Sant' Alessio Mendicante
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Roma o Costantinopoli (?) V secolo – Roma, 17 luglio anno ?
Fattosi povero, da patrizio qual era, Alessio trascorreva le notti sotto una scala sul colle romano dell’Aventino. In quel luogo Papa Onorio III gli dedicò nel 1217 una chiesa, scelta ancora oggi per molti matrimoni che si celebrano nell’Urbe. Ma quella della scala è soltanto una delle due tradizioni esistenti sul santo. Secondo quella siriaca, infatti, il giovane fuggì la sera delle nozze per recarsi a Edessa, dove visse da mendicante e morì. La variante greco-romana introduce il ritorno a Roma (raffigurato nelle pitture della chiesa inferiore della basilica San Clemente). Qui Alessio visse sempre da mendico e non venne riconosciuto dal padre. Fu Papa Innocenzo a scoprirne l’identità e a comunicarla ai genitori, che, straziati, si recarono al capezzale del figlio ormai morente. Una scena spesso raffigurata nell’arte. Della figura di Alessio si è impadronita anche la letteratura.
Patronato: Mendicanti
Etimologia: Alessio = protettore, difensore, dal greco
Martirologio Romano: A Roma nella chiesa sul colle Aventino, sotto il nome Alessio si venera un uomo di Dio, che, come dice la tradizione, lasciò una casa ricca per diventare povero e mendicare in incognito l’elemosina.
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Tutto sommato la vita di s. Alessio si può descrivere con poche frasi, ma sono le varie narrazioni del tempo antico, che ne arricchiscono lo svolgimento.
Vi sono tre versioni della ‘Vita’: la leggenda siriaca, la leggenda greca, la leggenda latina, che hanno trasformato la semplice e umile vita di un uomo di Dio, mendicante e asceta del V secolo, in un fiorito racconto che è stato oggetto di opere teatrali e di poesia, sia in Oriente che in Occidente.
La leggenda siriaca, la prima composta fra il 450 e il 475, il cui manoscritto più antico risale alla fine del V secolo, narra di un giovane e ricco abitante della nuova Roma cioè Costantinopoli, il quale la sera delle nozze si era allontanato di nascosto imbarcandosi per l’Oriente.
Giunto ad Edessa, città dell’odierna Siria, che nel IV-V secolo era un centro di cultura cristiana (Scuola di Edessa), finché nel VII secolo passò ai musulmani, qui si mise a chiedere l’elemosina con altri mendicanti sull’uscio della chiesa.
Quello che raccoglieva di giorno, lo distribuiva di sera ai poveri della città, per il suo ascetismo venne chiamato Mar-Riscia (uomo di Dio); persone incaricate dal padre di ritrovarlo, giunti anche ad Edessa, non riuscirono ad identificarlo in quel mendicante lacero ed emaciato.
Dopo 17 anni, quando si sentì morire, il giovane mendicante rivelò al sacrestano della chiesa la sua vera identità ed origine, il quale una mattina lo trovò morto sul sagrato.
Il sacrestano si precipitò dal vescovo Rabula (412-435) e lo supplicò di non far confondere nella fossa comune, il corpo di quel santo uomo, il vescovo allora si recò al cimitero per esumarlo, ma trovò solo le misere vesti, il corpo era scomparso.
Nel secolo IX comparve documentata la leggenda greca o bizantina, la quale trasformava significativamente quella siriaca. Prima di tutto dava un nome al giovane chiamandolo Aléxios (Alessio) che significa “difensore” o “protettore”, situando la sua nascita a Roma e non più in Oriente e datando la sua morte al 17 luglio, al tempo degli imperatori fratelli Arcadio e Onorio (395-408).
La leggenda narra che un’icona della Vergine Maria nella chiesa di Edessa (oggi secondo la tradizione, venerata nella chiesa romana di Sant’Alessio sull’Aventino), ordinò al sacrestano di far entrare in chiesa quel mendicante da considerarsi un santo, la voce si diffuse rapidamente fra il popolo dei fedeli, che presero a venerarlo.
Alessio cui non piacevano gli onori, fuggì imbarcandosi per Tarso, ma i venti prodigiosamente lo fecero approdare sulle coste italiane ad Ostia; questo fatto fu preso da Alessio come un’indicazione divina, pertanto decise di farsi ospitare come uno straniero povero nella casa paterna a Roma.
Il padre memore del figlio lontano e in difficoltà, senza riconoscerlo lo accolse con benevolenza in casa, dove Alessio rimase per 17 anni, dormendo in un sottoscala fra le umiliazioni e gli scherni dei servi.
Quando Alessio sentì che la sua fine era vicina, decise di scrivere le avventure e le origini della sua vita su un rotolo, quando morì le campane di Roma si misero a suonare a festa e fu udita una voce divina che diceva: “Cercate l’uomo di Dio affinché egli preghi per Roma”, così fu scoperto il corpo del santo, ancora con il rotolo in mano, che solo gli imperatori Arcadio ed Onorio riuscirono a sfilarglielo e leggere.
Della leggenda latina non si hanno documentazioni prima del secolo X, comparve prima in Spagna e verso l’ultimo quarto del secolo a Roma.
Qui il culto fu diffuso dall’arcivescovo metropolita di Damasco Sergio, il quale costretto a fuggire a seguito dell’invasione dei Saraceni, si stabilì presso la chiesa di San Bonifacio sull’Aventino, qui fondò una comunità monastica mista, dove i greci osservavano la Regola di s. Basilio e i latini quella di s. Benedetto.
Questa comunità rivestì una grande importanza in quel tempo e fra l’altro rielaborò la leggenda greca di s. Alessio in una versione che diventò la tradizione dominante in Occidente, tale da essere inserita nella “Leggenda Aurea” di Jacopo da Varagine.
Le diversità apportate nella leggenda latina sono: la chiesa dove Alessio si sarebbe dovuto sposare divenne la stessa basilica dove il santo sarebbe stato sepolto; la mancata sposa, che la sera precedente le nozze accettò di vivere in castità, si chiamò chi sa perché Adriatica; il rotolo con scritta la sua vita, fu tolto di mano non dagli imperatori, ma dal papa stesso, presenti gli straziati genitori Eufemiano e Aglae, che finalmente seppero che quel mendicante in abiti da pellegrino, vissuto nella loro casa, era l’amato figlio.
Questa nuova versione latina ispirò canti popolari e leggende che i contadini si tramandavano da padre in figlio.
Nel 1217 papa Onorio III dedicò la chiesa di S. Bonifacio anche al leggendario s. Alessio; dell’antica chiesa, dopo i vari rifacimenti non è rimasto quasi nulla, nell’attuale basilica barocca, c’è la Cappella di S. Alessio e in essa è contenuto un frammento lungo circa un metro della scala sotto la quale il santo dormiva, il frammento sovrasta la statua in marmo, raffigurante s. Alessio sul letto di morte, vestito da pellegrino di Santiago, opera dello scultore Antonio Bergondi, seguace del Bernini.
Testimonianza artistica sulla sua vita è il ciclo di affreschi di fine XI secolo, situato nella chiesa inferiore di San Clemente a Roma; in questo ciclo compaiono già gli attributi che lo identificano, come la scala, il bastone da pellegrino, la lettera nella mano serrata dalla morte, che verranno poi ripresi dai tanti artisti che lo hanno raffigurato nei secoli successivi.
A conclusione è opportuno notare come il numero 17 compaia più volte nella vita di s. Alessio; 17 sono gli anni passati ad Edessa e 17 quelli trascorsi a Roma in casa de padre; il 17 luglio è la data ritenuta della sua morte, come pure egli viene celebrato in Oriente il 17 marzo e in Occidente il 17 luglio.
Ancora oggi nella Basilica di S. Alessio sull’Aventino, molte coppie di sposi vogliono qui celebrare il loro matrimonio.
Autore: Antonio Borrelli |
"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
venerdì 17 luglio 2015
17, Sant'Alessio
SE ESTÁ HACIENDO LA SEPARACIÓN DEL TRIGO Y LA CIZAÑA
SE ESTÁ HACIENDO LA SEPARACIÓN
DEL TRIGO Y LA CIZAÑA
2-6-2015
Mi Dios de amor, cuántas agonías las de Tu Santo Corazón, que sólo está lleno de
amor para con nosotros, pues todo lo que hay en Ti es amor, bondad y perdón, traducido en
Misericordia Divina.
Temerosa ante todo lo que me das a conocer para preparar nuestras almas y servirte
con fidelidad, me pongo en Tus manos, pues aun llena de tanta humanidad, debilidad y
temerosa ante tantos ataques y enemigos de mi alma, pero todo te lo ofrezco a Ti, pues sólo
existo para Ti, para servirte y darte todo el honor y toda la Gloria. Por eso, aquí estoy Mi
Dios, y aquí está mi alma, aunque atribulada, pero gozosa de ser tu instrumento para servirte
y recibir Tus Revelaciones Divinas.
Fortalece, Tú, Todo mi ser y mi alma, para servirte en todo momento, para hacer
siempre Tu Voluntad. Líbrame de la mano del enemigo, que es despiadado, y sólo busca
apartarme de Ti y confundirme, para impedirme de continuar recibiendo Tus Santas
Palabras. Amen.
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Mis amados servidores, así como lo es para Mi amada Mensajera: deseo
que en momentos de mayor tribulación Me ofrezcáis todo vuestro dolor y todos
vuestros sufrimientos del alma, porque es cuando mayor consuelo me dais; y
todo este sufrimiento del alma es redentor, pues es participación en Mi Cruz.
Muchas almas se pueden salvar. Os pido de ofrecedlo todo por vuestros
sacerdotes, porque en estos momentos éstas son las almas más necesitadas de
Mi Gracia Divina y de Mi Misericordia; y es a éstas, Mis almas predilectas, a
quienes Yo deseo rescatar por medio de vuestras tribulaciones, si las unís a las
Mías y las ofrecéis por vuestros Sacerdotes y hermanos. El ataque del Enemigo
contra estas almas es cada vez mayor, porque muchos judas quieren hacer de
ellos, sabiendo cuán grande es Mi Amor por ellos, y cuán grande es la misión
sobre las almas que les he encomendado.
Bien habéis comprendido el grande Dolor que atraviesa Mi Sagrado
Corazón. Lo habéis visto en el momento de ser ofrecido a Mi Padre Eterno, en
la Santa Hostia, Mi Verdadero Cuerpo, y en el vino, Mi Verdadera Sangre.
Muchos, muchos son los sacerdotes sacrílegos que osan subir al Altar,
llenos de inmundicias en su interior, porque por fuera aparentan ser sepulcros
blanqueados, pero Yo, que todo lo veo y conozco lo profundo de sus corazones,
están llenos del mal; son sepulcros blanqueados por fuera, pero por dentro están
llenos de gusanos y podredumbre.
Estos sacerdotes, mucho daño hacen a Mi Iglesia, porque no dan
Verdadero Testimonio: dicen una cosa y actúan otra; dañan a Mi Cuerpo
Místico con sus hipocresías y falta de verdadero amor y entrega a Mí, Su Dios.
Por estos, a quienes llamo Mis amigos, son ellos, Mis amados, los que
reanudan nuevamente en el Altar Mi Santa Pasión. Si Yo no tuviese compasión
de ellos, verían en cada Santo Sacrificio del Altar, cuando celebran
indignamente el Santo Sacrificio, sus maños y sus vestiduras llenas de sangre,
porque Mi Corazón sangra por ellos, por su desamor, por su deslealtad y
traición.
Este es Mi Santo Cuerpo, que agoniza en sus manos, ante sus miradas
impías, ante la dureza de sus corazones.
Esta es la Pasión Dolorosa del Hijo del hombre, que vivo en muchos
Altares, muero a diario en cada Santa Misa, dando Mi Vida por vosotros en el
Santo Sacrificio Redentor; doy Mi Vida porque os amo.
Mi Iglesia ya está siendo dividida: los hijos de la Luz y los hijos de las
tinieblas; los Hijos de María, la Nueva Eva, y los hijos de la serpiente; los Hijos
de Mi Padre, que han recibido gustosamente la Redención en la Cruz, y los hijos
del Príncipe de este mundo, que también ya han recibido, y reciben, su
recompensa, la muerte eterna.
Os pido, Mis amados, que seáis más astutos, para no dejaros engañar por
ninguna de estas almas que están al servicio del falso profeta, y pronto lo estarán
al servicio del Anticristo. No os dejéis engañar por ninguna de estas almas que
están en la obscuridad y sirven al príncipe de las mentiras, haciéndose Mis
enemigos, Mis traidores.
Entre vosotros mismos os atraéis y os reconocéis: una fuerza interna,
sobrenatural os atrae y os reúne, os identificáis a los hijos de la Luz y los que
siguen la Verdad, contra los hijos de las tinieblas, los hijos de la mentira. La
Luz y las tinieblas se separan.
Así está ya sucediendo en todos los niveles, dentro de la Institución de
Mi Iglesia: desde la más Altar Jerarquía, dos Papas, uno que es el Verdadero
Vicario, Hijo de la Luz, defensor de la Verdad, Pastor Verdadero y legítimo de
Mi Rebaño, contra el falso profeta, el hijo de las tinieblas, el engañador, el que
se disfraza de luz pero es tiniebla. Es como el sepulcro blanqueado: por fuera,
aparenta pureza, y por dentro, está lleno de obscuridad, la tiniebla que hay en
su corazón.
En todos los niveles se está dando ya esta división, que es la separación
del trigo y la cizaña, de la verdad y la mentira; entre las familias, en todas las
sociedades y en todos los niveles; en creyentes y no creyentes también hay esta
separación de los justos y los injustos.
Todas las órdenes religiosas, seminarios, empresas y gobiernos, están ya
siguiendo la verdad o aceptando la mentira. Por sus frutos los reconocerán.
Lo mismo es en toda parroquia, y en el lugar de vuestra diócesis de esta
ciudad, tierra de mártires, semillero vocacional para el sacerdocio ministerial.
Ya se nota la división entre Mis consagrados, los fieles y los infieles.
Hubo entre mis Cardenales, Obispos y sacerdotes quienes Me fueron
infieles, y por un momento se dejaron llevar y seducir por el mal, haciéndose
servidores del enemigo, haciéndose sus víctimas. Os permití que también a
algunos de ellos llegase Mi Santa Palabra, para ver si cambiaban de parecer y
se volvían a Mí; pero viendo la dureza de corazón y su soberbia y orgullo, Me
aparté de ellos, entregándolos por su libertad a Mi Adversario, el diablo.
Conocéis ahora los nombres, pero guardarlo en vuestro corazón, para que
el Enemigo no tome ninguna venganza de ello, ni utilice a ningún hombre en
vuestra contra ante estas revelaciones. Os lo hago saber, entre Cardenales,
Obispos y sacerdotes, quiénes están Conmigo y quiénes están en Mi contra.
Sin tomar de algunos de ellos su pasado, cuando por un tiempo Me fueron
infieles, porque en su arrepentimiento Yo les perdono todo y los hago nuevos.
A los que en un tiempo Me persiguieron, como lo hizo Saulo, después de
dejarlos ciegos les he abierto nuevamente los ojos, para que vean con claridad
y se volviesen a Mí, dejando de ser Mis enemigos y perseguidores.
Es el arrepentimiento profundo y sincero del pecador que lo vuelve Mi
amigo y Mi elegido, así es para quienes algunos de Mis Pastores los hago ahora
guerreros valientes, y se levantan en esta Hora a Mi servicio, en defensa de la
Fe y la Verdad, para combatir valientemente, y con Fidelidad, Mis Enseñanzas,
Mi Verdadero Evangelio, haciéndose pilares y guías para Mi Iglesia, Mi
Rebaño.
Otros de los que se dejaron seducir, siguen llenos de soberbia y orgullo,
con sus corazones endurecidos, dando al César lo que es del César, no teniendo
nada que dar a Dios, pues sirven al Príncipe de este mundo, haciendo mucho
daño a Mi Iglesia, a Mi Cuerpo Místico.
Hay quienes tienen Alto Mando, en esta Iglesia de Guadalajara, y uno de
ellos se reúne con quien tiene un más Alto Mando para dirigir universalmente,
pero no es de los Míos, pues todos ellos están al servicio de la bestia. Se reúnen
para configurar sus planes ocultos, aunque Yo los he puesto al descubierto de
Mis elegidos. Estos siervos del mal están llevando sus planes a cabo, pues saben
del corto tiempo que les queda, y saben que deben de actuar muy rápido. Pero
aun, su tiempo Yo lo tengo contado, y pronto viene ya su ruina sobre los
soberbios y los orgullosos, que se levantan contra Mí y Mi Verdadera Iglesia.
En este tiempo de la separación del trigo y de la cizaña, Mi Mano de
Poder reúne a todos los que estáis Conmigo, y veréis a todos vuestros enemigos,
caer uno tras otro, a los soberbios y altaneros, que se levantaron contra vosotros
mis fieles y Mis profetas.
Sé que os turbaron las palabras de Mi sacerdote, pidiendo por las
intenciones del papa francisco, quien no es verdadero Papa, y sus verdaderas
intenciones son ocultas. Pero, Yo os digo: que no se turbe vuestro corazón, pues
sabed bien que Yo mismo, en la Última Cena, Me dirigí al mismo Judas, el
traidor, para que apresurara su hora y cumpliera ya con las intenciones de su
corazón, pues esa hora ya estaba sobre él.
Con dolor y tristeza por el mismo Judas, Me dirigí a él, delante de los
demás Apóstoles, para que fuese ya a hacer pronto lo que tenía que hacer, pues
ya le había llegado su hora, y esa misma hora era la Hora del Hijo del Hombre,
a fin de que todo se cumpliera, según la Voluntad de Mi Padre.
Os digo que, en estas palabras, también a vosotros os convienen esta
peticiones y suplicas que van dirigidas al Cielo, para que ya llegue a vosotros
esta hora, porque en Verdad os digo, y os aseguro, que esta hora en que se
cumpla esta profecía, será la hora de júbilo y gozo para muchos de vosotros, los
que estáis Conmigo, y ganaréis, en esta hora de traición, de parte de este nuevo
Judas, vosotros ganaréis, con vuestra fidelidad el Cielo y la Vida Eterna.
Así lo fue para todos los que aguardaban Mi Muerte, pues con Ella
vendría también Mi Resurrección. Así será para Mi Iglesia en esta hora, cuando
al ser entregada por el Judas de estos tiempos, muera para Resucitar.
Esta es la Hora de Redención para toda Mi Iglesia Peregrina, Mi Iglesia
Universal, la que se mantuvo Fiel y perseveró en la Verdad. Ciertamente, esta
misma hora será la hora de mayor tribulación, como lo fue para el Judas de
aquel tiempo y los suyos; es también la hora de las tinieblas sobre la tierra.
A cada uno le llega su hora según su conciencia y su actuar. Cada uno
será juzgado en cuanto amó, y si guardó Mis leyes.
Esta es la Hora para Mi Iglesia. Esta es la Hora de la Redención
Universal, la Hora en que Yo, Juez Justo, vengo a pedir cuentas a cada uno,
vengo a recoger el fruto de los talentos, que a cada uno le fueron dados.
Armaos de valor, alma mía, no temáis más que a vuestro Dios y a Mis
Juicios. Toda esta revelación es el fruto de uno de los talentos que os di para
que pusieseis al servicio de Mi Iglesia en estos tiempos, porque os concedí
profetizar con la Luz y Fuerza de Mi Espíritu, y de esto os pediré grandes
cuentas.
Por eso, os digo: no calléis, porque si lo hacéis Mi Cólera estará en
vuestra conciencia, y no os dejará tranquila, porque el callar, cuando es para un
bien, es grave pecado de omisión; y un verdadero profeta nunca calla, anuncia
y denuncia, pues nada lo hace por sí mismo, sino todo lo hace por Mi cuenta y
sin ningún mérito propio, pues todo mérito es para el Justo de los Justos, el
Santo de Dios, como Cabeza que Yo Soy; y vosotros sólo sois miembros de Mi
Cuerpo, y obedecen a quien os manda y controla cada movimiento del cuerpo.
El enemigo os ataca sin piedad, pero Yo limito y detengo su acción con
el soplo de Mi Boca; y como el humo que se disipa, así se disipa el infernal
enemigo ante Mi Soberana Presencia.
Rogad al Padre en Mi Nombre, que esta hora, la hora del Triunfo de Mi
Iglesia, llegue pronto; que el tiempo se acorte en beneficio de los elegidos, a fin
de que esta generación, que está por pasar, cumpla fielmente con lo que ya está
escrito y establecido por Voluntad de Mi Padre desde antiguo.
Así, Mi Iglesia, será elevada al Cielo, glorificada Conmigo en el
cumplimiento de todo cuanto Yo os anuncié y está escrito.
Estos cielos y esta tierra pasarán, pero Mis Palabras no pasarán; y esta
generación no pasará sin que todo se cumpla, como os lo anuncié.
Mi paz con vosotros, para que sigáis cumpliendo fielmente esta misión.
El Sagrado Corazón de Jesús en cada Eucaristía.
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Mi amadísimo Jesús, cuánta tribulación para esta generación, cuánto dolor y
sufrimiento para Tu Cuerpo Místico; pero pronto todo pasará y VENDRAN A NOSOTROS
ESOS CIELOS NUEVOS Y ESA TIERRA NUEVA PROMETIDOS POR TI.
POR ESO, A UNA SOLA VOZ, ESTA IGLESIA PEREGRINA EN LA TIERRA,
NOS UNIMOS CON LA IGLESIA TRIUNFANTE Y LA IGLESIA PURGANTE, PARA
ACLAMAR JUBILOSOS Y LLENOS DE ESPERANZA…. VEN SEÑOR JESUS, VEN
PRNTO SEÑOR JESUS, VEN QUE TE ESPERAMOS, NOSOTROS TU VERDADERA
IGLESIA. Amen.
giovedì 16 luglio 2015
Ave Maria!
"Regina mundi digníssima, María, Virgo perpétua, intercéde pro nostra pace et salúte,
quæ genuísti Christum Dóminum,
Salvatórem ómnium."
O degnissima Regina del mondo, Maria sempre Vergine, intercedi per la nostra pace e salvezza, tu che generasti il Cristo, Salvatore di tutti gli uomini. (COMMÚNIO)
PREGHIERA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI ALLA MADONNA DI GUADALUPE
PREGHIERA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI
ALLA MADONNA DI GUADALUPE
VENERATA NEI GIARDINI VATICANI
ALLA MADONNA DI GUADALUPE
VENERATA NEI GIARDINI VATICANI
Mercoledì, 11 maggio 2005
Santa Maria, che con il titolo di Nostra Signora di Guadalupe sei invocata come Madre dagli uomini e dalle donne del popolo del Messico e dell'America Latina, incoraggiati dall'amore che ci ispiri, riponiamo nuovamente nelle tue mani materne la nostra vita.
Tu che sei presente in questi giardini vaticani, regina nel cuore di tutte le madri del mondo e nel nostro cuore. Con grande speranza, a te ricorriamo e in te confidiamo.
Ave Maria,
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne
e benedetto è il frutto del seno tuo, Gesù.
Santa Maria,
Madre di Dio,
prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Nostra Signora di Guadalupe
prega per noi.
prega per noi.
BENEDICTUS P.P. XVI
PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA : 16 Luglio BEATA MARIA VERGINE DEL MONTE CARMELO
PROPRIO IN LATINO DELLA S. MESSA
tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum
e traduzione italiana delle letture secondo
la traduzione proposta dalle CEI
16 Luglio
BEATA MARIA VERGINE
DEL MONTE CARMELO
“La Santa Madre di Dio oggi scende in Purgatorio per liberare le Anime Sante che sono giunte al termine della salutare purificazione e portarle con se in Paradiso.
Alleluia”.
(Antica Antifona Mariana in onore
della Madonna del Carmine del ‘500)
INTRÓITUS
Sedulius. Gaudeámus omnes in Dómino, diem festum celebrántes sub honóre beátæ Maríæ Vírginis: de cujus sollemnitáte gaudent Angeli et colláudant Fílium Dei. Ps. 44, 2.Eructávit cor meum verbum bonum: dico ego ópera mea Regi. Glória Patri.
Gioiamo tutti nel Signore ! Celebriamo un giorno di festa in onore della beata Vergine Maria ; gli Angeli partecipano alla gioia di questa solennità e lodano in coro il Figlio di Dio. Dal mio cuore erompe un tema gradito: dico al re il mio canto.
ORÁTIO
Deus, qui beatíssimæ semper Vírginis et Genetrícis tuæ Maríæ singulári título Carméli órdinem decorásti: concéde propítius; ut, cujus hódie Commemoratiónem sollémni celebrámus offício, ejus muníti præsídiis, ad gáudia sempitérna perveníre mereámur: Qui vivis.
O Dio che hai onorato l’ordine del Carmelo col nome glorioso della beatissima Maria sempre Vergine e Madre tua, concedi propizio che, difesi da Colei di cui oggi celebriamo solennemente la commemorazione, meritiamo di giungere alle gioie eterne: Tu che sei Dio.
EPISTOLA
Léctio libri Sapiéntiæ. Eccli. (Sir) 24, 23-31 [edizione vulgata].
Ego quasi vitis fructificávi suavitátem odóris: et flores mei fructus honóris et honestátis. Ego mater pulchræ dilectiónis et timóris et agnitiónis et sanctæ spei. In me grátia omnis viæ et veritátis: in me omnis spes vitæ et virtútis. Transíte ad me, omnes qui concupíscitis me, et a generatiónibus meis implémini. Spíritus enim meus super mel dulcis, et heréditas mea super mel et favum. Memória mea in generatiónes sæculórum. Qui edunt me, adhuc esúrient: et qui bibunt me, adhuc sítient. Qui audit me, non confundétur: et qui operántur in me, non peccábunt. Qui elúcidant me, vitam ætérnam habébunt.
M. - Deo grátias.
Ego quasi vitis germinavi gratiam, et flores mei fructus honoris et honestatis. Ego mater pulchræ dilectionis et timoris et agnitionis et sanctæ spei. In me gratia omnis viæ et veritatis, in me omnis spes vitæ et virtutis. Transite ad me, omnes, qui concupiscitis me, et a generationibus meis implemini. Doctrina enim mea super mel dulcis, et hereditas mea super mel et favum; memoria mea in generationes sæculorum. Qui edunt me, adhuc esurient; et, qui bibunt me, adhuc sitient. Qui audit me, non confundetur; et, qui operantur in me, non peccabunt: qui elucidant me, vitam æternam habebunt.
Da libro del Siracide 24, 17-21 [Edizione approvato dalla CEI]
[Nell’edizione proposta della Conferenza Episcopale Italiana viene cambiato il nome del Libro Sacro da Ecclesiastico a Siracide e variata la numerazione dei versetti. Nel cambio vengono così misteriosamente omessi i versetti 24 e il 31 , che corrisponderebbero ai versetti secondo la nuova numerazione [Sir. 24, 17b] e [Sir. 24, 19b] mutilato i versetti 28 dell’ultima frase, corrispondente a [Sir. 24, 21b]. La traduzione in corsivo dei versetti in questione è quindi nostra.]
Io come una vite ho prodotto germogli graziosi e i miei fiori, frutti di gloria e ricchezza. Io sono la madre del santo amore e del timore e della scienza e della santa speranza. In me ogni grazia di dottrina e di verità; in me ogni sapienza di vita e di virtù. Avvicinatevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei prodotti. Poiché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi è più dolce del favo di miele. La mia memoria vivrà per tutto il corso della storia. Quanti si nutrono di me avranno ancora fame e quanti bevono di me, avranno ancora sete. Chi mi obbedisce non si vergognerà, chi compie le mie opere non peccherà chi mi glorificherà avrà la vita eterna.
GRADUALE
Benedícta et venerábilis es, Virgo María: quæ sine tactu pudóris invénta es Mater Salvatóris. Virgo, Dei Génetrix, quem totus non capit orbis, in tua se clausit víscera factus homo.
Tu sei benedetta e degna di venerazione, o Vergine Maria, che senza danno dell’integrità corporale divenisti Madre del Salvatore. O Vergine Madre di Dio, Colui che l’universo non può contenere si chiuse nel tuo seno, fattosi uomo.
ALLELÚIA
Allelúia, allelúia. Per te, Dei Génetrix, nobis est vita pérdita data: quæ de coelo suscepísti prolem, et mundo genuísti Salvatórem Allelúia.
Allelúia, allelúia. Per te, o Madre di Dio, ci è resa la vita perduta: tu che ricevesti un figlio dal cielo, e generasti al mondo il Salvatore. Allelúia.
EVANGÉLIUM
Sequéntia sancti Evangélii secúndum Lucam. Luc. 11, 27-28.
In illo témpore: Loquénte Jesu ad turbas, extóllens vocem quædam múlier de turba, dixit illi: Beátus venter, qui te portávit, et úbera, quæ suxísti. At ille dixit: Quinímmo beáti, qui áudiunt verbum Dei, et custódiunt illud. Credo.
M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo Mentre Gesù parlava alle folle, una donna alzò la voce di mezzo alla folla e disse: "Beato il ventre che ti ha portato e il seno da cui hai preso il latte!". Ma egli disse: "Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!".
M. - Laus tibi Christe.
ANTÍPHONA AD OFFERTÓRIUM
Jer. 18, 20. Recordáre, Virgo Mater, in conspéctu Dei, ut loquáris pro nobis bona, et ut avértat indignatiónem suam a nobis.
Jer. 18, 20. Ricordati, o Vergine Madre, di parlare a nostro favore innanzi a Dio per stornare da noi la sua ira.
SECRÉTA
Sanctífica, Dómine, quǽsumus, obláta libámina: et, beátæ Dei Genetrícis Maríæ salubérrima intercessióne, nobis salutária fore concéde. Per eúndem Dóminum.
Santifica te ne preghiamo, o Signore, il sacrificio che Ti è offerto, e per la benefica intercessione della beata Madre di Dio Maria, sia per noi sorgente di salvezza. Per il nostro Signore.
PRÆFATIO DE B. MARIA VIRI;ET TE IN COMMEMORATIONE.
COMMÚNIO
Regina mundi digníssima, María, Virgo perpétua, intercéde pro nostra pace et salúte, quæ genuísti Christum Dóminum, Salvatórem ómnium.
O degnissima Regina del mondo, Maria sempre Vergine, intercedi per la nostra pace e salvezza, tu che generasti il Cristo, Salvatore di tutti gli uomini.
POSTCOMMÚNIO
Adjuvet nos, quǽsumus, Dómine, gloriósæ tuæ Genetrícis sempérque Vírginis Maríæ intercéssio veneránda: ut, quos perpétuis cumulávit benefíciis, a cunctis perículis absolútos, sua fáciat pietáte concórdes: Qui vivis.
Ci aiuti, o Signore, la santa intercessione della tua gloriosa Madre e sempre Vergine Maria, affinché dopo averci colmato di continui benefici, liberi da ogni pericolo, ci renda per sua bontà concordi: Tu che sei Dio.
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