venerdì 19 agosto 2016

I MISTERI DELLA TILMA

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I MISTERI DELLA TILMAdal libro di Antonino Grasso: "GUADALUPE" - Gribaudi, Milano

L'IMMAGINE
 La tilma su cui è impressa l'immagine della Vergine di Guadalupe, è costituita da due teli di ayate, un ruvido tessuto di fibre d'agave, usato dagli indios poveri per coprirsi. Le due parti sono unite da un filo molto sottile. L'immagine  è di 143 centimetri, di carnagione un po' scura, per cui il popolo messicano affettuosamente la chiama Virgen Morena o Morenita. Essa è circondata da raggi solari, ha la luna sotto i suoi piedi, ed è sorretta da un piccolo angelo, le cui ali sono ornate di lunghe penne rosse, bianche e verdi. I tratti del volto sono tendenti al meticcio, per cui anche oggi, a distanza di secoli, la Vergine di Guadalupe appare tipicamente "messicana". Sotto un manto regale dal colore verde-azzurro coperto di stelle dorate, la Vergine indossa una tunica rosa coperta di fiori dorati e stretta sopra la vita da una cintura viola scuro che, presso gli aztechi, era il segno di riconoscimento delle donne incinte e, indica, quindi, la divina maternità di Maria.

 IL DIPINTO E LA TILMA
 In base ai risultati di approfondite analisi scientifiche, iniziate già nel 1666, sarebbe stato assolutamente impossibile dipingere ad olio o tempera un'immagine così nitida sull'ayate e conservarla così bene fino ad oggiSecondo Miguel Cabrera, che condusse diversi esperimenti sulla tilma a partire dal 1751, l'immagine in sostanza non è un dipinto, essendo i colori come incorporati alla trama della tela e lo stesso tessuto dell'ayate avrebbe dovuto disgregarsi in breve tempo nelle pessime condizioni climatiche della radura ai piedi del Tepeyac. L'impossibilità a resistere in simili condizioni da parte di una pittura eseguita senza preparazione del fondo, è testimoniata dall'esperimento condotto dal medico José Ignacio Bartolache, il quale tra il 1785 e il 1787, fece realizzare da filatori e tessitori indigeni, diversi ayates, il più possibile simili a quello di Juan Diego. Dopo diversi tentativi e scelti quelli che sembrano più vicini, all'occhio e al tatto, all'originale, incaricò cinque pittori di eseguire copie della Morenita sulla tela non preparata, adoperando i colori e le tecniche di pittura in uso al tempo delle apparizioni. Una delle copie, precisamente quella dipinta nel 1788 da Rafael Gutiérrez, viene collocata il 12 settembre del 1789 sull'altare della Capilla del Pocito, da poco eretta accanto al santuario, ma ci rimane solo pochi anni: nonostante fosse protetta da due spessi cristalli, dovette essere rimossa dall'altare già nel 1796, perché completamente rovinata.

 PROPRIETA' INSPIEGABILI DELLA TILMA
 Nel 1791, alcuni operai, incaricati di pulire con una soluzione di acido nitrico la cornice d'oro che dal 1777 racchiudeva l'immagine, lasciarono cadere sulla tela parte della soluzione detergente. Stando alle leggi della chimica, l'acido nitrico, oltre a reagire con le proteine presenti nei tessuti d'origine vegetale dando loro un caratteristico colore giallo [reazione xantoproteica], interagendo con la cellulosa che costituisce la struttura portante delle fibre vegetali, avrebbe dovuto disgregare e distruggere la tilma. Invece il tessuto è rimasto inspiegabilmente integro, e le due macchie giallastre della reazione xantoproteica, che non hanno, comunque, toccato la figura della Vergine, sbiadiscono con il passare del tempo. A questo si aggiunga un altro fatto, ancora oggi inspiegabile, ma notato per la prima volta già nella seconda metà del secolo XVIII e via via costantemente confermato fino ai nostri giorni: l'ayate respinge gli insetti e la polvere, che invece si accumulano sul vetro e sulla cornice.
  Nel 1936, il direttore della sezione di chimica del Kaiser Wilhelm Institut di Heidelberg, dottor Richard Kuhn, insignito del premio Nobel per la Chimica nel 1938, ha la possibilità di analizzare due fili, uno rosso e uno giallo, provenienti da frammenti della tilma di Juan Diego. I risultati delle analisi, condotte con le tecniche più sofisticate allora disponibili, sono incredibili: sulle fibre non vi è alcuna traccia di coloranti, né vegetali, né animali, né minerali.
 Nel 1979, lo scienziato americano Philip Serna Callahan esegue una quarantina di fotografie all'infrarosso dell'immagine, sulle quali può compiere uno studio accurato. Tale studio conferma nella sostanza gli studi precedenti: la quasi totalità della figura fa tutt' un corpo con il tessuto dell'ayate, con l'eccezione di alcune parti, come le mani, che appaiono ridipinte per ridurre la lunghezza delle dita, l'intera parte inferiore compresa la figura dell'angelo, l'argento della luna, l'oro dei raggi solari e delle stelle, e il bianco delle nubi che circondano i raggi stessi, ritenuti da Callahan delle semplici "aggiunte". Non tutti gli scienziati sono d'accordo su questo, perchè sia la più antica descrizione dell'immagine, In tilmatzintli, scritta con ogni probabilità da Antonio Valeriano nella seconda metà del secolo XVI e pubblicata da Luis Lasso de la Vega nel 1649 insieme con il Nican mopohua , sia la copia presente alla battaglia di Lepanto, quindi anteriore al 1571,  mostrano l'immagine come ci appare oggi. È quindi più probabile che gli interventi di mano umana individuati da Philip Serna Callahan siano, più che aggiunte, dei semplici ritocchi. In ogni caso, è significativo che anche le fotografie all'infrarosso abbiano dimostrato la natura "non manufatta" della parte essenziale dell'immagine guadalupana.
GLI OCCHI SEMPRE VIVI
I risultati più incredibili sono venuti dall'esame degli occhi della Vergine di Guadalupe. Secondo la legge ottica di Purkinje-Sanson, due ricercatori che la scoprirono nel secolo XIX, nell'occhio umano si formano tre immagini riflesse degli oggetti osservati: a) una sulla superficie esterna della cornea; b) la seconda sulla superficie esterna del cristallino; c) la terza, rovesciata, sulla superficie interna del cristallino stesso. Che tali immagini riflesse, oltre che negli occhi di una persona vivente, possono essere viste anche negli occhi di un volto umano dipinto su una tela è impossibile. Eppure, nel 1929, il fotografo Alfonso Marcué González, esaminando alcuni negativi dell'immagine della Madonna di Guadalupe, scorge nell'occhio destro qualcosa di simile al riflesso di un mezzo busto umano. La scoperta, viene confermata il 29 maggio 1951 dal fotografo ufficiale del santuario, José Carlos Salinas Chávez, che attesta con un documento scritto di aver notato riflessa nella pupilla del lato destro della Vergine di Guadalupe la testa di Juan Diego, e accerta subito la presenza anche sul lato sinistro" .
Negli anni successivi, Illustri oftalmologi, con osservazioni dirette compiute sulla tilma priva del vetro protettivo, individuano, nel solo occhio destro, la seconda e la terza immagine di Purkinje-Sanson. Nel 1979 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann, esperto di elaborazione elettronica delle immagini, può analizzare i riflessi visibili negli occhi della Morenita, con il metodo dell'elaborazione elettronica,usato per la decifrazione delle immagini inviate sulla terra dai satelliti artificiali e dalle sonde spaziali. Con questo metodo, basato sulla scomposizione di una figura in punti luminosi e sulla traduzione della luminosità di ciascun punto nel codice binario del calcolatore elettronico, José Aste Tonsmann riesce a ingrandire le iridi degli occhi fino a 2500 volte le loro dimensioni originarie, e a rendere, mediante opportuni procedimenti matematici e ottici, il più possibile nitide le immagini in esse contenute. Il risultato ha, ancora una volta, dell'incredibile: negli occhi della Vergine, è riflessa l'intera scena di Juan Diego che apre la sua tilma davanti al vescovo Juan de Zumárraga e agli altri testimoni del miracolo. In questa scena è possibile individuare, da sinistra verso destra guardando l'occhio: un indio seduto, che guarda in alto; il profilo di un uomo anziano, con la barba bianca e la testa segnata da un'avanzata calvizie e da qualcosa di simile alla chierica dei frati; un uomo più giovane; un indio dai lineamenti marcati, con barba e baffi, certamente Juan Diego, che apre il proprio mantello, ancora privo dell'immagine, davanti al vescovo; una donna dal volto scuro; un uomo dai tratti spagnoli che si accarezza la barba con la mano. Tutti questi personaggi guardano verso la tilma, meno il primo, l'indioseduto, che sembra guardare piuttosto il viso di Juan Diego. Insomma, negli occhi dell'immagine di Guadalupe vi è come una istantanea di quanto accaduto nel vescovado di Città di Messico al momento in cui l'immagine stessa si formò sulla tilma. Al centro delle pupille, infine, si nota, in scala molto più ridotta, un'altra scena, del tutto indipendente dalla prima, in cui compare un vero e proprio gruppo familiare indigeno composto da una donna, da un uomo, da alcuni bambini, e - nel solo occhio destro - da altre persone in piedi dietro la donna.
La scoperta e la conferma scientifica della presenza di queste immagini negli occhi appare come la conferma definitiva dell'origine prodigiosa dell'icona guadalupana: è materialmente impossibile dipingere tutte queste figure in cerchietti di circa 8 millimetri di diametro, quali sono le iridi della Morenita, e per di più nell'assoluto rispetto di leggi ottiche scoperte solo un secolo dopo! Inoltre, la scena del vescovado come appare negli occhi, non è quella che poteva essere vista dalla supeficie dellatilma, dato che vi compare Juan Diego con la tilma dispiegata davanti al vescovo. A questo proposito José Aste Tonsmann avanza l'ipotesi che la Vergine fosse presente, sebbene invisibile, al fatto, e abbia proiettata sulla tilma la propria immagine, avente negli occhi il riflesso di ciò che stava vedendo.
IL LINGUAGGIO DEGLI INDUMENTI
Anche gli indumenti della Vergine, sono avvolti dal mistero ed hanno profondi significati simbolici. In base ad uno studio scientifico, la disposizione delle stelle sul manto e dei fiori sulla veste sembra tutt'altro che casuale. Mario Rojas Sánchez, traduttore dei testi náhuatl sull'apparizione e studioso della cultura azteca, partendo dalla somiglianza fra i grandi fiori in boccio visibili sulla tunica della Vergine e il simbolo azteco del tépetl, cioè del monte, ha identificato sulla tunica una "mappa" dei principali vulcani del Messico; quanto alle stelle, invece, ha potuto accertare, grazie alla collaborazione dell'osservatorio Laplace di Città di Messico, che esse corrispondono alle costellazioni presenti sopra Città del Messico nel solstizio d'inverno del 1531 che cadeva proprio il 12 dicembre, non viste però secondo la normale prospettiva "geocentrica", ma secondo una prospettiva cosmocentrica, ossia come le vedrebbe un osservatore posto al di sopra della volta celeste.





TUTTO E' STATO DETTO

I DETTI DALL'EVANGELO COME MI E' STATO RIVELATO


  • Lo spirito si effonde e parla dove vede la buona volontà di meritare la sua effusione. 32.7
  • Il sabato è del Signore. Solo una cosa potete fare di sabato: bontà al prossimo vostro. Ma il lucro deve essere assolutamente escluso da questo aiuto. Chi viola per lucro il sabato non può avere che castigo da Dio. Fa utile? Lo sconterà con perdite negli altri sei giorni. Non fa utile? Ha faticato invano il corpo non concedendogli quel riposo che l’Intelligenza ha stabilito per esso, alterandosi con ira lo spirito per aver inutilmente faticato, giungendo a imprecare. Mentre il giorno di Dio va passato col cuore unito a Dio in dolce preghiera d’amore. Bisogna essere fedeli in tutto.  50.8

  • Guai incominciare e lasciare che le colpe aumentino di peso col loro numero. 58.4

  • Avvertenza e preghiera per essere forti e avere aiuto e ferma volontà di non peccare. Poi una grande fiducia nell’amorosa giustizia del Padre. 58.4

RIMEDI CELESTI

RIMEDI CELESTI 

DATI A M.J. JAHNNEY

Scapolare di Protezione e Benedizione - 1878
- Ti saluto, Gesù Crocifisso, che mi lasci la vita.

- Ti saluto con la gioia degli Angeli e dei Santi quando fosti deposto dalla Croce.

- Ti saluto col Dolore di Maria quando fosti deposto sul Suo Cuore e sulle sue ginocchia immacolati. 

RIMEDI E CONSIGLI PER IL PERIODO DEI CASTIGHI 

Secondo le rivelazioni ricevute da Maria Giulia Jahenny Dio non castiga mai senza prima avvertire.
A La Salette, la Madonna ha detto: "I delitti degli uomini sfondano la volta celeste... Dio colpirà in un modo senza precedenti... I cattivi manifesteranno tutta la loro malizia...".  Gli uomini non hanno voluto ascoltare la Madre del Signore e così Dio castigherà come non è mai avvenuto prima. 

Ma Gesù Cristo, nella sua bontà, vuole i suoi amici, i suoi bambini, al riparo da tutte le calamità che la sua Giustizia scatenerà nel mondo. Egli suscita delle anime sante alle quali fa delle rivelazioni affinché sia annunciato a tutti che i giorni terribili sono arrivati. 

Una di queste anime sante, Maria Giulia Jahenny, ha ricevuto dallo stesso Nostro Signore una prova della sua sollecitudine indicando i mezzi naturali e soprannaturali che i suoi amici dovranno usare contro i flagelli che minacciano il mondo. Non dimentichiamo che i veri amici, i veri Figli di Dio, sono le persone che si impegnano a correggere i loro difetti, a fare penitenza e a rinnegare lo spirito del mondo. 

   
PREGHIERE DA RECITARE ALLA SANTA CROCE DURANTE LE GRANDI CALAMITÀ: 
Ti saluto, Ti adoro, Ti abbraccio, o Croce adorabile del mio Salvatore! Custodiscici, proteggici, salvaci! Gesù Ti ha tanto amata e sul Suo esempio anch'io Ti amo. La Tua santa immagine calmi i miei terrori! Che io non perda la calma e la fiducia! Amen. 

DURANTE LE GRANDI TEMPESTE: 
Ave, o Crux, spes unica. Et verbum caro factum est. O Gesù vincitore della morte, salvaci. 

CROCE DEL PERDONO - CROCE DEI FIGLI E DELLE FIGLIE DELLA LUCE 
 Durante moltissime estasi, Maria Giulia JAHENNY, la pia stigmatizzata di la Fraudais, fu infiammata d'amore alla Croce, e Nostro Signore le rivelò che avrebbe concesso molte grazie a coloro che veneravano la Sua Santa Croce, e li avrebbe particolarmente protetti durante i castighi. Queste anime privilegiate erano chiamate da Nostro Signore: La famiglia della Croce il cui destino è di essere protetta..   Il 20 luglio 1882 e il 15 novembre 1921, Nostro Signore chiedeva che i suoi servi e le sue serve portassero la "Croce adorabile che preserverà da tutti i generi di mali". Egli ne fece così la descrizione: "La Croce dalla fiamma bianca ovvero la Croce del perdono". 

Parole di Nostro Signore il 20 luglio 1882  «Io desidero che i miei servi e le mie serve e perfino i bambini possano rivestirsi di una Croce. Questa Croce sarà piccola e porterà al centro come una fiammella bianca. Questa fiamma indicherà che essi sono i figli e le figlie della luce».
Questa frase si trova nel Vangelo di San Giovanni: «Credete nella luce, per essere figli della luce, (Vangelo della Messa dell'Esaltazione della Santa Croce, 14 settembre). 


 15 novembre 1921  Un'altra domanda di Nostro Signore che vuole soccorrere coloro che confidano nella Sua misericordiosa bontà.  «Miei cari piccoli amici, Io voglio darvi un'idea di quanto soffro, pensando a tante anime che vengono private dell'eterna beatitudine. Miei cari piccoli amici, i giorni scorsi sono stati ben terribili, ma quelli che verranno lo saranno ancora di più, poiché il male aumenta con grande intensità, e diventerà tale da oltrepassare ogni misura. Miei cari piccoli amici, voi porterete la Mia Croce adorabile che vi preserverà da tutti i mali: essa sarà grande o piccola e più tardi Io le benedirò. Esse porteranno il nome di Croce del perdono, in primo luogo. In secondo luogo, esse porteranno il nome di Croce della salvezza. In Terzo luogo, esse porteranno il nome di Croce della santa protezione… In quarto luogo, esse porteranno il nome di «Croce calma-flagelli. In quinto luogo, esse porteranno la preghiera:« O DIO, Salvatore Crocifisso, infiammami d'amore, di fede e di coraggio per la salvezza dei miei fratelli». 
Miei cari figli, tutte le anime sofferenti e crivellate di flagelli, tutti coloro che baceranno questa Croce avranno il Mio perdono, tutti coloro che la toccheranno avranno il Mio perdono. L'espiazione sarà lunga, ma un giorno arriverà in Cielo, il Cielo sarà aperto... Io vi avverto in anticipo, Miei cari piccoli amici, affinché voi non siate sorpresi, affinché abbiate tutto il tempo di avvertire i vostri cari e le vostre famiglie.

17 gennaio 1922 Nostro Signore ha rivelato questa preghiera da recitare spesso, e specialmente nei momenti del «grande diluvio di mali e di terrori.  «Ti saluto, Ti adoro e Ti abbraccio, o Croce adorabile del mio Salvatore. Proteggici, custodiscici, salvaci. Gesù Ti ha tanto amata, e sul Suo esempio, anch'io Ti amo. Con la tua santa immagine calma i nostri terrori. Che io non perda la pace e la fiducia.  Nostro Signore aggiunge che, recitando questa preghiera, «Voi riceverete tante grazie, tanta forza ed amore, in modo che questo grande diluvio passerà come se non fosse nemmeno avvenuto. Questa è una grazia della mia tenerezza.  - Ti saluto, Gesù Crocifisso, che mi lasci la vita.

- Ti saluto con la gioia degli Angeli e dei Santi quando fosti deposto dalla Croce.

- Ti saluto col Dolore di Maria quando fosti deposto sul Suo Cuore e sulle Sue ginocchia.  


 
PAROLE DI NOSTRO SIGNORE A MARIA GIULIA: 
"Userete infusi di erba di San Giovanni (glechoma ederacea), soprattutto durante le crisi, i dolori di petto e i violenti mal di testa. 



lierre terrestre
GLECHOMA EDERACEA
 

Il biancospino durante il colera.



BIANCOSPINO

Per le febbri sconosciute, usare l'umile violetta, profumo e virtù d'umiltà, avrà il suo effetto. 



VIOLETTA
Io queste erbe le ho comprate su http://www.erboristeriagiorgioni.it/


COME USARE IL BIANCOSPINO (Parole di Maria Santissima - 5 Agosto 1880)

Ci sarà una grave malattia che la scienza umana non sarà in grado di alleviareQuesta malattia attaccherà in primo luogo il cuore, poi lo spirito e allo stesso tempola linguaSarà orribileIlcalore che la accompagna sarà un fuoco divorante insopportabile e così intenso che le membra del corpo colpite saranno rossi - un insopportabile rosso fuocoAl termine di sette giorni questa malattia,seminata come un seme nel campo (periodo di incubazione) si sarà diffusa rapidamente e farà grandi progressi.

Figli mieiecco l'unico rimedio che vi potrà salvare. Avete familiarità con il biancospino che crescepraticamente in tutte le siepiLe foglie di biancospinonon il legnopossono arrestare il progresso diquesta malattiaSi raccoglieranno le foglienon il legnoAnche secchemanterranno la loro efficacia. Le metterete in acqua bollente e le lascerete  per 14 minuticoprendo il recipiente affinché il vaporerimanga in essoAll'inizio di questa malattiasi deve usare questo rimedio tre volte al giorno."

Questa malattia produrrà un vomito continuo e nauseaSe il rimedio è preso troppo tardila parte delcorpo colpita diventerà nera e nel nero si vedrà una sorta di pallida striscia gialla. "
 

Durante la peste mortale, ci sarà un solo rimedio per proteggerci: inghiottire una carta molto sottile con scritto: "O Gesù, vincitore della morte salvaci. Ave, o crux!" (27 maggio 1880)

Nelle malattie sconosciute: "Prendete una medaglia del Mio Divin Cuore e una medaglia con incisa la mia adorabile croce. Immergete in un bicchiere d'acqua queste due immagini che possono essere sia in cartone che in metallo (si può usare ad esempio la Medaglia Miracolosa). Bevete di quest'acqua due volte benedetta, e due volte purificata. Una sola goccia nei vostri cibi basterà per allontanare non solo il flagello, ma i flagelli della mia giustizia. Darete una goccia di quell'acqua alle povere anime colpite dai flagelli di malattie sconosciute. 

Per dissipare ogni timore ed ogni spavento, farete toccare la vostra fronte con l'immagine o la dolce medaglia di Maria Immacolata... I vostri spiriti rimarranno calmi. Le vostre intelligenze non temeranno l'avvicinarsi del terrore degli uomini. Esse non risentiranno gli effetti della Mia Grande Giustizia". 

Durante i tre giorni di tenebre: nessuna anima sopravvivrà se non ricorrerà ai ripari. Durante queste tenebre orribili arderanno solamente le candele benedette… (Devono essere benedette nel giorno della Candelora - 2 febbraio)
Una sola candela durerà per tutti i tre giorni, ma nelle case degli empi e dei bestemmiatori non si accenderanno. 


INVOCHIAMO SAN GIUSEPPE  Bisogna anche rivolgersi a san Giuseppe. Difatti il Santo, il 19 marzo 1905, dopo aver annunciato che i castighi sarebbero aumentati perché non era stato tenuto conto degli avvertimenti di Nostra Signora a La Salette, aggiunse: "M'invocano molto poco... Eppure io sono immediatamente dopo Gesù e Maria, che hanno il piacere di mettere i loro tesori a mia disposizione... E sappiate bene, che il mio desiderio di esaudirvi è più grande dello stesso vostro desiderio di essere esauditi. Perché?! ... Sì, perché m'invocate così poco?..." 

ALTRI SOCCORSI PROPOSTI DA NOSTRO SIGNORE E DALLA MADONNA 

Il 16 agosto 1880, volendo soccorrere i suoi bambini della terra, "in un tempo così difficile, in cui la corruzione si espande dappertutto", la nostra buona Mamma Celeste propose la coniatura di una medaglia per la protezione dell'innocenza dei bambini piccoli. E aggiunse: "Ogni cristiano potrà munirsene come una difesa e un'arma di fede". "Questa è la medaglia di Nostra Signora della Guardia". 

" Mes enfants, reprend la Sainte Vierge, je dirai encore aux pères et mères de famille qu’il serait bon de faire porter à leurs enfants, petits et grands, une médaille, qui n’existe pas, mais que l’on pourrait faire faire, très peu large, comme on voudra. Cette médaille porterait ces mots :
" O vous, Vierge sainte, qui avez écrasé la tête du Serpent, gardez notre Foi et l’innocence de nos petits enfants  "
La Sainte Vierge porte la médaille sur son coeur ; elle est ronde et blanche. Il n’est pas nécessaire, dit-elle qu’elle soit d’un grand prix ; son efficacité sera la même.
Ce sera pour garder l’innocence, en un temps si difficile, quand la corruption se répandra partout. Tout chrétien pourra s’en munir, comme d’une défense et une arme de foi. " 26 août 1880

Dopo molte difficoltà per realizzarlo, la provvidenza permise l'uscita di uno scapolare richiesto dal Nostro Signore e dalla Madonna il 23 agosto 1878. Questo è un ultimo soccorso a noi offerto: "Lo scapolare di Benedizione e di Protezione". 

LO SCAPOLARE DI PROTEZIONE E BENEDIZIONE  - dato il 23 agosto 1878 a M. Julie JahnneyEcco che la Madonna mi fa vedere, sul Suo Cuore Immacolato, un largo scapolare, più largo di quelli usuali, che è un po' più largo del palmo di una mano. E' di un bel colore viola, quasi come il colore della violetta. Ecco cosa rappresenta: in mezzo ci sono i tre chiodi che hanno crocifisso Nostro Signore sulla Croce. Essi sono uno sull'altro, ma non in forma di Croce, e la punta di ogni chiodo ha una goccia di sangue vermiglio. Sopra la capocchia c'è una specie di grossa spugna che ha come delle scorze che si sollevano quasi come delle foglie d'avena. Le tre gocce di sangue si uniscono per cadere in un piccolo calice dipinto in rosso, e il calice è circondato da una corona di spine, e sono incise tre piccole Croci sulla parte anteriore del calice. 

Ecco ora la parte dello scapolare che è sul mantello della Santa Vergine. Io noto che questo scapolare è sorretto da due nastri di color violaceo, che passano su ogni spalla: ci sono tre nodi sulla spalla sinistra e due sulla destra. 

L'altra parte dello scapolare rappresenta la Santa Vergine Maria seduta, che ha fra le sue braccia il Suo Figlio adorabile; la bocca e la testa di Nostro Signore riposano sul cuore della Santa Vergine. 

In basso dello scapolare, quasi ai piedi di Nostro Signore, c'è un Angelo vestito di bianco, con i capelli pettinati: sulla testa ha una corona bianca, e la sua cintura è rossa. Tiene in mano un asciugamano bianco con cui asciuga i piedi di Nostro Signore. Vicino all'Angelo, a destra dello scapolare, c'è una scala incisa. Dietro a Nostro Signore, a sinistra, la canna della Passione dipinta in rosso, ma non c'è la spugna. Le lacrime della Madonna le colano sul petto, a destra, e si fermano ai piedi dell'Angelo. Lo scapolare ha un bordo rosso e le bretelle sono in lana. 

La Madonna mi disse: «Adesso ti do la spiegazione di questo scapolare. Io mi rivolgo a te, mia vittima e al mio servitore (probabilmente il direttore spirituale di Maria Giulia). Figli miei della Croce, da tanto tempo Io e mio Figlio volevamo far conoscere questo scapolare di benedizione. 

Figli miei, esso è fatto sul mio Cuore, perché il mio Cuore è l'emblema della semplicità e dell'umiltà, perciò ha questo colore viola. I chiodi che hanno forato i piedi e le mani di Mio Figlio sono poco venerati, e lo devono essere, e per questo motivo Mio Figlio, nella Sua Saggezza Divina, fece dipingere i tre chiodi sulla parte anteriore dello scapolare. Queste tre gocce di sangue e il calice rappresentano i cuori generosi che raccolgono il sangue del Mio Figlio Divino. La spugna rossa rappresenta il Mio Divin Figlio che beve i peccati dei suoi figli, ma che la sua bocca adorabile rifiuta di bere. Io desidero che il colore predominante dello scapolare sia violetto, ma che i chiodi, il calice, la spugna e la corona siano su un pezzetto di flanella rossa scura. Questa prima apparizione di questo scapolare sarà una nuova protezione per il periodo dei castighi, delle calamità e delle carestie. Tutti coloro che ne saranno rivestiti potranno passare sotto i temporali, le tempeste e le tenebre e avranno la luce come in pieno giorno. Ecco la potenza di questo scapolare sconosciuto». La Madonna presenta lo scapolare a Nostro Signore che dice a sua volta - «Io mi rivolgo a te, mia vittima ed anche alle altre vittime ed al mio servitore, che siete i figli della mia Croce. Io voglio e vi do un'idea ed un pensiero profondo: quando fui deposto dalla Croce mi misero in braccio a Mia Madre, e questo fatto, questo pensiero e questa devozione, sono poco conosciuti.

Io vorrei che per mezzo di questo scapolare tutto ciò passi nel cuore dei figli della Croce, che mi saluteranno con queste tre invocazioni: 
- Ti saluto, Gesù Crocifisso, che mi lasci la vita.

- Ti saluto con la gioia degli Angeli e dei Santi quando fosti deposto dalla Croce.

- Ti saluto col Dolore di Maria quando fosti deposto sul Suo Cuore e sulle sue ginocchia immacolati. 


Figli miei, poche anime pensano di asciugare le piaghe adorabili dei miei piedi quando il sangue cola, ed Io vorrei che voi ve ne ricordaste. Si pensa anche poco alle lacrime versate da mia Madre durante la mia Passione. Queste lacrime sono ai piedi dell'Angelo che asciuga i miei piedi sacri. Con questo scapolare, vorrei che voi pensaste a questa scala, a questa canna e a questi chiodi della mia Passione.

Figli miei, ogni anima, ogni persona che possiederà questo scapolare, sarà protetta con la sua famiglia, la sua casa sarà anche protetta prima di tutto dagli incendi che non vi penetreranno mai. Questo scapolare folgorerà gli ingrati che bestemmieranno il mio Nome nella casa in cui sarà esposto. Se un empio vi entrerà, ne sarà talmente colpito, che la sua conversione sarà vicina. Tutti coloro che porteranno questo scapolare saranno preservati dal fulmine, dalla morte improvvisa e dagli incidenti, e saranno protetti durante i castighi. Chi lo metterà nel Sacro Tempio, ne allontanerà gli empi e le profanazioni. 

Nostro Signore aggiunge ancora che, ricordando questo scapolare ad un'anima ostinata al momento della morte, saranno risvegliate in lei la fede e la fiducia, e così pure a tutti coloro che ci penseranno e l'ameranno saranno risparmiate le pene dell'anima, e che tutti quelli che lo porteranno saranno risparmiati da ogni pericolo, come se possedessero il Cielo. Infine, questo scapolare sarà come un parafulmine su cui non si appesantiranno i colpi della Collera Divina. 

Nostro Signore dice ancora: «Ogni Sacerdote potrà benedire questo scapolare... Tu, mia vittima, potrai fare il modello... Portando questo scapolare si potranno dire 5 o 7 volte la «CRUX AVE» e meditare da 1 a 3 minuti la mia Santa Passione... Accorderò delle grandi grazie a colui che desidererà portare questo scapolare». - 


Scapolare di Protezione e Benedizione - 1878



Les prophéties comportent une liste de moyens simples, prescrits par le Ciel, à utiliser au cours des grandes épreuves, il ne s’agit pas de magie ou de superstition. Il s’agit de gestes simples, humbles qui sont des actes de confiance en l’Amour de Dieu, tel qu’il se dévoile dans le Coeur Sacré de Jésus, qui, Lui, est le seul Sauveur.
Peste mortelle - Un seul remède pour se protéger - Avaler un papier très mince sur lequel sera écrit : " Ô Jésus, vainqueur de la mort, sauvez-nous ! Ô Crux ave, Spes unica ! " (27 mai 1880)
Pour les animaux : accrochez une médaille de Saint Benoît à leur cou.
Pour les cultures : médailles de Saint Benoît dans les plantations.
Pendant les grandes calamités : réciter la prière suivante à la Sainte Croix :
"Je Te salue, je T’adore, je T’embrasse,
O Croix adorable de Mon Sauveur !
Protège-nous, garde-nous, sauve-nous !
Jésus t’a tant aimée !
A Son exemple, je T’aime !
Ta Sainte image calme mes frayeurs,
Je ne ressens que paix et confiance. "
Pendant les grands orages : " Ô Crux, ave, Spes unica ! Et Verbum caro factum est. Ô Jésus, Vainqueur de la mort, sauvez-nous ! "
Pendant les guerres : " Pour dissiper toute crainte et toute frayeur, vous ferez toucher à votre front l’image ou la douce médaille de Marie Immaculée. Vos esprits resteront calmes. Vos intelligences ne craindront pas l’approche de la terreur des hommes. Elles ne ressentiront pas les effets de Ma grande Justice. "
Dans les maladies inconnues : " Une médaille de Mon Divin Coeur, une médaille où sera tracée la Croix adorable. Vous tremperez dans un verre d’eau ces deux images, soit en carton, soit en métal. Vous boirez de cette eau deux fois bénite, deux fois purifiée. Une seule goutte dans vos aliments, une toute petite goutte, suffira pour éloigner non pas le fléau mais les fléaux de Ma Justice.
Vous donnerez une goutte de cette eau aux pauvres âmes atteintes par les fléaux des maladies inconnues qui attaquent le coeur, l’esprit, la parole. "
Porter sur soi un Crucifix et adorer Jésus-Crucifié. " La dévotion aux Saintes Plaies sera un paratonnerre pour les chrétiens qui l’auront conservée. " " N’oubliez jamais de renouveler continuellement l’offrande du Précieux Sang. Soyez consolés, vous tous qui honorez Mon Précieux Sang, il ne vous arrivera rien. "
Maladies diverses : Dans le choléra, l’aubépine en infusion. Dans les fièvres inconnues, l’humble violette. Dans les souffrances de poitrine et les violents maux de tête : le lierre terrestre, l’herbe de Saint Jean.
Jours de ténèbres : " Les cierges bénits (de cire d’abeille pure) donneront seuls de la lumière. Un seul suffira dans chaque maison pour les trois jours. Ils ne donneront pas de lumière dans les maisons des impies et des blasphémateurs. "

St. Anne said to Marie-Julie on July 26, 1923: "You have several places of refuge at the moment of chastisement: that of the Cross, the Adorable Divine Heart, and the Virginal Heart of my Immaculate Daughter."


 

Protection et remèdes

Tout ce qui précède met en nos âmes un mélange de sentiments de crainte et un besoin de recours confiant.
C’est tout naturel, quand on perçoit bien le caractère sur humain et tragique des événements prédits. Nous sommes bien petits et démunis. Nous sentons bien le besoin d’un Sauveur, d’une certitude rassurante. Que faire ?
Tout d’abord, bien penser que le lion démoniaque est déjà à l’oeuvre, " dévorant les âmes. " II faudrait être totalement aveuglé pour ne pas voir son action en ces jours de boucherie, de désunion et de reniement. Même si ces événements ne devaient pas être pour notre génération ! II faut gagner des forces, des grâces pour ceux qui devront les affronter, pour les générations futures. Ce fut une des missions de Marie-Julie du Crucifix. Si nous avons encore la Foi, c’est à cause de ses souffrances et de ses prières, unies à celles de Jésus. Nous lui devons beaucoup.
Il faut tout d’abord, comme elle nous le dit tant de fois, remettre notre âme, notre vie corporelle et spirituelle, la vie de tous ceux pour qui nous devons prier, entre les mains de Dieu :
" Mon Dieu, Je remets Mon âme entre Vos Mains. J’accepte Votre volonté, quelle qu’elle soit, si je dois vivre, ou si je dois mourir. "
" Ma fille, ce qui plaît à Dieu par-dessus tout, c’est de recevoir avec le même amour avec lequel Il le donne, tout ce qui va dépendre de Sa volonté adorable. C’est la gratitude pour tout. " " J’aime tant la reconnaissance. C’est un bienfait qui a une valeur inappréciable sur la terre. Au Ciel, vous verrez la beauté de ces grâces. Une action de grâces, c’est pour Moi, une ivresse de joie. "
La valeur des prières ne vient pas de la quantité des paroles, mais de la pureté de l’intention, l’humilité de la demande.
" Mon Jésus, j’ai grand besoin de Vous ! Je n’ai besoin que de Vous ! "
La pureté, c’est Dieu qui la donne.
II faut être en état de grâce, c’est-à-dire confesser ses fautes à un prêtre fidèle. (" Le nombre des bons prêtres sera bien petit. ")
- II faut faire tous les sacrifices pour assister à la Sainte Messe de toujours et communier le plus fréquemment possible, en esprit de charité pour ceux qui en sont privés. " La pratique de la communion spirituelle fréquente plaît beaucoup à Jésus. " " L’amour pour le Saint Sacrement est celui qui enflamme le plus les âmes. C’est aussi celui que redoute le plus l’ennemi des enfers. "
" J’ai en tout temps le Dieu de mon coeur et en tous lieux le Coeur de mon Dieu.
- Bien entendu, cela suppose l’observation des commandements de Dieu et de l’Église, selon le devoir d’état, la charité envers le prochain, matérielle et spirituelle.
Attention à la médisance ! " La médisance et l’enfer, les deux plus grands amis. Ils sont toujours d’accord et prêts à agir. "
" Respectez les prêtres, C’est à Moi de juger ! "
- Accepter avec patience les croix, les contrariétés, les traverses de l’existence et y ajouter le sel de quelques sacrifices plus personnels, en se souvenant de la patience et la compassion du Christ.
" Ma chère enfant, sur terre, il ne faut jamais s’inquiéter. Il faut laisser agir la douce et sainte Volonté de mon Fils. "
Tu diras : " Mon Dieu, tout Vous regarde et rien ne me regarde moi-même, si ce n’est de Vous prier et de me soumettre. Je reste tranquille sur ma croix et dans Votre amour. "
" Tu ne désespéreras jamais, dût plutôt tout s’écrouler, la terre fut-elle couverte de feu et de charbon. " 11 février 1878 
 
- Utiliser l’eau bénite qui possède un pouvoir souverain contre les assauts de l’Ennemi. Mais il faut que cette eau soit bénie selon le rituel traditionnel.
- Faire souvent le signe de croix avec cette eau bénite.
- La prière du Rosaire avec méditation des mystères est essentielle, en évitant la précipitation. Ce qui compte, c’est le recours confiant à la Sainte Vierge, à Saint Joseph, aux Saints et aux Saints patrons en particulier.
- L’assistance de l’Ange gardien et de Saint Michel est très puissante contre les puissances du mal. Ils sont les messagers de nous à Dieu et de Dieu à nous. Un Ange gardien de Marie-Julie lui reprocha un jour d’avoir négligé de l’invoquer : " Tu pries sans m’invoquer ! Tu es donc bien puissante pour prier toute seule ! Je suis là et tu ne m’invoques pas ! "
Notre amie comprit bien la leçon et en fit son profit.
Ô nos Saints Anges gardiens, quand nous oublierons la Divine Présence du Bien-Aimé, pensez-y pour nous, adorez-Le pour nous, afin que pas une minute ne soit sans la pensée du Bien-Aimé. " 22 juillet 1926 
 
En réparation des profanations et des reniements :
" Quand vous le pourrez, mes enfants, dites, soir et matin, le Miserere tout entier. Si vous êtes empêchés, dites-le au moins une fois. Si vous ne le pouvez pas, récitez un Pater et un Ave, ou l’acte de contrition au pied de la Croix ou en vous tournant vers l’Église. "
" Priez beaucoup pour l’Église, pour les prêtres et pour les pêcheurs, pour ceux qui vont faire lever le désordre et recrucifier mon Fils. Mes enfants, faites le Chemin de Croix qui, en peu de temps, mènera au Ciel bien des âmes... Faites beaucoup de communions, récitez le chapelet. " 2 février 1881 
 
" Quand vous entendez un blasphème, dites un Gloria Patri. C’est une consolation pour le Ciel. "
Mes petites âmes aimantes, vous trouverez votre asile dans Ma Croix et dans Mon Sacré-Coeur, car Mon Sacré-Coeur est surmonté de la Croix et la Croix est le paratonnerre et l’abri de Mes justes. " 16 juin 1914 


Mais l’essentiel, la Sainte Vierge nous le dit le 15 avril 1900 :
" Mes petits enfants, c’est la Foi, c’est la confiance, la plus belle prière qui obtient le plus et davantage. "
Notre Seigneur nous confie le 21 avril 1921 : " Âmes bien aimées, il y a trois abris : Mon Divin Coeur, Ma Divine Croix, Ma Bien-Aimée Mère Immaculée. "
Conseils de Saint Grégoire le Grand, Pape :
Qu’aurez-vous à faire ? Attendre, prier, faire ce que Dieu veut. Servons Dieu à travers toutes les obscurités qui se trouvent en nous. Servons-Le, malgré les ténèbres dans lesquelles Il nous laisse marcher. Quand même la lumière de vos âmes serait complètement éteinte, servons-Le quand même ; servons-Le toujours. Ne perdez pas courage ; traversez tous les périls ; affrontez les dangers. Dieu vous comblera de grâces et de consolations. " 19 août 1878

Nenia 2


"Gesù nostro Dio
Gesù Redentor
Ti adoriamo nell'Eucarestia
Gesù di Maria
Gesù Re d'Amor
Ti adoriamo nell'Eucarestia
Gesù di Maria
Gesù Re d'Amor"