"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
lunedì 20 marzo 2017
sabato 18 marzo 2017
O glorioso San Giuseppe

Tu che hai adorato... amato e onorato Maria
insegnaci la santa pazienza
insegnaci l'obbedienza al Padre
che della Sua Donna ne ha fatto tua sposa
e Madre del Figlio. Amen.
Sermone di san Bernardo Abbate
Omelia 2 su Missus, verso la fine
Chi e qual uomo sia stato il beato Giuseppe, argomentalo dal titolo onde, sebbene in senso di nutrizio, meritò d'essere onorato così da essere e detto e creduto padre di Dio; argomentalo ancora dal proprio nome, che, come si sa, s'interpreta aumento. Ricorda in pari tempo quel gran Patriarca venduto altra volta in Egitto; e sappi ch'egli non solo ha ereditato il nome di quello, ma ne ha imitato ancora la castità, ne ha meritato l'innocenza e la grazia.
E se quel Giuseppe, venduto per invidia dai fratelli e condotto in Egitto, prefigurò la vendita di Cristo ; il nostro Giuseppe, fuggendo l'invidia d'Erode, portò Cristo in Egitto. Quegli per rimaner fedele al suo padrone, non volle acconsentire alle voglie della sua padrona : questi, riconoscendo vergine la sua Signora madre del suo Signore, si mantenne continente e fu il suo fedele custode. A quello fu data l'intelligenza dei sogni misteriosi ; a questo fu concesso d'essere il confidente e cooperatore dei celesti misteri.
Il primo conservò il frumento non per sé, ma per tutto il popolo : il secondo ricevé la custodia del Pane vivo celeste e per sé e per tutto il mondo. Non v'ha dubbio che questo Giuseppe, cui fu sposata la Madre del Salvatore, sia stato un uomo buono e fedele. Voglio dire, «un servo fedele e prudente» Matth. 24,45, che il Signore costituì conforto della Madre sua, sostegno della sua infanzia, infine il solo e fedelissimo cooperatore in terra del gran disegno.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
Lettura del santo Vangelo secondo Matteo
Matt 1:18-21
Maria, madre di Gesù, sposata a Giuseppe, prima che fossero insieme, si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo. Eccetera.
Omelia di san Girolamo Prete
Libr. 1 Commento al cap. 1 di Matteo
Perché fu concepito non da una semplice vergine, ma da una sposata? Primo, perché dalla genealogia di Giuseppe si mostrasse la stirpe di Maria ; secondo, perch'ella non fosse lapidata dai Giudei come adultera: terzo, perché fuggitiva in Egitto avesse un sostegno. Il martire Ignazio aggiunge ancora una quarta ragione perché egli fu concepito da una sposata : affinché, dice, il suo concepimento rimanesse celato al diavolo, che lo credé il frutto non di una vergine, ma di una maritata.
Matt 1:18-21
Maria, madre di Gesù, sposata a Giuseppe, prima che fossero insieme, si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo. Eccetera.
Omelia di san Girolamo Prete
Libr. 1 Commento al cap. 1 di Matteo
Perché fu concepito non da una semplice vergine, ma da una sposata? Primo, perché dalla genealogia di Giuseppe si mostrasse la stirpe di Maria ; secondo, perch'ella non fosse lapidata dai Giudei come adultera: terzo, perché fuggitiva in Egitto avesse un sostegno. Il martire Ignazio aggiunge ancora una quarta ragione perché egli fu concepito da una sposata : affinché, dice, il suo concepimento rimanesse celato al diavolo, che lo credé il frutto non di una vergine, ma di una maritata.
Prima che stessero insieme si scoperse che stava per esser madre per opera dello Spirito Santo» Malth. 1, 18. Si scoperse non da altri se non da Giuseppe, al quale per la confidenza di marito non sfuggiva nulla di quanto riguardava la futura sposa. Dal dirsi poi: « Prima che stessero insieme », non ne segue che stessero insieme dopo: perché la Scrittura constata ciò che non era avvenuto.
Or Giuseppe marito di lei, essendo giusto, e non volendo esporla all'infamia, pensò di rimandarla segretamente » Matth. 1, 19. Se uno si unisce a cattiva donna, diventa un sol corpo con essa » 1Cor. 6, 16, e nella legge è prescritto, che non solo i rei, ma anche i complici del delitto sono colpevoli : come dunque Giuseppe, occultando il delitto della sposa, è chiamato giusto? Ma ciò è una testimonianza in favore di Maria, perché Giuseppe conoscendo la sua castità, e ammirando quanto era avvenuto, nasconde nel silenzio quello di cui non comprendeva il mistero.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
AMDG et BVM
venerdì 17 marzo 2017
POZZO DI SAN PATRIZIO
Il Pozzo di San Patrizio non si trova in Irlanda, ma ad Orvieto
Ad Orvieto esiste una incredibile opera di ingegneria che permetteva alla città di approviggionarsi dell'acqua anche nel caso di un lungo assedio.
POZZO DI SAN PATRIZIO A ORVIETO
Il pozzo di San Patrizio è legato alla leggenda del santo.
Un giorno Cristo indicò a Patrizio una incredibile cavità nella roccia nel Donegal in Irlanda. Il santo avrebbe dovuto portarci i fedeli più increduli per mostrare loro le pene dell'Inferno.
Ispirato alla leggenda e alla grotta meta di pellegrinaggio in Irlanda e conosciuta oggi come Purgatorio di San Patrizio, nasce il Pozzo di Orvieto.
L'opera costruita durante il Rinascimento è unica nel suo genere e sembra, come la grotta originale, rappresentare i gironi dell'inferno.
Papa Clemente VII, reduce dal Sacco di Roma, si era rifugiato ad Orvieto dove voleva sentirsi al sicuro. Ordinò così la costruzione del profondo pozzo per permettere alla città di approviggionarsi d'acqua anche nel caso di un lungo assedio.
Il pozzo è profondo più di 50 metri e 70 grandi finestroni illuminano la discesa verso l'abisso. Il fondo è raggiungibile attraverso una lunga scala elicoidale. Si risale invece usando una seconda rampa.
INFO UTILI:
Il pozzo di San Patrizio si trova in Viale Sangallo a Orvieto.
Orario visite
Gennaio, Febbraio, Novembre, Dicembre 10.00-16.45
Marzo, Aprile, Settembre, Ottobre 9.00-18.45
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto 9.00-19.45
Prezzo dei Biglietti
Intero € 5,00
Ridotto € 3,50
Orario visite
Gennaio, Febbraio, Novembre, Dicembre 10.00-16.45
Marzo, Aprile, Settembre, Ottobre 9.00-18.45
Maggio, Giugno, Luglio, Agosto 9.00-19.45
Prezzo dei Biglietti
Intero € 5,00
Ridotto € 3,50
AMDG et BVM
TUTTI I MESSAGGI
sabato 11 marzo 2017
I nemici lo sapevano: la..., il... ecc... hanno sempre fatto l'occhiolino ai teologi modernisti e li hanno utilizzati per annullare la Chiesa.
PRIMA IL CRISTIANESIMO: L'AUTORITA' E IL POTERE.
Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno X n° 3 - Marzo 2017
Un Cristianesimo debole, che ha dimenticato la Rivelazione Divina nella sua interezza, o che parla di Rivelazione in maniera generale ma non crede più fermamente nei contenuti puntuali della rivelazione, finisce con l'essere attento solo all'aspetto di potere presente nella Chiesa.
Una Chiesa che dice a parole che Dio si è rivelato, ma, nello stesso tempo, pensa di fatto che Dio sia ancora così nascosto, da puntare tutto solo sulla ricerca umana; da pensare che Dio debba essere rincorso in una estenuante ricerca dell'uomo, poi deve appoggiarsi completamente sull'uomo, e per non esplodere nella completa confusione e anarchia, deve fondarsi sul potere. E questo potere ha la funzione di regolamentare questa ricerca umana, con il quasi esclusivo criterio di fermare, arginare, stigmatizzare chi - obbedendo cattolicamente al contenuto della rivelazione - pensa che si debba obbedire a Dio che ha parlato e non cercarlo come se non si fosse rivelato.
È il potere interno a una neo-chiesa che, caduta nel puro naturalismo, punta tutta sull'uomo in ricerca ed è strutturalmente nemica della Rivelazione Divina.
Questo neo-potere della neo-chiesa non ha autorità.
Una Chiesa che dice a parole che Dio si è rivelato, ma, nello stesso tempo, pensa di fatto che Dio sia ancora così nascosto, da puntare tutto solo sulla ricerca umana; da pensare che Dio debba essere rincorso in una estenuante ricerca dell'uomo, poi deve appoggiarsi completamente sull'uomo, e per non esplodere nella completa confusione e anarchia, deve fondarsi sul potere. E questo potere ha la funzione di regolamentare questa ricerca umana, con il quasi esclusivo criterio di fermare, arginare, stigmatizzare chi - obbedendo cattolicamente al contenuto della rivelazione - pensa che si debba obbedire a Dio che ha parlato e non cercarlo come se non si fosse rivelato.
È il potere interno a una neo-chiesa che, caduta nel puro naturalismo, punta tutta sull'uomo in ricerca ed è strutturalmente nemica della Rivelazione Divina.
Questo neo-potere della neo-chiesa non ha autorità.
Sì, perché il potere non è esattamente l'autorità.
L'autorità è serva della verità, il potere è servo di se stesso.
L'autorità è di Dio da cui tutto deriva, ed è partecipata da Dio a coloro che sono posti a custodire l'opera di Dio, naturale e soprannaturale.
Padre e madre sono autorità per i figli; Dio ha suggellato nel quarto comandamento questo rapporto autorevole; ha legato all'onore dato al padre e alla madre la benedizione o la maledizione; ma anche quest'autorità, così naturale, viene da Dio che ha fatto la vita e non potrà mai essere esercitata sui figli in contrasto con la legge di Dio: se tuo padre e tua madre ti comandassero qualcosa contro la legge di Dio, contro la sua rivelazione, tu obbedirai a Dio e non al comando ingiusto e falso dei tuoi genitori.
Deriva da Dio anche l'autorità dei reggitori del mondo. Re e Capi di Stato hanno un'autorità voluta da Dio, anche quando non sono cristiani, ma pagani o atei. San Pietro raccomanda questo riconoscimento di autorità: “State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. Perché questa è la volontà di Dio...” (1 Pt 2,13 e ss.).
Questa è la dottrina cattolica, quella non inventata dagli uomini ma frutto della rivelazione divina: Dio creatore e governatore del mondo, ha disposto che l'umano consorzio, composto di essere ragionevoli e sociali, avesse un ordinamento fondamentale idoneo a loro; e tale “ordinamento di Dio” consiste radicalmente nell'autorità e nella fratellanza. (…) (Il potere di queste autorità) non deriva da qualche loro privilegio e superiorità naturale, ma proviene da Dio, vero ed unico padrone di tutto e di tutti, il quale per il bene della società ha posto il principio di autorità. - Onde chi resiste a questa, resiste all'ordinamento di Dio (Umberto Benigni, Storia sociale della Chiesa, ed. 2016, vol. I, pg. 58).
Ma va aggiunto subito che quest'autorità non può essere esercitata contro Dio e la sua volontà: Siccome tutta la base dell'autorità e del suo potere sociale sta nell'ordinamento divino, quell'autorità che comanda cose contrarie alla legge del Signore, perde la propria base; ed il suo comando è nullo. Donde consegue che, nel bivio di disobbedire a Dio o agli uomini, non vi può essere dubbio di scelta (Umberto Benigni, Storia Sociale della Chiesa, ed. 2016, vol. I, pg. 59).
Se questo riferimento a Dio è essenziale per le autorità naturali, cosa si dovrà dire di quelle che sono preposte alla vita della Chiesa, che è vita soprannaturale, vita di grazia? L'autorità nella Chiesa e il potere che ne è emanazione sono totalmente relative all'opera di Dio, alla salvezza delle anime. Staccare in qualche modo, nella Chiesa, l'autorità da Dio è pura assurdità, questo lo capiscono tutti!
Ma c'è un modo discreto e tremendo di staccare l'autorità ecclesiastica dal suo fondamento che è Dio, ed è quello di non dare contenuto preciso alla rivelazione.
Le autorità civili si sono separate da Dio dichiarando lo stato aconfessionale, agnostico o ateo; si sono separate da Dio inventando la loro autonomia nel libera Chiesa in libero Stato; e fondandosi su se stesse, e non su Dio, sono diventate troppe volte incivili.
Le autorità ecclesiastiche, invece, si sono emancipate da Dio relativizzando la rivelazione: ciò che Dio ha detto è stato storicizzato, reinterpretato, riformulato, ammodernato e alla fine relativizzato. Tutto ciò ha dato il via libera ad una autorità che pensa di fare un cristianesimo nuovo in ogni stagione del mondo, senza vincoli con il deposito della fede. La conseguenza è che questa autorità diventa dispotica, perché resta la sola capace di giudicare se tu sei cattolico o no. Non è più la Rivelazione che ti giudica attraverso l'autorità, ma è l'autorità sola, vedova di una rivelazione relativizzata.
Questa operazione alla fine distruggerà l'autorità, anzi lo sta già facendo da tempo.
Gli uomini prima rigetteranno un'autorità senza riferimenti vincolanti, che cambia le verità a piacimento; poi abbandonerà una chiesa terribilmente vuota, senza contenuto divino.
Solo nell'autorità della Rivelazione, nell'interezza delle fonti – Scrittura e Tradizione – si può salvare l'autorità della Chiesa e nella Chiesa.
Ecco perché il richiamo alla Tradizione non è mai contro l'autorità, ma fonda l'autorità, la salva.
Senza la Scrittura e la Tradizione non c'è autorità possibile.
L'insistenza sull'autorità sganciata dalla Tradizione, ma legata all'innovazione ha posto mano all'opera anarchica nella Chiesa. L'autorità per l’aggiornamento e non per la custodia del deposito divino è la cosa più assurda che sia mai capitata nella storia della Chiesa.
I nemici lo sapevano: la massoneria, il comunismo ecc... hanno sempre fatto l'occhiolino ai teologi modernisti e li hanno utilizzati per annullare la Chiesa.
I preti, la maggior parte, non l'hanno capito... così come i clericali: a furia di sottolineare l'autorità piuttosto che la verità, hanno dimenticato quest'ultima per strada.
I semplici lo intuirono e continuarono in un cristianesimo umile, lasciando blaterare le nuove guide ecclesiastiche.
Per questo crediamo fermamente che il migliore servizio alla Chiesa sia la fedeltà alla Messa di sempre, sintesi della Rivelazione, unica salvaguardia possibile dell'autorità nella Chiesa e nella società.
I semplici l'hanno capito; un giorno, dopo l'ubriacatura, anche l'autorità ci ringrazierà.
I semplici l'hanno capito; un giorno, dopo l'ubriacatura, anche l'autorità ci ringrazierà.
AVE MARIA PURISSIMA!
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