lunedì 8 maggio 2017

IL SEGRETO DI FATIMA


RIPUBBLICHIAMO QUESTA PAGINA 
(col Segreto che non fu rivelato nel 2000) 
oggi 8 maggio 2017: 
45esimo anniversario della fondazione in Fatima del 
Movimento Sacerdotale Mariano 
voluto dalla Madre di Dio e Madre nostra MARIA Santissima
AVE  MARIA!

...Il mio terzo segreto, che Io qui [ FATIMA ] ho rivelato ai tre bambini a cui sono apparsa e che fin'ora non vi è stato ancora svelato, sarà reso palese a tutti dallo stesso svolgersi degli avvenimenti.

La Chiesa conoscerà l'ora della sua più grande apostasia, l'uomo iniquo si introdurrà al suo
interno e siederà nel Tempio stesso di Dio, mentre il piccolo resto che rimarrà fedele sarà
sottoposto alle più grandi prove e persecuzioni.

L'umanità vivrà il momento del suo grande castigo e sarà così preparata a ricevere il Signore Gesù che tornerà a voi nella gloria.

Per questo, soprattutto oggi, Io discendo ancora dal cielo, con le mie numerose apparizioni,
con i messaggi che dono, con questa straordinaria Opera del mio Movimento Sacerdotale Mariano, per disporvi a vivere gli avvenimenti che ormai si stanno per compiere, per condurvi per mano a percorrere il tratto più difficile e doloroso di questo vostro secondo avvento e per preparare le menti e il cuore di tutti a ricevere Gesù nel vicino momento del suo glorioso ritorno».

(Fatima (Portogallo), 13 maggio 1990. Anniversario della prima apparizione.

Io discendo dal cielo.)


VACCINI. OCCHI APERTI. POCA INFORMAZIONE

Quando il sacerdote dice il “Pater noster”

Dal "Sermone di san Vincenzo Ferrer sulla s. Messa"
19. – La 19ma opera che in questo mondo fece il nostro Salvatore e Signore Gesù Cristo fu, quando crocifisso, disse ad alta voce le sette parole
La prima parola fu quando Egli pregò per tutti i suoi crocifissori dicendo: Padre, perdona loro, perché non sanno quel che fanno (Lc. 23, 34). Difatti credevano di appendere al legno un imbroglione o un uomo peccatore, mentre in realtà crocifiggevano proprio il Figlio di Dio Redentore.
La seconda parola quando disse al ladrone: Oggi, sarai con me in Paradiso (Lc. 23, 43).

La terza parola è, o fu, quando vedendo sua Madre che se ne stava morendo per l’indicibile ammirabile dolore – che meraviglia fu mai quella di questo Cuore che non si spezzò! [nel manoscritto: que maravella era com no trencava per lo cor – dicendo: “O Signore e figlio mio carissimo! Al ladrone gli parli e a me non vuoi? Non vuoi parlare? Che piaccia alla tua clemenza dire qualche parola alla Madre tua tanto desolata”. E allora il Signore le disse: Donna, ecco tuo figlio (Gv. 19, 26). Quindi volto a san Giovanni disse: Ecco tua Madre (Gv. 19, 27).
La quarta parola fu quando disse: Elì, Elì! Lemà sabactanì? Cioè: Dio mio, Dio mio! Perché mi hai abbandonato? (Mt. 27, 46). Non che lo abbandoni nella sua divinità, se non che fu abbandonato dai parenti, amici e Apostoli.
La quinta parola fu quando disse: Ho sete (Gv. 19, 28). La Vergine Maria udendo suo figlio aver sete desiderò in quell’istante che le sue viscere si convertissero in acqua perché Egli potesse bere. E allora, disse: “Figlio mio carissimo, e Signore, non tengo acqua, però se vuoi le lacrime, ricevi questo velo che sta pieno di lacrime”.
La sesta parola fu quando disse: Tutto è compiuto! (Gv. 19, 30), cioè, tutta l’umana redenzione.
E la settima parola quando disse: Padre, nelle tue mani, affido il mio spirito (Lc. 23, 46). E inclinò la testa come se dicesse: “Madre mia, consolati con il discepolo e vigilate bene mentre a Dio vi affido perché già me ne muoio e me ne vado all’altro mondo”.
      Si ripresenta nella Messa quando il sacerdote dice il “Pater noster” in cui ci sono sette richieste che indicano le sette parole che Gesù pronunciò sulla croce. 
Così allo stesso modo il sacerdote pronuncia queste petizioni ad alta voce, perché Gesù disse quelle parole a voce alta, ecc.

VIVALDI - GLORIA


DEFENDE NOS IN PROELIO!
"Mai abbandono a chi chiede con amore...
e per intercessione di San Michele Arcangelo...
il guerriero di Dio..."

GLORIA

Santuario di SAN MICHELE ARCANGELO
MONTE SANT'ANGELO

Monumento nei giardini vaticani

domenica 7 maggio 2017

“¡Elí, Elí! (Eloim Eloim) ¿lemá sabactaní?”

“Deus meus, Deus meus , ut quid dereliquisti me?” (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?) 
(Mt. 27, 46).

17. – La 17ma opera fatta da Gesù Cristo in questo mondo fu che durante tutto il tempo che stette inchiodato sulla croce non cessò di pregare, dicendo ad alta voce:“¡Elí, Elí! ¿lemá sabactaní?”, ebraico che in latino vuol dire: “Deus meus, Deus meus , ut quid dereliquisti me?” (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?) (Mt. 27, 46).
      Dice san Girolamo che in quel momento Gesù iniziò la recita del salmo “Dio mio, Dio mio!” (Sal. 21) e prolungò la sua orazione dicendo i salmi seguenti fino a quel passo che dice: “Nelle tue mani raccomando il mio spirito” (Sal. 30, 6; Lc. 23, 46). In tutto sono 150 versetti, e Cristo li recitò tutti dalla croce: e corrispondono al numero dei salmi del Salterio.
E mentre stette in croce quei giudei non cessarono di lanciarGli ingiurie e vituperi dicendoGli: “Malvagio tu, che hai ingannato il mondo [nel manoscritto:  O, tu malvat, que has enganat lo món!] Imbroglione!, che salvò altri e non può ora salvare se stesso”. 
Altri dicevano: “Falso profeta! Dicesti avresti distrutto il Tempio di Dio e in tre giorni l’avresti ricostruito”. 
Un altro ancora diceva: “Se è il Figlio di Dio, che discenda immediatamente dalla croce!” (cf. Mt. 27, 40-42). 
E altre ingiurie Gli dicevano. E il benigno Signore nulla diceva, ma teneva pazienza e continuava orando.
      E questo lo ripresenta il Sacerdote quando stende le braccia e poi dice: “Pertanto, Signore, noi tuoi servi ricordando … Unde et memores, Domine, nos servi tui,...”. Così ugualmente il Sacerdote non cessa di dire queste parole per mostrarci che Gesù in croce continuava la preghiera e non desisteva.

18. – La 18ma opera compiuta da Gesù in questo mondo fu che nonostante Egli fosse tutta una ferita e avesse quattro piaghe alla mani e ai piedi, pur tuttavia volle ancora sopportare per amore nostro che gliene aprissero un’altra nel costato, e uscì sangue e acqua. 
Fu questo un gran miracolo perché il suo sangue fu sparso nel sudore e nella flagellazione, e nell’atto della coronazione di spine, ed altresì nella perforazione delle mani e dei piedi, eppure dopo essere morto all’aprirGli il costato uscì sangue e acqua (cf. Gv. 19, 34).

Tutto ciò si ripresenta nella Messa quando il Sacerdote con l’Ostia traccia cinque croci, dicendo: “Per Lui, con Lui ed in Lui...” Per ip+sum, et cum ip+so, et in ip+so, est tibi Deo Patri+Omnipotenti, in unitate Spiritus+Sancti, omnis honor, et gloria. ... per significare in questo modo le cinque piaghe di nostro Signore Gesù Cristo, ecc.
JHS
MARIA!