domenica 8 gennaio 2017

Oportet semper orare, et non deficere. Luc. 18. 1. Vigilate, et orate, ut non intretis in tentationem. Matth. 26. 41. Petite, et dabitur vobis. Matth. 7. 7.



CAPO I - DELLA NECESSITÀ DELLA PREGHIERA

Fu già errore de' Pelagiani il dire, che l'Orazione non è necessaria a conseguir la salute. Dicea l'empio lor Maestro Pelagio1, che l'Uomo in tanto solamente si perde, in quanto trascura di conoscere le verità necessarie a sapersi

Ma gran cosa dicea S. Agostino2: Omnia (Pelagius) disputat, quam ut oreta. Pelagio d'ogni altra cosa volea trattare fuorché dell'Orazione, ch'è l'unico mezzo (come teneva ed insegnava il Santo) per acquistare la Scienza de' Santi, secondo quel che scrisse già S. Giacomo: Si quis indiget sapientia, postulet a Deo, qui dat omnibus affluenter, nec3 improperat. Jac. 1. 6.
Son troppo chiare le Scritture, che ci fan vedere la necessità che abbiamo di pregare, se vogliamo salvarci. Oportet semper orare, et non deficere. Luc. 18. 1. Vigilate, et orate, ut non intretis in tentationem. Matth. 26. 41. Petite, et dabitur vobis. Matth. 7. 7.




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solamente della necessità delle buone opere, sicché il pregare in suo senso non era altro che il bene operare; ma questo fu suo errore, e fu condannato espressamente dalla Chiesa. Onde scrisse il dotto Leonardo Lessiob non potersi negare senza errar nella Fede, che la Preghiera agli Adulti è necessaria per salvarsi; costando evidentemente dalle Scritture, esser l'Orazione l'unico mezzo per conseguire gli aiuti necessari alla salute: Fide tenendum est Orationem Adultis ad salutem necessariam, ut colligitur ex Scripturis; quia Oratio est medium, sine quo auxilium ad salutem necessarium obtineri nequit6.
La ragione è chiara. Senza il soccorso della Grazia noi non possiamo fare alcun bene. Sine me nihil potestis facere. Jo. 15. 5. Nota S. Agostino su queste parole, che Gesù Cristo non disse, niente potere compire, ma niente fare: Non ait perficere, sed facere7. Per darci con ciò ad intendere il nostro Salvatore, che noi, senza la Grazia neppure possiamo cominciare a far il bene. Anzi scrisse l'Apostolo, che da per noi neppure possiamo aver desiderio di farlo: Non quod sufficientes simus cogitare aliquid a nobis, sed sufficientia nostra ex Deo est. 2. Cor. 3. 58. Se dunque non possiamo neanche pensare al bene tanto meno possiamo desiderarlo. Lo stesso ci significano tante altre Scritture: Deus operatur omnia in omnibus 1. Cor. 12. 79. Faciam ut in praeceptis meis ambuletis, et judicia mea custodiatis, et operemini. Ezech. 36. 27. In modo, che, siccome scrisse S. Leone Ic Nulla facit homo bona, quae non Deus praestet, ut faciat homo10. Noi non facciamo alcun bene, fuori




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di quello che Dio con la sua grazia ci fa operare. Onde il Concilio di Trento nella Sess. 6. Can. 3. disse: Si quis dixerit, sine praeveniente Spiritus Sancti inspiratione, atque ejus adjutorio, hominem credere, sperare, diligite, aut poenitere posse, sicut oportet, ut ei justificationis gratia conferatur, anathema sit.
L'Autore dell'Opera imperfetta, parlando de' bruti, dice che 'l Signore altri ha provveduti di corso, altri di unghie, altri di penne, acciocché così possano conservare il loro essere; ma l'Uomo poi l'ha formato in tale stato, ch'esso solo Dio fosse tutta la di lui virtù: Alios munivit cursu, alios unguibus, alios pennis. Hominem autem sic disposuit, ut virtus illius Ipse sitd 11. Sicché l'Uomo è affatto impotente a procurare la sua salute, poiché ha voluto Iddio, che quanto ha, e può avere tutto lo riceva dal solo aiuto della sua Grazia.

Ma questo aiuto della Grazia il Signore di providenza ordinaria non lo concede, se non a chi prega, secondo la celebre sentenza di Gennadioe: Nullum credimus ad salutem, nisi Deo invitante, venire; nullum invitatum salute suam, nisi Deo auxiliante, operari; nullum, nisi orantem, auxilium promereri12. Posto dunque da una parte, che senza il soccorso della Grazia niente noi possiamo; e posto dall'altra, che tal soccorso ordinariamente non si dona da Dio se non a chi prega, chi non vede dedursi per conseguenza, che la Preghiera ci è assolutamente necessaria alla salute? È vero che le prime grazie, le quali vengono a noi senza alcuna nostra cooperazione, come sono la vocazione alla Fede, o alla penitenza, dice S. Agostino che Dio le concede anche a coloro che non pregano; nulladimeno tien per certo poi il Santo, che l'altre grazie




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(e specialmente il dono della Perseveranza) non si concedono, se non a chi prega: Deum nobis dare aliqua etiam non orantibus, ut initium Fidei; alia non nisi orantibus praeparasse, sicut Perseverantiamf 13

Ond'è che i Teologi comunemente con S. Basilio14, S. Gio. Grisostomo, Clemente Alessandrino, ed altri col medesimo S. Agostino, insegnano che la Preghiera agli Adulti è necessaria non solo di necessità di precetto, come abbiam veduto, ma anche di mezzo, viene a dire, che di provvidenza ordinaria un Fedele senza raccomandarsi a Dio, con cercargli le grazie necessarie alla salute, è impossibile che si salvi


La ragione dunque, che ci fa certi secondo l'Angelico della necessità che abbiamo della Preghiera, eccola in breve: Noi per salvarci dobbiamo combattere, e vincere: Qui certat in agone non coronatur nisi legitime certaverit. 2. Tim. 2. 5

All'incontro senza l'aiuto Divino non possiamo resistere alle forze di tanti e tali nemici: or questo aiuto Divino solo per l'Orazione si concede: dunque senza Orazione non v'è salute.
Che poi l'Orazione sia l'unico ordinario mezzo per ricevere i Divini doni, lo conferma più distintamente il medesimo S. Dottore in altro luogoh, dicendo che 'l Signore tutte le grazie che ab eterno ha determinate di donare a noi, vuol donarcele non per altro mezzo che dell'Orazione

E lo stesso scrisse S. Gregorioi: Homines postulando merentur accipere, quod eis Deus ante saecula disposuit donare15. Non già, dice S. Tommasol, è necessario il pregare, affinché Iddio intenda




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i nostri bisogni, ma affinché noi intendiamo la necessità, che abbiamo di ricorrere a Dio, per ricevere i soccorsi opportuni a salvarci, e con ciò riconoscerlo per unico Autore di tutti i nostri beni: Sed ut nos (son le parole del Santo) consideremus in his ad Divinum auxilium esse recurrendum; et recognoscamus Eum esse bonorum nostrorum Auctorem.16 

Siccome dunque ha stabilito il Signore, che noi fossimo provveduti del pane con seminare il grano, e del vino con piantar le viti; così ha voluto che riceviamo le grazie necessarie alla salute per mezzo della Preghiera, dicendo: Petite, et dabitur vobis; quaerite et invenietis. Matth. 7. 7.

Noi in somma altri non siamo che poveri mendici, i quali tanto abbiamo quanto ci dona Dio per limosina. Ego autem mendicus sum et pauper. Psalm. 39. 18. Il Signore, dice S. Agostino, ben desidera e vuole dispensarci le sue grazie, ma non vuol dispensarle, se non a chi le domanda: Deus dare vult, sed non dat nisi petentim 17. Egli si protesta con dire: Petite, et dabitur vobis. Cercate, e vi sarà dato; dunque dice S. Teresa18, chi non cerca, non riceve.

Siccome l'umore è necessario alle piante per vivere, e non seccare, così dice il Grisostomonè necessaria a noi l'Orazione per salvarci19. In altro luogo dice il medesimo Santo, che come l'Anima vita al Corpo, così l'Orazione mantiene in vita l'Anima: Sicut corpus sine Anima non potest vivere, sic Anima sine Oratione mortua est, et graviter olens20. Dice graviter olens, perché




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chi lascia di raccomandarsi a Dio, subito comincia a puzzar di peccati



Si chiama anche l'Orazione cibo dell'Anima, perché senza cibo non può sostentarsi il Corpo, e senza Orazione (dice S. Agostino) non può conservarsi in vita l'Anima: Sicut escis alitur caro, ita orationibus homo nutritur21

Tutte queste similitudini, che adducono questi Ss. Padri, dinotano l'assoluta necessità ch'essi insegnano d'esservi in tutti di pregare per conseguir la salute.

AMDG et BVM
AVEMARIA!


CHI NON CREDE A SATANA NON CREDE NEPPURE AL VANGELO





Chiesa cattolica: se i vescovi combattono il demonio

(di Danilo Quinto) Giovanni, nel suo Vangelo, lo chiama “il principe del mondo”. Eppure, «molti vescovi non credono più al demonio e non nominano più esorcisti nelle loro diocesi». Lo sostiene Padre Gabriele Amorth, ne L’ultimo esorcista, il libro scritto con Paolo Rodari, per le Edizioni Piemme, uscito in questi giorni. Uno testo agghiacciante. Perché mostra, attraverso i racconti degli esorcismi praticati, la realtà in cui vive il mondo, dominato da quel “principe” che si è ribellato a Dio e che vuole sottrarre gli uomini al Suo amore. «Il mondo sta tutto sotto il potere del maligno», dice Padre Amorth. «Tutto, non una parte. Tutto».
Sono racconti terribili, legati da un dato che impressiona più di tutti. Quello della sofferenza, del dolore, del male che c’è nel mondo, che si esprime in tanti modi e che colpisce tante persone. I posseduti. Soffrono, per la loro redenzione e per la redenzione di molti altri, come scrive Padre Amorth. Chi ha fede, infatti, sa che Dio consente il male per un bene superiore. E’ questo il mistero più grande che sta all’origine del Cristianesimo. Satana si scatenò contro il figlio di Dio.
Lo thentò ripetutamente. S’insinuò perfino nell’anima di un Suo apostolo che lo tradì. Si adoperò perché gli uomini Lo rinnegassero, Lo seviziassero ferocemente e ne decretassero la morte. In croce, come i ladroni d’allora. E’ questa la prova più grande, il fatto storico realmente accaduto della verità che viviamo, quella di un mondo creato da Dio come cosa buona, ma che si trova sotto il potere temporaneo del demonio. Con una sola certezza: quella che Dio non ci ha abbandonati e non ci abbandonerà mai.
La Resurrezione di Gesù Cristo è più forte di qualunque male, che esiste e che governa questo mondo, sin dopo la sua creazione, a partire dal peccato originale, che ha inserito nella storia umana la morte e la corruzione. A leggere il libro di Padre Amorth, si comprende quanto dice San Paolo del «dio di questo secolo»: una realtà personale, che ha volontà, pensieri e metodi falsi, contro il quale i cristiani devono intraprendere un’intensa battaglia poiché possono essere ancora tentati da lui.
Il demonio non attende per ricevere nel suo regno coloro che decidono di non seguire Dio. Agisce, invece, «con miracolosi poteri di perversione». Con lui, collaborano «eserciti di poteri invisibili». Legioni e legioni di demoni, dice Padre Amorth. Così tanti, che se fossero visibili, potrebbero offuscare il cielo sopra di noi.
Chi crede nella Resurrezione non può rimanere inerte di fronte a questa lotta, che si svolge qui, su questa terra. O combatte attivamente il diavolo o ne accetta le lusinghe e le menzogne. Non ci possono essere alternative. Se i vescovi, come afferma Padre Amorth, non danno importanza al potere demoniaco, mostrano di non comprendere l’esistenza del peccato originale e della sua trasmissione, di generazione in generazione e la fede della Chiesa.
Esistono persone che sono andate all’inferno e sono tornate, per raccontare quello che hanno visto. L’ha fatto, sotto la guida di un angelo, santa Faustina Kowalska: «la maggior parte delle anime che sono all’inferno, sono anime che non credevano che l’inferno esistesse», ha poi scritto. L’ha fatto Gloria Polo, alla quale Gesù dice: «Tu tornerai indietro, per dare la tua testimonianza, che ripeterai non mille volte, ma mille per mille volte. Guai a chi, ascoltandoti, non cambierà, perché sarà giudicato con più severità. E questo vale anche per te e per i consacrati che sono i miei sacerdoti e per chiunque altro non ti darà ascolto: perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, né peggior cieco di chi non vuol vedere».
Dai vescovi ci aspetteremmo che questo tipo di testimonianze siano portate a conoscenza dei fedeli per aiutarli nella loro vita quotidiana ove le insidie, le manipolazioni e gli attacchi del demonio si manifestano costantemente e con grande violenza. (Danilo Quinto)

ANGELI NERI .... E ANGELI BIANCHI






Santissimi Cuori 
Uniti e Trionfanti 
di Gesù e Maria,
Vi lodiamo e Vi benediciamo.
Fate bruciare la fiamma 

del Vostro Amore 
nel nostro cuore» 




La Rivelazione terminò con l’ultimo Apostolo San Giovanni. E’ chiaro.
Però nei secoli il Signore Gesù avrà pur sempre tutta la libertà di intervenire sulla stessa Rivelazione servendosi dei mezzi che vuole. E le rivelazioni private – accolte con sacrosanta  prudenza – assolvono il loro compito, per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime.

 Gesù dice:

«Ecco l’atto solenne di tutta la Santa Messa, il più grande Sacrificio di Riconciliazione! Chi di voi riuscirebbe a spiegare quale immenso prodigio sia questo? L’Eucaristia, è il Sole, il Cuore Santo, la Grazia. Essa è la Mia testimonianza. Costituisce la fedeltà delle Mie parole: “Sarò con voi per sempre”. Io sono in questa Dimora, tutta di dolcezza e di amore impastata, formata dalla Carità divina. Non v’è miracolo sulla terra che la possa superare! Nella sua piccolezza tutta la Mia grandezza! 

I Miei sacerdoti, per i quali si effonde su voi il Mio Spirito, presentano, unito al Calice Santo, il “Tutto” e così voi partecipate alla Mia Passione e ne diventate, momento per momento, piccole “Ostie-figlie”. 

Gli angeli neri dell’aria vorrebbero distrutto questo ammirabile Atto di Amore e di Salvezza, vorrebbero ne sia cenere perché coscienti di tale grandezza. Ma questo i Miei sacerdoti lo comprendono? Sì, alcuni lo comprendono, ma sono troppo pochi! L’Eucaristia è il fuoco dentro il quale vive eterna tutta la Mia Sostanza e arde senza fine il Mio Santo Spirito santificatore... Per voi che credete e vi nutrite del Mio Corpo non tramonterà la speranza».

[Il pericolo attuale è voler dividere il Gesù storico dal Gesù Eucaristico. La Madonna con le sue apparizioni desidera aiutarci nel resistere alle dottrine del falso essenzialismo, segno terribile dell’eresia dei nostri tempi, che ha ridotto in cenci la Dottrina Eucaristica]. 

Ci illuminano  
Le parole di Gesù Santissimo:
«Il Padre Mio, che è nei cieli, ha aperto la Sua bocca per far udire agli abitanti della terra il Suo “basta” sull’abominio che è intorno al Santissimo Sacramento dell’Altare, ma nessuno nota il furore santo che giunge, perché vi state auto giudicando? L’uomo non vuole capire, figlia Mia, e ogni giorno sfida la Mia bontà, celandosi falsamente dietro leggi bugiarde che non sono state date da Me… Spesso catechesi vuote e piene di farisaico contenuto Mi hanno fatto alzare dal Mio trono in grande sdegno!...

Vi dissi che quando tali cose sarebbero accadute, il Padre sarebbe stato inclemente e si è continuato a proferire bestemmie rendendoMi Re di burla, uomo fra gli uomini di comune natura, come un potente spodestato e ora umiliato, imprigionato, abbandonato e sottoposto a immense torture. Potrei essere più misericordioso?

O uomini, che rendete bugiardi i Miei santi che hanno versato il loro sangue in difesa del Santissimo, siete imprudenti quanto stolti, privi di senno e di conoscenza! Se Mi sentiste in voi, come potreste trattarMi così senza provare il più piccolo risentimento? Io sono forse cambiato? Non sono forse lo Stesso di ieri?»  

«Per mezzo dell’Eucaristia potreste ottenere tutto il bene, ma so... un gran numero di coloro che ho redento, non Mi darà ascolto, rifiuterà i Miei preziosi consigli!»

«Quanto grande è l’amarezza per la perdita di fede e di fiducia verso il SS. Sacramento dell’Altare, ove sono operante e vigilante, ascoltatore silenzioso e Maestro!»

«Ovunque Io, il Santo, Mi volti, non vedo che profanazioni… Il deserto è la ricompensa che l’uomo si è guadagnato col moltiplicarsi degli oltraggi e degli scandalosi modernismi diffusi nel Mio Santuario. L’uomo ha perso la sua dignità disprezzando il Mio Amore... si è volutamente liberato dalle Mie sante Leggi e ha conseguito la sua retribuzione: lo smarrimento di se stesso. Mentre il mondo si dibatte nel cercare la causa dell’inizio dei mali, ignora che una “palese” si consuma sotto gli occhi di tutti ogni giorno (la mancata riverenza all’Eucaristia). 

O terra, terra! Non vuoi proprio venire alla Mia Mensa, pura come un agnello, e gioiosa, come una gazzella? Ma tu ti adoperi al contrario, solo per sdegnarMi dicendo: “Tutto è buono, se ci è permesso!” Sorgi, ti dico, Mia creazione, come una radiosa fanciulla… sei arrivata all’apice della ribellione e della confusione! LasciaMi vincerti e non impedirMi di liberarti dalla apostasia che ti sei costruita, trincerandoti dietro l’inganno di offrire al tuo Re incenso e mirra. Fiele, ti dico, Mi stai donando con la tua infedeltà. Lasciami dirti: “Talithà kum”»! 

«Ben più penosa è la prigionia che Mi è riservata in Tabernacoli abbandonati, di quella che subii nel tempo della Mia condanna. Le anime Mi condannano oggi a un martirio ben più grande: l’indifferenza!» 

«Ogni giorno il Sacrificio dell’amore viene consumato e mentre rapisco con la Mia Luce e i Miei favori le anime, esse Mi rimangono fredde e ostili. In verità non esiste peggiore castigo di una immutabile cattiva disposizione! Gli uomini si riposano al solo pensiero che basta avere un’apparenza di religiosità e colmare i Miei santuari di presenze tali da garantire i materiali bisogni» 
a. La S. Comunione ricevuta nelle mani

«Figliola, quando Io, il Santissimo, entro in voi, tutti di voi consacro, ma non discuto su quale è di voi la parte più santa per riceverMi... Pur se un tempo i Miei solevano ricevere le Sacre Carni attraverso lo spezzare del pane, oggi non lo desidero. Quante volte Paolo, l’apostolo, ha dovuto modificare le regole a causa dei continui sacrilegi! Egli stesso si sforzava di compiere ogni cosa con riverenza e Adorazione, cosciente della grandezza del SS. Sacramento. 

Oggi l’uomo è più cagionevole e il maligno attenta contro il SS. Sacramento… Quante profanazioni sono costretto a subire, poiché i Miei hanno permesso che Mi rubassero attraverso la Comunione sulle mani!… 


Satana vaglia gli uomini ed ha ben scrutato i cuori per lavorarli a suo piacimento al fine ultimo di eliminare l’Amore Sacramentato. Bisogna disattivare questa catena di morte! Mi si riceva degnamente dalle mani del Mio Ministro, direttamente nella bocca con tutti gli onori che si devono e poi dateMi il giusto benvenuto nel vostro cuore. Voglio essere tra voi, ma non dimenticate che non sono uno di voi. Io sono il Dio incarnato e non un uomo che si è divinizzato. Ma… vi diranno: “...tutto questo non è importante!” E dovrò subire ancora profanazione…» 

b. La dovuta devozione

Gesù dice:
«Prima desidero che il vostro cuore sia pulito dalle sozzure del peccato e solo col Sacramento della Confessione questo è possibile. Deve essere una vera contrizione di tutti i peccati fatti e che si faranno: intenzione col cuore di non rifarlo ancora e finalmente sentirsi perdonati dalla Mia Misericordia.


Poi un’intima preghiera prima di comunicarsi offrendo tale amoroso Sacrificio per la guarigione delle anime.

RiceverMi in ginocchio, assolutamente in ginocchio!... Io ti dico che nessuno di voi deve ricevere la Maestà Divina in piedi, almeno genuflettersi come segno che Mi adorate come Re e Salvatore... voi non ricevete il Tesoro nelle mani! 

Io dissi: “Sono il Pane disceso dal cielo”. Non dissi: “Sono il frutto della naturale mietitura”. Io sono il Pane Spirituale e voglio essere ricevuto così come la Madre Mia si è mostrata attraverso le immagini sacre: con le mani in atteggiamento di intima preghiera! Non v’è Angelo che rimarrebbe in piedi nell’atto di riceverMi e voi dunque vi ritenete più grandi degli Angeli? No, la preghiera più sublime che potete offrire, è proprio l’atteggiamento di umiltà e di prostrazione ai piedi del Mio Santo Altare» 

c. La Vergine, sulla irriverenza dice:

«È molto importante che capiate il significato che ha l’Eucaristia, oggi da molti purtroppo creduta solo un pezzo di semplice pane»
«Amate la Santa Eucaristia, difendendola da ogni attacco».«Figlia Mia, le anime sono ammalate, ma il vero farmaco è l’Eucaristia… Io desidero ardentemente che il Sacramento della Comunione si sviluppi così come Mio Figlio precedentemente vi ha domandato. Rispettate ciò che vi dico e molte calamità saranno allontanate».
Gli Angeli:

«Vedi, la cattiva riverenza al Santissimo Sacramento attirerà sull’intera nazione un tale castigo mai visto sino ad oggi. Gli uomini devono cambiare e valorizzare di più la Presenza di Nostro Signore Gesù nella Santissima Eucaristia... Le anime non possono continuare proseguendo per questo cammino di perdizione! Troppe comunioni in peccato grave! Non si contano quelle sacrileghe!»


«Figlia Mia, l’Eucaristia è il grande farmaco dell’immortalità dell’uomo. Per questo Io, preparandovi al grande Trionfo, qui giungo come la Signora della Divina Eucaristia. Che tutti sappiano che “Essa” sarà, all’ultimo giorno, l’ago della bilancia e tante Comunioni mal fatte daranno grandi dolori all’uomo!...».
«Il centro, le fondamenta delle vostre orazioni devono essere il Santissimo Corpo di Mio Figlio. Riscoprite i gesti esterni nella liturgia così che tutti gli uomini possano riconoscere Gesù realmente presente nell’Eucaristia».


«Torni l’Eucaristia a essere adorata, amata e riparata. La Mia materna benedizione vada a quei sacerdoti che, ponendosi sotto il Mio manto, vivono per consumarsi in Gesù Eucaristico Amore non amato».


«Figli Miei, Io vorrei che voi vi accostaste a Gesù con maggior rispetto, prendendo coscienza di Chi andate a ricevere in voi. Io desidero guidarvi alla Verità e mai come in questa generazione l’uomo si è opposto a Dio, sfidandoLo attraverso l’offesa e il rigetto del Figlio vivo nel Sacramento Santissimo... Giovani Miei, voi che sarete l’alba della ricostruzione, imparate ad avvicinarvi con semplicità, ma con grande cura a Gesù Sacramentato. Venite a riceverLo più frequentemente, perché Egli accenderà nel vostro piccolo cuore una fiamma che dovrà incendiare d’amore il mondo intero!» 

«Figlioli, il mondo non può vivere senza il Signore e per questo dal Mio Getsemani ..., per privilegio speciale, esorto tutte le parrocchie e le comunità a restituire onore, amore e Adorazione a Gesù Eucaristico, Amore abbandonato. L’Eucaristia deve trovare la sua centralità» 

«... è Messaggio di Riparazione Eucaristica e, attraverso il Mio Olio, desidero farvi avvertire la necessità di ricominciare con Gesù Eucaristico Amore una nuova Vita. Fiumi di benedizioni vengono riversati su quelle creature che obbediscono al Mio richiamo di Madre trafitta... Parlate ai Miei sacerdoti di come la Madre brama ardentemente che ovunque si accendano “Focolari di Riparazione Eucaristica”».

«Vi rinnovo il desiderio che riceviate Gesù direttamente in bocca, così sarete causa di conversione e Riparazione, annullando ogni tentativo di Satana di abbattere la Chiesa».
*
Auguri di Santo 
BUON NATALE!

"Gesù Bambino vi metta sul capo la sua manina
                                                           e vi infonda nell'anima luce conforto e gioia.
                                                            La prima culla 
                                                            che Gesù trovò sulla terra
                                                             fu il Cuore Immacolato di Maria:
                                                              quello è stato il primo presepio:
                                                               cuore puro, cuore pio,cuore umile, cuore religioso.
                                                               Sia così il vostro cuore
                                                                e sarà un bel presepio a Gesù"
                                                                                         Beato Giacomo Alberione
AVE MARIA!
AMDG                                                     


Radicati nella Fede: PERCHE' LA MISTICA NON FINISCA IN POLITICA

Radicati nella Fede: PERCHE' LA MISTICA NON FINISCA IN POLITICA: Pubblichiamo il numero di Giugno 2015 di "Radicati nella fede" PERCHE' LA MISTICA  NON FINISCA IN POLITICA ...