PITTURA DI A. VAN DYCK,
CONSERVATA NEL MUSEO DI VIENNA, IN CUI
È RITRATTO LO SPOSALIZIO
DI ERMANNO CON LA S.MA VERGINE.
SAN ERMANNO
Il
18 Luglio dell'anno 1013 Eltrude, sposa di Goffredo, conte di Svevia, diede
alla luce un figlio maschio... il piccolo essere che venne al mondo
orribilmente deforme.
non poteva star ritto, tanto meno camminare;
stentava perfino
a star seduto nella sedia che era stata fatta appositamente per lui;
le sue
dita stesse erano troppo deboli e rattratte per scrivere;
le labbra e il palato
erano deformati al punto che le sue parole uscivano stentate e difficili a
intendersi...
il piccolo Ermanno era uno dei quindici figli...
in un monastero
il ragazzo che poteva a mala pena biascicare poche parole con la sua lingua
inceppata, trovò, che la sua mente si apriva.
Neppure per un solo istante,
durante tutta la sua vita, egli può essersi sentito "comodo" o
liberato da ogni dolore:
quali sono tuttavia gli aggettivi che vediamo
affollarsi intorno a lui nelle pagine degli antichi cronisti?
"Piacevole,
amichevole, conversevole; sempre ridente; tollerante; gaio; sforzandosi in ogni
occasione di essere galantuomo con tutti. Con il risultato che tutti gli
volevano bene.
E frattanto quel coraggioso giovinetto imparò la matematica, il
greco, il latino, l'arabo, l'astronomia e la musica. Scrisse un intero trattato sugli astrolabi. E con quelle sue dita tutte rattrappite, l'indomabile giovane
riuscì a fare astrolabi, orologi e strumenti musicali. Mai vinto, mai ozioso!
In quanto alla musica egli afferma che un buon musico dovrebbe essere capace di
comporre un motivo passabile, o almeno di giudicarlo, e poi di cantarlo. In
generale i cantori, egli dice, si curano del terzo punto soltanto, e non
pensano mai. Essi cantano, si sgolano, senza rendersi conto che nessuno può
cantar bene se la sua mente non è in armonia con la sua voce.
È per altro quasi
certo che egli fu il compositore dello stupendo inno Salve Regina, dell'Alma
Redemptoris, e di alcuni altri. Ma oltre a questo, Ermanno, dotato di un
cervello straordinariamente attivo e vigoroso, scrisse un Chronicon di storia
del mondo, dalla nascita di Cristo al tempo suo. Si sa che l'opera si meritò le
lodi dei competenti del tempo, che la giudicarono straordinariamente accurata,
fondata naturalmente sulle tradizioni, ma tuttavia obbiettiva e originale.
Eccovi dunque il monacello storpio, chiuso nella sua cella, ma desto, vivo, con
gli occhi spalancati a seguire la scena del mondo esterno eppure non mai
cinico, non mai crudele (è così frequente il caso che la sofferenza generi
crudeltà) e capace di tracciare un quadro completo delle correnti della vita in
Europa.
Venne il momento di morire... "Io morirò certamente tra breve. Non
vivrò, non guarirò più... . Amico del mio cuore, non piangere, non piangere per
me!" e - aggiunse il morente - ricordando ogni giorno che anche tu dovrai
morire, preparati con ogni energia per intraprendere lo stesso viaggio, poiché,
in un giorno e in un'ora che tu non sai, verrai con me, con me, il tuo caro,
caro amico.
E furono queste le sue ultime parole.
In questo povero, contorto
ometto del Medioevo, brilla il trionfo della Fede che ispirò l'amore e il
trionfo dell'amore che fu leale alla Fede professata.
Ermanno ci dà la prova
che il dolore non significa infelicità, né il piacere la felicità.
L'ARTE RAFFIGURA IL
SANTO
CON UN CALICE
ORNATO
DI TRE ROSE E CON LE
VESTI CORALI
DELL'ORDINE
PREMOSTRATENSE.
QUESTO MODO DI
RAPPRESENTARLO
DERIVA DALLE
APPARIZIONI
DI CUI EGLI GODETTE
DURANTE
LA SUA VITA
TERRENA.
CON DECRETO DEL 7 GENN.1961
È STATO
CONCESSO
CHE LA SUA FESTA SI
CELEBRI
IN TUTTE LE DIOCESI
DELLA GERMANIA
IL 7
APRILE!
AVE MARIA!