lunedì 1 agosto 2016

Profezia è fedeltà al dogma e non ai tempi.

"PROFETICO" E' 

CIO' CHE STA AL DEFINITIVO

E NON AL CAMBIAMENTO



 Profezia è vivere il definitivo e non ciò che cambia.

 Profezia è fedeltà al dogma e non ai tempi.

 Ti vogliono schiacciare in una falsa alternativa tra chi vorrebbe la Chiesa del passato e chi quella del  futuro. No, noi vogliamo la Chiesa di sempre, che è quella del passato del presente e del futuro.

 È opprimente questo clima instauratosi nella Chiesa cattolica, che continua a porre un falso problema, quello della alternativa tra passato e futuro, schiacciando la coscienza dei cattolici in costruiti sensi di colpa, se si attardano al passato e non si adattano ad un presente rivoluzionario, che dovrebbe preparare il futuro. Ed è su questi sensi di colpa che annullano una giusta resistenza ai continui cambiamenti, che stanno smantellando la Chiesa.

 Ci dicono che non dobbiamo essere nostalgici, che la chiesa di un tempo non tornerà, che dobbiamo riprogrammarci per una chiesa del futuro; e per preparare la chiesa del futuro ci impongono di “togliere” molte delle cose che hanno fatto la solidità di generazioni di cristiani. 

È lo smantellamento, dolce o violento secondo le circostanze, di ciò che c'è ancora di stabile nel cattolicesimo, i dogmi - i comandamenti - la disciplina dei sacramenti - la funzione della gerarchia. Ma questo smantellamento non avviene con violenza, come nella rivoluzione protestante che eliminò verità di fede, gran parte dei sacramenti e il sacerdozio gerarchico. 
No, non avviene con una riforma esplicita, che si dichiarerebbe da se stessa eretica, ma avviene con la tattica della “fluidità”.

 Eh sì, è proprio così, tutto viene reso fluido, non negato, per essere cambiato. È la tattica del modernismo, è il modernismo pratico, che da dentro porta alla metastasi il cancro nella chiesa.

 E come ti rendono fluido il cattolicesimo, i suoi dogmi e la sua morale? Con il super dogma della Chiesa profetica.

 Non se ne può proprio più! Ogni volta che fai presente che si stanno dimenticando le verità rivelate, che si sta concedendo diritto di esistenza al peccato mortale, che si sta favorendo il sacrilegio nell'amministrazione dei sacramenti, che si sta sostenendo l'indifferentismo facendo credere che tutte le religioni vadano bene; ebbene, tutte le volte che sollevi questo doloroso problema, ti viene detto che devi accettare che la chiesa si apra al futuro, che devi accettare che la chiesa sia profetica non ripetendo il passato, ma cambiando continuamente.

 La stessa cosa accade quando si fa notare che questi cambiamenti, ammesso che non siano contro la Rivelazione divina (ma lo sono in evidenza, basta usare la ragione per capirlo!), non hanno nemmeno prodotto un incremento di vita cristiana, ma hanno svuotato definitivamente le chiese: anche qui ti dicono che il mutamento fa parte dell'instaurazione della chiesa del futuro, una chiesa con pochissime messe, pochissimi sacerdoti, con sacramenti generalizzati e alternativi, pronta sempre a ripensare se stessa in funzione della società che cambia. 
Ed ecco la chiesa del futuro, la chiesa fluida per un cristianesimo fluido.

 Ma la profezia non è questa cosa qui, questa è una schifezza inventata dai nipoti dei modernisti classici, che stanno portando alla distruzione ciò che ancora resta del cattolicesimo.

 La profezia invece è riferimento al fondamento che è Cristo.

 Profeti si è in riferimento all'opera di Dio in Gesù Cristo: profeta è chi vive tutto in Dio; chi sa che “la realtà invece è Cristo” e, vivendo dentro il mondo, fa della sua esistenza un richiamo per gli uomini, che vivono l'ingannevole illusione di una vita fuori dalla grazia del Signore. Profeta è chi è stabilito sulla roccia della fede cattolica, della fede trasmessa una volta per tutte ai santi, e sa che il futuro dipende dall'obbedienza, in tutto, al Dio che si è rivelato in Gesù Cristo.

 La profezia sta al fondamento dato, non al cambiamento. 

La profezia sta alla regola, non alla confusione. 

La profezia sta all'obbedienza a Dio e non ai tempi che cambiano
Per questo i monaci, gli uomini della regola, furono profeti per il loro tempo ed edificarono la cristianità, cercando solo Dio.

 La profezia sta alla definitività che è Cristo e alla definitività della vita eterna, altro che al cambiamento!

 Occorre avere una chiara consapevolezza di questo, per non essere ricattati moralmente dai modernisti pratici, che affollano ciò che resta della struttura della chiesa: la abitano da padroni per ultimarne lo smantellamento, e poco importa se ne sono coscienti o no.

 La chiarezza sulla falsità dell'idea di Chiesa profetica, deve portare a considerarne tutta la portata distruttiva. Questa caratterizzazione di “profetica” coinvolge tutto e tutto distrugge, a partire dalla gerarchia, passando per il sacerdozio, giungendo ai fedeli.

 In questa modernizzata mentalità cattolica non hai più il Papato della tradizione, dove il Papa custodisce il deposito della fede, ma un papato profetico, che dovrebbe guidare i cristiani di tutto il mondo verso le spiagge di una fede più liberamente abbracciante tutto e tutti.

 In questa modernizzata mentalità cattolica non hai più il sacerdozio cattolico, preoccupato di insegnare la fede e di amministrare la grazia dei sacramenti, curandone la retta ricezione, ma un sacerdozio profetico impegnato in continue rivoluzioni che dovrebbero rendere più interessante il cristianesimo ai cattolici borghesi e benestanti, perennemente annoiati.

 E alla fine i fedeli, o i laici come si usa oggi chiamarli, al seguito di un papato e di un sacerdozio così profetici, scompariranno dentro la palude di un mondo secolarizzato, che hanno strenuamente copiato per essere appunto profetici.

 Si chiude così la parabola del post-concilio, che vide una chiesa profetica, ma che dimenticò che la profezia è stabilità e non cambiamento. 
Stabilità fondata sulla roccia immutabile che è Cristo.

Editoriale di "Radicati nella fede" - Anno IX n° 8 - Agosto 2016

"Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!"


Per lucrare l’Indulgenza

2 agosto
IL PERDONO D'ASSISI
Evento di misericordia

Dal mezzogiorno del 1 agosto fino alla mezzanotte del 2 agosto si può ricevere, l'indulgenza plenaria detta anche "del perdono d'Assisi".

Condizioni richieste:
1) visita ad una chiesa parrocchiale o francescana e recita del Padre nostro e del Credo;
2) Confessione sacramentale;
3) Comunione eucaristica;
4) Preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre;
5) Disposizione d'animo che escluda ogni affetto al peccato.

Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o successivi la visita della chiesa. 
L'indulgenza può essere applicata sia per i vivi che in suffragio dei defunti.


STORIA DELL'INDULGENZA PLENARIA DEL PERDONO DI ASSISI

San Francesco, per il suo singolare amore verso la Beatissima Vergine, ebbe sempre particolare cura della chiesetta presso Assisi dedicata a S. Maria degli Angeli, detta anche Porziuncola. Qui egli prese stabile dimora con i suoi frati nel 1209 dopo il ritorno da Roma, qui con Santa Chiara nel 1212 fondò il Secondo Ordine Francescano, qui concluse il corso della sua vita terrena il 3 Ottobre 1226.
Alla stessa chiesetta, secondo la tradizione, San Francesco ottenne la storica Indulgenza Plenaria (1216), che i Sommi Pontefici confermarono ed estesero successivamente alle Chiese dell'Ordine e ad altre Chiesa

Dalle Fonti Francescane (cfr FF 33923399)

Una notte dell'anno del Signore 1216, Francesco era immerso nella preghiera e nella contemplazione nella chiesetta della Porziuncola presso Assisi, quando improvvisamente dilagò nella chiesina una vivissima luce e Francesco vide sopra l'altare il Cristo e alla sua destra la sua Madre Santissima, circondati da una moltitudine di Angeli. Francesco adorò in silenzio con la faccia a terra il suo Signore!
Gli chiesero allora che cosa desiderasse per la salvezza delle anime. La risposta di Francesco fu immediata: "Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati, verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe".
"Quello che tu chiedi, o Frate Francesco, è grande gli disse il Signore , ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio Vicario in terra, da parte mia, questa indulgenza". E Francesco si presentò subito dal Pontefice Onorio III che in quei giorni si trovava a Perugia e con candore gli raccontò la visione avuta. Il Papa lo ascoltò con attenzione e dopo qualche difficoltà dette la sua approvazione. Poi disse: "Per quanti anni vuoi questa indulgenza?". Francesco scattando rispose: "Padre Santo, non domando anni ma anime". E felice si avviò verso la porta, ma il Pontefice lo richiamò: "Come, non vuoi nessun documento?". E Francesco:"Santo Padre, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli Angeli i testimoni".
E qualche giorno più tardi insieme ai Vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime:"Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso!".

domenica 31 luglio 2016

Ave Maria (tutte le lingue)

AVE MARIA!

Ave Maria,
 grátia plena; Dóminus tecum:
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui
Iesus
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostræ 
Amen


Ave Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del tuo seno,
Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

Ave Maria, grátia plena,
Dóminus tecum.
Benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui,
Iesus.
Sancta María, Mater Dei,
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostræ. 
Amen.

Greco – Greek Ave Maria:
Χαίρε, Μαρία, κεχαριτωμένη
οΚύριοςμετάΣου,
ευλογημένηΣυενγυναιξί,
καιευλογημένοςοκαρπός
τηςκοιλίαςΣου, οΙησούς.
ΑγίαΜαρία, Θεοτόκε,
πρέσβευευπέρημώντωναμαρτωλών,
νυνκαιεντηώρατουθανάτουημών,
Αμήν.


Greco versione maiuscola: 
ΧΑΙΡΕΜΑΡΙΑΚΕΧΑΡΙΤΩΜΕΝΗ,
ΟΚΥΡΙΟΣΜΣΤΑΣΟΥ
ΣΥΕΙΣΑΙΣΥΛΟΓΗΜΕΝΗΑΝΑΜΕΣΟΝΕΙΣΤΑΣΓΥΝΑΙΚΑΣ
ΚΑΙΕΥΛΟΓΗΜΕΝΟΣΟΚΑΡΠΟΣΤΗΣΚΟΙΛΙΑΣΣΟΥΟ 'ΙΗΣΟΥΣ.
'ΑΥΙΑΜΑΡΙΑ, ΜΗΤΕΡΤΟΥΘΕΟΥ,
ΠΑΡΑΚΑΛΕΙΔΙ' ΗΜΑΣΤΟΥΣΑΜΑΡΤΩΛΟΥΣ,
ΤΩΡΑΚΑΙΕΙΣΤΗΝΩΡΑΝΤΟΥΘΑΝΑΤΟΥΜΑΣ. 'ΑΜΗΝ.

Greco traslitterato con pronuncia moderna:
Kaire Maria, kechairetomene,
ho kurios meta su.
Eulogemene sou en gunaixi
kai eulogemenos ho karpos
tes koilias sou, o Iesous.
Hagia Maria, meter Theou,
proseuche uper umon ton hamartolon,
nun kai en te ore tou thanatou umon. Amin.


Inglese – English Ave Maria:
Hail Mary, full of grace,
the Lord is with thee.
Blessed art thou among women,
and blessed is the fruit of thy womb, Jesus.
Holy Mary, Mother of God,
pray for us sinners,
now and at the hour of our death.


Francese – French Ave Maria:
Je vous salue, Marie pleine de grâces,
le Seigneur est avec vous.
Vous êtes bénie entre toutes les femmes
et Jésus, le fruit de vos entrailles, est béni.
Sainte Marie, Mère de Dieu,
priez pour nous pauvres pécheurs,
maintenant et à l'heure de notre mort. Amen.



Spagnolo – Spanish Ave Maria:
Dios te salve, María, llena eres de gracia,
el Señor es contigo.
Bendita tú eres entre todas las mujeres,
y bendito es el fruto de tu vientre, Jesús.
Santa María, Madre de Dios,
ruega por nosotros pecadores,
ahora y en la hora de nuestra muerte. Amén.



Tedesco – German Ave Maria:
Gegrüßet seist du, Maria, voll der Gnade,
der Herr ist mit dir.
Du bist gebenedeit unter den Frauen,
und gebenedeit ist die Frucht deines Leibes, Jesus.
Heilige Maria, Mutter Gottes,
bitte für uns Sünder
jetzt und in der Stunde unseres Todes. Amen.


Olandese – Dutch: Ave Maria:
Wees gegroet, Maria, vol van genade.
de Heer is met u.
Gij zijt de gezegende onder de vrouwen,
en gezegend is Jezus, de vrucht van uw schoot.
Heilige Maria, Moeder van God.
bid voor ons zondaars,
nu en in het uur van onze dood. Amen.


Portoghese – Portugues: Ave Maria:
Avé Maria, cheia de graça,
o Senhor é convosco.
Bendita sois vós entre as mulheres,
e bendito é o fruto do vosso ventre, Jesus.
Santa Maria, Mãe de Deus,
rogai por nós pecadores,
agora e na hora da nossa morte. Amen.



Gaelico - Irish Gaelic Ave Maria:
Sé do bheatha, a Mhuire, atá lán de ghrásta,
tá an Tiarna leat.
Is beannaithe thú idir mná
agus is beannaithe toradh do bhroinne, Íosa.
A Naomh Mhuire, a Mháthair Dé,
guigh orainn na peacaigh,
anois agus ar uair ár mbáis. Amen.


Salut, Vierge digne de Dieu!

 Je vous salue, Marie pleine de grâces

LE PETIT PSAUTIER DE LA VIERGE




Salut, ô Vierge, arbre de vie, qui, toujours fidèle au voeu de votre coeur, avez donné au monde un fruit digne de louanges éternelles!

Salut, vous que les rois et les reines de la terre vénèrent en tout temps, vous la Reine des siècles, la dominatrice des royaumes et des rois !

Salut, fille de David, fille pleine de justice! Rendez le ciel propice à nos vœux, afin que nous puissions goûter les biens vivifiants du Seigneur.

Salut, Vierge digne de Dieu! veillez sur ceux qui vous servent; gravez sur eux la lumière de votre front et la splendeur de la face de Dieu.

Salut, Mère unique entre les mères! Ombragée du bouclier de Dieu , vous avez conçu le Rédempteur du monde, et sa naissance vous laissa pure et sans tache.

Salut, ô Vierge dont la beauté changea en amour l'indignation du Créateur, et dont les voeux mirent un terme à sa colère!

Salut, ô Vierge que le Sauveur a trouvée en tout digne de louange, lui que la nuit de l’erreur ne saurait égarer, lui qui sonde nos coeurs et scrute le secret de nos pensées!

Salut, ô Vierge comblée de biens, riche des dons de la grâce, ouvrage ineffable et glorieux de la main du Seigneur!

Salut, Vierge avant et après avoir conçu ! Combattez en tout temps pour ma défense; que mon ennemi prenne la fuite et qu'il se tienne toujours loin de moi.

Salut, porte de la liberté, demeure de la Trinité suprême, temple auguste du Seigneur, ressource et exemple du monde!


UN DULCE INOLVIDABLE: L'Imbollita di Fichi

L'imbollita di fichi dell'Isola d'Elba



L'Imbollita di Fichi e il panficato sono i dolci più antichi dell'Isola d'Elba.
Il Panficato tradizionalmente veniva mangiato tutti i giorni ma durante la liberazione quando gli americani portarono il cioccolato fondente, questo venne utilizzato per modificare la ricetta del panficato, facendolo diventare un dolce natalizio.
L'imbollita di fichi è un dolce fatto con ingredienti semplici e facilmente reperibili nelle campagne all’Isola d’Elba: fichi, semi di finocchio e miele, ma molto energetici

Ingredienti

500 gr di fichi, acqua, vino liquoroso, miele, mezza bustina di lievito, 800 gr di farina bianca, semi di anice, scorza d'arancia.

Preparazione

In poca acqua bollente versare i fichi tagliati a pezzetti e lasciar ammollare a fuoco spento. L'acqua deve appena ricoprirli.
Preparare sulla spianatoia 500 gr di farina e unire i fichi ancora caldissimi, il lievito, il miele e una manciata di semi di anice, aggiungere inoltre un goccio di liquore, la scorza d'arancia tagliata a pezzettini e un pizzico di sale.
Impregnare con l'acqua calda dove sono stati ammollati i fichi e formare l'impasto aggiungendo la farina necessaria affinché risulti consistente ma morbido.
Lavorare bene e formare delle micchette di forma allungata.
Infornare a forno caldo e lasciar cuocere 45-50 minuti.Foto Elbamagna
AMDG et BVM