venerdì 27 aprile 2012

*MiL - Messainlatino.it: Risultati del sondaggio assolutamente eccezionali!...

MiL - Messainlatino.it: Risultati del sondaggio assolutamente eccezionali!...:



Risultati del sondaggio assolutamente eccezionali!

Di seguito trovate i risultati del sondaggio commissionato alla DOXA (cliccateci sopra per ingrandirli). Ecco un primo commento esplicativo.
La prima domanda serviva a discriminare il campione di intervistati, limitando l'interesse soltanto a chi si considera cattolico. E' preoccupante che solo poco più di tre quarti di italiani senta ancora di appartenere alla religione cattolica. Il dato è più basso di altri sondaggi, sia perché è più recente (e la tendenza, si sa, è negativa), sia soprattutto perché gli altri sondaggi formulano così la domanda: "Lei si sente: cattolico-protestante-musulmano-buddista-non appartenente a nessuna religione-altro (quale)"; per cui la risposta "cattolico" è in quel caso quasi indotta da una comparazione negativa con altre religioni da cui ci si sente più distanti. La domanda: "Si considera cattolico? Sì-No" è invece certamente più 'impegnativa' ed equivale ad una sorta di professione di fede. Che molti, purtroppo, non si sentono più di fare.

Le restanti domande erano limitate ai cattolici. La seconda, inerente l'attuale pratica religiosa (novus ordo) è in linea con i più recenti sondaggi. Tra i cattolici, circa il 51% va a messa almeno una volta al mese. Il che significa, considerato l'insieme della popolazione (ossia anche i non cattolici) che circa il 38% degli italiani mette piede in chiesa almeno una volta al mese.

Ma queste prime domande ci interessavano relativamente, e servono a meglio inquadrare le risposte alle seguenti. E qui cominciano incredibili sorprese.

La prima: solo il 58% dei cattolici (e 64% dei praticanti almeno 1 volta al mese) ha sentito parlare del motu proprio e della possibilità di avere il rito antico. In Francia, secondo l'analogo sondaggio commissionato da Paix Liturgique, il risultato per i praticanti si attestava all'82%!

Questo significa due cose evidenti. La prima, che i sacerdoti mediamente svolgono poca o nessuna non diciamo promozione, ma anche solo informazione circa il motu proprio (lo scarto informativo, tra praticanti e non, è solo del 6%). E poi non chiamatela congiura del silenzio... Secondo punto: c'è un'ignoranza estremamente diffusa sul punto, che chiaramente impedisce il liberarsi di forze ed energie in favore di un ritorno della Messa antica e, soprattutto, comporta il permanere di pregiudizi anacronistici circa il fatto che il rito di sempre sia abrogato, vietato, proibito, contro il Papa e la Chiesa, e simili. Il che non fa che aumentare le difficoltà di applicazione del motu proprio, per semplice ignoranza dello stesso (con l'interessata connivenza, lasciatecelo dire, di molti reticenti prelati che, invece, non lo ignorano affatto).

Ma i numeri son galantuomini: e alla quarta domanda, un incredibile 71% di cattolici dice che troverebbe perfettamente normale che nella propria parrocchia convivessero le due forme del rito romano. D'altro canto, i tradizionalisti mica lasciano le panche delle chiese sporche... A fronte di un 6-7% di indecisi, solo il 22-24% troverebbe ciò anormale. E, sorpresa, in questo gruppetto di opposizione sono in maggioranza le donne, della fascia sotto i 55 anni di età. Avete presente il tipo: la catechista, la lettrice, la ministra straordinaria della comunione, la tuttofare, la faccendiera della parrocchia, l'animatrice dei battimani bambocceschi, l'aspirante pretessa. Insomma, quel genere di persone che, in assoluta minoranza, hanno però forza intimidatrice verso il parroco che non volesse piegarsi a quel che voglion loro.

Ma una maggioranza schiacciante come il 70 e più percento, cui la convivenza con la Messa antica pare cosa buona e giusta, è tale da rendere non solo pretestuosa, ma insignificante ogni minaccia della pasionaria di turno.

E veniamo infine all'ultima domanda. Qui, i risultati sono talmente insperati che, se non fosse perché il sondaggio l'ha fatto la DOXA, che vi spende tutta la sua credibilità, essi sembrerebbero artefatti.

Sì: perché il 21% di tutti i cattolici (cifra che sale al 40% tra i cattolici che frequentano tutte le domeniche) hanno detto che, se la trovassero nella loro parrocchia, essi preferirebbero andare, tutte le settimane, alla Messa di S. Pio V.

Sapete di che cifre parliamo, in termini assoluti? Sono 9 milioni di italiani che vorrebbero andare ogni settimana alla Messa di sempre. E' assolutamente ENORME

E non solo: se consideriamo quelli che frequentano almeno una volta al mese, la percentuale sale al 33% di tutti i cattolici (e al 63% di quelli che frequentano almeno una volta al mese).

Forse non avete capito, tanto è incredibile: 2 PRATICANTI SU 3 ANDREBBERO ALLA MESSA TRIDENTINA ALMENO UNA VOLTA AL MESE, se l'avessero in parrocchia. Due su tre, capite? Di tutti quelli che vedete alle messe!

Aggiungendo ai praticanti settimanali della Messa tridentina (se ci fosse) questi frequentanti mensili, e dividendoli per 4 (perché in un mese ci sono 4 settimane), abbiamo che in media, ogni settimana, 12 milioni di cattolici sceglierebbero la Messa di sempre. Un italiano su cinque, atei e musulmani compresi!

E vi anticipiamo un dato ulteriore, che pubblicheremo più avanti: una piccola, ma significativa minoranza di persone che non vanno mai a Messa, ci andrebbe invece frequentemente se trovasse la Messa di sempre. E non parliamo di dieci-venti ultras tridentini, ma di non poche centinaia di migliaia di persone.

In definitiva, lo scopo del sondaggio è stato ampiamente raggiunto e superato: chi potrà mai più dire che in Italia la Messa tradizionale in latino non interessa quasi a nessuno?








DATI TECNICI
Paix Liturgique e Messainlatino.it hanno commissionato a Doxa il sondaggio di opinione relativo all’introduzione della liturgia tradizionale nella celebrazione della Messa. L’approfondimento ha riguardato il livello di conoscenza del messaggio di Papa Benedetto XVI del luglio 2007 e l’ipotesi di adesione alla Messa "straordinaria".
La ricerca è stata svolta attraverso 1.001 interviste telefoniche CATI (Computer Assisted Telephone Interview) a campione rappresentativo della popolazione italiana di 15 anni ed oltre. La rappresentatività del campione è stata definita sulla base delle variabili area geografica, ampiezza centri, sesso, età, istruzione, condizione occupazionale.




NOS CUM PROLE PIA
BENEDICAT VIRGO MARIA

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LAUDETUR  JESUS  CHRISTUS!
LAUDETUR  CUM  MARIA!
SEMPER  LAUDENTUR!
pgerardomaria@libero.it

giovedì 26 aprile 2012

Chi lascia l'orazione, in breve tempo diventa o bestia o demonio.



Cornelius Schut XVII.jpg


APRILE 2012

"Sebbene ci pare che non si trovino in noi imperfezioni, quando però apre Iddio gli occhi dell'anima, come suol farlo nell'orazione, ben le appaiono.
Chi lascia l'orazione, in breve tempo diventa o bestia o demonio.
A chi persevera nell'orazione, per quanti peccati opponga il demonio, tengo per certo che alla fine il Signore lo conduca al porto della Salvezza. Chi nel cammino dell'orazione non si ferma, benché tardi, pure arriva.
L'anima che lascia l'orazione è come se da se stessa si ponesse all'inferno, senza bisogno di demoni."

S. Tersa d'Avila



Virgo Maria, Mater Boni Consilii:
Nos benedicat et custodiat.

CONFESSATI BENE... SE SAPESSI QUANTO È BUONO GESÙ



CATECHISMO

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CONFESSATI BENE... SE SAPESSI QUANTO È BUONO GESÙ




Pigliò quella voce come rivelazione del Cielo, si fece coraggio, decisa, confessò quel peccato che tanto le faceva vergogna e per cui tanto aveva già pianto. Da quell' istante, provò tale sollievo e tanta consolazione, che andava raccontando a tutti la cosa, e ripeteva a sua volta: "Provate e vedrete quanto è buono Gesù! "

Il confessore le disse: " Ebbene, ringraziane di tutto cuore Dio e continua a confessarti bene.
Guai a chi si incammina per la via dei sacrilegi. Sarebbe questa la più grande disgrazia: si continuerà così, forse fino alla morte, e si finirà per andare eternamente perduti ". È dunque gran male la confessione mal fatta? Si, è la principale causa di dannazione! 


Dite davvero,Padre? 

 È così, purtroppo! Le confessioni mal fatte sono il motivo per cui tanti perdono l' anima e vanno all' inferno.

Ma voi esagerate! 

Non esagero affatto, nè sono io che lo dico; lo affermano i santi più esperti di anime; lo ha veduto in una visione S. Teresa (dottore della Chiesa).
Stava questa Santa pregando, ed ecco ad un tratto spalancarsi davanti ai suoi occhi una voragine profondissima tutta ripiena di fuoco e di fiamme , e laggiù cadere abbondantissime, come la neve d' inverno, le povere anime. Spaventata la Santa alza gli occhi al cielo ed esclama: " Mio Dio, mio Dio! Che cosa vedo mai? Chi sono tutte quelle anime che vanno perdute? Saran certamente anime di poveri infedeli, di nemici della S. Chiesa, di grandi delinquenti, di sacrileghi....


No, o Teresa, - rispose Iddio -, no! Sappi: quelle anime che vedi in questo momento andare nell' inferno per mia permissione, sono tutte anime di cristiani come te.


...Ma dunque, saranno anime di gente che non credeva, che non praticava la Religione, che non frequentava i Sacramenti.

No, o Teresa, no! Sappi che sono anime di cristiani battezzati come te, che come te credevano e praticavano... 


 Ma dunque, non si saranno confessati mai, neppure in punto di morte...
No, sono anime che si confessavano e si sono confessate anche in punto di morte....


Come dunque, o mio Dio, vanno dannate? 
 Vanno dannate perchè si confessarono male!... 
Va, o Teresa, racconta a tutti questa visione e scongiura Vescovi e Sacerdoti a non stancarsi mai di predicare sull' importanza delconfessione e contro le Confessioni mal fatte, onde i miei cari cristiani non abbiano a convertire la medicina in veleno e servirsi in male di questo Sacramento, che è il Sacramento della misericordia e del perdono.

Dunque, sono proprio molte le Confessioni mal fatte?


S. Alfonso, S. Filippo Neri, S. Leonardo da Porto Maurizio, S.Pio da Pietrelcina sono d' accordo nel dire che, purtroppo, le Confessioni mal fatte sono senza numero. Essi che passarono la vita al confessionale e al letto dei moribondi, sapevano di dire la pura verità.




UN EPISODIO RACCONTATO DA S.PAOLINO DA NOLA !!!!!!


Un giorno mentre il santo Vescovo stava nel confessionale, si presentarono due uomini insieme. Naturalmente il Vescovo fece presente che era consentito ad uno solo di stare nel confessionale, poichè la confessione deve essere individuale. Il secondo però insistette dicendo che era suo diritto essere presente durante la confessione del primo. Il Vescovo ribatte che un tale diritto non esiste e invitò il secondo ad allontanarsi, ma costui, con ferma insistenza ribadì il suo diritto. Il santo insospettito chiese chi fosse lui, per vantare un tale diritto. La risposta fu: "sono il demonio". E tu che ci fai qui? Sono venuto a restituire la vergogna che gli avevo tolto al momento di fare il peccato, gliela restituisco adesso al momento di confessarlo, per questo ti ho detto che era mio diritto, perchè era un atto di giustizia restituire ciò che era stato tolto.


S. AGOSTINO:
Se tu ti accusi, Dio ti scusa. Se tu tu scusi Dio ti accusa.


S. FRANCESCO DI SALES
È una regola quasi generale che quando noi facciamo sovente una stessa mancanza è segno che non abbiamo desiderio e volontà di emendazione.



Scrive P. Gabriele di S.M. Maddalena o.c.d.:
La confessione prevede l' accusa dei propri peccati. Ma più ancora che l' accusa, l' anima deve preoccuparsi del dolore dei propri peccati in quanto sono offesa a Dio, Bontà infinita; che sia un dolore proveniente dall' amore, ossia il pentimento del figlio il quale, più che pensare alla sua vergogna e ai castighi meritati, si affligge per il dispiacere arrecato ad un Padre che tanto lo ama e di cui deve ricambiare l' amore.


Il dolore è talmente necessario per la validità del sacramento che, se mancasse, l' assoluzione sarebbe nulla e, d'altra parte, quanto più è perfetto il dolore, tanto più l' assoluzione distrugge non solo il peccato, ma anche la pena temporale da esso contratta. Quanto più il penitente porta alla confessione un cuore contrito, tanto più il Sangue di Gesù lo purifica, lo rinnova, lo arricchisce di forza, di carità, di grazia.





Scrive S. CATERINA da SIENA:
" Gesù dolce, l' anima mia desidera ardentemente di vedersi tutta bagnata e annegata nel Sangue tuo.....Perchè nel tuo Sangue trovo la fonte della misericordia; nel Sangue la clemenza; nel Sangue il fuoco; nel Sangue la pietà; nel Sangue è fatta giustizia delle nostre colpe; nel Sangue è saziata la misericordia; nel Sangue si dissolve la durezza nostra; nel Sangue le cose amare diventano dolci e i grandi pesi leggeri. E poichè, o Cristo, nel Sangue tuo maturano le virtù, inebria e annega nel Sangue l' anima mia, affinché si vesta delle vere e reali virtù "



P.Pio a Don Nello C. nella settimana di Pasqua 1959:

Padre, nei giorni scorsi della settimana santa, ho confessato parecchio, ed io, Padre ho assolto tutti i penitenti. Considerando come fate voi, Padre, vorrei un consiglio, come devo comportarmi con queste anime.... che tornano sempre con le medesime colpe gravi?
P.Pio risponde: Figlio mio, tu non puoi fare come faccio io. Però al penitente, che si presenta con lo stesso peccato, potrai dare l' assoluzione, una prima volta.... una seconda volta, ma la terza, vuoi tu profanare un sacramento, che costa il sangue di Cristo ?



P.Pio a Don Domenico Labellarte:

Io tremo, ogniqualvolta , devo scendere al confessionale, perché li devo amministrare il sangue di Cristo.





Che tristezza, vedere che oggi la Confessione è diventata la 
"confusione", si va a fare una chiaccherata nel confessionale, magari riportando i peccati degli altri, giustificando se stessi, senza essersi accusati di nessun nostro peccato, e poi si riceve anche l' assoluzione. Come fa il penitente a pentirsi e dolersi dei peccati che non ha confessati e di fuggire le occasioni prossime degli stessi? Il Sacerdote è come un medico che deve aiutare il paziente a scoprire le proprie malattie e non dirgli va in pace che stai benissimo. 


S. Veronica Giuliani riferisce che nel terzo piano profondo dell' inferno ha visto le anime dei confessori che hanno ingannato i propri penitenti.






Virgo Maria, Mater Boni Consilii:

Nos benedicat et custodiat.





mercoledì 25 aprile 2012

FESTA DI SAN MARCO EVANGELISTA


die 25 aprilis

 

Introitus
Ps. 63.
P
Rotexísti me, Deus, a convéntu malignántium, allelúja : a multitúdine operántium iniquitátem, allelúja. allelúja.
Ps. ibid. Exáudi, Deus, oratiónem meam, cum déprecor : a timore inimíci éripe ánimam meam.
V/. Glória Patri.
Oratio
D
Eus, qui beátum Marcum Evangelístam tuum evangélicæ prædicatiónis grátia sublimásti : tríbue, quaésumus; ejus nos semper et eruditióne profícere et oratióne deféndi. Per Dóminum.
Léctio Ezechiélis Prophétæ c. 1.
S
Imilitúdo vultus quátuor animálium : fácies hóminis, et fácies leónis a dextris ipsórum quatuor : fácies autem bovis a sinístris ipsórum quátuor, et fácies áquilæ désuper ipsórum quátuor. Fácies eórum et pennæ eórum exténtæ désuper : duæ pennæ singulórum jungebántur et duæ tegébant córpora eórum : et unumquódque eórum coram fácie sua ambulábat : ubi erat ímpetus spíritus, illuc gradiebántur, nec revertebántur cum ambulárent. Et similitúdo animálium, aspéctus eórum quasi carbónum ignis ardéntium et quasi aspéctus lampadárum. Hæc erat visio discúrrens in médio animálium, splendor ignis, et de igne fulgur egrédiens. Et animália ibant et revertebántur in similitúdinem fúlguris coruscántis.
Allelúja, allelúja. V/. Ps. 88. Confitebúntur cæli mirabília tua, Dómine : étenim veritátem tuam in ecclésia sanctórum. Allelúja. V/. Ps. 20. Posuísti, Dómine, super caput ejus corónam de lápide pretióso. Allelúja.
Sequéntia sancti Evangélii secúndum
Marcum c. 16.
I
N illo témpore : dixit Jesus discípulis suis : Eúntes in mundum univérsum, prædicáte Evangélium omni creatúræ. Qui credíderit et baptizátus fúerit, salvus erit : qui vero non credíderit, condemnábitur. Signa autem eos, qui credíderint, hæc sequéntur : In nómine meo dæmónia ejícient : linguis loquantur novis : serpéntes tollent : et si mortíferum quid bíberint, non eis nocébit : super ægros manus impónent, et bene habébunt.
Credo.
Offertorium. Ps. 88. Confitebúntur cæli mirabília tua, Dómine : et veritátem tuam in ecclésia sanctórum, allelúja. allelúja.
Secreta
B
Eáti Marci Evangelístæ tui sollemnitáte tibi múnera deferéntes, quaésumus, Dómine : ut, sicut illum prædicátio evangélica fecit gloriósum : ita nos ejus intercéssio et verbo et ópere tibi reddat accéptos. Per Dóminum.
Præfatio Apostolorum.
Communio. Ps. 63. Lætábitur justus in Dómino, et sperábit in eo : et laudabúntur omnes recti corde, allelúja, allelúja.
Postcommunio
T
Ríbuant nobis, quaésumus, Dómine, contínuum tua sancta præsídium : quo, beáti Marci Evangelístæ tui précibus, nos ab ómnibus semper tueántur advérsis. Per Dóminum.
*

AMDG et BVM