STORIA DI SAN LORENZO Diacono e Martire
Storia e leggenda intorno a un Santo giovane e spavaldo. Una notte a naso all’insù a caccia di stelle cadenti
San Lorenzo, io lo so perché tanto / di stelle per l’aria tranquilla / arde e cade, perché sì gran pianto / nel concavo cielo sfavilla.
Piange il cielo, per Giovanni Pascoli, sulla malvagità che abita la terra; e le sfavillantiPerseidi – per la credenza popolare le lacrime del santo martire, arso vivo a Roma il 10 agosto del 258 – sono anche il compianto funebre per la morte del padre Ruggero, ucciso con un colpo di fucile, nella notte fra il 10 e l’11 agosto, mentre tornava a casa da una giornata di mercato.
Lorenzo era nato in Spagna, a Osca, oggi Huesca, alle falde dei Pirenei aragonesi, nel 225, ma sono poche e poco documentate le notizie sulla sua vita e contraddittorie quelle sulla sua morte. Completa assai giovane gli studi umanistici e teologici a Saragozza, allievo di quello che diverrà poi papa Sisto II. Insieme con lui lascia la Spagna perRoma. Qui il suo maestro, alla morte di Stefano I, viene eletto vescovo dell’Urbe e papa il 31 agosto del 257.
Lorenzo ha 32 anni. Il nuovo papa lo fa arcidiacono e in quella veste gli assegna laresponsabilità delle opere di carità nella diocesi di Roma. Sono oltre 1.500, fra poveri e vedove, i bisognosi di cui Lorenzo si occupa. Una moltitudine, se la si compara alla popolazione della città, enormemente ridotta rispetto ai numeri che aveva conosciuto nel massimo splendore dell’impero. Già prima che Sisto ascenda al soglio pontificio, l’Imperatore Valeriano pubblica un primo editto di persecuzione contro i cristiani. Nonostante ciò, per almeno un anno, l’opera pastorale di Sisto e l’intensa attività di Lorenzo si svolgono senza eccessivi intoppi.
Ma nei primi giorni dell’agosto del 258, un nuovo più feroce editto di Valeriano ordina l’immediata messa a morte di tutti i vescovi, presbiteri e diaconi e la confisca dei beni in loro disponibilità a favore dell’erario imperiale.
Sisto fu il primo a cadere, decapitato, insieme con sei dei suoi diaconi, il 6 agosto.
La leggenda, diffusamente alimentata dal quell’Ambrogio vescovo di Milano nel suo De Officiis, narra dell’incontro di Lorenzo con il suo vescovo condotto al martirio. Dove vai, padre, senza il tuo figlio? Dove ti affretti, o santo vescovo, senza il tuo diacono?, esclama Lorenzo, rivendicando il diritto di morire con lui, se non prima di lui o addirittura in sua vece.
E ricorda l’esempio di Abramo che offrì a Dio il sacrificio del figlio Isacco o quello di san Pietro, che si fece precedere nella testimonianza di fede dal giovinetto protomartire Stefano.
Solo la risposta di Sisto, che gli assicura che a lui saranno riservate ben presto prove anche più aspre, acquieta l’ansia eroica del nostro santo.
A Lorenzo si offrì salva la vita purché consegnasse i tesori della Chiesa entro tre giorni.
Alla scadenza del 10 agosto, dunque, il santo si presenta seguito dalla turba dei diseredati cui presta assistenza ogni giorno: Ecco – egli dice – questi sono i nostri tesori. Sono tesori eterni, non vengono mai meno, che anzi aumentano sempre, alludendo al fatto che sempre vi saranno uomini e donne offesi dal bisogno e dalla miseria. Fu subito catturato, si procedette alla sua esecuzione e Lorenzo fu posto su una graticola e bruciato vivo.
Questa la tradizione, della quale non vi è, però, alcuna certezza; che anzi molti sono gli storici che sostengono che venisse invece decapitato. Ma tant’è. L’iconografia tradizionale e quella ufficiale ritraggono il Santo con la palma del martirio e la graticola che indica la tecnica del supplizio. E si racconta che il santo, con allegra spavalderia da giovane spaccone, si rivolgesse ai suoi aguzzini invitandoli a girarlo sulla graticola che “da questa parte son già cotto; giratemi e poi mangiatemi!”
Ancora la memoria popolare, che sempre si nutre delle più sfrenate fantasie, testimonia che il corpo del santo, ben cotto, fu distribuito tra i poveri perché se ne cavassero la fame, quasi ultimo atto della sua quotidiana pratica di carità. Al momento che spirava, si dice poi che un soldato romano raccogliesse uno straccio intriso di alcune gocce di sangue e grasso, che colavano dalla graticola, recandolo poi al paese che allora da allora si chiamò Castrum Sancti Laurentii, oggi Amaseno, nel frusinate. Naturalmente il patrono di Amaseno è San Lorenzo e qui, ogni 10 agosto, si ripete il miracolo della liquefazione del sangue che intride la sacra reliquia, né più né meno di quel che accade con il sangue di San Gennaro.
Patrono di Grosseto, che gli dedica il Duomo d’impianto romanico; patrono di Roma, sia pure in compagnia di Pietro e Paolo e anche di Perugia, con san Costanzo e sant’Ercolano e patrono di Rotterdam, San Lorenzo è protettore dei lavori che si fanno col fuoco: è il santo dei pompieri, dei lavoratori del vetro, dei cuochi, dei rosticcieri. Ama la notte, Lorenzo, non ne vede la tenebra: La mia notte non ha oscurità, ma tutte le cose divengono chiare nella luce, afferma nella sua Liturgia delle Ore, Vespri, 10 agosto. Forse anche per questa lucida visione delle cose, che sconfigge anche l’oscurità della notte, Lorenzo è patrono di bibliotecari e librai, custodi del sapere racchiuso nei libri.
Il popolo, si sa, spesso accompagna la devozione dei santi con le antiche credenze, percorse dal senso del magico. Così la notte di san Lorenzo è soprattutto la notte dei desideri, formulati in silenzio, il naso all’insù a caccia della brevissima scia della stella cadente che potrà esaudirli. Si ha un bel dire che no, quelle gocce di luce che solcano la notte non sono le lacrime di san Lorenzo né le faville che si sprigionano dai carboni del fuoco che lo martirizza; e che sono, invece, banali meteoriti che nell’attraversare l’atmosfera terrestre s’incendiano per l’attrito e si consumano rapidissime.
(M.Torrigiani)
San Lorenzo Diacono e martire
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Martire a Roma, 10 agosto 258
Fin dai primi secoli del cristianesimo, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attributo della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del tesoro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agiografici, ai poveri. Gli agiografi sono concordi nel riconoscere in Lorenzo il titolare della necropoli della via Tiburtina a Roma È certo che Lorenzo è morto per Cristo probabilmente sotto l'imperatore Valeriano, ma non è così certo il supplizio della graticola su cui sarebbe stato steso e bruciato. Il suo corpo è sepolto nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restauri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma a lui dedicate, tra le tante è da annoverarsi quella di San Lorenzo in Palatio, ovvero l'oratorio privato del Papa nel Patriarchio lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo.
Patronato: Diaconi, Cuochi, Pompieri
Etimologia: Lorenzo = nativo di Laurento, dal latino
Emblema: Graticola, Palma
Martirologio Romano: Festa di san Lorenzo, diacono e martire, che, desideroso, come riferisce san Leone Magno, di condividere la sorte di papa Sisto anche nel martirio, avuto l’ordine di consegnare i tesori della Chiesa, mostrò al tiranno, prendendosene gioco, i poveri, che aveva nutrito e sfamato con dei beni elemosinati. Tre giorni dopo vinse le fiamme per la fede in Cristo e in onore del suo trionfo migrarono in cielo anche gli strumenti del martirio. Il suo corpo fu deposto a Roma nel cimitero del Verano, poi insignito del suo nome.
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Forse da ragazzo ha visto le grandiose feste per i mille anni della città di Roma, celebrate nel 237-38, regnando l’imperatore Filippo detto l’Arabo, perché figlio di un notabile della regione siriana. Poco dopo le feste, Filippo viene detronizzato e ucciso da Decio, duro persecutore dei cristiani, che muore in guerra nel 251. L’impero è in crisi, minacciato dalla pressione dei popoli germanici e dall’aggressività persiana. Contro i persiani combatte anche l’imperatore Valeriano, salito al trono nel 253: sconfitto dall’esercito di Shapur I, morirà in prigionia nel 260. Ma già nel 257 ha ordinato una persecuzione anticristiana.
Ed è qui che incontriamo Lorenzo, della cui vita si sa pochissimo. E’ noto soprattutto per la sua morte, e anche lì con problemi. Le antiche fonti lo indicano come arcidiacono di papa Sisto II; cioè il primo dei sette diaconi allora al servizio della Chiesa romana. Assiste il papa nella celebrazione dei riti, distribuisce l’Eucaristia e amministra le offerte fatte alla Chiesa.
Viene dunque la persecuzione, e dapprima non sembra accanita come ai tempi di Decio. Vieta le adunanze di cristiani, blocca gli accessi alle catacombe, esige rispetto per i riti pagani. Ma non obbliga a rinnegare pubblicamente la fede cristiana. Nel 258, però, Valeriano ordina la messa a morte di vescovi e preti.
Così il vescovo Cipriano di Cartagine, esiliato nella prima fase, viene poi decapitato. La stessa sorte tocca ad altri vescovi e allo stesso papa Sisto II, ai primi di agosto del 258. Si racconta appunto che Lorenzo lo incontri e gli parli, mentre va al supplizio. Poi il prefetto imperiale ferma lui, chiedendogli di consegnare “i tesori della Chiesa”.
Nella persecuzione sembra non mancare un intento di confisca; e il prefetto deve essersi convinto che la Chiesa del tempo possieda chissà quali ricchezze. Lorenzo, comunque, chiede solo un po’ di tempo. Si affretta poi a distribuire ai poveri le offerte di cui è amministratore. Infine compare davanti al prefetto e gli mostra la turba dei malati, storpi ed emarginati che lo accompagna, dicendo: "Ecco, i tesori della Chiesa sono questi".
Allora viene messo a morte. E un’antica “passione”, raccolta da sant’Ambrogio, precisa: "Bruciato sopra una graticola": un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Ma gli studi (v. Analecta Bollandiana 51, 1933) dichiarano leggendaria questa tradizione. Valeriano non ordinò torture. Possiamo ritenere che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina. Su di essa, Costantino costruirà una basilica, poi ingrandita via via da Pelagio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.
Autore: Domenico Agasso |
S. Laurentii Martyris ~ II. classis
Sancta Missa
Ante Missam | |
Incipit In nómine Patris, ☩ et Fílii, et Spíritus Sancti. Amen. |
2
InizioNel nome del Padre ☩ e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. |
S. Introíbo ad altáre Dei. M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam. S. Iúdica me, Deus, et discérne causam meam de gente non sancta: ab hómine iníquo et dolóso érue me. M. Quia tu es, Deus, fortitudo mea: quare me reppulísti, et quare tristis incédo, dum afflígit me inimícus? S. Emítte lucem tuam et veritátem tuam: ipsa me deduxérunt, et adduxérunt in montem sanctum tuum et in tabernácula tua. M. Et introíbo ad altáre Dei: ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam. S. Confitébor tibi in cíthara, Deus, Deus meus: quare tristis es, ánima mea, et quare contúrbas me? M. Spera in Deo, quóniam adhuc confitébor illi: salutáre vultus mei, et Deus meus. S. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. M. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper: et in saecula sæculórum. Amen. S. Introíbo ad altáre Dei. M. Ad Deum, qui lætíficat iuventútem meam. |
3
S. Mi accosterò all'altare di Dio.M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza. S. Fammi giustizia, o Dio, e separa la mia causa da quella di una nazione non santa, e liberami dall'uomo iniquo e ingannatore. M. Perché tu, o Dio, sei la mia forza; perché mi hai tu rigettato? e perché me ne vo contristato, mentre il nemico mi affligge? S. Manda la tua luce e la tua verità: esse mi guidino e mi conducano al tuo santo monte e ai tuoi tabernacoli. M. E mi accosterò all'altare di Dio; a Dio che dà letizia alla mia giovinezza. S. Io ti loderò sulla cetra, o Dio, Dio mio. Perché, o anima mia, sei triste? e perché mi conturbi? M. Spera in Dio, perché io lo loderò ancora: egli salute della mia faccia, e mio Dio. S. Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. M. Come era in principio, e ora, e sempre, e nei secoli dei secoli. Amen. S. Mi accosterò all'altare di Dio. M. A Dio che dà letizia alla mia giovinezza. |
V. Adiutórium nostrum ☩ in nómine Dómini. R. Qui fecit coelum et terram. Confíteor Deo omnipoténti, beátæ Maríæ semper Vírgini, beáto Michaéli Archángelo, beáto Ioánni Baptístæ, sanctis Apóstolis Petro et Paulo, ómnibus Sanctis, et vobis, fratres: quia peccávi nimis cogitatióne, verbo et opere: mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa. Ideo precor beátam Maríam semper Vírginem, beátum Michaélem Archángelum, beátum Ioánnem Baptístam, sanctos Apóstolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos, et vos, fratres, orare pro me ad Dóminum, Deum nostrum. M. Misereátur tui omnípotens Deus, et, dimíssis peccátis tuis, perdúcat te ad vitam ætérnam. S. Amen, M. Confíteor Deo omnipoténti, beátæ Maríæ semper Vírgini, beáto Michaéli Archángelo, beáto Ioánni Baptístæ, sanctis Apóstolis Petro et Paulo, ómnibus Sanctis, et tibi, pater: quia peccávi nimis cogitatióne, verbo et opere: mea culpa, mea culpa, mea máxima culpa. Ideo precor beátam Maríam semper Vírginem, beátum Michaélem Archángelum, beátum Ioánnem Baptístam, sanctos Apóstolos Petrum et Paulum, omnes Sanctos, et te, pater, orare pro me ad Dóminum, Deum nostrum. S. Misereátur nostri omnípotens Deus, et, dimíssis peccátis nostris , perdúcat nos ad vitam ætérnam. R. Amen. S. Indulgéntiam, ☩ absolutionem et remissiónem peccatórum nostrórum tríbuat nobis omnípotens et miséricors Dóminus. R. Amen. |
4
V. Il nostro aiuto ☩ è nel nome del SignoreR. Che ha fatto il cielo e la terra. Confesso a Dio onnipotente, alla beata sempre Vergine Maria, al beato Michele Arcangelo, al beato Giovanni Battista, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a voi, o fratelli, di aver molto peccato, in pensieri, parole ed opere: per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. E perciò supplico la beata sempre Vergine Maria, il beato Michele Arcangelo, il beato Giovanni Battista, i Santi Apostoli Pietro e Paolo, tutti i Santi, e voi, o fratelli, di pregare per me il Signore Dio nostro. M. Dio onnipotente, abbia pietà di te, e, perdonati i tuoi peccati, ti conduca alla vita eterna. S. Amen, M. Confesso a Dio onnipotente, alla beata sempre Vergine Maria, al beato Michele Arcangelo, al beato Giovanni Battista, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, a tutti i Santi e a te, o padre, di aver molto peccato, in pensieri, parole ed opere: per mia colpa, per mia colpa, per mia grandissima colpa. E perciò supplico la beata sempre Vergine Maria, il beato Michele Arcangelo, il beato Giovanni Battista, i Santi Apostoli Pietro e Paolo, tutti i Santi, e te, o padre, di pregare per me il Signore Dio nostro. S. Dio onnipotente abbia pietà di noi e, rimessi i nostri peccati, ci conduca alla vita eterna. R. Amen. S. Il Signore onnipotente e misericordioso ☩ ci accordi il perdono, l'assoluzione e la remissione dei nostri peccati. R. Amen. |
V. Deus, tu convérsus vivificábis nos. R. Et plebs tua lætábitur in te. V. Osténde nobis, Dómine, misericórdiam tuam. R. Et salutáre tuum da nobis. V. Dómine, exáudi oratiónem meam. R. Et clamor meus ad te véniat. V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. Orémus, Aufer a nobis, quaesumus, Dómine, iniquitátes nostras: ut ad Sancta sanctórum puris mereámur méntibus introíre. Per Christum, Dóminum nostrum. Amen. Orámus te, Dómine, per mérita Sanctórum tuórum, quorum relíquiæ hic sunt, et ómnium Sanctórum: ut indulgére dignéris ómnia peccáta mea. Amen. |
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V. Volgendoti a noi, o Dio, ci farai vivere.R. E il tuo popolo si rallegrerà in Te. V. Mostraci, o Signore, la tua misericordia. R. E da' a noi la tua salvezza. V. O Signore, esaudisci la mia preghiera. R. E il mio grido giunga fino a Te. V. Il Signore sia con voi. R. E con lo spirito tuo. Preghiamo, Togli da noi, o Signore, le nostre iniquità: affinché con ànimo puro possiamo entrare nel Santo dei Santi. Per Cristo nostro Signore. Amen. Ti preghiamo, o Signore, per i mériti dei tuoi Santi dei quali son qui le relíquie, e di tutti i tuoi Santi: affinché ti degni di perdonare tutti i miei peccati. Amen. |
Introitus Ps 95:6. Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius: sánctitas et magnificéntia in sanctificatióne eius. Ps 95:1 Cantáte Dómino cánticum novum: cantáte Dómino, omnis terra. V. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius: sánctitas et magnificéntia in sanctificatióne eius. |
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IntroitoPs 95:6. Maestà e splendore alla presenza di Dio; forza e bellezza è nel suo Santuario. Ps 95:1 Cantate al Signore un cantico nuovo; la terra tutta canti a Dio. V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. R. Come era nel principio è ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. Maestà e splendore alla presenza di Dio; forza e bellezza è nel suo Santuario. |
Kyrie S. Kýrie, eléison. M. Kýrie, eléison. S. Kýrie, eléison. M. Christe, eléison. S. Christe, eléison. M. Christe, eléison. S. Kýrie, eléison. M. Kýrie, eléison. S. Kýrie, eléison. |
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KyrieS. Signore, abbi pietà M. Signore, abbi pietà S. Signore, abbi pietà M. Cristo, abbi pietà. S. Cristo, abbi pietà. M. Cristo, abbi pietà. S. Signore, abbi pietà M. Signore, abbi pietà S. Signore, abbi pietà |
Gloria Gloria in excelsis Deo Et in terra pax homínibus bonæ voluntátis. Laudámus te. Benedícimus te. Adorámus te. Glorificámus te. Grátias ágimus tibi propter magnam glóriam tuam. Dómine Deus, Rex coeléstis, Deus Pater omnípotens. Dómine Fili unigénite, Iesu Christe. Dómine Deus, Agnus Dei, Fílius Patris. Qui tollis peccáta mundi, miserére nobis. Qui tollis peccáta mundi, súscipe deprecatiónem nostram. Qui sedes ad déxteram Patris, miserére nobis. Quóniam tu solus Sanctus. Tu solus Dóminus. Tu solus Altíssimus, Iesu Christe. Cum Sancto Spíritu ☩in glória Dei Patris. Amen. |
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GloriaGloria a Dio nell'alto dei cieli. E pace in terra agli uomini di buona volontà. Noi Ti lodiamo. Ti benediciamo. Ti adoriamo. Ti glorifichiamo. Ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Iddio, Re del cielo, Dio Padre onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo. Signore Iddio, Agnello di Dio, Figlio del Padre. Tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica. Tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Poiché Tu solo il Santo. Tu solo il Signore. Tu solo l'Altissimo, Gesù Cristo. Con lo Spirito Santo ☩ nella gloria di Dio Padre. Amen. |
Oratio V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spiritu tuo. Orémus. Da nobis, quaesumus, omnípotens Deus: vitiórum nostrorum flammas exstínguere; qui beáto Lauréntio tribuísti tormentórum suórum incéndia superáre. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. R. Amen. |
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CollettaV. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. Preghiamo. O Dio onnipotente, che hai concesso a san Lorenzo di vincere il fuoco del suo supplizio: concedi a noi di estinguere l'ardore delle nostre passioni. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. |
Lectio Léctio Epístolæ beáti Pauli Apóstoli ad Corinthios. 2 Cor 9:6-10.
Fratres: Qui parce séminat, parce et metet: et qui séminat in benedictiónibus, de benedictiónibus et metet. Unusquísque prout destinávit in corde suo, non ex tristítia aut ex necessitáte: hilárem enim datórem díligit Deus. Potens est autem Deus omnem grátiam abundáre fácere in vobis, ut, in ómnibus semper omnem sufficiéntiam habéntes, abundétis in omne opus bonum, sicut scriptum est: Dispérsit, dedit paupéribus: iustítia eius manet in saeculum saeculi. Qui autem admínistrat semen seminánti: et panem ad manducándum præstábit, et multiplicábit semen vestrum, et augébit increménta frugum iustítiæ vestræ.
R. Deo gratias. |
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EpistolaDalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti. 2 Cor 9:6-10. Fratelli, chi semina poco, mieterà poco e chi semina molto, mieterà molto. Ciascuno offra secondo quanto ha determinato in cuor suo, non di mala voglia né per forza, perché «Dio ama colui che dona con gioia». Or Dio è capace di ricolmarvi d'ogni bene in modo che abbiate in ogni cosa sempre il sufficiente, ed insieme abbondiate in ogni sorta di opere buone, conforme sta scritto: «Il giusto profonde e dà ai poveri, il frutto della sua carità è eterno». E quel Dio che dà il seme al seminatore, darà anche il pane da mangiare. Egli moltiplicherà la vostra semenza e farà crescere i frutti della vostra misericordia. R. Grazie a Dio. |
Graduale Ps 16:3. Probásti, Dómine, cor meum, et visitásti nocte. V. Igne me examinásti, et non est invénta in me iníquitas. Allelúia, allelúia. V. Levíta Lauréntius bonum opus operátus est: qui per signum crucis coecos illuminávit. Allelúia. |
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GradualPs 16:3. Provasti il mio cuore e lo esaminasti di notte. V. Col fuoco mi provasti, o Signore, ma non si trovò in me iniquità. Alleluia, alleluia. V. Il diacono Lorenzo bene operò; nel segno della Croce rese la vista ai ciechi. Alleluia. |
Evangelium Munda cor meum, ac labia mea, omnípotens Deus, qui labia Isaíæ Prophétæ cálculo mundásti igníto: ita me tua grata miseratióne dignáre mundáre, ut sanctum Evangélium tuum digne váleam nuntiáre. Per Christum, Dóminum nostrum. Amen. Iube, Dómine, benedícere. Dóminus sit in corde meo et in lábiis meis: ut digne et competénter annúntiem Evangélium suum. Amen. V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. Sequéntia ✝ sancti Evangélii secúndum Ioánnem. R. Gloria tibi, Domine! Ioann 12:24-26
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Amen, amen, dico vobis, nisi granum fruménti cadens in terram, mórtuum fúerit, ipsum solum manet: si autem mórtuum fúerit, multum fructum affert. Qui amat ánimam suam, perdet eam: et qui odit ánimam suam in hoc mundo, in vitam ætérnam custódit eam. Si quis mihi mínistrat, me sequátur: et ubi sum ego, illic et miníster meus erit. Si quis mihi ministráverit, honorificábit eum Pater meus.
R. Laus tibi, Christe!S. Per Evangelica dicta, deleantur nostra delicta. |
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VangeloMondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Amen. Degnati, o Signore, di benedirmi. Il Signore mi sia nel cuore e sulle labbra: affinché in un modo degno e conveniente io annunzi il suo Vangelo. Amen. V. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. Seguito ✝ del Santo Vangelo secondo Giovanni. R. Gloria a Te, o Signore! Joann 12:24-26 In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità, in verità vi dico: se il chicco di frumento gettato in terra non muore, rimane infecondo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la salverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua; e dove sono io, ci sarà pure il mio servo. Se uno mi serve l'onorerà il Padre mio». R. Lode a Te, o Cristo. S. Per questi evangelici detti siano perdonati i nostri peccati. |
Credo omit. |
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v. Io Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.omit. |
Offertorium V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. Orémus Ps 95:6 Conféssio et pulchritúdo in conspéctu eius: sánctitas, et magnificéntia in sanctificatióne eius. |
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OffertorioV. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. Preghiamo Ps 95:6 Maestà e splendore alla presenza di Dio; forza e bellezza è nel suo Santuario. |
Suscipe, sancte Pater, omnipotens ætérne Deus, hanc immaculátam hóstiam, quam ego indígnus fámulus tuus óffero tibi Deo meo vivo et vero, pro innumerabílibus peccátis, et offensiónibus, et neglegéntiis meis, et pro ómnibus circumstántibus, sed et pro ómnibus fidélibus christiánis vivis atque defúnctis: ut mihi, et illis profíciat ad salútem in vitam ætérnam. Amen. | Accetta, Padre santo, onnipotente eterno Iddio, questa ostia immacolata, che io, indegno servo tuo, offro a Te Dio mio vivo e vero, per gli innumerevoli peccati, offese e negligenze mie, e per tutti i circostanti, come pure per tutti i fedeli cristiani vivi e defunti, affinché a me ed a loro torni di salvezza per la vita eterna. Amen. |
Deus, qui humánæ substántiæ dignitátem mirabíliter condidísti, et mirabílius reformásti: da nobis per huius aquæ et vini mystérium, eius divinitátis esse consórtes, qui humanitátis nostræ fíeri dignátus est párticeps, Iesus Christus, Fílius tuus, Dóminus noster: Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus: per ómnia saecula sæculórum. Amen. | O Dio, che in modo meraviglioso creasti la nobile natura dell'uomo, e più meravigliosamente ancora l'hai riformata, concedici di diventare, mediante il mistero di quest'acqua e di questo vino, consorti della divinità di Colui che si degnò farsi partecipe della nostra umanità, Gesù Cristo tuo Figlio, Nostro Signore, che è Dio e vive e regna con Te nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen. |
Offérimus tibi, Dómine, cálicem salutáris, tuam deprecántes cleméntiam: ut in conspéctu divínæ maiestátis tuæ, pro nostra et totíus mundi salute, cum odóre suavitátis ascéndat. Amen. In spíritu humilitátis et in ánimo contríto suscipiámur a te, Dómine: et sic fiat sacrifícium nostrum in conspéctu tuo hódie, ut pláceat tibi, Dómine Deus. Veni, sanctificátor omnípotens ætérne Deus: et bene ☩ dic hoc sacrifícium, tuo sancto nómini præparátum. |
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Ti offriamo, o Signore, questo calice di salvezza, e scongiuriamo la tua clemenza, affinché esso salga come odore soave al cospetto della tua divina maestà, per la salvezza nostra e del mondo intero. Amen.Con spirito di umiltà e con animo contrito, possiamo noi, o Signore, esserti accetti, e il nostro sacrificio si compia oggi alla tua presenza in modo da piacere a Te, o Signore Dio. Vieni, Dio eterno, onnipotente, santificatore, e ☩ benedici questo sacrificio preparato nel tuo santo nome. |
Lavábo inter innocéntes manus meas: et circúmdabo altáre tuum. Dómine: Ut áudiam vocem laudis, et enárrem univérsa mirabília tua. Dómine, diléxi decórem domus tuæ et locum habitatiónis glóriæ tuæ. Ne perdas cum ímpiis, Deus, ánimam meam, et cum viris sánguinum vitam meam: In quorum mánibus iniquitátes sunt: déxtera eórum repléta est munéribus. Ego autem in innocéntia mea ingréssus sum: rédime me et miserére mei. Pes meus stetit in dirécto: in ecclésiis benedícam te, Dómine. V. Glória Patri, et Fílio, et Spirítui Sancto. R. Sicut erat in princípio, et nunc, et semper, et in saecula saeculórum. Amen |
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Laverò fra gli innocenti le mie mani: ed andrò attorno al tuo altare, o Signore: Per udire voci di lode, e per narrare tutte quante le tue meraviglie. O Signore, ho amato lo splendore della tua casa, e il luogo ove abita la tua gloria. Non perdere insieme con gli empi, o Dio, l'anima mia, né la mia vita con gli uomini sanguinari: Nelle cui mani stanno le iniquità: e la cui destra è piena di regali. . Io invece ho camminato nella mia innocenza: riscàttami e abbi pietà di me. Il mio piede è rimasto sul retto sentiero: ti benedirò nelle adunanze, o Signore.V. Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo. R. Come era nel principio è ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen. |
Súscipe, sancta Trinitas, hanc oblatiónem, quam tibi offérimus ob memóriam passiónis, resurrectiónis, et ascensiónis Iesu Christi, Dómini nostri: et in honórem beátæ Maríæ semper Vírginis, et beáti Ioannis Baptistæ, et sanctórum Apostolórum Petri et Pauli, et istórum et ómnium Sanctórum: ut illis profíciat ad honórem, nobis autem ad salútem: et illi pro nobis intercédere dignéntur in coelis, quorum memóriam ágimus in terris. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen. | Accetta, o Santissima Trinità, questa offerta che ti facciamo in memoria della passione, risurrezione e ascensione di nostro Signore Gesù Cristo, e in onore della beata sempre Vergine Maria, di san Giovanni Battista, dei santi Apostoli Pietro e Paolo, di questi [martiri le cui reliquie sono nell'Altare], e di tutti i Santi, affinché ad essi sia d'onore e a noi di salvezza, e si degnino d'intercedere per noi in Cielo, mentre noi facciamo memoria di loro in terra. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. |
S. Oráte, fratres: ut meum ac vestrum sacrifícium acceptábile fiat apud Deum Patrem omnipoténtem. M. Suscípiat Dóminus sacrifícium de mánibus tuis ad laudem et glóriam nominis sui, ad utilitátem quoque nostram, totiúsque Ecclésiæ suæ sanctæ. S. Amen. Secreta Accipe, quaesumus, Dómine, múnera dignánter obláta: et, beáti Lauréntii suffragántibus méritis, ad nostræ salútis auxílium proveníre concéde. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. R. Amen. |
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S. Pregate, fratelli, affinché il mio e vostro sacrificio sia gradito a Dio Padre onnipotente.M. Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio, a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa. S. Amen. Secreta Accogli, Signore, i doni che devotamente ti offriamo: e per i meriti di san Lorenzo concedi che siano per noi un mezzo di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. |
Praefatio V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. V. Sursum corda. R. Habémus ad Dóminum. V. Grátias agámus Dómino, Deo nostro. R. Dignum et iustum est. Communis Vere dignum et iustum est, æquum et salutáre, nos tibi semper et ubíque grátias agere: Dómine sancte, Pater omnípotens, ætérne Deus: per Christum, Dóminum nostrum. Per quem maiestátem tuam laudant Angeli, adórant Dominatiónes, tremunt Potestátes. Coeli coelorúmque Virtútes ac beáta Séraphim sócia exsultatióne concélebrant. Cum quibus et nostras voces ut admitti iubeas, deprecámur, súpplici confessione dicéntes: Sanctus, Sanctus, Sanctus Dóminus, Deus Sábaoth. Pleni sunt coeli et terra glória tua. Hosánna in excélsis. Benedíctus, qui venit in nómine Dómini. Hosánna in excélsis. |
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PrefatioV. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. V. In alto i cuori. R. Sono rivolti al Signore. V. Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. R. È cosa degna e giusta. Comune E’ veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e dovunque a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Per mezzo di lui gli Angeli lodano la tua gloria, le Dominazioni ti adorano, le Potenze ti venerano con tremore. A te inneggiano i Cieli, gli Spiriti celesti e i Serafini, uniti in eterna esultanza. Al loro canto concedi, o Signore, che si uniscano le nostre umili voci nell'inno di lode: Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli esérciti I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell'alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell'alto dei cieli. |
Canon Te igitur, clementíssime Pater, per Iesum Christum, Fílium tuum, Dóminum nostrum, súpplices rogámus, ac pétimus, uti accepta habeas et benedícas, hæc ☩ dona, hæc ☩ múnera, hæc ☩ sancta sacrifícia illibáta, in primis, quæ tibi offérimus pro Ecclésia tua sancta cathólica: quam pacificáre, custodíre, adunáre et régere dignéris toto orbe terrárum: una cum fámulo tuo Papa nostro et Antístite nostro et ómnibus orthodóxis, atque cathólicæ et apostólicae fídei cultóribus. |
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CanoneTe dunque, o clementissimo Padre, per Gesù Cristo tuo Figlio nostro Signore, noi supplichiamo e preghiamo di aver grati e di benedire questi ☩ doni, questi ☩ regali, questi ☩santi ed illibati sacrifici che noi ti offriamo, anzitutto per la tua santa Chiesa Cattolica, affinché ti degni pacificarla, custodirla, riunirla e governarla in tutto il mondo, insieme con il tuo servo e Papa nostro , e col nostro Vescovo , e con tutti i veri credenti e seguaci della cattolica ed apostolica fede. |
Meménto, Dómine, famulórum famularúmque tuarum N. et N. et ómnium circumstántium, quorum tibi fides cógnita est et nota devótio, pro quibus tibi offérimus: vel qui tibi ófferunt hoc sacrifícium laudis, pro se suísque ómnibus: pro redemptióne animárum suárum, pro spe salútis et incolumitátis suæ: tibíque reddunt vota sua ætérno Deo, vivo et vero. | Ricordati, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve N. e N. e di tutti i circostanti, di cui conosci la fede e la devozione, pei quali ti offriamo questo sacrificio di lode, per sé e per tutti i loro cari, a redenzione delle loro ànime, per la sperata salute e incolumità; e rendono i loro voti a Te, o eterno Iddio vivo e vero. |
Communicántes, et memóriam venerántes, in primis gloriósæ semper Vírginis Maríæ, Genetrícis Dei et Dómini nostri Iesu Christi: sed et beati Ioseph, eiusdem Virginis Sponsi, et beatórum Apostolórum ac Mártyrum tuórum, Petri et Pauli, Andréæ, Iacóbi, Ioánnis, Thomæ, Iacóbi, Philíppi, Bartholomaei, Matthaei, Simónis et Thaddaei: Lini, Cleti, Cleméntis, Xysti, Cornélii, Cypriáni, Lauréntii, Chrysógoni, Ioánnis et Pauli, Cosmæ et Damiáni: et ómnium Sanctórum tuórum; quorum méritis precibúsque concédas, ut in ómnibus protectiónis tuæ muniámur auxílio. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen. |
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Uniti in comunione e venerando anche la memoria, anzitutto della gloriosa sempre Vergine Maria, Genitrice del nostro Dio e Signore Gesú Cristo e poi del beato Giuseppe Sposo della stessa Vergine,e di quella dei tuoi beati Apostoli e Martiri: Pietro e Paolo, Andrea, Giacomo, Giovanni, Tommaso, Giacomo, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Simone e Taddeo, Lino, Cleto, Clemente, Sisto, Cornelio, Cipriano, Lorenzo, Crisógono, Giovanni e Paolo, Cosma e Damiano, e di tutti i tuoi Santi; per i meriti e per le preghiere dei quali concedi che in ogni cosa siamo assistiti dall'aiuto della tua protezione. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. |
Hanc igitur oblatiónem servitutis nostræ, sed et cunctae famíliæ tuæ, quaesumus, Dómine, ut placátus accípias: diésque nostros in tua pace dispónas, atque ab ætérna damnatióne nos éripi, et in electórum tuórum iúbeas grege numerári. Per Christum, Dóminum nostrum. Amen. |
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Ti preghiamo, dunque, o Signore, di accettare placato questa offerta di noi tuoi servi e di tutta la tua famiglia;fa che i nostri giorni scorrano nella tua pace e che noi veniamo liberati dall’eterna dannazione e annoverati nel gregge dei tuoi eletti. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Quam oblatiónem tu, Deus, in ómnibus, quaesumus, bene ☩ díctam, adscríp ☩ tam, ra ☩tam, rationábilem, acceptabilémque fácere dignéris: ut nobis Cor ☩ pus, et San ☩ guis fiat dilectíssimi Fílii tui, Dómini nostri Iesu Christi. | La quale offerta Tu, o Dio, dégnati, te ne supplichiamo, di rendere in tutto e per tutto bene ☩detta, ascrit ☩ ta, ratifi ☩ cata, ragionevole e accettabile affinché diventi per noi il Cor ☩ po e il San ☩ gue del tuo dilettissimo Figlio nostro Signore Gesù Cristo. |
Qui prídie quam paterétur, accépit panem in sanctas ac venerábiles manus suas, elevátis óculis in coelum ad te Deum, Patrem suum omnipoténtem, tibi grátias agens, bene ☩ dixit, fregit, dedítque discípulis suis, dicens: Accípite, et manducáte ex hoc omnes. | Il Quale nella vigilia della Passione preso del pane nelle sue sante e venerabili mani , alzati gli occhi al cielo, a Te Dio Padre suo onnipotente rendendoti grazie, lo bene ☩ disse, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e mangiatene tutti: |
HOC EST ENIM CORPUS MEUM. |
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QUESTO È IL MIO CORPO. |
Símili modo postquam coenátum est, accípiens et hunc præclárum Cálicem in sanctas ac venerábiles manus suas: tibi grátias agens, bene ☩ dixit, dedítque discípulis suis, dicens: Accípite, et bíbite ex eo omnes. | Nello stesso modo, dopo aver cenato , preso nelle sue sante e venerabili mani anche questo glorioso calice: di nuovo rendendoti grazie, lo bene ☩ disse, e lo diede ai suoi discepoli, dicendo: Prendete e bevetene tutti: |
HIC EST ENIM CALIX SANGUINIS MEI, NOVI ET AETERNI TESTAMENTI: MYSTERIUM FIDEI: QUI PRO VOBIS ET PRO MULTIS EFFUNDETUR IN REMISSIONEM PECCATORUM. Hæc quotiescúmque fecéritis, in mei memóriam faciétis. |
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QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE, DELLA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA: MISTERO DI FEDE: IL QUALE PER VOI E PER MOLTI SARÀ SPARSO IN REMISSIONE DEI PECCATI. Ogni qual volta farete questo, lo fate in memoria di me. |
Unde et mémores, Dómine, nos servi tui, sed et plebs tua sancta, eiusdem Christi Fílii tui, Dómini nostri, tam beátæ passiónis, nec non et ab ínferis resurrectiónis, sed et in coelos gloriósæ ascensiónis: offérimus præcláræ maiestáti tuæ de tuis donis ac datis, hóstiam ☩puram, hóstiam ☩ sanctam, hóstiam ☩ immaculátam, Panem ☩ sanctum vitæ ætérnæ, et Calicem ☩ salútis perpétuæ. | Onde anche noi tuoi servi, o Signore, come pure il tuo santo popolo, ricordando la beata Passione del medesimo Cristo tuo Figlio, nostro Signore, e certo anche la sua Risurrezione dagli inferi e la sua gloriosa Ascensione in cielo: offriamo all'eccelsa tua maestà, delle cose che ci hai donate e date l'Ostia ☩ pura, l'Ostia ☩ santa, l'Ostia ☩ immacolata, il Pane ☩ santo della vita eterna e il Calice ☩ della perpetua salvezza. |
Supra quæ propítio ac seréno vultu respícere dignéris: et accépta habére, sicúti accépta habére dignátus es múnera púeri tui iusti Abel, et sacrifícium Patriárchæ nostri Abrahæ: et quod tibi óbtulit summus sacérdos tuus Melchísedech, sanctum sacrifícium, immaculátam hóstiam. | Su questi doni, con propizio e sereno volto, dégnati di guardare e di gradirli, come ti degnasti gradire i doni del tuo giusto servo Abele e il sacrificio del nostro Patriarca Abramo e quello che ti offrì il tuo sommo sacerdote Melchisedech, santo sacrificio, immacolata ostia. |
Súpplices te rogámus, omnípotens Deus: iube hæc perférri per manus sancti Angeli tui in sublíme altáre tuum, in conspéctu divínæ maiestátis tuæ: ut, quotquot ex hac altáris participatióne sacrosánctum Fílii tui Cor ☩ pus, et Sán ☩ guinem sumpsérimus, omni benedictióne coelésti et grátia repleámur. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen. | Supplici ti preghiamo, o Dio onnipotente: comanda che questi doni, per le mani dell'Angelo tuo santo, vengano portati sul tuo sublime altare, al cospetto della tua divina maestà, affinché quanti , partecipando a questo altare, riceveremo il sacrosanto Cor ☩ po e San ☩ gue del Figlio tuo, veniamo ricolmi d'ogni celeste benedizione e grazia. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen. |
Meménto étiam, Dómine, famulórum famularúmque tuárum N. et N., qui nos præcessérunt cum signo fídei, et dórmiunt in somno pacis. Ipsis, Dómine, et ómnibus in Christo quiescéntibus locum refrigérii, lucis pacis ut indúlgeas, deprecámur. Per eúndem Christum, Dóminum nostrum. Amen. | Ricordati anche, o Signore, dei tuoi servi e delle tue serve N. e N. che ci hanno preceduto col segno della fede e dormono il sonno di pace. Ad essi, o Signore, e a tutti quelli che riposano in Cristo, noi ti supplichiamo di concedere, benigno, il luogo del refrigerio, della luce e della pace. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. |
Nobis quoque peccatóribus fámulis tuis, de multitúdine miseratiónum tuárum sperántibus, partem áliquam et societátem donáre dignéris, cum tuis sanctis Apóstolis et Martýribus: cum Ioánne, Stéphano, Matthía, Bárnaba, Ignátio, Alexándro, Marcellíno, Petro, Felicitáte, Perpétua, Agatha, Lúcia, Agnéte, Cæcília, Anastásia, et ómnibus Sanctis tuis: intra quorum nos consórtium, non æstimátor mériti, sed véniæ, quaesumus, largítor admítte. Per Christum, Dóminum nostrum. | E anche a noi peccatori servi tuoi, che speriamo nella moltitudine delle tue misericordie, dégnati di dare qualche parte e società coi tuoi santi Apostoli e Martiri: con Giovanni, Stefano, Mattia, Bárnaba, Ignazio, Alessandro, Marcellino, Pietro, Felícita, Perpetua, Ágata, Lucia, Agnese, Cecilia, Anastasia, e con tutti i tuoi Santi; nel cui consorzio ti preghiamo di accoglierci, non guardando al merito, ma elargendoci la tua grazia. . Per Cristo nostro Signore. |
Per quem hæc ómnia, Dómine, semper bona creas, sancti ☩ ficas, viví ☩ ficas, bene ☩ dícis et præstas nobis. Per ip ☩ sum, et cum ip ☩ so, et in ip ☩ so, est tibi Deo Patri omnipotenti, in unitáte Spíritus☩ Sancti, omnis honor, et glória. Per omnia saecula saecolorum. R. Amen. |
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Per mezzo del quale, o Signore, Tu crei sempre tutti questi beni li santi ☩ fichi, vivi ☩ fichi, bene ☩ dici e li procuri a noi.Per mezzo di ☩ Lui e con ☩ Lui e in ☩ Lui, viene a Te, Dio Padre ☩ onnipotente, nell'unità dello Spirito ☩ Santo ogni onore e gloria. Per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. |
Preparatio Communionis Orémus: Præcéptis salutáribus móniti, et divína institutione formati audemus dicere: Pater noster, qui es in caelis, Sanctificetur nomen tuum. Adveniat regnum tuum. Fiat voluntas tua, sicut in coelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie. Et dimitte nobis debita nostra, sicut et nos dimittimus debitoribus nostris. Et ne nos inducas in tentationem: R. Sed libera nos a malo. S. Amen. |
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ComunionePreghiamo Esortati da salutari precetti e ammaestrati da un'istruzione divina, osiamo dire: Padre nostro, che sei nei cieli Sia santificato il tuo nome Venga il tuo regno Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano E rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori. E non c'indurre in tentazione. R. Ma liberaci dal male. S. Amen. |
Líbera nos, quaesumus, Dómine, ab ómnibus malis, prætéritis, præséntibus et futúris: et intercedénte beáta et gloriósa semper Vírgine Dei Genetríce María, cum beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, atque Andréa, et ómnibus Sanctis, da propítius pacem in diébus nostris: ut, ope misericórdiæ tuæ adiúti, et a peccáto simus semper líberi et ab omni perturbatióne secúri. Per eúndem Dóminum nostrum Iesum Christum, Fílium tuum. Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti Deus. V. Per omnia saecula saeculorum. R. Amen. Pax Domini sit semper vobiscum. R. Et cum spiritu tuo. |
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Liberaci, te ne preghiamo, o Signore, da tutti i mali passati, presenti e futuri: e per intercessione della beata e gloriosa sempre Vergine Maria, Madre di Dio, e dei tuoi beati Apostoli Pietro e Paolo, e Andrea, e di tutti i Santi concedi benigno la pace nei nostri giorni : affinché, sostenuti dalla tua misericordia, noi siamo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento.Per il medesimo Gesù Cristo nostro Signore, tuo Figlio Che è Dio e vive e regna con Te, nell'unità dello Spirito Santo V. Per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. La pace ☩ del Signore sia ☩ sempre con ☩ voi. R. E con il tuo spirito. |
Haec commíxtio, et consecrátio Córporis et Sánguinis Dómini nostri Iesu Christi, fiat accipiéntibus nobis in vitam ætérnam. Amen. | Questa mescolanza e consacrazione del Corpo e del Sangue di nostro Signore Gesú Cristo giovi per la vita eterna a noi che la riceviamo. Amen. |
Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: miserére nobis. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: miserére nobis. Agnus Dei, qui tollis peccáta mundi: dona nobis pacem. |
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Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi.Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona noi la pace. |
Dómine Iesu Christe, qui dixísti Apóstolis tuis: Pacem relínquo vobis, pacem meam do vobis: ne respícias peccáta mea, sed fidem Ecclésiæ tuæ; eámque secúndum voluntátem tuam pacifícáre et coadunáre dignéris: Qui vivis et regnas Deus per ómnia saecula sæculórum. Amen. | Signore Gesú Cristo, che dicesti ai tuoi Apostoli: Vi lascio la pace, vi do la mia pace, non guardare ai miei peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e degnati di pacificarla e di riunirla secondo la tua volontà. Tu che sei Dio e vivi e regni per tutti i secoli dei secoli. Amen. |
Dómine Iesu Christe, Fili Dei vivi, qui ex voluntáte Patris, cooperánte Spíritu Sancto, per mortem tuam mundum vivificásti: líbera me per hoc sacrosánctum Corpus et Sánguinem tuum ab ómnibus iniquitátibus meis, et univérsis malis: et fac me tuis semper inhærére mandátis, et a te numquam separári permíttas: Qui cum eódem Deo Patre et Spíritu Sancto vivis et regnas Deus in saecula sæculórum. Amen. | Signore Gesú Cristo, Figlio del Dio vivente, Tu che per volontà del Padre, con la cooperazione dello Spirito Santo, con la tua morte hai restituito al mondo la vita, liberami, mediante questo sacrosanto Corpo e Sangue tuo, da tutte le mie iniquità, e da tutti i mali: e rendimi sempre fedele ai tuoi comandamenti, e non permettere che io mai mi separi da Te, che sei Dio e vivi e regni con lo stesso Dio Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli. Amen. |
Percéptio Córporis tui, Dómine Iesu Christe, quod ego indígnus súmere præsúmo, non mihi provéniat in iudícium et condemnatiónem: sed pro tua pietáte prosit mihi ad tutaméntum mentis et córporis, et ad medélam percipiéndam: Qui vivis et regnas cum Deo Patre in unitáte Spíritus Sancti Deus, per ómnia saecula sæculórum. Amen. | La comunione del tuo Corpo, Signore Gesú Cristo, ch'io indegno ardisco ricevere, non mi torni a delitto e condanna; ma per la tua bontà mi giovi a difesa dell'anima e del corpo e come spirituale medicina, Tu che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. |
Panem coeléstem accipiam, et nomen Dómini invocábo. V. Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea V. Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea. V. Dómine, non sum dignus, ut intres sub tectum meum: sed tantum dic verbo, et sanábitur ánima mea. |
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Riceverò il pane del cielo e invocherò il nome del SignoreV. Signore, non son degno che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita. V. Signore, non son degno che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita. V. Signore, non son degno che Tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e l'anima mia sarà guarita. |
Corpus Dómini nostri Iesu Christi custódiat ánimam meam in vitam ætérnam. Amen. | Il Corpo di nostro Signore Gesú Cristo custodisca l'anima mia per la vita eterna. Amen. |
Quid retríbuam Dómino pro ómnibus, quæ retríbuit mihi? Cálicem salutáris accípiam, et nomen Dómini invocábo. Laudans invocábo Dóminum, et ab inimícis meis salvus ero. Sanguis Dómini nostri Iesu Christi custódiat ánimam meam in vitam ætérnam. Amen. |
46
Che renderò io al Signore per tutte le cose che ha dato a me? Prenderò il Calice della salute e invocherò il nome del Signore. Lodandolo invocherò il Signore e sarò salvo dai miei nemici.Il Sangue di nostro Signore Gesú Cristo custodisca l'anima mia per la vita eterna. Amen. |
Communio Anima Christi, sanctifica me. Corpus Christi, salva me. Sanguis Christi, inebria me. Aqua lateris Christi, lava me. Passio Christi, conforta me. O bone Iesu, exaudi me. Intra tua vulnera absconde me. Ne permittas me separari a te. Ab hoste maligno defende me. In hora mortis meae voca me. Et iube me venire ad te, Ut cum Sanctis tuis laudem te. In saecula saeculorum. Amen. |
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CommunioAnima di Cristo, santíficami. Corpo di Cristo, sàlvami. Sangue di Cristo, inébriami. Acqua del fianco di Cristo, làvami. Passione di Cristo, confòrtami. O buon Gesú, esaudíscimi. Nascòdimi fra le tue piaghe. Non perméttere che mi separi da Te. Diféndimi dal nemico maligno. Chiàmami nell’ora della mia morte. E comanda che io venga da Te. Affinché Ti lodi con i tuoi Santi. Nei secoli dei secoli. Amen |
Quod ore súmpsimus, Dómine, pura mente capiámus: et de munere temporáli fiat nobis remédium sempitérnum. Corpus tuum, Dómine, quod sumpsi, et Sanguis, quem potávi, adhaereat viscéribus meis: et præsta; ut in me non remáneat scélerum mácula, quem pura et sancta refecérunt sacraménta: Qui vivis et regnas in saecula sæculórum. Amen. |
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Ciò che con la bocca abbiamo ricevuto, fa, o Signore, che l'accogliamo con anima pura, e da dono temporaneo ci diventi rimedio sempiterno.O Signore, il tuo Corpo che ho ricevuto e il tuo Sangue che ho bevuto, aderiscano all'intimo dell'ànima mia; e fa che non rimanga macchia alcuna di peccato in me, che questi puri e santi sacramenti hanno rinnovato, o Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen. |
Communio Ioann 12:26. Qui mihi mínistrat, me sequátur: et ubi ego sum, illic et miníster meus erit. |
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CommunioJoann 12:26. Chi mi vuol servire mi segua, e dove sono io, ivi pure sarà il mio ministro. |
Postcommunio S. Dóminus vobíscum. R. Et cum spíritu tuo. Orémus. Sacro múnere satiáti, súpplices te, Dómine, deprecámur: ut, quod débitæ servitútis celebrámus offício, intercedénte beáto Lauréntio Mártyre tuo, salvatiónis tuæ sentiámus augméntum. Per Dominum nostrum Iesum Christum, Filium tuum: qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus Sancti Deus, per omnia saecula saeculorum. R. Amen. |
50
PostcommunioV. Il Signore sia con voi. R. E con il tuo spirito. Preghiamo. Nutriti dal dono santo ti supplichiamo, Signore; e dopo aver celebrato i sacri riti del culto a te dovuto, ne otteniamo sempre, per l'intercessione del tuo santo martire Lorenzo, maggiori frutti di salvezza. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. R. Amen. |
Conclusio S. Dóminus vobíscum. M. Et cum spíritu tuo, |
51
ConclusioneS. Il Signore sia con voi. M. E con il tuo spirito. |
V. Ite, Missa est. R. Deo gratias. |
52
V. Andate, la Messa è finita.R. Rendiamo grazie a Dio. |
Pláceat tibi, sancta Trínitas, obséquium servitútis meæ: et præsta; ut sacrifícium, quod óculis tuæ maiestátis indígnus óbtuli, tibi sit acceptábile, mihíque et ómnibus, pro quibus illud óbtuli, sit, te miseránte, propitiábile. Per Christum, Dóminum nostrum. Amen. | O santa Trinità, Ti piaccia l'omaggio della mia servitù, e concedi che questo sacrificio, offerto da me, indegno, agli occhi della tua Maestà, a Te sia accetto, ed a me e a quelli per i quali l'ho offerto, torni giovevole, per tua misericordia. Per Cristo nostro Signore. Amen. |
Benedícat vos omnípotens Deus, Pater, et Fílius, ☩ et Spíritus Sanctus. R. Amen. |
54
Vi benedica Dio onnipotentePadre, Figlio ☩ e Spirito Santo. R. Amen. |
V. Dóminus vobíscum. R. Et cum spiritu tuo. Initium ✝ sancti Evangélii secúndum Ioánnem. R. Gloria tibi, Domine! Ioann. 1, 1-14. Iunctis manibus prosequitur: In princípio erat Verbum, et Verbum erat apud Deum, et Deus erat Verbum. Hoc erat in princípio apud Deum. Omnia per ipsum facta sunt: et sine ipso factum est nihil, quod factum est: in ipso vita erat, et vita erat lux hóminum: et lux in ténebris lucet, et ténebræ eam non comprehendérunt. Fuit homo missus a Deo, cui nomen erat Ioánnes. Hic venit in testimónium, ut testimónium perhibéret de lúmine, ut omnes créderent per illum. Non erat ille lux, sed ut testimónium perhibéret de lúmine. Erat lux vera, quæ illúminat omnem hóminem veniéntem in hunc mundum. In mundo erat, et mundus per ipsum factus est, et mundus eum non cognóvit. In própria venit, et sui eum non recepérunt. Quotquot autem recepérunt eum, dedit eis potestátem fílios Dei fíeri, his, qui credunt in nómine eius: qui non ex sanguínibus, neque ex voluntáte carnis, neque ex voluntáte viri, sed ex Deo nati sunt. Genuflectit dicens: Et Verbum caro factum est, Et surgens prosequitur: et habitávit in nobis: et vídimus glóriam eius, glóriam quasi Unigéniti a Patre, plenum grátiæ et veritatis. R. Deo gratias. |
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V. Il Signore sia con voi.R. E con il tuo spirito. Inizio ✝ del santo Vangelo secondo Giovanni. R. Gloria a Te, o Signore! Joann. 1, 1-14. e congiunte le mani, prosegue: In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui, e senza di Lui nulla è stato fatto di tutto ciò che è stato creato. in Lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. e la luce splende tra le tenebre, e le tenebre non la compresero. Ci fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni. Questi venne in testimonio, per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era egli la luce, ma per rendere testimonianza alla luce. Era la luce vera, che illumina tutti gli uomini che vengono in questo mondo. Era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di Lui, ma il mondo non lo conobbe. Venne nella sua casa e i suoi non lo accolsero. Ma a quanti lo accolsero diede il potere di diventare figli di Dio, essi che credono nel suo nome: i quali non da sangue, né da voler di carne, né da voler di uomo, ma da Dio sono nati. ci inginocchiamo E il Verbo si fece carne ci alziamo e abitò fra noi; e abbiamo contemplato la sua gloria: gloria come dal Padre al suo Unigénito, pieno di grazia e di verità. R. Grazie a Dio. |
Oratio Leonis XIII S. Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus et benedictus fructis ventris tui, Iesus. O. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen. S. Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus et benedictus fructis ventris tui, Iesus. O. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen. S. Ave Maria, gratia plena, Dominus tecum, benedicta tu in mulieribus et benedictus fructis ventris tui, Iesus. O. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae. Amen. O. Salve Regina, Mater misericordiae, vita, dulcedo, et spes nostra, salve. Ad te clamamus, exsules filii Evae. Ad te suspiramus gementes et fientes in hac lacrymarum valle. Eia ergo, Advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis, post hoc exilium, ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria. S. Ora pro nobis, sancta Dei Genitrix. O. Ut digni efficiamur promissionibus Christi. S. Orémus. Deus, refúgium nostrum et virtus, populum ad te clamantem propitius respice; et intercedente gloriosa, et immaculata Virgine Dei Genitrice Maria, cum beato Ioseph, eius Sponso, ac beatis Apostolis tuis Petro et Paulo, et omnibus Sanctis, quas pro conversione peccatorum, pro libertate et exaltatione sanctae Matris Ecclesiae, preces effundimus, misericors et benignus exaudi. Per eundem Christum Dominum nostrum. Amen. O. Sancte Michaël Archangele, defende nos in proelio; contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur: tuque, Princeps militiae Caelestis, satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo, divina virtute in infernum detrude. Amen. S. Cor Iesu sacratissimum. O. Miserere nobis. S. Cor Iesu sacratissimum. O. Miserere nobis. S. Cor Iesu sacratissimum. O. Miserere nobis. |
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Preghiera di Leone XIIIS. Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesú. O. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. S. Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesú. O. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. S. Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del ventre tuo, Gesú. O. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen. O. Salve, Regina, Madre di misericordia. Vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva. A te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù, dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. E mostraci, dopo questo esilio, il frutto benedetto del ventre tuo: Gesú. O clemente, O pia, O dolce Vergine Maria! S. Prega per noi, o santa Madre di Dio O. Affinché diventiamo degni delle promesse del Cristo. S. Preghiamo. O Dio, nostro rifugio e nostra forza, guarda propizio al popolo che Ti invoca: e, intercedendo l’Immacolata Vergine Maria, Madre di Dio, insieme col beato Giuseppe, suo Sposo, e i beati suoi Apostoli Pietro e Paolo e tutti i Santi, esaudisci, misericordioso e benigno, le preghiere che Ti presentiamo per la conversione dei peccatori, per la libertà e l’esaltazione della santa Madre Chiesa. Per il medesimo Cristo nostro Signore. Amen. O. O San Michele Arcangelo, difendici nella lotta, sii nostro presidio contro la malizia e le insidie del diavolo. Che Dio lo sòggioghi: chiediamo supplicando; e tu, principe della milizia celeste, caccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che a perdizione delle anime vanno errando per il mondo. Amen. S. Cuore sacratissimo di Gesú O. Abbi pietà di noi. S. Cuore sacratissimo di Gesú O. Abbi pietà di noi. S. Cuore sacratissimo di Gesú O. Abbi pietà di noi. |
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