"Dignare me laudare Te Virgo sacrata. Da mihi virtutem contra hostes tuos". "Corda Iésu et Marìae Sacratìssima: Nos benedìcant et custòdiant".
domenica 27 maggio 2012
« Il maggiordomo? Forse. Ma la segreteria di Stato che fa?
“Dies iræ”. Le angosce del cardinale Martini
Il giorno di Pentecoste, sul “Corriere della Sera”, nella sua consueta pagina mensile di dialogo con i lettori, il cardinale Carlo Maria Martini risponde così a un lettore impressionato dal “Dies iræ” e dall’idea di un Dio che “castiga e condanna” nel giorno del giudizio finale:
“Non credo che ci saranno grandi segni esterni. Questo mondo semplicemente ‘passa’. Perciò lascio in pace la mia immaginazione e mi preparo a ciò che il Signore vorrà mostrarci. In ogni caso vi sarà una proclamazione della gloria del Figlio Risorto, insieme con la certezza che a tutti sarà dato contemplare la bontà di Dio nel suo disegno sul mondo. Il testo cui lei fa riferimento [il 'Dies iræ' - ndr] è una visione distorta delle angosce del tempo ultimo, derivata da paure rinascenti dal cuore umano. Essa ha comandato anche l’arte di quei secoli”.
Rimosso il giudizio finale e fatta balenare l’idea di una beatitudine per tutti, c’è una distanza notevolissima tra queste parole del cardinale Martini sui “novissimi” e quelle, ad esempio, di Benedetto XVI nell’enciclica “Spe salvi“.
Ma anche a proposito del “Dies iræ” tra i due c’è un abisso. Per Martini “è una visione distorta” da relegare nel passato. Per Joseph Ratzinger è tutto l’opposto.
Basta rileggere come il papa commentò il 16 ottobre 2010 il “Requiem” di Verdi da lui ascoltato poco prima in concerto nell’aula delle udienze, citando una strofa proprio del “Dies iræ” come “parola della liturgia cattolica”:
“‘Qui Mariam absolvisti, et latronem exaudisti, mihi quoque spem dedisti’, abbiamo ascoltato: ‘Tu che perdonasti Maria Maddalena ed esaudisti il buon ladrone, anche a me hai dato speranza’. Il grande affresco musicale di stasera rinnova in noi la certezza delle parole di sant’Agostino: ‘Inquietum est cor nostrum, donec requiescat in te’, il nostro cuore è inquieto, finché non riposa in te”.
E questa sarebbe l’angosciante “visione distorta”? In un canto tutto intessuto di riferimenti ai profeti dell’Antico Testamento e ai Vangeli, in particolare alla pagina di Matteo 25 sul giudizio finale?
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NOTA BENE !
Il blog “Settimo cielo” fa da corredo al sito “www.chiesa”, curato anch’esso da Sandro Magister, che offre a un pubblico internazionale notizie, analisi e documenti sulla Chiesa cattolica, in italiano, inglese, francese e spagnolo.
Gli ultimi tre servizi di “www.chiesa”:
27.5.2012
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Viaggio sulla santa montagna della Chiesa ortodossa. Compiuto e raccontato la prima volta nel 1997. Cioè ora, quest’anno. Perché sull’Athos i tempi della terra fanno tutt’uno con l’oggi eterno del cielo
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25.5.2012
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Ai vertici della curia dieci dirigenti stanno per essere sostituiti. Sette di loro provengono dall’Italia. Svanirà questo primato? O Benedetto XVI lo confermerà? Nomi, cifre e nazionalità del governo centrale della Chiesa
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23.5.2012
> Canto gregoriano. La rivincita annunciata
La congregazione per il culto divino vuole mettersi alla guida della rinascita della grande musica sacra. Ecco il suo programma, reso pubblico per la prima volta da un suo dirigente. Ma la segreteria di Stato ha i suoi musicisti, e frena
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Virgo Maria,
Mater Boni Consilii:
Nos
benedicat et custodiat.
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli. Mt 16, 18-19
BENEDICTUS PP. XVI -
Oremus pro Pontifice nostro Benedicto
Tu es Petrus, et super hanc petram
ædificabo Ecclesiam meam,
et portæ inferi non prævalebunt adversus eam,
et tibi dabo claves regni cælorum.
Mt 16, 18-19
Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò
la mia Chiesa e le potenze degli inferi
non prevarranno su di essa. A te darò
le chiavi del regno dei cieli.
Mt 16, 18-19
Benedetto XVI alla recita del Regina Cæli, 27 maggio 2012
BENEDETTO XVI
REGINA CÆLI
Piazza San Pietro
Domenica, 27 maggio 2012
(Video)
Cari fratelli e sorelle!
Celebriamo oggi la grande festa di Pentecoste, che porta a compimento il Tempo di Pasqua, cinquanta giorni dopo la Domenica della Risurrezione. Questa solennità ci fa ricordare e rivivere l’effusione dello Spirito Santo sugli Apostoli e gli altri discepoli, riuniti in preghiera con la Vergine Maria nel Cenacolo (cfr At 2,1-11). Gesù, risorto e asceso al cielo, invia alla Chiesa il suo Spirito, affinché ogni cristiano possa partecipare alla sua stessa vita divina e diventare suo valido testimone nel mondo. Lo Spirito Santo, irrompendo nella storia, ne sconfigge l’aridità, apre i cuori alla speranza, stimola e favorisce in noi la maturazione interiore nel rapporto con Dio e con il prossimo.
Lo Spirito, che «ha parlato per mezzo dei profeti», con i doni della sapienza e della scienza continua ad ispirare donne e uomini che si impegnano nella ricerca della verità, proponendo vie originali di conoscenza e di approfondimento del mistero di Dio, dell’uomo e del mondo. In questo contesto, sono lieto di annunciare che il prossimo 7 ottobre, all’inizio dell’Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, proclamerò san Giovanni d’Avila e santa Ildegarda di Bingen Dottori della Chiesa universale. Questi due grandi testimoni della fede vissero in periodi storici e ambienti culturali assai diversi. Ildegarda fu monaca benedettina nel cuore del Medioevo tedesco, autentica maestra di teologia e profonda studiosa delle scienze naturali e della musica. Giovanni, sacerdote diocesano negli anni del rinascimento spagnolo, partecipò al travaglio del rinnovamento culturale e religioso della Chiesa e della compagine sociale agli albori della modernità. Ma la santità della vita e la profondità della dottrina li rendono perennemente attuali: la grazia dello Spirito Santo, infatti, li proiettò in quell’esperienza di penetrante comprensione della rivelazione divina e di intelligente dialogo con il mondo che costituiscono l’orizzonte permanente della vita e dell’azione della Chiesa.
Soprattutto alla luce del progetto di una nuova evangelizzazione, alla quale sarà dedicata la menzionata Assemblea del Sinodo dei Vescovi, e alla vigilia dell’Anno della Fede, queste due figure di Santi e Dottori appaiono di rilevante importanza e attualità. Anche ai nostri giorni, attraverso il loro insegnamento, lo Spirito del Signore risorto continua a far risuonare la sua voce e ad illuminare il cammino che conduce a quella Verità che sola può renderci liberi e dare senso pieno alla nostra vita.
Pregando ora insieme il Regina Caeli, invochiamo l’intercessione della Vergine Maria affinché ottenga alla Chiesa di essere potentemente animata dallo Spirito Santo, per testimoniare Cristo con franchezza evangelica e aprirsi sempre più alla pienezza della verità.
*
"Ab omni perturbatione
libera servos tuos: *
et fac eos vivere
sub pace,
et
protectione tua, o Maria".
*****PENTECOSTE 2012! * Con la Beata Maria di Gesù Crocifisso: "Spirito Santo, ispirami. Amore di Dio, consumami. Sul retto sentiero, guidami. Maria, Madre mia, soccorrimi. Con Gesù, benedicimi. Da ogni male, da ogni illusione e pericolo preservami."
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SULLO SPIRITO SANTO
INVOCAZIONI
"Spirito Santo, ispirami. Amore di Dio, consumami. Sul retto sentiero, guidami. Maria, Madre mia, soccorrimi. Con Gesù, benedicimi.
Da ogni male, da ogni illusione e pericolo preservami".
IL CONSOLATORE
Oggi - 14 novembre 1871 - ero molto abbattuta; non sentivo affatto la vicinanza di Dio. Il mio cuore sembrava di pietra. Non potevo pensare a Dio. Allora invocai lo Spirito Santo e gli dissi:
È la tua missione il fare conoscere Gesù. Gli apostoli vissero a lungo con Gesù senza averlo proprio compreso. Ma quando tu scendesti in loro, lo compresero. Tu puoi darne l'intelligenza anche a me. Vieni, mio consolatore; vieni mia gioia, mia pace, mia forza e mia luce. Vieni, illuminami, perché trovi la fonte a cui possa estinguersi la mia sete. Una tua goccia mi basterebbe per mostrarmi Gesù, così come Egli è. Gesù ha detto che andrai dagli ignoranti; io sono la più ignorante di tutti. Non chiedo a te altro sapere che quello di trovate Gesù. Non ti chiedo altra conoscenza che la saggezza di conservare Gesù».
E sperimentai un po' di fuoco e di luce nel mio cuore. Lo Spirito Santo non mi rifiuta mai nulla.
LO SPIRITO DI GESÙ
Spirito Santo, illuminami! Che cosa devo fare, e come devo comportarmi per trovare Gesù? I discepoli erano molto ignoranti; vivevano con Gesù, e non lo intendevano.
Anch'io vivo con Gesù, e non intendo Gesù. Anch'io vivo nella stessa casa di Gesù, e non lo comprendo. La più piccola difficoltà mi turba e mi sconcerta. Sono troppo sensibile. Mi manca la generosità per fare sacrifici per Gesù.
Spirito Santo, quando tu donasti ai discepoli un raggio della tua luce, essi furono trasformati; non si ritrovarono più quelli di prima. Attinsero nuove forze; divenne facile per loro offrire sacrifici; conobbero Gesù meglio di quando Egli dimorava con loro.
Sorgente di pace e di luce, vieni e illuminami. Ho fame, vieni e nutrimi; ho sete, vieni e dissetami; sono povera, vieni e arricchiscimi; sono ignorante, vieni e istruiscimi.
Spirito Santo, io mi abbandono completamente a te.
LA COLOMBA DI FUOCO (Estasi)
Il Signore mi ha mostrato tutto. Ho visto la colomba di fuoco. Rivolgiti alla colomba di fuoco, allo Spirito Santo, alla sorgente di ogni bene.
La pace è il mio retaggio. La croce e la pace sono la mia parte. Ma la croce e lo scoraggiamento sono la parte del demonio e di colui che gli dà retta.
Ai bimbi si dà il latte, il fresco e dolce latte dell'amore. Io ho visto il mio Dio. Io sono vicina alla morte, poiché ho visto il mio Dio. Ho visto l'oggetto del mio ardente desiderio, del mio amore, della mia vita.
DEVOZIONE ALLO SPIRITO SANTO
Vidi dinanzi a me una colomba, e sopra di essa un calice che traboccava, come se dentro vi si trovasse una sorgente. L'acqua che traboccava si versò sulla colomba e la lavò.
Simultaneamente udii una voce che proveniva da questa ammirabile luce. Disse: «Se tu vuoi cercarmi, conoscermi e seguirmi, allora invoca la luce, lo Spirito Santo, che ha illuminato i suoi discepoli e che fino ad oggi illumina tutti coloro che a Lui si rivolgono. Te lo dico in assoluta verità: chiunque invoca lo Spirito Santo, mi cercherà e mi troverà.
La sua coscienza sarà delicata come i fiori del campo; e se è padre o madre di famiglia, la pace sarà nel suo cuore, in questo e nell'altro mondo; non morirà nelle tenebre, ma in pace.
Nutro un desiderio ardente e vorrei che tu lo comunicassi: ogni prete che dirà ogni mese la S. Messa dello Spirito Santo l'onorerà. E chiunque l'onorerà e prenderà parte a questa Messa, sarà onorato dallo Spirito Santo e la luce e la pace dimoreranno nel profondo del suo cuore. Lo Spirito Santo verrà a guarire i malati e a risvegliare coloro che dormono.
E come segno di ciò, chiunque avrà celebrato o partecipato a questa Messa e avrà invocato lo Spirito Santo, troverà questa pace nel profondo del suo cuore, prima di lasciare la chiesa. Egli non morirà nelle tenebre».
Allora dissi: «Signore che cosa può fare una come me? Considera la situazione in cui mi trovo. Nessuno mi crederà».
Egli mi rispose: «Quando sarà il momento, io farò tutto ciò che c'è da fare; tu non sarai più necessaria».
LA VERA DEVOZIONE ALLO SPIRITO SANTO (Estasi)
Mi parve di vedere Nostro Signore, in piedi, appoggiato ad un albero. Intorno a lui c'era frumento e uva, maturati dalla luce che da lui emanava. Allora udii una voce che mi disse:
«Le persone nel mondo e nelle comunità religiose cercano nuove forme di devozione e trascurano la vera devozione del Consolatore. Qui risiede il motivo per cui non c'è pace e non c'è luce. Non ci si preoccupa di conoscere la vera luce, là bisogna cercarla; la luce svela la verità. Anche nei seminari è trascurata. La gelosia nelle comunità religiose è il motivo dell'oscurità del mondo. Ma chiunque - sia nel mondo, sia nel chiostro - pratica la devozione dello Spirito e lo invoca, non morirà nell'errore.
Ogni prete, che predicherà la devozione dello Spirito Santo, mentre ne farà l'annunzio, riceverà luce. Soprattutto nell'intera Chiesa, deve stabilirsi l'uso che ogni prete, una volta al mese, celebri la Messa dello Spirito Santo. E tutti quelli che vi prenderanno parte riceveranno una grazia e una luce particolarissima.>>
Mi è stato detto ancora che verrà un giorno in cui Satana scimmiotterà, con persone del mondo, con sacerdoti e religiosi, la forma di Nostro Signore e le sue parole. Ma chi invocherà lo Spirito Santo scoprirà l'errore.
Ho visto talmente tante cose relative allo Spirito Santo che potrei scriverne dei volumi. Ma non sarei capace di ripetere tutto ciò che mi fu mostrato. E poi io sono un'ignorante che non sa né leggere né scrivere. Il Signore svelerà la sua luce a chi vorrà.
*
“Vieni,
Spirito Santo, vieni
per
mezzo della potente intercessione
del
Cuore Immacolato di Maria ,
tua
amatissima Sposa”
sabato 26 maggio 2012
FANNO FINTA DI NULLA
MARCIA PER LA VITA: UNA NOTIZIA DA PRIMA PAGINA, MA MOLTI, ANCHE TRA I CATTOLICI, FANNO FINTA DI NULLA
Avvenire, ad esempio, ha pubblicato la notizia nella maniera più riduttiva possibile, a piè di pagina 14: del resto è noto che il giornale ''dei vescovi'' preferisce i cattolici adulti come Alberto Melloni ed Enzo Bianchi
di Roberto de Mattei
Chi tocca la 194 muore. Non di morte fisica come i cinque milioni di bambini vittime, dal 1978, di quella legge; ma di morte mediatica, inflitta attraverso le accuse di «fascismo», «omofobia», «integralismo anticonciliare», e così via. Gli oltre 15.000 partecipanti alla Marcia per la Vita svoltasi a Roma il 13 maggio hanno fatto sentire con forza la loro voce contro il massacro degli innocenti, senza cedere all'aggressione mediatica, iniziata già qualche giorno prima della Marcia, per ridurli al silenzio.
Lasciamo a loro la parola e per tutti al superiore generale degli Orionini, don Flavio Peloso, che ha partecipato con una folta delegazione: «È davvero penoso, dopo la giornata di sole e di luce vissuta ieri con la Marcia per la Vita a Roma, assistere all'assalto di quanti hanno classificano i manifestanti come «integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi» (dichiarazione di Dario Nanni, consigliere del Pd al Comune di Roma). Io e gli altri 15.000 manifestanti eravamo persone normali, di tutte le età, condizioni di vita, giovani, donne, bambini e famiglie intere; molti cristiani questo sì.
Ma niente a che fare con integralisti irragionevoli o manichei intolleranti. No. Solo contenti della vita e della verità sulla vita. E preoccupati di alcune falsità planetariamente diffuse ma elementarmente contraddette dall'evidenza dei fatti. Chi vede l'immagine di un feto abortito sa che quello è un bimbo morto. Se poi sa che quell'aborto è stato provocato per l'intervento di una o più persone lo chiama omicidio. E non altro.
Se quell'omicidio è permesso e anche assistito da una legge dello Stato dice che con l'interruzione volontaria della gravidanza negli ospedali pubblici ci sono stati – solo in Italia – circa 5 milioni di bimbi, in stato fetale, uccisi nel grembo materno. Ebbene, ritenere e dire questo assieme a tante persone normali, e dirlo in pubblico, ha trasformato me e i 15.000 della Marcia per la Vita in un concentrato di «integralisti, negazionisti, razzisti e omofobi». Mi pare che il problema non sia che milioni di italiani la pensino così – è risaputo -, ma è diventato un problema che 15.000 di essi lo abbiano detto in pubblico, ove vige una dittatura culturale che non lascia spazio al dissenso.
Solo l'intelligenza libera di un bambino può ancora dire che "il re è nudo" o che "quel piccolino di poche settimane è un bambino". Ingannati e ingannatori continueranno a parlare di "stoffe moderne" o di "materiale embrionale"».
Bisogna ringraziare, accanto a eccellenti testimoni come don Peloso, i pochi organi di informazione che hanno dato un corretto resoconto della manifestazione e, in primis, "L'Osservatore Romano" del 15-16 maggio. Altrettanta correttezza professionale ha dimostrato l'agenzia di lingua inglese "Zenit", ma non la sua omologa italiana, che ha clamorosamente ignorato la Marcia, limitandosi a pubblicare un buon commento di padre Gonzalo Miranda ad un evento di cui è però mancata la cronaca.
Resta da augurarsi che l'intervento di padre Miranda, che tutti invita alla collaborazione sia letto e meditato dal direttore e dalla redazione del quotidiano "Avvenire", che ha pubblicato una notizia da prima pagina per il mondo cattolico nella maniera più riduttiva, a piè di pagina 14, servendosene per enfatizzare un altro "appuntamento", a cui consacrerà enorme spazio tra domenica e martedì prossimi. [!!!!!]
Ai cattolici «integralisti» (o semplicemente cattolici tout-court), "Avvenire" come è noto, preferisce quelli "adulti" della scuola di Bologna, come il prof. Alberto Melloni, lo stesso che ha lapidariamente dichiarato a "Il Messaggero" del 14 maggio che «con la Chiesa questa Marcia ha ben poco da fare», fingendo di ignorare che l'iniziativa ha ricevuto l'adesione di 40 presuli italiani e stranieri, tra cui il cardinale Raymond Leo Burke, che ha percorso, mischiato nella folla, tutto il tragitto della Marcia, e il cardinale Angelo Comastri, che ha celebrato una Messa per i partecipanti nella Basilica di San Pietro.
Melloni si fa scudo del cardinale Ruini per dire che «non c'è la possibilità di modificare la 194» e Gianni Gennari (Lupus in pagina su "Avvenire" del 15 maggio) è ben lieto di accodarsi a lui. La Chiesa, secondo Melloni, «non può dare appoggio a una iniziativa legislativa del genere, promuovendo una crociata, quando l'orizzonte è offuscato da problemi profondi e di sostanza per il bene comune». Ma quali problemi, ci permettiamo di chiedere ai due cattolici "adulti", Melloni-Gennari, sono più profondi e densi di minacce per il bene comune della strage sistematica degli innocenti? Solo, si sarebbe tentati di rispondere la strage delle anime a cui purtroppo contribuisce tanto solertemente il cattolicesimo progressista.
Nota di BastaBugie: per vedere i video, le foto e tutti gli articoli che abbiamo pubblicato sulla Marcia per la Vita 2012, vai al link sottostante
http://www.bastabugie.it/it/contenuti.php?pagina=utility&nome=_marciaperlavita2012
Fonte: Corrispondenza Romana, 16/05/2012
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