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sabato 3 marzo 2018

Le due ali della grande aquila, e il fiume di acque


Sant'Omero (Teramo), 6 maggio 1989. 
Primo sabato del mese.

Le due ali della grande aquila.


«Figli miei prediletti, oggi mi venerate in maniera speciale, nel primo sabato di questo mese di
maggio, che viene da voi particolarmente a Me dedicato.

Vi riunite in Cenacoli di fraternità e di preghiera con la vostra Mamma Celeste.

Quanto conforto date al mio profondo dolore; quanta gioia recate al mio Cuore Immacolato!

Perché, per mezzo di voi che mi avete risposto, ormai la devozione verso di Me sta rifiorendo
in tutta la Chiesa.

Così Io posso esercitare, in questi vostri tempi, il grande potere che dalla Santissima Trinità
mi è stato dato, per rendere inoffensivo l'attacco che il mio avversario, il Dragone rosso, ha
scatenato contro di Me, vomitando dalla sua bocca un fiume di acque per sommergermi.

Il fiume di acque è formato dall'insieme di tutte le nuove dottrine teologiche, che hanno
cercato di oscurare la figura della vostra Mamma Celeste, di negare i miei privilegi, di
ridimensionarne la devozione, di mettere in ridicolo tutti i miei devoti.

A causa di questi attacchi del Dragone, in questi anni, la pietà verso di Me è andata
diminuendo presso tanti fedeli e, in alcuni luoghi, è addirittura scomparsa.

Ma alla vostra Mamma Celeste sono venute in soccorso le due ali della grande aquila.
La grande aquila è la Parola di Dio, soprattutto la Parola contenuta nel Vangelo di mio figlio
Gesù.

Fra i quattro Vangeli, l'aquila indica quello di San Giovanni, perché esso vola più in alto di tutti,
entra nel cuore stesso della Santissima Trinità, affermando, con forza, la divinità, l'eternità e
la consustanzialità del Verbo e la divinità di Gesù Cristo.

Le due ali dell'aquila sono la parola di Dio accolta, amata e custodita con la fede e la parola di
Dio vissuta con la Grazia e la carità.

Le due ali della fede e della carità - cioè della Parola di Dio da Me accolta e vissuta - mi hanno
consentito di volare al di sopra del fiume di acque di tutti gli attacchi mossi contro di Me,
perché hanno manifestato al mondo la mia vera grandezza.

Poi mi sono cercata il mio rifugio nel deserto.

Il deserto, in cui ho posto la mia abituale dimora, è formato dal cuore e dall'anima di tutti
quei figli che mi accolgono, mi ascoltano, si affidano completamente a Me, si consacrano al mio
Cuore Immacolato.

Nel deserto in cui mi trovo, oggi Io opero i miei più grandi prodigi. Li opero nel cuore e
nell'anima, cioè nella vita, di tutti i miei più piccoli bambini.

Così li conduco a seguirmi sulla strada della fede e della carità, facendo ad essi accogliere,
amare e custodire la Parola di Dio ed aiutandoli a viverla ogni giorno con coerenza e con
coraggio.

Nel silenzio e nel nascondimento, cioè nel deserto in cui mi trovo, opero fortemente perché i
figli a Me consacrati credano oggi al Vangelo, si lascino guidare solo dalla Sapienza del
Vangelo, siano sempre Vangelo vissuto.

Ecco il compito che Io ho preparato alla schiera, che mi sono formata in ogni parte del mondo,
con il mio Movimento Sacerdotale Mariano: lasciarsi trasportare con Me sulle due ali della
grande aquila, cioè della fede e della carità, accogliendo con amore, in questi vostri tempi, e
vivendo la sola Parola di Dio.

I grandi prodigi che Io oggi compio, nel deserto in cui mi trovo, sono quelli di trasformare
completamente la vita dei miei piccoli figli, perché diventino coraggiosi testimoni di fede e
luminosi esempi di santità.

In questa maniera, nel silenzio e nel nascondimento, ogni giorno preparo la mia grande vittoria

"Oh... Mamma del Cielo,
aiutami a superare ogni difficoltà
con la speranza e la certezza
che presto tutto cambierà
in grande gioia e immensa felicità"
Amen.
AMDG et DVM

lunedì 22 agosto 2016

Stampiamoci nella mente e nel cuore le parole della Mamma Celeste perché l'anima nostra sia ricolma del Suo Magnificat per l'eternità


14 giugno 1980. 
Festa del Cuore Immacolato di Maria.

Un fiume di acque

«Figli prediletti, oggi è la vostra festa, perché è la festa del Cuore Immacolato della vostra
Mamma Celeste, a cui vi siete consacrati.

Passatela nel raccoglimento, nella preghiera, nel silenzio, nella fiducia.

Ormai ho impresso il mio segno sulla fronte di ciascuno di voi. Il mio Avversario non può più
nulla contro coloro che sono stati segnati dalla Mamma Celeste.

La stella dell'Abisso perseguiterà i miei figli, perciò essi saranno chiamati a sofferenze
sempre più grandi; molti dovranno offrire anche la propria vita. Sarà con il loro sacrificio di amore e di dolore che Io potrò ottenere la mia più grande vittoria.

Sono la Donna vestita di sole. Sono nell'intimo della Trinità Divina.

Finché non sarò riconosciuta là dove mi ha voluto la Santissima Trinità, Io non potrò
esercitare pienamente il mio potere, nella materna opera di corredenzione e di universale mediazione di grazie. Per questo, mentre la battaglia tra Me e il mio Avversario entrava nella sua fase decisiva, egli ha tentato con ogni mezzo di oscurare la missione della vostra Mamma Celeste.

Il Dragone rosso, per riuscire a dominare la terra, si è messo a perseguitare anzitutto la
Donna vestita di sole. E dalla sua bocca il serpente ha gettato dietro alla Donna un fiume di acque, per sommergerla e farla trascinare via.

Che cos'è questo fiume di acque se non l'insieme di quelle nuove teorie teologiche, con cui si è tentato di far discendere la vostra Madre Celeste dal luogo ove l'ha posta la Trinità Santissima? Si è così potuto arrivare ad oscurarmi nell'anima, nella vita e nella pietà di tanti miei figli; si è persino giunti a negare parte di quei privilegi con cui sono stata adornata dal mio Signore.

Per sfuggire a questo grande fiume di acque, furono date alla Donna le "ali della grande aquila" e così Ella ha potuto trovare il suo posto nel deserto.

Che cos'è il deserto se non un luogo nascosto, silenzioso, appartato ed arido?

Il luogo nascosto, silenzioso, inaridito da tante lotte e da tante ferite, in cui la Donna trova
ora il suo posto, è l'anima e il cuore dei miei figli prediletti e di tutti coloro che si sono
consacrati al mio Cuore Immacolato.

Compio i più grandi prodigi nel deserto in cui mi trovo. Li compio nel silenzio, nel
nascondimento per trasformare l'anima e la vita di quei miei figli che si sono completamente a Me affidati.

Così ogni giorno faccio fiorire il loro deserto nel mio giardino, dove Io posso ancora esercitare pienamente la mia Opera e dove la Santissima Trinità può ricevere gloria perfetta.

Figli, lasciatevi trasformare dalla mia potente azione di Madre, mediatrice di grazie e
corredentrice. Non temete, perché, nel deserto del vostro cuore, Io mi sono rifugiata e ho posto la mia abituale dimora.

Vivete nella gioia e nella fiducia, poiché siete stati da Me segnati col sigillo e siete entrati a
far parte della mia proprietà.

Oggi accolgo i vostri piccoli cuori nel Cuore immenso, Immacolato e Addolorato della vostra Mamma Celeste, che vi guarda con compiacenza e vi benedice col Papa, il mio primo figlio prediletto, che tanta luce dona a tutta la Chiesa»