lunedì 11 agosto 2014

ROSA TRENTATREESIMA




ROSA TRENTATREESIMA

[101] Mentre predicava il Rosario nelle vicinanze di Carcassona, a san Domenico, fu presentato un eretico albigese posseduto dal demonio. Il Santo, davanti a una folla che si ritiene composta di oltre dodicimila persone, lo esorcizzò, e i demoni che tenevano in dominio quel miserabile, furono costretti, loro malgrado, a rispondere alle domande dell'esorcista. E confessarono 1) che nel corpo di costui erano in quindicimila perché egli aveva osato combattere i quindici misteri del Rosario; 2) che san Domenico col suo Rosario terrorizzava tutto l'inferno e che essi stessi odiavano lui più di qualsiasi altra persona perché con questa devozione del Rosario strappava loro le anime; 3) rivelarono inoltre parecchi altri particolari.

San Domenico allora gettò la sua corona al collo dell'ossesso e chiese ai demoni chi mai fra tutti i Santi del cielo essi temessero di più e chi, a parere loro, meritasse più amore e onore da parte degli uomini. A tale domanda gli spiriti infernali levarono alte grida sì che la maggior parte dei presenti stramazzarono a terra per lo spavento. Poi quei maligni, per non rispondere direttamente alla domanda, cominciarono a piangere e a lamentarsi in modo così pietoso e commovente che parecchi fra gli astanti furono presi da una naturale pietà. Per bocca dell'ossesso e con voce piagnucolosa così dicevano: “Domenico, Domenico, abbi pietà di noi e promettiamo di non nuocerti mai. Tu che tanta compassione hai per i peccatori e per i miserabili, abbi pietà di noi meschini. Ahinoi!, soffriamo già tanto: perché ti compiaci di aumentare le nostre pene? Contentati di quelle che ci tormentano! Misericordia, misericordia misericordia!”.

[102] Impassibile davanti ai piagnistei di quegli spiriti, il Santo rispose che non avrebbe desistito dal tormentarli se prima non avessero essi stessi risposto alla sua domanda. Ed essi replicarono che avrebbero dato, la risposta, ma in segreto, all'orecchio e non di fronte a tutti. Domenico tenne duro e comandò che parlassero ad alta voce; ma ogni sua insistenza fu inutile e i demoni si chiusero nel silenzio. Allora il Santo si pose in ginocchio e pregò la Madonna: “Vergine potentissima, Maria, in virtù del tuo Rosario comanda, a questi nemici del genere umano di rispondere alla mia domanda”. Immediatamente dopo questa invocazione, una fiamma ardente uscì dalle orecchie, dalle narici e dalla bocca dell'ossesso; i presenti tremarono dalla paura ma nessuno ne subì danno. E si udirono le grida di quegli spiriti: “Domenico, noi ti preghiamo per la passione di Cristo e per i meriti della sua santa Madre e dei Santi: permettici di uscire da questo corpo senza dir nulla. Gli Angeli, quando tu vorrai, te lo riveleranno. Del resto, perché vuoi tu credere a noi? non siamo forse dei bugiardi? Non tormentarci oltre, abbi pietà di noi ”.

Disgraziati, siete indegni di pietà!” riprese san Domenico, e sempre in ginocchio pregò di nuovo la Vergine Santa: “O degnissima Madre della Sapienza, ti supplico per il popolo qui presente che ha già appreso a recitare come si deve il Saluto angelico, obbliga questi tuoi nemici a proclamare in pubblico la verità piena e chiara sul Rosario”.
Finita la preghiera vide accanto a sé la Vergine Maria, circondata da una moltitudine di angeli, che con una verga d'oro colpiva l'ossesso e gli diceva: “Rispondi al mio servo Domenico conforme alla sua richiesta”. Da notare che nessuno udiva né vedeva la Madonna all'infuori di san Domenico.


[103] A tale comando i demoni presero a urlare:
“O inimica nostra, o nostra damnatrix, o nostra inimica, o nostra damnatrix, o confusio nostra, quare de coelo descendisti ut nos hic ita torqueres? Per te quae infernum evacuas et pro peccatoribus tanquam potens advocata exoras; o Via coeli certissima et securissima, cogimur sine mora et intermissione ulla, nobis quamvis invitis, et contra nitentibus, totam rei proferre veritatem. Nunc declarandum nobis est simulque publicandum ipsum medium et modus quo ipsimet conjundamur, unde vae et maledíctio in aeternum nostris tenebrarum principibus.

Audite igitur vos, christiani. Haec Christi Mater potentissima est in praeservandis suis servis quonimus praecipites ruant in baratrum nostrum inferni. Illa est quae dissipat et enervat, ut sol, tenebras omnium machinarum et astutiarum nostrarum, detegit omnes fallacias nostras et ad nihilum redigit omnes nostras tentationes. Coactique fatemur neminem nobiscum damnari qui ejus sancto cultui et pio obsequio devotus perseverat. Unicum ipsius suspirium, ab ipsa et per ipsam sanctissimae
Trinitati oblatum, superat et excedit omnium sanctoruin preces, atque pium et sanctum eorum votum et desiderium, Magisque eum formidamus quam omnes paradisi sancios; nec contra fideles ejus famulos quidquam praevalere possumus.

Notum sit etiam vobis plurimos christianos in hora mortis ipsam invocantes contra nostra jura salvari, et nisi Marietta illa obstitisset nostrosque conatus repressisset, a longo iam tempore totam Ecclesiam exterminassemus, nam saepissime universos Ecclesiae status et ordines a fide deficere fecissemus. Imo planius et plenius vi et necessitate compulsi, adhuc vobis dicimus, nullum in exercitio Rosarii sive psalterii eius perseverantem aeternos inferni subire cruciatus. Ipsa enim devotis servis suis veram impetrat contritionem qua fit ut peccata sua confiteantur, et eorum indulgentiam a Deo consequantur”.

[104] “O nostra nemica, nostra rovina e nostra confusione! perché sei tu scesa dal cielo apposta per farci tanto soffrire? O avvocata dei peccatori che ritrai dall'inferno, o via sicurissima del Paradiso, siamo noi proprio obbligati, a nostro dispetto, a dire tutta la verità? Dobbiamo proprio confessare davanti a tutti ciò che ci coprirà di vergogna e sarà causa della nostra rovina? Guai a noi! e maledizione eterna ai nostri principi delle tenebre! Ebbene, udite voi cristiani: questa Madre di Cristo è onnipotente e può impedire che i suoi servi cadano nell'inferno. E' lei che, come un sole, dissipa le tenebre dei nostri intrighi e astuzie; è lei che sventa le nostre mene, disfa i nostri tranelli e rende vani e inefficaci tutte le nostre tentazioni.

Siamo costretti a confessarvi che nessuno di quanti perseverano nel suo servizio è dannato con noi. Uno solo dei sospiri ch'ella offra alla SS. Trinità vale più di tutte le preghiere, i voti, i desideri dei Santi.
Noi la temiamo più di tutti i beati insieme e nulla possiamo contro i suoi fedeli servitori. Anzi, avviene che molti cristiani i quali secondo le leggi ordinarie andrebbero dannati, invocandola in punto di morte riescono a salvarsi per l'intercessione di lei. Ah, se questa Marietta ‑ così la chiamavano per rabbia ‑ non si fosse opposta ai nostri progetti e ai nostri sforzi, già da molto tempo noi avremmo rovesciato e distrutto la Chiesa e fatto cadere nell'errore e nell'infedeltà tutte le sue gerarchie! Proclamiamo, inoltre, costretti dalla violenza che ci viene usata, che nessuno di quanti perseverano nella recita del Rosario, va dannato perché ella ottiene ai suo fedeli servi una sincera contrizione dei loro peccati e ricevono perdono e indulgenza”.

Ottenuta questa confessione san Domenico fece recitare il Rosario dagli astanti, adagio e con devozione. Ed ecco la cosa sorprendente: ad ogni Ave Maria recitata dal Santo e dal popolo usciva dal corpo di quell'ossesso una moltitudine di demoni in forma di carboni ardenti. Quando l'infelice ne fu completamente libero, la Vergine Santa, sempre non vista, benedisse il popolo e tutti avvertirono una sensibile e vivissima gioia. Questo miracolo fu causa di conversione per molti eretici che entrarono perfino nella confraternita del Rosario.

NOS CUM PROLE PIA
BENEDICAT VIRGO MARIA
pgerardomaria@libero.it


domenica 10 agosto 2014

Domenica 10 Agosto 2014, XIX Domenica del Tempo Ordinario - Anno A: Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 14,22-33.


"Prendete, prendete quest’opera e ‘non sigillatela’, ma leggetela e fatela leggere"
Gesù (cap 652, volume 10), a proposito del
"Evangelo come mi è stato rivelato"
di Maria Valtorta



Domenica 10 Agosto 2014, XIX Domenica del Tempo Ordinario - Anno A

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 14,22-33.


Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla.
Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. 
La barca intanto distava gia qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. 
Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. 
I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «E' un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. 


Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». 
Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». 
Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. 
Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». 
E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. 
Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!». 
Traduzione liturgica della Bibbia



Corrispondenza nel "Evangelo come mi è stato rivelato" 
di Maria Valtorta : Volume 4 Capitolo 274 pagina 334.


1È tarda sera, quasi notte, perché ci si vede appena sul sentiero che si inerpica su un poggio su cui sono sparse delle piante che mi paiono di ulivo. Ma, data la luce, non posso assicurare. Insomma sono piante non troppo alte, fronzute e contorte come di solito sono gli ulivi.


Gesù è solo. Vestito di bianco e col suo manto azzurro cupo. Sale e si interna fra le piante. Cammina di un passo lungo e sicuro. Non sveltamente, ma per la lunghezza del passo fa molta strada anche andando senza fretta. Cammina sinché giunge ad una specie di balcone naturale, dal quale ci si affaccia sul lago tutto quieto sotto al lume delle stelle, che ormai gremiscono il cielo coi loro occhi di luce. Il silenzio avvolge Gesù col suo abbraccio riposante e lo stacca e smemora dalle folle e dalla terra congiungendolo al cielo, che pare scendere più basso per adorare il Verbo di Dio e carezzarlo con la luce dei suoi astri. 


Gesù prega nella sua posa abituale: in piedi e con le braccia aperte a croce. Ha dietro alle sue spalle un ulivo e pare già crocifisso su questo tronco scuro. Le fronde lo sovrastano di poco, alto come è, e sostituiscono con una parola consona al Cristo il cartello della Croce. Là: Re dei Giudei. Qui: Principe della pace. Il pacifico ulivo dice giusto a chi sa intendere. 


Prega a lungo. Poi si siede sulla balza che fa base all’ulivo, su un radicone che sporge, e prende la sua attitudine solita, con le mani intrecciate e i gomiti posati sui ginocchi. Medita. Chissà quale divina conversazione Egli intreccia col Padre e lo Spirito in quest’ora in cui è solo e può esser tutto di Dio. Dio con Dio! 


Mi pare che molte ore passino così, perché vedo che le stelle cambiano zona e molte già sono tramontate ad occidente. 
2Proprio mentre una larva di luce, anzi di luminosità, perché non si può ancora chiamare luce, si disegna all’estremo orizzonte dell’est, un brivido di vento scuote l’ulivo. Poi calma. Poi riprende più forte. A pause sincopate e sempre più violente. La luce dell’alba, appena appena iniziata, stenta a farsi strada per un accumulo di nubi scure che vengono ad occupare il cielo, spinte da raffiche di vento sempre più forte. Anche il lago non è più quieto. Ma, anzi, mi pare che stia mettendo insieme una burrasca come quella già vista nella visione della tempesta. Il rumore delle fronde e il brontolio delle acque empiono ora lo spazio, poco prima tanto quieto. 


Gesù si scuote della sua meditazione. Si alza. Guarda il lago. Cerca su esso alla luce delle superstiti stelle e della povera alba malata, e vede la barca di Pietro che arranca faticosamente verso la sponda opposta, ma che non ce la fa. Gesù si avvolge strettamente nel mantello sollevando il lembo, che cade e che gli darebbe noia nello scendere, sul capo come fosse un cappuccio, e scende di corsa, non per la strada già fatta ma per un sentierucolo rapido che va direttamente al lago. Va così velocemente che pare che voli. 


Giunto sulla riva schiaffeggiata dalle acque, che fanno sul greto un orlo di spuma sonante e fioccosa, prosegue il suo cammino veloce come non camminasse su un elemento liquido e tutto in movimento, ma sul più liscio e solido pavimento della terra. Ora diventa Egli luce. Sembra che tutta la poca luce, che ancora viene dalle rare e morenti stelle e dall’alba burrascosa, si converga su di Lui e ne venga raccolta come fosforescenza intorno al suo corpo slanciato. Vola sulle onde, sulle creste spumose, nelle pieghe scure fra onda e onda, a braccia tese in avanti, col manto che si gonfia intorno alle sue gote e che svolazza, per quanto può, così stretto come è al corpo, con un palpito d’ala. 


3Gli apostoli lo vedono e gettano un grido di paura che il vento porta verso Gesù. 
«Non temete. Sono Io». La voce di Gesù, per quanto abbia il vento contrario, si spande sul lago senza fatica. 
«Sei proprio Tu, Maestro?» chiede Pietro. «Se sei Tu, dimmi di venirti incontro camminando come Te sulle acque». 
Gesù sorride: «Vieni» dice semplicemente, come fosse la cosa più naturale del modo camminare sull’acqua. 
E Pietro, seminudo come è, ossia con una tunichella corta e senza maniche, fa un salto soprabordo e va verso Gesù. 
Ma, quando è lontano una cinquantina di metri dalla barca e quasi altrettanto da Gesù, viene preso dalla paura. Fin lì l’ha sorretto il suo impulso d’amore. Ora l’umanità lo soverchia e… trema per la propria pelle. Come uno messo su un suolo scivoloso, o meglio su una sabbia mobile, egli comincia a traballare, ad annaspare, a sprofondare. E più annaspa e ha paura, e più sprofonda. 


4Gesù si è fermato e lo guarda. Serio. Attende. Ma non stende neppure una mano, che ha anzi conserte al petto, e non fa più passo o parola. 
Pietro sprofonda. Scompaiono i malleoli, gli stinchi, i ginocchi. Le acque son quasi all’inguine, lo superano, montano verso la cintura. E il terrore è sul suo viso. Un terrore che lo paralizza anche nel pensiero. Non è più che una carne che ha paura di affogare. Non pensa neppure di gettarsi a nuoto. Nulla. È inebetito dalla paura. 
Finalmente si decide a guardare Gesù. E basta che lo guardi perché la sua mente cominci a ragionare, a capire dove è la salvezza. «Maestro, Signore, salvami». 


Gesù disserra le braccia e, quasi portato dal vento o dall’onda, si precipita verso l’apostolo e gli tende la mano dicendo: «Oh, che uomo di poca fede! Perché hai dubitato di Me? Perché hai voluto fare da te?». 
Pietro, che si è afferrato convulsamente alla mano di Gesù, non risponde. Lo guarda soltanto per vedere se è in collera, lo guarda con un misto di restante paura e di sorgente di pentimento. 
Ma Gesù sorride e lo tiene ben stretto per il polso, sino a che, raggiunta la barca, ne scavalcano il bordo e vi entrano. E Gesù comanda: «Andate a riva. Costui è tutto bagnato». E sorride guardando l’umiliato discepolo. 
Le onde si spianano per facilitare l’approdo, e la città, vista altra volta dall’alto di una collina, si delinea oltre la riva. 
La visione mi cessa qui.
Estratto di "l'Evangelo come mi è stato rivelato" di Maria Valtorta ©Centro Editoriale Valtortiano http://www.mariavaltorta.com/ 


sabato 9 agosto 2014

Le Petit Psautier de la Vierge

Saint Bonaventure
Ordre des Frères Mineurs--Cardinal-Évêque d'Albane--Docteur de l'église
Le Petit Psautier de la Vierge



PREMIÈRE PARTIE.

Salut, ô Vierge, arbre de vie, qui , toujours fidèle au voeu de votre coeur, avez donné au monde un fruit digne de louanges éternelles!
Salut, vous que les rois et les reines de la terre vénèrent en tout temps, vous la Reine des siècles, la dominatrice des royaumes et des rois !
Salut, fille de David, fille pleine de justice! Rendez le ciel propice à nos vœux, afin que nous puissions goûter les biens vivifiants du Seigneur.
Salut, Vierge digne de Dieu! veillez sur ceux qui vous servent; gravez sur eux la lumière de votre front et la splendeur de la face de Dieu.
Salut, Mère unique entre les mères! Ombragée du bouclier de Dieu , vous avez conçu le Rédempteur du monde, et sa naissance vous laissa pure et sans tache.
Salut, ô Vierge dont la beauté changea en amour l'indignation du Créateur, et dont les voeux mirent un terme à sa colère!
Salut, ô Vierge que le Sauveur a trouvée en tout digne de louange, lui que la nuit de l’erreur ne saurait égarer, lui qui sonde nos coeurs et scrute le secret de nos pensées!
Salut, ô Vierge comblée de biens, riche des dons de la grâce, ouvrage ineffable et glorieux de la main du Seigneur!
Salut, Vierge avant et après avoir conçu ! Combattez en tout temps pour ma défense; que mon ennemi prenne la fuite et qu'il se tienne toujours loin de moi.


Salut, porte de la liberté, demeure de la Trinité suprême, temple auguste du Seigneur, ressource et exemple du monde !
Salut, Vierge fleur vraiment royale, femme unique entre les femmes , vous dont les paroles l'emportent sur tout prix, vous dont la langue est l'instrument par excellence qui sert à louer Dieu!
Salut, ô Vierge objet de mes transports! A vous mes chants, à vous mes louanges en souvenir de vos bienfaits ; ô Vierge ! conservez celui qui aime à célébrer votre nom.
Salut, ô Vierge chérie de Dieu, Vierge pleine de beauté, de prudence, de splendeur et de suavité, Vierge seule digne de donner au monde le salut de Dieu!
Salut, ô Vierge qui êtes ma force! O ma Souveraine! suppliez votre Fils qu'il nous accorde d'habiter un jour dans la gloire de la sainte Sion.
Salut, Vierge modèle du monde, vous à qui le Christ, le Roi des siècles, fit connaître les voies de la vie, les voies libres des embarras de la terre!
Salut, ô Vierge dont la voix, les paroles, les accents et les cris inclinent l'oreille de Dieu, et la portent à répandre ses bienfaits!
Salut, Vierge digne de notre autour, Vierge que nos louanges doivent exalter par-dessus toute créature, tige sainte, plante véritable, vous la fleur et la gloire de votre sexe !


Salut, Vierge dont la beauté attira le Dieu engendré de son Père! Il s'avança sans crainte aux combats qui l'attendaient; il accomplit sa course comme un géant.
Salut, ô échelle qui touchez les cieux ! C'est vers vous que j'élève mes soupirs en gémissant; c'est vous, étoile de la mer, que j'appelle des célestes hauteurs pour me défendre des dangers qui m'environnent.
Salut , ô Vierge, fille bienheureuse de Jessé ! Tous vos voeux se sont accomplis, et les désirs de votre coeur, les désirs exprimés par vos lèvres n'ont point été trompés.
Salut, ô vous dont les peuples à venir célébreront la grandeur , vous dont la gloire ne saurait s'affaiblir, dont la puissance ne finira jamais!
Salut, Vierge digne de toute louange! Chaste Mère de Dieu, réjouissez-vous, agréez les voeux que je vous offre , et daignez être toujours avec moi.
Salut, ô vous dont les mains sont demeurées étrangères à tout acte inutile et se sont conservées pure de toute iniquité!
Salut, Vierge glorieuse! votre chair exhale un parfum comme la rose qui s'épanouit; votre coeur est dans l'allégresse, et votre âme a fixé son séjour dans l'abondance de tout bien.
Salut, o Vierge qui maintenant écoutez eu présence du trône de Dieu les chants de joie dont le ciel retentit ! Commandez que nous aussi nous allions dans sa gloire célébrer ses louanges.


Salut, ô Vierge! Hâtez-vous; à toute heure soyez mon secours et ma protection ; montrez-vous à mon égard la digne Mère de Dieu.
Salut, ô Vierge brillante de cette fleur dont le goût et le parfum rendent à l'homme sa jeunesse et rappellent son âme à la vie!
Salut , ô Vierge ! Apparaissez et commandez-nous d'aller régner en votre gloire. Mère du Christ, attirez-nous à votre suite en ces lieux où vous possédez son bonheur.
Salut , ô Vierge, rayon de miel ! La splendeur du soleil et l'éclat des étoiles s'évanouissent en présence de votre clarté tant votre lumière est ineffable.
Salut, ô Vierge, terme de la colère du Très-Haut ! Purifiez nos crimes et accordez-nous au sortir de cette vie de n'être point dans la confusion à cause de nos iniquités.
Salut, ô Vierge dont la beauté réjouit nos yeux ! Mère de clémence, je vous en conjure de toute l'ardeur de mon âme, prêtez chaque jour à mes cris une oreille attentive et compatissante.
Salut, Vierge et Mère à la fois ! Demandez qu'en tout temps le souffle sacré de l'Esprit-Saint vienne nous fortifier, et que le Verbe divin nous affermisse.
Salut, ô Vierge pure et sans tache , chaste Mère du Seigneur ! Faites que vos louanges soient toujours sur mes lèvres et fassent mon bonheur.


Salut, Mère étrangère à l'homme! Rendez-moi digne de recevoir votre assistance; daignez ne plus me différer votre secours.
Salut , ô Vierge , canal toujours pur ! Que par vous la source d'eau vive ne cesse jamais de couler en moi que mon coeur en soit en tout temps enivré.
Salut, ô Vierge , chemin de la vie ! Salut, Marie , espérance du monde ! Notre coeur médite votre loi , et notre bouche célèbre votre sagesse.
Salut, ô Vierge , gloire de la terre ! Devant vous le Juge formidable s'incline; il oublie sa colère en présence de votre beauté.
Salut, Vierge, vaisseau du inonde! faites que le feu de la charité aille toujours croissant en moi, et que itou coeur s'enflamme de votre amour.
Salut, ô Vierge, lumière des astres ! Répandez pour moi vos prières en présence de Dieu, et arrachez-moi , je vous prie, de l'abîme empesté du vice.
Salut, ô Vierge ! Daignez, je vous en conjure, recevoir mes louanges et me guérir de cette langueur que m'a laissée le péché.
Salut, ô Vierge ! Accordez-nous de jouir de la gloire que vous goûtez, de contempler au milieu des cieux les joies enivrantes des saints, et d'entendre les divins cantiques qui s'élèvent en présence du trône de Dieu.


Salut, ô Vierge unique Mère véritable du salut, Auteur de la lumière qui brille à nos yeux, Mère de celui dont Dieu seul est le Père!
Salut, ô Vierge qui apaisez la mer frémissante de ce monde ! Que Jésus endormi sur le navire s'éveille par vos soins empressés.
Salut, Vierge digne de nos hommages ! En présence de votre Fils, sous l'éclat d'un vêtement enrichi d'un or inestimable, vous brillez d'une gloire qui ravit.
Salut, Vierge, lumière du monde ! C'est vous qui par un prodige inouï avez répandu sur la terre le fleuve du Verbe coulant du sein du Père en votre sein virginal.
Salut, Vierge, Mère de l'Agneau, Mère de Jésus le grand Roi , du Roi plein de miséricorde et de bénignité, du Roi digne des suprêmes honneurs !
Salut, Vierge d'une beauté unique ! Les rois habitants des cieux se sont assemblés et ont contemplé avec admiration l'éclat brillant de votre face.
Salut, ô Vierge ! Empêchez que l'âme qui vous aime et célèbre vos louanges ne soit rangée parmi les coupables en ces lieux où ils sont la pâture de la mort.
Salut, ô Vierge, éclat du printemps ! En vous se trouve la beauté de nos campagnes ; la céleste rosée s'est répandue sur vous sans réserve, et vous vous êtes épanouie en donnant un Sauveur à la terre.
Salut , Mère des orphelins ! Ayez pitié de ceux qui sont sous les coups du malheur. Eloignez de nous toute souillure et tout crime , vous dont la pureté surpasse la blancheur de la neige.



DEUXIEME PARTIE.

Salut, ô Vierge par excellence, Vierge féconde comme l'olivier, vous qui avez offert à nos lèvres le fruit d'une fleur toute divine !
Salut , fille auguste de David , vous que le inonde a célébrée, vous qui seule avez cherché Dieu dans la vérité sans jamais incliner vos regards vers le péché.
Salut, ô Vierge dont le voeu fut pour la terre une nouveauté ! Demandez que les bienfaits du ciel se répandent sur le monde entier , et faites qu'en tout temps nous sentions la puissance de votre secours.
Salut, ô Vierge, chaste colombe ! Faites que des sentiers fangeux de la terre je m'élance d'un vol rapide là ou je trouverai un repos éternel.
Salut, ô Vierge ! Faites que guidé par vous je jouisse de la lumière des vivants, et que, ravi dans la cité céleste, j'y possède la vie qui doit toujours durer.
Salut, ô Vierge vraiment unique! Fortifiez-moi de l'ombre de vos ailes; que j'arrive par vous à cette demeure ravissante où se trouve la plénitude du repos et de la paix.
Salut, honneur de votre sexe , rejeton glorieux de Juda, Mère de celui qui vous donna le jour, fille de votre fils, maison de Dieu et temple du soleil !
Salut , ô Vierge fleur brillante née de l'épine ! O Reine, accordez-nous l'objet de nos demandes. Venez à notre rencontre : offrez-nous votre main, et conduisez-nous vers les célestes hauteurs. 


Salut, ô Vierge ineffable d'innocence! Calmez en tout temps notre faim, apaisez notre soif en faisant couler dans nos âmes les eaux de l'auguste Trinité, en répandant en nous le vin de la componction.
Salut , fort de notre espérance ! O Vierge, souvenez-vous de moi ; vous, la plus excellente entre toutes les femmes , sauvez celui qui célèbre vos louanges.
Salut, ô Vierge modèle de sincérité, vous dont l'espérance entière fut toujours en votre Créateur et jamais en ce monde, qui s'enfuit et disparaît !
Salut, ô Vierge dont la chair sut toujours dédaigner les vains plaisirs d'ici-bas, et dont l'esprit n'eut de désirs et de soupirs que pour le Seigneur!
Salut, ô Vierge dont le coeur fut toujours droit, Vierge dont nulle tache n'altéra jamais la beauté, alors même que vous donnâtes à la terre le fruit immaculé de votre sein!
Salut, ô notre vie, fille de Juda! Soyez sensible aux voeux de mon coeur , afin qu'au jour où je reprendrai la cendre de mon corps, je puisse vous louer dans la céleste Sion.
Salut, ô Vierge semblable à l'or pur, qui avez passé à travers les feux de ce monde en conservant sans tache l'éclat de votre virginité!
Salut, ô Mère sans pareille, Mère de Dieu ! Priez le Seigneur de prendre en pitié ma misère et de me compter au nombre des justes.


Salut, ô Vierge toujours unie à Dieu! Que votre main éloigne de moi tout malheur que mes voies soient toujours prospères. et que l'adversité me devienne favorable.
Salut, ô Vierge par qui le Seigneur s'est rendu pauvre et gémissant ! Par vous la douleur se dissipe et la pauvreté s'enfuit loin de nous.
Salut, ô Vierge, sanctuaire de Dieu! Intercédez pour nous et apaisez sans retard la colère de votre Fils, vous dont la prière ne saurait être repoussée.
Salut , modèle de la virginité ! Soyez, ô Vierge ! mon soutien tout-puissant contre le péché, afin que je sois préservé des tourments éternels.
Salut, ô Vierge, vrai port de la vie, porte toujours close, jardin fermé, toison du véritable Gédéon , trône du vrai Salomon !
Salut, ô Vierge, dont les pieds toujours purs ont ignoré les sentiers du vice ! Affermissez ceux qui chancellent, relevez ceux qui sont tombés, soutenez ceux qui marchent avec fermeté.
Salut, honneur de notre loi, étoile radieuse du matin, aurore du vrai soleil ! Daignez intercéder en tout temps pour nous.
Salut, ô Vierge objet de nos louanges! Donnez-nous de pouvoir contempler sans crainte Jésus au jour de ses jugements, et pendant la durée éternelle de son règne.
Salut , ô Vierge féconde ! Affermissez les coeurs errants, purifiez les coupables et rendez-nous pacifique ce Roi qui met un terme à la vie des rois.


Salut, ô Vierge, repos de Dieu! Rendez-moi les jours antiques et la lumière de la patrie céleste, dont m'a privé la faute d’Eve. 
Salut, ô Vierge qui avez demandé que du sanctuaire de votre sein virginal le véritable pain des anges allât se reposer sur la bouche du pécheur !
Salut , ô temple immaculé , vous dont le coeur dépouillé du monde ne permit jamais au siècle d'imprimer en lui le souffle le plus léger !
Salut, Vierge, remède de la terre ! Préparez et offrez-nous le breuvage du salut, mesurez-nous les pleurs selon la multitude de nos iniquités.
Salut, ô Vierge, la fleur de votre âge, vous qui avez reçu du haut des cieux le miel et la manne de toute suavité , et qui en avez fait présent à la terre !
Salut , ô Vierge ! Mettez en fuite la mort. Salut de ceux qui sont tombés , sauvez les pécheurs et faites-les entrer en partage avec les enfants de Dieu.
Salut, ô Vierge admirable ! Nulle en ce monde ne peut vous être comparée. Non , entre toutes les femmes il n'en est point de semblable à vous : votre grandeur est ineffable.
Salut , ô Vierge qui avez banni les larmes de cette vallée de tristesse ! Lancez des célestes hauteurs vos rayons sur la terre et sur toute l'étendue des mers.


Salut, ô terre vraiment féconde, généreuse Mère de Jésus, vous qui, demeurée étrangère à l'homme, avez vu naître un fils de votre sein par un prodige admirable !
Salut, vous qui êtes grande et petite à la fois, Mère et servante de Dieu , vous la Reine des reines, l'honneur du ciel et la louange de la terre !
Salut, ô Vierge. vie de ce Inonde! Unissez-vous à votre Fils afin d'exaucer ma prière et de me rendre habitant de la cité de Dieu.
Salut, ô Vierge, jour de bonheur! Mère sans tache, que par vous je sois délivré de la misère profonde oit si long temps j'ai gémi.
Salut , ô Vierge ! Réjouissez-vous de l'empire que vous exercez dans les cieux; que toute nation, que toute langue le confesse ; qu'il en soit ainsi à jamais.
Salut , ô Vierge dont le visage brille de la splendeur de son Créateur, dont le corps est tout lumineux et dont le coeur répand au loin son éclat !
Salut, ô Vierge , l'honneur de ce monde ! Que par vous le cours de mes jours se remplisse, et que la plénitude du salut devienne mon partage.
Salut, ô cèdre magnifique, Vierge semblable au palmier ! Vous surpassez en dignité tous les arbres du jardin de délices.
Salut, ô Vierge qui vous êtes revêtue de gloire, qui vous êtes ceinte avec éclat du Dieu qui vous donna la vie, en le couvrant des voiles d'une chair immaculée!
Salut, ô Vierge pleine de grâce! Vous êtes entre toutes les femmes douce et brillante de beauté : daignez donc ne jamais me repousser loin de vous.
Salut , ô Vierge plus éclatante que le soleil , vous dont le Fils crée, pèse et soutient le monde, et en renferme les limites en sa main !
Salut , ô Vierge dont la vie est sans tache ! faites qu'après avoir confessé sincèrement nos péchés, notre âme soit pure; faites qu'en tout temps nous votes offrions nos hommages. 
Salut, ô Vierge, toison couverte de la céleste rosée! Vous êtes la bien-aimée du Sauveur; votre coeur s'est fondu sous le souffle embrasé de Dieu.
Salut , Epouse du Roi suprême ! Chantez au Seigneur un cantique sacré ; accordez-nous le secours que nous implorons , de peur que la mort ne nous surprenne au milieu de nos crimes.


Salut, ô nuée bienfaisante, qui avez rétabli nos coeurs en proie à tant lue maux , en leur communiquant le Dieu Sauveur !
Salut, ô Vierge ! Empressez-vous d'ouvrir sans retard ces portes que le premier homme a fermées , afin que nous puissions entrer sans obstacle.
Salut, ô Vierge que les traits de l'ennemi caché n'ont jamais atteinte ! Votre bonheur est sans réserve: jamais le souffle de l'injustice n'arriva jusqu'à vous.




TROISIÈME PARTIE.

Salut, ô Vierge, astre du monde! Vous êtes la maison , le toit, la montagne, le nid où Jésus, le passereau solitaire, a établi sa demeure.
Salut, ô Vierge par excellence, Mère toujours étrangère à l'homme ! Vous nous avez donné l'Auteur de la vie , celui dont la miséricorde est inaltérable.
Salut, ô Vierge, terre fertile! Accordez à mes soupirs le pain que vous avez formé, et le vin qui est né de la vigne véritable.
Salut, Mère du vrai Joseph ! Qu'eu tout temps il daigne protéger notre âme contre les horreurs de la faim. C'est par vous que nous espérons obtenir ce bienfait.
Salut, ô Vierge! Accordez-moi l'unique objet de mes désirs , daignez me visiter par votre grâce bienfaisante et assurer ainsi mon salut.
Salut, ô Vierge, fontaine toujours fermée, vous dont le sein toujours immaculé a donné au monde un rédempteur , et un sauveur aux opprimés !
Salut , ô Vierge ! Demandez que mon coeur se trouve en tout temps préparé; qu'à toute heure il se porte avec joie, allégresse et bonheur à tout le bien que vous m'offrez à accomplir.
Salut, ô Vierge, auteur de la vie! Puissante souveraine , je crie vers vous du fond de ma misère et de ma pauvreté ; je crie vers vous accablé de chagrins innombrables.
Salut, ô Vierge! Ah ! ne permettez pas que les murs et les ruines de la sainte Sion se réparent sans notre concours; faites que nolis puissions servir à restaurer cette cité céleste.
Salut, ô Vierge dont le regard, la conduite, le maintien et toute la personne sont aux yeux de tous un modèle ravissant, un modèle où rien d'imparfait ne saurait apparaître !
Salut , ô Vierge, épouse de l'Agneau ! Je désire , ô Mère incorruptible, que votre main si bienfaisante et si pleine de félicité verse sur moi ses bénédictions.


Salut, ô Vierge née pour le bonheur du monde! Daignez, pour empêcher notre chute au fond de l'abîme, nous conduire vous-même au port, où le soleil éternel apparaît radieux.
Salut , ô Vierge que dans la sincérité de mon coeur j'espère avoir toujours pour protectrice de ma vie, vous que je reconnais pour la Mère de mon Dieu !
Salut, ô Vierge remplie d'allégresse ! Que par vous je trouve place dans l'assemblée des élus bienheureux, dans la terre des vivants.
Salut, ô Vierge, tige toujours verdoyante, rayon de miel , fontaine et coupe à la fois , vous qui avez offert au monde pour rassasier sa soif le Prophète par excellence !
Salut , ô Vierge , tige de Jessé ! Donnez-nous d'habiter avec vous afin que dans les siècles éternels nous chantions vos louanges avec l'amour que nous vous devons.
Salut , Vierge glorieuse ! Vierge puissante, mettez en moi la vertu, et commandez qu'en tout temps il me soit donné de contempler votre beauté.
Salut, ô Vierge ! Enseignez-moi dans le silence de mon âme la bonté , la sagesse et la science céleste.
Salut , ô Vierge vraiment pleine de douceur ! Sauvez-moi , je vous en prie , des peines de ce pesant exil et des tourments éternels.
Salut , ô Mère toujours pure ! C'est vers vous que j'élève mes regards et mon coeur , afin d'avoir part aux consolations dont votre pitié est prodigue envers tous ceux que le malheur oppresse.
Salut, ô Vierge, lumière des justes ! Vous qui êtes entrée glorieuse dans le palais céleste , et y avez pris place pour y régner en souveraine !
Salut, ô vous à qui le Roi et le Dominateur suprême des cieux a donné, par un pacte éternel, la puissance sur toute créature.


Salut, Vierge bénie, que jamais le vain torrent des choses de la terre , ni la rosée passagère, ni la fleur sitôt flétrie de ce monde n'entraînèrent au mal !
Salut, montagne sublime de Sion, Vierge élevée d'une manière ineffable ! Dans les cieux vous avez tout pouvoir, tout droit et tout empire.
Salut, ô Vierge sur qui le souffle céleste s'est abaissé, et que son influence a fécondée en vous faisant produire un fruit tout spirituel, Jésus , la fleur de votre virginité !
Salut , pleine de grâce , maison ornée de sept colonnes, temple construit par la main de Dieu, et dont la sainteté ne souffrit jamais la moindre atteinte!
Salut, tige de la vigne véritable ! Faites, ô Vierge! que durant les jours éternels je contemple les biens de la sainte Sion et que je sois dans l'abondance de ses félicités.
Salut , ô Vierge , étoile de la mer ! Donnez-moi la force, enseignez-moi à combattre, dirigez mes coups vers leur but et ne permettez pas que je sois jamais vaincu.
Salut, ô Vierge, espérance des humains ! Apaisez les tempêtes et calmez les flots agités, afin que, surmontant les vagues de ce monde , nous puissions échapper à l'abîme. 
Salut, ô Vierge dont la pensée ne fut jamais la proie d'une vainc arrogance ou d'un orgueil insensé !
Salut, ô Vierge, Reine du ciel ! Dieu a choisi voire coeur pour y habiter seul et sans partage; c'est ]à qu'il se plaît à jouir de son repos.
Salut , ô Vierge, vase rempli de parfums embaumés ! Nous vous supplions de répandre sur la frange de notre vêtement l'abondance de vos saintes essences.


Salut, ô Vierge dont les mains se sont élevées pour offrir à Dieu l'encens si pur de vos prières , à ce Dieu dont vous êtes la Mère !
Salut, ô Vierge toute de piété ! Donnez-moi de chanter vos louanges durant la vie et après la mort avec un coeur vraiment dévoué , avec un amour toujours pur.
Salut, Ciel spirituel , suprême hauteur intellectuelle ! Vous êtes la montagne demeurée intacte, vous êtes le jardin des délices célestes.
Salut, ô Mère vierge véritable ! Enseignez-moi à me souvenir toujours de Sion dans la sincérité de mon âme, à ne jamais reposer mes pensées sur ce monde.
Salut , Mère du nouvel Adam ! Faites, je vous en conjure, que je puisse échapper à sa juste vengeance veuillez plaider ma cause au jour de sa colère.
Salut , Mère de charité ! Que par vous la nuit de notre aveuglement soit éclairée comme le jour, et que tout malheur soit éloigné de nous.
Salut, Vierge digne d’être annoncée au monde. Ne permettez pas que mes efforts soient supplantés ; dirigez mes pas de peur qu'ils ne m'entraînent à l'abîme.
Salut, ô Vierge, coeur divinement orné ! Empêchez que jamais ma bouche ne s'ouvre pour excuser mes crimes ; apprenez-moi à refréner ma langue.
Salut , ô Vierge ! Accordez-moi au sortir des chagrins de ce monde de contempler la face de Jésus, cette face plus brillante que le soleil.
Salut, fille auguste des rois ! O Vierge, sauvez, comme vous l'avez fait jusqu'alors celui qui fuit vers vous ; sauvez celui qui se prosterne en votre présence.



Salut, arbre entouré de soins admirables, Vierge objet de louanges sans nombre, en qui Dieu ne trouva rien à reprendre lorsqu'il s'abaissa jusqu'à vous !
Salut, ô Vierge qui avez allaité la suave lumière dont vous fûtes enivrée , et qui , rame fixée dans les cieux, simple étoile avez donné au monde le soleil qui l'éclaire?
Salut , ô Vierge qui portez un raisin qui calme la soif de la terre, qui rend la lumière aux aveugles et la liberté à ceux qui sont dans l'esclavage !
Salut , ô Vierge heureuse dont la lumière toujours inaltérable se répand pour jamais sur les campagnes de l'Eglise par sept étoiles pleines de sérénité !
Salut, puissante Reine de l'univers , convive de la table de Dieu ! Faites qu'assis à vos côtés je participe à son banquet céleste.
Salut, ô Vierge d'innocence ! La lune en votre présence voit sa clarté s'évanouir; les étoiles palissent, et le soleil couvre d'un voile ses rayons. 
Salut ô Vierge ! Vous êtes dans la joie, et votre gloire est remplie d'allégresse à la vue des vertus sans nombre dont le parfum embaume le sanctuaire de votre âme.
Salut, astre par excellence ! Salut , Mère auguste de mon Dieu ! Vous êtes digne d'être chantée d'une manière admirable durant les siècles éternels. Ainsi soit-il.

"Totus tuus ego sum, o Maria, et omnia mea tua sunt. [...] Accipio te in mea omnia, praebe mihi cor tuum, o Maria"
 
 
source: http://www.abbaye-saint-benoit.ch/bibliotheque.htm
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