente fino all'occidente risplendesse la venuta del vero Re, perché così i regni d'Oriente appresero dai Magi gli elementi della fede, ed essi non rimasero nascosti all'impero Romano.



Poiché anche la crudeltà d'Erode, che voleva soffocare in sul nascere il Re che gli era sospetto, serviva, a sua insaputa, a questa diffusione della fede; ché, mentre intento a un atroce delitto perseguitava, con un massacro generale di bambini, l'ignoto bambino, ovunque più solennemente si spargeva la fama della nascita annunziata dal dominatore del cielo, rendendola più pronta e più atta alla divulgazione, e la novità d'un segno nuovo nel cielo e l'empietà del crudelissimo persecutore. Allora pertanto il Salvatore fu portato anche in Egitto, affinché questo popolo, in preda a vecchi errori, fosse preparato, con una grazia secreta, a ricevere la sua prossima salute; e affinché, prima ancora d'aver bandito dall'animo la superstizione, ricevesse già ospite la stessa verità.




Riconosciamo dunque, o dilettissimi, nei Magi adoratori di Cristo, le primizie della nostra vocazione e della nostra fede; e con animo esultante celebriamo i princìpi di questa beata speranza. Poiché fin d'allora cominciammo ad entrare nell'eterna eredità: fin d'allora ci si scoprirono i passi misteriosi della Scrittura intorno a Cristo; e la verità, che la cecità dei Giudei non accolse, sparse la sua luce in tutte le nazioni. Onoriamo dunque questo santissimo giorno in cui l'Autore della nostra salute s'è fatto conoscere: e quello che i Magi adorarono bambino nella culla, noi adoriamolo onnipotente nei cieli. E come quelli coi loro tesori offrirono al Signore dei mistici doni, così ancor noi sappiamo cavare dai nostri cuori dei doni degni di Dio.

V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
AMDG et DVM

Le invenzioni delle donne !!!! Impariamo a valorarle, le donne: sia pure per la loro sensibilità femminile che è un privilegio che Dio ha loro donato. Se la donna continuasse a essere schiava del modernismo mortificando la sua naturale sensibilità, la vita per l'uomo diverrebbe molto ma molto più dura.


Ecco cosa fa santa Gertrude un giorno dell’Epifania
CAPITOLO VI: Le rivelazioni - volume quarto

TRIPLICE OFFERTA NEL GIORNO DELL'EPIFANIA

Nel giorno dell'Epifania, Geltrude avrebbe voluto offrire a Gesù dei regali di lusso, come quelli dei Magi, per soddisfare a tutti i peccati del mondo, da Adamo fino all'ultimo de' suoi figli. 

Ella offrì, come mirra il Corpo di Cristo, con tutte le sofferenze, che lo dilaniarono, specialmente durante la Passione. 


Presentò quale incenso l'Anima santissima del Cristo, perchè le ardenti suppliche che si elevarono da quel divino incensiere, supplissero alle negligenze di tutte le creature. 


Infine offerse come oro, per riparare le imperfezioni di tutti gli esseri creati, la perfettissima Divinità e le delizie di cui è la sorgente. 


Le apparve allora il Signore Gesù portando quella stessa offerta, come un tesoro infinitamente prezioso, in atto di presentarla alla SS. Trinità. Mentre si avanzava in mezzo al cielo, tutta la Corte celeste, penetrata di rispetto, piegava il ginocchio e si chinava profondamente, come fanno le persone devote quando il Corpo di Cristo passa davanti a loro.


Geltrude si ricordò allora di parecchie persone le quali, con profondo senso d'umiltà, l'avevano supplicata di offrire a Dio per loro, in memoria dei doni dei Magi, alcune preghiere che aveva recitate in preparazione alla festa. Mentre faceva tale offerta con tutto il cuore, il Signore Gesù le apparve, attraversando il cielo con quel secondo dono della sua Sposa, per presentarlo a Dio Padre. Tutta la Corte celeste accorreva a Lui d'intorno, magnificando quello splendido regalo. Ella ben comprese allora che, se un'anima offre a Dio le sue preghiere ed azioni, tutta la Corte celeste esalta quel dono, come offerta preziosa all'occhio del Signore. Quando poi l'anima, non contenta di offrire i suoi beni, vi aggiunge le opere perfettissime dei Figlio di Dio, i Santi, come già dicemmo, mostrano tanta riverenza a quel dono come la cosa più preziosa, al di sopra della quale non sta che l'Unica e adorabile Trinità.

Un'altra volta, mentre al S. Vangelo si leggevano, nella stessa solennità quelle parole « Et procidentes adoraverunt eum prostrati lo adorarono » ella, con sentimento di grande fervore, si prostrò ai piedi di Gesù divotamente, per adorarlo in nome di tutto ciò che esiste, in cielo, in terra e nei luoghi inferiori.

Non trovando Geltrude però alcuna offerta degna di Dio, si mise a percorrere tutto il mondo, con la brama ansiosa di cercare qualche cosa che potesse essere presentata al suo Diletto. Mentre, ardente del più puro amore, correva con l'immaginazione tutta la terra, trovò in grande quantità cose disprezzabili che chiunque avrebbe rifiutato, perchè scorie che non potevano contribuire alla gloria ed alla lode di Dio. Invece con geniale pensiero le fece sue avidamente, per trasformarle in cose degne di Colui che tutte le creature devono servire.

Raccolse dunque in cuore tutti i dolori, le pene, le ansietà, i timori sofferti senza rassegnazione, con senso di umana fragilità; s'impossessò di tutta la falsa santità, delle preghiere recitate senza divozione dagli ipocriti, dai farisei, dagli eretici e gente consimile; infine raccolse l'affezione naturale, l'amore morboso, falso ed impuro dispensato da tante creature; trasformando quel cumulo di miserie con l'ardore di desideri infuocati, quasi in mistico crogiolo, le presentò al Salvatore, ridotte a mirra squisita, a fragrantissimo incenso, all'oro più puro.

Gesù, seguendo con immensa gioia questo lavoro, tanto ingegnoso della sua Sposa, s'affrettò a gradirlo. Pose quelle offerte come fulgide gemme, nel suo stesso diadema reale, dicendo con ineffabile sorriso: « Sono le perle del tuo amore! Le porterò sempre come ricordo della tua straordinaria tenerezza verso di me, le porterò sulla corona che cinge la mia fronte, dinanzi a tutta la Corte celeste, glorificandomi di averle ricevute da te, o mia diletta Sposa; così appunto fanno gli imperatori della terra, fissando sulla loro corona quella gemma, chiamata volgarmente ein Besant, unica in tutto l'universo ».

In quel punto Geltrude si ricordò di una persona che parecchie volte, l'aveva supplicata d'offrire al Signore, in quel solenne giorno, qualche cosa a nome suo. 
Ella chiese a Gesù cosa gli sarebbe gradito ed Egli rispose: « Offrimi i suoi piedi, le sue mani, il suo cuore. I piedi rappresentano i desideri: poichè quella persona vorrebbe riparare i dolori della mia morte, è bene che si applichi a sopportare pazientemente le sue sofferenze fisiche e morali: essa deve unirle alla mia Passione, e offrirle per la lode e gloria del mio nome, e per l'utilità della Chiesa, mia Sposa. Accetterò tale dono come sceltissima mirra. Le mani simboleggiano l'azione: essa s'impegnerà di unire le sue opere corporali e spirituali a quelle che io ho compiute nella mia santa Umanità; tale intenzione nobiliterà e santificherà tutti i suoi atti, che mi saranno graditi come profumatissimo incenso. Infine il cuore è simbolo della volontà: essa, per conoscere i miei voleri, deve interrogare umilmente un direttore esperto e star sicura che la sua parola è l'eco fedele della mia. Se seguirà tali consigli accetterò tutti i suoi atti come perfetta oblazione di oro purissimo. Per premiare poi l'umile confidenza che l'ha indotta a cercare la tua mediazione, farò sì che la sua volontà sia unita alla mia così strettamente, come l'oro e l'argento che, posti al fuoco, si fondono in un solo metallo ».


Geltrude offerse poi al Signore le preghiere che alcune persone le avevano confidate divotamente. Vide allora Gesù porre in una borsa, che aveva al lato sinistro, quegli spirituali tesori che distribuiva indi a' suoi particolari amici. Quando poi ella stessa offerse le sue stesse preghiere, esse presero forma di gioielli che il Salvatore dava alle anime meno adorne e preparate: comprese che il Signore accettava le preghiere delle persone che le si erano raccomandate sotto un duplice aspetto, cioè per ricompensare la confidenza che avevano posto nella sua mediazione, e il disinteresse col quale avevano lasciato libertà di offrire tali suppliche, o come sue, o da parte loro, essendo paghe che Gesù fosse onorato e contento.
AMDG et DVM