lunedì 1 gennaio 2018

CIRCONCISIONE DEL SIGNORE E OTTAVA DI NATALE


Die 1 Januarii

IN CIRCUMCISIONE DOMINI

ET OCTAVA NATIVITATIS

Duplex II classis
Statio ad S. Mariam trans Tiberim


Introitus Isai. 9, 6
PUER natus est nobis, et fílius datus est nobis: cujus impérium super húmerum ejus: et vocábitur nomen ejus, magni consílii Angelus. Ps. 97, 1 Cantáte Dómino cánticum novum: quia mirabília fecit. V/. Glória Patri.



Oratio


DEUS, qui salútis aetérnae, beátae Maríae virginitáte fecúnda, humáno géneri praémia praestitísti: tríbue, quaésumus ; ut ipsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus auctórem vitae suscípere, Dóminum nostrum Jesum Christum Fílium tuum: Qui tecum vivit.



Léctio Epístolae beáti Pauli Apóstoli ad Titum.

Tit. 2, 11-15


CARÍSSIME: Appáruit grátia Dei Salvatóris nostri ómnibus homínibus, erúdiens nos, ut abnegántes impietátem, et saeculária desidéria, sóbrie, et juste, et pie vivámus in hoc saéculo, exspectántes beátam spem, et advéntum glóriae magni Dei et Salvatóris nostri Jesu Christi: qui dedit semetípsum pro nobis: ut nos redímeret ab omni iniquitáte, et mundáret sibi pópulum acceptábilem, sectatórem bonórum óperum. Haec lóquere, et exhortáre: in Christo Jesu Dómino nostro.


Graduale Ps. 97, 3-4 et 2 Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri: jubiláte Deo, omnis terra. V/. Notum fecit Dóminus salutáre suum: ante conspéctum géntium revelávit justítiam suam.
Allelúja, allelúja. V/. Hebr. 1, 1-2 Multifárie olim Deus loquens pátribus in prophétis, novíssime diébus istis locútus est nobis in Fílio. Allelúja.



+ Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam.

Luc. 2, 21


IN ILLO témpore: Postquam consummáti sunt dies octo, ut circumciderétur puer: vocátum est nomen ejus Jesus, quod vocátum est ab Angelo priúsquam in útero conciperétur.


Credo.


Offertorium Ps. 88, 12 et 15 Tui sunt caeli, et tua est terra: orbem terrárum et plenitúdinem ejus tu fundásti: justítia et judícium praeparátio sedis tuae.



Secreta


MUNÉRIBUS nostris, quaésumus, Dómine, precibúsque suscéptis: et caeléstibus nos munda mystériis, et cleménter exáudi. Per Dóminum.


Praefatio et Communicántes de Nativitate.


Communio Ps. 97, 3 Vidérunt omnes fines terrae salutáre Dei nostri.



Postcommunio


HAEC nos commúnio, Dómine, purget a crímine: et, intercedénte beáta Vírgine Dei Genitríce María, caeléstis remédii fáciat esse consórtes. Per eúmdem Dóminum.


* Dominica a die 2 ad 5 Januarii occurrente, si celebretur aliquod Festum quod non sit Domini, in Missa fit Commemoratio ipsius Dominicae, ut in Vigilia Epiphaniae, sine tamen ultimo Evangelio Dominicae, nisi haec in ipsam Vigiliam occurrat.

AMDG et DVM

APRIAMOCI ALLA PAROLA DEI PROFETI DI IERI

...E DEI PROFETI DI OGGI

Foto:
Anche queste Parole vanno messe in uno scrigno prezioso
poiché immenso è il valore di queste Parole.
Sono Parole di Vita che insegnano all'uomo
l'abbandono e la fiducia in Dio che tutto può
ma che tutto permette affinché l'uomo...
abbia a comprendere che il proprio dolore il più delle volte
è causa delle proprie scelte sbagliate
della propria superbia
del proprio egoismo
della propria volontà. 
Conchiglia
l'atto più prezioso che un uomo può fare verso Dio
è riconoscere la propria nullità
e riconoscere con grande umiltà di essere grande peccatore
meritevole delle proprie sofferenze
che noi permettiamo solo per Amore e per un Bene maggiore
ma che all'uomo pieno di sé... non sarà mai comprensibile.
*
Circola nell'aria e nei cuori un'allergia fatale che allontana non solo dalle rivelazioni private di oggi, bensì anche dai profeti di 2000 e più anni or sono. Allergia fatale e tragica. Perché Dio non è muto, e ci da le indicazioni di cui abbiamo bisogno per elevarci a una vita degna dei figli Suoi.
+
Suggerimento: 
Gentile navigante, se naviga da un bel po' di tempo gran giovamento avrà facendo punto qui.

Lettura del santo Vangelo secondo Luca
Luc 2:21
In quell'occasione; Compiti che furono gli otto giorni per far la circoncisione del bambino, gli fu posto il nome di Gesù. Eccetera.

Omelia di sant'Ambrogio Vescovo
Libro 2 al capo 2 di Luca, verso la metà
Si circoncide dunque il bambino. Chi è questo bambino se non quello di cui fu detto «Ci è nato un bambino, ci è stato dato un Figlio?» Is. 9,6. Egli s'è assoggettato alla legge per guadagnare quelli ch'eran sotto la legge. «Affin di presentarlo al Signore» Luc. 2,22
Cosa voglia dire essere presentato al Signore in Gerusalemme lo direi se non l'avessi già detto nel commento su Isaia. Colui che si circoncide nei vizi, è giudicato degno dello sguardo del Signore, perché: «Gli occhi dei Signore sono sopra i giusti» Ps. 33,16. Vedi come tutta la serie dell'antica legge fu figura del futuro; perché anche la circoncisione significa la purificazione dai peccati.

Ma siccome la fragilità della carne e dello spirito dell'uomo trascina, per una tendenza naturale di cupidigia, al male e la impiglia in vizi inestricabili, perciò l'ottavo giorno della circoncisione è figura del tempo della risurrezione e della nostra futura liberazione da ogni colpa. Difatti questo vuol dire: «Ogni maschio primogenito sarà consacrato al Signore» Exod. 13,2
Perché le parole della legge esprimono la promessa del frutto della Vergine. (Frutto) veramente santo, perché immacolato. E che sia proprio questo il frutto significato dalla legge, lo dichiarano le parole, quasi identiche, ripetute dall'Angelo: «Per questo il Santo (essere), dice, che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio» Luc. 1,35.

Infatti fra i nati di donna solo il Signore Gesù fu santo in tutto, egli che per la novità d'un parto immacolato non risentì del contagio della corruzione terrena, che tenne lontana colla celeste sua maestà. Perché se stiamo alla lettera, come potrà esser santo ogni maschio, mentre sappiamo molti essere stati scelleratissimi? Fu santo forse Acab? furono santi forse i falsi profeti che il fuoco, vendicatore dell'ingiuria fatta al cielo, consumò a preghiera di Elia? 
Ma santo è colui che i pii precetti della legge divina ci rappresentavano nette figure del mistero avvenire; poiché per lui solo la Chiesa, ch'è santa e vergine, possiede il segreto di generare, nella sua immacolata fecondità, i popoli di Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Preghiamo
O Dio, che mediante la verginità feconda della beata Maria hai concesso al genere umano la grazia dell'eterna salvezza: concedici di sentire l'intercessione di colei, per cui abbiamo meritato di ricevere l'autore della vita, nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio:
Lui che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen

AMDG et DVM

Marie-Julie Jahenny, Blain (Fr) 1850-1941: “Quasi tutta la Francia sarà diventata «Maometto» e senza religione.”




Le apparizioni a Maria Giulia Jahenny, Blain (Fr) 1850-1941


JahennyMarie-Julie nacque il 12 febbraio 1850 nel piccolo villaggio di Coyault, nel comune di Blain (nel Sud della Bretagna, Francia). I suoi genitori erano Charles Jahenny e Marie Boya.
Fin da bambina preferiva ai giochi il raccoglimento e la preghiera. Fu sempre desiderosa di diventare suora missionaria, ma la sua salute non le permise di realizzare la sua vocazione.
Il 15 marzo 1873, Maria Giulia ebbe un’apparizione della Madonna che le disse: “Io sono la Vergine Immacolata, mia cara figlia, e tu hai sofferto molto: vuoi accettare le cinque piaghe del Mio divin Figlio?”; Maria Giulia le chiese: “Cosa sono queste cinque piaghe?”, “Sono i segni dei chiodi che hanno trapassato le Sue mani ed i Suoi piedi e la piaga causata dalla lancia”. Accettò, ricevendo così le stigmate; e per questo motivo venne soprannominata “la stigmatizzata bretone”.

Il caso di questa mistica è a tutt’oggi uno fra i più straordinari nel suo genere. Fra i tanti doni mistici che ricevette, vi fu quello di distinguere il pane eucaristico da quello normale; poteva distinguere inoltre gli oggetti benedetti da quelli che non lo erano, sapendo dare anche indicazioni sul luogo di provenienza delle reliquie. Ebbe anche il carisma della profezia.

Durante un periodo di cinque anni, a partire dal 28 dicembre 1875, sopravvisse nutrendosi soltanto dell’Eucarestia. Durante il digiuno non vi erano escrezioni liquide o solide, e di ciò fu principale testimone il dottor Antoine Imbert-Gourbeyre, professore alla facoltà di medicina di Clermont-Ferrand, che aveva accettato di condurre un’indagine scientifica sui fenomeni che si manifestavano nel corpo della mistica.
Durante le estasi Maria Giulia era completamente insensibile al dolore e alla luce intensa. Alcune di queste estasi erano accompagnate da fenomeni di levitazione: il suo corpo si sollevava di 20 o 30 centimetri al di sopra del suo letto di dolore.
Marie-Julie Jahenny morì il 4 marzo 1941, all’età di 91 anni.

jahennyLO SCAPOLARE DI BENEDIZIONE E DI PROTEZIONE

La pia stigmatizzata di la Fraudais, Maria Giulia JAHENNY, nei suoi rapporti straordinari con il cielo, ebbe un’estasi il 23 agosto 1878, in cui si parlò di un nuovo scapolare.

Questo scapolare è un grande favore offertoci da Nostro Signore e dalla Madonna per aiutarci in questi tempi terribili che stiamo attraversando, in cui il mondo dovrà affrontare la santa collera di Dio. Un grande numero di bestemmie e di iniquità, da parte degli uomini, provocano, inesorabilmente, la giustizia divina, ma, contemporaneamente, la bontà infinita di Nostro Signore e della Sua Santissima Madre si manifestano per soccorrerci in questo periodo tormentoso, usufruendo della nostra umiltà, delle buone disposizioni soprannaturali e senza presunzione.

Si raccomanda di portare questo prezioso scapolare, e se si espone nelle Cappelle o nelle case, esso le proteggerà in modo del tutto speciale.
Estasi del 23 agosto 1878
Ecco che la Madonna mi fa vedere, sul Suo Cuore Immacolato, un largo scapolare, più largo di quelli usuali, che è un po’ più largo del palmo di una mano. E’ di un bel colore viola, quasi come il colore della violetta. Ecco cosa rappresenta: in mezzo ci sono i tre chiodi che hanno crocifisso Nostro Signore sulla Croce. Essi sono uno sull’altro, ma non in forma di Croce, e la punta di ogni chiodo ha una goccia di sangue vermiglio. Sopra la capocchia c’è una specie di grossa spugna che ha come delle scorze che si sollevano quasi come delle foglie d’avena. Le tre gocce di sangue si uniscono per cadere in un piccolo calice dipinto in rosso, e il calice è circondato da una corona di spine, e sono incise tre piccole Croci sulla parte anteriore del calice.
Ecco ora la parte dello scapolare che è sul mantello della Santa Vergine. Io noto che questo scapolare è sorretto da due nastri di color violaceo, che passano su ogni spalla: ci sono tre nodi sulla spalla sinistra e due sulla destra.

L’altra parte dello scapolare rappresenta la Santa Vergine Maria seduta, che ha fra le sue braccia il Suo Figlio adorabile; la bocca e la testa di Nostro Signore riposano sul cuore della Santa Vergine. In basso dello scapolare, quasi ai piedi di Nostro Signore, c’è un Angelo vestito di bianco, con i capelli pettinati: sulla testa ha una corona bianca, e la sua cintura è rossa. Esso tiene in mano un asciugamano bianco, con cui asciuga i piedi di Nostro Signore. Vicino all’Angelo, a destra dello scapolare, c’è una scala incisa. Dietro a Nostro Signore, a sinistra, la canna della Passione dipinta in rosso, ma non c’è la spugna. Le lacrime della Madonna le colano sul petto, a destra, e si fermano ai piedi dell’Angelo. Lo scapolare ha un bordo rosso e le bretelle sono in lana.

La Madonna mi disse: «Adesso ti do’ la spiegazione di questo scapolare. Io mi rivolgo a te, mia vittima e al mio servitore (probabilmente il direttore spirituale di Maria Giulia). Figli miei della Croce, da tanto tempo Io e mio Figlio volevamo far conoscere questo scapolare di benedizione. Figli miei, esso è fatto sul mio Cuore, perchè il mio Cuore è l’emblema della semplicità e dell’umiltà, perciò ha questo colore viola. I chiodi che hanno forato i piedi e le mani di Mio Figlio sono poco venerati, e lo devono essere, e per questo motivo Mio Figlio, nella Sua Saggezza Divina, fece dipingere i tre chiodi sulla parte anteriore dello scapolare. Queste tre gocce di sangue e il calice rappresentano i cuori generosi che raccolgono il sangue del Mio Figlio Divino. La spugna rossa rappresenta il Mio Divin Figlio che beve i peccati dei suoi figli, ma che la sua bocca adorabile rifiuta di bere. Io desidero che il colore predominante dello scapolare sia violetto, ma che i chiodi, il calice, la spugna e la corona siano su un pezzetto di flanella rossa scura. Questa prima apparizione di questo scapolare sarà una nuova protezione per il periodo dei castighi, delle calamità e delle carestie. Tutti coloro che ne saranno rivestiti potranno passare sotto i temporali, le tempeste e le tenebre e avranno la luce come in pieno giorno. Ecco la potenza di questo scapolare sconosciuto».

La Madonna presenta lo scapolare a Nostro Signore che dice a sua volta – «Io mi rivolgo a te, mia vittima ed anche alle altre vittime ed al mio servitore, che siete i figli della mia Croce, Io voglio e vi do un’idea ed un pensiero profondo: quando fui deposto dalla Croce mi si mise in braccio a Mia Madre, e questo fatto, questo pensiero e questa devozione sono poco conosciuti. Io vorrei che per mezzo di questo scapolare tutto ciò passi nel cuore dei figli della Croce, che mi saluteranno con queste tre invocazioni
– Ti saluto, Gesù Crocifisso, che mi lasci la vita.
– Ti saluto con tutta la gioia degli Angeli e dei Santi nel momento in cui fosti deposto dalla Croce.
– Ti saluto con la tristezza della Madonna quando tu fosti deposto sul Suo Cuore e sui suoi ginocchi immacolati.

Figli miei, poche anime pensano di asciugare le piaghe adorabili dei miei piedi quando il sangue cola, ed Io vorrei che voi ve ne ricordaste. Si pensa anche poco alle lacrime versate da mia Madre durante la mia Passione. Queste lacrime sono ai piedi dell’Angelo che asciuga i miei piedi sacri. Con questo scapolare, io vorrei che voi pensaste a questa scala, a questa canna e a questi chiodi della mia Passione.
Figli miei, ogni anima, ogni persona che possiederà questo scapolare sarà protetta con la sua famiglia, la sua casa sarà anche protetta prima di tutto dagli incendi che non vi penetreranno mai. Questo scapolare folgorerà gli ingrati che bestemmieranno il mio Nome nella casa in cui esso sarà esposto. Se un empio vi entrerà, ne sarà talmente colpito, che la sua conversione sarà vicina. Tutti coloro che porteranno questo scapolare saranno preservati dal fulmine, dalla morte improvvisa e dagli incidenti. Essi saranno protetti durante i castighi.

Chi lo metterà nel Sacro Tempio, ne allontanerà gli empi e le profanazioni. Nostro Signore aggiunge ancora che, ricordando questo scapolare ad un’anima ostinata al momento della morte, saranno risvegliate in lei la fede e la fiducia, e così pure a tutti coloro che ci penseranno e l’ameranno saranno risparmiate le pene dell’anima, e che tutti coloro che lo porteranno saranno risparmiati da ogni pericolo, come se possedessero il Cielo. Infine, questo scapolare sarà come un parafulmine su cui non si appesantiranno i colpi della Collera Divina.”

Nostro Signore dice ancora: «Ogni Sacerdote potrà benedire questo scapolare… Tu, mia vittima, potrai fare il modello… Portando questo scapolare si potranno dire 5 o 7 volte la «CRUX AVE» e meditare da 1 a 3 minuti la mia Santa Passione… Accorderò delle grandi grazie a colui che desidererà portare questo scapolare».
http://www.preghiereagesuemaria.it/sala/lo%20scapolare%20di%20benedizione%20e%20di%20protezione.htm

jahennyLE PROFEZIE DI MARIA GIULIA JAHENNY

“Quasi tutta la Francia sarà diventata «Maometto» e senza religione.”
“La Francia, così bella in altri tempi, avrà perduto il suo onore e la sua dignità. Sarà invasa da popoli stranieri senza cuore e senza pietà… Strazieranno i suoi figli […] I discepoli che non sono del Mio Vangelo saranno molto impegnati a rifare a loro idea e sotto l’influenza del nemico, una Messa che conterrà parole odiose ai Miei occhi…”
“Prima che giunga il regno della resurrezione e della pace, bisogna che Satana regni pienamente, come un sovrano. Egli dominerà tutto. Quando avrà conquistato tutto, quando avrà rimosso ogni ricordo della Fede, fatto scomparire i santi templi, rovesciata la Mia immagine e la Mia Croce, il suo regno non durerà a lungo; ma giungerà a questo completo trionfo, vi arriverà tramite degli odiosi modi di agire.”
“[…] ne vedo entrare molti in questa religione che farà tremare la terra […] Vedo entrarvi anche dei vescovi. Li vedo camminare, a testa alta, nel cuore non hanno alcun pensiero per Me e per le altre anime che piangono nella desolazione. Vedendo questi vescovi, molti, molti e al loro seguito tutto il gregge, l’intero gregge, e senza esitazione si precipitano nella dannazione e nell’inferno, il Mio Cuore è ferito a morte come al tempo della Mia Passione…
Il mio dolore è più grande poiché allora era motivo di salvezza delle anime, di tutte le anime… oggi ne vedo più della metà perdersi… Ne restano così poche che, se ve ne dicessi il numero, il vostri cuori sarebbero inconsolabili […]
Questa religione abbraccia tutti… si estenderà ovunque! Diventerà oggetto d’onore per la maggior parte del mio popolo! I bambini non avranno l’onore di assaporare le delizie della Fede della Chiesa. Tutta la gioventù sarà ingannata […] Perderò, per la terra, molti sacerdoti, i più fedeli moriranno nella Fede – piuttosto che entrare in questa infame religione.”
“La Chiesa resterà vacante per lunghi mesi.”
“Verranno tre giorni di continua tenebre. Durante tali tenebre spaventose, solo le candele di cera benedetta faranno lume. Una candela durerà per tre giorni; però nelle case degli empi non arderanno.
Durante questi tre giorni i demoni appariranno in forma abominevole e faranno risuonare l’aria di spaventevoli bestemmie. Raggi e scintille penetreranno nelle dimore degli uomini, però non vinceranno la luce delle candele benedette che non saranno spente né da venti né da tormente o terremoti. Una nube rossa come il sangue attraverserà il cielo; il rombo del tuono farà tremare la Terra…

Il mare riverserà le sue onde spumose sulla Terra. La Terra si muterà in un immenso cimitero. I cadaveri degli empi come dei giusti copriranno il suolo. La carestia che seguirà sarà grande; tutta la vegetazione della Terra sarà distrutta, come pure saranno distrutti i tre quarti del genere umano. La crisi verrà per tutti repentina, i castighi saranno universali e si succederanno uno dopo l’altro senza interruzione.”

“Gli uomini non hanno ascoltato le parole dette dalla Mia Santissima Madre a Fatima. Guai a coloro che non ascoltano ora le Mie parole. Gli uomini non hanno compreso il linguaggio della guerra. […]
Le frequenti apparizioni della Mia Santa Madre sono l’opera della Mia Misericordia. Io la invio, con la forza dello Spirito Santo, per prevenire gli uomini e salvare ciò che è da salvare. Io devo lasciar arrivare il castigo sul mondo intero, affinché siano salvate molte anime che, altrimenti, sarebbero perse.
Per tutte le croci, per tutte le sofferenze e per tutto ciò che sopraggiungerà ancora di più terribile, non dovete maledire ma ringraziare il Padre Mio del Cielo. È l’opera del Mio amore. Lo capirete solo più tardi…

Io devo venire nella mia giustizia, perché gli uomini non hanno riconosciuto il tempo della mia grazia. La misura del peccato è colma, ma ai miei fedeli non arriverà alcun male.
Io verrò sul mondo peccatore, con un terribile rombo di tuono, in una fredda notte d’inverno. Un caldissimo vento del sud precederà questa tempesta, e pesanti chicchi di grandine scaveranno la terra. Da una massa di nuvole rosso-fuoco lampi devastatori saetteranno, incendiando e riducendo tutto in cenere.

L’aria si riempirà di gas tossici e di esalazioni letali che, a cicloni, sradicheranno le opere dell’audacia, della follia e della volontà di potenza della “Città della notte” [= Parigi]. […]
L’angelo distruttore annienterà per sempre la vita di quelli che avranno devastato il mio regno. […] Quando l’angelo della morte falcerà l’erba cattiva con la spada della mia giustizia, allora l’inferno si scaglierà con collera e tumulto sui giusti. E, innanzitutto, sulle anime consacrate, per cercare di annientarle con uno spaventoso terrore.

Io voglio proteggervi, miei fedeli, e darvi i segni che precederanno l’inizio del giudizio: quando, in una fredda notte d’inverno, il tuono romberà sino a far tremare le montagne, allora chiudete molto in fretta porte e finestre… I vostri occhi non devono profanare il terribile avvenimento con sguardi curiosi…
Riunitevi in preghiera dinanzi al Crocifisso, ponetevi sotto la protezione di Mia Madre Santissima.

jahennyLE CANDELE BENEDETTE

Non lasciatevi prendere da alcun dubbio riguardo alla vostra salvezza: più sarete fiduciosi, più sarà inviolabile la difesa con la quale voglio circondarvi. Accendete le candele benedette, recitate il Rosario, perseverate tre giorni e due notti. La notte seguente, il terrore si calmerà.
Dopo l’orrore di questa lunga oscurità, con il giorno nascente, il sole apparirà in tutta la sua luce e il suo calore. Sarà una grande devastazione. Io, vostro Dio, avrò purificato tutto. I sopravvissuti dovranno ringraziare la Santa Trinità della loro protezione. Magnifico sarà il mio regno di pace e il mio nome sarà invocato e lodato, dallo spuntare al tramonto del sole.

Pregate, pregate, convertitevi e fate penitenza. Non vi addormentate come i miei discepoli nell’orto degli ulivi, perché Io sono molto vicino. La collera del Padre verso il genere umano è molto grande. Se la preghiera del Rosario e l’offerta del Prezioso Sangue non fossero così gradite al padre, vi sarebbe già sulla terra una miseria senza nome.
Ma Mia Madre intercede presso il Padre, Me e lo Spirito Santo. Per questo Dio si lascia commuovere. Ringraziate dunque Mia Madre se il genere umano vive ancora. Onoratela con un rispetto filiale – Io ve ne ho dato l’esempio – perché Ella è la Madre di Misericordia.
Non dimenticate mai di rinnovare continuamente l’offerta del Prezioso Sangue. Mia Madre mi supplica incessantemente e, con Lei, molte anime penitenti e espiatrici.

Nulla posso rifiutarLe. È dunque grazie a Mia Madre, e a causa dei miei Eletti, che questi giorni saranno abbreviati. Consolatevi, voi tutti che onorate il Mio Prezioso Sangue, niente vi succederà. Io ispirerò al Mio Rappresentante di mettere continuamente in onore il Sacrificio del Mio Prezioso Sangue e la venerazione de Mia Madre…
Quando vedrete apparire l’aurora boreale, sappiate che sarà il segno di una prossima guerra. Quando la luce sarà di nuovo visibile, allora la mia Madre si terrà in piedi, dinanzi al sole che tramonta, per avvertire i buoni che il tempo è giunto. I cattivi vedranno uno spaventoso animale, e grideranno terrorizzati e disperati: ma sarà troppo tardi. Io salverò molte, molte anime (per l’altra vita).
Si è delusi perché molto di ciò che avevo ordinato di annunciare, per invitare gli uomini a convertirsi, non è ancora accaduto. Si crederà di poter oltraggiare le anime elette, perché, per causa loro, avrò ritardato un poco il terribile avvenimento. Se, nella mia bontà e a causa delle espiazioni che mi sono offerte, Io ritardo il disastro, Io non lo sopprimo.

Ciò non dipende dal giudizio degli uomini ignoranti. Dovrò forse, Io stesso, rendere conto a quelli che nulla vogliono sapere? Quando il mondo si crederà in sicurezza, Io verrò come un ladro nella notte.
È ancora il tempo della mia immensa Misericordia, per dare il tempo di pentirsi. Siate pronti, in stato di grazia, allora sarete sotto la Mia protezione e quella di Mia Madre.”

“Farò nascere nella terra di Francia cuori puri, pentiti, ameranno la Santa Chiesa, il Santo Padre e la Francia. Una generazione nuova. Cresceranno nella grazia e vivranno sotto il regno del re molto pio, che per le sue virtù sarà il più bell’ornamento della Francia.”

“Per salvare il mio popolo e la Francia, ci sono solo Io, attraverso un miracolo. L’uomo che la deve salvare, nessuna creatura lo conosce. […] Colui che deve portare [lo scettro] è nascosto nel segreto di Dio. […] Dio darà [a questo sovrano] tutte le grazie e i lumi necessari che gli faranno conoscere i mezzi con i quali dovrà mettere tutto in opera per la rigenerazione dell’umanità, così come Dio la vuole. Questo sarà un Re bianco, un nuovo San Luigi, più grande e più santo. Sarà mantenuto santo e salvo, perché la Madre di Dio lo protegge come un proprio figlio. Ella l’ha salvato per essere l’erede di una corona meritata e che gli è stata tolta. E’ un discendente del ramo reciso dei Gigli di Francia dei capitani rappresentante sul trono di Francia.”

“Uscirà dal Mio Sacro Cuore… colui che è destinato a portare la pace. Con la sua incoronazione tutti i mali finiranno. Egli discende dal ramo di San Luigi […]”
“Chiamerò in aiuto alla Francia il mio servo Henri."

[In altri messaggi della Jahenny, questo sovrano viene anche chiamato «Enrico della Croce»; N.d.R.]

JAHENNYLA CROCE DEL PERDONO

(CROCE DEI FIGLI E DELLE FIGLIE DELLA LUCE)

Durante moltissime estasi, Maria Giulia JAHENNY fu infiammata d’amore alla Croce, e Nostro Signore le rivelò che avrebbe concesso molte grazie a coloro che veneravano la Sua Santa Croce, e li avrebbe particolarmente protetti durante i castighi. Queste anime privilegiate erano chiamate da Nostro Signore “La famiglia della Croce” il cui destino è di essere protetta..
Parole di Nostro Signore il 20 luglio 1882
«lo desidero che i miei servi e le mie serve e perfino i bambini possano rivestirsi di una Croce. Questa Croce sarà piccola e porterà al centro come una fiammella bianca. Questa fiamma indicherà che essi sono i figli e le figlie della luce».
Estasi del 15 novembre 1921
Un’altra domanda di Nostro Signore che vuole soccorrere coloro che confidano nella Sua misericordiosa bontà
«Miei cari piccoli amici, Io voglio darvi un’idea di quanto soffro, pensando a tante anime che vengono private dell’eterna beatitudine. Miei cari piccoli amici, i giorni scorsi sono stati ben terribili, ma quelli che verranno lo saranno ancora di più, poichè il male aumenta con grande intensità, e diventerà tale da oltrepassare ogni misura. Miei cari piccoli amici, voi porterete la Mia Croce adorabile che vi preserverà da tutti i mali: essa sarà grande o piccola e più tardi Io le benedirò. Esse porteranno il nome di Croce del perdono, in primo luogo. In secondo luogo, esse porteranno il nome di Croce della salvezza. In Terzo luogo, esse porteranno il nome di Croce della santa protezione.. In quarto luogo, esse porteranno il nome di Croce calma flagelli. In quinto luogo, esse porteranno la preghiera O Dio, Salvatore Crocifisso, infiammami d’amore, di fede e di coraggio per la salvezza dei miei fratelli».
Miei cari figli, tutte le anime sofferenti e crivellate di flagelli, tutti coloro che baceranno questa Croce avranno il Mio perdono, tutti coloro che la toccheranno avranno il Mio perdono. L’espiazione sarà lunga, ma un giorno arriverà in Cielo, il Cielo sarà aperto… Io vi avverto in anticipo, Miei cari piccoli amici, affinchè voi non siate sorpresi, affinchè avrete tutto il tempo di avvertire i vostri cari e le vostre famiglie.
Estasi del 17 gennaio 1922
Nostro Signore ha rivelato questa preghiera da recitare spesso, e specialmente nei momenti del «grande diluvio di mali e di terrori.
«Ti saluto, Ti adoro e Ti abbraccio, o Croce adorabile del mio Salvatore. Proteggici, custodiscici, salvaci. Gesù Ti ha tanto amata, e, seguendo il Suo esempio, anch’io Ti amo. Con la tua santa immagine calma i nostri terrori. Che io non perda la pace e la fiducia”.
Nostro Signore aggiunge che, recitando questa preghiera,
«Voi riceverete tante grazie, tanta forza ed amore, in modo che questo grande diluvio passerà come se non fosse nemmeno avvenuto. Questa è una grazia della mia tenerezza”.

jahennyLA MEDAGLIA DI NOSTRA SIGNORA DELLA BUONA GUARDIA

Estasi del 28 novembre 1878
Figlia mia, ecco la mia storia.
«Sono stata scolpita da un povero infermo che, in seguito a grandi mali corporali, divenne zoppo e storpio. Era povero, ma religiosamente molto profondo. Non potendo vivere senza lavoro, si offerse ad una famiglia come pastore. Mentre stava pascolando il suo gregge, si diceva spesso :
Io non ho mai fatto nulla per lodare, per onorare la Santa Vergine che mi ha lasciato in vita, malgrado tante sofferenze.
Un giorno egli domandò al suo padrone di dargli il cuore di un albero, e costui appagò questo suo desiderio. Egli tagliò il pezzo di legno, ed ogni giorno continuava il suo lavoro.
Io l’aiutavo, ed egli riuscì a scolpire la statua, che mise nel suo piccolo stanzino dove dormiva. Dopo la sua morte, la statua restò a lungo ancora nella famiglia dei suoi padroni.
In principio, quando avevo il mio oratorio povero ma molto frequentato, le madri cristiane venivano e mi consacravano i loro bambini, e molti Sacerdoti hanno baciato la Mia Statua. Ho sventato ben spesso i pericoli ed i rischi che correvano i miei figli.
In seguito fui regalata ad un vecchio Sacerdote, che mi conservò fino alla sua morte. Ma, poco prima che morisse, Io gli dissi a tre riprese :
«Figlio mio, i tuoi eredi non sono cristiani, ed essi non mi renderanno l’omaggio che Io merito. Prima di morire tu mi porterai in una palude a qualche miglia da qui, dove passa un piccolo fiumicino. Tu volterai la mia testa verso Nazareth, e Mi farai un piccolo santuario in forma di tomba. Senza far conoscere il tuo segreto, tu mi porterai, nel silenzio della notte, recitandomi una preghiera. Tu mi richiuderai e morrai con il tuo segreto. Tu pianterai alcune piante spinose, che diventeranno presto grandi, ed Io sarò sepolta in questo luogo».
La Santa Vergine aggiunse che, dopo diversi anni, verrà il tempo in cui uscirà dal suo nascondiglio. Ed è appunto in questo momento che il Suo Divin Figlio fece cadere dal Cielo, nel punto in cui la statua fu sepolta, una fiamma luminosa che attirò l’attenzione. La pietra sigillata fu aperta con rispetto, e si conservò per questo luogo una grande venerazione. «Ero intatta», dice la Vergine.
«Si recitarono subito delle preghiere, ed Io manifestai la mia gloria guarendo un bambino».
Il Mio nome è «NOSTRA SIGNORA DELLA BUONA GUARDIA».
Estasi del 16 agosto 1880
«Con tutta la bontà del Mio Cuore e con tutta la Mia tenerezza, voglio dire ancora ai padri ed alle madri di famiglia, che sarebbe bene e sarebbe contemporaneamente una grande grazia, di far portare ai bambini piccoli e grandi, una medaglia che non esiste, ma che si potrebbe far fare, poco larga, come si vorrà. Questa medaglia porterà queste parole :
«O Santa Vergine, Tu che hai schiacciato la testa al serpente, conserva la nostra fede e l’innocenza dei nostri bambini».
La Santissima Vergine ha questa medaglia sul Suo Cuore, che io leggo molto bene. Essa la mostra : è rotonda e bianca.
La Vergine continua :
«Non è necessario che questa medaglia costi molto, il suo valore è la medaglia stessa. Essa preserverà l’innocenza in tempi tanto difficili, quando la peste della corruzione dilagerà ovunque. Ogni cristiano potrà portarla come difesa e come un’arma della Fede che vincerà la bocca colpevole e perfida del male.»

***

La pace è opera di coscienze che si aprono alla verità e all’amore.

DE  - EN  - ES  - FR  - HR  - IT  - PT ]
SOLENNITÀ DI MARIA SS.MA MADRE DI DIO
XLIV GIORNATA MONDIALE DELLA PACE
BENEDETTO XVI
ANGELUS
Piazza San Pietro
Sabato, 1° gennaio 2011


Cari fratelli e sorelle!

In questo primo Angelus del 2011, rivolgo a tutti il mio augurio di pace e di bene affidandolo all’intercessione di Maria Santissima, che oggi celebriamo quale Madre di Dio. All’inizio di un nuovo anno, il Popolo cristiano si raduna spiritualmente dinanzi alla grotta di Betlemme, dove la Vergine Maria ha dato alla luce Gesù. Chiediamo alla Madre la benedizione, e lei ci benedice mostrandoci il Figlio: infatti, Lui in persona è la Benedizione. Donandoci Gesù, Dio ci ha donato tutto: il suo amore, la sua vita, la luce della verità, il perdono dei peccati; ci ha donato la pace. 

Sì, Gesù Cristo è la nostra pace (cfr Ef 2,14). Egli ha portato nel mondo il seme dell’amore e della pace, più forte del seme dell’odio e della violenza; più forte perché il Nome di Gesù è superiore ad ogni altro nome, contiene tutta la signoria di Dio, come aveva annunciato il profeta Michea: “E tu, Betlemme, … da te uscirà per me colui che dev’essere il dominatore … Egli si leverà e pascerà con la forza del Signore, con la maestà del nome del Signore, suo Dio … Egli stesso sarà la pace!” (5,1-4).

Per questo, dinanzi all’icona della Vergine Madre, la Chiesa in questo giorno invoca da Dio, per mezzo di Gesù Cristo, il dono della pace: è la Giornata Mondiale della Pace, occasione propizia per riflettere insieme sulle grandi sfide che la nostra epoca pone all’umanità. Una di queste, drammaticamente urgente ai nostri giorni, è quella della libertà religiosa; perciò, quest’anno ho voluto dedicare il mio Messaggio a questo tema: “Libertà religiosa, via per la pace”. 

Assistiamo oggi a due tendenze opposte, due estremi entrambi negativi: da una parte il laicismo, che, in modo spesso subdolo, emargina la religione per confinarla nella sfera privata; dall’altra il fondamentalismo, che invece vorrebbe imporla a tutti con la forza. 

In realtà, “Dio chiama a sé l’umanità con un disegno di amore che, mentre coinvolge tutta la persona nella sua dimensione naturale e spirituale, richiede di corrispondervi in termini di libertà e di responsabilità, con tutto il cuore e con tutto il proprio essere, individuale e comunitario” (Messaggio, 8). 

Là dove si riconosce effettivamente la libertà religiosa, la dignità della persona umana è rispettata nella sua radice e, attraverso una sincera ricerca del vero e del bene, si consolida la coscienza morale e si rafforzano le stesse istituzioni e la convivenza civile (cfr ibid. 5). Per questo la libertà religiosa è via privilegiata per costruire la pace.

Cari amici, rivolgiamo di nuovo lo sguardo a Gesù, tra le braccia di Maria, sua Madre. Guardando Lui, che è il “Principe della pace” (Is 9,5), noi comprendiamo che la pace non si raggiunge con le armi, né con il potere economico, politico, culturale e mediatico. La pace è opera di coscienze che si aprono alla verità e all’amore. Ci aiuti Dio a progredire su questa strada nel nuovo anno che ci dona di vivere.

AMDG et DVM

Conserva un valore immenso

A.D.2018 - Terzo Millennio dopo C.
L'INNO AKATHISTOS
 


È uno tra i più famosi inni che la Chiesa Ortodossa dedica alla Theotokos (Genitrice di Dio).  
Akathistos
 si chiama per antonomasia quest'inno liturgico del secolo V
, che fu e resta il modello di molte composizioni innografiche e litaniche, antiche e recenti."Akathistos" non è il titolo originario, ma una rubrica:"a-kathistos" in greco significa "non-seduti", perché la Chiesa ingiunge di cantarlo o recitarlo "stando in piedi", come si ascolta il Vangelo, in segno di riverente ossequio alla Madre di Dio. 
La struttura metrica e sillabica dell'Akathistos si ispira alla celeste Gerusalemme descritta dal cap. 21 dell'Apocalisse, da cui desume immagini e numeri: Maria è cantata come identificazione della Chiesa, quale "Sposa" senza sposo terreno, Sposa vergine dell'Agnello, in tutto il suo splendore e la sua perfezione.L'inno consta di 24 stanze (in greco: oikoi), quante sono le lettere dell'alfabeto greco con le quali progressivamente ogni stanza comincia. Ma fu sapientemente progettato in due parti distinte, su due piani congiunti e sovrapposti - quello della storia e quello della fede -, e con due prospettive intrecciate e complementari - una cristologica, l'altra ecclesiale -, nelle quali è calato e s'illumina il mistero della Madre di Dio. Le due parti dell'inno a loro volta sono impercettibilmente suddivise ciascuna in due sezioni di 6 stanze: tale suddivisione è presente in modo manifesto nell'attuale celebrazione liturgica. L'inno tuttavia procede in maniera binaria, in modo che ogni stanza dispari trova il suo complemento - metrico e concettuale - in quella pari che segue. Le stanze dispari si ampliano con 12 salutazioni mariane, raccolte attorno a un loro fulcro narrativo o dommatico, e terminano con l'efimnio o ritornello di chiusa: "Gioisci, sposa senza nozze!". Le stanze pari invece, dopol'enunciazione del tema quasi sempre a sfondo cristologico, terminano con l'acclamazione a Cristo: "Alleluia!". Così l'inno si presenta cristologico insieme e mariano, subordinando la Madre al Figlio, la missione materna di Maria all'opera universale di salvezza dell'unico Salvatore.
La prima parte dell'Akathistos (stanze 1-12) segue il ciclo del Natale, ispirato ai Vangeli dell'Infanzia (Lc 1-2; Mt 1-2).

Essa propone e canta il mistero dell'incarnazione (stanze 1-4), l'effusione della grazia su Elisabetta e Giovanni (stanza 5),la rivelazione a Giuseppe (stanza 6), l'adorazione dei pastori(stanza 7), l'arrivo e l'adorazione dei magi (stanze 8-10), la fuga in Egitto (stanza 11), l'incontro con Simeone (stanza 12): eventi che superano il dato storico e diventano lettura simbolica della grazia che si effonde, della creatura che l'accoglie, dei pastori che annunciano il Vangelo, dei lontani che giungono alla fede, del popolo di Dio che uscendo dal fonte battesimale percorre il suo luminoso cammino verso la Terra promessa e giunge alla conoscenza profonda del Cristo.
La seconda parte (stanze 13-24) propone e canta ciò che la Chiesa al tempo di Efeso e di Calcedonia professava di Maria, nel mistero del Figlio Salvatore e della Chiesa dei salvati. Maria è la Nuova Eva, vergine di corpo e di spirito, che col Frutto del suo grembo riconduce i mortali al paradiso perduto (stanza 13); è la Madre di Dio, che diventando sede e trono dell'Infinito, apre le porte del cielo e vi introduce gli uomini (stanza 15); è la Vergine partoriente, che richiama la mente umana a chinarsi davanti al mistero di un parto divino e ad illuminarsi di fede (stanza 17); è la Sempre-vergine, inizio della verginità della Chiesa consacrata a Cristo, sua perenne custode e amorosa tutela (stanza 19); è la Madre dei Sacramenti pasquali, che purificano e divinizzano l'uomo e lo nutrono del Cibo celeste (stanza 21); è l'Arca Santa e il Tempio vivente di Dio, che precede e protegge il peregrinare della Chiesa e dei fedeli verso l'ultima Pasqua (stanza 23); è l'Avvocata di misericordia nell'ultimo giorno (stanza 24).L'Akathistos è una composizione davvero ispirata. Conserva un valore immenso:
  a motivo del suo respiro storico-salvifico, che abbraccia tutto il progetto di Dio coinvolgendo la creazione e le creature, dalle origini all'ultimo termine, in vista della loro pienezza in Cristo;
  a motivo delle fonti, le più pure: la Parola di Dio dell'Antico e del Nuovo Testamento, sempre presente in modo esplicito o implicito; la dottrina definita dai Concili di Nicea (325), di Efeso (431) e di Calcedonia (451), dai quali direttamente dipende; le esposizioni dottrinali dei più grandi Padri orientali del IV e del V secolo, dai quali desume concetti e lapidarie asserzioni;
  a motivo di una sapiente metodologia mistagogica, con la quale  assumendo le immagini più eloquenti dalla creazione e dalle Scritture  eleva passo passo la mente e la porta alle soglie del mistero contemplato e celebrato: quel mistero del Verbo incarnato e salvatore che  come afferma il Vaticano II  fa di Maria il luogo d'incontro e di riverbero dei massimi dati della fede (cf Lumen Gentium 65).

Circa l'Autore, quasi tutta la tradizione manoscritta trasmette anonimo l'inno Akathistos. La versione latina redatta dal Vescovo Cristoforo di Venezia intorno all'anno 800, che tanto influsso esercitò sulla pietà del medioevo occidentale, porta il nome di Germano di Costantinopoli ( 733). Oggi però la critica scientifica propende ad attribuirne la composizione ad uno dei Padri di Calcedonia: in tal modo, questo testo venerando sarebbe il frutto maturo della tradizione più antica della Chiesa ancora indivisa delle origini, degno di essere assunto e cantato da tutte le Chiese e comunità ecclesiali.

INNO



PARTE NARRATIVA
1. Il più eccelso degli Angeli fu mandato dal Cielo
per dir "Ave" alla Madre di Dio.
Al suo incorporeo saluto
vedendoti in Lei fatto uomo,
Signore,
in estasi stette,
acclamando la Madre così:
Ave, per Te la gioia risplende;
Ave, per Te il dolore s'estingue.
Ave, salvezza di Adamo caduto;
Ave, riscatto del pianto di Eva.
Ave, Tu vetta sublime a umano intelletto;
Ave, Tu abisso profondo agli occhi degli Angeli.
Ave, in Te fu elevato il trono del Re;
Ave, Tu porti Colui che il tutto sostiene.
Ave, o stella che il Sole precorri;
Ave, o grembo del Dio che s'incarna.
Ave, per Te si rinnova il creato;
Ave, per Te il Creatore è bambino.
Ave, Sposa non sposata!
 
 
2. Ben sapeva Maria
d'esser Vergine sacra e così a Gabriele diceva:
«Il tuo singolare messaggio
all'anima mia incomprensibile appare:
da grembo di vergine
un parto predici, esclamando:
Alleluia!» 
3. Desiderava la Vergine
di capire il mistero
e al nunzio divino chiedeva:
«Potrà il verginale mio seno
mai dare alla luce un bambino?
Dimmelo!»
E Quegli riverente
acclamandola disse così:
Ave, Tu guida al superno consiglio;
Ave, Tu prova d'arcano mistero.
Ave, Tu il primo prodigio di Cristo;
Ave, compendio di sue verità.
Ave, o scala celeste
che scese l'Eterno;
Ave, o ponte che porti gli uomini al cielo.
Ave, dai cori degli Angeli cantato portento;
Ave, dall'orde dei dèmoni esecrato flagello.
Ave, la Luce ineffabile hai dato;
Ave, Tu il «modo» a nessuno hai svelato.
Ave, la scienza dei dotti trascendi;
Ave, al cuor dei credenti risplendi.
Ave, Sposa non sposata!
 
4. La Virtù dell'Altissimo
adombrò e rese Madre
la Vergine ignara di nozze:
quel seno, fecondo dall'alto,
divenne qual campo ubertoso per tutti,
che vogliono coglier salvezza 

cantando così:
Alleluia!

5.
 Con in grembo il Signore
premurosa Maria
ascese e parlò a Elisabetta.
Il piccolo in seno alla madre
sentì il verginale saluto,
esultò,
e balzando di gioia
cantava alla Madre di Dio:
Ave, o tralcio di santo Germoglio;
Ave, o ramo di Frutto illibato.
Ave, coltivi il divino Cultore;
Ave, dai vita all'Autor della vita.
Ave, Tu campo che frutti ricchissime grazie;
Ave, Tu mensa che porti pienezza di doni.
Ave, un pascolo ameno Tu fai germogliare;
Ave, un pronto rifugio prepari ai fedeli.
Ave, di suppliche incenso gradito;
Ave, perdono soave del mondo.
Ave, clemenza di Dio verso l'uomo;
Ave, fiducia dell'uomo con Dio.
Ave, Sposa non sposata!
 
6. Con il cuore in tumulto
fra pensieri contrari
il savio Giuseppe ondeggiava:
tutt'ora mirandoti intatta
sospetta segreti sponsali, o illibata!
Quando Madre ti seppe
da Spirito Santo, esclamò:
Alleluia! 
7. I pastori sentirono
i concerti degli Angeli
al Cristo disceso tra noi.
Correndo a vedere il Pastore,
lo mirano come agnellino innocente
nutrirsi alla Vergine in seno,
cui innalzano il canto:
 

Ave, o Madre all'Agnello Pastore,
Ave, o recinto di gregge fedele.
Ave, difendi da fiere maligne,
Ave, Tu apri le porte del cielo.
Ave, per Te con la terra esultano i cieli,
Ave, per Te con i cieli tripudia la terra.
Ave, Tu sei degli Apostoli la voce perenne,
Ave, dei Martiri sei l'indomito ardire.
Ave, sostegno possente di fede,
Ave, vessillo splendente di grazia.
Ave, per Te fu spogliato l'inferno,
Ave, per Te ci vestimmo di gloria.

Ave, Vergine e Sposa!

 
8. Osservando la stella
che guidava all'Eterno,
ne seguirono i Magi il fulgore.
Fu loro sicura lucerna
andando a cercare il Possente,
il Signore.
Al Dio irraggiungibile giunti,
l'acclaman beati: 
Alleluia! 

9. Contemplarono i Magi
sulle braccia materne
l'Artefice sommo dell'uomo.
Sapendo ch'Egli era il Signore
pur sotto l'aspetto di servo,
premurosi gli porsero i doni,
dicendo alla Madre beata:

Ave, o Madre dell'Astro perenne,
Ave, o aurora di mistico giorno.
Ave, fucine d'errori Tu spegni,
Ave, splendendo conduci al Dio vero.
Ave, l'odioso tiranno sbalzasti dal trono,
Ave, Tu il Cristo ci doni clemente Signore.
Ave, sei Tu che riscatti dai riti crudeli,
Ave, sei Tu che ci salvi dall'opre di fuoco.
Ave, Tu il culto distruggi del fuoco,
Ave, Tu estingui la fiamma dei vizi.
Ave, Tu guida di scienza ai credenti,
Ave, Tu gioia di tutte le genti.

Ave, Vergine e Sposa!
 

10. Banditori di Dio
diventarono i Magi
sulla via del ritorno.
Compirono il tuo vaticinio
e Te predicavano, o Cristo,
a tutti, noncuranti d'Erode,
lo stolto, incapace a cantare:

A
lleluia!
 
11. Irradiando all'Egitto
lo splendore del vero,
dell'errore scacciasti la tenebra:
ché gli idoli allora, o Signore,
fiaccati da forza divina caddero;
e gli uomini, salvi,
acclamavan la Madre di Dio:
Ave, riscossa del genere umano,
Ave, disfatta del regno d'inferno.
Ave, Tu inganno ed errore calpesti,
Ave, degl'idoli sveli la frode.
Ave, Tu mare che inghiotti il gran Faraone,
Ave, Tu roccia che effondi le Acque di Vita.
Ave, colonna di fuoco che guidi nel buio,
Ave, riparo del mondo più ampio che nube.
Ave, datrice di manna celeste,
Ave, ministra di sante delizie.
Ave, Tu mistica terra promessa,
Ave, sorgente di latte e di miele.

Ave, Vergine e Sposa!
 
12. Stava già per lasciare
questo mondo fallace
Simeone, ispirato vegliardo.
Qual pargolo a lui fosti dato,
ma in Te riconobbe il Signore perfetto,
e ammirando stupito
l'eterna sapienza esclamò:

A
lleluia!
PARTE TEMATICA
13. Di natura le leggi
innovò il Creatore,
apparendo tra noi, suoi figlioli:
fiorito da grembo di Vergine,
lo serba qual era da sempre, inviolato:
e noi che ammiriamo il prodigio
cantiamo alla Santa:
Ave, o fiore di vita illibata,
Ave, corona di casto contegno.
Ave, Tu mostri la sorte futura,
Ave, Tu sveli la vita degli Angeli.
Ave, magnifica pianta che nutri i fedeli,
Ave, bell'albero ombroso che tutti ripari.
Ave, Tu in grembo portasti la Guida agli erranti,
Ave, Tu desti alla luce Chi affranca gli schiavi.
Ave, Tu supplica al Giudice giusto,
Ave, perdono per tutti i traviati.
Ave, Tu veste ai nudati di grazia,
Ave, Amore che vinci ogni brama.

Ave, Vergine e Sposa!

 
14. Tale parto ammirando,
ci stacchiamo dal mondo
e al cielo volgiamo la mente.
Apparve per questo fra noi,
in umili umane sembianze l'Altissimo,
per condurre alla vetta
coloro che lieti lo acclamano: 

A
lleluia! 
15. Era tutto qui in terra,
e di sé tutti i cieli
riempiva il Dio Verbo infinito:
non già uno scambio di luoghi,
ma un dolce abbassarsi di Dio verso l'uomo
fu nascer da Vergine,
Madre che tutti acclamiamo:
Ave, Tu sede di Dio, l'Infinito,
Ave, Tu porta di sacro mistero.
Ave, dottrina insicura per gli empi,
Ave, dei pii certissimo vanto.
Ave, o trono più santo del trono cherubico,
Ave, o seggio più bello del seggio serafico.
Ave, o tu che congiungi opposte grandezze,
Ave, Tu che sei in una e Vergine e Madre.
Ave, per Te fu rimessa la colpa,
Ave, per Te il paradiso fu aperto.
Ave, o chiave del regno di Cristo,
Ave, speranza di eterni tesori.

Ave, Vergine e Sposa!
 
16. Si stupirono gli Angeli
per l'evento sublime
della tua Incarnazione divina:
ché il Dio inaccessibile a tutti
vedevano fatto accessibile, uomo,
dimorare fra noi
e da ognuno sentirsi acclamare:
Alleluia! 
17. Gli oratori brillanti
come pesci son muti
per Te, Genitrice di Dio:
del tutto incapaci di dire
il modo in cui Vergine e Madre Tu sei.
Ma noi che ammiriamo il mistero
cantiamo con fede:

Ave, sacrario d'eterna Sapienza,
Ave, tesoro di sua Provvidenza.
Ave, Tu i dotti riveli ignoranti,
Ave, Tu ai retori imponi il silenzio.
Ave, per Te sono stolti sottili dottori,
Ave, per Te vengon meno autori di miti.
Ave, di tutti i sofisti disgreghi le trame,
Ave, Tu dei Pescatori riempi le reti.
Ave, ci innalzi da fonda ignoranza,
Ave, per tutti sei faro di scienza.
Ave, Tu barca di chi ama salvarsi,
Ave, Tu porto a chi salpa alla Vita.

Ave, Vergine e Sposa!
 
18. Per salvare il creato,
il Signore del mondo,
volentieri discese quaggiù.
Qual Dio era nostro Pastore,
ma volle apparire tra noi come Agnello:
con l'umano attraeva gli umani,
qual Dio l'acclamiamo: 

A
lleluia! 
19. Tu difesa di vergini,
Madre Vergine sei,
e di quanti ricorrono a Te:
che tale ti fece il Signore
di tutta la terra e del cielo, o illibata,
abitando il tuo grembo
e invitando noi tutti a cantare:

Ave, colonna di sacra purezza,
Ave, Tu porta d'eterna salvezza.
Ave, inizio di nuova progenie,
Ave, datrice di beni divini.
Ave, Tu vita hai ridato ai nati nell'onta,
Ave, hai reso saggezza ai privi di senno.
Ave, o Tu che annientasti il gran seduttore,
Ave, o Tu che dei casti ci doni l'autore.
Ave, Tu grembo di nozze divine,
Ave, che unisci i fedeli al Signore.
Ave, di vergini alma nutrice,
Ave, che l'anime porti allo Sposo.

Ave, Vergine e Sposa!
 
 
20. Cede invero ogni canto
che presuma eguagliare
le tue innumerevoli grazie.
Se pure ti offrissimo inni
per quanti granelli di sabbia, Signore,
mai pari saremmo ai tuoi doni
che desti a chi canta: 

A
lleluia! 
21. Come fiaccola ardente
per che giace nell'ombre
contempliamo la Vergine santa,
che accese la luce divina
e guida alla scienza di Dio tutti,
splendendo alle menti
e da ognuno è lodata col canto:
Ave, o raggio di Sole divino,
Ave, o fascio di Luce perenne.
Ave, rischiari qual lampo le menti,
Ave, qual tuono i nemici spaventi.
Ave, per noi sei la fonte dei sacri Misteri,
Ave, Tu sei la sorgente dell'Acque abbondanti.
Ave, in Te raffiguri l'antica piscina,
Ave, le macchie detergi dei nostri peccati.
Ave, o fonte che l'anime mondi,
Ave, o coppa che versi letizia.
Ave, o fragranza del crisma di Cristo,
Ave, Tu vita del sacro banchetto.

Ave, Vergine e Sposa!
 
22. Condonare volendo
ogni debito antico,
fra noi, il Redentore dell'uomo
discese e abitò di persona:
fra noi che avevamo perduto la grazia.
Distrusse lo scritto del debito,
e tutti l'acclamano:

A
lleluia! 
23. Inneggiando al tuo parto
l'universo ti canta
qual tempio vivente, o Regina!
Ponendo in tuo grembo dimora
Chi tutto in sua mano contiene, il Signore,
tutta santa ti fece e gloriosa
e ci insegna a lodarti:

Ave, o «tenda» del Verbo di Dio,
Ave, più grande del «Santo dei Santi».
Ave, Tu «Arca» da Spirito aurata,
Ave, «tesoro» inesausto di vita.
Ave, diadema prezioso dei santi sovrani,
Ave, dei pii sacerdoti Tu nobile vanto.
Ave, Tu sei per la Chiesa qual torre possente,
Ave, Tu sei per l'Impero qual forte muraglia.
Ave, per Te innalziamo trofei,
Ave, per Te cadon vinti i nemici.
Ave, Tu farmaco delle mie membra,
Ave, salvezza dell'anima mia.

Ave, Vergine e Sposa!
 
24. Grande ed inclita Madre,
Genitrice del sommo fra i Santi,
Santissimo Verbo,
or degnati accogliere il canto!
Preservaci da ogni sventura, tutti!
Dal castigo che incombe
Tu libera noi che gridiamo:

A
lleluia!

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Con il Decreto Mater Christi...:
http://www.paginecattoliche.it/Indulgenza-plenaria-a-chi-recita-linno-Acathistos/