La nobiltà della conchiglia
La misteriosa grotta inglese ricoperta da milioni di conchiglie
È una misteriosa caverna sotterranea che si trova a Margate nella contea inglese del Kent e le sue pareti e i soffitti sono interamente coperti da milioni di conchiglie.
Perché e per quale motivo la Shell Grotto sia stata scavata rimane un mistero, di essa si sa che fu scoperta in maniera del tutto casuale nel 1835 da James Newslove, mentre stava facendo un laghetto per le anatre. Prima di allora, nessuno degli abitanti aveva mai sentito parlare di questa grotta così particolare.
Non ci sono racconti sulla sua costruzione né sul perché e da chi sia stata ricoperta da conchiglie che si stima siano oltre 4 milioni e mezzo. Le decorazioni sono a forma geometrica, a forma di fiori simili a rosoni religiosi. Ci sono gusci, cozze, vongole ma anche ostriche, patelle, capesante che sembrano provenire da non molto lontano.
La Shell Grotto è alta 24 metri e lunga 21, è visitabile e attualmente è gestita da un’associazione no-profit; in realtà le conchiglie non sono mai state analizzate per paura che i campionamenti potessero rovinare la costruzione originale.
In assenza quindi di studi scientifici è impossibile stabilire quando la grotta sia stata costruita ma l’ipotesi più curiosa ed eccentrica è quella che racconta che sia opera di un uomo ricco che intorno al 1700 diede vita, senza un motivo specifico, a una caverna tanto originale.
Purtroppo, nonostante la manutenzione, la grotta annoverata tra i Patrimoni inglesi, non si conserva in ottimo stato: le conchiglie hanno perso la loro lucentezza e il loro colore originale, in più vi sono infiltrazioni di acqua che creano parecchia umidità, ma lo spettacolo che vediamo in queste immagini rimane comunque molto affascinate.
Dominella Trunf
Il diavolo volle seminare nel cielo la zizzania della discordia, e ora fa di tutto per farlo anche nelle comunità dei penitenti.
Leggiamo infatti nel libro di Giobbe: “Un giorno i figli di Dio andarono a presentarsi davanti al Signore, e in quel giorno anche Satana andò in mezzo a loro” (Gb 1,6).
Se il fluido assorbito è puro, i piccoli grani che si formano sono candidi; se il fluido è torbido, i grani sono opachi o anche striati di colore rossiccio. Così le conchiglie figliano più di cielo che di mare.
Inoltre, quando assorbono il seme dell’aria del mattino, la perla è più limpida; quando lo assorbono alla sera la perla risulta piuttosto offuscata; e quanto più ne avranno assorbito, tanto più grandi saranno le perle prodotte.
Anch’essi anelano alla rugiada come a marito, e infatti dicono: “L’anima mia ha sete di Dio, fonte viva” (Sal 41,3). La rugiada della grazia celeste, come uno sposo, impregna l’anima con il fermo proposito di rettamente operare. Per il desiderio di questa rugiada essi si aprono, e infatti dice Giobbe: “La mia radice è aperta, protesa verso le acque, e la rugiada si fermerà sulle mie messi” (Gb 29,19).
Nello splendore della luna è raffigurata la prosperità;
nella notte l’avversità e
nella pioggia l’infusione della grazia, che i giusti bramano con ardore e assorbono quasi aprendo la bocca del cuore, sia nello splendore della prosperità come nella notte dell’avversità, in modo che né la prosperità li insuperbisce, né l’avversità li deprime. Isaia infatti dice: “L’anima mia ha sospirato a te nella notte, e al mattino mi volgerò a te con il mio spirito e il mio cuore” (Is 26,9).
Considera che l’infusione della grazia ha due effetti: o illumina, o turba.
Illumina la mente alla contemplazione, e allora le perle diventano candide, sono cioè puri i pensieri e gli affetti. Dice il Signore per bocca di Osea: “Sarò come rugiada, e Israele germoglierà come giglio” (Os 14,6). Quando la rugiada della contemplazione delizia la mente, Israele, ossia l’anima umile fa germogliare, quale giglio, pensieri di purezza.
Analogamente, la grazia turba suscitando il dolore dei peccati, e allora nelle perle subentra il colore pallido o rossiccio: pallido a motivo della mortificazione del corpo, rossiccio per la contrizione del cuore. Si legge nel Cantico dei Cantici: Annunciate al mio diletto che io languisco di amore (cf. Ct 5,8). Fu detto anche: Impallidisca ogni innamorato (Ovidio). E il salmo: “L’estremità del dorso della colomba è del pallore dell’oro” (Sal 67,14).
Chi è impregnato di mare, cioè dell’amaro del mondo, partorisce vipere;
chi invece è impregnato di cielo, partorisce perle.
Dei primi è detto: “Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira che ci sovrasta?” (Lc 3,7).
Dei secondi: “Le viti in fiore hanno sprigionato il loro profumo” (Ct 2,13). E ancora: “I tuoi effluvi sono un paradiso” (Ct 4,13).
Il primo mattino fu la natività di Cristo, nella quale ci fu la gioia. Infatti l’angelo disse: “Io vi annunzio una grande gioia...” (Lc 2,10).
Il secondo mattino fu la sua risurrezione, nella quale ci fu la gioia. “Vedendo il Signore, gli apostoli furono pieni di gioia” (Gv 20,20).
I giusti temono che i loro parti, cioè le loro opere, si macchino, e perciò, quando divampa il calore della prosperità terrena, ed essi stessi ne sono oggetto, subito scendono in profondità: meditano cioè sulla loro fragilità, sulla loro iniquità e miseria, si nascondono nei singhiozzi e nelle lacrime, perché, se facessero altrimenti, le loro perle si offuscherebbero e si macchierebbero per il calore del sole, vale a dire con la fiamma dell’onore e della grandezza terrena.
“Le loro schiere hanno sempre una guida sicura”, e in ciò è simboleggiata l’obbedienza. Il prelato è la guida che si deve seguire, alla quale tutti siamo tenuti a obbedire di buon animo, per mantenere l’unione degli spiriti con il vincolo della pace.
AMDG et DVM