mercoledì 29 gennaio 2014

«Fratelli - domandava - che cosa decidete? Che cosa vi sembra giusto?: che io mi dia tutto all'orazione o che vada attorno a predicare? Io, piccolino e semplice, inesperto nel parlare, ho ricevuto la grazia dell'orazione più che quella della predicazione.




1. Francesco, servitore e ministro veramente fedele di Cristo, tutto volendo compiere con fedeltà e perfezione, si sforzava di praticare soprattutto quelle virtù che sapeva maggiormente gradite al suo Dio, come aveva appreso per dettame dello Spirito Santo.

A questo proposito, si trovò una volta fortemente angosciato da un dubbio, che per molti giorni espose ai frati suoi familiari, quando tornava dall'orazione, perché l'aiutassero a scioglierlo.

«Fratelli - domandava - che cosa decidete? Che cosa vi sembra giusto?: che io mi dia tutto all'orazione o che vada attorno a predicare? Io, piccolino e semplice, inesperto nel parlare, ho ricevuto la grazia dell'orazione più che quella della predicazione

Nell'orazione, inoltre, o si acquistano o si accumulano le grazie; nella predicazione, invece, si distribuiscono i doni ricevuti dal cielo. Nell'orazione purifichiamo i nostri sentimenti e ci uniamo con l'unico, vero e sommo Bene e rinvigoriamo la virtù; nella predicazione, invece, lo spirito si impolvera e si distrae in tante direzioni e la disciplina si rallenta. 

Finalmente, nella orazione parliamo a Dio, lo ascoltiamo e ci tratteniamo in mezzo agli angeli; nella predicazione, invece, dobbiamo scendere spesso verso gli uomini e, vivendo da uomini in mezzo agli uomini, pensare, vedere, dire e ascoltare al modo umano. 

Però, a favore della predicazione, c'è una cosa, e sembra che da sola abbia, davanti a Dio, un peso maggiore di tutte le altre, ed è che l'Unigenito di Dio, sapienza infinita, per la salvezza delle anime è disceso dal seno del Padre, ha rinnovato il mondo col suo esempio, parlando agli uomini la Parola di salvezza e ha dato il suo sangue come prezzo per riscattarli, lavacro per purificarli, bevanda per fortificarli, nulla assolutamente riservando per se stesso, ma tutto dispensando generosamente per la nostra salvezza. Ora noi dobbiamo fare tutto, secondo il modello che vediamo risplendere in Lui, come su un monte eccelso. Perciò sembra maggiormente gradito a Dio, che io lasci da parte il riposo e vada nel mondo a lavorare».

Per molti giorni ruminò discorsi di questo genere con i frati; ma non riusciva ad intuire con sicurezza la strada da scegliere, quella veramente più gradita a Cristo. Lui, che mediante lo spirito di profezia veniva a conoscere cose stupefacenti, non era capace di risolvere con chiarezza questo interrogativo da se stesso: la Provvidenza di Dio preferiva che fosse una risposta venuta dal cielo a mostrare l'importanza della predicazione e che il servo di Cristo si conservasse nella sua umiltà.


2. Non aveva rossore di chiedere le cose piccole a quelli più piccoli di lui; lui, vero minore, che aveva imparato dal Maestro supremo le cose grandi. Era solito ricercare con singolare zelo la via e il modo per servire più perfettamente Dio, come a Lui meglio piace.

Questa fu la sua filosofia suprema, questo il suo supremo desiderio, finché visse: chiedere ai sapienti e ai semplici, ai perfetti e agli imperfetti, ai giovani e agli anziani qual era il modo in cui più virtuosamente poteva giungere al vertice della perfezione.

Incaricò, dunque, due frati di andare da frate Silvestro, a dirgli che cercasse di ottenere la risposta di Dio sulla tormentosa questione e che gliela facesse sapere (frate Silvestro era quello che aveva visto una croce uscire dalla bocca del Santo e ora si dedicava ininterrottamente alla orazione sul monte sovrastante Assisi). Questa stessa missione affidò alla santa vergine Chiara: indagare la volontà di Dio su questo punto, sia pregando lei stessa con le altre sorelle, sia incaricando qualcuna fra le vergini più pure e semplici, che vivevano alla sua scuola. 

E furono meravigliosamente d'accordo nella risposta - poiché l'aveva rivelata lo Spirito Santo - il venerabile sacerdote e la vergine consacrata a Dio: il volere divino era che Francesco si facesse araldo di Cristo ed uscisse a predicare.

Ritornarono i frati, indicando qual era la volontà di Dio, secondo quanto avevano saputo; ed egli subito si alzò, si cinse le vesti, e, senza frapporre il minimo indugio, si mise in viaggio. Andava con tanto fervore ad eseguire il comando divino, correva tanto veloce, come se la mano del Signore, scendendo su di lui, lo avesse ricolmato di nuove energie.

3. Avvicinandosi a Bevagna, giunse in un luogo dove una moltitudine sterminata d'uccelli di varie specie s'eran dato convegno. Appena li vide, il Santo di Dio accorse tutto allegro e li salutò, come fossero dotati di ragione. Tutti gli uccelli erano in attesa e si voltavano verso di lui; e quelli sui rami, mentre egli si accostava, chinavano il capo per guardarlo.

Quando fu in mezzo a loro, li esortò premurosamente ad ascoltare tutti la parola di Dio, dicendo: «O miei fratelli alati, dovete lodare molto il vostro creatore: perché è stato lui a ricoprirvi di piume, a darvi le ali per volare, a concedervi il regno dell'aria pura, ed è lui che vi mantiene, liberi da ogni preoccupazione».

Mentre diceva loro queste e simili parole, gli uccelletti, gesticolando in meravigliosa maniera, allungavano il collo, stendevano le ali, aprivano il becco, guardandolo fisso.
Ed egli passava in mezzo a loro, con mirabile fervore di spirito, e li toccava con la sua tonaca, senza che nessuno si muovesse dal suo posto. Finalmente, quando l'uomo di Dio, tracciando il segno della croce, diede loro la benedizione e il permesso, tutti insieme volarono via.
I compagni, dalla strada, stavano a guardare lo spettacolo. Ritornato fra loro, l'uomo semplice e puro incominciò ad accusarsi di negligenza, perché fin allora non aveva mai predicato agli uccelli.



4. Passò, poi, a predicare nei luoghi vicini e giunse ad un paese, che si chiama Alviano. Qui, adunato il popolo e indetto il silenzio, non riusciva a farsi sentire a causa delle rondini, che avevano il nido proprio lì e garrivano a tutta forza.
L'uomo di Dio, alla presenza di tutti gli ascoltatori, così si rivolse alle rondini: «Sorelle mie rondini, adesso è venuto il momento che parli io, perché voi avete parlato abbastanza. Ascoltate la parola di Dio, in silenzio, fino a quando la predica sarà terminata». E quelle, quasi fossero dotate di intelletto, tacquero immediatamente; né si mossero dal loro posto finché la predica fu terminata.
Tutti, a quello spettacolo, furono pieni di stupore e diedero gloria a Dio.
La fama di questo miracolo si diffuse tutto intorno, suscitando in molti venerazione per il Santo, devozione e fede.

(Vita di san Francesco, di san Bonav., CAPITOLO XII : EFFICACIA NELLA PREDICAZIONE E GRAZIA DELLE GUARIGIONI)

IMPARIAMO DAI SANTI A INSCRIVERCI ALLA " SCUOLA " DELLA MADONNA


BEATIFICAZIONE DEI VENERABILI 

GIACINTA E FRANCESCO, PASTORELLI DI FÁTIMA


OMELIA DEL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II

Santuario di Nostra Signora del Rosario di Fátima

Sabato, 13 Maggio 2000

 
1. "Ti benedico, o Padre, (...) perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli" (Mt 11, 25).

Con queste parole, cari fratelli e sorelle, Gesù loda il Padre celeste per i suoi disegni; Egli sa che nessuno può venire a Lui se non lo attira il Padre (cfr Gv 6, 44), perciò loda questo suo disegno e vi aderisce filialmente: "Sì, o Padre, perché così è piaciuto a Te" (Mt 11, 26). Ti è piaciuto di aprire il Regno ai piccoli.
Secondo il disegno divino, è venuta dal Cielo su questa terra, alla ricerca dei piccoli privilegiati dal Padre, "una Donna vestita di sole" (Ap. 12,1). Essa parla loro con voce e cuore di mamma: li invita ad offrirsi come vittime di riparazione, dicendosi pronta a condurli, sicuri, fino a Dio. Ed ecco, essi vedono uscire dalle sue mani materne una luce che penetra nel loro intimo, così che si sentono immersi in Dio come quando una persona – essi stessi spiegano - si contempla allo specchio.

Più tardi Francesco, uno dei tre privilegiati, osservava: "Noi stavamo ardendo in quella luce che è Dio e non ci bruciavamo. Com’è Dio! Non si può dire. Questo sì, che noi non lo potremo mai dire". Dio: una luce che arde, però non brucia. Fu la medesima percezione che ebbe Mosè, quando vide Dio nel roveto ardente; in quell'occasione Dio gli parlò, dicendosi preoccupato per la schiavitù del suo popolo e deciso a liberarlo per mezzo di lui: "Io sarò con te" (cfr Es 3, 2-12). Quanti accolgono questa presenza diventano dimora e, conseguentemente, "roveto ardente" dell'Altissimo.

2. Ciò che più meravigliava il beato Francesco e lo compenetrava era Dio in quella luce immensa che li aveva raggiunti tutti e tre nel loro intimo. Soltanto a lui, però, Dio si fece conoscere "tanto triste", come egli diceva. Una notte, suo padre lo sentì singhiozzare e gli domandò perché piangesse; il figlio rispose: "Pensavo a Gesù che è tanto triste a causa dei peccati che si fanno contro di Lui". Un unico desiderio - così espressivo del modo di pensare dei bambini - muove ormai Francesco ed è quello di "consolare e far contento Gesù".
Nella sua vita si opera una trasformazione che si potrebbe dire radicale; una trasformazione sicuramente non comune per bambini della sua età. Egli si impegna in una intensa vita spirituale, con una preghiera così assidua e fervente da raggiungere una vera forma di unione mistica col Signore. Proprio questo lo spinge ad una crescente purificazione dello spirito, mediante tante rinunce a quello che gli piace e persino ai giochi innocenti dei bambini.

Francesco sopportò le grandi sofferenze causate dalla malattia, della quale poi morì, senza alcun lamento. Tutto gli sembrava poco per consolare Gesù; morì con il sorriso sulle labbra. Grande era, nel piccolo, il desiderio di riparare per le offese dei peccatori, offrendo a tale scopo lo sforzo di essere buono; i sacrifici, la preghiera. Anche Giacinta, la sorella più giovane di lui di quasi due anni, viveva animata dai medesimi sentimenti.

3. "Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago" (Ap 12, 3).
Queste parole che abbiamo ascoltate nella prima lettura della Messa ci portano a pensare alla grande lotta tra il bene e il male, nonché a costatare come l'uomo, mettendo Dio da parte, non possa raggiungere la felicità, anzi finisca per distruggere se stesso.

Quante vittime nel corso dell'ultimo secolo del secondo millennio! Il pensiero va agli orrori delle due "grandi guerre" e quelli delle altre guerre in tante parti del mondo, ai campi di concentramento e di sterminio, ai gulag, alle pulizie etniche e alle persecuzioni, al terrorismo, ai rapimenti di persone, alla droga, agli attentati contro la vita non nata e la famiglia.

Il messaggio di Fatima è un richiamo alla conversione, facendo appello all'umanità affinché non stia al gioco del "drago", il quale con la "coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra" (Ap 12, 4). L'ultima meta dell'uomo è il Cielo, sua vera casa dove il Padre celeste, nel suo amore misericordioso, é in attesa di tutti.

Dio vuole che nessuno si perda; per questo, duemila anni fa, ha inviato sulla terra il suo Figlio a "cercare e salvare quel che era perduto" (Lc 19, 10). Egli ci ha salvati con la sua morte sulla croce. Nessuno renda vana quella Croce! Gesù è morto e risorto per essere "il primogenito di molti fratelli" (Rom 8, 29).

Nella sua sollecitudine materna, la Santissima Vergine è venuta qui, a Fatima, per chiedere agli uomini di "non offendere più Dio, Nostro Signore, che è già molto offeso". È il dolore di mamma che l'obbliga a parlare; è in palio la sorte dei suoi figli. Per questo Ella chiede ai pastorelli: "Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori; tante anime finiscono nell'inferno perché non c'è chi preghi e si sacrifichi per loro".

4. La piccola Giacinta ha condiviso e vissuto quest'afflizione della Madonna, offrendosi eroicamente come vittima per i peccatori. Un giorno, quando essa e Francesco avevano ormai contratto la malattia che li costringeva al letto, la Vergine Maria venne a visitarli in casa, come racconta Giacinta: "La Madonna è venuta a vederci e ha detto che molto presto verrà a prendere Francesco per portarlo in Cielo. A me ha chiesto se volevo ancora convertire più peccatori. Le ho detto di sì". E, quando si avvicina il momento della dipartita di Francesco, la piccola gli raccomanda: "Da parte mia porta tanti saluti a Nostro Signore e alla Madonna e dì loro che sono disposta a sopportare tutto quanto vorranno per convertire i peccatori". Giacinta era rimasta così colpita dalla visione dell'inferno, avvenuta nell'apparizione di luglio, che tutte le mortificazioni e penitenze le sembravano poca cosa per salvare i peccatori.

Giacinta potrebbe benissimo esclamare con San Paolo: "Mi rallegro di soffrire per voi, completando in me stessa quello che manca alle tribolazioni di Cristo a vantaggio del suo Corpo, che è la Chiesa" (Col 1, 24). Domenica scorsa, presso il Colosseo a Roma, abbiamo fatto memoria i moltissimi testimoni della fede del secolo XX, ricordando, attraverso le incisive testimonianze lasciateci, le tribolazioni che hanno patito. Una nube innumerevole di coraggiosi testimoni della fede ci ha lasciato un preziosa eredità, che dovrà restare viva nel terzo millennio. Qui a Fatima, dove sono stati preannunciati questi tempi di tribolazione e la Madonna ha chiesto preghiera e penitenza per abbreviarli, voglio oggi render grazie al Cielo per la forza della testimonianza che si è manifestata in tutte quelle vite. E desidero una volta di più celebrare la bontà del Signore verso di me, quando, duramente colpito in quel 13 maggio 1981, fui salvato dalla morte. Esprimo la mia riconoscenza anche alla beata Giacinta per i sacrifici e le preghiere fatte per il Santo Padre, che ella aveva visto tanto soffrire.

5. "Ti benedico, o Padre, perché hai rivelato queste cose ai piccoli". La lode di Gesù prende oggi la solenne forma della beatificazione dei pastorelli Francesco e Giacinta. La Chiesa vuole, con questo rito, mettere sul lucerniere queste due fiammelle che Dio ha acceso per illuminare l'umanità nelle sue ore buie e inquiete. Risplendano dunque queste luci sul cammino di questa moltitudine immensa di pellegrini e di quanti altri ci accompagnano tramite la radio e la televisione. Siano Francesco e Giacinta una luce amica che illumina il Portogallo intero e, in modo speciale, questa diocesi di Leiria-Fátima.

Ringrazio Monsignore Serafim, Vescovo di questa illustre Chiesa particolare, per le sue parole di benvenuto e con grande gioia saluto tutto l'Episcopato portoghese e le rispettive comunità ecclesiali che amo di cuore ed esorto ad imitare i loro Santi. Un fraterno saluto ai Cardinali e Vescovi presenti, con menzione particolare per i Pastori delle Comunità dei Paesi di lingua portoghese: la Vergine Maria ottenga la riconciliazione al popolo angolano; porti conforto agli alluvionati del Mozambico; vegli sui passi di Timor Lorosae, della Guinea Bissau, di Capo Verde, di São Tomé e Príncipe; e custodisca nell'unità della fede i suoi figli e figlie del Brasile.

Il mio deferente saluto va al Signor Primo Ministro e alle Autorità che hanno voluto partecipare a questa Celebrazione. Profitto dell'occasione per esprimere, nella persona del Capo del Governo, la mia riconoscenza a tutti per la collaborazione con cui hanno reso possibile questo mio pellegrinaggio. Un abbraccio cordiale ed una particolare benedizione alla parrocchia e alla città di Fatima, le quali oggi si rallegrano per i loro figli elevati agli onori degli altari.

6. La mia ultima parola è per i bambini: Cari bambini e bambine, vedo tanti di voi con addosso vestiti simili a quelli usati da Francesco e Giacinta. Vi stanno molto bene! Il guaio è che, questa sera o forse domani, toglierete questi abiti e... i pastorelli spariranno. Non vi pare che non dovrebbero scomparire?! La Madonna ha bisogno di tutti voi per consolare Gesù, triste per i torti che gli si fanno; ha bisogno delle vostre preghiere e dei vostri sacrifici per i peccatori.

Chiedete ai vostri genitori ed ai vostri maestri di inscrivervi alla "scuola" della Madonna, affinché vi insegni a diventare come i pastorelli, i quali cercavano di far quanto Ella chiedeva loro. Vi dico che "si progredisce più in poco tempo di sottomissione e dipendenza da Maria che durante anni interi di iniziative personali, appoggiati soltanto su se stessi" (San Luigi Maria Grignion di Montfort, Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine, n. 155). E’ stato così che i pastorelli sono diventati rapidamente santi. Una donna che aveva accolto Giacinta a Lisbona, nel sentire i consigli tanto belli e saggi che la piccola dava, le domandò chi era stato ad insegnarglieli. "È stata la Madonna" - rispose. Lasciandosi guidare, con totale generosità, da una Maestra così buona, Giacinta e Francesco hanno raggiunto in poco tempo le vette della perfezione.

7. "Ti benedico, o Padre, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli".
Ti benedico, o Padre, per tutti i tuoi piccoli, a cominciare dalla Vergine Maria, l'umile tua Serva, e fino ai pastorelli Francesco e Giacinta.
Il messaggio delle loro vite resti sempre vivo ad illuminare il cammino dell'umanità!



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lunedì 27 gennaio 2014

27 Giugno 2012 – DIO PADRE: IO RIVELO I MIEI PIANI FUTURI PER I NUOVI CIELI E LA NUOVA TERRA.


27 Giugno 2012 – Dio Padre: Io rivelo i Miei piani futuri per i Nuovi Cieli e la Nuova Terra.


Mia figlia carissima, oggi rivelo a tutti i Miei Figli i Miei piani futuri per i Nuovi Cieli e la Nuova Terra.
Quando si fonderanno in un unico glorioso Paradiso ci saranno dodici nazioni.
Queste nazioni saranno fra quelle che hanno dimostrato fedeltà a Me, Dio Padre, Mio Figlio Gesù Cristo e la Madre di Dio, Regina del Cielo.
I dispersi saranno raccolti per riunirsi alle altre nazioni come uno, uniti come una Sacra Famiglia.
Il Mio Volere sarà onorato. Avrete tutti il dono del libero arbitrio, ma esso sarà intrecciato con il Mio. Solo allora la verità del Paradiso verrà rivelata davvero.
Le Mie dodici nazioni sono rappresentate dalle dodici stelle sulla donna nell’Apocalisse.
La donna è la Madre di Dio, ed indossa le dodici stelle per un duplice motivo.
I dodici apostoli hanno aiutato Mio figlio ad innalzare la Sua Chiesa sulla Terra.

Le dodici nazioni appositamente scelte formeranno l’unica vera Chiesa apostolica sulla Nuova Terra, quando Cielo e Terra si fonderanno insieme nel Mio Nuovo Paradiso Glorioso.
Questo è il momento che Io ho atteso pazientemente.
La Mia Volontà Divina, che creò il Paradiso per Adamo ed Eva, e che questi gettarono via a causa della tentazione del maligno, sarà fatta, e il Paradiso questa volta sarà perfetto.
Mio Figlio, Re dell’Umanità, Re dell’universo, regnerà sopra il Mio Nuovo Paradiso sulla Terra.
Egli nominerà i leader di ogni nazione fra quelle unite dalla Mia Volontà Divina.
La gente di quelle nazioni onorerà Mio Figlio nel modo che merita, l’unico modo, nella pace e nell’amore reciproci.
Sua Madre Santissima, la Madre della Salvezza, è stata incoronata Regina del Cielo e regnerà anche come regina del Nuovo Paradiso.
La sua incoronazione in Cielo fu una speciale Manifestazione Divina del suo ruolo nella futura salvezza del mondo.
È stata incoronata in grande onore e splendore per il ruolo che ha svolto, non solo come Madre di Dio e come sposa dello Spirito Santo, ma anche come Madre di Salvezza, a cui è stato dato il potere di distruggere Satana.
È stato il Mio Figlio Prediletto che con amore pose la corona di dodici stelle sul capo della Madre di Dio a sua Incoronazione.
Sarà Mio Figlio che poserà la corona sulla sua testa, nel Nuovo Paradiso, come Regina di tutti i Figli di Dio.
Il Mio Piano Divino per salvare l’umanità è già iniziato.
È Mio desiderio che questa missione Mi aiuti a raccogliere le anime perdute in ogni angolo della terra, ed a salvarle dal nemico prima che sia troppo tardi.
Il Mio intervento Divino proverà il Mio amore per tutti i Miei figli.
Niente è impossibile. Niente è senza speranza nella Mia battaglia contro l’esercito di Satana.
Vi porterò un nuovo mondo che vi stupirà in tutto il suo splendore magnifico. È pronto.
La sua bellezza ed il suo splendore sono oltre la vostra capacità umana di immaginare.
Quando testimonierete tutto questo, avrete la vita eterna.
Pregate che quei poveri bambini Miei che non credono in Me, Dio l’Altissimo, che non obbediscono alle Mie leggi e che commettono terribili atrocità l’uno contro l’altro, si pentano.
Non voglio perdere neanche uno dei Miei figli.
Aiutatemi a portar loro questa meravigliosa e gloriosa eredità. Purtroppo devono accettarla per loro spontanea volontà.
Vi amo, bambini, con una passione sconosciuta per l’umanità.
Venite a Me attraverso Mio Figlio come se foste uno.
Il tempo per il Nuovo Paradiso sulla terra è molto vicino, ma vi è stato accordato il tempo per aiutare l’umanità a convertirsi attraverso questa Missione del 7 ° angelo sulla terra, che lavora con Mio Figlio per portare la Mia famiglia a Me.
Il Vostro Padre Amorevole
Creatore di tutte le cose visibili e invisibili
Dio, l’Altissimo

domenica 26 gennaio 2014

Mother of Salvation

Mother of Salvation: These apparitions will begin this Spring, as my Son has instructed

My dear child, let it be known that I will make one more appearance at all the Marian grottos, which were approved by my Son’s Church, over the centuries.
I will make myself known in Sacred sites, which will include Lourdes, Fatima, La Sallette and Guadalupe. I will also appear at Garabandal. These apparitions will begin this Spring, just as my Son has instructed.
I will be seen, by chosen souls, with the sun behind my head. There will be twelve stars encircled and woven around the crown of thorns, which was worn by my Son during His Crucifixion, placed upon my head, as a sign for all to follow my example. My role is to lead all of God’s children along the Path of Truth and take them to my Son.

When these apparitions take place, there will be no doubt, especially amongst those who pay homage to me, that I speak the Truth when I say that soon the final Path, which will bring you to my Son, in these the end times, will be through the Book of Truth.

When you follow me, your Mother, I will take you and guide you towards my Son. My Son has promised many miracles, so that He can open your eyes to the prophecies He gave the world, through my own Mission. Many do not accept that I appeared at these special apparition sites and dismiss their importance in the salvation of souls.

When I appear one last time at these sites and present myself as the Mother of Salvation, you will know then that this Mission is my last and that all apparitions lead to this final one to bring the world the Salvation, which is the birthright of every single person.

Rejoice, for these days are close and when you hear of these things, then know that this prophecy, when fulfilled, could only have come from me, your beloved Mother, the Mother of Salvation, Mother of God.

Your beloved Mother
Mother of Salvation

Magnificat - Perosi


Magnificat - Perosi