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mercoledì 17 settembre 2014

PREGARE IL SILENZIO




PREGARE IL SILENZIO 


“....Mentre il silenzio avvolgeva ogni cosa
e la notte era a metà del suo corso
la Tua Parola onnipotente, o Signore,
venne dal Tuo trono regale....” (Sapienza 18, 14-15)

Il silenzio è il canto più perfetto
“ La preghiera ha per padre il silenzio e per madre la solitudine”   ha detto Girolamo Savonarola.
Solo il silenzio, infatti, rende possibile l'ascolto, cioè l'accoglienza in sé non solo della Parola, ma anche della presenza di Colui che parla.

Così il silenzio apre il cristiano all'esperienza dell'inabitazione di Dio: il Dio che noi cerchiamo seguendo nella fede il Cristo risorto, è il Dio che non è esterno a noi, ma abita in noi.

Dice Gesù nel Vangelo di Giovanni: “...Se uno mi ama. osserverà la mia parola  e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui...”  (Gv. 14,23).
Il silenzio è linguaggio di amore, di profondità di presenza dell'altro.
Del resto, nell'esperienza amorosa, il silenzio è spesso linguaggio molto più eloquente, intenso e comunicativo di una parola.

Purtroppo oggi il silenzio è raro, è la cosa che più manca all'uomo moderno assordato dai rumori, bombardato dai messaggi sonori e visivi, derubato della sua interiorità, quasi scalzato via da essa.
Non stupisce pertanto l'indirizzarsi di molti verso vie di spiritualità estranee al cristianesimo.
Dobbiamo confessarlo: abbiamo bisogno del silenzio!
Sul monte Oreb, il profeta Elia, sentì prima un vento impetuoso, poi un terremoto, quindi un fuoco, e infine  “....la voce di un silenzio sottile..” (1 Re 19,12): come udì quest'ultima, Elia si coprì il volto con il mantello e si mise alla presenza di Dio.
Dio si fa presente ad Elia nel silenzio, un silenzio eloquente.
La rivelazione del Dio biblico non passa solo attraverso la parola, ma avviene anche nel silenzio.
Il Dio che si rivela nel silenzio e nella parola esige dall'uomo l'ascolto, e all'ascolto è essenziale il silenzio.


Certo, non si tratta semplicemente dell'astenersi dal parlare, ma del silenzio interiore, quella dimensione che ci restituisce a noi stessi, ci pone sul piano dell'essere, di fronte all'essenziale.
E' dal silenzio che può nascere una parola acuta, penetrante, comunicativa, sensata, luminosa, perfino, oserei dire, terapeutica, capace di consolare.
Il silenzio è custode dell'interiorità.
Certo, si tratta di un silenzio definito sì negativamente come sobrietà e disciplina nel parlare e perfino come astensione da parole,ma che da questo primo momento passa ad una dimensione interiore: cioè al far tacere i pensieri, le immagini, le ribellioni, i giudizi, le mormorazioni che nascono nel cuore.
Infatti è  “...dal di dentro, cioè dal cuore umano, che escono i pensieri malvagi..”  (Marco 7,21).


E' il difficile silenzio interiore quello che si gioca nel cuore, luogo della lotta spirituale, ma proprio questo silenzio profondo genera la carità, l'attenzione all'altro, l'accoglienza dell'altro.
, il silenzio scava nel nostro profondo uno spazio per farvi abitare l'Altro, per farvi rimanere la Sua Parola, per radicare in noi l'amore per il Signore; al tempo stesso, e in connessione con ciò, esso ci dispone all'ascolto intelligente, alla parola misurata, E così, il doppio comando dell'amore di Dio e del prossimo, è ottemperato da chi sa custodire il silenzio.


Può dire Basilio: “Il silenzioso diventa fonte di grazia per chi ascolta”.
A quel punto si può ripetere, senza timore di cadere nella retorica, l'affermazione di E. Rostand: “Il silenzio è il canto più perfetto, la preghiera più alta”.
In quanto conduce all'ascolto di Dio e all'amore del fratello, alla carità autentica, cioè alla vita in Cristo, allora il silenzio è preghiera autenticamente cristiana e gradita a Dio.


Tacere e ascoltare

Dice la Legge:
Ascolta, Israele, il Signore Dio tuo”  (Dt. 6,3).
Non dice:  “Parla”,  ma “Ascolta”.
La prima parola che Dio dice è questa: “Ascolta”.
Se ascolti, proteggerai le tue vie; e se cadrai, subito ti correggerai.
Come ritroverà il proprio cammino il giovane che ha smarrito la strada?
Meditando le parole del Signore.
Anzitutto taci, e  ascolta..... (S. Ambrogio)


venerdì 24 giugno 2011

Prega, fratello, prega, sorella. (4)










Vivaldi - Spring



28. Oltre ogni esteriorità 
Non pregare soltanto con atteggiamenti esteriori, ma con grande timore fa' che il tuo intelletto senta la preghiera spirituale. 

30. Sostegno degli angeli 
Quando ci sta vicino un angelo, immediatamente si allontanano tutti i nostri disturbatori, e così l'intelletto si trova con grande sollievo a pregare salutarmente. 
Qualche volta, però, siamo messi alle strette dal consueto combattimento: l'intelletto si batte come un pugile, ma non riesce ad alzare il capo, sfigurato com'è dai colpi delle varie passioni. 
Tuttavia, a furia di cercare, troverà e, se busserà gagliardamente, gli sarà aperto. 

31. Sintonia con la volontà divina 
Non pregare perché si realizzino i tuoi voleri, in quanto essi non sempre sono in sintonia con la volontà di Dio. Ma prega piuttosto, come ti è stato insegnato, dicendo: "Sia fatta in me la tua volontà"

Così pure in ogni circostanza chiedi che sia fatta la sua volontà, perché Egli vuole ciò che è bene e utile all'anima, 
e che tu invece non sempre cerchi.>>

AMDG et BVM

domenica 10 aprile 2011

Sacerdoti, siate santi!




Sacra famiglia
Povertà Obbedienza Castità

"Ora parlo dei sacerdoti,






  •   di coloro che hanno l'onore sublime di perpetuare dall'altare il mio Sacrificio, di toccare Me, di ripetere il mio Vangelo.






  • Dovrebbero essere fiamme. Invece sono fumo. Fanno stancamente quello che devono fare. Non si amano fra loro e non amano voi come pastori che devono essere pronti a dare tutti se stessi, anche sino al sacrificio della vita, per le loro pecorelle. Vengono al mio altare con il cuore colmo di sollecitudini della terra. Mi consacrano con la mente altrove e neanche la mia Comunione accende nel loro spirito quella carità che deve essere viva in tutti ma che nei miei sacerdoti deve essere vivissima." 14.6.43






  • "Troppo pochi i veri sacerdoti che spezzano se stessi per prodigarsi ai loro figli! Mai come adesso è necessario pregare il Padrone della messe, perché mandi “veri” operai alla sua messe che cade sciupata perché non è sufficiente il numero dei veri instancabili operai, sui quali il mio occhio si posa con benedizioni e amore infiniti e grati. (…)"
       "Quanti più veri sacerdoti saranno nel mondo quando i tempi saranno compiuti, meno lungo e crudele sarà il tempo dell'Anticristo e le ultime convulsioni della razza umana."14.6.43




  • www.mariavaltorta.it/  
  • AVE MARIA!