Don Guido Bortoluzzi nasce nel 1907 e muore nel 1991 in provincia di Belluno. Tra il 1968 e il 1974 riceve dal Signore 8 rivelazioni sulle origini della Terra e dell'Uomo. La sua totale mancanza di malizia gli permette di assistere ad episodi che avrebbero imbarazzato chiunque ma che, visti attraverso i suoi occhi candidi, appaiono semplicemente realisti senza ombra di morbosità. Questo suo atteggiamento interiore ha permesso al Signore di poter trattare argomenti forti senza reticenze o giri di parole. Come in altre apparizioni, tipo quelle avvenute a La Salette, a Lourdes, a Fatima, il Signore ha scelto come Suo testimone un'anima pulita, aperta all'Amore di Dio e senza pregiudizi. Il contrasto fra la semplicità dello 'strumento' e la grandezza del messaggio fa pensare che la fonte dei contenuti non può essere che Dio. Il Signore non ha scelto né un teologo, né uno scienziato perché, come dice il Vangelo, non è possibile mettere del vino nuovo in otri vecchi (ossia in uomini già soddisfatti del loro sapere e inamovibili nelle loro teorie) senza che si perdano entrambi...
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Avvertenza: sui contenuti dei documenti linkati potrebbe non esserci pieno accordo, e alcuni mostrano impostazioni in contrasto con la rivelazione data a don Guido. Rivelazione che, da non dimenticare, pur gettando una grande luce sulle origini dell'uomo, non svela tutto e fa intravedere profondità insondabili del mistero della Creazione. Sono riportati ugualmente in quanto aiutano, anche dal lato scientifico, ad approfondire il complesso tema dell'origine della vita.
Avviso: ci sono siti Internet che hanno come riferimento “Genesi Biblica” e persone non autorizzate scrivono, impropriamente, messaggi alterati sul contenuto vero della rivelazione ricevuta da don Guido Bortoluzzi. Precisiamo che a nessuno è stato dato mandato o autorizzazione a trasmettere informazioni di qualunque natura a nome nostro.L'unica fonte ufficiale è questo sito.
Stefano Gobbi (22 marzo 1930 – 29 giugno 2011) è stato un sacerdote cattolico italiano, fondatore del Movimento Sacerdotale Mariano (M.S.M.).
Nato in provincia di Como, ordinato sacerdote nel 1964, conseguì in seguito il Dottorato in teologia sacra presso la Pontificia Università Lateranense di Roma.
Nel 1972 l'8 maggio creò il M.S.M., in seguito ad un'ispirazione interiore avuta l'8 maggio di quell'anno nel santuario di Fatima; al movimento, diffuso oggi in tutto il mondo, aderiscono alcuni cardinali, oltre 350 arcivescovi e vescovi, 150.000 sacerdoti del clero secolare e di tutti gli ordini e istituti religiosi, oltre a decine di milioni di fedeli.[1]
Don Stefano Gobbi e il Movimento Sacerdotale Mariano
L'8 maggio 1972, durante un pellegrinaggio a Fatima, don Stefano Gobbi, mentre pregava nella Cappellina delle Apparizioni in favore di alcuni sacerdoti, ribelli all'autorità della Chiesa, avrebbe avuto un'ispirazione interiore da parte della Madonna, con l'invito a riunire i sacerdoti che si fossero consacrati al suo Cuore Immacolato. Don Stefano avrebbe ricevuto anche, nello stesso mese, un piccolo segno di conferma da parte di Maria, nel santuario dell'Annunciazione di Nazaret.
L’origine del Movimento Sacerdotale Mariano risale a questa ispirazione interiore di don Stefano; nell’ottobre dello stesso anno ci fu un primo incontro di preghiera fra tre sacerdoti della parrocchia di Gera Lario, in provincia di Como; la notizia della nascita del movimento fu riportata su qualche giornale e rivista cattolica.
Dopo un graduale aumento delle adesioni, nel 1974 nacquero i primi Cenacoli di preghiera e di fraternità fra i sacerdoti e i fedeli, diffusi oggi in tutti i continenti.[2]
I punti essenziali del movimento sono tre: la consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, l’unità al vero Papa ed alla vera Chiesa a lui unita, e infine il condurre i fedeli ad una vita di affidamento/Consacrazione a Maria Santissima, Divina Madre nostra.
DEVS QVI HODIERNAM DIEM
APOSTOLORVM TVORVM
PETRI ET PAVLI
MARTYRIO CONSECRASTI
DA ECCLESIÆ TVÆ
EORVM IN OMNIBVS
SEQVI PRÆCEPTVM
PER QVOS RELIGIONIS
SVMPSIT EXORDIVM
E' bello partecipare ogni giorno alla grande gioia di tutta la Chiesa nel contemplare il singolare privilegio di cui la Santissima Trinità ha adornato Maria di Nazareth, in vista della sua divina maternità.
E' la nostra Mamma tutta bella, così come noi La invochiamo. Vuole ricoprirci della sua stessa bellezza, e ci esorta a seguirLa sulla strada della grazia e della santità, della purezza e della verginità.
CIO' che offende la nostra interiore bellezza è solo il peccato. Combattiamo con più forza ogni giorno un così grande male.
Il peccato è una conseguenza di quel disordine originale che ha purtroppo impedito a noi di essere concepiti e di nascere immacolati come fu per Lei.
TUTTI siamo nati sotto il peso di questa pesante e cattiva eredità. Ne siamo stati liberati nel momento del nostro Battesimo, ma sono rimaste in noi le conseguenze, che ci rendono tanto fragili e facilmente veniamo ancora attratti dal peccato, e ci capita spesso di diventarne vittime.
LA prima cosa che dobbiamo fare è riconoscere il peccato come male e pentirci subito, con un atto di amore puro e soprannaturale.
Quanti fratelli e sorelle oggi non lo riconoscono più come male, spesso lo accolgono come un bene e così si lasciano da esso penetrare nell'anima, nel cuore e nella vita; non sono più capaci di pentirsi, e vivono abitualmente contagiati da questa grave malattia.
DOBBIAMO allora ricorrere alla medicina, che la misericordia di Gesù ha preparato per noi: il Sacramento della Riconciliazione. Mai come in questi tempi è necessario che si facciano confessioni frequenti.
OGGI la confessione sta disparendo dalla vita e dal costume di tanti 'cristiani' che sono pur sempre figli dell'Immacolata, e questo è segno della crisi che sta attraversando la Chiesa.
Tutti i fedeli dobbiamo sapere che è necessario usare questo sacramento, soprattutto quando ci trovassimo in stato di peccato mortale. Questa è la medicina di cui abbiamo bisogno se vogliamo camminare sulla strada della grazia divina e della santità.
Seguiremo allora la nostra Mamma Celeste, che ci attira dietro la scia del suo profumo di cielo, e saremo rivestiti del suo stesso splendore. La vita di Gesù potrà mettere radici profonde nella nostra esistenza.