Dongo (Como), 12 (14) novembre 1988. San Giosafat vescovo e martire(1).
Sarete perseguitati.
«Figli prediletti, poiché questa è la vostra ora, siete chiamati sempre più a soffrire.
Gesù vi invita a seguirlo sulla via del Calvario.
Io vedo quanto è grande la Croce che oggi dovete portare e sono vicina a ciascuno di voi, con la mia tenerezza di Mamma!
- Non lasciatevi prendere dallo sconforto.
Spesso il mio Avversario vi ferisce, servendosi di persone buone e che voi, in tanti modi, avete anche beneficato. Talvolta si serve proprio dei vostri stessi confratelli.
Sono giunti i tempi, che Io vi ho predetto, in cui i Sacerdoti che mi venerano, mi ascoltano e mi seguono vengono derisi, vilipesi e combattuti da altri Sacerdoti, che pure sono figli della mia materna predilezione.
Siete perciò chiamati ad entrare nell'Orto del Getsemani, con Gesù vostro fratello, che in voi vuole rivivere le ore dolorose della sua interiore agonia.
Assaporate anche voi l'amarezza del Suo calice e ripetete, assieme a Lui, con filiale abbandono: -Padre, non la nostra, ma la Tua Volontà sia fatta -.
Preparatevi a sperimentare la indicibile sofferenza di venire abbandonati dai più fedeli, derisi dai confratelli, emarginati dai superiori, combattuti dagli amici, perseguitati da coloro che hanno accolto il compromesso con il mondo e si sono associati alla schiera segreta della Massoneria.
- Non lasciatevi prendere dallo scoraggiamento.
Questi sono i tempi del coraggio e della testimonianza.
La vostra voce deve proclamare, in maniera sempre più forte, la Parola del Vangelo e tutte le verità della fede cattolica.
Dovete smascherare qualsiasi errore, superare le subdole insidie, rifiutare ogni compromesso con lo spirito del mondo, dare a tutti l'esempio della vostra fedeltà a Cristo ed alla sua Chiesa.
Sono giunti i tempi in cui Gesù Crocifisso deve essere amato e glorificato da voi.
Portatelo sempre con voi e mostratelo a tutti come il solo Salvatore e Redentore.
Anche per questa vostra perversa generazione non vi è altra possibilità di salvezza se non in Gesù Cristo Crocifisso.
- Non lasciatevi prendere dalla paura.
Ormai è giunto il tempo della vostra immolazione.
Sarete perseguitati.
Anzi coloro che vi ostacolano, che vi calunniano, che vi disprezzano, che vi emarginano, che vi perseguitano crederanno di fare cosa gradita al Padre Celeste e persino a Me, vostra Mamma Immacolata.
Questo fa parte del tempo tenebroso che vivete.
Perché ormai entrate nella fase più dolorosa e più tenebrosa della purificazione e presto la Chiesa sarà scossa da una persecuzione terribile, nuova, che finora non ha ancora conosciuto.
Vivete nella preghiera.
Vivete nella fiducia.
Vivete l'ora preziosa della vostra sacerdotale immolazione con Me, vostra tenera Mamma, che tutti vi ho raccolto nel giardino del mio Cuore Immacolato, per offrirvi al Padre Celeste come vittime, a Lui gradite, per la salvezza del mondo».
(1)Lettura
Giosafat Kuncewicz, nacque a Vladimir in Volinia. Da piccolo, mentre la madre gli parlava della passione di Cristo, fu ferito nel cuore da una freccia scoccata dal petto di un'immagine di Gesù crocifisso. A 20 anni si fece monaco basiliano. Fu archimandrita a Wilna e poi arcivescovo di Plozk. Fu vero modello di ogni virtù.
(1)Lettura
Giosafat Kuncewicz, nacque a Vladimir in Volinia. Da piccolo, mentre la madre gli parlava della passione di Cristo, fu ferito nel cuore da una freccia scoccata dal petto di un'immagine di Gesù crocifisso. A 20 anni si fece monaco basiliano. Fu archimandrita a Wilna e poi arcivescovo di Plozk. Fu vero modello di ogni virtù.
Fu grande fautore dell'unione tra Chiesa greca e Chiesa latina; riportò nella Chiesa molti eretici. A Vitebsk, dove era andato in visita pastorale, fu assalito dagli eretici. Lui stesso si presentò spontaneamente agli eretici che stavano invadendo l'episcopio, e disse: «Figlioli, se avete qualche cosa contro di me, eccomi qua!». Allora gli si scagliarono contro, lo percossero, lo infilzarono con lance, lo finirono con una scure, e poi lo gettarono in un fiume.
Il sangue del martire fu vantaggioso prima di tutto, agli stessi omicidi: essi infatti, condannati a morte, quasi tutti fecero l'abiura e si pentirono del male fatto. Il papa Urbano VIII lo dichiarò beato. Pio IX inserì nel catalogo dei santi - il primo fra gli appartenenti alla Chiesa orientale! – questo promulgatore dell'unità.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
V. E tu, o Signore, abbi pietà di noi.
R. Grazie a Dio.
AMDG et BVM