Egli sigilla i fanciulli nella misericordia
Santa Pelagia
S. Orel
L’angelo dell’amore sigillato di Dio come misericordia sopra i fanciulli della fine dei tempi sta oggi come nostro intercessore davanti al trono di Dio. Egli ha sopra le sue spalle cinque sigilli che pendono sul davanti, e si può osservare che due mancano: il quarto ed il sesto. Dai suoi piedi escono due scie di luce: una indietro nel passato e l’altra avanti nel futuro. Egli è
S. Orel,
il quinto dei sette angeli, che escono per sigillare le comunità, per salvaguardarle per il loro Signore.
Egli è del coro delle dominazioni, il quarto dei nove cori e al contempo il più alto dei tre cori centrali, che si espandono ampiamente sopra l’intera creazione nell’anello dell’ordine e dell’onnipotenza di Dio. S. Orel appartiene agli angeli della fine dei tempi, che nel centro di questo coro, come in un nocciolo sigillato e legato, attendono il comando di Dio. Essi sono in questa terza parte tre e sette e ancora tre e sette e le quattro colonne angolari: tre angeli del giudizio e sette angeli delle comunità, tre angeli del raccolto e sette angeli con le coppe dell’ira – gli angeli delle sette Trombe (leggi segrete rivelazioni) non vengono dal coro delle dominazioni sigillate, ma piuttosto sono chiamati da altri cori. Il sigillo significa una chiusura.
Sette angeli escono verso le comunità.
Il primo sigilla in loro il crescere e il divenire nell’amore di Dio, affinché restino nella sicurezza ove persistano in amore e fedeltà nella Chiesa. Altrimenti termina la crescita.
Il secondo è l’angelo della lotta e della brama in tutte le angustie; egli sigilla e salvaguarda le comunità per il Signore.
Il terzo distrugge le decadute bellezze del mondo a causa del male e si occupa solo della bellezza del Corpo di Cristo.
Il quarto sigilla la consapevolezza nelle comunità del dovere e della fedeltà a Dio, e che muoia per il mondo.
Il quinto, che oggi è nostro intercessore, S. Orel, getterà la misericordia come una rete dalla barca e isserà il bottino di Dio, affinché resti salvaguardato poiché le opere del mondo sono fredde e morte.
Il sesto è l’angelo della fede oscura, la vista di Dio. Egli sigilla la barca, che egli traina con Maria, egli sigilla le comunità affinché non distolgano il loro sguardo da Dio, che divenga guida di luce, e possano così illuminare l’oscura fede degli altri.
Il settimo lega l’amore e la misura dell’inizio all’amore e alla misura della fine, poiché amore e misura e giustizia e legge sono la bilancia del giudizio.
Preghiera: Signore, ora in immagini ci hai mostrato la caratteristica della fine dei tempi, ma il cuore prova certezza, poiché il tuo santo angelo ci guida certamente attraverso questo tempo. Fa che questo tuo angelo sigilli il nostro cuore, le nostre labbra, i nostri occhi, fa che ci guidi insieme e ci chiuda in una comunità per te, affinché restiamo tuoi per l’eternità. Amen.
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IV Coro Mercoledì dopo la 4a domenica di quaresima
Egli sigilla la misericordia
S. Orel
Dio si rivolge oggi a quelli che si sono decisi per lui, che si sono lavati nella acque della grazia e si sono trasformati da seguaci delle tenebre in figli della luce. “E quand’anche i vostri peccati fossero rossi come scarlatto – essi diverranno bianchi come la neve”, dice il Signore. Egli mostra loro misericordia, ed essi divengono misericordiosi, umili, grati, amanti. Dai loro frutti si riconoscono, dalle loro opere d’amore e misericordia, di prontezza nel recare aiuto e di espiazione. Di questi frutti si nutre l’intera comunità, e nessuno ha bisogno di digiunare. S. Orel raccoglie i chiamati all’amore e alla misericordia dietro il muro di protezione dell’angelo, e mentre al di fuori nel mondo le orgogliose opere degli uomini crollano in detriti e polvere, restano le comunità dei misericordiosi nella pace. La Madre della misericordia è in mezzo a loro, la Madre delle grazie con il suo Cuore Immacolato. Nelle comunità degli amanti e dei misericordiosi entrambi i Cuori di Gesù e Maria reclameranno la loro abitazione e garantiranno la sicurezza della stanza dei tesori della santa Madre Chiesa e la custodiranno.
Testo in lingua originale