mercoledì 19 ottobre 2011

BENEDITE OPERE TUTTE DEL SIGNORE IL SIGNORE!

Canticum trium Puerorum
Dan. 3, 57-88 et 56


Benedícite, ómnia ópera Dómini, Dómino: * laudáte et superexaltáte eum in sæcula.




   
Benedícite, Angeli Dómini, Dómino: * benedícite, cæli, Dómino.

Giovanni Bellini: Polittico di San Vincenzo Ferreri 



    Benedícite, aquæ omnes, quæ super cælos sunt, Dómino: * benedícite, omnes virtútes Dómini, Dómino.





    Benedícite, sol et luna, Dómino: * benedícite, stellæ cæli, Dómino.





    Benedícite, omnis imber et ros, Dómino: * benedícite, omnes spíritus Dei, Dómino.


            


    Benedícite, ignis et æstus, Dómino: * benedícite, frigus et æstus, Dómino.
 



    Benedícite, rores et pruína, Dómino: * benedícite, gelu et frigus, Dómino.


         


    Benedícite, glácies et nives, Dómino: * benedícite, noctes et dies, Dómino.


    Benedícite, lux et ténebræ, Dómino: * benedícite, fúlgura et nubes, Dómino.


    Benedícat terra Dóminum: * laudet et superexáltet eum in sæcula.


 



    Benedícite, montes et colles, Dómino: * benedícite, univérsa germinántia in terra, Dómino.

 



    Benedícite, fontes, Dómino: * benedícite, mária et flúmina, Dómino.




    Benedícite, cete, et ómnia quæ movéntur in aquis, Dómino: * benedícite, omnes vólucres cæli, Dómino.





    Benedícite, omnes béstiæ et pécora, Dómino: * benedícite, fílii hóminum, Dómino.


   
Benedícat Israel Dóminum: * laudet et superexáltet eum in sæcula.



Basilica di San Pietro

    Benedícite, sacerdótes Dómini, Dómino: * benedícite, servi Dómini, Dómino.


    Benedícite, spíritus et ánimæ justórum, Dómino: * benedícite, sancti et húmiles corde, Dómino.





    Benedícite, Ananía, Azaría, Mísael, Dómino: * laudáte et superexaltáte eum in sæcula.

    Benedicámus Patrem et Fílium cum Sancto Spíritu: * laudémus et superexaltémus eum in sæcula.





    Benedíctus es, Dómine, in firmaménto cæli: * et laudábilis, et gloriósus, et superexaltátus in sæcula.

Hic non dicitur Glória Patri, neque Amen.


AMDG et BVM

martedì 18 ottobre 2011

18.X: SANTA SANTA SANTA MARIA MADRE DI DIO, MADRE E VERGINE




Annunciazione, F. Lippi

Se Maria SS.ma sia morta o meno non è stabilito né specificato in nessun documento.
Tuttavia  le ragioni teologiche che gli “immortalisti” apportano in favore della loro tesi guadagnano sempre più forza.

Colpa e pena – essi dicono – sono correlative così che l’una non può stare senza l’altra. Perciò in Maria Immacolata la preservazione dalla morte è implicita nella preservazione dalla colpa originale, della quale, nel presente ordine, la morte è conseguenza penale, e non una semplice condizione naturale: “per un solo uomo il peccato entrò nel mondo e per il peccato la morte” (San Paolo, Rom. 5,12).

Maria non è una qualunque discendente da Adamo peccatore (quale la considera l’argomentazione “teologica” del B. Giovanni Paolo II), ma è una discendente “singolare”, unica, eccezionale, che non può essere accomunata con altri discendenti, i quali sono tutti “mortali” perché tutti “hanno peccato in Adamo” (San Paolo, Rom., 5, 12). Essa sola, in vista della divina maternità, per privilegio divino non “ha peccato in Adamo”, cioè è stata eccezionalmente preservata dalla colpa originale e quindi doveva anche eccezionalmente essere preservata anche dalla pena, che è la morte del corpo. Non a caso, dopo la proclamazione dell’Immacolata Concezione e la definizione dell’Assunzione il numero dei teologi sostenitori del trapasso diretto di Maria dalla terra al Cielo in anima e corpo è notevolmente aumentato (… finché gli artefici del Vaticano II non hanno imposto uno “stop” allo sviluppo della mariologia –si ricordi il loro empio grido in aula: “De Maria iam satis”, di Maria ne abbiamo abbastanza! - ).
Natività, F. Lippi
La maternità divina, com’è evidente, resta sempre la radice di tutti i privilegi di Maria, dalla iniziale Immacolata Concezione alla sua finale Assunzione senza morte, che sarebbe già implicita nella prima.
Madonna col Bambino e due Angeli, F. Lippi

Vi sono, però, anche altri motivi di convenienza prospettati dagli “immortalisti”.

Ad esempio: era conveniente che conoscesse la morte Colei che aveva generato l’Autore della vita?

Adorazione del Bambino, Filippino Lippi
E ancora: si può mai pensare che Colui, il quale miracolosamente ha assicurato al Corpo di sua Madre la perpetua verginità (prima del parto, durante il parto e dopo il parto), abbia poi abbandonato questo medesimo Corpo  alla corruzione reale, anche se non apparente, della separazione dall’anima?


Altra ragione di convenienza: poiché l’integrità del Corpo immacolato e verginale di Maria fu preservata – per ammissione anche dei “mortalisti” – dal disfacimento cadaverico e quindi anche da quel semidisfacimento che sono la vecchiaia e la malattia, di che “morte” morì Maria? Escluse, infatti, queste uniche cause naturali di morte, che d’altronde non convengono con l’immacolata concezione della Santissima Vergine, non resta che la “morte di amore”, sulla quale convergono anche i “mortalisti”, ma senza negare le difficoltà e il mistero di questa soluzione. Infatti – persino ha giustamente osservato un mariologo “mortalista” – “si vede male perché un eccesso d’amore avrebbe comportato la separazione dell’anima [dal corpo] piuttosto che l’assunzione [diretta] di quel corpo [al Cielo]” (R.Laurentin, Compendio di Mariologia, ed.Paoline, Roma 1956, II ed., p. 172).

La Deposizione. P. Perugino


Si veda anche Pier Carlo Landucci, Maria SS. Nel Vangelo, ed. Paoline, 4a ed., p. 475: “come la veemenza del dolore non le tolse la vita ai piedi della Croce, così non poté togliergliela la veemenza dell’amore”, essendo in Maria tutto perfettamente ordinato nel corpo e negli affetti a motivo del dono d’integrità che in Lei sospese i suoi effetti solo perché, in qualità di Corredentrice, “compatisse” con Cristo e infine con Lui “commorisse” misticamente in cuor suo sul Calvario trafitta dalla spada del dolore (Leone XIII, Iucunda semper).



E’ opportuno ricordare che il Venerabile  Pio XII oltre a non pronunciarsi direttamente sulla morte di Maria nella Bolla di proclamazione della sua gloriosa Assunzione al Cielo, non mancò di palesare la sua “propensione” per la non-morte di Maria 1) rendendo obbligatoria una nuova Messa dell’Assunzione nella quale è stata fatta scomparire ogni allusione alla morte di Maria, presente, invece, nell’antica Messa; 2) cancellando di suo pugno, da una preghiera all’Assunta sottoposta ad approvazione, le parole “dopo la vostra beatissima morte” (v. Pier Carlo Landucci, op. cit., p. 476).
Ora quest’atteggiamento di Pio XII più che una personale “propensione” è un vero dubbio positivo sulla “sentenza più comune” della morte di Maria.



Speriamo passi presto questo triste inverno, e che la Mariologia, oggi in fase di stasi, sperimenti insieme alla Santa Chiesa la sua “primavera”. (Hirpinus).

Come un cervo anela alle sorgenti d'acqua,
Così l'anima mia anela al tuo amore.


AMDG et BVM


lunedì 17 ottobre 2011

17.X: "E tutti predicavano con la parola, e più ancora con l’esempio"...

          Per ricristianizzare l’Italia e il mondo di ora

<<I nemici sono nell’ombra. Non vinti, anzi più attivi che mai per vendicarsi e nuocere. (…)
Gridare: “Gesù, salvaci che noi periamo”, … può ottenere il miracolo una volta. Ma non si deve abusare della misericordia mia e attendere solo da Me soccorso, e nel momento che può esservi naufragio. Armate naviglio e naviganti mentre ne avete tempo e modo. Tornate ai metodi catacombali.
 
         Uscite dalla nicchia nella pietra. Uscitene per umilmente, faticosamente, caritativamente operare. Se non lo farete non vi servirà nicchia elevata … a salvarvi, quando l’Anticristo, non combattuto con le armi di vittoria da voi e non vinto nel cuore di molti, soffierà il suo nemico vento … (…) … capitanando i traviati, gli illusi, gli ignoranti,  coloro che  vennero scristianizzati da demagogie… e inerzia, indifferenza, stolto sdegno, inutile orgoglio, viltà di un clero che non è più lucerna sul monte e sale atto a dar sapore agli animi. (…)

E se lasciate che sia levato Cristo dal cuore degli uomini, chi vi subentrerà? L’Anticristo. Ciò è legge. E guai a voi per questo.
La valanga, una volta che si è formata e mossa, nulla la trattiene nella sua corsa fatale. Solo una potenza che la penetra e disgrega in piccole parti ne rende nullo l’essersi formata e messa in moto per distruggere. Siate, voi Sacerdoti, la potenza che penetra e rompe la valanga che si è formata e che, se inizia la sua marcia, vi stritolerà. Siatelo, voi cattolici al servizio della Chiesa e in cooperazione del Sacerdozio. Ma non siatelo come sin qui.

          Siatelo, lo ripeto, come al tempo catacombale. Allora i Sacerdoti, gli stessi Papi, vivevano fra il popolo. E non solo fra il popolo cristiano. Anche tra i pagani vivevano, mescolati ad essi, guadagnandosi il pane nelle diverse occupazioni manuali o civiche, coronate, la sera, dalla Frazione del Pane, dall’Adunanza tra i fedeli.
 Erano nei palazzi imperiali, nelle dimore patrizie, come fra i tagliapietre, scaricatori, tessitori, lavandai,  tintori, coltivatori del popolo minuto, o fra i medici e i pedagoghi. E quelli che per nascita e censo non avevano necessità di lavoro, andavano ogni giorno in umili vesti a compiere le opere di misericordia nei quartieri più poveri.

          E tutti predicavano con la parola, e più ancora con l’esempio, la mia dottrina. Né già predicavano su un testo fisso, secondo le regole oratorie. Ma parlando semplicemente ad uno o più viandanti o compagni di lavoro, e tutto serviva a parlare di Me, insinuando dolcemente la conoscenza di Gesù Cristo e del Vangelo, con pazienza, con amore, con costanza.

          Non li spaventava il disagio e non il pericolo. Persino nelle cavee [sotterranei] dei Circhi, persino nelle carceri e tribunali, ossia nei luoghi dove potevano essere sbranati, come agnelli da lupi, dalla folla inferocita, penetravano a portare la Parola, i Sacramenti, le benedizioni ai cristiani prossimi al martirio, e a conquistare spiriti pagani al Cristo.

          Non facevano della demagogia politica. E soprattutto non la facevano in momenti  delicati di malcontenti popolari o di imperatori. Facevano della vita cristiana. Questa sola. E vera. E trascinavano sulla  loro via, ossia sulla mia via.

          In verità si può dire, come la sposa del Cantico, che i pagani correvano dietro a Me attirati dal buon odore di Cristo che i miei discepoli: veri altri Cristi, lasciavano dietro di essi, passando fra la corruzione e l’errore per scacciarli ed instaurare il Cristo. Papi,  Vescovi, preti, diaconi, suddiaconi, coadiuvati da cristiani, non consacrati, militi, matrone, senatori, operai, fanciulli, vergini, così  cristianizzavano e cristianizzarono.


          Per ricristianizzare l’Italia e il mondo di ora, dove vive e si afferma sempre più una dottrina che è peggiore delle false religioni pagane di allora  e di quelle ancora più false di ora – perché è dottrina che fa dell’uomo un dio, abolendo ogni ossequio alla Divinità, sentita informemente ma sentita e venerata da pagani e idolatri di ogni tempo e luogo – bisogna vivere quella vita, la vera vita cristiana, così come si legge che era vissuta nei primi tempi cristiani.  (Vedere gli Atti degli Apostoli 2, 42-47; 4, 32; 6, 2-7;  e vedere anche  2 ai Corinti 11,27; 1 S.Pietro 4,7-9; 5, 2-3; S.Giuda Taddeo vv. 20-23, tanto per citare qualche punto. E leggete ancora gli atti dei martiri e santi…).

          Prendete dunque nella milizia della Chiesa, nel Sacerdozio, in quel Sacerdozio che dovrebbe essere tutto santo, ossia eroico, disinteressato, umile, mortificato, puro, tutto pazienza e amore, onde impedire che la parola insidiosa dei nemici della Chiesa trovi conferma nel vostro modo di vivere e se ne scandalizzino i minimi del gregge e si separino dall’Ovile santo per seguire pastori infernali, prendete i più santi, volenterosi, eroici, disposti a tutte le rinunce, a tutti i sacrifici, e sinanche al martirio, e spargeteli, ignoti come gli elementi vitali che sono nell’aria – e l’occhio non li vede, ma se ne giovano le zolle, le piante, gli animali e l’uomo – spargeteli in questa terra d’Italia, a bonificare, poscia a colonizzare, ultimo a seminare a piene mani verità e giustizia.

          A che cercate lontane terre di missione, se la vostra terra lo è? E’ detto: “Nessuno è profeta in patria”. In verità vi dico che voi lo siete meno di tutti. Pastori orbi siete, perché non vedete ciò che vi circonda e il modo per circoscrivere il male.
Vi sembrano piagati dalla gran ferita solo gli idolatri, i pagani, e persino coloro che sono cristiani ma non cattolici, e correte a loro cercando di guarirli e farli “vivi” innestandoli al Corpo mistico. Ma qui, nella vostra patria, non ci sono soltanto dei membri recisi, dei pagani, degli idolatri. Ci sono i senza-Dio, gli anticristi, i satana. Non meditate che se essi aumentassero ancora colpirebbero i nervi motori del gran Corpo Mistico coll’abbattere le gerarchie, per disorganizzare, gettare paura e scompiglio, provocando una paralisi lunga, pericolosa, della quale ne risentirebbero tutte le membra viventi nel Corpo Mistico, o che attendono da esso la vita?

Quanto ritardo alla redenzione dei pagani! E quante perdite fra i membri vivi, se ciò avvenisse! Io vedo …
Ho detto: bonificare, colonizzare, seminare. (…)
In verità molta parte di popolazione è simile a zona selvaggia. Cattiva, ma non sempre per tendenza d’animo. Odiatrice, ma non sempre per tendenza d’animo. Novanta volte su cento lo è per ignoranza. Cattiva perché non conosce la Verità. Odiatrice perché non conosce la Carità. Nemica perché non conosce la Chiesa.

E non dico “Chiesa” per dire ciò che essa appare, nei suoi ministri, a troppi e in troppi casi. Sarebbe meglio allora che molte volte non la conoscesse. Dico che non conosce la Chiesa così come Io l’ho fondata, animata dal mio spirito: l’amore, la fratellanza, la paternità.
Oh! Quella confessione dei pagani dei primi secoli, che non si ode più, o rarissimamente: “Vedete come si amano e come sono virtuosi! Vedete come ci amano!”. Per questa constatazione di ciò che erano il clero e i cristiani dei primi secoli il mondo di allora divenne cristiano. Per una constatazione opposta il mondo di ora ritorna pagano, ateo o insatanassato.


Prendete i più santi tra voi e spargeteli:  lievito in masse di farina; spargeteli: verità fra la menzogna; spargeteli: luce nelle tenebre create ad arte dai servi di Satana per ordine del loro re; spargeteli: amore là dove l'odio impera. 
          In tempi di eccezione mezzi di eccezione.  (…) non più consiglio ma comando. Molto vi è da innovare se volete salvare.
          Non state ancorati, incrostati sulle consuetudini che si sono formate nei secoli, ma che non sono quelle che Io ho date ai miei Apostoli e discepoli, e che il Paraclito ha continuato a consigliare alla chiesa nascente per aiutarne lo sviluppo.

Il mondo si evolve. Non in bene. Ma si evolve. Non può la Chiesa stare statica, ma deve, non già adattarsi alla mala evoluzione del mondo, trasformarsi per essere atta a fronteggiare la mala evoluzione del mondo e porvi riparo. Solo nel dogma e nella dottrina deve rimanere immutabile. Nei mezzi di esercitare il suo ministero deve adeguarsi alle esigenze del tempo in cui si trova.

          In tempi di turbamento e di azione anticristiana non è più sufficiente ciò che era sufficiente in tempi di fede, di pace, di riverenziale amore a Dio e alla sua Chiesa. Per questo Io dico a voi ciò che David disse a Akimelec: “I vasi dei miei servi sono puri; se il viaggio è profano, sarà santificato nei vasi” ossia: “Prendete dei miei servi santi, e anche se li irradierete in zone profane ciò che è sacro non sarà profanato, ma anzi verrà santificato ciò che verrà in contatto con ciò che è sacro, ossia col mio servo santo”.

          L’essenziale è che il popolo torni a Me.
          E’ inutile cantare che Cristo regni, in adunate saltuarie che possono essere giudicate provocatorie. Cantate con la vostra vita e le vostre opere questo regno di Cristo, instauratelo, con paziente opera di maestri d’amore e di medici  spirituali, fra gli ignoranti, i folli, i malati di spirito. Così come Io lo fui.

           Essere Sacerdoti non deve costituire una singolarità che dà onori e risparmia da ciò che è castigo dell’uomo: lavoro, fatica, povertà, fame. Io ebbi fame, ed ero Dio. Io ebbi fatica, povertà, lavoro, ed ero Dio. Io vissi nel pericolo, non lo schivai, ed ero Dio.
            Prendete i più santi fra voi e spargeteli. E contemporaneamente, nel silenzio e nascondimento, una mistica armata li aiuti con le preghiera, la penitenza, il dolore: quella delle anime vittime: i Mosè sul monte mentre i Giosuè lottano al piano e vincono con la sola arma del Vangelo e di una vita veramente evngelica, lottano e vincono col e per il Vangelo. E fatelo senza indugio. Non sapete se lo potreste fare ancora fra qualche tempo.

Perché in questa terra di Martiri e Santi, dove è il cuore della Chiesa, non si fa ciò che in altre Nazioni già si fa, e con frutto, per amore di Dio e in difesa della Chiesa, della morale, della attività cristiana, che è sempre libertà e pace?

Volete tutto da Me? Volete tutto da Maria? Anche voi dovete volere il vostro bene e il bene del mondo tutto. Non vi facciano ebbri le temporanee vittorie. Preghino, soffrano ed offrano i Mosè sul monte per il Clero-missionario in Italia e per i cattolici coadiutori.

Lavorino i Sacerdoti missionari in patria propria, perché il Vangelo, la Chiesa, i Sacramenti siano antiveleno, vita, luce, verità diffusi là dove non vanno, a quelli che a voi non vengono, o, se vengono, non capiscono, a quelli che sono peccatori, e anche anticristi, perché “non sanno”.

Al giorno del giudizio Io, più che a costoro, a voi domanderò: “Perché mi avete lasciato perseguitare?”.

Perché in verità, permettere, per tiepidezza o paura o superbia, che l’ignoranza di Me e della mia Verità viva, e si radichi l’errore, è perseguitarmi. Né più né meno di chi lo fa senza malizia, o perché incitato a farlo, o perché incapace di reagire all’incitamento perché privo della capacità di distinguere la verità dalla menzogna, essendo privo della conoscenza della Verità, tenuto nella ignoranza dai servi di Satana per averne delle armate di schiavi, delle masse supine, deliranti di odio, ebbre di false illusioni, ingannate da astute menzogne, da usare contro Cristo e la Chiesa docente e militante.

Non permettete oltre che questo avvenga. Andate, scendete, spargetevi fra queste turbe che muoiono, spiritualmente, di fame, e sbriciolate loro il pane della Verità. La mia Parola è Verità e Vita. Andate. Insegnate. Amate.

Ho detto che istruire gli ignoranti, ammonire i peccatori, perdonare le offese, sono opere di misericordia. Fatelo dove più ve ne è bisogno, dove più c’è da faticare, e da vincersi e vincere.

Ognuno prenda la sua croce e la porti e la innalzi, dopo aver lavorato e sofferto, sulle nuove posizioni riconquistate al Cristo, così come fanno i soldati per la gloria della propria patria. Il sacerdote è soldato di Cristo e la gloria del mio Regno nel mondo deve essere il suo scopo supremo.

Innalzate il mio segno nel cuore degli uomini e Satana fuggirà da loro.
Questo e non altro vi salverà. Perché questo è arma spirituale e valida. Satana e i suoi servi sono vinti non dai partiti e dalle parole e atti umani, ma da ciò che è soprannaturale.

Fate ciò che Io vi dico ed Io sarò con voi.
Ma dirò con Paolo: “Badate di non resistere a Colui che parla, perché se non scamparono coloro che ricusarono di ascoltare chi parlava loro dalla Terra, molto meno scamperete voi se voltate le spalle a Chi parla dal Cielo”.

[…] Ciò che ho detto basta. E l’ho detto ora che gli avvenimenti e le meditazioni su ciò che poteva accadervi vi hanno fatti più inclini ad ascoltare un consiglio di sapenza e carità divine>>. 25 aprile 1948. Quadernetti, Maria Valtorta.
 

AMDG et BVM





    

Messaggio di San Gerardo ai suoi devoti


<<Io, Gerardo Maiella del SS.mo Redentore, mi obbligo in vita e dopo la morte a pregare efficacemente il Signore perché tutti possiamo vederci in Paradiso a godere Dio per tutta l'eternità.

Io vi consiglio di eleggere lo Spirito Santo come unico Consolatore e Protettore della vostra vita cristiana.

L'IMMACOLATA Vergine Maria sia l'unica vostra gioia e la vostra avvocata presso Dio.


Ed ora accogliete nel vostro cuore quanto vi scrivo:
Non abbiate paura di farvi santi. Dio vi offre ogni giorno un'occasione favorevole. Per farvi santi è necessario avere Dio presente in tutto ciò che dite e fate, ed essere uniti sempre con Lui.

Molti si preoccupano di fare molte cose. Seguite il mio esempio: io ho cercato di fare solo la Volontà di Dio. Ho camminato sott'acqua e sotto vento!
Grande cosa è la Volontà di Dio! Tesoro nascosto e senza prezzo. Essa vale quanto vale Dio. Soffrite per amore e per Dio.

L'unico vostro padrone sia Gesù Cristo: serviteLo per amore ed obbedite a Lui sempre. Egli vi premierà abbondantemente.


Fede ci vuole per amare Dio. Chi manca di fede, manca a Dio.
Risolvetevi a vivere e morire impastati di fede.
Solo Dio può darvi la pace. Quando mai il mondo ha saziato il cuore umano?
Vi posso assicurare che Dio vuol bene a tutti voi perché Egli sa quanto io vi stimo.

Con tutte le forze io vi invito a correre verso il centro del vero amore di Dio ove anche voi con me potete spassarvela nell'immensità del vostro caro Dio.>>

AMDG et BVM