giovedì 20 settembre 2012

«Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato, abbatterà le eresie e salverà le anime purganti. «Esso farà rifiorire le virtú e le opere sante, otterrà ai fedeli copiose misericordie da Dio e tirerà i cuori degli uomini dall’amor vano del mondo all’amor di Dio, e li solleverà al desiderio delle cose eterne. «Chiunque reciterà devotamente il S. Rosario con la considerazione dei Misteri non verrà abbandonato dal Signore: non perirà di morte improvvisa, quando si trova in disgrazia di Dio; ma si convertirà se peccatore, e si conserverà in grazia se giusto, e sarà fatto degno della vita eterna. «Voglio che coloro i quali reciteranno il mio Rosario abbiano in vita il lume e la pienezza delle grazie, e in morte siano ammessi a partecipare ai meriti dei Beati nel Paradiso. «I veri figliuoli del mio Rosario godranno una gran gloria in cielo, e tutti coloro che lo propagano saranno da me soccorsi in ogni loro necessità. «Chi recita il mio rosario ha un gran segnale di predestinazione e tutto quello che chiederà per esso lo otterrà».




 

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Informazioni generali
Il Santo Rosario è la pratica eminente della devozione popolare, che è poi l’espressione piú semplice di elementi dai significati complessi e molteplici.
I centocinquanta Ave, che sono omologhi ai centocinquanta Salmi, tali che il S. Rosario è detto anche Salterio Angelico o Salterio della Beata Vergine Maria, esprimono la ripetizione continua del nome di Maria e del nome di Gesú, a conferma di una pratica antichissima nella Chiesa che con forme diverse realizza l’invocazione continua del Nome divino.

In occasione della vittoria di Lepanto contro i Turchi (7 ottobre 1571), S. Pio V intese rendere grazie alla Santa Vergine istituendo la festa della Beata Vergine Maria della Vittoria, e patrocinando la recita del S. Rosario, da tempo importante pratica di venerazione e di culto popolare.
Con Gregorio XIII, nel 1573, la festa prese il nome della Beata Vergine Maria del Santo Rosario e venne celebrata alla prima domenica di ottobre, poiché la vittoria era stata conseguita di domenica, mentre l’intera Cristianità era intenta a recitare con fervore il S. Rosario per la buona riuscita della battaglia.
Nel 1913, san Pio X la ricondusse alla data storica del 7 ottobre.

Codificata e predicata da san Domenico fin dal 1214, su suggerimento di Maria SS., la recita del S. Rosario si trova ripetutamente richiamata nelle diverse e piú recenti apparizioni della S. Vergine. 
Tra le tante, ricordiamo le promesse fatte da Maria SS. a san Domenico e al beato Alano della Rupe:
«Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il 
        peccato, abbatterà le eresie e salverà le anime purganti.
«Esso farà rifiorire le virtú e le opere sante, otterrà ai fedeli copiose misericordie da 
        Dio e tirerà i cuori degli uomini dall’amor vano del mondo all’amor di Dio, e li 
        solleverà al desiderio delle cose eterne.
«Chiunque reciterà devotamente il S. Rosario con la considerazione dei Misteri non 
        verrà abbandonato dal Signore: non perirà di morte improvvisa, quando si 
        trova in disgrazia di Dio; ma si convertirà se peccatore, e si conserverà in grazia 
        se giusto, e sarà fatto degno della vita eterna.
«Voglio che coloro i quali reciteranno il mio Rosario abbiano in vita il lume e la 
        pienezza delle grazie, e in morte siano ammessi a partecipare ai meriti dei Beati 
        nel Paradiso.
«I veri figliuoli del mio Rosario godranno una gran gloria in cielo, e tutti coloro che 
        lo propagano saranno da me soccorsi in ogni loro necessità.
«Chi recita il mio rosario ha un gran segnale di predestinazione e tutto quello che 
        chiederà per esso lo otterrà».
Nonché le raccomandazioni che la S. Vergine ha ripetuto ultimamente a Fàtima:
«Sono la Madonna del Rosario. 
«Voglio che si costruisca qui una cappella in mio onore. 
«Si continui sempre a recitare il santo Rosario tutti i giorni.…
«Quando recitate il santo Rosario dopo ogni singola meditazione dite cosí: 

“Gesú mio, perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell’Inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente le piú bisognose della vostra misericordia”
«Guarda, figlia mia, il mio cuore circondato di spine che gli uomini ingrati mi 
       infliggono ad ogni istante con le loro bestemmie e la loro ingratitudine. Tu 
       almeno cerca di consolarmi e dí che: tutti coloro che durante cinque mesi, il 
       primo sabato del mese, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, 
       reciteranno una corona del santo Rosario e mi terranno compagnia durante 
       quindici minuti, meditando sui quindici Misteri del Rosario, in spirito di 
       riparazione, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie 
       necessarie per la salvezza della loro anima.»
Con questa promessa la Beata Vergine Maria ha anche inteso ricordare di soffermarsi in silenzio a meditare su ogni Mistero (tenendole cosí compagnia) per almeno un minuto, rammentando che la recita del S. Rosario va fatta senza alcuna fretta.La recita quotidiana del S. Rosario comporta la meditazione dell’Incarnazione, della Passione e Morte, della Resurrezione  e dell’Ascensione di nostro Signore Gesú Cristo; nonché della discesa dello Spirito Santo, dell'Assunzione in Cielo e dell'Incoronazione di Maria Santissima.
Il S. Rosario si compone, per ogni Mistero, della recita di un Pater, dieci Ave e un Gloria; ogni diecina è seguita dalle Giaculatorie.
Alla fine si recitano le Litanie Lauretane della Beata Vergine Maria, accompagnate dai Versetti, dagli Oremus e dalle Antifone finali della Beata Vergine.

L’uso della lingua volgare non toglie nulla al valore della recita, ma l’uso della lingua latina stabilisce la continuità e l’unione spirituale con tutte le generazioni che lo hanno recitato nel corso dei secoli: cosí da rendere tangibile il criterio ortodosso di rivolgersi a Dio “ad una voce”.
Il S. Rosario si recita con la meditazione di quindici Misteri, distribuiti in tre “corone” di cinque Misteri ciascuna.
La recita di ogni “corona” si accompagna con lo scorrimento dei “grani” della corona benedetta, che serve a computare le preci (54 grani) e i Misteri (5 grani).

Si dà inizio alla recita del S. Rosario con le invocazioni a Dio, perché ci dia il suo aiuto.
In corrispondenza della S. Croce della corona benedetta si recita il Credo, perché la Fede è la base indispensabile per ogni preghiera che rivolgiamo a Dio.
Si scorrono poi i cinque grani dopo la S. Croce recitando un  Pater, in onore di Dio Onnipotente, tre Ave, in memoria della SS. Trinità che si è manifestata alla Beata Vergine Maria nell’Annunciazione, e un altro  Pater per dare inizio alla prima corona del S. Rosario.
Con una mano si scorrono i 54 grani della corona benedetta per recitare le prime cinque diecine che si concludono tutte con un Gloria. Con l’altra mano si computano i cinque Misteri usando i 5 grani iniziali.

Le tre “corone” che compongono il S. Rosario possono essere recitate anche separatamente nel corso della giornata. 
È invalso l’uso minimale di recitare una sola “corona” al giorno, meditando solo cinque Misteri. 
In questo caso essi vengono distribuiti per ogni giorno della settimana a partire dal lunedí: Misteri Gaudiosi (lunedí e giovedí), Misteri Dolorosi (martedí e venerdí), Misteri Gloriosi (mercoledí e sabato); la Domenica, giorno del Signore, si meditano sempre i Misteri Gloriosi.

Si può recitare la “corona” meditando specialmente i Misteri Gaudiosi nelle Domeniche d’Avvento e nelle Ottave di Natale e dell’Epifania, nonché nelle feste dell'Annunciazione, della Visitazione e della Purificazione della B. V. Maria; i Misteri Dolorosi in tutte le Domeniche di Quaresima e nei giorni della Settimana di Passione e della Settimana Santa; e i Misteri Gloriosi nelle Ottave di Pasqua, dell’Ascensione e di Pentecoste, nonché nella festa dell’Assunzione.
La recita del S. Rosario può farsi individualmente o in comune, ricordando che trattandosi del Salterio della Beata Vergine Maria il modo migliore per recitarlo è salmodiarlo, e il modo migliore per salmodiare è quello dei due cori che si alternano, richiamandosi così alla promessa di Nostro Signore: Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro  (Mt 19, 20).
Al tempo stesso è cosa degna e meritoria recitare il S. Rosario in ginocchio, con la corona benedetta in mano, perché con esso ci si rivolge supplici alla Misericordia di Dio in nome di Nostro Signore Gesú Cristo ( Gv 15, 16) per intercessione della Beata Vergine Maria Madre di Dio.

Alla fine del S. Rosario, prima della recita delle Litanie, possono recitarsi uno o piú Pater, Ave e Gloria, con delle specifiche intenzioni.
La recita di un  Pater, Ave e Gloria “secondo le intenzioni del Sommo Pontefice” permette di acquistare le indulgenze previste.

Tra le indulgenze concesse nel corso dei secoli dai diversi Papi, ricordiamo:
- indulgenza di cento giorni per ogni Pater e per ogni Ave;
- indulgenza di dieci anni e di altrettante quarantene per ogni recita giornaliera;
- indulgenza plenaria per ogni recita al cospetto del SS. Sacramento;
- indulgenze parziali e plenarie per la recita nei diversi giorni dell'anno, specialmente nelle feste del Signore e in quelle della B. V. Maria, massimamente se la recita si compie in una cappella dedicata alla S. Vergine.

Per l’acquisto delle indulgenze plenarie è necessario confessarsi, comunicarsi e pregare “secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”.

  

Indicazioni su come recitare il S. Rosario

Per il caso che lo si reciti in due o piú persone, abbiamo riportato il testo diviso in caratteri normali e caratteri in neretto per indicare l’alternarsi delle voci. Le Antifone si recitano o si cantano ad una sola voce.
Anche nel caso della semplice “recita” è raccomandabile cantare almeno il Gloria e le Antifone della Beata Vergine.
Chi ritenesse di poter usare la salmodia al posto della recita può richiedere alla nostra segreteria copia della partitura da usare.
La recita “minimale” del S. Rosario (mancanza del Credo, del Pater e degli Ave all’inizio, recita della sola Antifona della Salve Regina) o le variazioni che sono state introdotte con l’uso piú recente (come la recita di una sola “corona”), non implicano violazione di alcun precetto della Chiesa, quindi non comportano alcuna colpa, neanche veniale.

 

Indicazioni generali
Nel Credo: chinare il capo al: «…Deum Patrem»; «…Iesum Christum,…»;
                                          «qui conceptus est de Spíritu Sancto, natus ex Maria Vírgine»

Nell’Ave: chinare il capo alla menzione del nome di Gesú: «…Iesus»
Nel Gloria: chinare il capo recitando o cantando il primo versetto (in cui si menziona il Padre, il Figlio e lo
                 Spirito Santo)

Nelle Giaculatorie: chinare il capo al: «…SS. Nome di Gesú»
Nelle Litanie: chinare il capo al: «…eléison»; «miserére nobis»; «parce nobis».
Si china sempre il capo alla menzione del Nome di N. S. Gesú Cristo.

Orazione di San Bernardo
Ricordatevi, o piissima Vergine Maria, che non si è mai udito al mondo che sia stato abbandonato chi a Voi è ricorso, chi ha implorato il vostro aiuto, chiesto il vostro soccorso. Io, animato da tale fiducia, o Vergine delle Vergini, a Voi ricorro, a Voi vengo, innanzi a Voi, peccatore contrito, mi prostro; non vogliate, o Madre del Verbo, sdegnare le mie preghiere, ma ascoltatemi propizia ed esauditemi. Amen.

Orazione che l'Angelo, a Fàtima, insegnò ai tre pastorelli
"Mio Dio, io credo,  vi adoro, spero e vi amo. Vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano".
Orazione ripetuta tre volte dall'Angelo, a Fàtima
"Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima e divinità di Gesú Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze con le quali Egli è offeso; e per i meriti infiniti del Cuore sacratissimo di Gesú e del Cuore Immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori."


 

All'inizio:  Invocazioni - Credo - 1 Pater - 3 Ave - Gloria
Ad ogni Mistero:  1 Pater - 10 Ave - Gloria - Giaculatorie
Ad ogni intenzione:  1 Pater - 1 Ave - Gloria - Giaculatorie

Initium
All'inizio

Invocazioni a Dio
+ In nómine Patris, et Fílii, et Spíritus SanctiDómine, lábia mea  apéries,
Et os meum annuntiábit láudem tuam.

Deus, in adiutórium meum inténde.
Dómine, ad adiuvándum me festína.
+ In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito SantoO Signore, tu aprirai le mie labbra,
E la mia bocca proclamerà la tua lode.

O Dio, vieni a salvarmi.
O Signore, vieni presto in mio aiuto.

 

Ad Crucem
In corrispondenza della Croce

Professione di Fede
Credo in (chiniamo il capo)Deum Patrem omnipoténtem, 
Creatórem coéli et terrae.
Et in (chiniamo il capoIesum Christum,
Fílium eius únicum, Dóminum nostrum,
(chiniamo il capoqui concéptus est de Spíritu Sancto,
natus ex Maria Vírgine,
passus sub Póntio Piláto,
cricifíxus, mórtuus, et sepúltus,
descéndit ad ínferos.
tértia die resurréxit a mórtuis,
ascéndit ad coélos,
sedet ad déxteram Dei Patris omnipoténtis,
inde ventúrus est iudicáre vivos et mórtuos.
Credo in Spíritum Sanctum,
sanctam Ecclésiam cathólicam,
sanctórum commúnionem,
remissiónem peccatórum,
carnis resurrectiónem
et vitam aetèrnam.
Amen.
Credo in (chiniamo il capo)Dio Padre
onnipotente ,
Creatore del cielo e della terra.
E in (chiniamo il capoGesú Cristo,
suo unico Figliuolo, nostro Signore,
(chiniamo il capoil quale fu concepito di Spírito Santo,
nacque da Maria Vérgine,
patì sotto Ponzio Pilato,
fu crocifisso, morì e fu sepolto,
discese all'inferno,
il terzo giorno risuscitò da morte,
ascese al cielo,
siede alla destra di Dio Padre onnipotente,
di là ha da venire a giudicare i vivi e i morti.
Credo nello Spírito Santo,
la santa Chiesa cattolica,
la comunione dei santi,
la remissione dei peccati,
la resurrezione della carne,
la vita eterna.
Amen.
Preghiere
Ad grana maiora
Pater noster, qui es in cœlis.
Sanctificétur nomen tum.
Advéniat Regnum tuum.
Fiat volúntas tua, sicut in cœlo et in terra.
Panem nostrum quotidiánum da nobis hódie.
Et dimítte nobis débita nostra, 
Sicut et nos dimíttimus debitóribus nostris.
Et ne nos indúcas in tentatiónem; 
Sed líbera nos a malo. 
Amen.

Ad grana minora
Ave María, grátia plena: Dóminus tecum;
benedícta tu in muliéribus,
et benedíctus fructus ventris tui, Jesus.
Sancta María, Mater Dei, 
ora pro nobis peccatóribus,
nunc et in hora mortis nostræ. 
Amen.

Ad finem décadum
Glória Patri et Fílio et Spirítui Sancto,
Sícut érat in princípio, et nunc, et semper, et in sæcula sæculórum. 
Amen
In corrispondenza del grano singolo
Padre nostro, che sei nei cieli:
Sia santificato il tuo nome:
Venga il tuo regno:
Sia fatta la tua volontà, come in cielo cosí in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano: 
E rimetti a noi i nostri debiti, 
Come noi li rimettiamo ai nostri debitori. 
E non ci indurre in tentazione, 
Ma liberaci dal male.
Amen.

In corrispondenza degli altri grani
Ave Maria, piena di grazia: il Signore è con te:
tu sei benedetta fra le donne,
e benedetto è il frutto del seno tuo Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio,
prega per noi peccatori:
adesso e nell’ora della nostra morte. 
Amen.

Alla fine della décade
Gloria al Padre, e al Figlio, e allo Spirito Santo,
Come era in principio, e ora e sempre, e nei secoli dei secoli. 
Amen.
 
Giaculatorie
Oratio Fátimae
Preghiera di Fatima
O mi Iesu, dimítte nobis débita nostra, salva nos ab igne inferni, perduc in coélum omnes ánimas, praesértim illas quae misericórdiae tuae máxime índigent.Gesú mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell'inferno, porta in cielo tutte le ànime, specialmente le piú bisognose della tua misericordia.
se non si recita per i defunti:
Lodato sempre sia il SS. Nome di Gesú, Giuseppe e Maria.
E sempre sia lodato il SS. Nome di Gesú Verbo incarnato.

se si recita per i defunti:
Réquiem aetérnam dona eis (eo - ea), Dómine:
et lux perpétua lúceat eis (eo - ea).
Requiéscant (-scat) in pace. Amen.
L'eterno riposo dona loro (lui - lei), o Signore:
slenda ad essi (a lui - a lei) la luce perpetua.
Riposino (riposi) in pace. Amen.

 

Mystéria Gaudiósa
Misteri gaudiosi

(In féria secunda et féria quinta  -  lunedí - giovedí)
Primum Mystèrium Gaudiósum.Quem, Virgo, concepísti.
(Lui, che tu, o Vergine, hai concepito)
Nel 1° Mistero Gaudiososi contempla come alla SS. Vergine Maria fu annunciato dall'Arcangelo Gabriele che ella doveva essere Madre del divin Redentore.
Secundum Mystèrium Gaudiósum.Quem, Virgo, visitándo Elísabeth portásti.
(Lui, che tu, o Vergine, hai portato in grembo visitando Elisabetta)
Nel 2° Mistero Gaudiososi contempla come la SS. Vergine Maria andò a visitare la cugina sant'Elisabetta, che era incinta di san Giovanni Battista, e si trattenne con lei per tre mesi. 
Tértium Mystèrium Gaudiósum.Quem, Virgo, genuísti.
(Lui, che tu, o Vergine, hai partorito)
Nel 3° Mistero Gaudiososi contempla la nascita, a mezzanotte, in una grotta a Betlemme di Gesú Cristo nostro Signore e Salvatore, avente ai suoi lati un bue e un asino.
Quartum Mystèrium Gaudiósum.Quem, Virgo, in templo praesentásti.
(Lui, che tu, o Vergine, hai presentato al tempio)
Nel 4° Mistero Gaudiososi contempla la Purificazione della SS. Vergine Maria Madre di Dio e la presentazione di nostro Signore Gesú Cristo al tempio di Gerusalemme nelle braccia di Simeone.
Quintum Mystèrium Gaudiósum.Quem, Virgo, in templo invenísti.
(Lui, che tu, o Vergine, hai ritrovato nel tempio)
Nel 5° Mistero Gaudioso si contempla come la SS. Vergine Maria Madre di Dio e san Giuseppe ritrovarono dopo tre giorni nostro Signore Gesú Cristo, che aveva dodici anni, coi dottori del tempio di Gerusalemme.
Mystéria Dolorósa
Misteri dolorosi

(In féria tértia et féria sexta- martedí e venerdí)
Primum Mystèrium Dolorósum.Qui, pro nobis, sánguinem sudávit.
(Lui, che per noi ha sudato sangue)
Nel 1° Mistero Dolorososi contempla come nostro Signore Gesú Cristo, allontanatosi dai tre Apostoli, prese a pregare il Padre nel podere di Getsémani e sudò sangue.
Secundum Mystèrium Dolorósum.Qui, pro nobis, flagellátus est.
(Lui, che per noi è stato flagellato)
Nel 2° Mistero Dolorososi contempla come nostro Signore Gesú Cristo fu legato, interrogato da Pilato e poi flagellato.
Tértium Mystèrium Dolorósum.Qui, pro nobis, spinis coronátus est.
(Lui, che per noi è stato coronato di spine)
Nel 3° Mistero Dolorososi contempla come nostro Signore Gesú Cristo fu incoronato con una corona di spine, rivestito di un mantello di porpora e deriso e percosso dai soldati.
Quartum Mystèrium Dolorósum.Qui, pro nobis, crucem baiulávit.
(Lui, che per noi è stato caricato della croce)
Nel 4° Mistero Dolorososi contempla come nostro Signore Gesú Cristo fu caricato della croce e salí al Calvario, dove gli venne offerto vino e fiele.
Quintum Mystèrium Dolorósum.Qui, pro nobis, crucifíxus est.
(Lui, che per noi è stato crocifisso)
Nel 5° Mistero Dolorososi contempla come nostro Signore Gesú Cristo fu inchiodato sulla croce in mezzo ai ladroni, come i soldati si spartirono le sue vesti e come morí dopo tre ore, alla presenza della SS. Vergine Addolorata.
Mystéria Gloriósa
Misteri gloriosi

(In Domínica et féria quarta et sábato - domenica, mercoledí e sabato)
Primum Mystèrium GloriòsumQui resurréxit a mortuis.
(Lui, che è risorto dalla morte)
Nel 1° Mistero Gloriososi contempla la Risurrezione di nostro Signore Gesú Cristo, il terzo giorno dopo la morte.
Secúndum Mystèrium GloriòsumQui in coélum ascéndit.
(Lui, che è asceso in Cielo)
Nel 2° Mistero Gloriososi contempla l'Ascensione al Cielo di nostro Signore Gesú Cristo alla presenza degli Apostoli, quaranta giorni dopo la sua Risurrezione.
Tértium Mystèrium GloriòsumQui Spíritum Sanctum misit.
(Lui, che ha inviato lo Spírito Santo)
Nel 3° Mistero Gloriososi contempla la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, riuniti insieme alla SS. Vergine Maria Madre di Dio, nel cenacolo, cinquanta giorni dopo la Risurrezione.
Quartum Mystèrium GloriòsumQui te, o Virgo, assúmpsit.
(Lui, che te, o Vergine, ha assunto in Cielo)
Nel 4° Mistero Gloriososi contempla l'Assunzione in cielo della SS. Vergine Maria Madre di Dio, anima e corpo.
Quintum Mystèrium GloriòsumQui te, o Virgo, in coélis coronávit.
(Lui, che te, o Vergine, ha assunto in Cielo)
Nel 5° Mistero Gloriososi contempla l’Incoronazione della SS. Vergine Maria Madre di Dio Regina del cielo e della terra; e si contempla anche la gloria di tutti gli Angeli e i Santi.

 

Litanie Lauretane della Beata Vergine Maria
Kyrie, eléison.
  Kyrie, eléison.
Christe, eléison.
  Christe, eléison.
Kyrie, eléison.
  Kyrie, eléison.
Christe, áudi nos.
  Christe, áudi nos.
Christe, exáudi nos.
  Christe, exáudi nos.
Pater de cœlis, Deus,miserére nobis.
Fíli, Redémptor mundi, Deus,miserére nobis.
Spíritus Sancte, Deus, miserére nobis.
Sancta Trínitas, unus Deus, miserére nobis.

Sancta Maria, ora pro nobis.
Sancta Dei Génitrix,  ora pro nobis.
Sancta Vírgo vírginum,   ora pro nobis.

Mater Christi, ora pro nobis.
Mater divínæ grátiæ, ora pro nobis.
Mater puríssima, ora pro nobis.
Mater castíssima, ora pro nobis.
Mater invioláta, ora pro nobis.
Mater intemeráta, ora pro nobis.
Mater amábilis, ora pro nobis.
Mater admirábilis, ora pro nobis.
Mater Boni Consílii, ora pro nobis.
Mater Creatóris, ora pro nobis.
Mater Salvatóris, ora pro nobis.

Virgo prudentíssima, ora pro nobis.
Virgo veneránda, ora pro nobis.
Virgo prædicánda, ora pro nobis.
Virgo pótens, ora pro nobis.
Virgo clémens, ora pro nobis.
Virgo fidélis, ora pro nobis.

Spéculum Iustítiæ, ora pro nobis.
Sedes Sapiéntiæ, ora pro nobis.
Causa nostræ lætítiæ, ora pro nobis.
Vas spirituále, ora pro nobis.
Vas honorábile, ora pro nobis.
Vas insígne devotiónis, ora pro nobis.
Rosa mystica, ora pro nobis.
Turris Davídica, ora pro nobis.
Turris ebúrnea, ora pro nobis.
Domus áurea, ora pro nobis.
Fœderis arca, ora pro nobis.
Jánua cœli, ora pro nobis.
Stella matutína, ora pro nobis.
Salus infirmórum, ora pro nobis.
Refúgium peccatórum, ora pro nobis.
Consolátrix afflictórum, ora pro nobis.
Auxílium Christianórum, ora pro nobis.

Regína Angelórum, ora pro nobis.
Regína Patriarchárum, ora pro nobis.
Regína Prophetárum, ora pro nobis.
Regína Apostolórum, ora pro nobis.
Regína Mártyrum, ora pro nobis.
Regína Confessórum, ora pro nobis.
Regína Vírginum, ora pro nobis.
Regína Sanctórum ómnium, ora pro nobis.
Regína sine labe originále concépta, ora pro nobis.
Regína in cœlum assúmpta,  ora pro nobis.
Regína sacratíssimi Rosárii,  ora pro nobis.
Regína pacis, ora pro nobis.

Agnus Dei, qui tóllis peccáta mundi,
  parce nobis, Dómine.
Agnus Dei, qui tóllis peccáta mundi,
  exáudi nos, Dómine.
Agnus Dei, qui tóllis peccáta mundi,
  miserére nobis.
 
Signore, pietà.
  Signore, pietà.
Cristo, pietà.
  Cristo, pietà.
Signore pietà.
  Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
  Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.
  Cristo, esaudiscici.
O Dio, Padre celeste, abbi pietà di noi.
O Dio, Figlio Redentore del mondo, abbi pietà di noi.
O Dio, Spirito Santo, abbi pietà di noi.
Santa Trinità, unico Dio, abbi pietà di noi.

Santa Maria, prega per noi.
Santa Madre di Dio, prega per noi.
Santa Vergine delle vergini, prega per noi.

Madre di Cristo, prega per noi.
Madre della divina grazia, prega per noi.
Madre purissima, prega per noi.
Madre castissima, prega per noi.
Madre inviolata, prega per noi.
Madre intemerata, prega per noi.
Madre amabile, prega per noi.
Madre ammirabile, prega per noi.
Madre del Buon Consiglio, prega per noi.
Madre del Creatore, prega per noi.
Madre del Salvatore,  prega per noi.

Vergine prudentissima, prega per noi.
Vergine veneranda, prega per noi.
Vergine degna di lode, prega per noi.
Vergine potente, prega per noi.
Vergine clemente, prega per noi.
Vergine fedele, prega per noi.

Specchio della Giustizia, prega per noi.
Sede della Sapienza, prega per noi.
Causa della nostra letizia, prega per noi.
Vaso spirituale, prega per noi.
Vaso onorabile, prega per noi.
Vaso insigne di devozione, prega per noi.
Rosa mistica, prega per noi.
Torre di Davide, prega per noi.
Torre d'avorio, prega per noi.
Casa d'oro, prega per noi.
Arca dell'Alleanza, prega per noi.
Porta del cielo, prega per noi.
Stella del mattino, prega per noi.
Salute degli infermi, prega per noi.
Rifugio dei peccatori, prega per noi.
Consolatrice degli afflitti, prega per noi.
Aiuto dei Cristiani, prega per noi.

Regina degli Angeli, prega per noi.
Regina dei Patriarchi, prega per noi.
Regina dei Profeti, prega per noi.
Regina degli Apostoli, prega per noi.
Regina dei Martiri, prega per noi.
Regina dei Confessori, prega per noi.
Regina delle Vergini, prega per noi.
Regina di tutti i Santi,  prega per noi.
Regina concepita senza peccato  originale, prega per noi.
Regina Assunta in cielo,  prega per noi.
Regina del santissimo Rosario, prega per noi.
Regina della pace, prega per noi.

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
   perdonaci, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
   ascoltaci, o Signore.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo,
   abbi pietà di noi.
 
Quando il S. Rosario si recita per i defunti:
nelle Litanie: ogni appellativo della Madonna viene accompagnato dall'invocazione:
ora pro eis.
(oppure: ora pro eo)
(oppure: ora pro ea)
prega per loro
(oppure: prega per lui)
(oppure: prega per lei)
nelle Litanie: la parte finale delle invocazioni all'Agnus Deidiventano:
dona eis (ei - ei) réquiem.
dona esi (ei- ei) réqiem.
dona eis (ei - ei) réquiem sempitérnam.
dona loro (a lui - a lei) il riposo.
dona loro (a lui - a lei) il riposo.
dona loro (a lui - a lei) l'eterno riposo.

 

Antifone finali della Beata Vergine Maria
Il versetto, l'oremus e l'antifona cambiano a seconda del tempo dell'anno liturgico
 

NELLE FESTE DELLA BEATA VERGINE MARIA

- Ora pro nobis, Regina sacratissimi Rosárii.
- Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
 
Orémus.
Deus, cujus Unigénitus per vítam, mortem et resurrectiónem suam, nobis salútis ætérnæ præmia comparávit: concéde quæsumus; ut hæc Mystéria Sanctíssimo Beátæ Mariæ Vírginis Rosário recoléntes, et imitémur quod cóntinent, et quod promíttunt assequámur. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum.
Amen.

Antiphona
Sub tuum præsídium confúgimus, sancta Dei Génitrix: 
Nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus: 
Sed a perículis cúnctis líbera nos semper, 
Virgo gloriósa et benedícta.
 
- Prega per noi, Regina del santissimo Rosario.
- Affinché, siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
O Dio, il cui Figlio Unigenito ci ha acquistato i  beni della salvezza eterna attraverso la sua vita, morte e risurrezione: concedici, ti supplichiamo, che, meditando questi Misteri col santissimo Rosario della Beata Vergine Maria, imitiamo ciò che contengono e conseguiamo ciò che promettono. Per il medesimo Cristo, nostro Signore.
Amen.

Antifona
O santa Madre di Dio, noi ci rifugiamo sotto la tua protezione; 
non disprezzare le nostre suppliche, 
ma liberaci sempre da ogni pericolo,
o Vergine gloriosa e benedetta.
 

DAL SABATO PRECEDENTE LA 1° DOMENICA D'AVVENTO FINO ALLA VIGILIA DI NATALE

- Ángelus Dómini nuntiávit Maríæ.
- Et concépit de Spíritu Sáncto.
Orémus.
Deus, qui de Beátæ Maríæ Vírginis útero Verbum tuum, Ángelo nuntiánte, carnem suscípere voluísti: præsta supplícibus tuis; ut, qui vere eam Genitrícem Dei crédimus, eius apud te intercessiónibus adjuvémur. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum.

Amen.
Antiphona
Alma Redemptóris Mater, quæ pérvia cœli
Porta mánes, et stella máris, succúrre cadénti,
Súrgere qui cúrat pópulo: 
Tu quæ genuísti, natúra miránte, tuum sánctum Genitórem,
Virgo prius ac postérius, 
Gabriélis ab ore súmens íllud Ave, 
peccatórum miserére.
- L’Angelo del Signore fece l’annuncio a Maria.
- Ed ella concepí di Spirito Santo.
Preghiamo.
O Dio, che hai voluto che il tuo Verbo, secondo l’annuncio dell’Angelo, si incarnasse nel grembo della Beata Vergine Maria: a noi che ti supplichiamo concedi di essere aiutati dalle intercessioni che ti rivolge colei che crediamo essere vera Genitrice di Dio. Per il medesimo Cristo, nostro Signore.
Amen.

Antifona
O alma Madre del Redentore, che del Cielo sei
Porta aperta, e stella del mare, vieni in soccorso di chi cade e cerca di rialzarsi, 
Tu, che hai generato, con stupore della natura, il tuo santo Genitore
Tu, che sei rimasta Vergine prima e dopo, 
accogliendo quell’Ave dalle labbra di Gabriele, abbi pietà dei peccatori.

DA NATALE FINO ALLA PURIFICAZIONE DELLA B. V. MARIA ESCLUSA (2 febbraio)

- Post pártum, Virgo, invioláta permansísti.
- Dei Génitrix, intercéde pro nobis.
Orémus.
Deus, qui salútis ætérnæ, beátæ Maríæ Virginitáte fecúnda, humáno géneri præmia præstitísti: tríbue, quæsumus; ut ípsam pro nobis intercédere sentiámus, per quam merúimus auctórem vitæ suscípere, Dóminum nostrum Iesum Christum Fílium tuum.
Amen.

Antiphona
Alma Redemptóris Mater, quæ pérvia cœli
Porta mánes, et stella máris, succúrre cadénti,
Súrgere qui cúrat pópulo: 
Tu quæ genuísti, natúra miránte, tuum sánctum Genitórem,
Virgo prius ac postérius, 
Gabriélis ab ore súmens íllud Ave, 
peccatórum miserére.
- Dopo il parto, o Vergine, rimanesti inviolata.
- O Madre di Dio, intercedi per noi.
Preghiamo.
O Dio, che hai elargito i beni della salvezza eterna al genere umano con la feconda verginità della beata Maria: concedici, ti preghiamo, di sentire che ella intercede per noi, lei, grazie alla quale abbiamo meritato di accogliere l’autore della vita: Gesú Cristo, Figlio tuo e Signore nostro.
Amen.

Antifona
O alma Madre del Redentore, che del Cielo sei
Porta aperta, e stella del mare, vieni in soccorso di chi cade e cerca di rialzarsi, 
Tu, che hai generato, con stupore della natura, il tuo santo Genitore
Tu, che sei rimasta Vergine prima e dopo, 
accogliendo quell’Ave dalle labbra di Gabriele, abbi pietà dei peccatori.

DALLA PURIFICAZIONE DELLA B. V. MARIA (2 febbraio) FINO AL MERCOLEDI SANTO

- Dignáre me, laudáre te, Virgo sacráta.
- Da mihi virtútem contra hóstes tuos.
Orémus.
Concéde, miséricors Deus, fragilitáti nostræ præsídium, ut, qui sánctæ Dei Genitrícis memóriam ágimus, intercessiónis eius auxílio a nostris iniquitátibus resurgámus. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum.
Amen.

Antiphona
Ave, Regína cœlórum,
Ave, Dómina Ángelórum,
Salve, rádix, salve, porta,
Ex qua múndo lux est orta.
Gáude, Virgo gloriósa,
Super ómnes speciósa:
Vale, o válde decóra,
Et pro nobis Christum exóra.
- O Vergine santa, fammi degno di lodarti.
- Dammi forza contro i tuoi nemici.
Preghiamo.
O Dio misericordioso, presidio della nostra fragilità, concedi a noi che ricordiamo la santa Madre di Dio, di rialzarci dalle nostre iniquità grazie all’aiuto della sua intercessione. Per il medesimo Cristo nostro Signore.
Amen.

Antifona
Ave, Regina dei Cieli 
Ave, Signora degli Angeli, 
Salve, radice, salve, porta 
Dalla quale al mondo la luce è sorta. 
Gioisci, Vergine gloriosa, 
Sopra tutti splendente: 
Salve, o bellissima, 
Prega Cristo anche per noi.

DALLA DOMENICA DI PASQUA FINO AL VENERDI DELL'OTTAVA DI PENTECOSTE

- Gáude et lætáre, Virgo María, allelúia.
- Quia surréxit Dóminus vére, allelúia.
Orémus.
Deus, qui per resurrectiónem Fílii tui Dómini nostri Iesu Christi mundum lætificáre dignátus es: præsta, quæsumus; ut per eius Genitrícem Vírginem Maríam, perpétuæ capiámus gáudia vitæ. Per eúmdem Christum Dóminum nostrum.

Amen.
Antiphona
Regína cœli, lætáre, allelúia;
Quia quem meruísti portáre, allelúia,

Resurréxit, sícut díxit, allelúia:
Ora pro nobis Deum, allelúia.
- Gioisci e rallégrati, Vergine Maria, alleluia.
- Perché davvero il Signore è risorto, alleluia.
Preghiamo.
O Dio, che ti sei degnato di allietare il mondo con la risurrezione del Figlio tuo e Signore nostro Gesú Cristo: concedici, ti supplichiamo, di ottenere, per l’intercessione della Vergine Maria madre sua, i gaudii della vita eterna. Per il medesimo Cristo, Signore nostro.
Amen.

Antifona
Regina del Cielo, rallegrati, alleluia, 
Perché Colui che tu hai meritato di portare in te, alleluia, 
È risorto, cosí come aveva detto, alleluia.
Prega Dio per noi, alleluia.

DAL SABATO DELL'OTTAVA DI PENTECOSTE FINO
AL VENERDI CHE PRECEDE LA 1° DOMENICA D'AVVENTO

- Ora pro nobis, Sancta Dei Génitrix.
- Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.
 
Orémus.
Concéde nos, fámulos tuos, quæsumus, Dómine Deus,  perpétua méntis et córporis sanitáte gaudére: et, gloriósa beátæ Maríæ semper Vírginis intercessióne, a presénti liberári tristítia, et ætérna pérfrui lætítia. Per Christum Dóminum nostrum.
Amen.

Antiphona
Salve Regína, Mater misericórdiæ: 
Vita, dulcédo, et spes nostra, salve. 
Ad te clamámus éxsules fílii Hevæ: 
Ad te suspirámus geméntes et fléntes in hac lacrymárum valle. 
Eia, ergo, advocáta nostra, 
Illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte. 
Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis, post hoc exsílium, osténde. 
O clémens, o pia, o dulcis Virgo Maria.
- Prega per noi, santa Madre di Dio.
- Affinché siamo fatti degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Signore Iddio, concedi a noi tuoi servi, di godere della perpetua salute dell’anima e del corpo: e, per intercessione della beata sempre Vergine Maria, liberaci dalla presente tristezza e donaci l’eterna letizia. Per Cristo nostro Signore. 

Amen.
Antifona
Salve Regina, Madre di misericordia: 
Vita, dolcezza e speranza nostra, salve. 
A te ricorriamo, esuli figli di Eva, 
A te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. 
Orsú, dunque, avvocata nostra, 
Rivolgi a noi quegli occhi tuoi misericordiosi. 
E mostraci, dopo questo esilio, il frutto benedetto del ventre tuo, Gesù. 
O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

+ In nómine Patris, et Fílii, et Spíritus Sancti. Amen.

mercoledì 19 settembre 2012

Nostra Signora de La Salette: …I governanti avranno tutti un medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i principi religiosi per sostituirli con il materialismo, l'ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi.


La Salette - 

Storia dell'Apparizione della Madonna








Attualità del messaggio della Santa Vergine
IL SEGRETO DE LA SALETTE
(5/95)

Il 19 settembre 1846, a Melania Calvat e a Massimo Giraud apparve la Madre di Dio
L'attualità del messaggio loro trasmesso lascia ancora stupiti.





Da qualche tempo si sente parlare di statuette della Madonna lacrimanti sangue: l'opinione pubblica, cattolica e non, ne è rimasta turbata o stupefatta.
Indipendentemente da quelle che possono essere le convinzioni personali su queste manifestazioni, esse inducono a riflettere sul significato che sempre nella storia della cristianità siffatte realtà hanno rivestito.
Lasciando alle legittime autorità ecclesiastiche il giudizio definitivo sui recenti avvenimenti, osserviamo che, già nel secolo scorso, la Santa Vergine, in apparizioni riconosciute autentiche dalla Chiesa, ha affidato a veggenti messaggi e profezie poi puntualmente verificatesi.


Qui intendiamo parlare della apparizione della Madonna sulla montagna del La Salette, (paesino del Delfinato, poco distante da Corps, sulla strada tra Grenoble e Gap), perché il messaggio della Santa Vergine è insieme molto attuale e poco noto: la sua diffusione, infatti, fu ostacolata a causa del contenuto, in particolare di quella parte che oggi ci riguarda piú da vicino.


Il 19 settembre 1846 Melania Calvat, assieme a Massimo Giraud, raccontarono di aver ricevuto un messaggio e un segreto durante una apparizione della Madonna.
Dal 1860 Melania, poi entrata in religione con il nome di Maria della Croce - Vittima di Gesú, procedette a diverse redazioni del suo segreto, finché ne venne dichiarata autentica una, pubblicata nel 1879 con l'imprimatur del Vescovo di Lecce, mentre l'autorità ecclesiastica francese per qualche tempo non volle concedere il riconoscimento ecclesiastico. Il racconto della apparizione della Madonna a La Salette, (dove oggi sorge un grandioso santuario, meta di una importante processione il 19 settembre di ogni anno), si può considerare, per i nostri scopi, composto essenzialmente di due parti principali. 


Nella prima parte vengono descritti gli avvenimenti che interessarono buona parte dell'Europa di allora, e che si verificarono puntualmente: guerre civili in Francia, (la Comune di Parigi), in Portogallo, (lotte per l'istituzione della repubblica), in Italia, (guerre di Indipendenza); fine del potere temporale dei papi, (breccia di Porta Pia del 1870); carestie; lotte contro la religione, (legge sui frati del governo Cavour, politica ecclesiastica di Gambetta e Ferry in Francia); lassismo morale; decadimento ecclesiastico.


La seconda parte, (che riportiamo nella sua completezza nelle pagine che seguono affinché ciascuno possa valutare e giudicare in coscienza), è la parte piú discussa del segreto, perché riferentesi alla venuta dell'anticristo ed alla diffusione dell'eresia all'interno stesso della Chiesa. 

Si dice chiaramente nella profezia che Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo.

Sono parole estremamente gravi, che vanno collegate a quelle che seguono nel messaggio stesso, e cioè alla indefessa sicurezza della vittoria finale del bene sul male, all'invito alla perseveranza nella fede cattolica apostolica romana, all'assistenza continua per gli apostoli degli ultimi tempi.
La parte di messaggio, che riportiamo, è una traduzione del testo approvato in lingua francese, come riportato nel libro Bénédictions et malédictions, prophéties de la révélation privée di JEAN VAQUIÉ, Dominique Martin Morin Editore, 1987, ISBN 2-85652-094-4, che, a sua volta, fa riferimento a M.CALVAT, L'apparition de la Très Sainte Vierge sur la montagne de La Salette, Imprimatur: Mgr. Zola, Lecce (Italie), 15 novembre 1879, Rome, 1922 (Societé St-Augustin).
Il libro può essere richiesto a Diffusion de la pensée française, B.P. 1, F-86190 Chiré-en-Montreuil, Francia, e vale la pena di procurarselo per avere il messaggio completo e altre rivelazioni contenute nella corrispondenza della veggente, rivelazioni che qui non possiamo riprodurre.



(omissis)
…I governanti avranno tutti un medesimo progetto, che sarà di abolire e fare scomparire tutti i principi religiosi per sostituirli con il materialismo, l'ateismo, lo spiritismo, e ogni sorta di vizi.
Nell'anno 1865 si vedrà l'abominio nei luoghi santi; nei conventi i fiori della Chiesa saranno putrefatti e il demonio diventerà come il re dei cuori.
Coloro che sono a capo delle comunità religiose si guardino dalle persone che esse devono ricevere, perché il demonio userà tutta la sua malizia per introdurre negli ordini religiosi delle persone dedite al peccato, perché i disordini e l'amore dei piaceri carnali saranno diffusi su tutta la terra.
La Francia, l'Italia, la Spagna e l'Inghilterra saranno in guerra: il sangue scorrerà per le strade; il francese combatterà contro il francese, l'italiano contro l'italiano, vi sarà poi una guerra generale che sarà spaventevole. Per qualche tempo Dio non si ricorderà piú della Francia né dell'Italia, perché il Vangelo di Gesú Cristo non è piú conosciuto.
I malvagi userano tutta la loro astuzia; ci si ucciderà, ci si massacrerà reciprocamente perfino nelle case.
Al primo colpo della Sua spada fulminante le montagne e la natura tutta tremeranno di spavento perché i disordini e i crimini degli uomini trafiggono la volta celeste.
Parigi sarà bruciata e Marsiglia inghiottita; molte grandi città saranno scosse e inghiottite da terremoti; si crederà che tutto è perduto; non si vedranno che omicidi; non si sentiranno che colpi d'arma e bestemmie.
I giusti soffriranno molto, le loro preghiere, la loro penitenza e le loro lacrime saliranno fino al Cielo e tutto il popolo di Dio chiederà perdono e misericordia e chiederà il Mio aiuto e la Mia intercessione.
Allora Gesú Cristo con un atto della Sua misericordia grande per i giusti comanderà ai Suoi angeli che tutti i Suoi nemici siano messi a morte.
Improvvisamente i persecutori della Chiesa di Gesú Cristo e tutti gli uomini dediti al peccato moriranno e la terra diventerà come un deserto.
Allora si farà la pace, la riconciliazione di Dio con gli uomini; Gesú Cristo sarà servito, adorato e glorificato; dappertutto fiorirà la carità.
I nuovi re saranno il braccio destro della Santa Chiesa, che sarà forte, umile, pia, povera, zelante e imitatrice delle virtú di Gesú Cristo.
Il Vangelo sarà predicato dappertutto e gli uomini faranno grandi progressi nella fede perché vi sarà unità tra gli operai di Gesú Cristo e perché gli uomini vivranno nel timor di Dio.
Questa pace tra gli uomini non sarà lunga: venticinque anni di abbondanti raccolti faranno loro dimenticare che i peccati degli uomini sono causa di tutte le pene che arrivano sulla terra.
Un precursore dell'anticristo, con le sue truppe di parecchie nazioni, combatterà contro il vero Cristo, il solo Salvatore del mondo, egli spargerà molto sangue e vorrà annientare il culto di Dio per farsi guardare come un Dio.
La terra sarà colpita da ogni sorta di piaghe, (oltre la peste e la carestia che saranno dovunque), vi saranno delle guerre fino all'ultima guerra, che sarà allora fatta da dieci re dell'anticristo, i quali re avranno tutti lo stesso progetto e saranno i soli a governare il mondo.
Prima che ciò succeda vi sarà una specie di falsa pace nel mondo; non si penserà che a divertirsi; i malvagi si abbandoneranno a ogni sorta di peccato; ma i figli della Santa Chiesa, i figli della fede, i miei veri imitatori crederanno nell'amore di Dio e nelle virtú che mi sono piú care.
 

Felici le anime umili guidate dallo Spirito Santo! Io combatterò con esse fino a che esse saranno nella pienezza dell'età. La natura chiede vendetta per gli uomini ed essa freme di spavento nell'attesa di ciò che deve arrivare alla terra insudiciata dai crimini.
 

Tremate terra e voi che fate professione di adorare Gesú Cristo e che dentro di voi adorate solo voi stessi; tremate perché Dio sta per consegnarvi al Suo nemico, perché i luoghi santi sono nella corruzione, molti conventi non sono piú le case di Dio, ma i pascoli di Asmodeo e dei suoi.
Sarà durante questo tempo che nascerà l'anticristo da una religiosa ebrea, da una falsa vergine che sarà in comunicazione con il vecchio serpente, il padrone dell'impurità; suo padre sarà Vescovo, nascendo vomiterà delle bestemmie, egli avrà dei denti, in una parola sarà il diavolo incarnato; egli lancerà delle grida spaventose, farà dei prodigi, non si nutrirà che di impurità.
Egli avrà dei fratelli che, sebbene non siano dei demoni incarnati come lui, saranno dei figli del male; a dodici anni essi si faranno notare per le prodi vittorie che otterranno; presto essi saranno ognuno alla testa degli eserciti assistiti dalle legioni dell'inferno.
Le stagioni saranno cambiate, la terra non produrrà che frutti cattivi, gli astri perderanno i loro movimenti regolari, la luna non rifletterà che una debole luce rossastra; l'acqua e il fuoco daranno al globo terrestre dei movimenti convulsi e degli orribili terremoti che inghiottiranno delle montagne, delle città.
Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo. I demoni dell'aria con l'anticristo faranno dei grandi prodigi sulla terra e nell'aria e gli uomini si pervertiranno sempre piú.

Dio avrà cura dei suoi fedeli servitori e degli uomini di buona volontà; il Vangelo sarà predicato dappertutto, tutti i popoli e tutte le nazioni conosceranno la verità.
Io rivolgo un appello urgente alla terra; Io chiamo i veri imitatori di Cristo fatto uomo, il solo e vero Salvatore degli uomini; Io chiamo i miei figli , i miei veri devoti, quelli che si sono dati a Me perché io li conduca dal Mio divin Figlio, quelli che Io porto, per cosí dire, nelle mie braccia, quelli che sono vissuti del Mio Spirito; infine Io chiamo gli Apostoli degli ultimi tempi, i discepoli di Gesú Cristo che sono vissuti nel disprezzo del mondo e di loro stessi, nella povertà e nell'umiltà, nel disprezzo e nel silenzio, nella preghiera e nella mortificazione, nella castità e nell'unione con Dio, nella sofferenza e sconosciuti al mondo.
È tempo che escano e vengano ad illuminare la terra.
Andate e mostratevi come i miei cari figli; Io sono con voi e in voi purché la vostra fede sia la luce che vi illumina in questi giorni di disgrazia.
Che il vostro zelo vi renda come gli affamati per la gloria e l'onore di Gesú Cristo.
Combattete, figli della luce, voi, piccolo numero che ci vedete, perché ecco il tempo dei tempi, la fine delle fini.
La Chiesa sarà eclissata, il mondo sarà nella costernazione.
Ma ecco Enoch ed Elia riempiti dello Spirito di Dio; essi predicheranno con la forza di Dio e gli uomini di buona volontà crederanno in Dio e molte anime saranno consolate; essi faranno grandi progressi per virtú dello Spirito Santo e condanneranno gli errori diabolici dell'anticristo.
Sciagura agli abitanti della terra!
Vi saranno guerre spaventose e carestie; pesti e malattie contagiose; pioverà una grandine spaventosa di animali; tuoni che scuoteranno le città; terremoti che inghiottiranno paesi; si udiranno delle voci nell'aria; gli uomini batteranno la testa contro i muri, essi chiameranno la morte, da un'altra parte la morte li supplizierà; il sangue scorrerà da ogni parte.
Chi potrà vivere se Dio non diminuirà il tempo della prova ?
Dal sangue, dalle lacrime e dalle preghiere dei giusti Dio si lascerà placare; Enoch ed Elia saranno messi a morte; Roma pagana sparirà; il fuoco del cielo cadrà e distruggerà tre città; tutto l'universo sarà colpito dal terrore e molti si lasceranno sedurre perché essi non hanno adorato il vero Cristo vivente tra loro.
È tempo, il sole si oscura; la fede sola vivrà.
Ecco il tempo, l'abisso si apre.
Ecco il re delle tenebre.
Ecco la bestia con i suoi sudditi, sedicente salvatore del mondo.
Egli si alzerà con orgoglio nell'aria per andare fino al Cielo; egli sarà soffocato dal respiro di San Michele Arcangelo.
Egli cadrà e la terra che da tre giorni sarà in continue evoluzioni, aprirà il suo seno pieno di fuoco; egli sarà sprofondato per sempre con tutti i suoi nei baratri eterni dell'inferno.
Allora l'acqua e il fuoco purificheranno la terra e consumeranno tutte le opere dell'orgoglio degli uomini e tutto sarà rinnovato: Dio sarà servito e glorificato.

Non intendiamo fornire interpretazioni di un testo legato ad espressioni profetiche ed apocalittiche, pienamente intelleggibile solo al momento della sua realizzazione, e nemmeno intendiamo infoltire la schiera dei millenaristi che, soprattutto in àmbito protestante, indicano scadenze precise per la parusia, ma neppure possiamo non interrogarci sul significato di questo messaggio, forse oggi troppo trascurato dalla Chiesa ufficiale, che collima con l'Apocalisse, dove si parla di martiri che rimarranno fedeli alla parola di Dio e che non avevano adorata la bestia e del príncipe delle tenebre che dovrà essere sciolto per un breve tempo, (Apocalisse, XX, 1-10).
Come sostiene uno dei piú famosi studiosi del settore, il gesuita Ugo Vanni, il riflettere sui messaggi escatologici ci «mette in guardia sia dal disimpegno di un pessimismo inerte, sia dall'illusione di un paradiso in terra […] richiede che ci assumiamo la responsabilità di una fede robusta, la quale, (consapevole come è di collaborare con un Cristo sempre presente e attivo ma trascendente), si sforza di dare il meglio, ma senza pretendere di controllare il risultato». (UGO VANNI, La struttura letteraria dell'Apocalisse, Morcelliana, Brescia, 1980 ).
Ammonisce l'esortazione evangelica: Ideo et vos estote parati, quia qua nescitis ora Filius hominis venturus est , (Quindi anche voi siate preparati, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora piú impensata), (Matteo, XXIV, 44).

Luc de Pollien


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Difendici, o Madre, con la tua protezione:
 e solleva e conforta la nostra anima.






  

I santi Martiri Gennaro, Vescovo della città di Benevento, Festo suo Diacono, e Desiderio Lettore; Sosio, Diacono della Chiesa di Miseno; Procolo, Diacono di Pozzuoli; Eutichio ed Acuzio.




A Pozzuoli, nella Campania, i santi Martiri Gennaro, Vescovo della città di Benevento, Festo suo Diacono, e Desiderio Lettore; Sosio, Diacono della Chiesa di Miseno; Procolo, Diacono di Pozzuoli; Eutichio ed Acuzio. 

Tutti questi, dopo le catene ed il carcere, furono decapitati sotto il Principe Diocleziano. 

Il corpo di san Gennaro fu portato a Napoli ed onorevolmente sepolto nella chiesa; dove pure si conserva ancora in una ampolla di vetro il sangue del beatissimo Martire, che, posto in presenza della testa di lui, si vede liquefarsi e bollire, come se fosse sparso di fresco.


AVE MARIA PURISSIMA!


Il Giorno grande ed unico dell’Umanità è vicino, ho compreso, Amore Infinito, perché Ti sei degnato di dare alla mia mente la Tua Luce ed al mio cuore il Tuo Palpito, ma come far capire al mondo che bisogna decidersi subito e non indugiare in follie e vaneggiamenti di ogni genere?





    Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi

07.01.04
Eletti, amici cari, godete le Delizie del Mio Cuore Che ama immensamente, lasciatevi andare fiduciosi nell’Oceano Infinito della Mia Tenerezza. TestimoniateMi, amati, non stancatevi di portare per le strade la testimonianza, ognuno di voi è una luce che illumina il buio, tante luci insieme rendono meno buia la notte del mondo; ardete molto, fedeli amici, perché possano capire, quelli che hanno scelto le tenebre, che voi Mi appartenete e che amate del Mio Amore. Cooperate alla salvezza delle anime, cooperate al Mio Progetto di salvezza universale.

Sposa amata, per te, ogni giorno, sono le Mie Delizie, per te la Mia Tenerezza di Sposo, per te i Doni d’Amore, il Mio Cuore Che tanto ama vuole dare Felicità e Pace alla Sua sposa, porta ai miseri i Miei grandi Doni, perché escano dal loro triste stato di miseria. Cammina per le strade del mondo portando la Mia Luce, la notte sarà meno cupa e molte anime smarrite, in questo poco tempo che resta, ritroveranno la strada di salvezza. Sposa cara, non stancarti di testimoniarMi, non stancarti di farlo ogni giorno perché il tempo è già scaduto e la Mia Giustizia Perfetta ormai è affiancata alla Mia Misericordia, non è più un passo indietro, ma cammina insieme.

Mi dici: “Amore Infinito, Delizia del mio cuore, voglio fare ciò che Tu desideri, è grande gioia per me fare la Tua Volontà, adoro la Tua Volontà, sei l’Amore Infinito e ciò che vuoi sgorga sempre da un Cuore Che ama, ama teneramente. Il mio più vivo desiderio è fare ciò che chiedi per la salvezza delle anime, il Tuo Dolore per la grande perdita di esse è anche il mio dolore, ho visto il Tuo Volto triste e pensieroso, so quello che significa, capisco che è molto penosa la Tua Passione; ogni giorno chiami, chiami con Amore le Tue creature, quelle fatte a Tua Immagine e Somiglianza, per la Felicità con Te le chiami, ma all’Incontro molte sono impreparate, vengono sorprese senza la veste per entrare nel Regno della Gioia, con le lampade spente. Quanto Dolore è per Te, Amore Infinito, la perdita delle anime! Amore, desidero cooperare a pieno con Te, conta su di me in ogni momento, per darTi solo una briciola di gioia, farei qualunque sacrificio, aiutami solo a comprendere bene ciò che devo fare, con somma gioia lo farò.”

Amata Mia sposa, questo è un tempo grande e significativo, occorre che tutto si compia in fretta perché desidero vedere la terra fiorita come un mandorlo a primavera, voglio che ovunque ci sia bellezza, armonia e fragranza, deve finire il duro inverno, cessare il dolore delle Mie creature, occorre una lunga pausa prima della conclusione definitiva della storia. Amata sposa, ogni anima che si perde è per Me un terribile Dolore, per la vita l’ho creata, per la felicità l’ho voluta, vorrei che ogni uomo lo capisse. Pensa, sposa amata, al tempo che è trascorso, quello delle quattordici generazioni, non ti è difficile capire che è giunto per voi la pienezza dei tempi e che siete alla grande svolta, come nel passato avvenne. [cfr Matteo 1, 17].

Mi dici: “Adorato, ho riflettuto ed ho capito, i segni confermano il mio pensiero, la Tua Presenza Viva e Palpitante mi dice che il Giorno grande ed unico dell’Umanità è vicino, ho compreso, Amore Infinito, perché Ti sei degnato di dare alla mia mente la Tua Luce ed al mio cuore il Tuo Palpito, ma come far capire al mondo che bisogna decidersi subito e non indugiare in follie e vaneggiamenti di ogni genere? Mi hai concesso Doni meravigliosi, Ti benedico e Ti ringrazio, ma l’anima mia geme nel vedere tanta superficialità nel mondo presente, ognuno procede come ebbro che non sa pensare né fare scelte giuste, passano i giorni, scorre il tempo prezioso, Dono del Tuo Amore e non mutano i cuori, chi ha folleggiato continua a farlo, non cambia.”

Sposa amata, così è perché questa generazione presente è la più testarda di ogni tempo, batte in testardaggine quella del diluvio e di Sodoma e Gomorra, concedo momenti favorevoli, ma non vengono colti, concedo grandi possibilità di salvezza come mai nel passato, ma chi le comprende? 

Si vive senza pensare, si procede senza riflettere, si avanza verso l’abisso ridendo e scherzando.

Amata, chi dovrebbe parlare tace e chi dovrebbe tacere parla per confondere ed ingannare, il Mio Dolore è grande, consola il Mio Cuore trafitto con l’adorazione continua. Pochi Mi sono restati
fedeli, chi ha più il coraggio di testimoniarMi davanti agli increduli del tempo? Chi si nasconde, chi finge di non capire. Chi ha parlato con chiarezza nell’episodio della rimozione del Crocifisso? Pochi, si è alzata la voce del Mio Strumento d’Amore prezioso, il Mio Vicario in terra, pochi altri, tutto il resto è stato silenzio! Vedi, amata sposa, come è esiguo il numero dei Miei veri amici?

Mi dici: “Perdona, Amore, l’insipienza generale, certo i segni incisivi che continueranno ad esserci, sveglieranno molti dormienti ed i cuori saranno tutti per Te, Amore, ogni cuore come un fiore aprirà la sua corolla ai dolci Raggi del Tuo Amore, il torpore continua perché l’attaccamento ai beni della terra è ancora grande, il Tuo nemico, non ha perso tempo e non lo perde, neppure un attimo, come leone ruggente cerca chi assalire e sbranare, ma lo stordimento generale è ancora molto, abbi pietà di questa generazione così smarrita, usa la Tua Tenerezza e salva il mondo, scuoti la terra perché si sveglino prima i potenti poi tutti gli altri, sul loro esempio.”

Amata sposa, vieni nel Mio Cuore Ardentissimo, vieni a prendere Gioia ed ascolta serena le Mie Parole: Mi dici che i segni non vengono colti, così è infatti, Mi chiedi altri più incisivi ancora perché nessuno resti nel torpore, ma si affretti e si salvi. Amata Mia, ci saranno presto altri segni così forti che nessuno resterà più nel torpore, tremeranno le viscere della terra per scuotere e far risvegliare. Ciascuno però capisca prima dei grandi segni conclusivi, non attenda quelli nessuno, colga invece questi momenti favorevoli per cambiare e convertirsi, per cambiare e decidersi per il Mio Amore, quando tutte le porte saranno chiuse, nessuno più avrà accesso e grande sarà la disperazione di coloro che si sono lasciati fuggire le occasioni favorevoli.
Amata sposa, resta nel Mio Cuore per prendere forza, godi le Mie Delizie, porta al mondo il Mio grande Messaggio d’Amore. Ti amo.
Vi amo.
Gesù

Opera scritta dalla Divina Sapienza per gli eletti degli ultimi tempi
07.01.04
La Mamma parla agli eletti

Figli cari e tanto amati, sono con voi anche in questo giorno del nuovo anno iniziato, benedite Gesù per questo tempo che vi dona, capitene l’importanza ed il significato. Nessuno viva come se nulla accadesse, come se nulla fosse accaduto, cogliete i segni dei tempi assai importanti e significativi. Più si avvicina la fine più cresca il fervore, amati, siate sempre più ricchi di zelo e fervorosi. Amati, quando si avvicina l’incontro con un amico caro e molto importante, allora si ha cura di fare il meglio, guardare ai particolari, prepararsi con gioia a fare una bella figura, ad offrire un’ottima accoglienza. Figli cari, so che tutti fate così, ornate bene la casa se lo dovete accogliere poi, voi stessi. In questo tempo significativo, l’Incontro non è con un amico qualunque, ma con Quello più grande, più splendido, più caro. Vengo, come vedete, a voi ogni giorno, desidero siate ben preparati ed abbiate in Dono tanta gioia e pace. L’anno entrato sarà molto significativo per voi e per il mondo intero, vedrete segni grandi e ci saranno anche cose sorprendenti, il Piano Divino si va attuando, vedrete la concatenazione di molti fatti e capirete alla Luce Divina i nuovi passi da fare. Piccoli cari, la Madre del Cielo è con voi e vi tiene per mano se volete porgerla, nei momenti di turbamento stringetevi a Me e non tremate di paura come pulcini che hanno smarrito la madre e pigolano disperatamente. Amati figli, non sentitevi mai soli, sono vicina a voi, sentiteMi vicino a voi e consolate il vostro cuore. Dai fatti che sono accaduti, da quelli che accadono capite che il momento grande ed unico è vicino, in ogni luogo dove vi trovate, testimoniate Gesù con gioia, con amore, troverete molte tenebre nel mondo, non sgomentatevi, siate Luce per quelli che gemono nel buio, gioite, amati, con quelli che gioiscono, soffrite assieme a quelli che sono nel dolore, sforzatevi di alleviare le pene sia quelle del corpo che dello spirito. 

Amati, Gesù vi concederà le forze che servono sia per aiutare il vostro corpo sia per dare sollievo agli altri. Nessuno di voi dica: “Che posso fare per il mio prossimo?” Non dite così, amati figli, pensate che Dio vi manda nel mondo come Suoi strumenti d’Amore, di Pace e di Gioia. Se questo è il vostro compito, avrete quello che serve per assolverlo: il cuore sarà colmo dell’Amore Divino, avrete tanta Pace e tanta Gioia quanto serve per voi e per offrirne agli altri, prima ai più vicini, poi al mondo intero. Mentre pregate ardentemente e profondamente Dio opera in voi, fluisce nel vostro piccolo essere la Sua Infinita Ricchezza Che voi potete porgere poi ai fratelli bisognosi.

Mi dice la piccola Mia: “Madre Santissima, vogliamo offrire al mondo il più possibile perché c’è tanta necessità, c’è tanto bisogno, l’ansia cresce, ansia di popoli in cammino che temono per il prossimo futuro, paura diffusa ovunque di attentati, di pericoli di ogni genere, il nemico di Dio ha diffuso tanta inquietudine nei cuori, l’uomo non procede sereno, ma è sempre guardingo vedendo pericoli dovunque. Madre cara, fa sentire a tutti la Tua Presenza Viva e Palpitante, porgi la Tua Mano ad ogni creatura umana affinché senta il Fuoco del Tuo Amore e ritrovi Pace e Gioia.”

Amata figlia, Pace e Gioia avrà chi vuole questi Doni ed opera per averLi. Pensa ad un alunno, certo che egli desidera la promozione e magari con voti alti, ma a che serve il suo desiderio se non fa di tutto per ottenere il premio desiderato? Occorre impegnarsi, occorre impegnarsi a fondo, faticare ogni giorno sui libri e seguire le lezioni attentamente. Amati Miei figli, vi dico quindi di impegnarvi tutti tutti, nessuno resti in ozio, fate proprio come coloro che vedono appressarsi un esame di grande importanza e studiano, ripetono, non perdono invano neppure un istante; amati, l’esame che si avvicina è il più importante della vostra vita, il più grande, il più significativo, nessuno lo sottovaluti, ma si prepari per tempo. Il Mio Amore vi accompagna e vi guida.
Ora, insieme, lodiamo Dio Altissimo, ringraziamoLo per i grandi Doni fatti, per Quelli che fa, per Quelli che farà. Restiamo in adorazione. Vi amo.
Ti amo, angelo Mio.
Maria Santissima



IMMACOLATA MIA E MIO TUTTO!




martedì 18 settembre 2012

¿VEIS A ESTE NIÑO? ESTÁ EN LA VERDAD MÁS QUE VOSOTROS. HA COMPRENDIDO EN MEDIO DE SU SENCILLEZ INFANTIL, QUE EL LLEGAR A SER GRANDE RADICA EN EL AMOR Y EN LA OBEDIENCIA REALIZADA POR AMOR PARA ENTRAR EN MI REINO.


XXV DOMINGO 
TIEMPO ORDINARIO, AÑO B

"¡SIMÓN, SIMÓN HABRÁ MUCHOS QUE DUDARÁN DE MÍ!
 ¡AUN ENTRE LOS QUE CREEN QUE SU FE ES SEGURA, QUE 
JAMÁS CAERÁ! NO JUZGUES A TUS HERMANOS, SIMÓN. 
JÚZGATE PRIMERO A TI MISMO."

Jesús se vuelve por un momento y dice. "¡Simón, Simón habrá muchos que dudarán de Mí! ¡Aun entre los que creen que su fe es segura, que jamás caerá! No juzgues a tus hermanos, Simón. Júzgate primero a ti mismo."
Judas con una sonrisa irónica dice al humillado Pedro, que ha bajado la cabeza: "Este es para ti. Como eres el más viejo, quieres hacerla siempre de maestro. Nadie ha dicho que se juzgue a alguien por la edad. Entre nosotros hay quien es superior a ti en saber y en influencias sociales."
Se enciende una discusión acerca de los propios méritos. Alguien se gloria de ser de los primeros discípulos, quien dice que por seguir a Jesús dejó un puesto de importancia, y quien sostiene que nadie como él tiene derechos iguales porque nadie como é se ha convertido tanto, pasando de publicano a discípulo. La discusión se alarga, y si no temiera ofender a los apóstoles, diría que se ha convertido en una verdadera riña.
Jesús sigue en su meditación, y parece no oír nada. Llegan a las primeras casas del poblado de Cafarnaum. Jesús continúa y los demás no quitan el dedo de la discusión.

UN PEQUEÑÍN DE UNOS SIETE Y OCHO AÑOS CORRE 
BRINCANDO TRAS DE JESÚS.

Un pequeñín de unos siete y ocho años corre brincando tras de Jesús. Lo alcanza, pasando el grupo  y gritos apostólicos. Es un hermoso niño de cabellos castaño-oscuros, enrizados, cortos. Tiene dos ojitos negros, inteligentes clavados en su carita morena. Llama con confianza al Maestro como si lo conociese bien. "Jesús" pregunta "¿me permites que vaya contigo hasta tu casa?"
"¿Lo sabe tu mamá?" Jesús sonríe.
"Lo sabe."
"¿De veras?" Le mira con una mirada penetrante y risueña.
"¡Sí, Jesús! ¡De veras!"
"Entonces, ven."
El niño salta de alegría. Toma la mano izquierda de Jesús que se la da. ¡Con qué cariño el niño pone su manita morena en la mano larga del Señor! ¡Quisiera tener igual dicha!
"Dime alguna hermosa parábola" dice el niño que no deja de saltar de gusto, y lo mira con una carita llena de regocijo.
También Jesús lo mira con una sonrisa alegre que le abre los labios, sombreados por los bigotes y por la barba rubio-rosa, que al contacto del sol parece como si fuera de oro. Los ojos de zafiro oscuro ríen de alegría, mientras mira el niño.
"¿Para qué quieres la parábola? No es un juego."
"Es más hermosa que un juego. Cuando me voy a dormir pienso en ella y la sueño y al día siguiente la recuerdo, y me la repito para ser bueno. Me sirve para hacerme bueno."
"¿La recuerdas?"
"Sí. ¿Quieres que te diga todas las que me has dicho?"
"Eres bueno, Benjamín, más que los hombres que olvidan. Como premio te diré una parábola.
Benjamín deja de saltar. Camina serio, como si fuera un adulto. No pierde ni una palabra, ni la inflexión de tono de Jesús, a quien mira atentamente, sin preocuparse por dónde camina.

PARÁBOLA DEL BUEN PASTOR QUE COMPRÓ LAS OVEJAS 
Y CORDEROS QUE OTROS TENÍAN ABANDONADOS

"Un buen pastor, llegó a saber que en cierto lugar había muchas ovejas abandonadas por pastores poco buenos. Las ovejas corrían peligro por los caminos malos, por los pastizales nocivos y cada vez más se acercaban a precipicios. Vino, pues al lugar, y sacrificando todo con lo que tenía compró las ovejas y los corderos.
Quería llevarlos a su reino, porque el pastor era rey también como fueron tantos reyes en Israel. En su reino las ovejas y los corderos encontrarían buenos pastizales, agua fresca, pura, caminos seguros, defensa contra ladrones y lobos feroces. El pastor reunió sus ovejas y corderos y les dijo: "He venido a salvaros, a llevaros donde no sufriréis más, donde no conocería  asechanzas y dolor. Amadme, seguidme porque os amor mucho, y porque fuerais mías me he sacrificado. Si me amareis, mi sacrificio no me dolerá. Seguidme. Vamos.". El pastor delante, las ovejas detrás, tomaron el camino hacia el reino de la alegría.
A cada paso el pastor se volvía para ver si lo seguían, para exhortar a las cansadas, para dar fuerzas a las desanimadas, para socorrer a las enfermas, para acariciar a los corderos. ¡Cuánto las amaba! Les daba su pan, su sal, y era el primero en probar todo para saber si era buena y lo bendecía para hacerlo santo.
¿Pero vas a creerlo, Benjamín? Las ovejas después de algún tiempo se empezaron a cansarse. Primero una, luego dos, después diez, ciento, se quedaron atrás masticando la hierba hasta llenarse y no poder caminar. Se quedaron cansadas tiradas en el polvo, en el fango. Otras se asomaron a precipicios pese a que el pastor les decía: "¡No lo hagáis!" Algunas, como él se ponía ante ellas donde el peligro era mayor, llegaron a embestirlo y quisieron arrojarlo abajo. De este modo muchas terminaron sus vidas en los precipicios y murieron miserablemente. Otras se pelearon entre sí con toda su furia y se mataron.
Solo un cordero no se separó jamás. Corría balando y decía en sus balidos al buen pastor: "Te amo". Corría detrás de él, y cundo llegaron a las puertas del reino no iban más que dos: el pastor y el corderito fiel. Entonces el pastor no dijo: "entra", sino "ven" y lo tomó entre sus brazos, lo estrechó contra su pecho, lo presentó ante sus súbditos, diciéndoles: "Este me ha amado. Quiero que esté conmigo para siempre. Amadlo porque es el predilecto de mi corazón". 
La parábola ha terminado, Benjamín. ¿Me puedes decir quién era el buen pastor?"
"Tú, Jesús."
"¿Y quién el corderito?"
"Yo"
"Yo me iré y tú olvidarás."
"No, Jesús. No te olvidaré, porque te amo."
"El amor se te acabará cuando ya no me veas más."

DIME, JESÚS: ¿TE ACORDARÁS DE BENJAMÍN?"

"Me repetiré en el corazón las palabras que me has dicho y será como si estuvieras presente. Te amaré y así te obedeceré. Dime, Jesús: ¿Te acordarás de Benjamín?"
"Siempre."
 "¿Cómo lo harás?""Me repetiré que me has prometido amarme, obedecerme y me acordaré de ti."
"¿Y me darás tu reino?"
"Sí eres bueno, sí."
"Seré bueno."
"¿Cómo lo lograrás? La vida es larga."
"Pero también tus palabras son muy buenas. Si me las repito y hago lo que me mandan, me conservaré bueno por toda la vida. Y lo haré porque te amo. Cuando se quiere bien, no cuesta ser bueno. A mí no me cuesta obedecer a mamá porque la quiero mucho. No me costará serte obediente, porque te amo mucho."

JESÚS SE DETIENE SE INCLINA Y BESA 
EN LA FRENTE AL NIÑO.

Jesús se detiene, mira la carita brillante de cariño. La alegría de Jesús es tan viva que parece que un nuevo sol se encienda en su alma e irradie de las pupilas. Se inclina y besa en la frente al niño. Se para ante una casa modesta con un pozo delante. Después Jesús va a sentarse junto al pozo y allí se le juntan sus discípulos que todavía siguen midiendo sus respectivas prerrogativas.

¿VEIS A ESTE NIÑO? 
ESTÁ EN LA VERDAD MÁS QUE VOSOTROS. 
HA COMPRENDIDO EN MEDIO DE SU SENCILLEZ INFANTIL, 
QUE EL LLEGAR A SER GRANDE RADICA EN EL AMOR 
Y EN LA OBEDIENCIA REALIZADA POR AMOR 
PARA ENTRAR EN MI REINO.

Jesús los mira. Les dice: "Acercaos a mi alrededor y escuchad la última enseñanza del día, vosotros que os hacéis castillos celebrando vuestro méritos y pensando que conseguiréis un lugar por virtud de ellos. ¿Veis a este niño? Está en la verdad más que vosotros. Su inocencia le da la llave de abrir las puertas de mi reino. Ha comprendido en medio de su sencillez infantil, que el llegar a ser grande radica en el amor y en la obediencia realizada por amor para entrar en mi reino. Sed sencillos, humildes, amorosos no sólo para conmigo, sino entre vosotros mismo. Obedeced mis palabras, todas, aun estas, si queréis llegar a donde entrarán estos inocentes. Aprended de los pequeñuelos. El Padre les revela la verdad, como no lo hace con los sabios."
Jesús ha hablado teniendo contra sus rodillas, de pie, a Benjamín, sobre cuyos hombros ha puesto sus manos. El rostro de Jesús es majestuoso. Serio, pero no airado. Cual un maestro. El último rayo del sol le acaricia su rubia cabellera.
La visión termina, dejándome llena de dulzura en medio de mis dolores.
Así pues, los discípulos no entraron en la casa, y es natural, debido a su número y por respeto. Nunca lo hacen si no son invitados en masa o en particular por el Maestro. He notado siempre un grande respeto, recato, no obstante la afabilidad de Jesús y su trato continuo. Aun Isaac, a quien podría llamar el primero entre los discípulos, no se permite jamás la libertad de ir donde Jesús con una sonrisa por lo menos, no le diga que se acerque.

LOS DISCÍPULOS, SE HAN ESPARCIDO POR LA RIBERA 
DEL LAGO A COMPRAR PESCADO PARA LA CENA, 
PAN Y TODO LO NECESARIO.

Los discípulos, se han esparcido por la ribera del lago a comprar pescado para la cena, pan y todo lo necesario. Vuelve Santiago de Zebedeo y llama al Maestro, que está sentado en la terraza con Juan, que se ha puesto a sus pies... Jesús se levanta y se asoma al parapeto.
Santiago dice: "¡Cuánto pescado, Maestro! Mi padre dice que seas bendito por haber venido. Mira, esto es para nosotros" y enseña un cesto de pescados, que parecen de plata.

DESPUÉS DE LA CENA IREMOS A LA PLAYA 
CON LOS DISCÍPULOS."

"Dios le pague su generosidad. Preparadlos. Después de la cena iremos a la playa con los discípulos."
Así hacen. El lago ha ennegrecido con la oscuridad. Está esperando a que salga la luna, que se alza ahora tarde. Se le oye rebotar contra las piedras de la orilla. Sólo las bellísimas estrellas del Oriente juguetean en las aguas tranquilas. Se sientan alrededor de una barca que han puesto bocabajo, y sobre la que se ha sentado Jesús. Apenas si logran iluminar las caras los pequeños faroles de las barcas que han puesto en el centro. Una lámpara puesta a los pies de Jesús ilumina completamente su rostro. Así todos pueden verlo.

"ESCUCHAD. DENTRO DE POCO NOS SEPARAREMOS 
Y QUIERO ADOCTRINAROS PARA QUE OS FORMÉIS MEJOR.

Empiezan a conversar, pero poco a poco Jesús le da un giro a la charla que se convierte en lección. Mejor dicho, Jesús lo dice claramente: "Escuchad. Dentro de poco nos separaremos y quiero adoctrinaros para que os forméis mejor.

QUERÉIS SABER QUIÉN SERÁ EL PRIMERO, Y FINALMENTE 
EL DESEO SIEMPRE HUMANO DE OÍR QUE LE RESPONDA: 
"TÚ ERES EL PRIMERO EN EL REINO DE LOS CIELOS" 
ALGÚN COMPAÑERO, O MEJOR, EL MAESTRO QUE SABÉIS 
QUE CONOCE LA VERDAD Y EL PORVENIR.

Hoy os oí discutir y no siempre con caridad. A los mayores de vosotros les he dado su lección. Pero también quiero darla a vosotros, aunque no hará mal a los otros que la repita. El pequeño Benjamín no está aquí apoyado contra mis rodillas. Está durmiendo en su camita y sueña sus sueños inocentes. Tal vez su cándida alma está aquí entre nosotros. Imaginaos que él, o cualquier otro niño, está aquí para que os sirva de ejemplo. Vosotros, en vuestros corazones, tenéis todos un clavo fijo, una curiosidad, un peligro, y es el de ser el primero en el reino de los cielos. Queréis saber quién será el primero, y finalmente el deseo siempre humano de oír que le responda: "Tú eres el primero en el reino de los cielos" algún compañero, o mejor, el Maestro que sabéis que conoce la verdad y el porvenir.

DE NADA SIRVE SABER, O CREER DE SABER EL FUTURO. 
EN VERDAD OS DIGO QUE LA ORACIÓN CONFIADA 
PUEDE CAMBIAR EL CASTIGO EN BENDICIÓN.

¿No es así? La pregunta tiembla en vuestros labios, y vive en el fondo del corazón. El Maestro, por bien vuestro, quiere satisfacer esta curiosidad, aun cuando a El no le agrade ceder a la curiosidad humana. Vuestro Maestro no es un charlatán a quien se le consultara por dos céntimos. No tiene el espíritu pitónico, que le procurara dinero por hacerla de adivino, que quisiera satisfacer la mente del hombre, que quiere saber el futuro "para regularse". El hombre no se puede regular por sí mismo. Dios lo dirige si el hombre tiene fe en El. De nada sirve saber, o creer de saber el futuro. El medio es uno solo: la plegaria al Padre y Señor para que por su misericordia nos ayude. En verdad os digo que la oración confiada puede cambiar el castigo en bendición. Pero quien recurre a los hombres para poder por sí mismo, o con medios humanos, desviar el futuro, no sabe orar, y no le sirve de mucho.

"¿QUIÉN DE ENTRE NOSOTROS ES EL MAYOR EN 
EL REINO DE LOS CIELOS? 

Vosotros os habéis hecho la pregunta: "¿Quién de entre nosotros es el mayor en el reino de los cielos? Voy a satisfacer por ahora esta curiosidad vuestra.
No quiero hablar sobre el término "entre nosotros", quiero que lo voy a decir sea para todos, los que viven, y vivirán después de vosotros. Así pues, el mayor en el reino de los cielos es el más pequeño entre los hombres, esto es, al que los hombres consideran como "el más pequeño". El sencillo, el humilde, el que tiene confianza, el que no sabe. Por esto, el niño, que sabe tener un alma infantil. No es la ciencia, ni el poder, ni las riquezas, ni la actividad, aun cuando fuere buena, lo que hará "al mayor" en el reino bienaventurado, sino el ser como los niños, amables, humildes, sencillos, confiados.
Observad cómo me aman. ¡Imitadlos! Cómo creen en Mí. ¡Imitadlos! Cómo se acuerdan de lo que digo. ¡Imitadlos! Cómo hacen lo que enseño, cómo no se ensoberbecen de lo que hacen. ¡Imitadlos, pues! En verdad os digo que si no cambiáis de modo de pensar, de obrar o de amar, y no lo hacéis como los niños, no entraréis en el reino de los cielos.Saben lo esencial de mi doctrina, cosa que también sabéis, pero con la diferencia que practican lo que enseño.Por cada acción buena que realizáis, pregonáis: "La he hecho yo". El niño dice. "Jesús, me acordé hoy de Ti, y por tu causa he obedecido, amado, no he peleado... y estoy contento por que Tú, lo sé, sabes cuándo soy bueno y te pones contento por ello." Ved a los niños cuando comenten alguna faltilla. Con qué humildad la confiesan: "Hoy he sido malo. Me desagrada porque te he causado dolor". No buscan excusas. Saben que lo sé. Creen. Les da pesar que me hayan adolorido.

OS DIGO: HACEOS SEMEJANTES A ELLOS SI QUERÉIS 
ENTRAR EN MI REINO

¡Cómo quiero a esos niños en los que no existe la soberbia, la doblez, la lujuria! Os digo: haceos semejantes a ellos si queréis entrar en mi reino. Amadlos como un dechado angelical al que podéis y debéis tender. Podríais excusaros diciendo: "No vemos a los ángeles". Pero Dios os da a los niños por modelo, y los tenéis entre vosotros. Si viereis a un niño abandonado material o moralmente y que está en peligro de perecer, acogedlo en mi nombre, porque Dios lo quiere mucho. Quien acoge a un niño en mi nombre me acoge a Mí mismo, porque estoy en su alma, que es inocente. Y quien me acoge a Mí, acoge al que me ha enviado, al Señor Altísimo.

NO SE DEBE DAR JAMÁS ESCÁNDALO A NADIE, 
PERO ¡AY DE QUIEN DESFLORE SU CANDOR INOCENTE! 
DEJADLOS QUE SEAN ÁNGELES, LO MÁS QUE PODÁIS.

Y guardaos de escandalizar a uno de estos pequeñuelos cuyos ojos ven a Dios. No se debe dar jamás escándalo a nadie, pero ¡ay de quien desflore su candor inocente! Dejadlos que sean ángeles, lo más que podáis. Demasiado repugnante es el mundo y la carne para el alma que viene de los cielos. Y el niño por su inocencia es todo alma. Respetad su alma, y su cuerpo, como respetáis un lugar sagrado. Y el niño es sagrado porque tiene en sí a Dios. En cada cuerpo está el templo del Espíritu. Pero el templo del pequeñuelo es el más sagrado y profundo, más que el velo sagrado. No sacudáis las cortinas de la sublime ignorancia de la concupiscencia con el viento de vuestras pasiones. Yo quisiera que en cada familia hubiera un niño, en cada grupo, para que sirviese de freno a las pasiones humanas.

¡AY DE LOS QUE ARREBATAN LA SANTIDAD AL NIÑO 
CON SU MODO ESCANDALOSO DE OBRAR!

El niño santifica, da fuerza, frescura, y sólo con los rayos de sus ojos que no conocen malicia. ¡Ay de los que arrebatan la santidad al niño con su modo escandaloso de obrar! ¡Ay de aquellos que con sus licencias hacen maliciosos a los niños! ¡Ay de los que con sus palabras e ironías hieren la fe que ellos tienen en Mí! ¡Sería mejor que a todos se les colgase una piedra de moler y se arrojasen al mar para que se ahogaran con su escándalo! ¡Ay del mundo por los escándalos queda a los inocentes! Si es inevitable que haya escándalos, ¡ay del hombre que es su causa!

NADIE TIENE EL DERECHO DE HACER VIOLENCIA 
A SU CUERPO Y VIDA, PORQUE AMBAS COSAS 
VIENEN DE DIOS, Y SÓLO EL TIENE EL DERECHO 
DE TOMAR UNA PARTE O TODO.

Nadie tiene el derecho de hacer violencia a su cuerpo y vida, porque ambas cosas vienen de Dios, y sólo El tiene el derecho de tomar una parte o todo. Pero os digo que si vuestra mano os escandaliza, es mejor que os la cortéis; que si vuestro pie os conduce a escandalizar, es mejor que os lo cortéis. Es mejor para vosotros que entréis mancos o cojos a la Vida que se os arroje al fuego eterno con ambas manos y ambos pies. Y si no basta haber cortado un pie o una mano, haced que se os corten la otra mano y el otro pie, para no escandalizar y para arrepentiros antes de que se os lance a donde el fuego no se apaga, y cual gusano roe para siempre. Si vuestro ojo fuera causa de escándalo, arrancáoslo. Es mejor estar tuertos que estar en el infierno con los dos. Con un solo ojo, o sin ellos, llegados que hubiereis al cielo, veréis la luz; mientras con los dos escandalosos tinieblas y horror en el infierno y no más.
Acordaos de todo esto. No despreciéis a los pequeñuelos, ni los escandalicéis u os burléis de ellos. Valen más que vosotros. Sus ángeles ven siempre a Dios que les dice la verdad que deben manifestar a los pequeños y a los que tuvieren un corazón semejante.

Y VOSOTROS COMO NIÑOS AMAOS LOS UNOS 
A LOS OTROS, SIN DISPUTAS, SIN ORGULLO

Y vosotros como niños amaos los unos a los otros, sin disputas, sin orgullo. Mantened la paz entre vosotros. Sed pacíficos con todos. Sed hermanos en el nombre del Señor y no enemigos. No existen, y no deben existir enemigos para los discípulos de Jesús. El único enemigo es Satanás. De él sed acérrimos enemigos, bajando a la batalla contra él y contra el pecado que conduce a Satanás en el corazón. No os canséis de combatir el mal, cualquiera sea la forma que tomare.

COMO OBRA EL DEMONIO

Sed pacientes. El apóstol nunca debe dejar de trabajar, porque el demonio nunca descansa, y nunca dice:"¡Basta! ¡Estoy cansado y voy a reposar!" Es incansable. Pasa ligero como el pensamiento de este hombre a aquel ytienta, seduce, atormenta, no deja en paz. Ataca traidoramente y derriba a quien no está atentoA veces se atreve a conquistar al hombre porque es débil. Otras veces entra como amigo, porque el modo de vivir de su presa es tal que le sirve de aliado. Otras, arrojado por alguien, da vueltas y se echa sobre el mejor para vengarse del revés que le dio el Señor o algún siervo suyo. Debéis decir lo que él dice: "No reposo". El no se cansa por poblar el infierno. vosotros no debéis cansaros por poblar el paraíso. No le deis cuartel. Os anuncia que cuanto más lo combatiereis, más os hará sufrir. Pero no os importe esto. Puede recorrer la tierra, pero en el cielo no entra. Allá no os molestará. Allá estarán todos los que hayan combatido contra él..."

¿POR QUÉ SIEMPRE MOLESTÁIS A JUAN? 
¿QUÉ QUERÉIS DE ÉL?"

De pronto se detiene Jesús y pregunta: "En una palabra ¿por qué siempre molestáis a Juan? ¿Qué queréis de él?"
Juan se pone rojo y Bartolomé, Tomás e Iscariote bajan sus cabezas viéndose descubiertos.
"¿Y bien?" pregunta con imperio Jesús.
"Maestro, mis compañeros quieren que te diga una cosa."
"Dila."

VIMOS A UN HOMBRE QUE NO ES TU DISCÍPULO,  
Y ESTE TAL ARROJABA A LOS DEMONIOS EN TU NOMBRE,
 A NOSOTROS NO NOS PARECIÓ BIEN Y SE LO PROHIBIMOS

"Hoy, mientras estabas donde el enfermo, dimos vuelta por el poblado como nos lo ordenaste, y vimos a un hombre que no es tu discípulo, a uno que jamás lo hemos visto entre los que escuchan tu doctrina y este tal arrojaba a los demonios en tu Nombre, de un grupo de peregrinos que se dirigen a Jerusalén. Curó a uno que tenía un temblor que le impedía hacer cualquier trabajo. Devolvió la palabra a una niña a la que el demonio, en forma de perro, la había asaltado en el bosque y atado la lengua. El decía: "Largo, demonio maldito, en nombre del Señor Jesús, del Mesías, Rey de la estirpe de David, Rey de Israel. El es el Salvador y Vencedor. ¡Huye ante su Nombre!" y el demonio huía realmente. A nosotros no nos pareció bien y se lo prohibimos. El contestó: "¿Qué mal hago? Honro al Mesías, limpiándole el camino de demonios que no son dignos de verlo". Le replicamos: "No eres exorcista según Israel, y no eres discípulo según el Mesías. No te es lícito hacerlo". Respondió: "Siempre es lícito hacer el bien" y no quiso obedecer a nuestra prohibición, pues añadió: "Continuaré haciendo lo que hago". Esto querían que te dijese, sobre todo ahora que has dicho que en el cielo estarán todos los que han combatido contra Satanás."

SON INFINITOS LOS CAMINOS DE SEÑOR 
Y NO ESTÁ ESCRITO QUE SÓLO LOS QUE TOMAN 
EL CAMINO DIRECTO, LLEGUEN AL CIELO. 
EN TODOS LOS LUGARES, EN TODOS LOS TIEMPOS, 
DE MILES DE MODOS DIVERSOS, HABRÁ HOMBRES 
QUE VENDRÁN A MÍ, TAL VEZ HASTA POR UN CAMINO 
QUE AL PRINCIPIO FUE MALO. 

MAS DIOS VERÁ SU RECTA INTENCIÓN, 
Y LOS TRAERÁ AL BUENO.

"¡Está bien! Ese hombre será del número de estos. Lo es. Tenía razón y vosotros no. Son infinitos los caminos de Señor y no está escrito que sólo los que toman el camino directo, lleguen al cielo. En todos los lugares, en todos los tiempos, de miles de modos diversos, habrá hombres que vendrán a Mí, tal vez hasta por un camino que al principio fue malo. Mas Dios verá su recta intención, y los traerá al bueno. De igual modo habrá algunos que por ebriedad de las pasiones se saldrán del buen camino y tomarán otro que los alejará, o extraviará. Por esta razón no debéis jamás juzgar a vuestros semejantes. Solo Dios ve. Procurad no salir vosotros del buen camino, a donde más que vuestra voluntad, ha sido la de Dios que en él os ha puesto. Cuando veis a uno que cree en mi nombre, y de El se vale, no lo llaméis extranjero, enemigo, sacrílego. Es siempre mi súbdito, mi amigo, mi fiel, porque cree en mi Nombre espontáneamente y mejor que muchos de entre vosotros. Por este motivo mi Nombre en sus labios obra prodigios iguales a los vuestros o mayores. Dios lo ama porque me ama, y terminará por llevarlo al cielo. Ninguno que obre prodigios en mi Nombre puede serme enemigo y hablar mal de Mí. Con su obrar da al Mesías honra y testimonio de su fe. En verdad os digo que creer en mi Nombre es ya suficiente para salvar su propia alma, porque mi nombre es salvación. Por esto os digo: si lo encontraréis otra vez, no se lo prohibáis. Más bien llamadlo "hermano" porque lo es, aun cuando si todavía está fuera de mi redil. Quien no está contra Mí, está conmigo, y quien no está contra vosotros, está con vosotros."
"¿Faltamos en algo, Señor?" pregunta entristecido Juan.
"No. Obrasteis ignorantemente, sin malicia, por esto no hay culpa alguna. Pero lo sería en lo sucesivo, porque ahora lo sabéis. Vámonos a nuestras casas. La paz sea con vosotros."
VI. 243-254
A. M. D. G.