domenica 11 marzo 2012

ROSARIO IN ONORE DI SAN GIUSEPPE





Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù.
San Giuseppe, patrono della Chiesa universale, custodisci le nostre famiglie nella pace e nella grazia divina, e soccorrici nell'ora della nostra morte. Amen.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
O Dio, vieni a salvarmi.
Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, ora e sempre, nei secoli dei secoli, Amen.

PRIMO MISTERO:
Si contempla S. Giuseppe L'UOMO GIUSTO agli oc­chi di Dio. (Mt 1,18-21.24.).
Ecco come avvenne la na­scita di Gesù Cristo: sua madre Maria essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insie­me si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, deci­se di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei vie­ne dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chia­merai Gesù: egli infatti salve­rà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo avvenne per­ché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partori­rà un figlio che sarà chiama­to Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.
Riflessione: Dunque S. Giu­seppe aderì, con piena fidu­cia, al progetto di Dio su di sé. Ci lasciamo anche noi guidare nelle nostre scelte dalla Parola di Dio, dalla Pa­rola della Chiesa?
Pater, Gloria al Padre.
Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. (10 volte)

SECONDO MISTERO:
Si contempla S. Giuseppe LO SPOSO VERGINALE di Maria SS. (Lc 1,34-38.)
Allora Maria disse all'ange­lo: "Come è possibile? Non conosco uomo” Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te sten­derà la sua ombra la poten­za dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua paren­te, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”. Allora Ma­ria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l'angelo partì da lei.
Riflessione: Il matrimonio, tra Battezzati, può essere vis­suto cristianamente, degnamente in due sole maniere, sempre, evidentemente, di comune accordo degli sposi (la comunione degli spiriti è necessaria assolutamente negli sposi): può essere vis­suto responsabilmente aper­te alla procreazione o vergi­nalmente, per una speciale missione per il Regno di Dio. Gli sposi cristiani, secondo S. Paolo, 1 Cor. 7,29, non do­vrebbero più considerarsi di questo mondo.
Pater, Gloria.
Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. (10 volte)

TERZO MISTERO:
Si contempla S. Giuseppe IL FIDENTE PROFUGO nella terra di Egitto (Mt 2,13-15.) Fuga in Egitto e strage de­gli innocenti.
Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signo­re apparve in sogno a Giu­seppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avver­tirò, perché Erode sta cer­cando il bambino per uc­ciderlo». Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua ma­dre nella notte e fuggì in Egit­to, dove rimase fino alla mor­te di Erode, perché si adem­pisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: dall'Egitto ho chia­mato il mio figlio.
Riflessione: Per difendere i propri figli nella loro vita materiale, non solo, ma soprattutto nella lo­ro vita morale e spirituale, i genitori cristiani debbono af­frontare ogni sacrificio. Troppi "erodi" circolano, oggi, nel mondo con sommo pericolo, soprattutto, per i piccoli.
Pater, Gloria.
Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. (10 volte)

QUARTO MISTERO:
Si contempla S. Giuseppe IL SAGGIO CAPO della Santa Famiglia di Nazareth (Mt 13,53-55a; Mc 6,1-3a; Lc 2.51-52.)
Partito quindi di là, andò nella sua patria e i discepoli lo seguirono. Venuto il saba­to, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascol­tandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengo­no queste cose? E che sa­pienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodi­gi compiuti dalle sue mani? Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di loses, di Giuda e di Simeone? E le sue sorel­le non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui. Partì dunque con loro e tor­nò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre ser­bava tutte queste cose nel suo amore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia da­vanti a Dio e agli uomini.
Riflessione: Una famiglia si regge sulla saggezza del ca­po: quando c'è dialogo per illuminarsi a vicenda, e quan­do c'è preghiera comune per essere illuminati dall'alto.
Pater, Gloria.
Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. (10 volte)

QUINTO MISTERO:
Si contempla S. Giuseppe IL FEDELE OSSERVANTE delle feste religiose. (Lc 2,41-43.)
I suoi genitori si recava­no tutti gli anni a Gerusalemme per la festa della Pa­squa. Quando ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo se­condo l'usanza; ma trascor­si i giorni della festa, men­tre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù ri­mase a Gerusalemme, sen­za che i genitori se ne accorgessero.
Riflessione: Dunque anche la religione va vissuta "insie­me" in famiglia. I genitori non debbono dire ai figli: "Và a messa... va in chiesa... và a confessarti. ..dì le preghiere! (quando i genitori compiono ancora questo dovere di ri­chiamare i figli). I genitori debbono invece dire ai figli: 'Andiamo a Messa... 'Andia­mo a confessarci... diciamo insieme le preghiere". La vi­ta familiare è una vita d'insie­me, è qualche cosa di forte­mente sentito e vissuto co­munitariamente.
Pater, Gloria.
Ave o Giuseppe uomo giusto, Sposo verginale di Maria e padre davidico del Messia; Tu sei benedetto fra gli uomini, e benedetto è il Figlio di Dio che a Te fu affidato: Gesù. (10 volte)

LITANIE

Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, pietà Cristo, pietà
Signore, pietà Signore, pietà
Cristo, ascoltaci Cristo, ascoltaci
Cristo, esaudiscici Cristo, eaudiscici
Padre celeste, Dio pietà di noi
Figlio redentore del mondo, Dio pietà di noi
Spirito Santo, Dio pietà di noi
Santa Trinità, unico Dio pietà di noi
Santa Maria prega per noi
S.Giuseppe prega per noi
Inclita prole di Davide prega per noi
Luce dei Patriarchi prega per noi
Sposo della Madre di Dio prega per noi
Custode purissimo della Vergine prega per noi
Tu che nutristi il Figlio di Dio prega per noi
Solerte difensore di Cristo prega per noi
Capo dell'Alma Famiglia prega per noi
O Giuseppe giustissimo prega per noi
O Giuseppe castissimo prega per noi
O Giuseppe prudentissimo prega per noi
O Giuseppe obbedientissimo prega per noi
O Giuseppe fedelissimo prega per noi
Specchio di pazienza prega per noi
Amante della povertà prega per noi
Esempio agli operai prega per noi
Decoro della vita domestica prega per noi
Custode dei vergini prega per noi
Sostegno delle famiglie prega per noi
Conforto dei sofferenti prega per noi
Speranza degli infermi prega per noi
Patrono dei moribondi prega per noi
Terrore dei demoni prega per noi
Protettore della S.Chiesa prega per noi

Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo perdonaci, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo abbi pietà di noi

Alla fine delle litanie preghiamo per il Papa: Il Signore Lo conservi, Gli doni vigore, Lo renda felice sulla terra e Lo preservi da ogni male.


LAUDETUR JESUS CHRISTUS!
LAUDETUR CUM MARIA!

SEMPER LAUDENTUR 

'Dies Domini ': il giorno del Signore nella S. Scrittura, nella Dottrina, nel Magistero e nel Diritto della Chiesa Cattolica


'Dies Domini ': il giorno del Signore nella Sacra Scrittura, nella Dottrina, nel Magistero e nel Diritto della Chiesa Cattolica


"Il settimo giorno... è in onore del Signore, tuo Dio"Nota su FaceBook pubblicata da Cristiano Andreattail giorno martedì 6 marzo 2012 alle ore 18.05

Chi mi conosce sa che generalmente non amo discutere questioni politiche. C'è chi lo fa e non è certo da biasimare per questo - sempre che, ovviamente, agisca in maniera corretta. Tuttavia, una vicenda di questi ultimi mesi mi ha colpito. Mi limito a riportare qualche testo con pochi commenti.
La legge n. 214 del 22 dicembre 2011 (cosiddetto "decreto Salva Italia"), approvata dal Parlamento italiano (nota 1), all'art. 31, provvede a modificare una legge precedente, la n. 248 del 4 agosto 2006 (cosiddetto "Decreto Bersani"). Ora quest'ultima legge, all'art. 3, recita: "[...] le attività commerciali [...] e di somministrazione di alimenti e bevande, sono svolte senza i seguenti limiti e prescrizioni: [...] il rispetto degli orari di apertura e di chiusura, l'obbligo della chiusura domenicale e festiva, nonché quello della mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio [...]".
In altri termini, è stato completamente cancellato il riposo festivo domenicale obbligatorio, che già era stato duramente messo in crisi

Come commentare? Ecco qualche testo che spero possa far riflettere.

- "Ricòrdati del giorno del sabato per santificarlo. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia, né il tuo schiavo né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te. Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il settimo giorno. Perciò il Signore ha benedetto il giorno del sabato e lo ha consacrato." (Es 20,8-11).

- "Osserva il giorno del sabato per santificarlo, come il Signore, tuo Dio, ti ha comandato. Sei giorni lavorerai e farai ogni tuo lavoro; ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te. Ricòrdati che sei stato schiavo nella terra d'Egitto e che il Signore, tuo Dio, ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore, tuo Dio, ti ordina di osservare il giorno del sabato." (Dt 5,12-15).

- "La celebrazione della domenica attua la prescrizione morale naturalmente iscritta nel cuore dell'uomo “di rendere a Dio un culto esteriore, visibile, pubblico e regolare nel ricordo della sua benevolenza universale verso gli uomini” [San Tommaso d'Aquino, Summa theologiae, II-II, 122, 4].

- "Il culto domenicale è il compimento del precetto morale dell'Antica Alleanza, di cui riprende il ritmo e lo spirito celebrando ogni settimana il Creatore e il Redentore del suo popolo." (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2176).

"Come Dio “cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro”, così anche la vita dell'uomo è ritmata dal lavoro e dal riposo. L'istituzione del giorno del Signore contribuisce a dare a tutti la possibilità di “godere di sufficiente riposo e tempo libero che permetta loro di curare la vita familiare, culturale, sociale e religiosa” [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 67]. (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2184).

- "Le necessità familiari o una grande utilità sociale costituiscono giustificazioni legittime di fronte al precetto del riposo domenicale. I fedeli vigileranno affinché legittime giustificazioni non creino abitudini pregiudizievoli per la religione, la vita di famiglia e la salute." (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2185).

- "Nonostante le rigide esigenze dell'economia, i pubblici poteri vigileranno per assicurare ai cittadini un tempo destinato al riposo e al culto divino. I datori di lavoro hanno un obbligo analogo nei confronti dei loro dipendenti." (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2187).

- "Nel rispetto della libertà religiosa e del bene comune di tutti, i cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche e i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi. Spetta a loro offrire a tutti un esempio pubblico di preghiera, di rispetto e di gioia e difendere le loro tradizioni come un prezioso contributo alla vita spirituale della società umana. Se la legislazione del paese o altri motivi obbligano a lavorare la domenica, questo giorno sia tuttavia vissuto come il giorno della nostra liberazione, che ci fa partecipare a questa “adunanza festosa”, a questa “assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli” ( Eb 12,22-23). (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2188).

- "Il giorno di domenica in cui si celebra il mistero pasquale, per la tradizione apostolica deve essere osservato in tutta la Chiesa come il primordiale giorno festivo di precetto." (Codice di Diritto Canonico, can. 1246 - §1. ).

- "La domenica e le altre feste di precetto i fedeli sono tenuti all'obbligo di partecipare alla Messa; si astengano inoltre, da quei lavori e da quegli affari che impediscono di rendere culto a Dio e turbano la letizia propria del giorno del Signore o il dovuto riposo della mente e del corpo. "(Codice di Diritto Canonico, can. 1247).

"[...] il benessere esterno, precisamente del lavoratore, non può attendersi da una tecnica della produzione, che esige regolarmente dal lavoratore e dalla sua famiglia il sacrificio della domenica; può ancor meno provenire da una condizione di cose, in cui la domenica non fosse, come Iddio la vuole, un giorno di quiete e di ristoro, in un clima di elevata pietà. La tecnica, la economia e la società manifestano il loro grado di sanità morale dal modo come favoriscono o contrariano la santificazione della domenica." (venerabile Pio XII, Discorso ai lavoratori della Acli, 14 maggio 1953).

- "Sarebbe quindi un errore vedere nella legislazione rispettosa del ritmo settimanale una semplice circostanza storica senza valore per la Chiesa e che essa potrebbe abbandonare. [...] Per i cristiani non è normale che la domenica, giorno di festa e di gioia, non sia anche giorno di riposo e resta comunque per essi difficile « santificare » la domenica, non disponendo di un tempo libero sufficiente." (beato Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Dies Domini, 31 maggio 1998, n. 64).

- "D'altra parte, il legame tra il giorno del Signore e il giorno del riposo nella società civile ha una importanza e un significato che vanno al di là della prospettiva propriamente cristiana. L'alternanza infatti tra lavoro e riposo, inscritta nella natura umana, è voluta da Dio stesso [...] il riposo è cosa « sacra », essendo per l'uomo la condizione per sottrarsi al ciclo, talvolta eccessivamente assorbente, degli impegni terreni e riprendere coscienza che tutto è opera di Dio. Il potere prodigioso che Dio dà all'uomo sulla creazione rischierebbe di fargli dimenticare che Dio è il Creatore, dal quale tutto dipende. Tanto più urgente è questo riconoscimento nella nostra epoca, nella quale la scienza e la tecnica hanno incredibilmente esteso il potere che l'uomo esercita attraverso il suo lavoro." (beato Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Dies Domini, 31 maggio 1998, n. 65).

- "Per questo è naturale che i cristiani si adoperino perché, anche nelle circostanze speciali del nostro tempo, la legislazione civile tenga conto del loro dovere di santificare la domenica." (beato Giovanni Paolo II, Lettera Apostolica Dies Domini, 31 maggio 1998, n. 67).

- "Esigere dunque che la domenica non venga omologata a tutti gli altri giorni della settimana è una scelta di civiltà." (Benedetto XVI, Discorso ai dirigenti delle Acli, 27 gennaio 2006) .

"[...] è particolarmente urgente in questo nostro tempo ricordare che il giorno del Signore è anche il giorno del riposo dal lavoro. Ci auguriamo vivamente che esso sia riconosciuto come tale anche dalla società civile, così che sia possibile essere liberi dalle attività lavorative, senza venire per questo penalizzati." (Benedetto XVI, Esortazione apostolica post-sinodale Sacramentum Caritatis, 22 febbraio 2007, n. 74)

di Cristiano Andreatta, tratto da FaceBook

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(nota 1) La Camera dei Deputati ha votato il provvedimento in data 16 dicembre 2011: il testo ha ottenuto 495 voti favorevoli, 88 contrari e 4 astenuti (quindi circa l'85% dei votanti ha espresso il suo "sì").
Il Senato della Repubblica ha votato il provvedimento in data 22 dicembre 2011: il testo ha ottenuto 257 voti favorevoli, 41 contrari e 0 astenuti (quindi circa l'86% dei votanti ha espresso il suo "sì").
In entrambi i casi è stata posta la questione di fiducia.

MISERERE NOSTRI DOMINE
MISERERE NOSTRI

sabato 10 marzo 2012

LAS ORACIONES DEL ROSARIO EN LÁTIN



LAS ORACIONES DEL ROSARIO 
EN LÁTIN

Sign of the Cross / La Señal de la Cruz
In nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen.

Apostles' Creed / El Credo de los Apóstoles
Credo in Deum Patrem omnipotentem, Creatorem caeli et terrae. Et in Iesum Christum, Filium eius unicum, Dominum nostrum, qui conceptus est de Spiritu Sancto, natus ex Maria Virgine, passus sub Pontio Pilato, crucifixus, mortuus, et sepultus, descendit ad inferos, tertia die resurrexit a mortuis, ascendit ad caelos, sedet ad dexteram Dei Patris omnipotentis, inde venturus est iudicare vivos et mortuos. Credo in Spiritum Sanctum, sanctam Ecclesiam catholicam, sanctorum communionem, remissionem peccatorum, carnis resurrectionem, vitam aeternam. Amen.

Our Father / Padre Nuestro
PATER NOSTER, qui es in caelis, sanctificetur nomen tuum. Adveniat regnum tuum. Fiat voluntas tua, sicut in caelo et in terra. Panem nostrum quotidianum da nobis hodie, et dimitte nobis debita nostra sicut et nos dimittimus debitoribus nostris. Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo. Amen.

Hail Mary / Ave María
AVE MARIA, gratia plena, Dominus tecum. Benedicta tu in mulieribus, et benedictus fructus ventris tui, Iesus. Sancta Maria, Mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc, et in hora mortis nostrae. Amen.

Glory Be / Gloria
GLORIA PATRI, et Filio, et Spiritui Sancto. Sicut erat in principio, et nunc, et semper, et in saecula saeculorum. Amen.

Oratio Fatimae (The Fatima Prayer) / (Oración de Fátima)
Domine Iesu, dimitte nobis debita nostra, salva nos ab igne inferiori, perduc in caelum omnes animas, praesertim eas, quae misericordiae tuae maxime indigent.


Hail Holy Queen / Salve, Reina del Cielo
SALVE REGINA, Mater misericordiae. Vita, dulcedo, et spes nostra, salve. Ad te clamamus exsules filii Hevae. Ad te Suspiramus, gementes et flentes in hac lacrimarum valle. Eia ergo, Advocata nostra, illos tuos misericordes oculos ad nos converte. Et Iesum, benedictum fructum ventris tui, nobis post hoc exsilium ostende. O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria. V. Ora pro nobis, Sancta Dei Genetrix. R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi.

Prayer After the Rosary / Oración Después del Rosario
Deus, cujus Unigenitus per vitam mortem et resurrectionem suam nobis salutis aeterne praemia comparavit: concede, quaesumus; ut, haec mysteria sanctissimo beatae Mariae Virginis Rosario recolentes, et imitemur quor continent, et quod promittunt, assequamur. Per eumdem Dominum. Amen.

Prayer to St. Michael the Archangel / Oración a San Miguel Arcángel
Sancte Michael Archangele, defende nos in praelio. Contra nequitiam et insidias diaboli esto praesidium. Imperet illi Deus, supplices deprecamur. Tuque princeps militiae caelestis, Satanam aliosque spiritus malignos, qui ad perditionem animarum pervagantur in mundo divina virtute in infernum detrude. Amen.

The Memorare / Memorare
Memorare, o piisima Virgo Maria, non esse auditum a saeculo, quemquam ad tua currentem praesidia, tua implorantem auxilia, tua petentem suffragia esse derelicta. Nos tali animati confidentia ad te, Virgo Virginum, Mater, currimus; ad te venimus; coram te gementes peccatores assistimus. Noli, Mater Verbi, verba nostra despicere, sed audi propitia et exaudi. Amen.

AMDG et BVM
AVE MARIA!

* MIEL Y CANELA * LA MEDICINA DE DIOS *



MIEL Y CANELA
Una mezcla diaria de la miel y de polvo de la canela puede fortalecer el sistema inmune y proteger el cuerpo contra muchas bacterias y virus. La miel es un antibiótico natural que contiene las varios vitaminas e hierro en cantidades grandes. La canela aumenta la insulina en el cuerpo, asiste a estropearse la glucosa y mejora concentraciones del azúcar de sangre. Este tratamiento puede relevar artritis, náusea, flatulencia y diarrea. Puede reducir el azúcar de sangre, el colesterol y los triglycerides, destapar las arterias, mejorar la circulación, relevar los toothaches -dolor di denti-, curar las toses y los resfriados, despejar los sinos y fortalecer el sistema inmune.


Direcciones:
Mezcle 2 cucharadas de miel con 1 cucharilla de canela en un vaso de agua caliente. Beba 2 veces al día.


***

LA MEDICINA DE DIOS

Para humillar a los poderos y a los sabios, la medicina que Dios nos da en este tiempo es una sola, para curar casi todas las enfermedades:
Para las Piedras en los Riñones y en la Vesícula: Colocar un huevo entero en un vaso de cristal transparente y cubrirlo con jugo fresco de limón hasta que el huevo flote por tres días y tres noches (al sol y al sereno). Al tercer día, sacar el huevo y tomarse todo el jugo mezclado con 3 cucharadas de miel de abejas. Una sola dosis es suficiente. Nota: La miel de abejas es el antibiótico natural más puro y completo.
Para Ulceras en la Piel y Tumores: Hacer una cataplasma de higos (brevas) para preparar una pasta de higos mezclada con un poco de agua y 1 o 3 cucharadas de aceite de oliva bendito (obtenible en el lugar de apariciones) y de miel de abejas. Aplicarlo en los ulceras y en tumores de la piel. Nota: La miel de abejas es el antibiótico natural más puro y completo.
Para Gastroenteritis y Acidez Estomacal: Mezclar en una copa mitad de vino tinto y mitad de agua y tomarlo.
Para Dermatitis en la Piel: Hervir manzanilla (hojas y flores) en agua. Mezclar con jugo de limón y aplicar directamente en la piel afectada, para la dermatitis o inflamaciones de la piel.
Para Acné Juvenil: Limpiar la piel con agua del té de manzanilla y aplicar por la noche oxido de zinc.
Para Sinusitis y Alergias Respiratorias: Aplicar tres gotas de olió bendito (obtenible en el lugar de apariciones) en las fosas nasales y en los oídos uno vez por día.


AMDG et BVM 
AVE MARIA!

ANIME BELLE: "La Madonna è più bella di ogni persona che abbia mai visto... " Il santo Rosario è arma e consolazione.


MARIA SS.ma


"Nostra Signora sembra avere circa 19 o 20 anni.
I Suoi occhi sono di un azzurro profondo. 
Il Suo viso è bellissimo oltre ogni immaginazione. La Madonna è più bella di ogni persona che abbia mai visto. Nessuna statua o immagine può rappresentare la Sua bellezza.

E’ raggiante di felicità e porta con se 
un'indescrivibile pace celeste. La gioia di Nostra Signora è travolgente fino al punto di essere dolorosa. La normale gioia che si prova per esempio alla nascita di un figlio è niente, dice Christina G., a confronto della gioia della Madonna. 

La gioia della Signora è "dolorosamente bella".
Nostra Signora sorride sempre. Ma quando parla, qualche volta passa dalla gioia alla tristezza fino alle lacrime. A volte piange persino lacrime di sangue.

Quando sei con la Madonna è come che tu sia per Lei l’unica persona che esiste in quel momento. Ti senti tanto amato e tanto innamorato di Lei". 

*
IL SANTO ROSARIO
E' ARMA e CONSOLAZIONE
Casanova Achille XX.jpg

"Il valore della meditazione dei Misteri è la chiave del grande potere contenuto nel Rosario". 


"Offrite ogni Ave Maria come una bellissima rosa bianca o come un prezioso gioiello e il Padre Nostro come una rosa rossa molto delicata o un gioiello speciale, coi quali ricoprirmi. Ma dovete sapere che non potete avere gioielli preziosi che non brillano o bellissime rose che sono solo buone per essere gettate via. 

Figlia Mia se non pregate il Rosario col cuore, con amore e gioia, le rose e i gioielli che offrite per ricoprirmi saranno persi per sempre. Pregate il Rosario con amore e con gioia ed esso durerà per tutta l’eternità. Ti prego, figlia Mia, non deludermi. Fa' che sia un indumento che risplende, …prega il Mio bellissimo Rosario". (22 maggio 1988)


"...Il Santo Rosario, quando pregato col cuore, può sconfiggere il Maligno". 


La Madonna ha detto a Christina: "Figli Miei, la calamità è iniziata. L’influenza del principe delle tenebre è attorno a voi. Armatevi del Mio Rosario. La Mia Chiesa sarà scossa fin dalle sue fondamenta". 


"Bisogna pregare il Rosario per la conversione dei peccatori". 


La Madonna promette a coloro che pregano il Rosario di proteggerli durante il tempo della prova e della sofferenza. 


Il Rosario, se recitato col cuore e in conversazione con Dio e con Nostra Signora, meditando tutti i Misteri, agisce come uno scudo capace di proteggerci. Si può ricevere una grande protezione dal Cielo recitando il Rosario. (messaggi di Gesù e di Maria SS.ma a Christina Gallagher)

LAUDETUR JESUS CHRISTUS!
LAUDETUR CUM MARIA!
SEMPER LAUDENTUR!